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Autore: Mirwen    30/09/2009    4 recensioni
“Hogwarts è casa.Hogwarts è il luogo sicuro, dove ognuno di noi cresce, studia, s’innamora, piange, ride, vive …. Hogwarts è l’unica sicurezza che abbiamo. Ho paura di lasciarla perché so che quando saremo la fuori saremo da soli nell’oscurità". Enif Aurora Icecrow
“Un’ultima cosa… ciò che abbiamo visto temo sia solo la punta di un immenso iceberg, ci aspettano tempi oscuri, MA non dovete disperare… dovete trovare la luce nell’oscurità… continuate a stare uniti e solidari come avete dimostrato di essere ieri e nessuno potrà fermarvi… non lasciate che la paura si ponga tra voi e i vostri amici… ricordate: non siete mai da soli… dev’esser questa la nostra forza. “ Dal cap. 3
“Comunque… qualcuno deve essere stato…insomma prima il padre di James, poi Emily, adesso questo signor Greathead… e solo perché sono amici di Silente” Dal cap. 6
“Io ti trovo splendida” Dal cap. 9
 “Lo dirò una sola volta… prova a tradirmi e il mondo magico e quello Babbano messi assieme non saranno abbastanza grandi per nasconderti…”" Dal cap. 12
Era quello l’avvertimento: se non la vedete come noi non vedrete altro. ” Dal cap. 15
Storia vincitrice del Best WIP, Best Original Character e Best FF Monica's Choise dei Never Ending Story Awards
Genere: Romantico, Drammatico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le lacrime della Fenice' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Safely for the last time.

 

 


 

Capitolo 18: Regali

Gennaio passò silenzioso, il compleanno di Lily passò inosservato, non aveva senso festeggiare a pochi giorni da un lutto così duro, e nessuno se ne ricordò. Venne febbraio dalle assolate giornate ghiacciate, e mentre i giorni passavano, la normalità sembrava aver lenito in parte le ferite di Remus. Non era solo, c’erano i suoi amici, c’erano James, Sirius e Peter, c’erano Lily ed Enif, era quello l’importante. Continuare a vivere anche per chi non c’era più, Remus giurò a se stesso che avrebbe fatto di tutto per essere l’uomo che i suoi genitori avevano sognato divenisse, licantropia o meno.

E così con l’umore che andava ad alleggerendosi si avvicinava San Valentino.

 

“Con chi uscirete a San Valentino?” chiese Alice pettinandosi i capelli osservando le amiche dal riflesso dello specchio.

“Cade di martedì, non ci sarà l’uscita ad Hogsmeade prima del 19…” disse Mary tristemente, come se senza Hogsmeade non ci fosse San Valentino.

“Vabbeh, allora con chi passerete il pomeriggio?” richiese Alice, sbuffando, a volte Mary era terribile.

“Con Nicholas Carter di Tassorosso!” rispose quella convinta.

“Non è quello che usciva con il prefetto di Corvonero… la Summers?” chiese Lily dubbiosa, alzando gli occhi dal libro che stava leggendo.

“E ancor prima con quella Amelie di Tassorosso un anno avanti a noi?” rinforzò Enif, infilandosi sotto le coperte.

“Ha avuto solo sfortuna…” disse imbarazzata Mary, quelle che voleva non era di certo passare per una facile

“Vedi di non farti fregare…” borbottò Alice seria.

“Ok, ok… saranno affari miei, no?! Alice sarà con Frank e voi due fanciulle? È da Natale che girate assieme ai Malandrini…”

Enif arrossì, tutti avevano convenuto che meno ragazze sapevano che Enif stava con Sirius meglio era per tutti.

“Con nessuno…” borbottò quindi, imbarazzata.  

“Si, certo… sbaglio o ci stai nascondendo qualcosa da Natale… non sono mica scema… l’hai visto anche tu, Aly?” chiese Mary con fare inquisitorio.

“Sì, certo.”

“Di cosa state parlando?” chiese tesa la bruna, mentre Lily sorrideva divertita, ben sapendo che dopo sarebbe toccato a lei.

“Degli sguardi che ti lancia Black…” cominciò Mary…

“E di quelli che tu lanci a lui…” finì Alice “inoltre Frank mi ha detto di averlo visto mentre ti baciava accanto all’arazzo di Beda il Bardo in quel corridoio che non prende mai nessuno…” disse sicura.

“Io…cioè…” balbettò Enif.

“Inutile negare…” disse sicura Mary avvicinandosi e mettendole una mano sulla spalla.

“Allora?” chiese Alice con un sorriso enorme stampato in faccia.

“Va bene, va bene… Sirius e io ci siamo messi assieme durante le vacanze. Non è successo nient’altro. È una cosa seria. E non deve uscire da questo dormitorio o sono morta ” Disse rapida lasciando le altre senza parole.

“E tu non ce lo hai detto?” chiese Alice fintamente offesa.

“Conosco la bocca di Mary… non vorrei che Pearl Batim lo venisse a sapere…”

“La Batim?”

“Si, è a capo del suo fan club e mi ha già minacciato tre volte in questi anni…” disse Enif come se nulla fosse.

“è per una questione di sicurezza che non uscite assieme, quindi?”disse sorpresa Mary.

“Esattamente…”

“Ma non vuol dire che non passerete la giornata assieme, penso Sirius conosca un paio di aule dismesse niente male…” cominciò Alice

“ALY!” Enif era diventata color boudeaux, tanto che si sarebbe mimetizzata con le tende del baldacchino.

“Ok, ok… passiamo a… Lily?”

“Non passerò la giornata con un ragazzo… ma con tre…” disse facendo loro la linguaccia al di sopra del tomo che aveva tra le mani.

Le lasciò senza parole ed era proprio quello che voleva.

“No, ehi Lily cosa sarebbe ‘sta storia? Chi sono questi?” chiese Mary forse con una punta d’invidia nella voce.

 “James, Remus e Peter, chi sennò!” rise la rossa, per quanto anni prima le sarebbe stato difficile immaginarlo, stare con i Malandrini la faceva sentire parte di qualcosa.

 

♦♦♦

 

“L’ho trovato!” esclamò esultante Sirius entrando in dormitorio.

Frank e Samuel lo fissarono straniti, i Malandrini non sapevano se sperare in qualcosa di positivo oppure no.

“Cosa?” chiese Remus non capendo.

“Un appuntamento per Peter per San Valentino!” disse con un sorriso a trentadue denti.

“Chi?E soprattutto perché?” chiese Peter disperato.

“Sophie Halliday!” tutti lo guardarono non capendo.

“Quarto anno, Corvonero, piccolina ma carina… un po’ timida ma ha detto subito di si!” Black sorrise con aria maliziosa.

“Non è che pensa di uscire con te e non con Minus? Senza offesa, Peter…” si intromise Samuel sorpreso… non che fosse impossibile per Minus avere un appuntamento ma la cosa aveva dell’incredibile.

“No, no… sono andato a chiedere chi avrebbe voluto uscire con Peter…” l’interessato arrossì allibito.

“Stai dicendo che hai fatto il giro di tutte le tue conoscenze chiedendo chi sarebbe stata disposta ad uscire con me?” chiese shockato, mentre Remus scuoteva la testa rassegnato.

“Io l’avrei detto in un’altra maniera, ma il concetto è quello, si…”

“Tu sei fuori di testa!” sbottò Peter

James rise della faccia delusa di Sirius.

“Perché mai?”

“Nemmeno la conosco…” borbottò Wormtail.

“Dai, si tratta di un pomeriggio insieme, la conoscerai… su!” concluse Padfoot come se fosse la cosa più semplice del mondo.

“ACCIDENTI!” esclamò James d’un tratto. Gli occupanti del dormitorio lo guardarono sorpresi. “Me ne sono completamente dimenticato!” disse dandosi una pacca sulla fronte.

“Prego?” chiese Sirius sedendosi accanto all’amico.

“Il compleanno di Lily, me lo sono completamente scordato!”

“Ma come hai fatto a scordar…” Sirius sbiancò interrompendosi…

“Vi siete scordati sia il compleanno di Lily che quello di Enif, ho indovinato?” constatò Remus pacatamente.

“Perché tu no?” chiese punto sul vivo Sirius.

“No, Lily ha fatto passare inosservato il suo compleanno perché voleva restaste con me… me l’ha detto lei personalmente…” Remus sembrò pensarci “E quello di Enif è sabato se non sbaglio…”

“Dove trovo un regalo entro sabato?” chiese Sirius disperato.

“Potremmo sgattaiolare a Hogsmeade mentre loro hanno aritmanzia domani….”

“Vuoi comprare qualcosa a Lily?” chiese Remus sorpreso

“Si, e un regalo serio stavolta… non quelle cavolate che la facevano arrabbiare da matti…”

Frank e Samuel si guardarono sconsolati, quei quattro non sarebbero mai cambiati, ma per questo erano i Malandrini.

 

♦♦♦

 

Sirius e James scivolarono nel passaggio segreto dietro lo specchio del quarto piano: inosservati, invisibili.

“Hai qualche idea per il tuo regalo?” chiese James a Sirius una volta usciti dal passaggio, che portava dietro Zonko.

“No… improvviserò… tu?”

“Non ne ho idea… adesso che ci penso non so nemmeno quale sia il colore preferito di Lily…”

“Il porpora?” chiese Sirius memore dei passati regali di James…

“No, quello è il mio…” disse scuotendo la testa il ragazzo.

“Da dove iniziamo?” chiese Sirius scettico, non ce l’avrebbero mai fatta a trovare dei regali quantomeno accettabili, senza parlare di quelli perfetti.

“Non lo so… andiamo di là…”

 

La loro ora era quasi conclusa quando James notò un cartello appeso alla porta di una casa. Sorrise.

“Ho trovato!” disse trascinandosi dietro Sirius. Il cartello recitava “Regalasi gattini”

“Vuoi prenderle un gatto?” chiese dubbioso Sirius, mentre James stava già suonando il campanello.

“Sì, da quello che ho capito la sua situazione a casa non è delle migliori… un gatto le terrebbe compagnia, no?!” disse convinto mentre una signora anziana apriva la porta.

“Salve signora…”

“Siete qui per i cuccioli?” chiese la vecchia fissandoli

“Sì. Ne vorrei prendere uno…” disse James, sicuro… era certo di aver trovato il regalo perfetto.

La signora con un enorme sorriso li fece accomodare, giudandoli nel piccolo soggiorno della casa.

“Ecco, sono in quella cesta…” disse indicando, un grosso cesto di vimini accanto al caminetto. James si avvicinò, nella cesta c’erano 7 gattini, ognuno diverso dall’altro, ma uno colpì la sua attenzione. Era piccolo, come i fratelli del resto, e la schiena era striata come quella degli altri, eppure era totalmente diverso: gli altri gattini erano bianchi e grigi per la maggioranza, forse anche con qualche macchia rossa, ma lui era diverso. Il pelo bianco sul ventre andava a sfumarsi in un tenue arancio striato da una tonalità più scura.

Forse perché era accanto al fuoco ed assumeva dei riflessi dorati, ma James lo trovò bellissimo. Lo prese delicatamente in braccio, guardandolo con cura. Tra le sue mani il cucciolo fece le fusa, guardando con due grandi occhi azzurri. , si disse James, sei perfetto per lei.

 

Poco dopo si trovarono in strada, James teneva delicatamente il gatto che si era addormentato fra le sue braccia.

“Dovrai nasconderlo fino a domani…” gli disse Sirius scrutando la palletta di pelo.

“Sir, sarà solo una notte, riuscirai a sopportare un gatto per una notte?” disse ironico, l’amico non rispose alla provocazione, sorrise guardando la vetrina dell’ennesimo negozio.

“Ho trovato!” sorrise, sparendo all’interno del negozio.

 

♦♦♦

 

“Remus, sai dov’è finito Sirius?” chiese Enif mentre si sedevano per cenare, dopo aver appurato che del ragazzo non c’era traccia quella sera.

“Si sarà addormentato in dormitorio… non sarebbe la prima volta…” rise Remus, non era il caso di dire che James e Sirius erano usciti a cercare i loro regali di compleanno…

Enif scosse la testa rassegnata.

“Eny, domenica ad Hogsmeade organizziamo qualcosa? Insomma sabato è il tuo ultimo compleanno qui…” cominciò Lily

“Si, io pensavo di passare una allegra giornata tutti assieme da Rosmerta, ovviamente offro io e ovviamente per tutti intendo anche voi due…” disse guardando Alice e Mary che stavano beatamente origliando i loro discorsi.

“Davvero? Posso portare anche Frank?” chiese subito Alice

“Si, ormai è incluso nel pacchetto… e logicamente siete invitati anche voi quattro Malandrini!” sorrise a Remus.

“Dovrò recuperarti un regalo…” disse sovrappensiero Peter

“No, non preoccuparti… non voglio alcun regalo, mi basta la vostra compagnia!”

“Ma no, dai…” disse sconsolata, per lei nessun regalo sarebbe stato più bello che passare una giornata con loro.

 

Nel frattempo Sirius e James si erano finalmente rinchiusi in dormitorio. James appoggiò il gatto sul suo letto, di conseguenza il micio annusò un po’ attorno sistemandosi al centro.

“Andiamo a cena?” chiese Sirius

“Credi che lo possiamo lasciare solo?” pensò ad alta voce James, guardando il gattino.

“Ehi Jamie, è un gatto ed è anche un cucciolo, non può sparire da una stanza chiusa…”

“Andiamo allora…”

Quando i due scesero nella Sala Grande individuarono quasi subito i loro amici che oramai avevano finito la cena e stavano tranquillamente chiacchierando attorno ai piatti vuoti.

“Ehilà!” salutò Sirius sedendosi accanto ad Enif.

“Buonasera!” sorrise lei “Cominciavo a darti per disperso…” disse ridendo. Sirius sorrise, convincendosi ancora di più che ciò che le aveva comprato era letteralmente perfetto.

 

Quando i sei rientrarono in Sala Comune, James salutò tutti velocemente e con la scusa di star poco bene ritornò di corsa in dormitorio…

“Ma che ha?” chiese Lily guardandolo sparire per le scale.

“Preoccupata per lui, Evans?” chiese Sirius sornione

“No, per me stessa, non starà combinando un’altra opera di San Valentino, vero?” chiese inquisitoria, l’anno scorso era stata svegliata da una marea di rose rosse di carta, canterine per giunta.

“Si e no… lo scoprirai domattina…” sorrise “Beh… è il caso vada a dargli una mano con il tuo regalo…” disse facendo a Lily l’occhiolino e baciando leggermente Enif.

“Buonanotte…”

“Tu azzardati a comprarmi qualcosa per San Valentino o per il mio compleanno e ti affatturo…”sibilò la bruna ancora stretta a lui

“Allergica ai regali?” chiese scherzoso “Comunque è troppo tardi…” sorrise

“Come troppo tardi…”

“Hai detto di non farti un regalo per San Valentino o per il compleanno io ho trovato un regalo per San Valentino E per il tuo compleanno…”

“Ma non dovevi!” disse allibita “Adesso anche gli altri si sentiranno in dovere di comprarmi qualcosa!!!” protestò lei. Sirius rise.

“Credo che tutti ti vogliano regalare comunque qualcosa…” constatò Remus

“MA NO!!!!”

“Enif un regalo è un regalo e dovrai accettarli, tutti!” rincarò Lily

“Ma non ho bisogno di nulla….” Disse abbassando gli occhi.

 

James aprì la porta del dormitorio, il gatto non era più al centro del letto. Si spaventò entrando in fretta e chiudendo la porta dietro di lui.

“Micio… vieni qui, micio…” disse preoccupato, non ricevette risposta. James si guardò attorno, dove poteva essersi cacciato un gatto così piccolo? Ovvio, ovunque. Poi notò la tenda del baldacchino muoversi appena, si avvicinò: il gatto si stava arrampicando sulle tende, il ragazzo notò che le aveva strappate anche in più punti.

“Sei un finto angelo, eh?!” disse ridendo e agguantando il gatto e sedendosi sul letto, per tutta risposta il cucciolo cominciò a giocare con le sue dite mordendole. James rise.

“Sei proprio un piccolo Malandrino, sai? Spero tu non faccia impazzire Lily…”

Quando Sirius aprì la porta seguito dagli altri, il gatto rizzò le orecchie.

“Sarebbe quello il regalo?” chiese Remus guardandolo

“Si, è carino, vero?” chiese James, Sirius si avvicinò di qualche passo.

“È un gatto…” disse Padfoot seccato, non li sopportava i gatti. Il gattino scese dalle gambe di James facendo qualche passo circospetto, correndo poi a infilandosi sotto il letto di Sirius.

“Trovo sia stata una bella idea…” sorrise Remus

“Ti ha strappato lui le tende?” chiese Peter osservando il baldacchino di James

“Si, mentre eravamo a cena…”

“Ehi! Bestiola esci da qui sotto…” disse Sirius cacciando la testa sotto il letto. Il gatto inarcò la schiena soffiandogli.

“Sir… lascia stare…” James si avvicinò, spostandolo. “Vieni qui piccolino…” disse muovendo la mano. Il gattino saltò fuori, a caccia di quelle dita che lo invitavano al gioco.

“Preso!” sorrise Prongs prendendolo in braccio, di conseguenza il gatto gli infilzò un artiglietto nel pollice. “Ahia! Hai più artigli di Moony nei suoi giorni peggiori!” disse ridendo. Peter si avvicinò prendendogli il gatto dalle mani e guardandolo circospetto.

“Hai deciso che nome dargli?” chiese

“Lo deciderà Lily, in fondo è il suo regalo…”

Peter mise il gatto sul letto di James. Remus si avvicinò, il gatto lo guardò curioso avvicinandosi diffidente, ma quando il ragazzo cercò di accarezzarlo corse a rintanarsi dietro le tende.

Remus sorrise.

“Penso che abbia già capito che potrei essere pericoloso… anche il gatto degli Swan si era comportato alla stessa maniera all’epoca… beh prima di riabituarsi a me… ” sospirò.

 

♦♦♦

 

Lily si svegliò circospetta, niente lettere canterine, niente esplosioni urlanti. Era il primo San Valentino che non veniva svegliata di soprassalto da qualche regalo inappropriato di James. Ne sentì quasi la mancanza, sorridendo appena.

Toc. Toc.

Lily si voltò verso la finestra. Un gufo era appollaiato sul davanzale. Aprì leggermente la finestra, quasi preoccupata dalla strana visita. Il gufo le allungò la zampa su cui era legata una pergamena.

L’aprì:

“Scendi per me?

J.C.P

PS: Giurò che non sarà niente di rumoroso”

Lily sorrise, voltandosi a guardare le amiche ancora addormentate. Si mise una vestaglia addosso, aprendo la porta e scendendo in punta di piedi le scale.

“Che fai qui giù a quest’ora? Non sono nemmeno le sei…” chiese Lily riconoscendo la figura di James seduto su una poltrona.

“Sono stato cacciato a causa del tuo regalo… spero il gufo non ti abbia svegliata…”

“No, ero già sveglia…” disse avvicinandosi.

“Aspetta, non avvicinarti…” cominciò il ragazzo.

“Mi devo preoccupare?”

“No, per nulla…” sorrise lui “chiudi gli occhi e porgimi le mani…”

“Ma Potter…” cominciò incredula

“Su Lily, sei venuta fin quaggiù alle sei di mattina e non vuoi vedere il tuo regalo?”

Lily sbuffò, non l’avrebbe mai ammesso, ma era curiosa. Lo sentì avvicinarsi.

“Intanto volevo dirti che è un regalo di compleanno in ritardo più che un regalo di San Valentino, so che odi questa festa…”

Lily sorrise ad occhi chiusi

“Non odio questa festa, odio come viene sponsorizzata…”

“Vabbhe… comunque buon 15° giorno del tuo 18° anno Evans!” sorrise James mettendole in mano il gattino. Lily aprì immediatamente gli occhi.

“Oh mio Dio, James è un gatto?”

“Cosa dovrebbe essere?”

“Idiota… intendevo, mi hai preso un gatto?”

“Si, insomma pensavo che a casa tua avessi bisogno di compagnia e quindi…” Lily appoggiò delicatamente il micio sulla poltrona abbracciando James.

“Grazie!” James si stupì, arrossendo leggermente. La ragazza si scostò da lui, sedendosi e prendendo in braccio il gatto.

James si sedette accanto a loro, ora osservandolo in braccio a Lily sembrava un altro animale: buono, tranquillo, affettuoso,  le stava persino facendo le fusa!

“Lecchino…” sussurrò a bassa voce

“Come?”

“Niente è solo che adesso fa tutto il bravo angioletto mentre di sopra mi ha devastato le tende, si è messo a farsi le unghie sul pigiama di Samuel, giocava con i capelli di Sirius e tirava unghiate a Peter, tanto che mi hanno spedito quaggiù in sua compagnia…”

“Non ci credo…” disse guardando il cucciolo strofinarsi sulla sua mano “Sembra così tranquillo… ma cosa potevo aspettarmi da un regalo tuo… doveva essere un po’ Malandrino, no?” disse sorridendo. James pensò che era il suo sorriso era la cosa più bella del mondo.

Lily osservò il gattino.

“Ti serve un nome… davanti al fuoco sembri essere d’oro…” cominciò guardando il gattino che si era spostato andando a mordere le dita di James. “…e dato che sei stato un regalo di James… umh,… penso che si… Snidget potrebbe andare bene!” sorrise. Il gatto la guardò, miagolando appena.

“Ti piace, Snidget?” sorrise.

James la trovò la persona più dolce che conoscesse.

“Snidget? Come il Bolcino?” chiese

“Si, credevi che non sapessi nulla di storia del Quidditch?”

“No, sono solo sorpreso…”

“Così ricorderò sempre che è il regalo di un fanatico di Quidditch!” rise la ragazza prendendolo in giro.

 

♦♦♦

 

“Peter muoviti…”

“Sirius, continuo a dire che non è una buona idea….” Disse sicuro, mentre Sirius cercava di farlo alzare da tavola…

“Muoviti! Adesso te la presento, così vi mettete d’accordo per questo pomeriggio…”

“No…”

“Almeno parlale, per amore di Morgana…”

Enif guardò i due scuotendo la testa, poi guardò Lily da quando era rientrata in dormitorio con il piccolo Snidget era la donna più felice della terra, e anche in quel momento aveva un sorriso che poche volte le aveva visto in viso. Alice e Mary poco più in la parlavano fitte osservando di sottecchi Lily. Sì, si disse, avrebbe dovuto parlare con Lily di James prima che quelle due la tormentassero con i loro terzi gradi.

“Oh… e va bene, Sirius… ma giuro che se è solo per prendermi in giro… non metterai più piede in dormitorio fino a fine anno…”

“Dovrei avere paura, Wormy?”

“Sì…” disse convinto “dovresti sapere quanti topi ci sono nella scuola…” aggiunse poi sottovoce…

“Va bene, va bene… ma credimi! Non è per prenderti in giro…”

Remus alzò gli occhi al cielo mentre Sirius guidava Peter verso il tavolo dei Corvonero.

“A te non ha preparato nessun appuntamento?” chiese Enif ridacchiando.

“No… grazie al cielo… oserei dire…”

James rise “E anche se lo avesse fatto… Remus sarebbe riuscito a seminarlo prima di farsi trascinare!”

 

“Eccoci qui… Peter, lei è Sophie… Sophie, Peter…” presentò Sirius convinto per poi allontanarsi furtivamente.

Peter guardò la ragazza. Non molto alta, capelli scuri, con dei boccoli che le scendevano a incorniciare un visino di porcellana. E fu guardando quegli occhi castani che non osavano incrociare i suoi che si chiese come lei volesse uscire con uno come lui. Insomma si rendeva perfettamente conto che non era bello come Sirius, non era divertente come James, né brillante come Remus… se proprio ci pensava non era nemmeno gentile come Frank…

“Ci…ciao…” riuscì infine a balbettare. Lei alzò un attimo gli occhi, abbasandoli subito dopo. Timida… una timida e un timido… si erano proprio trovati.

“Ciao…” la sentì sussurrare appena.

“Allora… emh… quando finisci le lezioni?”

 

♦♦♦

 

Lily stava risalendo le scale che portavano al suo dormitorio quando venne raggiunta da Alice e Mary.

“Allora?”

“Perché non ci hai detto nulla?”

Le guardò stranite, loro non potevano pensare che lei e Potter… le ignorò entrando velocemente in dormitorio, prendendo in braccio il povero Snidget che ronfava sul suo letto e uscendo di nuovo.

“Lily! Non potrai sfuggirci per sempre!” le gridò dietro Alice ridendo. Lily si era resa perfettamente conto che il suo comportamento non aveva fatto altro che confermare i sospetti delle due, ma al posto di infastidirla la cosa la stava divertendo.

Scese velocemente le scale, doveva trovare un posto dove nascondersi da quelle due. Guardò la sala comune dove coppiette si stringevano tra loro, osservò la scala del dormitorio maschile. Snidget miagolò quasi dicendo di sì ai suoi pensieri.

“Vuoi andare a trovare James e Remus, Snidget?” chiese al micio, lui spostò il musetto verso di lei, gli occhi azzurri la guardavano curiosi.

Lei sorrise, cominciando a salire le scale del dormitorio maschile.

Arrivata davanti al dormitorio del settimo anno si fermò, bussò mentre la stanza piombava nel silenzio.

Bussò ancora.

“Chi è?” chiese James. Lei sollevò appena le sopracciglia.

“Lily…” James aprì rapido la porta trascinandola all’interno. Lily guardò Remus sigillarla dopo che lei fu entrata.

“Sigilli la porta?”

“Sirius ha colpito ancora…” sospirò James, lasciandosi cadere sul suo letto. Lily li guardò non capendo.

“Ha detto a un paio di ragazze che mi hanno riempito di cioccalitini che sarei stato felice di uscire con loro… sto scappando da quando ho finito antiche rune…”

“Infatti io ed Enif ci chiedevamo perché hai saltato astronomia…”sorrise lei.

“James è riuscito a distrarle mentre filavo in dormitorio sotto il suo mantello…” Remus si morse la lingua “…sai del mantello, vero?”  chiese subito dopo, facendo cenno a Lily di sedersi da qualche parte.

“Sì, da quando li ho beccati rientrare dopo la luna piena…” Lily restò un attimo in silenzio, non avevano più parlato di quel giorno, non dopo il funerale dei Lupin.

“Lily, va tutto bene?” chiese James vedendola pensierosa.

“Oh…sì…sì…” disse sedendosi accanto a Remus. Il gatto saltò abilmente da un letto all’altro per raggiungere James.

“Se quelle due sapessero cosa sono, sono sicuro che scapperebbero come il gatto…” disse Remus tristemente. James alzò gli occhi al cielo, Lily lo guardò dubbiosa.

“Credi davvero che una persona conoscendoti scapperebbe a gambe levate? Io ed Enif non l’abbiamo fatto, e non l’abbiamo saputo nel più gentile dei modi….” Constatò la ragazza.

“Remus è convinto che nessuna donna lo amerà mai…” disse sconsolato James, mentre Snidget cominciava a giocare con la sua mano.

“Il chè è alquanto impossibile… sei molto amabile…” gli sorrise Lily, Remus ridacchiò.

“Non credo di essere molto amabile con zanne ed artigli, Prongs può confermare…”

“Ma se sai essere più incline agli scherzi da lupo che non da umano…” rise James.

“Non parliamo di scherzi… che è meglio…” disse sbrigativo Remus, associare la parola “scherzi” a quella di “lupo” gli faceva venire in mente l’incidente con Piton… ed era una cosa a cui voleva smettere di pensare.

“Non penserai ancora a Pad e a Moccy, vero?” chiese James preoccupato. Remus scosse la testa poco convinto…

“Quindi è vero che Severus sa di te…” disse Lily, alquanto sorpresa, pensava che l’ex-amico andasse solo ad ipotesi.

“Diciamo che lo ha scoperto in modo peggiore rispetto al vostro…” tagliò corto James.

Lily li guardò non capendo.

“Eravamo dei ragazzini immaturi e Piton cominciava davvero a scocciare...” Cominciò James

“Eravate… io non ero al corrente di ciò che Pad aveva in mente…”

James si grattò nervosamente la testa…

“Si… beh… ora non pensare che Pad avesse cattive intenzioni… e credo che lo abbiamo già punito abbastanza… sai lui fa molte cose senza pensare… soprattutto quella volta…” Lily guardava James, sembrava stesse cercando sia di scusare che di accusare l’amico…

“Insomma dato che Piton continuava a voler scoprire dove sparivamo ogni mese… Pad ha avuto la “geniale” idea di dirgli come arrivare…” disse velocemente. Lily lo guardò stupita.

“Black ha detto a Severus dov’era Remus?!” era incredula.

“Dato che Piton si comportava da superiore nei confronti di Rem, Pad aveva pensato che forse era il caso che Remus si prendesse la sua rivincita…”

Lily li guardava sbigottiti.

“Per fortuna James è arrivato in tempo e Piton è a malapena riuscito a vedermi… ma è per questo che continua a sostenere che Sirius lo voglia vedere morto…” concluse Remus.

“Hai salvato Severus? Perché?” chiese la ragazza guardando James, ricordava benissimo tutte le prese in giro, tutti gli affronti che quei due si lanciavano a vicenda.

“Non l’ho fatto per lui… sai Pad si è reso conto della cazzata colossale non appena ha visto che Piton ci stava andando sul serio… penso non credesse che ne avrebbe avuto il coraggio… quando venne da me capii una cosa sola… che né io né lui volevamo che Remus diventasse un’assassino… e poi beh… per quanto non lo sopportassi era pur sempre un tuo amico…” concluse con un alzata di spalle.

“Abbiamo smesso di parlare con Pad per mesi… si sarà scusato migliaia di volte prima che all’ultima gli scoppiassimo a ridere in faccia, era diventato quasi patetico…” sorrise Remus. Lily fissò Snidget giocare con le dita di James.

“Sono sicura che Black non l’avrebbe mai mandato apposta da te, se avesse saputo che Severus sa essere più testardo e coraggioso di ciò che sembra…” sorrise tristemente “comunque ora capisco come mai ce l’ha tanto con voi e soprattutto con te e Sirius…” disse a James, il ragazzo la guardò con un sorriso triste in volto… quella era stata una brutta faccenda che nessuno voleva più ricordare, forse solo Severus.

 

♦♦♦

 

Enif camminava nel corridoio guardandosi alle spalle circospetta, nessuno doveva vederla incontrarsi con Sirius, e così erano rimasti d’accordo di trovarsi in un corridoio desertico del secondo piano dove c’erano un paio di aule dismesse.

Enif voltò l’angolo velocemente raggiungendo il corridoio, la porta di un’aula era socchiusa, sbirciò all’interno intravedendo Sirius seduto su un banco accantonato contro una parete. Aprì lentamente la porta, scivolando all’interno e chiudendola alle sue spalle.

“Ciao…” sorrise. Sirius le sorrise a sua volta, scendendo e andandole in contro. Quando le fu vicino la baciò dolcemente tenendola stretta a se.

Quando si staccarono Enif appoggiò la testa sul suo petto abbracciandolo.

“Come sono andate antiche rune ed astronomia?” chiese accarezzandole i capelli.

“Bene…” rispose ad occhi chiusi, gustandosi quell’abbraccio così intimo e raro.

Sirius sorrise “Vuoi stare così tutto il pomeriggio?” chiese ironico

“Non si può?” chiese lei alzando gli occhi divertita.

“Mi sa proprio di no…” sorrise lui prendendole la mano e scortandola ai banchi. La fece sedere su uno di essi.

“Ed ora chiudi gli occhi…”

“Sir?” lei lo guardò dubbiosa

“Dai, chiudili, non ti fidi di me?” sorrise. Sbuffando la ragazza chiuse gli occhi. Lo sentì avvicinarsi. “Non sbirciare, ok?” Enif annuì, serrando ancora di più gli occhi. Sentì le mani di lui muoversi, sfiorarle le ciocche più lunghe di capelli accanto al viso, il collo. Tremò a quel tocco leggero mentre lo sentiva distintamente agganciarle qualcosa al collo.

“Ok, ora puoi aprirli…” le sussurrò all’orecchio, per poi allontanarsi. Enif sbattè le palpebre, toccandosi il collo con una mano, sentendo un sottile nastro di velluto. Lo seguì con la mano abbassando leggermente la testa per vedere meglio, finché arrivò al ciondolo. Le sue labbra si aprirono in un sorriso mentre gli occhi le luccicarono appena nella penombra dell’aula vuota.

“Puoi toglierlo? Così lo vedo meglio?” chiese al ragazzo indicando la collana.

“Si certo…” sorrise Sirius, togliendole la collana e porgendogliela in mano.

Enif restò a fissare a lungo il ciondolo d’argento, erano due stelle a cinque punte sovrapposte cosicché sembravano essere un’unica stella a dieci, costellata di piccoli diamanti. Sirius l’osservò, intimorito da quel silenzio, magari non le piaceva.

“Si, insomma l’ho presa perché sono due stelle in un’unica… insomma io e te… due stelle… in un’unica cosa… se non ti piace…”

“Stai scherzando?!” esclamò alzando lo sguardo, gli occhi lucidi. “è…è… semplicemente perfetta… è… Morgana…. Grazie, Sir…” balbettò emozionata.

“Non comincerai a piangere vero?”

Enif si passò una mano sugli occhi “No…no…” disse appena ridendo.

“Saremo sempre insieme piccola… te lo prometto…”

Enif lo abbracciò di slancio baciandolo, Sirius sorrise sulle sue labbra, tornando ad assaporare quel sapore che avrebbe voluto assaggiare ogni giorno della sua vita.

La strinse a se, così come non aveva mai fatto prima, perché non avrebbe voluto avere altro nella vita al di fuori di lei.

 

♦♦♦

 

Peter si guardava le scarpe, stavano camminando sulla soffice neve del parco da un po’, da quando aveva pensato che, per una ragazza timida come Sophie, la tranquillità là fuori era migliore del caos che regnava in Sala Grande a causa di putti incantati e lettere canterine.

“Emh…. Sophie… senti perché non mi racconti un po’ di te…” tentò incerto Peter.

“…i miei sono Babbani…” cominciò titubante la ragazza.

“…anche i miei…” la interruppe Peter, rendendosi conto dell’errore non appena ripiombò il silenzio.

“Emh… e di cosa di occupano?” Peter tremò del vento gelido che soffiò sul castello.

“Possiamo rientrare?” chiese Sophie fermandosi “fa freddo…”

“Oh… si, si…”

“Ma tu guarda c’è Minus… chi è quella malata mentale che sta con te? Per essere con te non deve essere normale…” Peter si voltò notando un gruppetto di Serpeverde, o meglio due Serpeverde Avery e quella che sbandierava come la sua ragazza: Leila Lochrin, prefetto del quinto anno.

“Cucciolotto, lasciali stare… non ci interessano i perdenti…” sogghignò la ragazza nella loro direzione. Peter decise che era ora di andare, prese la mano di Sophie trascinandola per il parco, cercando di allontanarsi da i due Serpeverde.

“Minus…. Minus mi fai male…” balbettò lei rossa in viso.

Peter si fermò mollando subito la presa sulla ragazza.

“Scusami… davvero… scusami e che quei Serpeverde…. Io…” disse imbarazzato, e ora che cavolo doveva fare, dov’è Sirius quando serve! Accidenti a lui!, pensò freneticamente il ragazzo.

“Ti va se andiamo in cucina a bere qualcosa di caldo?” chiese, non sapendo che altro fare…

“Sai dove sono?” chiese stupita la ragazza

“Si, si…” sorrise Peter ritrovando fiducia in se stesso.

La vide annuire.

“Bene…” sorrise “Andiamo…” le offrì la mano, ma proprio in quel momento, si sentì spingere in avanti e neanche mezzo secondo dopo era steso a terra.

Aprì gli occhi trovandosi davanti quelli sbarrati di Sophie. Le sono finito addosso! Arrossì immobilizzandosi. La guardò: stava fissando qualcosa… seguì il suo sguardo sbiancando. Non poteva essere vero, cioè con tutta la sfortuna in quel mondo non poteva esserle caduto addosso e aver accidentalmente posato la mano destra sul piccolo seno della quattordicenne. Era un incubo, si disse. Riportò l’attenzione dalla sua mano al viso di Sophie.

“Io…io…” cominciò, senza muovere un muscolo.

“MANIACO!” gli gridò addosso la ragazzina ripresasi dallo shock, stampandogli cinque dita su una guancia.

“So…Sophie?”balbettò mentre la ragazza si rialzava in lacrime correndo verso il castello.

“Ben fatto Minus…” disse una voce. Peter si voltò la Lochrin stava ridendo di gusto, doveva essere stata lei a farlo inciampare. Strinse i pugni decidendo che era ora di raggiungere James e Remus in dormitorio.

 

♦♦♦

 

Lily rideva, Snidget cercando un nuovo gioco si era infilato nel baule di James uscendone con un calzino infilato sulla testa, in quel momento il gattino stava zompettando per la stanza senza avere la minima idea di dov’era o cosa stava facendo.

“Snidget!” lo chiamò prendendolo in braccio e togliendogli il calzino dalla testa. Remus sorrise, quello era il calzino portafortuna di James, se lo metteva solo ed esclusivamente per le partite di Quidditch.

“Ehi, molla il calzino portafortuna….” Esclamò James mentre il gattino cominciava a morderlo.

“Portafortuna?” chiese Lily guardando il vecchio calzino sbiadito dai motivo di boccini.

“Sì…” arrossì James togliendo in calzino dalle zampe di Snidget. Lily lo guardò seria per un secondo per poi scoppiare a ridere.

“Ehi, non c’è nulla da ridere…”

Nello stesso istante qualcuno tentò di aprire la porta.

“Ehi… chi ha sigillato la porta?” chiese la voce di Sirius.

“Chiunque sia, è un’emergenza…” disse concitata la voce di Enif. Remus e James si guardarono, mentre il licantropo andava ad aprire la porta.

“Grazie Remus!” esclamò la ragazza scivolando all’interno della stanza.

“Non ho interrotto niente, spero…” sorrise sornione Sirius… Remus lo guardò serio e scocciato.

“Sì, una cosa a tre…” disse pacato, facendo sorgere un’espressione di pesce lesso sulla faccia di Sirius. Remus restò in silenzio per un paio di secondi per poi scoppiare a ridere.

“Tranquillo le tue due amichette le ho seminate alla prima curva…” rise facendolo entrare e lasciandogli intravedere James e Lily.

“Ho preso paura sai…” sorrise Sirius.

Lily passò lo sguardo dalla camicia sbottonata di Sirius alla cravatta storta di Enif.

“Potevate anche rendervi presentabili prima di tornare…” ghignò per imbarazzare l’amica.  Enif arrossì fino alla punta dell’orecchie, correndo in bagno per guardarsi allo specchio.

“Abbiamo avuto un contrattempo…” sbuffò Sirius “Pearl e Diane ci hanno visti assieme….” Disse sconsolato “spero non le tirino qualche brutto scherzo…”

Lily guardò la porta del bagno, sorridendo appena, i pro e i contro di veder realizzati i propri sogni, eh Enif? Pensò.

“Comunque,…” esordì Enif uscendo, “voi cosa avete fatto…” si trovò ad arrossire alla parola fatto… “cioè come avete passato il pomeriggio?” si corresse in fretta.

“Abbiamo parlato del più e del meno…” disse vagamente James, immaginava che Sirius avrebbe preferito non mettere al corrente la sua ragazza dell’incidente Piton.

“Sai, Eny, ho scoperto perché Remus come te, non accetta mai un appuntamento…” rise Lily.

“Perché?” chiese Enif sorpresa, Remus cercò di fermare Lily, ma la ragazza parlò lo stesso:

“Sai, lui crede che nessuno debba amarlo perché è un licantropo…”

Remus avrebbe voluto nascondersi dallo sguardo che gli lanciò la sua migliore amica, in quel momento capì perché era quella giusta per Sirius: sapeva essere terribile.

“REMUS LUPIN!” disse quasi offesa “come puoi credere ad una panzana simile!”

“Enif…”

“No, adesso ascoltami! Ok, non sarò la tua ragazza, ma sono una tua amica e so quello che dico! Sei una persona eccezionale, ce ne sono poche come te. E fuori di qui…” indicò la finestra chiusa “Là fuori ci sarà una persona, anche una sola che aspetta te. Che quando potrà sfiderà l’intero mondo magico, se dovesse essere necessario, per stare con te!” prese fiato “Remus, io stessa e di  sicuro le persone in questa stanza sputerebbero in faccia al Ministro, affronterebbero Voldemort – e qui tremò leggermente – in persona per te… non dire che non meriti di essere amato, perché forse lo meriti più di noi… perché forse più di noi, sai andare oltre alle apparenze…”

Remus la fissò con un sorriso pieno di gratitudine. Il giorno in cui loro erano venute a conoscenza della sua natura aveva temuto che Enif e Lily lo avrebbero abbandonato, che avrebbe perso due amiche, ora si rendeva conto che aveva, in realtà, rimediato due sorelle.

In quell’istante la porta si aprì, e Peter fece il suo ingresso nella stanza. Lo schiaffone ricevuto ben visibile sulla guancia destra.

“Sirius, mai più…” gli disse mogio.

“Cos’è andato male?” chiese il ragazzo dispiacendosi per l’amico

“Le sono caduto addosso… mi ha preso per un maniaco…” ci fu un attimo di silenzio.

“Come hai fatto a caderle addosso?” chiese Remus inarcando un sopracciglio.

“Mi hanno fatto inciampare Avery e la Lochrin…” scosse la testa “era pure carina…” disse sconsolato non accorgendosi che Snidget aveva preso lo slancio. Il gattino gli arpionò la gamba.

“Ehi, ti ci metti anche tu?”

“Credo voglia ricordarti che altre cose fanno più male” sorrise Lily sdrammatizzando “vieni qui Snidget!” il gatto si staccò dalla gamba di Peter trotterellando verso Lily.

“Sentite, dato che siamo tutti qui…” cominciò Remus andando a sigillare la porta e lanciando un muffiato sulla stanza. “Forse è arrivato il momento di spiegare alcune cose a Lily ed Enif, almeno prima della luna piena…” disse sorridendo tristemente.

“Posso raccontarlo io?” cheise James, quasi esaltato.

“In effetti io centro molto poco con questa parte di storia…” disse pensieroso Remus.

“Allora eravamo al primo anno quando scoprimmo il piccolo problema peloso di Rem… beh ben presto concordammo tutti e quattro che non potevamo lasciarlo solo a vedersela con se stesso…” sorrise James.

“La prima volta tentammo di seguirlo, ma lui si accorse di noi e ci rispedì a scuola prima che sorgesse la luna…” disse Peter tristemente.

“Poi arrivò il compleanno di James e suo padre gli mandò il mantello di famiglia, mantenemmo il segreto per un po’, almeno fino la prima luna piena, seguimmo Remus ma era chiaro che non potevamo andare con lui, quindi ci appostammo sotto la botola…” continuò Sirius

“Fu la notte più terribile della mia vita…”disse serio James.

“La mattina era chiaro a tutti a tre che non potevamo sopportare un’altra notte simile…”

“Ma continuammo a seguirlo, a restare tutta la notte lì fuori per poi raggiungerlo in infermeria…”

“E intanto pensavamo a come avremmo potuto aiutarlo…”

“L’illuminazione ci arrivò osservano la trasformazione della McGrannit, cercammo migliaia di informazioni, non c’era nessuna testimonianza che degli animali divenissero mannari se morsi…”

“E quindi la risposta venne da sola…” sorris James concludendo. Enif li guardò sorpresa.

“Stai dicendo che siete…”

“Animaghi illegali, esattamente…” sorrise Prongs.

“Ma siete impazziti! Diventare Animagus è difficilissimo, può avere risultati devastanti, è per questo che il ministero lo controlla…”

“Calmati Evans…” la bloccò Sirius prima che strozzasse James, era quasi divertente, aveva avuto la stessa reazione di Remus quando ne era venuto a conoscenza “ormai lo siamo da parecchio tempo… dopo tre anni di duro lavoro ci riuscimmo all’inizio del quinto anno, è da lì che nascono i nostri soprannomi…”

“Potevate non riuscirci…”

“Ma ce l’abbiamo fatta, quindi non c’è nulla da preoccuparsi!” sorrise Peter.

Enif rise, i cinque si voltarono verso di lei.

“Vedi, non ci sono andata tanto lontana prima… c’è già qualcuno che ha sfidato le leggi per te…” sorrise.

Remus le sorrise a sua volta, aveva ragione ma questo non lo tranquillizzava per nulla.

“A volte mi chiedo se fosse stato meglio non l’avessero mai fatto…” disse pensieroso.

“Noi non abbiamo mai avuto ripensamenti, anche perché le uniche volte che non ci siamo finisci per farti male…”

“In effetti non so cosa farei senza di voi…”sorrise Remus.

"Fu il nostro regalo per la sua promozione a prefetto..." rise James. Lily ed Enif li guardarono sorridendo, era quello l'importante restare uniti.

 

Come vedete è un capitolo abbastanza leggero anche se sono uscite alcune notiziole molto utili per le nostre fanciulle... ad un altro momento lascio la presentazione dei nostri animaghi alle ragazze, anche perchè un cervo in dormitorio può essere fastidioso, e inoltre Remus crede non sia una buona idea far vedere a Snidget sia Padfoot che Wormtail... non si sa mai XDD

Allora so che per il gatto dei Potter ci sono molti nomi Quidditchiniani e spero di non aver copiato nessuno usando Snidget (anche se credo il più quotato sia Snidgt che l'ho già letto in un paio di storie)... in caso mi scuso ^^ ma questa palletta di pelo non ha altro nome che Snidget XD 

Il ciondolo che Sirius da ad Enif esiste anche se in realtà è un souvenir che riprende i fermagli dell'imperatrice Sissi... ma che volete ce l'ho sul comodino da quando sono andata a Vienna e mi piace un mondo, anche se credo rappresenti una stella alpina e non due stelle sovrapposte, ma la forma è quella... se rioesco a trovarvi l'immagine... eccola sia la collana che solamente la stella ^^  Vi lascio anche il sito http://shop.schoenbrunn.at/index.php?cPath=31&language=en&osCsid=4691d3af2a786e95b4dc35a98dc960e2 

 

 

 E ora.... Le recensioni!!!!!

hermy101: Morirà anche Enif? chissà... BWAHAHAHA (risata malefica)...comuqneu spro che questo capitolo sia un po' allegro, anche se non mi soddisfa molto, ma forse sono troppo autocritica... 

Alohomora: Grazie mille per il tuo commento sempre molto gentile ^^ Finalmente si vede la stella di cui ti avevo parlato ^^ Ancora un saluto. 

princes_of_the_univer: non volevo farti male... non piangere.... John ed Helen vivranno sempre in Remus 

glumbumbleA Remus le cose comincerranno a girare dall'ultima parte della storia o almeno questa è l'idea. Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo. 

lulu258: mia nuova recensora, spero di leggerti anche tra le recensioni di questo capitolo ^^ Felice che la storia ti piaccia, comunque ma come inciampata??? Ok che ho scritto per ora 216 pagine, ma non pensavo fosse così d'intralcio XD

Alla prossima !

Mirwen

   
 
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