Safely for the last time.
Capitolo
18: Regali
Gennaio
passò silenzioso, il compleanno di Lily passò
inosservato, non aveva senso festeggiare a pochi giorni da un lutto
così duro,
e nessuno se ne ricordò. Venne febbraio dalle assolate
giornate ghiacciate, e mentre
i giorni passavano, la normalità sembrava aver lenito in
parte le ferite di
Remus. Non era solo, c’erano i suoi amici, c’erano
James, Sirius e Peter,
c’erano Lily ed Enif, era quello l’importante.
Continuare a vivere anche per
chi non c’era più, Remus giurò a se
stesso che avrebbe fatto di tutto per
essere l’uomo che i suoi genitori avevano sognato divenisse,
licantropia o
meno.
E
così con l’umore che andava ad alleggerendosi si
avvicinava San Valentino.
“Con
chi uscirete a San Valentino?” chiese Alice
pettinandosi i capelli osservando le amiche dal riflesso dello specchio.
“Cade
di martedì, non ci sarà l’uscita ad
Hogsmeade
prima del 19…” disse Mary tristemente, come se
senza Hogsmeade non ci fosse San
Valentino.
“Vabbeh,
allora con chi passerete il pomeriggio?”
richiese Alice, sbuffando, a volte Mary era terribile.
“Con
Nicholas Carter di Tassorosso!” rispose quella
convinta.
“Non
è quello che usciva con il prefetto di Corvonero…
la Summers?” chiese Lily dubbiosa, alzando gli occhi dal
libro che stava
leggendo.
“E
ancor prima con quella Amelie di Tassorosso un anno
avanti a noi?” rinforzò Enif, infilandosi sotto le
coperte.
“Ha
avuto solo sfortuna…” disse imbarazzata Mary,
quelle che voleva non era di certo passare per una facile
“Vedi
di non farti fregare…” borbottò Alice
seria.
“Ok,
ok… saranno affari miei, no?! Alice sarà con
Frank e voi due fanciulle? È da Natale che girate assieme ai
Malandrini…”
Enif
arrossì, tutti avevano convenuto che meno ragazze
sapevano che Enif stava con Sirius meglio era per tutti.
“Con
nessuno…” borbottò quindi, imbarazzata.
“Si,
certo… sbaglio o ci stai nascondendo qualcosa da
Natale… non sono mica scema… l’hai
visto anche tu, Aly?” chiese Mary con fare
inquisitorio.
“Sì,
certo.”
“Di
cosa state parlando?” chiese tesa la bruna, mentre
Lily sorrideva divertita, ben sapendo che dopo sarebbe toccato a lei.
“Degli
sguardi che ti lancia Black…” cominciò
Mary…
“E
di quelli che tu lanci a lui…” finì
Alice “inoltre
Frank mi ha detto di averlo visto mentre ti baciava accanto
all’arazzo di Beda
il Bardo in quel corridoio che non prende mai
nessuno…” disse sicura.
“Io…cioè…”
balbettò Enif.
“Inutile
negare…” disse sicura Mary avvicinandosi e
mettendole una mano sulla spalla.
“Allora?”
chiese Alice con un sorriso enorme stampato
in faccia.
“Va
bene, va bene… Sirius e io ci siamo messi assieme
durante le vacanze. Non è successo nient’altro.
È una cosa seria. E non deve
uscire da questo dormitorio o sono morta ” Disse rapida
lasciando le altre
senza parole.
“E
tu non ce lo hai detto?” chiese Alice
fintamente offesa.
“Conosco
la bocca di Mary… non vorrei che Pearl Batim
lo venisse a sapere…”
“La
Batim?”
“Si,
è a capo del suo fan club e mi ha già minacciato
tre volte in questi anni…” disse Enif come se
nulla fosse.
“è
per una questione di sicurezza che non uscite
assieme, quindi?”disse sorpresa Mary.
“Esattamente…”
“Ma
non vuol dire che non passerete la giornata
assieme, penso Sirius conosca un paio di aule dismesse niente
male…” cominciò
Alice
“ALY!”
Enif era diventata color boudeaux, tanto che si
sarebbe mimetizzata con le tende del baldacchino.
“Ok,
ok… passiamo a… Lily?”
“Non
passerò la giornata con un ragazzo… ma con
tre…”
disse facendo loro la linguaccia al di sopra del tomo che aveva tra le
mani.
Le
lasciò senza parole ed era proprio quello che
voleva.
“No,
ehi Lily cosa sarebbe ‘sta storia? Chi sono
questi?” chiese Mary forse con una punta d’invidia
nella voce.
“James,
Remus e Peter, chi sennò!” rise la
rossa, per quanto anni prima le sarebbe stato difficile immaginarlo,
stare con
i Malandrini la faceva sentire parte di qualcosa.
♦♦♦
“L’ho
trovato!” esclamò esultante Sirius entrando in
dormitorio.
Frank
e Samuel lo fissarono straniti, i Malandrini non
sapevano se sperare in qualcosa di positivo oppure no.
“Cosa?”
chiese Remus non capendo.
“Un
appuntamento per Peter per San Valentino!” disse
con un sorriso a trentadue denti.
“Chi?E
soprattutto perché?” chiese Peter disperato.
“Sophie
Halliday!” tutti lo guardarono non capendo.
“Quarto
anno, Corvonero, piccolina ma carina… un po’
timida ma ha detto subito di si!” Black sorrise con aria
maliziosa.
“Non
è che pensa di uscire con te e non con Minus?
Senza offesa, Peter…” si intromise Samuel
sorpreso… non che fosse impossibile
per Minus avere un appuntamento ma la cosa aveva
dell’incredibile.
“No,
no… sono andato a chiedere chi avrebbe voluto
uscire con Peter…” l’interessato
arrossì allibito.
“Stai
dicendo che hai fatto il giro di tutte le tue
conoscenze chiedendo chi sarebbe stata disposta ad uscire con
me?” chiese
shockato, mentre Remus scuoteva la testa rassegnato.
“Io
l’avrei detto in un’altra maniera, ma il concetto
è quello, si…”
“Tu
sei fuori di testa!” sbottò Peter
James
rise della faccia delusa di Sirius.
“Perché
mai?”
“Nemmeno
la conosco…” borbottò Wormtail.
“Dai,
si tratta di un pomeriggio insieme, la
conoscerai… su!” concluse Padfoot come se fosse la
cosa più semplice del mondo.
“ACCIDENTI!”
esclamò James d’un tratto. Gli occupanti
del dormitorio lo guardarono sorpresi. “Me ne sono
completamente dimenticato!” disse
dandosi una pacca sulla fronte.
“Prego?”
chiese Sirius sedendosi accanto all’amico.
“Il
compleanno di Lily, me lo sono completamente
scordato!”
“Ma
come hai fatto a scordar…” Sirius
sbiancò
interrompendosi…
“Vi
siete scordati sia il compleanno di Lily che
quello di Enif, ho indovinato?” constatò Remus
pacatamente.
“Perché
tu no?” chiese punto sul vivo Sirius.
“No,
Lily ha fatto passare inosservato il suo
compleanno perché voleva restaste con me… me
l’ha detto lei personalmente…”
Remus sembrò pensarci “E quello di Enif
è sabato se non sbaglio…”
“Dove
trovo un regalo entro sabato?” chiese Sirius
disperato.
“Potremmo
sgattaiolare a Hogsmeade mentre loro hanno
aritmanzia domani….”
“Vuoi
comprare qualcosa a Lily?” chiese Remus sorpreso
“Si,
e un regalo serio stavolta… non quelle cavolate
che la facevano arrabbiare da matti…”
Frank
e Samuel si guardarono sconsolati, quei quattro
non sarebbero mai cambiati, ma per questo erano i Malandrini.
♦♦♦
Sirius
e James scivolarono nel passaggio segreto
dietro lo specchio del quarto piano: inosservati, invisibili.
“Hai
qualche idea per il tuo regalo?” chiese James a
Sirius una volta usciti dal passaggio, che portava dietro Zonko.
“No…
improvviserò… tu?”
“Non
ne ho idea… adesso che ci penso non so nemmeno
quale sia il colore preferito di Lily…”
“Il
porpora?” chiese Sirius memore dei passati regali
di James…
“No,
quello è il mio…” disse scuotendo la
testa il
ragazzo.
“Da
dove iniziamo?” chiese Sirius scettico, non ce
l’avrebbero mai fatta a trovare dei regali quantomeno
accettabili, senza
parlare di quelli perfetti.
“Non
lo so… andiamo di là…”
La
loro ora era quasi conclusa quando James notò un
cartello appeso alla porta di una casa. Sorrise.
“Ho
trovato!” disse trascinandosi dietro Sirius. Il
cartello recitava “Regalasi gattini”
“Vuoi
prenderle un gatto?” chiese dubbioso Sirius,
mentre James stava già suonando il campanello.
“Sì,
da quello che ho capito la sua situazione a casa
non è delle migliori… un gatto le terrebbe
compagnia, no?!” disse convinto
mentre una signora anziana apriva la porta.
“Salve
signora…”
“Siete
qui per i cuccioli?” chiese la vecchia
fissandoli
“Sì.
Ne vorrei prendere uno…” disse James,
sicuro… era
certo di aver trovato il regalo perfetto.
La
signora con un enorme sorriso li fece accomodare,
giudandoli nel piccolo soggiorno della casa.
“Ecco,
sono in quella cesta…” disse indicando, un
grosso cesto di vimini accanto al caminetto. James si
avvicinò, nella cesta
c’erano 7 gattini, ognuno diverso dall’altro, ma
uno colpì la sua attenzione.
Era piccolo, come i fratelli del resto, e la schiena era striata come
quella
degli altri, eppure era totalmente diverso: gli altri gattini erano
bianchi e
grigi per la maggioranza, forse anche con qualche macchia rossa, ma lui
era
diverso. Il pelo bianco sul ventre andava a sfumarsi in un tenue
arancio
striato da una tonalità più scura.
Forse
perché era accanto al fuoco ed assumeva dei
riflessi dorati, ma James lo trovò bellissimo. Lo prese
delicatamente in
braccio, guardandolo con cura. Tra le sue mani il cucciolo fece le
fusa,
guardando con due grandi occhi azzurri. Sì,
si disse James, sei
perfetto per lei.
Poco
dopo si trovarono in strada, James teneva
delicatamente il gatto che si era addormentato fra le sue braccia.
“Dovrai
nasconderlo fino a domani…” gli disse Sirius
scrutando la palletta di pelo.
“Sir,
sarà solo una notte, riuscirai a sopportare un
gatto per una notte?” disse ironico, l’amico non
rispose alla provocazione,
sorrise guardando la vetrina dell’ennesimo negozio.
“Ho
trovato!” sorrise, sparendo all’interno del
negozio.
♦♦♦
“Remus,
sai dov’è finito Sirius?” chiese Enif
mentre
si sedevano per cenare, dopo aver appurato che del ragazzo non
c’era traccia
quella sera.
“Si
sarà addormentato in dormitorio… non sarebbe la
prima volta…” rise Remus, non era il caso di dire
che James e Sirius erano
usciti a cercare i loro regali di compleanno…
Enif
scosse la testa rassegnata.
“Eny,
domenica ad Hogsmeade organizziamo qualcosa?
Insomma sabato è il tuo ultimo compleanno
qui…” cominciò Lily
“Si,
io pensavo di passare una allegra giornata tutti
assieme da Rosmerta, ovviamente offro io e ovviamente per tutti intendo
anche
voi due…” disse guardando Alice e Mary che stavano
beatamente origliando i loro
discorsi.
“Davvero?
Posso portare anche Frank?” chiese subito
Alice
“Si,
ormai è incluso nel pacchetto… e logicamente
siete invitati anche voi quattro Malandrini!” sorrise a
Remus.
“Dovrò
recuperarti un regalo…” disse sovrappensiero
Peter
“No,
non preoccuparti… non voglio alcun regalo, mi
basta la vostra compagnia!”
“Ma
no, dai…” disse sconsolata, per lei nessun regalo
sarebbe stato più bello che passare una giornata con loro.
Nel
frattempo Sirius e James si erano finalmente
rinchiusi in dormitorio. James appoggiò il gatto sul suo
letto, di conseguenza
il micio annusò un po’ attorno sistemandosi al
centro.
“Andiamo
a cena?” chiese Sirius
“Credi
che lo possiamo lasciare solo?” pensò ad alta
voce James, guardando il gattino.
“Ehi
Jamie, è un gatto ed è anche un cucciolo, non
può
sparire da una stanza chiusa…”
“Andiamo
allora…”
Quando
i due scesero nella Sala Grande individuarono
quasi subito i loro amici che oramai avevano finito la cena e stavano
tranquillamente chiacchierando attorno ai piatti vuoti.
“Ehilà!”
salutò Sirius sedendosi accanto ad Enif.
“Buonasera!”
sorrise lei “Cominciavo a darti per
disperso…” disse ridendo. Sirius sorrise,
convincendosi ancora di più che ciò
che le aveva comprato era letteralmente perfetto.
Quando
i sei rientrarono in Sala Comune, James salutò
tutti velocemente e con la scusa di star poco bene ritornò
di corsa in
dormitorio…
“Ma
che ha?” chiese Lily guardandolo sparire per le
scale.
“Preoccupata
per lui, Evans?” chiese Sirius sornione
“No,
per me stessa, non starà combinando un’altra
opera di San Valentino, vero?” chiese inquisitoria,
l’anno scorso era stata
svegliata da una marea di rose rosse di carta, canterine per giunta.
“Si
e no… lo scoprirai domattina…” sorrise
“Beh… è il
caso vada a dargli una mano con il tuo regalo…”
disse facendo a Lily
l’occhiolino e baciando leggermente Enif.
“Buonanotte…”
“Tu
azzardati a comprarmi qualcosa per San Valentino o
per il mio compleanno e ti
affatturo…”sibilò la bruna ancora
stretta a lui
“Allergica
ai regali?” chiese scherzoso “Comunque è
troppo tardi…” sorrise
“Come
troppo tardi…”
“Hai
detto di non farti un regalo per San Valentino o
per il compleanno io ho trovato un regalo per San Valentino E per il
tuo
compleanno…”
“Ma
non dovevi!” disse allibita “Adesso anche gli
altri si sentiranno in dovere di comprarmi qualcosa!!!”
protestò lei. Sirius
rise.
“Credo
che tutti ti vogliano regalare comunque
qualcosa…” constatò Remus
“MA
NO!!!!”
“Enif
un regalo è un regalo e dovrai accettarli,
tutti!” rincarò Lily
“Ma
non ho bisogno di nulla….” Disse abbassando gli
occhi.
James
aprì la porta del dormitorio, il gatto non era
più al centro del letto. Si spaventò entrando in
fretta e chiudendo la porta
dietro di lui.
“Micio…
vieni qui, micio…” disse preoccupato, non
ricevette risposta. James si guardò attorno, dove poteva
essersi cacciato un
gatto così piccolo? Ovvio, ovunque. Poi notò la
tenda del baldacchino muoversi
appena, si avvicinò: il gatto si stava arrampicando sulle
tende, il ragazzo
notò che le aveva strappate anche in più punti.
“Sei
un finto angelo, eh?!” disse ridendo e
agguantando il gatto e sedendosi sul letto, per tutta risposta il
cucciolo
cominciò a giocare con le sue dite mordendole. James rise.
“Sei
proprio un piccolo Malandrino, sai? Spero tu non
faccia impazzire Lily…”
Quando
Sirius aprì la porta seguito dagli altri, il
gatto rizzò le orecchie.
“Sarebbe
quello il regalo?” chiese Remus guardandolo
“Si,
è carino, vero?” chiese James, Sirius si
avvicinò
di qualche passo.
“È
un gatto…” disse Padfoot seccato, non li
sopportava
i gatti. Il gattino scese dalle gambe di James facendo qualche passo
circospetto, correndo poi a infilandosi sotto il letto di Sirius.
“Trovo
sia stata una bella idea…” sorrise Remus
“Ti
ha strappato lui le tende?” chiese Peter
osservando il baldacchino di James
“Si,
mentre eravamo a cena…”
“Ehi!
Bestiola esci da qui sotto…” disse Sirius
cacciando la testa sotto il letto. Il gatto inarcò la
schiena soffiandogli.
“Sir…
lascia stare…” James si avvicinò,
spostandolo.
“Vieni qui piccolino…” disse muovendo la
mano. Il gattino saltò fuori, a caccia
di quelle dita che lo invitavano al gioco.
“Preso!”
sorrise Prongs prendendolo in braccio, di
conseguenza il gatto gli infilzò un artiglietto nel pollice.
“Ahia! Hai più
artigli di Moony nei suoi giorni peggiori!” disse ridendo.
Peter si avvicinò
prendendogli il gatto dalle mani e guardandolo circospetto.
“Hai
deciso che nome dargli?” chiese
“Lo
deciderà Lily, in fondo è il suo
regalo…”
Peter
mise il gatto sul letto di James. Remus si
avvicinò, il gatto lo guardò curioso
avvicinandosi diffidente, ma quando il
ragazzo cercò di accarezzarlo corse a rintanarsi dietro le
tende.
Remus
sorrise.
“Penso
che abbia già capito che potrei essere
pericoloso… anche il gatto degli Swan si era comportato alla
stessa maniera
all’epoca… beh prima di riabituarsi a
me… ” sospirò.
♦♦♦
Lily
si svegliò circospetta, niente lettere canterine,
niente esplosioni urlanti. Era il primo San Valentino che non veniva
svegliata
di soprassalto da qualche regalo inappropriato di James. Ne
sentì quasi la
mancanza, sorridendo appena.
Toc.
Toc.
Lily
si voltò verso la finestra. Un gufo era appollaiato
sul davanzale. Aprì leggermente la finestra, quasi
preoccupata dalla strana
visita. Il gufo le allungò la zampa su cui era legata una
pergamena.
L’aprì:
“Scendi
per me?
J.C.P
PS:
Giurò che non sarà niente di rumoroso”
Lily
sorrise, voltandosi a guardare le amiche ancora
addormentate. Si mise una vestaglia addosso, aprendo la porta e
scendendo in
punta di piedi le scale.
“Che
fai qui giù a quest’ora? Non sono nemmeno le
sei…” chiese Lily riconoscendo la figura di James
seduto su una poltrona.
“Sono
stato cacciato a causa del tuo regalo… spero il
gufo non ti abbia svegliata…”
“No,
ero già sveglia…” disse avvicinandosi.
“Aspetta,
non avvicinarti…” cominciò il ragazzo.
“Mi
devo preoccupare?”
“No,
per nulla…” sorrise lui “chiudi gli
occhi e
porgimi le mani…”
“Ma
Potter…” cominciò incredula
“Su
Lily, sei venuta fin quaggiù alle sei di mattina e
non vuoi vedere il tuo regalo?”
Lily
sbuffò, non l’avrebbe mai ammesso, ma era curiosa.
Lo sentì avvicinarsi.
“Intanto
volevo dirti che è un regalo di compleanno in
ritardo più che un regalo di San Valentino, so che odi
questa festa…”
Lily
sorrise ad occhi chiusi
“Non
odio questa festa, odio come viene sponsorizzata…”
“Vabbhe…
comunque buon 15° giorno del tuo 18° anno
Evans!” sorrise James mettendole in mano il gattino. Lily
aprì immediatamente
gli occhi.
“Oh
mio Dio, James è un gatto?”
“Cosa
dovrebbe essere?”
“Idiota…
intendevo, mi hai preso un gatto?”
“Si,
insomma pensavo che a casa tua avessi bisogno di
compagnia e quindi…” Lily appoggiò
delicatamente il micio sulla poltrona
abbracciando James.
“Grazie!”
James si stupì, arrossendo leggermente. La
ragazza si scostò da lui, sedendosi e prendendo in braccio
il gatto.
James
si sedette accanto a loro, ora osservandolo in
braccio a Lily sembrava un altro animale: buono, tranquillo,
affettuoso,
le stava persino facendo le fusa!
“Lecchino…”
sussurrò a bassa voce
“Come?”
“Niente
è solo che adesso fa tutto il bravo angioletto
mentre di sopra mi ha devastato le tende, si è messo a farsi
le unghie sul
pigiama di Samuel, giocava con i capelli di Sirius e tirava unghiate a
Peter,
tanto che mi hanno spedito quaggiù in sua
compagnia…”
“Non
ci credo…” disse guardando il cucciolo
strofinarsi sulla sua mano “Sembra così
tranquillo… ma cosa potevo aspettarmi
da un regalo tuo… doveva essere un po’ Malandrino,
no?” disse sorridendo. James
pensò che era il suo sorriso era la cosa più
bella del mondo.
Lily
osservò il gattino.
“Ti
serve un nome… davanti al fuoco sembri essere
d’oro…” cominciò guardando il
gattino che si era spostato andando a mordere le
dita di James. “…e dato che sei stato un regalo di
James… umh,… penso che si…
Snidget potrebbe andare bene!” sorrise. Il gatto la
guardò, miagolando appena.
“Ti
piace, Snidget?” sorrise.
James
la trovò la persona più dolce che conoscesse.
“Snidget?
Come il Bolcino?” chiese
“Si,
credevi che non sapessi nulla di storia del
Quidditch?”
“No,
sono solo sorpreso…”
“Così
ricorderò sempre che è il regalo di un fanatico
di Quidditch!” rise la ragazza prendendolo in giro.
♦♦♦
“Peter
muoviti…”
“Sirius,
continuo a dire che non è una buona
idea….”
Disse sicuro, mentre Sirius cercava di farlo alzare da
tavola…
“Muoviti!
Adesso te la presento, così vi mettete
d’accordo per questo pomeriggio…”
“No…”
“Almeno
parlale, per amore di Morgana…”
Enif
guardò i due scuotendo la testa, poi guardò Lily
da
quando era rientrata in dormitorio con il piccolo Snidget era la donna
più felice
della terra, e anche in quel momento aveva un sorriso che poche volte
le aveva
visto in viso. Alice e Mary poco più in la parlavano fitte
osservando di
sottecchi Lily. Sì, si disse, avrebbe dovuto parlare con
Lily di James prima
che quelle due la tormentassero con i loro terzi gradi.
“Oh…
e va bene, Sirius… ma giuro che se è solo per
prendermi in giro… non metterai più piede in
dormitorio fino a fine anno…”
“Dovrei
avere paura, Wormy?”
“Sì…”
disse convinto “dovresti sapere quanti topi ci
sono nella scuola…” aggiunse poi
sottovoce…
“Va
bene, va bene… ma credimi! Non è per prenderti in
giro…”
Remus
alzò gli occhi al cielo mentre Sirius guidava
Peter verso il tavolo dei Corvonero.
“A
te non ha preparato nessun appuntamento?” chiese
Enif ridacchiando.
“No…
grazie al cielo… oserei dire…”
James
rise “E anche se lo avesse fatto… Remus sarebbe
riuscito a seminarlo prima di farsi trascinare!”
“Eccoci
qui… Peter, lei è Sophie… Sophie,
Peter…”
presentò Sirius convinto per poi allontanarsi furtivamente.
Peter
guardò la ragazza. Non molto alta, capelli
scuri, con dei boccoli che le scendevano a incorniciare un visino di
porcellana. E fu guardando quegli occhi castani che non osavano
incrociare i
suoi che si chiese come lei volesse uscire con uno come lui. Insomma si
rendeva
perfettamente conto che non era bello come Sirius, non era divertente
come
James, né brillante come Remus… se proprio ci
pensava non era nemmeno gentile
come Frank…
“Ci…ciao…”
riuscì infine a balbettare. Lei alzò un
attimo gli occhi, abbasandoli subito dopo. Timida… una
timida e un timido… si
erano proprio trovati.
“Ciao…”
la sentì sussurrare appena.
“Allora…
emh… quando finisci le lezioni?”
♦♦♦
Lily
stava risalendo le scale che portavano al suo dormitorio
quando venne raggiunta da Alice e Mary.
“Allora?”
“Perché
non ci hai detto nulla?”
Le
guardò stranite, loro non potevano pensare che lei
e Potter… le ignorò entrando velocemente in
dormitorio, prendendo in braccio il
povero Snidget che ronfava sul suo letto e uscendo di nuovo.
“Lily!
Non potrai sfuggirci per sempre!” le gridò
dietro Alice ridendo. Lily si era resa perfettamente conto che il suo
comportamento non aveva fatto altro che confermare i sospetti delle
due, ma al
posto di infastidirla la cosa la stava divertendo.
Scese
velocemente le scale, doveva trovare un posto
dove nascondersi da quelle due. Guardò la sala comune dove
coppiette si
stringevano tra loro, osservò la scala del dormitorio
maschile. Snidget miagolò
quasi dicendo di sì ai suoi pensieri.
“Vuoi
andare a trovare James e Remus, Snidget?” chiese
al micio, lui spostò il musetto verso di lei, gli occhi
azzurri la guardavano
curiosi.
Lei
sorrise, cominciando a salire le scale del
dormitorio maschile.
Arrivata
davanti al dormitorio del settimo anno si
fermò, bussò mentre la stanza piombava nel
silenzio.
Bussò
ancora.
“Chi
è?” chiese James. Lei sollevò appena le
sopracciglia.
“Lily…”
James aprì rapido la porta trascinandola
all’interno. Lily guardò Remus sigillarla dopo che
lei fu entrata.
“Sigilli
la porta?”
“Sirius
ha colpito ancora…” sospirò James,
lasciandosi
cadere sul suo letto. Lily li guardò non capendo.
“Ha
detto a un paio di ragazze che mi hanno riempito
di cioccalitini che sarei stato felice di uscire con loro…
sto scappando da
quando ho finito antiche rune…”
“Infatti
io ed Enif ci chiedevamo perché hai saltato
astronomia…”sorrise lei.
“James
è riuscito a distrarle mentre filavo in
dormitorio sotto il suo mantello…” Remus si morse
la lingua “…sai del mantello,
vero?” chiese subito dopo, facendo cenno a Lily di
sedersi da qualche
parte.
“Sì,
da quando li ho beccati rientrare dopo la luna
piena…” Lily restò un attimo in
silenzio, non avevano più parlato di quel
giorno, non dopo il funerale dei Lupin.
“Lily,
va tutto bene?” chiese James vedendola
pensierosa.
“Oh…sì…sì…”
disse sedendosi accanto a Remus. Il gatto
saltò abilmente da un letto all’altro per
raggiungere James.
“Se
quelle due sapessero cosa sono, sono sicuro che
scapperebbero come il gatto…” disse Remus
tristemente. James alzò gli occhi al
cielo, Lily lo guardò dubbiosa.
“Credi
davvero che una persona conoscendoti
scapperebbe a gambe levate? Io ed Enif non l’abbiamo fatto, e
non l’abbiamo
saputo nel più gentile dei modi….”
Constatò la ragazza.
“Remus
è convinto che nessuna donna lo amerà
mai…”
disse sconsolato James, mentre Snidget cominciava a giocare con la sua
mano.
“Il
chè è alquanto impossibile… sei molto
amabile…”
gli sorrise Lily, Remus ridacchiò.
“Non
credo di essere molto amabile con zanne ed
artigli, Prongs può confermare…”
“Ma
se sai essere più incline agli scherzi da lupo che
non da umano…” rise James.
“Non
parliamo di scherzi… che è
meglio…” disse
sbrigativo Remus, associare la parola “scherzi” a
quella di “lupo” gli faceva
venire in mente l’incidente con Piton… ed era una
cosa a cui voleva smettere di
pensare.
“Non
penserai ancora a Pad e a Moccy, vero?” chiese
James preoccupato. Remus scosse la testa poco convinto…
“Quindi
è vero che Severus sa di te…” disse
Lily,
alquanto sorpresa, pensava che l’ex-amico andasse solo ad
ipotesi.
“Diciamo
che lo ha scoperto in modo peggiore rispetto
al vostro…” tagliò corto James.
Lily
li guardò non capendo.
“Eravamo
dei ragazzini immaturi e Piton cominciava
davvero a scocciare...” Cominciò James
“Eravate…
io non ero al corrente di ciò che Pad aveva
in mente…”
James
si grattò nervosamente la testa…
“Si…
beh… ora non pensare che Pad avesse cattive
intenzioni… e credo che lo abbiamo già punito
abbastanza… sai lui fa molte cose
senza pensare… soprattutto quella
volta…” Lily guardava James, sembrava stesse
cercando sia di scusare che di accusare l’amico…
“Insomma
dato che Piton continuava a voler scoprire
dove sparivamo ogni mese… Pad ha avuto la
“geniale” idea di dirgli come
arrivare…” disse velocemente. Lily lo
guardò stupita.
“Black
ha detto a Severus dov’era Remus?!” era
incredula.
“Dato
che Piton si comportava da superiore nei
confronti di Rem, Pad aveva pensato che forse era il caso che Remus si
prendesse
la sua rivincita…”
Lily
li guardava sbigottiti.
“Per
fortuna James è arrivato in tempo e Piton è a
malapena riuscito a vedermi… ma è per questo che
continua a sostenere che
Sirius lo voglia vedere morto…” concluse Remus.
“Hai
salvato Severus? Perché?” chiese la ragazza
guardando James, ricordava benissimo tutte le prese in giro, tutti gli
affronti
che quei due si lanciavano a vicenda.
“Non
l’ho fatto per lui… sai Pad si è reso
conto della
cazzata colossale non appena ha visto che Piton ci stava andando sul
serio…
penso non credesse che ne avrebbe avuto il coraggio… quando
venne da me capii
una cosa sola… che né io né lui
volevamo che Remus diventasse un’assassino… e
poi beh… per quanto non lo sopportassi era pur sempre un tuo
amico…” concluse
con un alzata di spalle.
“Abbiamo
smesso di parlare con Pad per mesi… si sarà
scusato migliaia di volte prima che all’ultima gli
scoppiassimo a ridere in
faccia, era diventato quasi patetico…” sorrise
Remus. Lily fissò Snidget
giocare con le dita di James.
“Sono
sicura che Black non l’avrebbe mai mandato
apposta da te, se avesse saputo che Severus sa essere più
testardo e coraggioso
di ciò che sembra…” sorrise tristemente
“comunque ora capisco come mai ce l’ha
tanto con voi e soprattutto con te e Sirius…”
disse a James, il ragazzo la
guardò con un sorriso triste in volto… quella era
stata una brutta faccenda che
nessuno voleva più ricordare, forse solo Severus.
♦♦♦
Enif
camminava nel corridoio guardandosi alle spalle
circospetta, nessuno doveva vederla incontrarsi con Sirius, e
così erano
rimasti d’accordo di trovarsi in un corridoio desertico del
secondo piano dove
c’erano un paio di aule dismesse.
Enif
voltò l’angolo velocemente raggiungendo il
corridoio, la porta di un’aula era socchiusa,
sbirciò all’interno intravedendo
Sirius seduto su un banco accantonato contro una parete.
Aprì lentamente la
porta, scivolando all’interno e chiudendola alle sue spalle.
“Ciao…”
sorrise. Sirius le sorrise a sua volta,
scendendo e andandole in contro. Quando le fu vicino la
baciò dolcemente
tenendola stretta a se.
Quando
si staccarono Enif appoggiò la testa sul suo
petto abbracciandolo.
“Come
sono andate antiche rune ed astronomia?” chiese
accarezzandole i capelli.
“Bene…”
rispose ad occhi chiusi, gustandosi quell’abbraccio
così intimo e raro.
Sirius
sorrise “Vuoi stare così tutto il
pomeriggio?”
chiese ironico
“Non
si può?” chiese lei alzando gli occhi divertita.
“Mi
sa proprio di no…” sorrise lui prendendole la mano
e scortandola ai banchi. La fece sedere su uno di essi.
“Ed
ora chiudi gli occhi…”
“Sir?”
lei lo guardò dubbiosa
“Dai,
chiudili, non ti fidi di me?” sorrise. Sbuffando
la ragazza chiuse gli occhi. Lo sentì avvicinarsi.
“Non sbirciare, ok?” Enif
annuì, serrando ancora di più gli occhi.
Sentì le mani di lui muoversi,
sfiorarle le ciocche più lunghe di capelli accanto al viso,
il collo. Tremò a
quel tocco leggero mentre lo sentiva distintamente agganciarle qualcosa
al
collo.
“Ok,
ora puoi aprirli…” le sussurrò
all’orecchio, per
poi allontanarsi. Enif sbattè le palpebre, toccandosi il
collo con una mano,
sentendo un sottile nastro di velluto. Lo seguì con la mano
abbassando
leggermente la testa per vedere meglio, finché
arrivò al ciondolo. Le sue
labbra si aprirono in un sorriso mentre gli occhi le luccicarono appena
nella
penombra dell’aula vuota.
“Puoi
toglierlo? Così lo vedo meglio?” chiese al
ragazzo indicando la collana.
“Si
certo…” sorrise Sirius, togliendole la collana e
porgendogliela in mano.
Enif
restò a fissare a lungo il ciondolo d’argento,
erano due stelle a cinque punte sovrapposte cosicché
sembravano essere un’unica
stella a dieci, costellata di piccoli diamanti. Sirius
l’osservò, intimorito da
quel silenzio, magari non le piaceva.
“Si,
insomma l’ho presa perché sono due stelle in
un’unica… insomma io e te… due
stelle… in un’unica cosa… se non ti
piace…”
“Stai
scherzando?!” esclamò alzando lo sguardo, gli
occhi lucidi.
“è…è…
semplicemente perfetta… è…
Morgana…. Grazie, Sir…”
balbettò
emozionata.
“Non
comincerai a piangere vero?”
Enif
si passò una mano sugli occhi
“No…no…” disse
appena ridendo.
“Saremo
sempre insieme piccola… te lo
prometto…”
Enif
lo abbracciò di slancio baciandolo, Sirius
sorrise sulle sue labbra, tornando ad assaporare quel sapore che
avrebbe voluto
assaggiare ogni giorno della sua vita.
La
strinse a se, così come non aveva mai fatto prima,
perché non avrebbe voluto avere altro nella vita al di fuori
di lei.
♦♦♦
Peter
si guardava le scarpe, stavano camminando sulla
soffice neve del parco da un po’, da quando aveva pensato
che, per una ragazza
timida come Sophie, la tranquillità là fuori era
migliore del caos che regnava
in Sala Grande a causa di putti incantati e lettere canterine.
“Emh….
Sophie… senti perché non mi racconti un
po’ di
te…” tentò incerto Peter.
“…i
miei sono Babbani…” cominciò titubante
la ragazza.
“…anche
i miei…” la interruppe Peter, rendendosi conto
dell’errore non appena ripiombò il silenzio.
“Emh…
e di cosa di occupano?” Peter tremò del vento
gelido che soffiò sul castello.
“Possiamo
rientrare?” chiese Sophie fermandosi “fa
freddo…”
“Oh…
si, si…”
“Ma
tu guarda c’è Minus… chi è
quella malata mentale
che sta con te? Per essere con te non deve essere
normale…” Peter si voltò
notando un gruppetto di Serpeverde, o meglio due Serpeverde Avery e
quella che
sbandierava come la sua ragazza: Leila Lochrin, prefetto del quinto
anno.
“Cucciolotto,
lasciali stare… non ci interessano i
perdenti…” sogghignò la ragazza nella
loro direzione. Peter decise che era ora
di andare, prese la mano di Sophie trascinandola per il parco, cercando
di
allontanarsi da i due Serpeverde.
“Minus….
Minus mi fai male…” balbettò lei rossa
in
viso.
Peter
si fermò mollando subito la presa sulla ragazza.
“Scusami…
davvero… scusami e che quei Serpeverde….
Io…” disse imbarazzato, e ora che cavolo doveva
fare, dov’è Sirius quando
serve! Accidenti a lui!, pensò freneticamente il
ragazzo.
“Ti
va se andiamo in cucina a bere qualcosa di caldo?”
chiese, non sapendo che altro fare…
“Sai
dove sono?” chiese stupita la ragazza
“Si,
si…” sorrise Peter ritrovando fiducia in se
stesso.
La
vide annuire.
“Bene…”
sorrise “Andiamo…” le offrì
la mano, ma
proprio in quel momento, si sentì spingere in avanti e
neanche mezzo secondo
dopo era steso a terra.
Aprì
gli occhi trovandosi davanti quelli sbarrati di
Sophie. Le sono finito addosso! Arrossì
immobilizzandosi. La guardò:
stava fissando qualcosa… seguì il suo sguardo
sbiancando. Non poteva essere
vero, cioè con tutta la sfortuna in quel mondo non poteva
esserle caduto
addosso e aver accidentalmente posato la mano destra sul piccolo seno
della
quattordicenne. Era un incubo, si disse. Riportò
l’attenzione dalla sua mano al
viso di Sophie.
“Io…io…”
cominciò, senza muovere un muscolo.
“MANIACO!”
gli gridò addosso la ragazzina ripresasi
dallo shock, stampandogli cinque dita su una guancia.
“So…Sophie?”balbettò
mentre la ragazza si rialzava in
lacrime correndo verso il castello.
“Ben
fatto Minus…” disse una voce. Peter si
voltò la
Lochrin stava ridendo di gusto, doveva essere stata lei a farlo
inciampare.
Strinse i pugni decidendo che era ora di raggiungere James e Remus in
dormitorio.
♦♦♦
Lily
rideva, Snidget cercando un nuovo gioco si era
infilato nel baule di James uscendone con un calzino infilato sulla
testa, in
quel momento il gattino stava zompettando per la stanza senza avere la
minima
idea di dov’era o cosa stava facendo.
“Snidget!”
lo chiamò prendendolo in braccio e
togliendogli il calzino dalla testa. Remus sorrise, quello era il
calzino
portafortuna di James, se lo metteva solo ed esclusivamente per le
partite di
Quidditch.
“Ehi,
molla il calzino portafortuna….”
Esclamò James
mentre il gattino cominciava a morderlo.
“Portafortuna?”
chiese Lily guardando il vecchio
calzino sbiadito dai motivo di boccini.
“Sì…”
arrossì James togliendo in calzino dalle zampe
di Snidget. Lily lo guardò seria per un secondo per poi
scoppiare a ridere.
“Ehi,
non c’è nulla da ridere…”
Nello
stesso istante qualcuno tentò di aprire la
porta.
“Ehi…
chi ha sigillato la porta?” chiese la voce di
Sirius.
“Chiunque
sia, è un’emergenza…” disse
concitata la
voce di Enif. Remus e James si guardarono, mentre il licantropo andava
ad
aprire la porta.
“Grazie
Remus!” esclamò la ragazza scivolando
all’interno della stanza.
“Non
ho interrotto niente, spero…” sorrise sornione
Sirius… Remus lo guardò serio e scocciato.
“Sì,
una cosa a tre…” disse pacato, facendo sorgere
un’espressione di pesce lesso sulla faccia di Sirius. Remus
restò in silenzio
per un paio di secondi per poi scoppiare a ridere.
“Tranquillo
le tue due amichette le ho seminate alla
prima curva…” rise facendolo entrare e
lasciandogli intravedere James e Lily.
“Ho
preso paura sai…” sorrise Sirius.
Lily
passò lo sguardo dalla camicia sbottonata di
Sirius alla cravatta storta di Enif.
“Potevate
anche rendervi presentabili prima di
tornare…” ghignò per imbarazzare
l’amica. Enif arrossì fino alla punta
dell’orecchie, correndo in bagno per guardarsi allo specchio.
“Abbiamo
avuto un contrattempo…” sbuffò Sirius
“Pearl
e Diane ci hanno visti assieme….” Disse sconsolato
“spero non le tirino qualche
brutto scherzo…”
Lily
guardò la porta del bagno, sorridendo appena, i
pro e i contro di veder realizzati i propri sogni, eh Enif? Pensò.
“Comunque,…”
esordì Enif uscendo, “voi cosa avete
fatto…” si trovò ad arrossire alla
parola fatto… “cioè come avete passato
il
pomeriggio?” si corresse in fretta.
“Abbiamo
parlato del più e del meno…” disse
vagamente
James, immaginava che Sirius avrebbe preferito non mettere al corrente
la sua
ragazza dell’incidente Piton.
“Sai,
Eny, ho scoperto perché Remus come te, non
accetta mai un appuntamento…” rise Lily.
“Perché?”
chiese Enif sorpresa, Remus cercò di fermare
Lily, ma la ragazza parlò lo stesso:
“Sai,
lui crede che nessuno debba amarlo perché è un
licantropo…”
Remus
avrebbe voluto nascondersi dallo sguardo che gli
lanciò la sua migliore amica, in quel momento
capì perché era quella giusta per
Sirius: sapeva essere terribile.
“REMUS
LUPIN!” disse quasi offesa “come puoi credere
ad una panzana simile!”
“Enif…”
“No,
adesso ascoltami! Ok, non sarò la tua ragazza, ma
sono una tua amica e so quello che dico! Sei una persona eccezionale,
ce ne sono
poche come te. E fuori di qui…” indicò
la finestra chiusa “Là fuori ci sarà
una
persona, anche una sola che aspetta te. Che quando potrà
sfiderà l’intero mondo
magico, se dovesse essere necessario, per stare con te!”
prese fiato “Remus, io
stessa e di sicuro le persone in questa stanza sputerebbero
in faccia al
Ministro, affronterebbero Voldemort – e qui tremò
leggermente – in persona per
te… non dire che non meriti di essere amato,
perché forse lo meriti più di noi…
perché forse più di noi, sai andare oltre alle
apparenze…”
Remus
la fissò con un sorriso pieno di gratitudine. Il
giorno in cui loro erano venute a conoscenza della sua natura aveva
temuto che
Enif e Lily lo avrebbero abbandonato, che avrebbe perso due amiche, ora
si
rendeva conto che aveva, in realtà, rimediato due sorelle.
In
quell’istante la porta si aprì, e Peter fece il
suo
ingresso nella stanza. Lo schiaffone ricevuto ben visibile sulla
guancia
destra.
“Sirius,
mai più…” gli disse mogio.
“Cos’è
andato male?” chiese il ragazzo dispiacendosi
per l’amico
“Le
sono caduto addosso… mi ha preso per un
maniaco…”
ci fu un attimo di silenzio.
“Come
hai fatto a caderle addosso?” chiese Remus
inarcando un sopracciglio.
“Mi
hanno fatto inciampare Avery e la Lochrin…” scosse
la testa “era pure carina…” disse
sconsolato non accorgendosi che Snidget aveva
preso lo slancio. Il gattino gli arpionò la gamba.
“Ehi,
ti ci metti anche tu?”
“Credo
voglia ricordarti che altre cose fanno più
male” sorrise Lily sdrammatizzando “vieni qui
Snidget!” il gatto si staccò
dalla gamba di Peter trotterellando verso Lily.
“Sentite,
dato che siamo tutti qui…” cominciò
Remus
andando a sigillare la porta e lanciando un muffiato sulla stanza.
“Forse è
arrivato il momento di spiegare alcune cose a Lily ed Enif, almeno
prima della
luna piena…” disse sorridendo tristemente.
“Posso
raccontarlo io?” cheise James, quasi esaltato.
“In
effetti io centro molto poco con questa parte di
storia…” disse pensieroso Remus.
“Allora
eravamo al primo anno quando scoprimmo il
piccolo problema peloso di Rem… beh ben presto concordammo
tutti e quattro che
non potevamo lasciarlo solo a vedersela con se
stesso…” sorrise James.
“La
prima volta tentammo di seguirlo, ma lui si
accorse di noi e ci rispedì a scuola prima che sorgesse la
luna…” disse Peter
tristemente.
“Poi
arrivò il compleanno di James e suo padre gli
mandò il mantello di famiglia, mantenemmo il segreto per un
po’, almeno fino la
prima luna piena, seguimmo Remus ma era chiaro che non potevamo andare
con lui,
quindi ci appostammo sotto la botola…”
continuò Sirius
“Fu
la notte più terribile della mia
vita…”disse serio
James.
“La
mattina era chiaro a tutti a tre che non potevamo
sopportare un’altra notte simile…”
“Ma
continuammo a seguirlo, a restare tutta la notte
lì fuori per poi raggiungerlo in
infermeria…”
“E
intanto pensavamo a come avremmo potuto aiutarlo…”
“L’illuminazione
ci arrivò osservano la trasformazione
della McGrannit, cercammo migliaia di informazioni, non c’era
nessuna
testimonianza che degli animali divenissero mannari se
morsi…”
“E
quindi la risposta venne da sola…” sorris James
concludendo. Enif li guardò sorpresa.
“Stai
dicendo che siete…”
“Animaghi
illegali, esattamente…” sorrise Prongs.
“Ma
siete impazziti! Diventare Animagus è
difficilissimo, può avere risultati devastanti, è
per questo che il ministero
lo controlla…”
“Calmati
Evans…” la bloccò Sirius prima che
strozzasse
James, era quasi divertente, aveva avuto la stessa reazione di Remus
quando ne
era venuto a conoscenza “ormai lo siamo da parecchio
tempo… dopo tre anni di
duro lavoro ci riuscimmo all’inizio del quinto anno,
è da lì che nascono i
nostri soprannomi…”
“Potevate
non riuscirci…”
“Ma
ce l’abbiamo fatta, quindi non c’è nulla
da
preoccuparsi!” sorrise Peter.
Enif
rise, i cinque si voltarono verso di lei.
“Vedi,
non ci sono andata tanto lontana prima…
c’è già
qualcuno che ha sfidato le leggi per te…” sorrise.
Remus
le sorrise a sua volta, aveva ragione ma questo
non lo tranquillizzava per nulla.
“A
volte mi chiedo se fosse stato meglio non
l’avessero mai fatto…” disse pensieroso.
“Noi
non abbiamo mai avuto ripensamenti, anche perché
le uniche volte che non ci siamo finisci per farti
male…”
“In effetti non so cosa farei senza di voi…”sorrise Remus.
"Fu il
nostro regalo per la sua promozione a prefetto..." rise James. Lily ed
Enif li guardarono sorridendo, era quello l'importante restare uniti.
Come vedete è un capitolo abbastanza leggero anche se sono uscite alcune notiziole molto utili per le nostre fanciulle... ad un altro momento lascio la presentazione dei nostri animaghi alle ragazze, anche perchè un cervo in dormitorio può essere fastidioso, e inoltre Remus crede non sia una buona idea far vedere a Snidget sia Padfoot che Wormtail... non si sa mai XDD
Allora so che per il gatto dei Potter ci sono molti nomi Quidditchiniani e spero di non aver copiato nessuno usando Snidget (anche se credo il più quotato sia Snidgt che l'ho già letto in un paio di storie)... in caso mi scuso ^^ ma questa palletta di pelo non ha altro nome che Snidget XD
Il ciondolo che Sirius da ad Enif esiste anche se in realtà è un souvenir che riprende i fermagli dell'imperatrice Sissi... ma che volete ce l'ho sul comodino da quando sono andata a Vienna e mi piace un mondo, anche se credo rappresenti una stella alpina e non due stelle sovrapposte, ma la forma è quella... se rioesco a trovarvi l'immagine... eccola sia la collana che solamente la stella ^^ Vi lascio anche il sito http://shop.schoenbrunn.at/index.php?cPath=31&language=en&osCsid=4691d3af2a786e95b4dc35a98dc960e2
E ora.... Le recensioni!!!!!
hermy101: Morirà anche Enif? chissà... BWAHAHAHA (risata malefica)...comuqneu spro che questo capitolo sia un po' allegro, anche se non mi soddisfa molto, ma forse sono troppo autocritica...
Alohomora: Grazie mille per il tuo commento sempre molto gentile ^^ Finalmente si vede la stella di cui ti avevo parlato ^^ Ancora un saluto.
princes_of_the_univer: non volevo farti male... non piangere.... John ed Helen vivranno sempre in Remus
glumbumble: A Remus le cose comincerranno a girare dall'ultima parte della storia o almeno questa è l'idea. Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo.
lulu258: mia nuova recensora, spero di leggerti anche tra le recensioni di questo capitolo ^^ Felice che la storia ti piaccia, comunque ma come inciampata??? Ok che ho scritto per ora 216 pagine, ma non pensavo fosse così d'intralcio XD
Alla prossima !
Mirwen