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Autore: Circe    05/10/2009    8 recensioni
I segreti che racchiude il piccolo frammento di anima rimasto nel corpo del Signore Oscuro..
L’amore infuocato, dirompente e disperato di Bellatrix..
I cambiamenti nel cuore e nella mente di Narcissa..
La dolce e ambigua presenza di Piton..
Tutto si svolge all’ombra del nuovo quartier generale dei mangiamorte, villa Malfoy, dove i vari maghi si ritrovano riuniti a vivere, pensare, temere, amare.
Genere: Drammatico, Erotico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Narcissa Malfoy, Severus Piton, Voldemort | Coppie: Bellatrix/Voldemort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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- Questa storia fa parte della serie 'Eclissi di luna: l'oscurità totale'
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L’unica fedele: Bellatrix

Mi sono svegliata questa mattina, sul pavimento della stanza da letto che mia sorella ha fatto preparare per me. Il letto è scomodo, troppo morbido … non ci sono più abituata da anni! Per questo ho steso una coperta per terra e mi ci sono rannicchiata sopra a dormire.

Mi sentivo annebbiata e confusa, infinitamente stanca, nonostante, sicuramente, devo aver dormito ininterrottamente ore ed ore; non lo potevo fare da anni.

Il mio sguardo è finito, un po’ per caso un po’ per abitudine, sul mio braccio sinistro … sul mio marchio adorato e amato, il mio marchio nero: la mia vita!

Lui era lì, grande, nero, sfavillante come non lo vedevo da tanto tempo, capeggiava sulla mia pelle graffiata e sporca: i segni di Azkaban, i segni che sono sopravvissuta ad Azkaban, perché lui è tornato, è tornato da me, mi ha salvata, come avevo sempre sperato, come, in fondo, avevo sempre saputo; e non è un sogno, è tutto reale, terribilmente e dolcissimamente reale.

Ho sorriso…“Sono tornata“ ho pensato “più forte e potente di prima, più arrabbiata e temeraria di prima. Sono tornata… innamorata molto più fortemente e appassionatamente di prima. Farò di tutto per lui, di tutto!”.

Dopo poco mi sono alzata dal pavimento, ributtando le coperte sul letto, ma, contrariamente ai miei propositi di battaglia, amore e morte, mia sorella Cissy mi ha intercettata nel corridoio e, senza tanti complimenti e gentilezze, mi ha spedito a lavarmi “da tutta la sporcizia che hai portato come souvenir da Azkaban” …

Mi è ancora poco chiaro se Cissy sia, o meno, contenta di riavermi accanto: ieri notte, quando ci siamo incontrate dopo tutti questi anni, mi ha abbracciata, con affetto e con calore, ma ogni tanto dimostra una marcata avversione nei confronti di “quell’ex galeotta involgarita e strana” che è sua sorella maggiore.

D’altra parte che posso dire…? Io spesso la guardo e la odio… lei e suo marito: belli, cari, uniti, vestiti bene, puliti e profumati!

Già, perché loro hanno negato ogni legame coi mangiamorte… ogni legame con lui… l’Oscuro Signore.

Vigliacchi, bugiardi, inutili e fasulli.

Lucius era un mangiamorte e ha tradito! Ha tradito i suoi fratelli e colui che doveva essere il suo signore e padrone!

Io sono stata fedele, l’unica fedele.

Ammetto che l’abbraccio che ho condiviso con mia sorella è stato, da parte mia, terribilmente combattuto.

Dicevo, Cissy mi ha mandata a lavarmi e, quando mi sono guardata allo specchio, ho in effetti realizzato che, la sua avversione verso la mia sporcizia, aveva un senso… ma quel che mi ha fatto stringere lo stomaco più fortemente è che, ieri notte, dopo la fuga, anche lui, l’Oscuro Signore, mi ha vista così.

Graffi, croste, tagli, ecchimosi dappertutto, la mia pelle è letteralmente ricoperta di una patina a tratti nerastra e, quando va bene, grigiastra, di terra e di polvere impiastricciate.

La salsedine mi si è insinuata in ogni luogo. Per non parlare dei capelli! Quelli sono ridotti in uno stato tale di orrore che non posso proprio guardarli.

Lunghi da far pena, rovinati e somiglianti ad una serie di alghe rinsecchite e untuose allo stesso tempo. Non so se piangere davanti a questo spettacolo, o ridere felice, perché comunque io sono qui, e lui è tornato, tornato da me, tornato per proteggermi, tornato per non lasciarmi più...

E io sono qui per amarlo.

E non me ne accorgo subito, ma rido: felice, sfrenata, un po’ folle… ma rido.

Quando entro nella vasca enorme, l’acqua è calda; profumata quasi… posso dimenticarmi le secchiate gelate con cui ci si lavava ad Azkaban.

La devo cambiare tre volte prima che possa mantenere un colore vagamente normale per tutta la durata del bagno, ma almeno sono quasi presentabile.

Mi sento diversa, inizio a sentirmi più leggera, rilassata, leggermente emozionata… inizio a pensare a lui, al mio signore, lasciando che l’acqua calda mi culli dolcemente, mi appoggio stancamente ai bordi della vasca con l’acqua che mi accarezza la pelle.

Noto quanto sono magra, troppo magra, mi sporgono le ossa e la pelle è rovinata… vero… ma al momento, comincia a non importarmi: penso a lui.

Anche lui è provato dall’esistenza a cui è stato ridotto durante questi anni, è magro... più di come lo ricordavo, pallido con gli occhi cerchiati… è cambiato tantissimo, per sempre. Ma penso: “A me piace anche ora… forse anche più di prima, mi fa sentire diversa, mi dà una strana sensazione… una certa esaltazione”

E lo penso, e l’emozione che si era insinuata poco prima in me, diventa pian piano un lieve senso di eccitazione. So cosa succede ora, cosa faccio, da anni ormai, quando, il pensiero di lui mi penetra la mente.

L’acqua mi accarezza le membra e io mi muovo leggermente, ricordo i suoi occhi, il suo sguardo infiammato, forte, pretenzioso, vivace.

Con la mano inizio ad accarezzarmi l’interno delle cosce, i fianchi, poi socchiudo leggermente gli occhi. E nelle immagini a cui penso c’ è lui, il mio padrone: potrò stargli accanto ancora, sempre. Lui… con il suo sguardo, il suo odore freddo di sottobosco, le sue mani, quelle mani che sanno afferrare per non lasciare mai più… le mie carezze su di me diventano più forti, vogliose, so che non mi fermerò più, quando penso a lui, non ho controllo, nessun controllo, mai… non lo voglio.

Mi tocco dove mi piace, dove mi piacerebbe disperatamente che mi toccasse lui. Il mio desiderio è forsennato, del mio signore, del mio padrone.

Basterebbe pensare a qualcosa di eccitante di lui, ce ne sono mille nella mia mente, ma indugio lentamente a far crescere questo desiderio, come so fare solo io, come sono brava solo io, come succede solo masturbandomi mentre lo penso: so che non è mai abbastanza per me.

Il piacere non è mai troppo, e allora aspetto, penso allo stato di delirio puro e di desiderio inebriante al quale di certo lui mi farebbe giungere, prima di lasciarmi libera di provare un orgasmo folle…

So di non poterlo sapere, né provare, ma mi piace pensarci, è un’immagine forte, pregna, malsana e mi eccita.

Penso alla sua voce, al suo corpo, a come mi piacerebbe farlo godere, poi non riesco ad andare oltre… e vengo. E non riesco a non urlare almeno un po’… spudorata, con i miei famigliari nella villa. E sono felice e beata, perché ora lui è più vicino, è di nuovo con me, posso osare pensare: “Vorrei farlo con lui, farei di tutto per potere, migliaia di milioni di volte, fare l’amore, un amore folle, esaltato, sfrenato e infuocato, con lui!

Farlo in modo che lasci entrambi senza fiato”.

 

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Nota

Grazie tantissimo a tutti coloro che hanno letto e recensito!

Spero vi piaccia anche questo capitolo, vado avanti un po’ a rilento con gli aggiornamenti, scusate!

Grazie speciale a marik 1989 che mi ha detto che le piacciono tutte le mie ff: è stato un piacere saperlo.

A presto!

   
 
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