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Autore: XShade_Shinra    05/10/2009    4 recensioni
[ ON HIATUS ]
Benvenuti a NevediNotte, un luogo dove nevica solo dal tramonto all'alba, come se la notte stessa volesse celare qualcosa...
- Tratto dall'ultimo capitolo postato: L'Abbraccio del Gelo - Come un gatto guarì la solitudine di una creatura centenaria. -
[ Raccolta Disomogenea Dark Fantasy. Generi e Avvisi all'interno di ogni Capitolo e nel Capitolo Indice ]
[ Il capitolo "03. Lo Spirito del Villaggio" ha vinto l'Award come Best Song Fiction alla Quinta Edizione dei "Never Ending Story Awards" ]
[ Il capitolo "05. La Cicatrice della Vita" si è classificato 1° e ha vinto i Premi "Giuria", "Miglior Titolo" e "Originalità" al contest "Drabble and flash Collection" indetto da Deidaranna93 sul forum di EFP ]
Genere: Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'NevediNotte'
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- Hellcome to NevediNotte -
La Prova dei Bambini

Quella è la tua prova. Uccidilo.


Tutti i bambini hanno dei diritti; senza nessuna distinzione di razza, sesso, credo e stato sociale.
Uno dei maggiori diritti dei più piccoli è quello più semplice, al quale pochi pensano: giocare.
Giocare è un modo per stare insieme ai propri coetanei e proiettarsi nel mondo degli adulti; perfino i cuccioli degli animali hanno bisogno dell'attività ludica per crescere.
Appunto per questo, nonostante il villaggio non sia un luogo del tutto immacolato, i grandi non negano questo svago ai propri figli.  
C'è solo un ordine: tornare a casa prima del tramonto e non uscire prima dell'alba.
Per fortuna, i piccoli sono tutti molto intelligenti e nessuno di loro si sognerebbe mai di disubbidire ai propri genitori, anche perché sanno bene che il bosco è molto pericoloso in quelle ore a loro proibite.
Il pomeriggio, dopo aver finito i compiti, i bambini si dedicano alle attività che preferiscono. C'è anche la possibilità di praticare alcuni sport nella piccola palestra che aveva fatto costruire il parroco, oppure restare fuori per quelli invernali, come lo skeleton, lo slittino o lo sci. Chi non desidera prendere parte alle attività sportive, può sempre uscire con gli amici o far parte dei vari piccoli club.
Tra questi, ce n'è uno un po' particolare, detto "I Guardiacaccia".
I ragazzi che frequentano il gruppo sono veramente pochi e sono quelli con la peggior fama nel villaggio: piccoli bulletti o ragazzine facili e boriose.
È però considerato il club più facoltoso, poiché è molto difficile farvi parte per via di... una prova.
La prova è un ordine che il prescelto deve compiere per farsi accettare dal gruppo. Non pochi riescono a superarla, ma dopo poco tempo quelli più deboli lasciano il club, piangendo spaventati per quello che avevano fatto.
Nonostante questo, quasi tutti i bimbi della città tentano di accedervi, tranne alcuni ragazzini, tra cui uno: Koori Anchuu.
Di lui si sa poco e niente. È sempre stato un ragazzino silenzioso, freddo, introverso, schivo e riservato, forse addirittura sadico. Più che stare con gli altri, adora fare delle passeggiate solo per i boschi, nonostante le molteplici sgridate dei genitori che quasi lo pregano ogni volta di andare almeno con un altro amichetto. Ma al bambino questo non importa: non sente la solitudine, dice anzi che nel bosco non si sente affatto solo. Gli altri giovani del villaggio l’hanno da sempre considerato strano a cominciare dall'aspetto fisico: capelli lunghissimi e neri, pelle diafana, corporatura robusta e gli occhi bicolore – il sinistro verde scuro e il destro blu.  Nemmeno il modo di vestire l’ha aiutato a farsi accettare, sempre che abbia mai voluto esserlo: vestiario sempre nero o con colori scuri, eccezion fatta per le camicie, rigorosamente bianche.
Koori comunque non è mai stato triste. Anzi, si sente molto felice e fortunato. Ha solo deciso di vivere con un suo stile personale, senza dover per forza essere uguale agli altri.
Forse per i suoi atteggiamenti, o forse solo per il fatto che all'apparenza sembri un bambino cattivo, un giorno i ragazzi del club lo hanno invitato a unirsi a loro.
 
Appena entrato nella piccola casupola appena fuori dal villaggio, che funge da sede ufficiale del gruppo, Koori nota subito che il Club non è molto affollato e questo non può che essere positivo per lui, giacché non sopporta il chiasso o le persone troppo casiniste.
Però... c'è qualcosa di strano in quel monolocale.
“C'è uno strano odore... C'è odore di sangue...” pensa il ragazzo dagli occhi bicolore.
«Scusate, voi non sentite questa puzza?» chiede, guardandosi attorno.
«No» risponde una ragazza con i capelli dai riflessi ramati, in contemporanea con un ragazzino poco più grande di lei che muove la testa in segno di diniego.
Ovvio che loro non possono sentire l’olezzo immondo che impesta il luogo: ne sono ormai assuefatti e le loro narici non lo percepiscono più, come se avesse bruciato loro i nervi olfattivi.
«Ora siediti con noi» sorride un bambino biondo, sedendosi in cerchio con gli altri.
Koori non fa domande e prende posto assieme a loro, attendendo che gli dicano cosa deve fare, in cosa consista la prova di cui tutti parlano.
«Sei pronto per superare la prova?» domanda la ragazza di poco prima.
«Sì» risponde tranquillo.
«Non hai paura?» chiede un'altra ragazzetta, troppo poco vestita per quell'inospitale clima perennemente sottozero.
«Io sono coraggioso» mette bene in chiaro il prescelto.
'Il coraggio non è la mancanza di paura, ma la padronanza di essa'.
«Allora... ENTRA PURE!» dice ad alta voce un bambino, volgendo il capo verso una seconda porta da dove esce il ragazzo più grande di tutti che tiene in mano un...
«Quel cucciolo di lupo è ferito!» dice Koori, scattando in piedi.
Si preoccupa molto più per gli animali che per gli uomini.
«Aspetta» lo ferma piano la ragazza dai capelli ramati. «Quella è la tua prova.»
Il più grande mette il cucciolo tra le mani tenute a coppa del moro, e gli dice una parola che le orecchie di quest'ultimo odono come una bestemmia:
«Uccidilo».
L'animaletto trema spaventato e sofferente per via di un grosso squarcio sulla zampa, probabilmente opera di una tagliola.
“Che sia questo ciò di cui si occupano i Guardiacaccia? Seminare trappole per il bosco per poi divertirsi a uccidere degli innocenti solo per delle prove?” si chiede il ragazzo, sconvolto.
«Forza, Koori!» lo incita uno dei bambini, allungando un braccio verso il tremante batuffolo grigio.
«Non ho alcuna intenzione di fare del male al mio lupo!» si impunta Koori, tenendolo più stretto a sé, stando attento a non pigiargli la zampina che sicuramente gli deve fare un male atroce.
«Non è tuo!» dice una bambina. «E se vuoi far parte di noi, dovrai ucciderlo; per dimostrarci la tua lealtà verso i Guardiacaccia
Il ragazzo dai lunghi capelli neri guarda gli altri bambini attorno a sé e non fatica molto a dare loro una risposta.
Quello è il club più facoltoso.
Una volta superata quella semplice e stupidissima prova sarebbe stato dentro anche lui e tutti lo avrebbero guardato con tanto d'occhi.
«Io non voglio entrare nel vostro club di assassini» risponde, prendendo le scale per uscire dalla casetta.
«COSA?!» dicono all'unisono gli altri. «Ti giochi l'occasione della tua vita!»
Ma Koori non li ascolta.
Per lui è importante solo portare quel cucciolo dal guidatore di slitta in modo che lo curi.
«Non preoccuparti, piccolino» dice, accarezzandogli la testina. «Ci penserò io a te».

Koori decide così di tenere con sé il cucciolo, dopo averlo rimesso in sesto, nonostante le lamentele dei genitori.
Non gli importa di non far parte del Club più in della cittadina. Almeno, non a queste condizioni.
“Gli esseri umani... sono tutti degli stupidi...” pensa, col cuore che strabocca di odio verso coloro che si impongono sui più deboli.
«Bauf!» abbaia appena il lupacchiotto, scodinzolando nel cestino che gli aveva preparato il padrone affinché lo usasse a mo’ di cuccia.
«Ti piace il nome Fenrir?» gli domanda il moro, affacciato alla finestra, perdendo lo sguardo sulla nivea distesa poco prima dell'alba.
Koori non ama dormire di notte ma predilige il giorno, difatti non di rado si addormenta a scuola.  
«Wof!» risponde l'animale. Sembra contento.
«Allora, benvenuto a casa, Fenrir» sorride, guardando verso il bosco. «Ma...» Fermò appena lo sguardo verso gli alberi.
C'è del fumo che sale alto nel cielo, in contrapposizione alla poca neve che ancora cade lenta.
Il ragazzo decide che è meglio avvisare i genitori di quanto ha visto, e questi danno l'allarme a tutti.
Purtroppo a nulla servono gli sforzi degli adulti: il fuoco aveva distrutto una piccola casetta... E alla vista delle ceneri dell'abitazione, illuminate dall'alba, Koori non riesce a trattenere un bieco sorriso.
Era la sede del Club dei Guardiacaccia.
«È stato lui! È stato lui!» lo additano i bambini, corsi in lacrime per vedere le macerie della loro casupola. «Lui non ha superato la prova! Ha distrutto il Club perché non l'abbiamo accettato!»
Accuse infondate si abbattono sul ragazzino.
«Il vostro è un Club di assassini! Sono contento che sia andato a fuoco!» risponde Koori a tutti, per poi girare sui tacchi e tornare a casa. Non vuole lasciare Fenrir da solo per troppo tempo. Quella notte, infatti, non era uscito per poter rimanere a casa con lui.
Sa bene che, nonostante non fosse stata colpa sua, sarà messo ancora più in disparte, ma non gli importa.
Mentre torna sui suoi passi, il ragazzo vede una strana figura che lo guarda da dietro un albero del bosco.
Senza un'ombra di paura negli occhi bicolori, si ferma e sostiene lo sguardo fiero di quel qualcuno, finché la figura non si eclissa, salendo sopra l'albero per non apparire più.
Il ragazzo scuote la testa e prosegue per la sua strada, è certo che non si tratti degli esseri che appaiono la notte attorno al villaggio. Doveva essere di qualcos'altro... Dall'agilità non era di certo un umano, ma il bimbo aveva visto quella figura muovere appena le labbra poco prima di dissolversi, piegandole e distendendole a formare una parola inequivocabile...

Grazie.   

§Fine§
XShade-Shinra



-Note: Lo Skeleton è uno sport invernale individuale, simile allo Slittino.
Il Fenrir (o Fenris) è un gigantesco lupo della mitologia nordica ed il nome significa Lupo della Brughiera. La leggenda dice che fu incatenato dagli dei e la sua prigionia verrà sciolta solo alla fine del mondo (il Ragnarök) ed allora si potrà vendicare di chi lo incatenò, fino a trovare la morte per mano del figlio di Odino.
La citazione tra virgolette all'interno della storia è anonima.

Ed ecco che finalmente è apparso LUI! ** Qui avete conosciuto un personaggio che ritroveremo anche in altri capitoli: Koori Anchuu, Giaccio (Koori) nell'oscurità (Anchuu). Egli non è il protagonista della storia, ma è un personaggio al quale sono molto affezionata. Spero possa piacervi, imparerete a conoscerlo e ad apprezzarlo... oppure a odiarlo!XD Per quanto mi riguarda, lo adoro e mi piace molto scrivere su di lui!

-Disclaimer: Lo scritto ed i personaggi sono interamente di mia proprietà. Tutti i personaggi di questa storia sono maggiorenni e comunque non esistono/non sono esistiti realmente, come d’altronde i fatti in essa narrati.



Risposte alle Recensioni:

x Gaea: Ahah! Grazie! ** Sì, più si andrà avanti, più si avranno le tessere del puzzle da comporre, ma non è detto che si possano incastrare già da subito! ^^
Esatto, NevediNotte ha un fantasma protettore! ^^ Ed hai azzeccato anche la  seconda domanda, anche se ti dirò... le "tenere creaturine" non si limitano solo a  quello... *porge orsetto gigante* *-* Ecco qua il tuo premio!XD

x Livin Derevel: x3 NevediNotte è una città molto vecchia, in effetti!
La figura di Neve si può vedere come colei che, generosamente, si prodiga affinché gli altri non passino quello che passò lei, anziché provare rancore verso i vivi e desiderare la loro morte. E' un fantasma che porta rancore verso i propri carnefici, ma buono di spirito.
Beh, sì andando avanti sarà spiegato tutto (spero! XD); ovviamente la spiegazione del nome della città, come anche quella della storia degli "Antagonisti", verranno spiegate più avanti, pezzo dopo pezzo! ^^ E grazie mille per i complimenti!! ^///^

  
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