Così la ciurma si mise in marcia verso la zona trovata il giorno precedente. Tra tutti quei palazzi ci sarebbe stato di certo un albergo per ospitarli. Vagarono un po’ perché a capo della “spedizione” c’era Zoro e, si sa che l’orientamento non era il suo forte. Così dopo essersi preso una bastonata in testa da Nami (chissà quella ragazza dove trovava tutti quegli oggetti per picchiare lo spadaccino?) che prese il comando, arrivarono in quella meravigliosa cittadina, ognuno con la propria valigia.

Camminarono e chiesero informazioni e alla fine trovarono un albergo carinissimo e a poco prezzo dove potevano alloggiare con lo sconto tutti i partecipanti alla gara. Così tutti pagarono metà conto, tranne Zoro che era l’unico ad aver detto no alla competizione.

Sembrava che tutto stesse andando per il meglio finché, la signora alla reception non diede la notizia: “le camere sono tutte triple, abbiamo solo una doppia libera!” Tutti rimasero sconcertati e Robin fu la prima a calmarsi riuscendo a parlare: “bene..allora la doppia la prendiamo io e Nami!” Perfetto. E ora gli altri come si potevano sistemare? Erano sette! E non avevano i soldi per permettersi una quarta camera!!! “Non c’è problema! Io dormirò nella vasca!” urlò Brooke. Bene. il problema principale era risolto! Ma come si potevano dividere gli altri sei? E chi è che voleva Brooke nella propria vasca?

Dopo molto pensare la soluzione fu questa: Rufy, Usop e Franky avrebbero dormito in una stanza mentre Zoro, Sanji e Chopper avrebbero dormito nell’altra con Brooke. La decisione prese molto tempo ed era già ora di salire nelle camere. “bene ragazzi domattina colazione alle 8. alle 9 dovrete trovarvi nello studio televisivo, mi raccomando, dormite bene e non preoccupatevi” disse con tono premuroso la signora della reception.

Poche ore dividevano i Mugiwara dalla gara. Ma prima dovevano pensare alla nottata che li aspettava!

Tutti erano saliti in camera. Quale fu la sorpresa che si trovarono davanti! In ogni stanza c’era un soltanto un letto matrimoniale, tranne che in quella delle ragazze dove c’erano due singoli. Ognuno si preparò ad affrontare la dura realtà dei fatti e verso le dieci, tutte le luci furono spente.

Nella camera di Robin e Nami era tutto tranquillo. La rossa dormiva tranquillamente, sognando di nuotare in un mare di soldi, vinti alla gara. Robin leggeva un libro tenendo accesa una piccola lampadina per non rischiare di svegliare l’amica.

Nella stanza di Rufy non stava avvenendo proprio lo stesso. Il capitano dormiva beato sul pavimento e il letto era tutto per gli altri due compagni. Franky si girava e rigirava nel sonno, schiacciando il povero Usop che non riuscì a chiudere occhio per tutta la notte.

Nell’ ultima camera, la numero 3, sembrava tutto tranquillo, Chopper, con le sembianze da piccola renna, dormiva in un angolino, lasciando spazio a Sanji e Zoro che si riempirono di calci e pugni, finché lo spadaccino non si dovette alzare per andare in bagno. Le luci erano tutte spente, quindi dovette camminare a tastoni fin quando, aperta la porta del bagno, si appoggiò alla vasca toccando una mano scheletrica: “AHHHHHHHHHHHHHHH” fu il suo grido per lo spavento. Brooke, che stava dormendo si svegliò di soprassalto: la mano scheletrica era proprio la sua!

Così si svegliarono tutti, la nottata di pace era finita. Nami fu la prima a spalancare la porta della stanza del cuoco, dello spadaccino e della renna portando in mano qualcosa che si scaraventò contro la faccia di Zoro: era una noce di cocco! (ma dove le trova tutte queste noci di cocco?!? XD)

Pochi minuti e la calma tornò a regnare nell’albergo. Le ragazze si rimisero subito a dormire, Rufy continuò a dormire, visto che non si era svegliato nemmeno con quell’urlo disumano, Franky ricominciò a rotolarsi nel letto mugugnando alcune frasi come: “le mutande blu!..all’ultima moda..” e Usop non ne poteva già più e finì la sua nottata come l’aveva iniziata ovvero in bianco.

Nella stanza 3 invece solo Sanji e Brooke si rimisero a dormire, Zoro aveva troppo dolore alla faccia e Chopper tentava di medicarlo.