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Autore: sihu    09/10/2009    6 recensioni
una storia a cavallo tra due tempi che si incontrano, quello dei Malandrini e quello dei nostri eroi. Harry, Ron, Hermione e Ginny si trovano a passare il settimo anno insieme ai Malandrini. il risultato? un continuo susseguirsi di colpi di scena, amori che nascono, gelosie, paranoie e molto altro ancora. DALL'ULTIMO CAPITOLO: “Remus, sei suo padre..” esclamò Ron alla fine. A Sirius e James mancò l’aria mentre Remus impallidì all’improvviso. Lily non poteva credere alle sue orecchie. Remus era padre, ma di chi? Di Harry? Di Teddy forse?
Genere: Commedia, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Il trio protagonista | Coppie: Harry/Ginny, James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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CAPITOLO 46
UN MOTIVO PER CUI CONTINUARE A COMBATTERE


L’intera giornata era volata e Sirius non si era mai divertito tanto insieme a qualcuno che non fossero i suoi migliori amici. In poche ore aveva scoperto molte cose della ragazza che fino a poco prima era una sconosciuta, con lei si era sentito libero di essere se stesso fino in fondo. Zhoana Lovegood frequentava il sesto anno e aveva un fratello, un certo Xeno, che era al settimo. A Sirius era sembrato molto strano non averlo mai notato a lezione, a sentire Zhoana doveva essere un tipo bizzarro.
La mattina successiva Sirius fu svegliato da un raggio di sole dispettoso, deciso a rovinare i suoi bei sogni. Il ragazzo si alzò dal letto di mala voglia, sbadigliò e si guardo in giro. La stanza era deserta, gli altri erano già scesi a colazione senza di lui. Imprecò a bassa voce mentre cercava inutilmente di allacciarsi la cravatta in modo decente. Dopo un certo numero di tentativi andati a vuoto il ragazzo si arrese e decide di raggiungere gli amici. Come al solito non aveva sentito né la sveglia né Remus e aveva continuato a dormire.
L’idea di riprendere le lezioni lo disgustava, il suo più grande desiderio era che quel fine settimana non avesse fine. Grazie al cielo quella mattina il professore di pozioni si era sentito male, regalando a tutti gli studenti due fantastiche ore libere.
La sala grande era ancora più rumorosa del solito ma dei malandrini non c’era traccia. Sirius si lasciò cadere vicino a Frank, anche lui stranamente solo e si chiese dove diamine erano finiti tutti quella mattina. Tutte le preoccupazioni di Sirius circa gli amici svanirono quando torta al cioccolato e nocciole comparve davanti ai suo occhi.
“In fondo ho tutta la giornata per trovarli, di certo dal castello non se ne vanno..” pensò Sirius divorando una grossa fetta del dolce.
Di ritorno da colazione Sirius stava cercando di decidere se era in caso di andare a cercare Zhoana o No quando notò gli amici in sala comune. Come al solito erano seduti vicino al camino e sembravano immersi in profonde e complesse discussioni.
“Qualche novità?” chiese Sirius avvicinandosi agli amici. Ai ragazzi bastò un solo sguardo per capire che il cervello di Sirius era altrove, tra le nuvole. James sorrise, rivedendo un po’ se stesso nelle espressioni di Sirius. Anche lui aveva passato anni a sospirare per la sua rossa, perdendo completamente il lume della ragione anche solo per un suo sguardo o una breve discussione. La sua mano cercò quella della sua Lily e la strinse forte. Lei ricambiò la stretta e gli si accoccolò in braccio. James era contento che anche il suo migliore amico avesse finalmente trovato una ragazza in grado di mandargli in pappa il cervello.
“Silente ha modificato la memoria a tutto il castello.” lo aggiornò Remus. Bastarono quelle parole per far tornare Sirius tra loro. Il pomeriggio passato con Zhoana era servito a staccare da tutti i problemi e le questioni in sospeso, ora era arrivato il momento di affrontare nuovamente la situazione.
“Cosa?” chiese Sirius stupito guardandosi intorno alla ricerca di risposte. Il suo sguardo passò rapidamente in rassegna gli amici. Remus era seduto su una poltrona, con un libro aperto sulle gambe. Lily e James erano seduti sul divano, vicini e innamorati più che mai. Gli altri erano seduti per terra e cercavano di fare camminare il piccolo Teddy sotto lo sguardo attento di tutti i presenti.
“Ora tutti pensano che Harry Potter è il cugino di James e che tutti noi abbiamo sempre frequentato la scuola.” spiegò Hermione. I presenti annuirono, silenziosi. In pochi giorni avevano scoperto davvero molte cose su quello strano gruppo di ragazzi ma qualcosa diceva loro che le rivelazioni più importanti erano ancora da fare. Nessuno di loro osava chiederlo apertamente ma James, Lily, Sirius e Remus desideravano più di ogni altra cosa conoscere la storia di quei ragazzi. Tutto quello che sapevano era che nonostante la giovane età erano forti, coraggiosi e determinati e che erano cresciuti nel bel mezzo di una guerra che loro non erano riusciti a far terminare.
“Grande!”esclamò Sirius sollevato. Finalmente Harry poteva smettere di fingere. Questo era decisamente un bene per lui ma anche per tutti loro. Prima o poi tutte quelle bugie e quei segreti avrebbero fatto venire un esaurimento nervoso a qualcuno..
“Tu invece?” chiese James curioso fissando dritto negli occhi il suo migliore amico.
“Io? Non capisco di che parli..” rispose Sirius assumendo un espressione indifferente e cercando di sfuggire all‘occhio indagatore del compagno di marachelle. James sorrise, quell’espressione avrebbe potuto ingannare tutti ma non lui. Conosceva Sirius come conosceva se stesso ed era assolutamente sicuro che qualcosa fosse successo tra lui e la sconosciuta. Di certo quella ragazza era riuscita a colpire Sirius in qualche modo, tutto quello che restava da scoprire era quale.
“Si che hai capito. La tua ragazza?” chiese ancora James con un ghigno malandrino dipinto sul volto. Remus e gli altri ascoltavano attenti e curiosi. Sapevano bene che James alla fine sarebbe riuscito a farsi raccontare tutto.
“Zhoana non è la mia ragazza.” preciso Sirius arrossendo improvvisamente.
“Zhoana? Ma allora c’è l’ha un nome!” esclamò Remus mettendosi comodo. Era davvero curioso di sapere cosa fosse successo quel pomeriggio.
“Cretini!” li apostrofò Sirius facendo l’offeso. Sembrava molto nervoso e le sue dita non volevano smettere di tormentarsi la cravatta ancora slacciata.
“Ti piace..” lo prese in giro James. Sirius sbuffò.
“Smettila, pensiamo a cose più importanti.” mormorò disperato, cercando di portare la discussione su altri argomenti. Tentativo vano.
“Dai Sirius, non mentire. Come è andata con la pazza?” chiese Lily, curiosa di sapere qualcosa di più della ragazza che era riuscita a mettere in difficoltà Sirius. Non era mai successo che Sirius non sbandierasse ai quatto venti ogni singolo minuto di un suo appuntamento. Questa ragazza doveva essere davvero diversa dalle altre e doveva averlo colpito davvero tanto.
“Lily, ti ci metti anche tu?” mormorò Sirius a metà tra lo sconvolto e lo sconsolato. Tutti i presenti, Lily Evans compresa erano interessati alla sua uscita con Zhoana.
“Beh se anche Remus pensa che sia pazza tanto normale non deve essere..” rifletté Lily ricordando le parole dell‘amico. Sirius sbuffò un’altra volta.
“Per la cronaca non è nemmeno così tanto pazza.” rispose Sirius facendo una linguaccia a quegli amici così impiccioni. Che ne sapevano che Zhoana era pazza? Va bene, vedeva creature che nessuno oltre a lei riusciva a vedere e a volte faceva discorsi strani, ma che male c’era in tutto questo? Era una persona particolare e fuori dal comune, non un fenomeno da baraccone di cui ridere.
“Che avete fatto tutto il pomeriggio?” chiese Remus cercando di scoprire qualcosa.
“Mi ha parlato delle Lucciovespe.” raccontò loro Sirius senza dilungarsi in troppi particolari.
“Le che?” chiese Ginny divertita. Ormai era sempre più convinta che Zhoana fosse in qualche modo imparentata con Luna. Solo una parente di Luna poteva essere in grado di tirare fuori stranezze del genere. Trovava davvero divertente che un tipo del genere uscisse con Sirius, era davvero la ragazza perfetta per lui.
“È impazzito anche lui!” sospirò Lily scuotendo la testa. James e Remus annuirono con decisione prima di mettersi a ridere.
“È tempo perso parlare con voi.” commentò Sirius incrociando le braccia e voltando il viso verso la finestra.
“Povero Felpato!” esclamò Harry ridendo. Quella discussione era davvero assurda ma lo faceva stare bene. Finalmente tutti erano felici, ma quanto poteva durare? La guerra fuori da quella stanza e da quel castello incombeva e presto li avrebbe raggiunti.
“Harry! Ti hanno già dimesso?” disse Sirius sorpreso. Quando era entrato non aveva notato il ragazzo, probabilmente doveva essere nascosto dietro il divano insieme a Hermione, Ron e Ginny.
“Si, ieri mattina.” spiegò Harry fermandosi a raccontare a Sirius del giorno precedente. Dopo la colazione e quello strano dialogo con quei ragazzini erano andati in sala comune e avevano passato la giornata giocando a scacchi magici e provando a indovinare che stesse combinando il loro amico Sirius.
“Che ne dite di smetterla di tormentare Sirius e di passare a cose più serie?” propose Remus. Nella stanza calò per un attimo il silenzio, rotto solo dagli schiamazzi dei ragazzi più piccoli alle loro spalle. Tutti aspettavano che Harry, Ron, Hermione o Ginny rispondessero in qualche modo.
“Grazie Remus.” mormorò Sirius, grato che quell’assurdo interrogatorio fosse finalmente giunto al suo termine. Anche James e Lily erano grati a Remus per quelle parole, forse avrebbero finalmente saputo tutto quello che desideravano e che non avevano ancora avuto occasione di chiedere. I ragazzi presero a guardarsi tra loro senza aprire bocca, nervosi. Sembravano in difficoltà, quasi fossero stati colti di sorpresa. Lily si ritrovò a pensare che probabilmente non avevano ancora pensato come raccontare loro tutto, decisamente non era un compito facile.
“Va bene, ma andiamo in un posto più tranquillo.” propose Harry dopo qualche istante. Quella stanza era troppo affollata e la storia che dovevano raccontare loro troppo macabra per essere ascoltata da orecchie indiscrete.
“In effetti non è buona idea restare qui, se qualcuno entra e sente sono guai.” rifletté Remus. I malandrini e Lily seguirono i ragazzi fuori dalla sala comune senza dire nulla, lungo alcuni passaggi segreti che la ragazza non aveva mai visto.
“Dove siamo?” chiese Lily sperduta. Quel luogo aveva qualcosa di familiare. Doveva esserci già venuta ma non riusciva a ricordare quando e con chi.
“Stanza delle necessità.” le rispose Sirius. Lily improvvisamente ricordò di quando stava cercando Remus insieme a Sirius, sembrava essere successo secoli prima e invece si trattava di qualche mese solamente. Davanti a loro si aprì una porta che li condusse in una stanza strana, sembrava quasi una palestra e alle pareti erano appese varie foto che ritraevano un gruppo di giovani maghi dall’aria familiare. I malandrini presero a guardare quelle foto con interesse, in alcune c’erano persone a loro sconosciute, in altre c’erano Ron, Hermione, Harry e Ginny con altre persone dai capelli rossi e con loro grande stupore scoprirono che una foto ritraeva proprio loro.
“È esattamente come quando ci allenavamo!” esclamò Ginny guardandosi intorno con un sorriso malinconico dipinto sul volto. Rientrare in quella stanza era come tornare nel passato, era decisamente il posto migliore che potevano scegliere.
“Allenavate?” chiese Remus confuso, cercando di seguire i discorsi dei ragazzi.
“Quando eravamo al quinto anno, e Ginny al quarto, la nostra professoressa di difesa era un’inetta.” iniziò a spiegare Hermione sedendosi su alcuni cuscini apparsi dal nulla.
“Quando mai abbiamo avuto qualcuno che sapesse fare il suo mestiere?” chiese Ron ironicamente interrompendola.
“Al terzo anno, quando c’era Remus.” rispose sicuro Harry lasciando di stucco i malandrini.
“Io insegnerò difesa contro le arti oscure?” chiese Remus sorpreso. Quando mai si era visto un lupo mannaro insegnare difesa contro le arti oscure? Il ragazzo si ritrovò a pensare che Harry si stava sbagliando, semplicemente non poteva essere vero.
“Si, ma solo un anno a causa di Piton.” spiegò Ginny. James e Sirius rimasero di stucco nel sentire che Piton avrebbe preso il posto di Lumacorno e presero a tremare di rabbia quando Ginny raccontò loro di come Piton si fosse casualmente fatto scappare il segreto di Remus nel bel mezzo della sala comune.
“Centra sempre quell’impiccione dal naso lungo!” esclamò Sirius infastidito mentre James imitava alla perfezione Piton. Lily li osservava divertita senza dire nulla. C’era stato un tempo nel quale forse sarebbe intervenuta a difesa di Piton ma quel tempo ormai era lontano. Il tempo li aveva separati e aveva fatto prendere loro strade diverse. La loro grande amicizia era finita in una bolla di sapone.
“Sirius, James vi spiace farli finire?” chiese Lily esasperata. Sirius e James erano incredibili, non erano in grado di rimanere seri nemmeno in un momento del genere. Non sarebbero mai cresciuti.
“Scusate.” esclamarono insieme James e Sirius abbassando la testa con fare colpevole. Ginny non riuscì a trattenere le risate e si beccò un occhiataccia sia da Remus che da Hermione.  
“Penso sia meglio andare in ordine, partendo dall’inizio.” intervenne Harry. Improvvisamente era diventato molto più silenzioso del solito. Hermione annuì e prese fiato per iniziare a raccontare.
“Immagino che non ci sia bisogno che vi parliamo della guerra in corso. Conoscete bene i motivi e le pretese di quel pazzo, no?” iniziò la ragazza guardando negli occhi i ragazzi.
“Purtroppo..” commentò Lily con la testa tra le mani. Quel pazzo era ossessionato dall’idea del sangue puro e stava cercando di sterminare chiunque avesse origini babbane. Negli ultimi anni la situazione era precipitata sempre più e per la sua famiglia le cose diventavano sempre più pericolose. Ogni mattina Lily controllava il giornale per accertarsi che non ci fossero stati attacchi vicini a casa dei suoi genitori e poi scriveva loro una lettera.
“Qualcuno deve fermarlo. Non può fare tutto quello che vuole! Il ministero poi, che sta facendo?” esclamò James alzando la voce. Remus e Sirius si ritrovarono a fissare l’amico. James odiava con tutto se stesso le ingiustizie, non trovava giusto che le persone venissero classificate e giudicate diversamente a seconda della loro genealogia magica.
“Nel nostro tempo la situazione era la stessa. Il ministero nel panico, maghi e streghe che sparivano. Silente fondò un gruppo clandestino, l’ordine della fenice. Molti maghi e streghe coraggiosi ne facevano parte.” continuò Harry, facendo riprendere fiato ad Hermione. Ginny e Ron ascoltavano in silenzio, senza intervenire.
“Anche noi?” chiese timidamente Remus.
“Certo, tutti voi. C’erano anche Alice e Frank, e anche Peter.” disse Ginny indicando loro una foto. Era stato Malocchio a farla avere loro, ritraeva il primo ordine della fenice al gran completo prima che gli attentati lo sterminassero.
“Non se n’è andato?” chiese Sirius riferendosi a Peter. Non avrebbe mai potuto dimenticare quello che era successo qualche mese prima. Peter era andato via confidandogli un segreto che aveva giurato di portare nella tomba per non compromettere la felicità di James e Lily.
“No, ma fidati che qui è andata meglio.” mormorò Harry dando una pacca sulle spalle a Sirius. Lo sguardo di Harry era diventato di fuoco e sprizzava odio per quel traditore che aveva venduto la sua famiglia.
“Harry!” lo richiamò Hermione con tono severo.
“È più forte di me, io quello non lo sopporto..” si giustificò Harry senza abbassare lo sguardo. Non ne andava per nulla fiero ma non riusciva a perdonarlo per quello che gli aveva fatto. Aveva ucciso i suoi genitori e lo aveva costretto a vivere con i suoi zii, lontano da Sirius.
“Ha anche ragione!” disse Ron, dando ragione al suo migliore amico.
“Proseguiamo?” chiese Remus. Il ragazzo era curioso di sapere per quale ragione odiassero così tanto Peter ma era sicuro che a storia finita avrebbe capito ogni cosa.
“Insomma c’era l’ordine ma non riusciva a fare molto. I mangiamorte li attaccavano separatamente e li uccidevano. Fermare la guerra sembrava impossibile. A fine luglio del 1980 però nell’ordine nacquero due bambini, Harry Potter e Neville Paciok.” continuò Ginny, prendendo la parola.
“Il figlio di Alice e Frank?” chiese Lily curiosa. Nella sua mente immaginava lei e Alice a prendere un the insieme con due grandi pancioni, e poi ancora loro insieme ai loro piccoli al parco mentre questi giocavano felici insieme.
“Esatto, pochi mesi più tardi Bellatrix Lestrange però li torturò fino alla follia con una maledizione senza perdono per farsi rivelare i segreti dell’ordine. Loro non dissero nulla.” raccontò Ron, distruggendo i sogni ad occhi aperti di Lily. Sul viso della ragazza si disegnò un’espressione di puro orrore mentre calde lacrime scesero a bagnarle il bel viso. James e Sirius non riuscivano a credere alle loro orecchie.
“Bellatrix ha ucciso Alice e Frank?” chiese Remus, incredulo. Non riusciva ad accettare che Frank, l’amico che aveva condiviso con loro la stanza per tutti quegli anni sarebbe stato ucciso da quella pazza della cugina di Sirius.
“No, peggio. Purtroppo sopravvissero..” disse loro Harry, senza aggiungere altro. Nessuno ebbe il coraggio di chiedere ulteriori spiegazioni, non volevano sapere.
“La guerra continuò, assurda come sempre fino al 31 ottobre 1981. In quella notte di Halloween infatti un bambino riuscì a fermare il mago più oscuro di tutti i tempi ma purtroppo i suoi genitori morirono.” continuò il racconto Hermione cautamente. La ragazza sapeva bene che la storia stava entrando in un punto critico.
“Un bambino? Sembra impossibile.” esclamò Sirius sorpreso. Come aveva potuto un bambino riuscire dove molti maghi ben più grandi e forti avevano fallito? Remus si grattava pensieroso la testa, sicuramente doveva trattarsi di un bambino prodigio con dei poteri eccezionali. Non c’era altra spiegazione.
“Quel bambino era Harry.” specificò Ginny guardando le reazioni dei presenti. Harry teneva la testa bassa e sembrava lontano, perso in un altro mondo. La ragazza era certa che stesse rivivendo quella terribile notte. Sirius aprì la bocca, ma poi la richiuse senza dire nulla. Se quel bambino era Harry allora voleva dire che James era morto. Il cuore di Sirius per qualche istante smise di battere e la tristezza più nera lo assalì. Come poteva esistere un futuro nel quale Sirius e James non erano insieme come fratelli come erano stati in quegli anni? James era diventato più pallido e fissava un punto indefinito davanti a sé. Anche lui aveva capito.
“Quindi immagino che i genitori morti eravamo io e James.” chiese Lily con un filo di voce. La ragazza era spaventata da quello che aveva appena scoperto ma allo stesso tempo serena. Sapere che sarebbe morta giovane la rendeva triste ma sapere che suo figlio avrebbe vissuto le faceva provare un senso di pace mai provato prima. Era come se tutto avesse un senso. Morire per salvare il proprio figlio è il gesto d’amore più grande che una madre può fare. Harry sentendo la voce della madre si destò dai suoi terribili ricordi e annuì senza dire nulla, non gli andava di raccontare tutta la storia. Hermione, Ron e Ginny intuirono che non voleva raccontare i dettagli e decisero di andare avanti.  
“Ma allora sei cresciuto con Sirius.” chiese James cercando di riprendere il controllo di sé e delle proprie emozioni. Harry sospirò e abbassò la testa.
“No, con i Dursley.” rispose con un filo di voce. Gli anni passati con gli zii erano stati un vero inferno, una maledizione. Era come essere in un prigione senza vie d’uscita fino che non era arrivato Sirius a dargli un’illusione di libertà. La speranza di andare a vivere con il padrino lo aveva fatto stare meglio per qualche estate, poi gli era stata portata via.
“Cosa? Ma hai detto che io ero il tuo padrino!” esclamò Sirius scandalizzato. Harry era il padrino di Teddy e si occupava di lui perché i suoi genitori erano morti, a rigor di logica alla morta di James e Lily avrebbe dovuto essere lui a crescere il piccolo.
“Silente deve essere impazzito.” commentò Remus scuotendo la testa. Lily non riusciva a dire nulla. L’idea di sua sorella che cresceva suo figlia la faceva rabbrividire. Qualcosa dentro di lei le diceva che non era stata per nulla una buona madre e lo sguardo pensieroso e perso di Harry glielo poteva confermare.
“No, tu eri ad Azkaban. Eri stato accusato di omicidio, di aver ucciso un mago e un sacco di babbani.” spiegò Harry prima di perdersi nuovamente nei ricordi. In pochi istanti rivide gli ultimi anni insieme a Sirius, da quanto lo aveva trovato nella Stamberga a quando lo aveva perso al ministero. Harry sospirò triste, era stato bello avere Sirius nella sua vita ma era durato troppo poco.
“Io un assassino?” balbettò Sirius incredulo. Aveva passato tutta la sua vita cercando di essere diverso dalla sua famiglia per poi diventare un assassino come loro? Non poteva essere vero, quella mattina si stava rivelando sempre più triste e piena di fatti troppo complicati e pesanti da accettare.
“In realtà era colpa di Peter. Quell’inutile topo di fogna.” spiegò Ron, tranquillizzando Sirius e tutti i presenti. Il ragazzo raccontò loro tutto, di come James e Lily decisero di nascondersi e di come avevano riposto la loro fiducia nell’amico sbagliato che si era rivelato traditore. Finalmente i malandrini capirono perché Harry aveva odiato fin dall’inizio Peter e perché pensasse che la sua partenza fosse un bene per tutti loro. Sirius tirò un sospiro di sollievo, per un attimo aveva pensato di essere stato lui a tradire.
“Sei rimasto in carcere per 12 anni, poi sei evaso e ci siamo incontrati.” disse Harry. James, Remus, Sirius e Lily lo fissarono allibiti ed Harry spiegò loro come Sirius era evaso e lo aveva raggiunto al castello per vendicarsi di Sirius.
“Remus era insegnante di difesa a quel tempo.” precisò Hermione, concludendo lei il racconto lasciando tutti di sasso.
“Il migliore insegnante che abbiamo mai avuto.” specificò Ginny, raccontando loro di come Remus insegnava e come fosse umano e comprensivo con tutti loro. Di nuovo il silenzio tornò a impregnare la stanza. Tutti erano immersi nelle loro riflessioni, troppo impegnati per fare domande e troppo sconvolti per ascoltare ancora. Alla fine Lily trovò il coraggio.
“Avete detto che Voldemort era morto, come ha fatto a tornare?” chiese timidamente. La ragazza era molto confusa, mille domande le si accavallavano nella mente. Come poteva essere tornato? Le arti oscure avevano il potere di riportare in vita anche i morti?
“Non era veramente morto, è complicato.” iniziò Hermione, cercando le parole giuste per spiegarsi bene. Era difficile dare spiegazioni ai malandrini su qualcosa che anche lei aveva faticato non poco a capire.
“Diciamo che è stato privato di corpo ma che è riuscito a sopravvivere. È tornato alla fine del nostro quarto anno ma il ministero non ci credeva. Io lo avevo visto con i miei occhi e tutti mi credevano pazzo.” spiegò Harry, venendo in soccorso dell‘amica. Il volto dei malandrini era sconvolto dall’orrore. L’idea di qualcuno che riesce a sopravvivere senza corpo era semplicemente ripugnante ed inconcepibile per loro. Il loro vecchio professore di difesa aveva accennato qualcosa riguardo al bere sangue di unicorno ma era una soluzione davvero orrenda, condannava ad un’esistenza maledetta.
“Per questo il ministero ha mandato quell’incapace? Sicuramente voleva controllarvi.” commentò James amaramente. I suoi genitori gli avevano ripetuto spesso di non fidarsi di quelli del ministero ed ora James cominciava a capire a cosa si riferissero. Al ministero della magia importava solo di difendere le apparenze non di salvare vite umane. Per fingere che tutto andasse bene erano disposti a lasciare morire molte vittime innocenti.
“Voleva anche impedirci di imparare a difenderci. Per questo noi abbiamo fondato l’Esercito di Silente. Venivamo qui ad allenarci. Remus e Sirius ci incoraggiavano e ci davano consigli.” raccontò Ron, indicando la stanza e le foto appese alle pareti. Raccontò loro anche di come fossero stati scoperti e di come Silente li avesse difesi davanti a quell’arpia.
“Abitavano insieme nella vecchia casa di Sirius ma Remus era spesso via.” disse loro Harry riferendosi al suo padrino e al suo professore. Sul viso del ragazzo di disegnò un sorriso nostalgico. Se chiudeva gli occhi Harry riusciva ancora ad immaginarli seduti insieme sul divano a parlare con lui nel camino.
“Con sua moglie?” chiese Sirius, sperando di scoprire chi fosse la donna misteriosa che sarebbe diventata la madre di Teddy.
“No, per le missioni.” precisò Ginny scuotendo la testa. I malandrini erano decisamente incorreggibili, non si arrendevano proprio mai.
“E la moglie?” chiese James curioso.
“Si è sposato qualche anno dopo.” spiegò Harry sorridendo. I malandrini erano riusciti a stemperare un po’ la tensione e a fare sorridere un po’ tutti. Avevano proprio bisogno di rilassarsi un po’ o sarebbero impazziti. Non era affatto semplice rivivere tanti anni di terrore e sofferenze ma Harry capiva che era necessario per fare in modo che non si ripetessero più gli errori del passato.
“Non vi arrendete proprio mai.” li prese in giro Hermione passando in rassegna i malandrini con uno sguardo severo.
“Prima o poi vi scapperà qualche dettaglio..” mormorò Sirius.
“Prima o poi.” rispose Harry dando una pacca sulle spalle al padrino. Lily ancora una volta di trovò a scuotere la testa, accennando qualcosa circa l’immaturità dei ragazzi.
“Dove eravamo arrivati?” chiese Hermione, cercando di ritrovare il filo del discorso che aveva perso.
“Alla professoressa inutile e al ministero che non vi credeva. Come avete fatto a convincerli?” chiese James facendo un quadro perfetto della situazione.
“Alla fine del quinto anno c’è stata una battaglia all‘interno del ministero. Ordine della fenice contro mangiamorte, ad un certo punto è arrivato anche Voldemort in persona.” raccontò loro Ron tristemente. Ricordava bene quella battaglia, era il momento in cui si era reso conto che il tempo dei giochi e degli scherzi era finito. Da quel momento si trattava di combattere per la propria vita, di fare la differenza per far si che quella assurda guerra finisse al più presto. Di nuovo cadde il silenzio, i ragazzi si guardavano l’un l’altro ma si vedeva che nessuno aveva voglia di continuare il racconto.
“Chi ha vinto?” chiese Sirius passando lo sguardo da Ron a Hermione e poi a Ginny ed a Harry. Tutti fissavano intensamente qualcosa, immersi nei ricordi.
“Dipende dai punti di vista. I mangiamorte sono stati presi, Voldemort è fuggito e Sirius è morto.” mormorò Hermione guardando preoccupata Harry. Anche Ron e Ginny lo stavano guardando. Parlare di Sirius e della sua morte per Harry era sempre stato difficile ed i ragazzi avevano paura della sua reazione.  
“Dai almeno sono morto combattendo.” cercò di ironizzare Sirius intuendo che il momento fosse particolare e carico di tensione. Nessuno badò a quello che diceva il ragazzo, tutti fissavano Harry senza dire nulla.
“Scusate..” disse Harry dopo qualche istante alzandosi e uscendo di corsa dalla stanza. Non voleva che qualcuno lo vedesse piangere ma proprio non riusciva a impedire alle lacrime di scendere calde e copiose a bagnargli le guance.
“Harry, aspetta.” cercò di fermarlo inutilmente Remus. Il ragazzo era già lontano, sparito.
“Lascialo un po’ da solo.” disse Ginny dolcemente. Conosceva Harry e ormai era rassegnata a quei suoi momenti di crisi in cui voleva stare solo in un luogo nascosto dove nessuno potesse vederlo piangere. La morte di Sirius lo aveva sconvolto molto più di quella dei suoi genitori. James e Lily erano morti quando Harry era piccolo, non li aveva mai conosciuti. Sirius lo aveva perso proprio quando era vicino a poter iniziare una nuova vita insieme a lui lontano dai suoi zii. Lo aveva visto morire e cadere dietro quel velo senza poter fare nulla per aiutarlo o per riportarlo indietro.
“Sirius era insieme come un padre e un fratello. Era tutto quello che gli rimaneva della sua famiglia. Per tanto tempo Harry si è dato la colpa della sua morte e tutt’ora non sopporta che si parli di lui. Soffre troppo.” spiegò Ron tristemente. Nessuno aveva voglia di commentare. James poteva comprendere come si sentisse Harry, perdere il suo Sirius lo avrebbe sconvolto nello stesso modo.  
“Hanno avuto così pochi anni per stare insieme. Sirius non era ancora stato riconosciuto innocente, lo hanno fatto solo dopo la sua morte.” continuò Hermione con le lacrime agli occhi. Era così triste la storia di Sirius, non meritava di morire in quel modo.
“Ora capisco tante cose.. Io vado da lui.” esclamò Sirius alzandosi di scatto e dirigendosi velocemente verso la porta. Quello che aveva sentito era troppo, non poteva starsene lì con le mani in mano lasciando Harry solo.
“Ma Sirius, non hai sentito quello che hanno detto?” cercò di richiamarlo Lily per impedirgli di fare qualcosa di avventato. James sorrise tristemente e appoggiò una mano sulla spalla di Lily. Riusciva a capire Harry, anche a lui a volte capitava di piangere per suo fratello nell’angolo più remoto del castello. In quei momenti desiderava solo che nessuno potesse vederlo perché nessuno poteva fare qualcosa per farlo stare meglio, solo Stev avrebbe potuto. Per Harry era la stessa cosa, con la differenza che lui poteva parlare ancora a Sirius. Certo, non era la stessa cosa ma almeno poteva contare su qualcuno che pensava, ragionava, amava e provava le stesse emozioni della persona che gli era stata portata via. Ne era certo, Sirius era una persona eccezionale ed era l’unica che poteva far star meglio suo figlio Harry.
“Certo che ho sentito. Se c’è qualcuno che può farlo stare meglio quello sono io.” rispose Sirius sicuro lasciando la stanza. Non gli importava nulla di quello che potevano pensare gli altri. Voleva solo trovare Harry, abbracciarlo forte e lasciare che si potesse sfogare piangendo sulla sua spalla. Qualcosa dentro di lui gli diceva che era la cosa giusta da fare.
“Speriamo bene.” mormorò Lily a mezza voce. Per un bel po’ rimasero in silenzio, la curiosità era sparita e aveva lasciato posto solo all’orrore. Si poteva quasi sentire il rumore dei minuti che scorrevano. I ragazzi avevano quasi paura di fare domande, certi che le risposte sarebbero state ancora più orrende.
“Cosa è successo dopo?” chiese Remus alla fine più per senso del dovere che per curiosità. Qualcosa dentro di lui gli diceva che dovevano sapere tutta la storia e che dovevano ascoltarla ora. Probabilmente se avesse interrotto Hermione, Ron e Ginny non avrebbero più avuto la forza di andare avanti in un altro momento.
“L’anno dopo è stato pieno di scontri, scomparse, assassini e lotte. Alla fine del sesto anno è morto Silente.” raccontò Ginny riassumendo brevemente un anno di lotte e di crudeli attentati. Molti loro amici e conoscenti avevano perso la vita a causa di quei pazzi.
“Cosa?” chiese James sconvolto dalla notizia della morte del preside. Silente era una guida per tutti loro, un faro che li avrebbe condotti alla salvezza. Dopo tutti quegli anni ormai James aveva cominciato a credere che il vecchio preside non fosse umano ma fosse una specie di forza spirituale, una specie di divinità buona che li aiutava. Gli dei non possono morire, non poteva essere vero quello che i ragazzi stavano raccontando.
“L’anno dopo io, Harry e Ron non siamo più tornati a scuola. Avevamo una missione da portare a termine che ci aveva affidato Silente in persona.” continuò Hermione. Remus, Lily e James potevano capire quella scelta. Una scuola senza Silente non aveva senso, forse nemmeno loro sarebbero tornati.
“Che genere di missione?” chiese Lily pensierosa.
“Una missione segreta. Credimi, è meglio che non sappiate nulla.” rispose Ron vago. Hermione, Ron ed Harry si erano scambiati la promessa di non dire nulla ai malandrini della loro missione. Sicuramente i ragazzi avrebbero voluto dare loro una mano e avrebbero messo in pericolo le loro vite. Per la riuscita della missione meno persone sapevano e meglio era. James, Lily e Remus non fecero altre domande, era evidente che i ragazzi non volevano dire loro nulla. Sicuramente avevano le loro buone ragioni.
“Ad ogni modo siamo tornati quando avevamo finito quello che dovevamo fare. Al castello ci sono state le due battaglie finali. Nella prima sono morti tanti amici, Remus, sua moglie, un fratello di Ron e Ginny e tanti compagni che si erano fermati per combattere. Alla seconda battaglia hanno preso parte anche gli elfi del castello, i centauri e le creature della foresta.“ raccontò Hermione tristemente. Davanti agli occhi vedeva i visi degli amici caduti in battaglia, tutti le sorridevano fieri.
“Avete vinto, vero?” chiese Remus con gli occhi lucidi. Era morto combattendo al fianco di sua moglie per dare a loro figlio un futuro migliore. Non aveva avuto la possibilità di vederlo crescere, di sentire la sua prima parola o di vederlo camminare. Anche a Lily e a James quel privilegio era stato negato tanti anni prima. Era immensamente triste ma allo stesso tempo lo riempiva di orgoglio sapere di essere riuscito a trovare il coraggio di lottare con tutto se stesso per il futuro di suo figlio.
“Voldemort era morto, ma a quanto pare non tutti i suoi mangiamorte.” mormorò Ron giocando nervosamente con le sue dita. La parte finale era quella peggiore.
“Qualcuno si è salvato e a organizzato l’attentato nel quale sono morti tutti gli altri.” concluse Ginny raccontando di ciò che era successo dopo che Harry, Hermione e Ron erano partiti per venire in quel tempo a completare i loro studi. Di nuovo calò un silenzio irreale, carico di emozioni diverse. Tristezza, rabbia, orrore. Davvero quei ragazzi avevano sofferto così tanto? Avevano solo un anno più di loro ma nella loro vita avevano passato guai terribili e avevano trovato la forza per combattere. Remus si chiese se i malandrini al loro posto avrebbero saputo fare lo stesso.
“Lily che ti prende?” chiese Hermione, notando che il viso della rossa si era riempito di lacrime silenziose. Lily cercava di controllarsi ma ormai era evidente che stava piangendo.
“Può davvero il futuro riservare così tanto dolore?” mormorò Lily tra le lacrime. Sapere che sarebbe potuta morire giovane non la spaventava, la rattristava solo. Dentro di sé provava solo rabbia perché nel tempo da cui proveniva non aveva potuto combattere al fianco di Harry la battaglia finale. Decide in meno di un istante: avrebbe fatto di tutto per cambiare il futuro e combattere con Harry fino alla fine.
“Amore, non devi piangere. Ti prometto che noi questo futuro lo cambieremo. Lo faremo per Harry e per tutti gli altri figli che avremo dopo di lui. È una promessa.” disse James stringendola forte. Lily lo guardò con gli occhi pieni di lacrime, stupita. Era come se James fosse riuscito a leggerle nella mente e nel cuore, dando voce a quello che sentiva anche lei.
“Io la penso come James. Possiamo ancora fare qualcosa per non fare avverare questa apocalisse.” esclamò sicuro Remus avvicinandosi ai due e appoggiando le mani sulle loro spalle. Il licantropo stava sorridendo. Il futuro non lo spaventava, aveva deciso che lo avrebbe sfidato e che avrebbe vinto lui.
“Se il mio futuro prevede la mia morte allora farò in modo di uccidere molti mangiamorte insieme a me!” disse decisa Ginny, ricordando le parole che aveva detto Harry qualche anno prima.
“Così si parla!” esclamò James compiaciuto. La decisione doveva essere una prerogativa delle ragazze dai capelli rossi.
“Voi sarete dalla nostra parte, vero?” chiese Lily fissando intensamente con i suoi occhi verdi Hermione, Ginny e Ron. Sentiva che al fianco di quei ragazzi avrebbero potuto sconfiggere il destino.
“Siamo rimasti qui per questo. Possiamo cambiare il futuro se vogliamo, dobbiamo solo combattere per i nostri ideali.” rispose Hermione decisa.
“Esatto, e poi noi siamo molto più forti. Loro combattono senza un motivo, noi No. Noi lo sappiamo bene per chi stiamo combattendo.” esclamò Ron. Ora tutto aveva un senso, il ragazzo sapeva che combattere era necessario per difendere quanto di bello la vita riservava loro. Il destino li aveva salvati dall’attentato e aveva dato loro la possibilità di essere felici in un altro tempo. Aveva Hermione al suo fianco, dei fratelli e degli amici fidati ed era certo che nessun mago al mondo, per quanto oscuro potesse essere sarebbe riuscito a portarglieli via.

ANGOLO DELL'AUTRICE
ciao a tutti e graaazie mille per essere arrivati a leggere fino a qui.
scrivere questo capitolo è stata una vera e propria impresa. ho da poco ripreso l'università e non trovavo tempo per scrivere tranne 10 minuti la sera, ma alla fine c'è l'ho fatta. inoltre si tratta di un capitolo davvero lungo e intenso ed era mia intenzione non dividerlo, non potevo farvi una cosa del genere. sarebbe stato da sadica e io ultimamente con voi lo sono già stata abbastanza con la mia sparizione estiva.
la mia idea originale era sospendere la storia così, sulla decisione di continuare a combattere. di recente però ho cambiato idea e la storia continuerà. nei prossimi capitoli concluderò l'anno scolastico e poi forse ci sarà un piccolo salto di qualche anno, devo ancora decidere.
ad ogni modo, spero che continuerete a seguire la mia storia!
GRAZIE A TUTTI COLORO CHE HANNO COMMENTATO!
SATANABAAN: grazie per il commento!
poveri malandrini, gli auguri un colpo? poi che ne sarebbe della storia? XD

BRANDO: grazie per il tuo commento!
mi fa tantissimo piacere che ti dilunghi a spiegare quello che pensi. i commenti come i tuoi sono la gioia degli autori!
alla fine le spiegazioni sono arrivate. di la verità, non ci speravi più? XD per la madre di Teddy ci sarà da aspettare ancora qualche capitolo, ma ti assicuro che la rivelazione non sarà la sola cosa interessante di quel capitolo..
Silente è un mito, ormai questo è assodato. come al solito anticipa le richieste degli studenti, lasciandoli come sempre di sasso.
sono felice che il personaggio di Zhoana ti piaccia e risulti credibile. alla fine lei è il mio esperimento, la mia creatura e ci sono affezionata.
l'idea per il seguito è raccontare la guerra e poi mostrare in qualche capitolo che ne è stato dei personaggi taaanti anni dopo senza dilungarsi.
dei ventanni di buco posso sempre raccontare in un'altra storia.. no?

MIKYVALE: grazie per avere commentato!
sono contenta che il mio aggiornamento ti abbia reso felice, prometto di cercare di mantenere il tuo umore alle stelle per quanto mi sarà possibile!
una storia senza nessuno dei Lovegood in effetti perde gran parte del suo fascino. meno male che c'è Zhoana!

SHIN_86: grazie per il commento!
alla fine le rivelazioni ci sono state, ma per Remus è ancora presto. abbi fede e pazienza. ti prometto che presto sapranno tutto!

SHIHO93: grazie per il commento!
era mio dovere aggiornare presto, ve lo dovevo. se non fosse stato per l'università forse sarei riuscita a postare anche qualche giorno fa, solo che avevo davvero troppo sonno. non avevo la forza di rispondere ai commenti e non mi sembrava bello non farlo.
spero che il capitolo ti sia piaciuto, spiegazioni comprese!

SMEMO92: grazie mille per avere commentato!
eh si, Zhoana è molto simile a Luna, tranne il particolare degli occhi di due colori diversi. ci tengo particolarmente a questo dettaglio, fa di lei una persona davvero fuori dal comune. diciamo che per ora Sirius non è innamorato. è interessato, preso ma non ancora innamorato. in fondo l'ha appena vista, no? Piton.. mi fai una domanda difficile. nutro per Piton molta più simpatia che per Peter (che è stato barbaramente escluso dalla storia) quindi potrei decidere di dargli una seconda possibilità, devo solo decidere come.
per ora è meglio che Remus non sappia di Tonks anche perchè in questo momento lei è una bambina. sarebbe brutto dirgli già da ora con chi si sposerà tra quasi ventanni. inoltre ho in mente un paio di idee per quando scoprirà di essere imparentato con Sirius.. fidati di me! XD
che ne pensi delle rivelazioni? l'hanno presa abbastanza bene, dai! XD

KYLEXY: grazie mille per il tuo commento!
ti comunico ufficialmente che ti ammiro moltissimo per la storia della rilettura, spero di non deluderti in futuro!
sono contenta di avere azzeccato la coppia Sirius/Zhoana, il nostro malandrino aveva proprio bisogno di una compagna. Silente invece come al solito è all'altezza della situazione, si sa che quell'uomo sa sempre tutto!

LULU CULLEN: grazie mille per il tuo commento!
diciamo che a tratti Harry assomiglia a James e tratti a Lily. a volte sa essere sadico e crudele come lei, quando si è rifiutato di dire della madre di Teddy è un esempio. hai visto che i malandrini non si arrendono mai, sono determinati a scoprire chi è?
mi fa piacere che il nome di Zhoana ti piaccia, ho passato una sera a vagare tra i siti di mezzo mondo alla ricerca di qualcosa di strano e bello!

GRAZIE MILLE A TUTTI E AL PROSSIMO CAPITOLO!

  
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