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Autore: Mirwen    09/10/2009    6 recensioni
“Hogwarts è casa.Hogwarts è il luogo sicuro, dove ognuno di noi cresce, studia, s’innamora, piange, ride, vive …. Hogwarts è l’unica sicurezza che abbiamo. Ho paura di lasciarla perché so che quando saremo la fuori saremo da soli nell’oscurità". Enif Aurora Icecrow
“Un’ultima cosa… ciò che abbiamo visto temo sia solo la punta di un immenso iceberg, ci aspettano tempi oscuri, MA non dovete disperare… dovete trovare la luce nell’oscurità… continuate a stare uniti e solidari come avete dimostrato di essere ieri e nessuno potrà fermarvi… non lasciate che la paura si ponga tra voi e i vostri amici… ricordate: non siete mai da soli… dev’esser questa la nostra forza. “ Dal cap. 3
“Comunque… qualcuno deve essere stato…insomma prima il padre di James, poi Emily, adesso questo signor Greathead… e solo perché sono amici di Silente” Dal cap. 6
“Io ti trovo splendida” Dal cap. 9
 “Lo dirò una sola volta… prova a tradirmi e il mondo magico e quello Babbano messi assieme non saranno abbastanza grandi per nasconderti…”" Dal cap. 12
Era quello l’avvertimento: se non la vedete come noi non vedrete altro. ” Dal cap. 15
Storia vincitrice del Best WIP, Best Original Character e Best FF Monica's Choise dei Never Ending Story Awards
Genere: Romantico, Drammatico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le lacrime della Fenice' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Safely for the last time.

 

 

Snitch Love,  silkvercrscent11, deviantart

 

Capitolo 19: Voglio vincere

Quella domenica 5 marzo James Potter era su di giri, ma non era perché quel giorno ci sarebbe stata la partita tra Grifondoro e Tassorosso, no, non era per quello. Si era deciso, avrebbe chiesto a Lily di passare le vacanze pasquali da lui piuttosto che sola a scuola, avrebbe parlato con lei, aveva deciso che avrebbe cercato di aiutarla con sua sorella. Più i giorni passavano, più era evidente che Lily desiderava partecipare al matrimonio della sorella, ma si era imposta di non andarci come Petunia le aveva chiesto; James era arrivato alla conclusione che non era giusto, Lily sarebbe andata a quel matrimonio costasse quel che costasse. Il matrimonio si sarebbe svolto il 28 marzo, durante le vacanze, secondo quello che gli aveva detto Enif, era evidente - forse - che Petunia voleva che la sorella si presentasse.

Era così che aveva deciso di fare un tentativo. Scese le scale velocemente, intravedendola al tavolo di Grifondoro. Sì, ce l’avrebbe fatta!

“Buongiorno!” salutò il ragazzo avvicinandosi a Lily ed Enif, mentre facevano colazione.

“Ciao!”

“Senti Lily, posso farti una domanda?” disse sedendosi

“Dimmi…”lo guardò curiosa.

“Ti andrebbe di venire a casa mia per le vacanze? Ci potremmo trovare con Enif e i ragazzi e non resteresti sola qui ad Hogwarts…” James restò in silenzio, la vide arrossire e lanciare uno sguardo nervoso a Enif.

“Io, Potter non lo so… Pensavo di restare qui, non è la prima volta che…”

“Lily, vuoi davvero rinchiuderti qui dentro?” chiese sicuro.

“No, ma…”

“Facciamo così… se vinco la partita di oggi vieni da me, ok?” sorrise.

“Stai scherzando?!”

“Ci stai? Altrimenti, vedrò di convincerti comunque.” Disse serio. Lily guardò Enif dubbiosa, l’amica annuì.

“Va bene, James, ma non metterti in testa strane idee, noi siamo solo amici…” disse sicura

“Solo amici…” annuì lui. Ora aveva un motivo in più per vincere.

 

♦♦♦

 

“Farà di tutto per vincere, lo sai?” disse Enif, sedendosi accanto a Lily sugli spalti rossi e oro.

“Lo so…non dire a Sirius o ai ragazzi della scommessa, ok?”

“Perché?”

“Non lo so, ho paura che si faccia male…”

“Lily, tu hai sempre paura quando si parla di Quidditch…”

 

♦♦♦

 

“Potter sei carico?” chiese Samuel infilandosi meglio i guanti. James ricambiò lo sguardo del capitano con un sorriso strafottente riflesso nello specchio.

“Ho molti motivi per vincere oggi.”

“Mi fa piacere.” Sorrise Colfer dandogli una pacca sulla schiena.

James osservò di nuovo il suo riflesso, passandosi una mano tra i capelli spettinati. Sì, aveva un buon motivo per vincere.

 

♦♦♦

 

“Ed ecco scendere in  campo la squadra di Tassorosso ora terza nella classifica, ed ecco: Carter, Abbott, Brown, Wood, Lowell e Perret e infine Lisa Clound!!!” la tribuna del Tassorosso esultò al passaggio della sua squadra.

“Ed ora il Grifondoro! Colfer, Clavell, Arper, Daniels, Domrod e Reston e il mitico Jaaaames Potter!!!” James fece il giro delle tribuna, fermandosi davanti a Lily, le fece l’occhiolino prima di lanciarsi verso il campo.

Lily si sentì arrossire.

“VAI JAMES!!!!” gridò con tutto il fiato che aveva in corpo.

James si mise in posizione, lanciò uno sguardo a Lisa.

Lumacorno stretto nella divisa di arbitro fischiò e la partita ebbe inizio.

“Grifondoro in possesso di palla, Clavell ad Arper… ancora Clavell, Daniels, tiro eeeee grande parata di Nicholas Carter, peccato per Grifondoro…”

Lily aveva ignorato le azioni di gioco, non staccando gli occhi da James, lo vide voltarsi verso di lei e sorridere, il cuore le saltò di un battito.

“Arper ruba la palla a Wood, grande schivata del bolide lanciato da Antonin Perret… Vai, Doris! E goal! Primo goal per Grifondoro, 10 a 0. Per Grifondoro questa partita è da vincere, sicuramente ma anche Tassorosso ha molte ambizioni in questa partita. Corvonero e Serpeverde infatti tengono la testa della classifica per ora con 350 e 390 punti… Grifondoro a solo 110 punti dovrebbe vincere con grande vantaggio per essere di nuovo in gioco… Ma guardate ed ecco che Lucy Clavell segna!”

Secondo i calcoli di James doveva tirare avanti a la partita per almeno 13 goal per prendere Serpeverde. Vide il boccino, si lanciò dall’altra parte opposta, Lisa alle costole, quando si voltò il boccino era scomparso.

 

La partita continuò a lungo, un gioco regolare, pulito, che piaceva agli spettatori. Dopo quasi 2 ore e mezzo di gioco Tassorosso era in testa per 180 a 130, e fu allora che James si mise davvero d’impegno. Quel boccino doveva essere suo, a tutti i costi.

“E Susanne Daniels segna! 140 per Grifondoro!”

James scattò nello stesso istante in cui Doris rubò la pluffa a  Sarah Brown. Lo aveva visto, così vicino al terreno che era quasi impossibile prenderlo se non si spostava. Si lanciò in picchiata, e Lisa dietro di lui. Il boccino si alzò di quota voltando verso le tribune, James e Lisa erano testa a testa. James lanciò la sua scopa più avanti, doveva prenderlo, sentì appena il grido di Lisa.

“Finirai contro gli spalti!!!!” la ragazza virò  riprendendo quota, mentre James continuò diritto. Tolse una mano dalla scopa, il vento freddo gli pungeva il viso, si sporse in avanti: mancava così poco. Si alzò in piedi sulle staffe, chinandosi in avanti. Sugli spalti molti si spostarono, Lily lontana dalla traiettoria di James restò immobile ad osservarlo, stringendo la mano di Enif.

James chiuse la mano sul boccino ma non riuscì nemmeno a frenare, la coda della scopa sbatté sulla balaustra di protezione e James venne sbalzato in avanti. Rotolò un po’ sugli spalti, rialzandosi con il boccino stretto in mano, un bernoccolo sulla fronte e un grosso sorriso in volto.

 

Lily lasciò la mano di Enif, raggiungendo il punto del malo atterraggio di James. Lui rimontò sulla scopa nello stesso istante in cui lei lo raggiunse. La guardò sorridendo.

“Ho vinto…” sorrise.

“La prossima volta… niente scommesse…” sorrise appena lei. James le prese la mano mettendole sul palmo il boccino “Questo tienimelo per dopo” disse facendole l’occhiolino. Così prese il volo, raggiungendo Samuel e gli altri ragazzi.

“E così finisce la partita 300 a 180 per Grifondoro! Così Grifondoro va a 410 punti salendo al primo posto della classifica! “ Lily sorrise allontanandosi dal campo. Un paio d’anni prima non avrebbe mai pensato che una vittoria del Grifondoro a Quidditch le avrebbe fatto così piacere.

 

♦♦♦

 

La Sala Comune era gremita di gente e James riuscì a malapena a raggiungere gli amici.

“Eccomi qui!” sorrise.

“Perché mi hai chiesto di tenerti il boccino?” Chiese Lily porgendogli la mano ancora stretta sulla sfera dorata.

“Ah si!” mise una mano in tasca estraendo un piccolo nastro bianco. “Dammi il boccino…” Lily glielo porse curiosa, James puntò la bacchetta sulla sfera.

“Reducio…” la pallina si ridusse, Lily lo guardò mormorare ancora un paio di incantesimi. Poi gli porse il risultato.

“Pensavo che a Snidget potesse servire un collare…” sorrise. Lily sorrise riconoscente.

“Grazie…”

“Allora?” chiese Sirius entrando nel discorso “per Pasqua che si fa?” chiese con un sorriso.

“Non intendo ripetere la tua cucina…” precisò Peter guardando serio Sirius.

Gli amici scoppiarono a ridere.

“Se volete potrei cucinare io…” si offrì Enif.

“Ci stai salvando, lo sai” gli sorrise Peter.

“Ehi, non era tanto male la mia cucina!” si lamentò Sirius offeso…

“Quindi io vado da James e voi tre da Sirius?” chiese Lily, da quel po’ che aveva capito.

“Se vogliamo passare qualche giorno assieme, sì… anche perché a casa mia ci sono tre stanze per gli ospiti e senno qualcuno resterebbe scoperto…” spiegò Sirius.

Lily annuì, qualcosa nei conti non tornava, ma pensò che era meglio avere un James Potter che la faceva ridere accanto a se, mentre sua sorella si sposava a miglia di distanza… guardò Enif con un sorriso malizioso in viso e si rese conto che l’avevano incastrata: avrebbe passato una settimana a casa di James….

“Enif…” Mary si avvicinò a loro spintonando alcuni ragazzi del secondo anno.

“Mary?”

“C’è la sorella di Susanne qua fuori, ha detto che deve parlare con te…” Enif la guardò dubbiosa.

“Vado…” Sirius la prese per un braccio

“Vai da sola?”

“Oh suvvia, non fare il fidanzato premuroso” gli disse scherzando, “sto solo andando qui fuori, e non è ancora scattato il coprifuoco per giunta…” sorrise rassicurante.

“Va bene, va bene…” disse lasciandola andare, non sapeva perché ma era preoccupato.

Enif uscì dai festeggiamenti, al contrario della sala comune il corridoio era deserto.

“Amanda, mi cercavi?” chiese avvicinandosi.

“Beh veramente…” disse torcendosi nervosamente una ciocca di capelli con la mano.

“Grazie Amy, da qui in poi ci penso io…” disse una voce alle sue spalle.

“Pearl, Diane…” salutò per niente tranquilla Enif, mentre la ragazza del quarto anno si volatilizzava velocemente.

“Enif…” cominciò Pearl, i lunghi capelli neri ondeggiarono come seta mentre si avvicinava “Enif… cosa dobbiamo fare con te?” chiese sicura. Diane si avvicinò a sua volta i capelli rosso scuro sciolti sulle spalle.

“Ti abbiamo chiesto di unirti al club, rifiutasti dicendo che Black era solamente un tuo amico…”

“Possono parlare con Sirius solo le ragazze che sono iscritte al vostro fan club?” chiese

“No, possono parlargli solo quelle che ottengono il permesso da noi…” specificò Diane.

“Abbiamo chiuso un occhio sulla tua amicizia con lui… ma penso sia venuto il momento di mettere le cose in chiaro…” Enif le guardò seria.

“Sì, lo credo anche io…” le due ragazze la guardarono stranite.

“Innanzitutto, penso che Sirius, sappia decidere da solo con chi parlare, e che voi non essendo né sue amiche né sue ragazze non abbiate il diritto di dare autorizzazioni…” cominciò seria, lo sguardo fisso in quello di Pearl “Sirius è stato con un gran numero di ragazze, sia più grandi che più piccole, sono sicura che ci siate anche voi sulla lista…” dovette attingere a tutto il suo autocontrollo per non strozzarle solo per quello “ma ora basta… a Sirius non è mai importato di voi, o altrimenti lo avreste trovato al vostro fianco, è finita. Mettevi il cuore in pace. Smettetela di comportarvi da bambine, non vi è stato rubato un giocattolo…”

Pearl tremò di rabbia.

“E pensi che con te sia diverso? Che non ti butterà via come un calzino usato appena ne vedrà un’atra?” Enif chiuse per un attimo gli occhi, con due uniche frasi Pearl aveva tirato fuori le sue paure.

“Non so se andrà avanti per sempre, se finirà male o cosa, ma io Amo Sirius. Amo la sua risata, amo il suo spirito. E se anche dovessi stare accanto a lui per poco tempo, questo sarà meraviglioso perché ho passato mesi o anni assieme ad una persona stupenda… Lui ha detto che io non sono una delle tante, che sono l’unica… quindi smettetela di fare le ragazzine… non mi importa cosa mi direte, cosa mi farete… io sto con Sirius e nulla cambierà questo…”

Pearl la fissò sbigottita, Diane era sul punto di scoppiare a piangere.

“Credi così tanto in lui?” gli chiese la rossa.

“Sì…”rispose sicura, Pearl fece un passo in avanti.

“Pearl… lascia stare, andiamocene…”

“Ma Diane…”

“Ha ragione lei… se Sirius non mi ha mai più parlato, un motivo c’è… inutile essere possessive su qualcosa che non abbiamo…” alzò lo sguardo su Enif  “tienitelo stretto, Icecrow…” detto questo Diane Polock si allontanò, Pearl la fissò ancora per un momento per poi seguire l’amica. Enif sospirò. Era stato più facile del previsto… aveva avuto il terrore che l’affatturassero.

Sirius era restato immobile e tenendo socchiuso il passaggio della Signora Grassa aveva ascoltato il discorso di Enif e si era dato del cretino. Era cretino perché lui un discorso del genere non sarebbe mai riuscito a farlo, perché ci aveva scherzato su con i ragazzi ma non le aveva mai detto che l’amava, certo glielo aveva fatto capire, però… però lei non aveva detto a quelle ragazze “Lui mi ama”.

Guardò oltre il passaggio, Enif era ancora ferma in mezzo al corridoio, la vide tremare leggermente. Aprì il passaggio senza neanche rendersene conto, la raggiunse abbracciandola.

“Sir…” sussurrò lei afferrando la sua camicia, reggendosi in piedi.

“Enif, piccola, perché piangi?” chiese accarezzandole i capelli.

“Perché a volte ho paura che tu…” Sirius spalancò gli occhi, non c’era bisogno che continuasse, era chiaro ed evidente di cosa aveva paura, la sua fama di donnaiolo non si spegneva solo perché stava da tre mesi con la stessa ragazza.

“Enif… non preoccuparti, io non me ne andrò, io… io ti amo, piccola… non potrei mai lasciarti…” Enif spalancò gli occhi mentre tra le lacrime le spuntava il sorriso.

“Dici, davvero?” gli chiese

“Mai stato così serio in vita mia…” le sorrise dolcemente asciugandole le lacrime.

“Allora anche io ti devo dire una cosa…” cominciò Enif.

“Non occorre, ho sentito…” disse lui guardandola negli occhi.

“Io te lo voglio dire lo stesso…” sbuffò Enif contrariata

“Ok, ok, dimmelo….”

“Ti amo, Sirius Black…” disse guardandolo fisso negli occhi e fu certa di leggere nei suoi una nota di commozione.

Ad un certo punto lui si mise a ridere.

“Che hai?” chiese lei sorpresa dallo sbalzo d’umore.

“Dovremmo far in modo di vincere più spesso le partite di Quidditch, sai?!”

 

 

Ecco qui un nuovo capitolo ^^ Questa volta presto perché ho già finito il 22 e iniziato il 23 ;P

Come vedete le cose tra James e Lily stanno andando al termine, e Sirius ha detto ad Enif di amarla... vi giuro che quando ho scritto il discorso di Enif sono andata a vedere se Sirius glielo avesse già detto ma no XD E mi son detta "Questa povera donna, con poca stima in se stessa come può difendersi dalle cattiverie di queste due fissate?" ed ho fatto uscire il suo lato Grifondoro. XD

 

Ed ora grazie ai miei 3 recensori (agli altri che non hanno commentato: "troverò i vostri indirizzi!!!!" XD. Comunque da oggi potete seguire Enif e tutti gli altri anche via

Facebook

 

 

hermy101: Ti piace quest'ultimo regalo che James ha fatto a Lily? Il collarino per Snidget XD

Alohomora: Le tue recensioni e le nostre chiacchierate mi rendono sempre felice perché come ti ho detto mi da la certezza che il mio lavoro  stato apprezzato. Come ti ho detto Grattastinchi con quel muso schiacciato proprio non mi piace quindi no... Snidget non è Grattastinchi, anche perché Sir lo avrebbe riconosciuto 15 anni dopo XD. Remus ti ringrazia per il complimento sul fatto che lo "faccio vivere bene", me lo strapazzerei di coccole quel lupacchiotto! XD

lulu258: No, figurati mica mi hai offesa XD Era una battuta la mia ;P Ti ringrazio per continuare a seguirmi!

Alla prossima, non so quando spero presto

Mirwen

   
 
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