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Autore: pink    07/06/2005    10 recensioni
Le hanno spezzato le ali della libertà.
Le hanno allontanato la sorella.
Le hanno sottratto il suo orgoglio.
Ma non le hanno portato via l’amore.
Una storia incentrata sulla rinascita…
Genere: Triste, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Narcissa Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Mi hai soltanto strappato un po’ di silenzio…

 

Mi hai soltanto strappato un po’ di silenzio…

 

Fiumi d’acqua amara.

Il vetro fuso che s’infiltra nelle vene e raggela il liquido cremisi che vi scorre, il ghiaccio velato della neve che scioglie in acqua pura, la goccia di miele che si miscela all’amara lacrima di un sorso di limone.

Una rabbia insaziabile mista ad una tristezza consapevole.

Fu mai donna corteggiata in tale stato d’animo?

Fu mai donna in tale stato d’animo conquistata?

Il tepore del mattino si culla sulle onde sinuose della notte, bramando in un tiepido soffio di vento.

 

L’intollerabile caldo dell’estate sferzava l’aria, ravvivando i molteplici vicoli di Diagon Alley.

Il paesino era, come di consueto, caotico e chiassoso: i cicalecci della gente, i latrati dei venditori ambulanti, le esclamazioni entusiastiche di gruppi di ragazzetti che sostavano davanti al negozio di articoli per il Quidditch.

Narcissa, tuttavia, aveva la fortuna di lavorare nella bottega “Cosmetici e infusi divini”, le cui pareti erano state raffreddate con l’incanto frigidarium.

In quel momento, stava sistemando in uno scaffale in mogano gli ultimi prodotti arrivati, smalti cresci-unghie.

Era ormai da due anni che operava da dipendente della signora Freeman, la seconda donna che più detestava dopo Fiona Christopher.

Era una signora tarchiata, i cui lunghi capelli erano gonfi e crespi e la facevano somigliare ad un leone.

Spesso, i genitori si chiedevano il motivo della scelta della figlia.

Fare la commessa non era certo un’attività decorosa per un membro della casata dei Black.

Eppure, Narcissa non era una ragazza con la testa a posto, una di quelle che seguono la via che è stata tracciata in precedenza per loro.

Lei adorava intraprendere i sentieri più tortuosi per uscirne da sola, come se fosse stata una sfida rivolta a sé stessa.

Era una ribelle.

Inoltre, la fatica è utile anche per alleviare il dolore.

E dopo la fuga della sorella, Narcissa aveva più bisogno che mai di distrarsi.

Il sole, quel mattino, non sembrava partecipare alla frustrazione della famiglia Black, ma piuttosto si burlava del dolore, scintillando raggiante nel cielo cristallino.

Qualcuno entrò nel negozio, facendo tintinnare i campanellini appesi all’entrata.

Subito dopo, la signora Freeman sbraitò a pieni polmoni.

- Signorina Black, serva questo giovanotto!-

Narcissa accorse immediatamente, ma nel farlo si esibì in un capitombolo teatrale.

- Ne combinassi una giusta…-

La signora le rivolse un’occhiata piena di disprezzo che la fece arrossire violentemente.

Aprì la bocca per dire qualcosa ma la richiuse quasi subito, riconoscendo il cliente.

- Che ci fa lei qui?-

Il ragazzo dinoccolato contro cui si era accanita la sera prima era in piedi davanti a lei.

I capelli dorati erano stati raccolti in una coda e in viso ostentava un sorriso sorpreso, quasi derisorio.

- Si, anche per me è un piacere rivederla…- disse ironicamente.

Narcissa tentò di riprendersi dallo stupore e dalla voglia di assestargli un bel pugno che gli cancellasse quel ghigno dal volto.

- Oh…le serve qualcosa?-

- Già. Sto cercando un profumo da regalare ad una donna, ma non so proprio che essenza potrebbe piacerle…-

La ragazza si ritrovò leggermente offesa.

Prima quel Lucius si atteggiava ad adulatore e poi andava nel Suo negozio per chiedere il Suo consiglio su un profumo da regalare ad un’altra persona.

- Se non mi descrive il carattere, non posso aiutarla.- disse causticamente, come se una mosca particolarmente fastidiosa le stesse ronzando intorno.

- Nessun problema. È una persona odiosa, non ha peli sulla lingua e le sue parole sono pungenti come delle lame. Le basta questa descrizione o devo andare avanti?-

- Beh, con questo splendido carattere sarò costretta a darle veleno…avrà pure qualche pregio, no?-

- Certamente. È molto riservata, è diversa da tutte le persone che la circondano…una stella tra le tenebre, ed è anche la donna più bella che io abbia mai visto.-

- Bene…-

Narcissa oltrepassò il ragazzo e si fermò davanti ad una vetrinetta, scrutando a lungo il miscuglio eterogeneo di prodotti.

Afferrò un’ampolla piena di un liquido bluastro, tendente al nero.

- “Dark angel”.- spiegò, porgendogliela.

- Si, penso proprio che faccia al caso mio…- Lucius si avvicinò al viso della ragazza.

- L’aspetto fuori.-

- Come, scusi?-

- L’aspetto fuori.- ripeté il giovane con calma.- A dopo.- e senza darle il tempo di ribattere, uscì dalla bottega, chiudendosi la porta alle spalle.

***

Nel lago si rispecchiava il mirabile paesaggio britannico, le vette asperse da torrenti nivei come perle opalescenti, i rami bruni degli arbusti che iniziavano a infoltirsi di fogliame bronzeo, pennuti cinguettanti dalle tinte più svariate.

Alla fine, Narcissa aveva concesso a Lucius una passeggiata nel faggeto di Hogsmeade, più che altro per non dover sopportare il suo pedinamento.

- Perché ha deciso di lavorare per quell’arpia?-

- Ah, non lo so. Vede, non so se vi è mai capitato, ma io sento sempre il bisogno di andare contro a ciò che si adatterebbe meglio a me.-

- Eccome se mi è capitato…ma diamoci del tu, mi sento vecchio a darle del voi…sediamoci.-

Detto questo, la trascinò su di una roccia che infiggeva nello specchio d'acqua, elevandosi imponente.

- Ma cosa ho nella tasca? Uh, ma guarda un po’ cosa ho trovato…-

Lucius mise una mano nella tasca del mantello e ne tirò fuori un pacchetto rosso con nastri argentati.

Un piccolo biglietto recava la dedica a Narcissa, che prese il fagotto tra i palmi.

- Via, aprilo.- la incitò il giovane, vedendo che esitava.

Dentro vi era un’ampolla vagamente familiare, ma a quanto pare, Narcissa non apprezzò.

- Io sarei una persona odiosa e tutte quelle altre cose???- chiese, assumendo un cipiglio strano.

Lucius annuì, sorridendole beffardo, e beccandosi di conseguenza uno schiaffo ben assestato.

Tuttavia non si scompose, anzi, sembrò godere del sadismo del momento.

Si avvicinò pericolosamente a lei, senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi nocciola e le imprigionò le labbra turgide.

Narcissa chiuse gli occhi rispondendo al bacio, ma il giovane si scostò, lasciandola come una deficiente con la bocca dischiusa.

- Narcissa, mi meraviglio di te! Prima mi odi e poi mi baci?-

La ragazza ripartì con la mano verso la guancia pallida di Lucius, ma colpì il vuoto.

Si era smaterializzato.

E l’aveva mollata lì, da sola.

 

***

 

E adesso i ringraziamenti:

eva_elamela: in effetti, è così che la immagino…sia come aspetto che come carattere, una vera ribelle^^!

Savannah: si, Lucius non è niente male come scocciatore^___^! Sono contenta che hai notato il rapporto tra le sorelle, perché nel primo chap volevo mettere in evidenza proprio questo…

Lily 90: grazie mille anche a te, eccoti accontentata^^!

Per inciso, la frase “Fu mai donna corteggiata in tale stato d’animo? Fu mai donna in tale stato d’animo conquistata?” è presa dal venerabile Shakespeare^_-!

Spero continuerete a seguirmi…un baciotto e al prossimo chap!

 

  
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