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Autore: DadaOttantotto    17/10/2009    5 recensioni
Stanca della monotonia del loro rapporto, se così si può chiamare, Kaori decide di lasciare Ryo e il loro appartamento. Riuscirà lo sweeper a farle cambiare idea, o le loro strad sono destinate a dividersi per sempre?
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I can't pretend I don't care
When you don't think about me
Do you think I deserve this?
(Addicted - Simple Plan)


Sono rimasta ad aspettarti tutta la notte. Sei rientrato alle cinque questa mattina. Ed io, come una stupida, non ho chiuso occhio attendendo il tuo ritorno.
Sei entrato e ti sei buttato sul pavimento. Sono venuta a raccoglierti, ti ho accompagnato nella tua camera. Appena hai toccato il letto, hai iniziato a russare. Solitamente rido quando ti guardo dormire. Ma questa volta non l'ho fatto.
Sono stanca di aspettarti, Ryo. Non mi riferisco solo alla notte, quando vai a divertirti in giro per locali, in cerca di donne di ben dubbi costumi. Sono anni che ti aspetto. Aspetto un tuo gesto, una tua parola, qualsiasi cosa che mi faccia capire che non sto consumando inutilmente la mia vita rimanendo al tuo fianco. Ma tu non fai niente, continui solo a dirmi che sono un mezzo uomo, che sono violenta.
Beh, il mezzo uomo si è stufato. Il mezzo uomo rivuole la sua vita.

E' l'una passata quando ti alzi e mi raggiungi in cucina. Ti siedi a tavola. Biascichi un saluto, ma io non ti rispondo. Ti metto davanti un piatto e tu ti ci butti sopra come se non mangiassi da giorni. Dopo un po' ti blocchi. Mi guardi come aspettando una mia reazione. Sai che di solito ti sgrido per come ti comporti. Invece continuo indifferente a consumare il mio pasto, senza nemmeno degnarti di uno sguardo. Ritorni a mangiare. Come una persona normale, stavolta.
Quando hai finito, ti preparo il caffè, che consumi sul divano mentre io lavo i piatti.
Non ti preoccupare, sono già andata a controllare la lavagna in stazione. Nessun cliente nemmeno oggi. Puoi tranquillamente oziare tutto il giorno, aspettando la sera per uscire e lasciarmi da sola. Di nuovo.

Alle tre il campanello suona, risvegliandoti dal tuo riposino. Vado ad aprire la porta e mi trovo davanti Saeko. Probabilmente ha qualche altro incarico pericoloso da rifilarci. Infatti è così. Ci dice che dobbiamo proteggere una ricca ereditiera da una banda di criminali. Un lavoretto semplice, dice lei. Ma, solitamente, è tutto il contrario. Cerca di convincerci dichiarando che saremo pagati profumatamente. Cosa che, visto che non lavoriamo da quasi un mese, dovrebbe farmi piacere. Invece no.
Inizia ad avvicinarti a Saeko con la tua solita faccia da maniaco. Tiri fuori la storia di tutti i mokkori che ti deve, affermi che non accetterai alcun caso finchè non salderà il suo debito. Sappiamo tutti che è una bugia. Accetterai, come al solito. Non sai resistere ad una donna, soprattutto a Saeko.
Appena lei ti dice che questa volta ti pagherà, tu cerchi di saltarle addosso. Ti fermi a metà percorso, chiudendo gli occhi. Ti aspetti la martellata di rito, che però questa volta non arriva. Mi guardi con aria sorpresa. Forse pensi che io possa scoppiare da un momento all'altro, spiaccicandoti nel muro. Ma rimango seduta. Senza dire una parola, senza fare un singolo movimento. Allora il tuo sguardo si fa interrogativo.
- Kaori... - mormori.
Mi alzo, mi dirigo nella mia stanza. Sento i tuoi occhi su di me, ogni passo che faccio.
Apro l'armadio. Ho un po' di cose da portar via.

Ti sento avvicinarti alla porta, poi bussi.
- Kaori, posso entrare?
Non ti rispondo. Tanto entrerai lo stesso.
Bussi un'altra volta, poi apri la porta.
- Va tutto bene?
Poi noti i bagagli aperti sul letto.
- Cosa succede? - chiedi, con una punta di preoccupazione nella voce.
Non ti degno nemmeno di una parola. Piego un maglione e lo ripongo nella valigia.
Mi prendi per le spalle, costringendomi a voltarmi.
- Dannazione, Kaori! Parlami!
Ti guardo negli occhi. Mi sembra di leggerci dentro una traccia di paura.
- Me ne vado. - dico, secca.
Sembri sorpreso. Allenti la presa alle mie spalle, mi giro di nuovo. Una gonna segue il maglione di prima.
- Dove vai?
- Da mia sorella, a New York.
- Perchè, Kaori?
Mi irrigidisco. Questa domanda non ha nemmeno bisogno di una risposta, lo capisci anche tu. Eppure sento che potrei cedere se mi voltassi a spiegarti le ragioni che mi portano ad allontanarmi da te.
- Quando torni? - mi domandi - Perchè... hai intenzione di tornare, vero?
Il mio sguardo di ghiaccio incontra i tuoi occhi neri. Per un secondo sono tentata di mettermi a piangere. Mi trattengo. La mia voce si fa ancora più asciutta di quanto non fosse in precedenza.
- Non lo so.

This is not a home
I think I'm better off alone
(Home - Three Days Grace)
   
 
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