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Autore: Sunny    09/06/2005    43 recensioni
A vent'anni dalla scomparsa di Voldemort, il Mondo della Magia si vede ricomparire il suo Marchio Nero nell'oscurità della notte... ma questa volta in campo scenderanno anche nuove forze, più decise e più agguerrite che mai. Intrighi mortali, lotte all'ultimo sangue, amori inarrestabili e passioni travolgenti sconvolgeranno gli eroi della 'vecchia' e della 'nuova' guardia, in un mondo in guerra in cui il cuore ha la meglio anche sulla ragione...
Genere: Azione, Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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FIRE MELTS ICE

P.S.: Buonissimissimo compleanno alla Giuggia89!!!!!!!!!!!

 

 

 

 

FIRE MELTS ICE

 

 

 

 

CAPITOLO 9: IL MIO RAGGIO DI SOLE

 

 

Someone to die for
Someone to fall into when the world goes dark
Someone to die for
Someone to tear a hole in this endless night
Someone like you
I'm drunk when sober, the room is spinning                                               
You are what I hold onto, you're taking over
I find that giving in is the best I can do

                                               Someone to Die For, Jimmy Gnecco and Brian May

 

 

***************

 

 

Julie si affacciò alla finestra quando sentì il fischio acuto… non fu una sorpresa trovare Chad, a cavallo della sua moto e con due caschi in mano, che l’aspettava in strada. Lei gli fece cenno di attendere qualche minuto, e lui annuì con un piccolo sorriso. Così lei prese la borsa e la giacca, e si diresse verso l’ingresso per raggiungerlo.

 

“Julie?” Ginny la chiamò dalla cucina, dove stava facendo colazione assieme al marito.

 

“Dove stai andando?” Harry si accigliò quando vide che la figlia era vestita per uscire.

 

“Sto andando a lavoro, papà.” Gli rispose pacatamente Julie, controllando se era rimasto un po’ di caffè nella caffettiera.

 

Harry lanciò uno sguardo rapido a sua moglie, e si mise più dritto sulla sedia. “No, le ferie di Natale non sono ancora finite.”

 

Julie si versò un po’ di caffè in una tazzina. “Papà, siamo già alla prima settimana di Gennaio… per il Ministero le vacanze sono ampiamente finite.”

 

Harry serrò la mascella. “Beh, allora prenditi una settimana di licenza.”

 

Julie inarcò minacciosamente un sopracciglio. “Prego?”

 

“Non è ancora prudente allontanarsi da casa.”

 

Ginny intuì che la cosa stava prendendo una brutta piega, e si schiarì la gola. “Harry, perché non…”

 

“Forse non ti è chiara una cosa, papà.” Il tono di Julie era piuttosto duro. “Io devo andare a lavorare… ti ho accontentato, ho fatto la reclusa per più di una settimana, adesso basta.”

 

“Credi che sia finita qui?” Harry si alzò minacciosamente in piedi. “Non è finita, non la smetteranno… già riescono ad andarci sempre più vicini, ora dobbiamo che anche fornirgli noi l’occasione buona su un piatto d’argento?!”

 

“Io non ho la minima intenzione di rinunciare alla mia libertà perché un branco di maniaci sono tornati alla carica!”

 

“E io non ho la minima intenzione di lasciarti fare un’altra idiozia!”

 

Un’altra?” Julie incrociò le braccia sul petto. “E la prima sarebbe Chad, vero?”

 

Harry esitò per un istante. “Esattamente.” Ginny alzò gli occhi al cielo.

 

Julie fu scossa da un brivido rabbioso. “Lo sapevo!”

 

Harry scosse la testa. “Tu sei ancora una ragazzina, e questo tizio non è la migliore compagnia per te.”

 

“E chi sarebbe l’uomo per me, papà?!” Julie alzò la voce. “Un impiegato del Ministero in costante giacca e cravatta, uno stimato guaritore del San Mungo… chi?!?”

 

“Mi accontenterei di uno coi capelli di un unico colore!”

 

“Ma perché, perché ragioni per luoghi comuni?!” Julie si sforzò di fermarsi un attimo per riprendere l’autocontrollo. “Papà. In questo periodo ho capito che non eri al tuo massimo e sono rimasta al tuo fianco per farti compagnia e per non farti preoccupare… non mi sono mossa da casa da Natale a oggi perché tu temevi per me, e non volevo saperti in ansia a causa mia… ti ho lasciato tutto il tempo del mondo per abituarti a Chad… ma che altro vuoi da me?!”

 

“Io voglio solo il tuo bene!”

 

“Ma il mio bene non può essere lui! Perché?”

 

“Tanto per cominciare, non mi dà alcuna tranquillità quella carretta su cui ti trascina quando uscite!” Harry fece una smorfia disgustata. “E non ha l’aria di una persona seria.”

 

“Quale diavolo è la tua idea di serietà?!” gli occhi di Julie fiammeggiarono di una rabbia tutta tipica delle esplosioni di una Weasley. “Ti creano un problema i suoi orecchini? O forse sono i suoi tatuaggi! Aiutami a ricordare, non ne avete uno a testa tu, zio Ron e perfino Simon, che è il bravo ragazzo per eccellenza?”

 

“Né io né tuo zio né tuo cugino abbiamo l’abitudine di sfasciare una moto al mese!”

 

“Sei paranoico e assurdo!” Julie guardò disperata sua madre.

 

Ginny tentò di venirle in aiuto. “Harry, stai esagerando.”

 

“Non sto esagerando, e tu lo sai!” Harry la guardò molto male. “Julie merita molto di più di un pericoloso metallaro con le rotelle a tre quarti del cervello, che poi non ha neanche una buona influenza su di lei… l’ha dimostrato quando l’ha riportata a casa con quella trappola al naso!”

 

Julie vide rosso. “Mi stai accusando di non avere personalità???”

 

“Ti sto accusando di non saper scegliere le persone da frequentare!!!” urlò Harry.

 

“SMETTETELA DI GRIDARE, TUTTI E DUE!!!”

 

Il potente urlo di Ginny ristabilì il silenzio. Harry serrò forte i pugni attorno alla spalliera della sedia a cui si stava appoggiando, e sembrava quasi che avrebbe sfogato la rabbia sul malcapitato oggetto da un momento all’altro.

 

Julie si coprì per un momento il viso con le mani, sforzandosi di calmarsi. “Ho cercato la tua approvazione e la tua benedizione per la mia storia con Chad perché ti adoro e ti stimo e non voglio saperti ostile alle decisioni che prendo, ma dato che continuo a sbattere la testa contro il marmo, non mi resta che ricordarti che sono una donna di ventitrè anni, ampiamente maggiorenne e libera di fare le proprie scelte.” Disse, con una voce gelida e straordinariamente calma. “Sono innamorata di Chad Davidson, e finora non ti ho messo di fronte al fatto compiuto perché lui ha avuto la delicatezza di non chiedermi di scegliere fra la mia famiglia e la nostra storia, ma visto che tu lo hai fatto… sappi che io andrò a vivere con Chad quanto prima, e nessuno me lo impedirà.”

 

Harry scattò in avanti quando le vide prendere giacca e borsa, avviandosi verso la porta. “Non provare a uscire da questa casa!!”

 

Julie gli lanciò un’ultima occhiata di fuoco prima di sbattersi forte la porta alle spalle.

 

Ginny incrociò le braccia sul petto e inarcò un sopracciglio.

 

Harry le rivolse uno sguardo furibondo. “Che cosa fai a fare quella faccia, eh?!”

 

Ginny fece una smorfia. “Complimenti, questo era decisamente il modo ideale di affrontare la questione.”

 

“Ooh, tu hai ben ragione di parlare! Il tuo contributo è stato indispensabile!”

 

Ginny scattò in piedi e gli si piazzò dritto davanti, sfidandolo apertamente. “Ti ricordo che Julie è anche mia figlia.” Sibilò. “E abbassa la voce, stai parlando con tua moglie, e non con il primo che passa.”

 

Harry scosse la testa, indignato. “Allora a te sta bene questa situazione??”

 

“A me sta bene la felicità di Julie.” Ginny scosse la testa. “Siamo stati ragazzi anche noi, non ti ricordi come era difficile ammettere i nostri sentimenti alla mia famiglia?”

 

Harry la guardò, incredulo. “Ma io non ero un pericolo pubblico!”

 

“Noo, avevi alle calcagna appena mezzo mondo magico e un esercito di mangiamorte, con tanto di pazzo assassino incluso.”

 

Questo zittì per qualche istante Harry. “…si, ma io sembravo più… più normale, meno inaffidabile!”

 

Ginny fece una risata ironica e si scansò un ciuffo di capelli dal viso ben disegnato. “Ma fammi il favore! Chad è un normalissimo ragazzo della stessa età di nostro figlio, che si è innamorato e che vuole avere la donna che ama accanto a sé il più possibile, che ci trovi di sbagliato in questo?”

 

“Si, ma la sua donna è…”

 

“La tua bambina?” Ginny inarcò provocatoriamente le sopracciglia. “E’ questo che volevi dire?”

 

Harry aprì e chiuse la bocca un paio di volte, quindi si passò una mano fra i capelli e scosse debolmente la testa. “Julie è giovane e ingenua. Non sono pronto a lasciarla andare via di casa.”

 

“Julie non è assolutamente ingenua, anzi… è molto più razionale di te e di me messi insieme.” Ginny gli appoggiò una mano sul braccio, ora molto più calma e pronta a trattare di quanto non lo fosse stata fino a un attimo prima. Suo marito si portava dentro quel boccone amaro da troppo tempo, e ora che era finalmente uscito… ora non poteva che andare meglio. “Harry, il problema non è suo… è tuo. Non ti piace sapere che tua figlia è indipendente, ma le cose stanno così e tu non puoi nascondere la testa sotto la sabbia, non ti risolverà nulla questo tuo atteggiamento. Vedi cosa succede se non accetti la sua indipendenza? Te la metti contro e basta, il che è due volte peggio.”

 

Harry esitò. “Tutti voi pensate che io sia il classico padre geloso della propria figlia, ma non è così… non è solo questo il motivo. E’ che io voglio essere sicuro che nella sua vita sia circondata solo dal meglio… non deve soffrire come è successo a me. Non le deve mancare niente, perché si merita tutto. Io non ho avuto un padre alle mie spalle su cui contare, per lei invece voglio esserci. Costi quel che costi.”

 

Ginny gli sorrise e gli accarezzò amorevolmente il viso. “Amore, non è più una bambina… purtroppo non sta più a noi decidere cosa è meglio per lei. E’ adulta abbastanza da fare le sue scelte e anche i suoi errori… ma sai cosa ti dico? Mi fido di lei. Mi fido di lei anche più di quanto non mi fido di Dan… ha la testa a posto, ha dei valori sani, è in gamba e molto riflessiva, non combinerà sciocchezze. Non ne ha mai combinate. E ti adora, se non te ne sei accorto.”

 

Harry fece una piccola smorfia. “Così a te questo Chad sta bene, eh? Come te lo vedi?”

 

“Bizzarro, simpaticissimo, vispo e molto arguto.” Ginny gli strizzò l’occhiolino. “E anche molto innamorato, se vuoi proprio saperlo.”

 

“Per favore…”

 

“Andiamo, Harry!” Ginny rise e gli diede un buffetto affettuoso sulla nuca. “Facciamo così… dagli una possibilità. Sforzati di conoscerlo meglio per capire se hai ragione tu o se ha ragione Julie… e poi ne riparleremo. Fai una bella indagine privata, è quello che ti riesce meglio ultimamente, no?”

 

Harry rise e scosse la testa. Ginny era una Weasley fino nelle vene, non importava quanti anni fossero passati da quando lo aveva stregato con quel suo modo furbesco di convincere la gente. “Insomma mi stai mettendo di fronte al fatto compiuto.”

 

“Si, caro. Perché non voglio farti perdere l’affetto di tua figlia.”

 

“…voi donne Weasley siete difficili da tenere a bada, lo sai?”

 

“Lo prendo come un si.” Ginny fece un gran sorriso e gli regalò un bacio stracolmo di affetto e gratitudine. “E adesso aspetta un’oretta e poi raggiungi tua figlia al Ministero e ripetile la tua decisione per filo e per segno. Se conosco bene la signorina in questione, che ha preso da qualcuno di mia conoscenza, sarebbe capace di spaccarsi la testa su questa litigata per tutta la giornata fino a stasera.”

 

Harry fece un mezzo sorrisetto. “Se stai insinuando che mia figlia e io abbiamo il vizio di rimuginare sulle cose…”

 

“Oh no, per carità, chi si permetterebbe mai di insinuare con un Potter.”

 

Harry rise forte. “Questa è davvero bella. Proprio tu in quanto a insinuazioni puoi permetterti tutto, vero?”

 

Ginny gli scrollò dal colletto della maglia una piccola briciola. “Ecco, e non te lo dimenticare.”

 

Harry diede un’occhiata all’orologio. “Va bene, visto che entro un’ora devo essere libero da impegni… è meglio se mi muovo subito. Ho un paio di persone che vorrei incontrare per quella merda secca di Taventoon.

 

Ginny sorrise largamente. “Il mio eroico marito disoccupato che progetta un colpo di stato… ma quanto sei eccitante, colonnello?”

 

“E beh, qualcuno qui dovrà pure darsi da fare per portare il pane a casa… visto che anche la mia signora è momentaneamente a corto di lavoro.” Harry prese una cartellina di documenti dal tavolo e la rimpicciolì, infilandosela in tasca. “Non ci credo molto, ma la carta della burocrazia è l’ultima che possiamo giocarci prima di passare a misure estreme che francamente vorrei risparmiarmi.”

 

Ginny annuì e si strinse nelle spalle. “In bocca al lupo, allora.”

 

Harry la osservò per un lungo momento, quindi curvò le labbra in un sorrisetto sornione. “Ti va di accompagnarmi?”

 

Ginny prese al volo giacca e borsa, correndo da lui… adorava quando Harry la voleva al suo fianco in situazioni di emergenza. E adorava sentirlo ridere come stava facendo in quel momento. La loro complicità la faceva sempre sentire più forte… si, la faceva sentire quasi invincibile. E la cosa bella era che sospettava che lui pensasse lo stesso.

 

 

***************

 

 

Susan rimase molto colpita quando vide uscire Amelia dalla doccia in meno di cinque minuti… se c’era una cosa che le due ragazze amavano fare era proprio crogiolarsi nella doccia dopo gli allenamenti massacranti del pomeriggio… quando potevano rilassarsi e parlare del più e del meno, asciugandosi lentamente i capelli.

 

“Amy…”

 

Amelia non si fermò a risponderle, si tolse l’asciugamano di spugna di dosso e prese a infilarsi piuttosto rapidamente biancheria intima e maglietta.

 

Susan le passò un asciugamano per i capelli, che ancora le gocciolavano sulle spalle. “Vai di fretta?”

 

Amelia si asciugò – più che altro si arruffò – i capelli alla men peggio e afferrò i suoi jeans, indossandoli senza grazia. “Jack è solo a casa.” Le disse brevemente, come se quella fosse stata l’unica spiegazione necessaria.

 

Susan si sedette, tenendosi stretto addosso il grosso asciugamano bianco. “Hai paura che possa fare qualche stupidaggine?”

 

Amelia scosse la testa e si allacciò le scarpe in tutta fretta. “No, non è questo il problema.”

 

Susan sospirò, allontanandosi dal collo i capelli umidi. “Come sta?”

 

Amelia si guardò malinconicamente il maglione che stava per indossare… di proprietà del suo migliore amico. Mettere qualcosa di suo la faceva sentire più protetta. “Non sta affatto bene… Steacy gli è morta fra le braccia, non riesce a darsi pace per non averla salvata. E per non averle dato tutto l’amore che lei invece ha dato a lui.”

 

“Ha perso fiducia in se stesso.”

 

“E in tutto quello in cui ha sempre creduto. Non sembra voler più accettare quelli che erano i suoi punti di riferimento.” Amelia s’infilò il maglione di lana pesante. “Certe volte lo vedo assorto nei suoi pensieri… è questo che mi fa paura. Quando pensa. Jack è impulsivo, la razionalità non sa neanche dove sta di casa… prima agisce e poi riflette. Ha il vizio di non essere mai lucido abbastanza quando va in crisi.”

 

Susan le appoggiò una mano sulla spalla. “Vedrai che si riprenderà presto… è anche un ragazzo molto forte. E poi ha te vicino, e per questo è molto fortunato.”

 

Amelia fece una piccola smorfia. “Non mi importa se si accorge di me… io voglio solo che Jack torni a essere quello che era una volta, mi manca sentirlo ridere.”

 

“Lo farà presto. E quando lo farà, sono più che certa che si renderà conto che deve moltissimo a te e all’aiuto che gli stai dando.”

 

Amelia scosse la testa. “Questo non è importante. Vedi, Susy… la notte che Steacy è morta, ho giurato a me stessa e a lei che gli sarei stata accanto in tutti i modi possibili e immaginabili rispettando sempre i suoi spazi. Lei l’ha salvato, e ha salvato anche me… ora è il mio turno.”

 

Susan sorrise amabilmente, stringendosi nell’asciugamano. “Non ho mai visto una donna amare un uomo come tu ami lui… e ti giuro che farei qualsiasi cosa per aiutarti.”

 

Amelia scrollò le spalle, con un breve sorriso stanco. “Non fa niente, ci sono abituata. Va bene così. Prima o poi arriverà anche per me un momento felice, so che deve arrivare… io sono in attesa.”

 

Susan le diede un bacio sulla fronte e le accarezzò la guancia. “Piccola Amelia, meriteresti così tanto e invece guardati qua… così stanca, sbattuta, dimagrita…”

 

“Ehi, sono abituata a reggere di peggio, no?” Amelia la incoraggiò con un occhiolino e piegò il braccio per mostrare i muscoli. Questo restituì per un momento il sorriso alla sua amica.

 

Qualcuno bussò alla porta dello spogliatoio, cogliendo di sorpresa entrambe. “Ragazze, siete presentabili? Devo dirvi una cosa urgentissima, non posso aspettare!”

 

Amelia si accigliò. “Lucas?”

 

Susan si sistemò meglio l’asciugamano addosso. “Dai, entra.”

 

Lucas aveva un’aria sconvolta – il che era raro a vedersi su un viso duro e rigido come il suo – e teneva in mano un foglietto piegato in quattro. “Amelia, cercavo proprio te… guarda qua.”

 

Amelia afferrò il foglietto e all’istante avvertì un brutto presentimento… lesse rapidamente fra le righe quasi come se si aspettasse di trovare una prova che quello era uno stupido scherzo di pessimo gusto, ma alla fine dovette arrendersi all’idea che era tutto vero.

 

Susan la vide impallidire, e si alzò in piedi per sbirciare sul foglio… Si sporse oltre le spalle di Amelia per leggere, e subito spalancò gli occhi e fissò Lucas. “Ma non può farlo!”

 

Lucas fece una smorfia demoralizzata. “Può eccome, l’ha appena fatto.”

 

Amelia appallottolò il foglio e lo gettò a terra. “Fate sparire questa merda.” Disse risolutamente, mentre a grande velocità si infilava la giacca e il borsone a tracolla, senza neanche perdere tempo a sistemarsi i capelli.

 

“Questa dovrebbe essere l’unica copia in circolazione, l’ho intercettata mentre portavo la posta a Taventoon.” Fece Lucas. “Comunque setaccerò le scartoffie per controllare che non ce ne siano altre.”

 

“Dove vai tu adesso?” le chiese accoratamente Susan.

 

“A prendere a calci in culo Jack Weasley.” Amelia corse velocemente fuori, lasciando i due ragazzi più grandi a scambiarsi sguardi carichi di preoccupazione.

 

 

***************

 

 

“Allora neanche lì hai risolto niente.”

 

Harry scosse la testa, appoggiandosi pesantemente alla spalliera della poltrona in cui si era lasciato scivolare solo un attimo prima. “Lo sapevo già prima di provarci… non potevamo sperare di ottenere qualcosa, al Dipartimento della Difesa sono tutti della stessa razza di quel porco di Taventoon.”

 

Ginny fece una smorfia demoralizzata, mentre con le dita giocherellava assentemente con la tappezzeria del divano. “Poco ci è mancato che non ci ridessero in faccia.”

 

“Dovevamo aspettarcelo.” Hermione mise giù l’attizzatoio e si rialzò, dopo aver sistemato il fuoco nel caminetto. “Li abbiamo affrontati sul loro territorio… burocrazia e formalità non sono il nostro forte, ma sono il loro.”

 

Ron strinse i pugni sul tavolo. “Infatti non è quello il campo di battaglia su cui li dobbiamo combattere. Solo che ora come ora, per come siamo messi… se uno scontro non ce lo pianifichiamo prima, siamo belli che fritti.”

 

“Beh, volendo adottare un’ottica pessimistica… abbiamo un po’ pochino su cui costruire.” Ginny storse la bocca e accavallò le gambe. “Sappiamo che Taventoon e il Dipartimento sono tutti venduti, ma è la nostra parola contro la loro… senza contare che loro hanno i mezzi per metterci a tacere. E che noi non possiamo coinvolgere ancora nessuno perché senza prove nessuno sarebbe disposto a fare l’eroe per le nostre belle facce. Oh, e dimenticavo… sappiamo che sono i cattivi, ma non sappiamo per chi o perché lavorano.”

 

Ron fece un sorrisetto. “Grazie infinite, Gin, ora che il quadro è più roseo, anche l’entusiasmo e il morale sono più alti. E’ così che si sprona un esercito.”

 

“Ah, non essere il solito bambino ingenuo, Ron…”

 

“Il punto è che Taventoon ha ridotto di molto il ruolo dei War Mage.” Hermione ignorò il piccolo litigio fra i due Weasley e si passò una ciocca di capelli dietro l’orecchio. “La sua ultima novità è la ciliegina sulla torta: durante i turni di pattuglia non si estrae la bacchetta senza il suo consenso diretto o implicito.”

 

Ron fece una smorfia disgustata. “Ma certo, già che ci siamo perché non consegna a tutti un bel sacchetto di galeoni, così appena un War Mage esce in missione e vede un delinquente prima gli regala i soldi, poi lo invita a pranzo, poi magari gli offre pure un caffè…”

 

Harry si accigliò e si sporse in avanti, appoggiandosi coi gomiti sulle ginocchia, e continuò a fissare il crepitio delle fiamme nel caminetto come se non avesse sentito niente attorno a sé. “Che cosa si dice di chi fa orecchio da mercante quando assiste ad un delitto?” mormorò, concentratissimo, e a Hermione ricordò tanto il ragazzino di quattordici anni che si ostinava a passare le sue serate sui libri per cercare un incantesimo adatto a superare un drago cento volte più grosso di lui.

 

Ron si accigliò. “Che è un vigliacco… o che è colpevole di favoreggiamento.”

 

“Bingo.” Harry si voltò a guardare gli altri con il viso ancora teso per la concentrazione. “Abbiamo i nostri mandanti.”

 

Ginny sbattè gli occhi. “Non ti seguo.”

 

“E’ molto semplice: ascolta, arriva Taventoon e i War Mage gradualmente spariscono nell’ombra, lasciando campo libero a delinquenti d’ogni forma e genere… l’ondata di criminalità che ne consegue è massiccia, ma non quanto ci aspettavamo. Viceversa gli attacchi personali sono sempre più pressanti, guardacaso proprio ai nostri figli e proprio mentre noi perdiamo il lavoro e la possibilità di proteggerli.” Harry scosse la testa, sorridendo per la scoperta appena fatta. “Taventoon ha spianato la strada a qualcuno… ora dobbiamo capire chi è questo qualcuno, che diavolo vuole, perché ci voleva fuori e soprattutto perché è dietro ai nostri ragazzi.”

 

“Detto così sembra facile.” Osservò pensierosa Ginny.

 

E’ facile.” Ron fece un sorrisetto furbo. “Taventoon non è l’unico che sa organizzare degli appostamenti… e prima o poi quel bastardo un passo falso lo farà.”

 

“Adesso l’unica cosa che ci rema contro è il tempo.” Harry si grattò la fronte col dorso del pollice. “Dobbiamo riuscire ad anticipare le sue mosse, e prevenire il prossimo attacco.”

 

Ginny provò un brivido di orrore a immaginare i suoi figli ancora sotto tiro. “Tu… dici che non si fermeranno, vero?”

 

Harry sospirò e scosse la testa. Dire quelle cose gli costava molto. “No, assolutamente no. Finora ci hanno solo provocato, hanno alzato il tiro un po’ alla volta. Stanno cominciando a fare sul serio solo ora.”

 

“Non è solo il tempo ad essere nostro nemico.” Hermione inarcò un sopracciglio. “Ho ragione di credere che seguano i nostri movimenti… è già qualche giorno che il colonnello Conratd entra ed esce dall’ufficio del generale anche senza motivo.”

 

Ron s’incupì. “Feccia di uomo, ecco cos’è.”

 

Hermione si sistemò l’orlo della gonna con noncuranza. “Forse però noi possiamo ricambiargli il favore.”

 

Ron intuì cosa voleva dire, e la guardò cupo. “Questo ci porta ad un’altra questione… io non voglio che continui a lavorare.”

 

Hermione parve infastidita dalla sola richiesta. “Non essere ridicolo…”

 

“Non sono ridicolo, sono preoccupato.” Replicò duramente Ron. “Sei rimasta da sola, a quanto ne so perfino Natan è fuori… sei da sola nel covo dei serpenti, e io non posso permettere una situazione simile.”

 

“Beh, signor macho, dovrai abituarti… perché non posso andarmene, c’è troppo bisogno di me in questo momento.” Hermione adottò lo stesso tono glaciale. “Avete bisogno di una talpa per seguire almeno alla lontana i movimenti di Taventoon, e poi non posso abbandonare i nostri uomini che ancora ci sono fedeli, hanno bisogno di un punto di riferimento e di contatto per arrivare a voi. Senza contare che Jack e Amelia non li lascio solinè ora e né mai.”

 

“Ti dico che è troppo pericoloso!” le disse Ron, sbattendo un pugno sul tavolo.

 

“Per l’amor del cielo, Ron, abbiamo vissuto situazioni ben peggiori di questa! Harry, diglielo anche tu!”

 

Harry fece una smorfia di amarezza con la bocca e scosse la testa. “No. Scusami, Hermione, ma anche se razionalmente potresti aver ragione, io mi preoccupo per te. E soprattutto capisco Ron perché so cosa proverei al suo posto.”

 

Hermione alzò gli occhi al cielo, esasperata. “E che novità che siete in due contro di me.”

 

Ginny appoggiò una mano sul braccio del marito. “Anche a me non fa piacere sapere Hermione da sola in mezzo a quella massa di corrotti, ma sono d’accordo con lei… è l’unica di noi ad avere cervello e nervi saldi a sufficienza per conservare il posto e osservare da vicino Taventoon e i suoi. La vogliamo organizzare questa benedetta guerra alle istituzioni, o stiamo solo preparando una partita a Sparaschiocco?”

 

Ron e Harry si scambiarono uno sguardo di totale solidarietà, e per un lungo momento nessuno dei due disse nulla. Harry di certo non avrebbe osato fare richieste, perché se la situazione fosse stata al contrario non ne avrebbe mai accettate, ma il ragionamento filava eccome. E filava talmente tanto che perfino Ron alla fine sbuffò e scosse la testa.

 

Hermione gli appoggiò un braccio attorno alle spalle. “Giuro che starò attenta. E in più guarderò le spalle a Jack e Amelia.”

 

“…fai come ti pare.” Ron si alzò nervosamente in piedi, fermandosi a guardare fuori dalla finestra e affondando le mani nelle tasche. “Tanto fai sempre come ti pare.” Hermione si morse le labbra, avvilita dalla vulnerabile nota di stanchezza che aveva letto nella sua voce.

 

Harry esitò, quindi trasse un profondo respiro. “Se siamo tutti d’accordo, la mia idea è questa…”

 

 

***************

 

 

Il cucù del grazioso orologio della cucina sbucò fuori per l’ennesima volta in un tempo che ad Amelia sembrava interminabile. Se ne stava lì da ore, seduta sulla sua sedia preferita con le ginocchia al petto e l’aria angosciata. Perché angoscia era il termine più giusto per descrivere cosa stava provando. Lo aveva cercato dappertutto, nei posti soliti e non… ma di Jack non c’era traccia. E lei non sapeva cosa pensare, cosa temere… che aveva in testa quel pazzo? Ormai era notte inoltrata, dove diavolo si era andato a cacciare? Stava bene? Quella orrenda tortura psicologica continuò per un’altra ora buona, finchè finalmente la porta di casa scricchiolò come al solito e si aprì, chiudendosi un attimo dopo.

 

Amelia schizzò in piedi e corse nell’ingresso… tirando un impercettibile sospiro di sollievo quando lo vide lì in piedi, tutto intero. “Ma sei impazzito a sparire così?!?” gli urlò senza pensarci due volte.

 

Jack inarcò le sopracciglia… e solo allora Amelia notò in che stato era. Aveva i capelli arruffati dal vento e anche umidi, i vestiti fradici di neve, le labbra pallide e le orecchie molto rosse.

 

“Beh, adesso non posso neanche più uscire, sono confinato a casa mia?”

 

Amelia esitò. “Che ti è successo, stai bene?” mormorò, sforzandosi di mantenere la calma.

 

Jack la scansò, trascinandosi sui piedi fin sulla sua poltrona preferita e buttandocisi sopra. “Mai stato meglio.”

 

Amelia si sentì cedere sotto il peso della realizzazione… ed emise un sospiro sconfitto. “Sei ubriaco, vero?”

 

Jack fece una smorfia e scoppiò a ridere. “Ehi, l’ho fatto per te! Volevi vedermi sorridere… e adesso guarda, ci faremo una pancia di risate.”

 

Ecco, perfetto…

 

“Vieni qua, piccoletta…”

 

Amelia si liberò il polso dalla sua presa. “Per favore.”

 

Jack fece una smorfia infantile. “Che c’è, che ho fatto?”

 

Amelia si coprì il viso con le mani, cercando di pensare chiaramente. “Va bene, cerchiamo… cerchiamo di ragionare con calma.”

 

Jack rise forte. “Ma se mi sono ubriacato per non pensare?”

 

“Beh, invece avresti dovuto farlo!” replicò accesamente lei. “Avresti dovuto contare fino a dieci prima di fare una cosa così idiota come rassegnare le dimissioni!”

 

“Oh, ma ci ho pensato eccome.” Jack era quasi buffo a parlare di una cosa così seria con quel sorriso stampato in faccia. “Sono stato per giorni a pensarci.”

 

“No, tu non hai pensato… tu ti sei solo torturato fino alla follia, il che è molto diverso.” Amelia scosse la testa, assumendo un’espressione amareggiata. “Bel modo di ripagare il sacrificio di Steacy.”

 

Questo cancellò il sorriso dalla faccia di Jack. “Steacy non avrebbe mai dovuto sacrificarsi per me. Era giovane, bellissima e buona, e aveva tutta la vita davanti a sé.”

 

“Non sta a te decidere cosa è giusto e cosa no! Maledizione, Jack, che tu lo approvi o no, lei si è sacrificata perché tu vivessi… e che fai invece? Ti metti a fare la vittima inconsolabile!”

 

“Beh, scusa tanto se non sono quello che credevi!”

 

“Su questo hai ragione, perché non ti riconosco più! Il Jack Weasley che conosco io è il più forte di tutti, è allegro e ama la vita, non ha ancora messo la testa a posto, ma quando lo farà sarà magnifico perché riesce in tutto quello in cui si impegna… ed è un grande War Mage!”

 

Jack sbuffò al cielo. “Tu sei una bambina e una sognatrice, questa è la verità… e comunque io non sono più un War Mage.” Le disse piano, allungando la mano per sfiorarle la porzione di braccio non coperta dalla manica del maglione. Sembrava così chiara e liscia la sua pelle…

 

Amelia incrociò le braccia sul petto e lo guardò, sfidandolo a incassare anche quel colpo. “Mi dispiace, ma qui ti sbagli di grosso. Ho strappato le tue dimissioni prima che arrivassero a destinazione.”

 

Jack si alzò in piedi lentamente e minacciosamente, con gli occhi che gli fiammeggiavano per la rabbia incontrollabile. “Che cos’hai fatto?” ruggì, troneggiando nella sua statura imponente.

 

Amelia non si lasciò intimidire, né tantomeno indietreggiò. “Solo quello che era giusto fare. Ti ho impedito di fare una cazzata di cui ti saresti pentito per tutta la vita.”

 

“Tu non hai il diritto di decidere della mia vita!!!” urlò lui, che ora sembrava spaventosamente lucido.

 

“E tu non hai il diritto di rovinartela così!!” gli urlò dietro lei. “La devi finire di colpevolizzarti così, Jack!! Ne muoiono a centinaia come Steacy ogni giorno in questo fottuto mondo ingiusto, è non è colpa tua né certamente di chi cerca di evitare questo schifo! Gli unici veri colpevoli sono i mostri che si fanno forti attaccando i deboli e gli indifesi, e l’unica cosa che possiamo fare noi è fare il nostro dovere e difenderli al meglio delle nostre possibilità! E nessuno ci regala oltre al distintivo anche una maledetta targhetta con su scritto ‘Sono Un Essere Perfetto’!!!”

 

“Ma io ho fallito!!”

 

“Ti sei battuto con tutte le tue forze, non hai niente da rimproverarti!”

 

“Sicuro, niente a parte che ho lasciato morire la mia ragazza!”

 

“E quanto ne hai salvati prima di lei, Jack?? Quanti?!?” Amelia lo costrinse a guardarla in faccia quando lui cercò di distogliere lo sguardo. “Tuo padre e tua madre… ti ricordi cosa mi hai raccontato? Hanno perso il loro mondo e i loro amici tutto in poche ore, ed erano solo dei ragazzini, eppure guarda che cosa sono diventati… guarda cos’hanno creato grazie a un po’ di tenacia e a tanta forza di volontà.”

 

“Io non ho la loro forza.” Jack sospirò stancamente, vulnerabile come non si era mai mostrato a nessuno. “E neppure la tua.”

 

“Invece ce l’hai.” Era così triste leggere la sconfitta e lo smarrimento negli occhi blu di quel ragazzo che tanto amava… “Ce l’hai, perché è stata quella forza a darmi tutte le cose belle che nella vita non avrei mai avuto senza di te. Non ti permetterò di perderti proprio adesso, anche se mi costringerai a farti rinsavire a suon di calci in culo.” Amelia gli accarezzò dolcemente una guancia, e lo video socchiudere gli occhi. “Ti garantisco che uscirai da quella porta a testa alta, perché noi tutti rivogliamo il Jack Weasley a cui siamo abituati, e lo rivogliamo subito.”

 

Jack la guardò negli occhi per un lungo momento. Respirava a fatica con la bocca socchiusa, era come se la sua sofferenza fosse diventata anche fisica… forse era tutta la vodka che si era buttato in corpo senza ritegno, ma vedeva come ovattato… gli era più facile sentire. Sentiva… il profumo di pesca e primavera dei capelli di Amelia. Sentiva le sue parole, così decise, sicure e allo stesso tempo dolci e confortanti… sentiva a pelle di non essere più solo… e sentiva la dolcezza e il calore nelle sue carezze…

 

“…sei così stanco…” gli disse piano lei quando se lo ritrovò praticamente addosso, difficile da sostenere per una col suo fisico minutino, mentre il muro alle sue spalle non le lasciava troppo spazio. “…vieni a farti un bagno caldo, ti sentirai meglio…”

 

Jack non si mosse, invece l’abbracciò stretta… forte, così forte che per un attimo ebbe paura di averle fatto male… ma no, lei non si rompeva così facilmente, non la sua Amelia… chiuse gli occhi e nascose la testa nell’incavo della sua spalla, godendosi le sue carezze amorevoli sulla nuca. Era come se la disperazione si stesse dissipando leggermente… continuava a non vederci bene, ma sentiva anche meglio… sentiva i loro cuori battere in sintonia, ed era un suono rassicurante… familiare… era come annaspare, come nuotare sott’acqua senza sapere la direzione da prendere, eppure la presenza di quella ragazza lo faceva sentire vivo… non si sentiva un sopravvissuto indegno, si sentiva vivo… vivo

 

“Non mi abbandonare.” Le sussurrò con un filo di voce, stringendosi ancora di più a lei.

 

Amelia faceva fatica a respirare in quella stretta, oltre a dover tenere a freno il proprio cuore, che ormai batteva all’impazzata. “Perché dovrei? Non lo farò, sta’ tranquillo…”

 

Jack alzò la testa per guardarla dritta negli occhi, a lungo, col fuoco negli occhi… erano tornati vivi quegli occhi… li chiuse per un attimo, appoggiando la fronte contro la sua. Lei fece altrettanto, cercando di regolarizzare il respiro…

 

E con gli occhi chiusi non potè prevedere che lui si sarebbe chinato su di lei per baciarla.

 

Quando si rese conto che le labbra dolci e allo stesso tempo decise che stavano sfiorando le sue erano proprio quelle dell’uomo per cui si sarebbe anche buttata nelle fiamme, Amelia non comprese nulla… bianco totale. Si limitò a sentire il proprio cuore esploderle nel petto, e rispose a quel bacio con tutta se stessa… fu quando sentì la mano grande di Jack scivolarle sulla schiena che capì… e immediatamente tirò indietro la testa e la scosse, chiudendo forte gli occhi.

 

“…no… non così…”

 

Jack le sfiorò il naso col suo. “Tu sei l’unica cosa bella della mia vita…”

 

Amelia rimase immobile e trattenne il respiro, mentre le guance le prendevano praticamente fuoco. “N-Non è vero, ce ne sono tante… t-tu ora non… non te ne accorgi perché… perché… perché…”

 

Jack le sfiorò le labbra con le sue, rubandole quel sapore che per un attimo aveva provato, e che ora aveva una voglia matta di riprovare. “…sai di buono…” le sussurrò, senza allentare di un millimetro la presa in cui la teneva stretta.

 

Amelia soppresse a fatica un singhiozzo. Perché, perché in quel momento e perché in quel modo?! Era una vita che sognava di leggere quello sguardo nei suoi occhi tutto per lei, il suo sogno costante era stare fra quelle braccia in quel modo, l’unica voce che avrebbe voluto sentire per tutta la vita era quella calda e desiderosa dell’uomo che amava… e ora che stava succedendo, finalmente, dopo anni di attesa insperata… cosa stava succedendo? Il suo migliore amico era ubriaco fradicio, distrutto dal dolore per la perdita di una donna a cui era legatissimo, e stava cercando conforto in lei… in un modo che da sobrio non avrebbe mai e poi mai preso in considerazione.

 

Quindi quelle parole, quell’abbraccio, quel bacio… tutto frutto di una sbronza e di tanto, tanto dolore. Niente di più.

 

Quando vide una lacrima solcarle la guancia, Jack gliela scansò con un piccolo bacio. “Nemmeno io ti abbandonerò mai, tesoro mio…” le accarezzò il viso, cercando inutilmente i suoi occhi. “Sei così bella… parlami ancora, ti prego… fammi sentire la tua voce, l’adoro… aiutami, piccola, puoi farlo solo tu…”

 

Amelia ingoiò le lacrime e aprì gli occhi. “Non lo possiamo fare…” sussurrò, con la voce che le tremava. “Non è giusto… tu sei ubriaco…”

 

“Sono lucidissimo.” Jack provò a baciarla ancora, ma lei voltò il viso all’ultimo momento.

 

“…ti prego..” lo supplicò Amelia. “…ti scongiuro… io non posso essere forte con questo, con te… ti supplico, se non ti fermi tu io non ce la faccio… ti prego…”

 

Jack la strinse forte, e senza chiederle il permesso la baciò come un assiderato… quasi alla cieca cercò il suo viso per accarezzarlo, per asciugare quelle lacrime, e si tirò indietro solo dopo che ebbe ottenuto una flebile risposta. “Non devi supplicare… non lo meriti… sono io che ti scongiuro di stare con me… di non abbandonarmi mai…”

 

Perché tutto questo non può essere vero… Dio mio, aiutami a fare la cosa giusta, perché io da sola non ce la faccio…

 

“…rovineremo la nostra amicizia…”

 

“No, non è vero… io ti adoro…”

 

Era un buffissimo scherzo del destino…ora la situazione si era invertita: era lei ad avere lo sguardo sconfitto e arreso, e lui aveva gli occhi vivi e vibranti. Come riuscire a negarsi qualcosa che era stato il sogno di una vita intera? Di cosa era fatta, di ferro? Amelia si maledì più e più volte quando accettò il suo bacio senza respingerlo… aveva le mani sul suo petto solido e avrebbe dovuto usarle per spingerlo indietro, invece le stringeva nei lembi della sua camicia per tenerlo stretto a sé. Ubriaco, bugiardo, sconvolto, qualunque cosa fosse in quel momento… per lei era pur sempre l’amore più grande della sua vita. L’uomo che amava e che desiderava da sempre.

 

Era bello illudersi per un attimo che quello sguardo così intenso, quelle parole e quelle carezze fossero vere… e fossero veramente destinate a lei e a nessun’altra… per una volta, una misera, unica volta…

 

E qualcosa scattò fra loro, perché quei baci che prima erano cominciati come dolci e curiosi, quasi piccoli esperimenti prima di lasciarsi andare… tutto a un tratto divennero di fuoco, lava bruciante, indiavolati come non era mai capitato a nessuno dei due… baci che sembravano quasi violenti nel loro bisogno, mani che stringevano fino quasi a far male pur di non rischiare quel contatto fisico così necessario, corpi infiammati di voglia e di passione… presto tutto intorno il mondo smise di esistere per Jack e Amelia, come se tutto svanisse in una nuvola di fumo.

 

 

***************

 

 

Katie fu ben felice di aver fatto in tempo a raggiungere gli altri a pranzo… era un po’ che trascurava i suoi migliori amici e, neanche a dirlo, sentiva un gran bisogno di loro. Si guardò in giro nella Sala Grande, e trasse un sospiro di sollievo quando vide Billy e Quinn al tavolo dei grifondoro, a mangiare.

 

“Ehi, ragazzi!” Katie saltellò sulla panca, prendendo posto davanti a loro.

 

“Guarda chi si vede.” Quinn le strizzò l’occhiolino. “La fidanzata dell’anno.”

 

Billy ridacchiò. “Senza la dolce metà… che è successo, siete scoppiati?”

 

“Ma piantala.” Katie gli tirò addosso una mollichina di pane.

 

Il ragazzo annuì. “Certo, immagino… il palestrato si starà facendo bello per scendere a pranzo.”

 

“Chiudi quella boccaccia gelosa.” Quinn gli diede una gomitata. “Allora, Katie… come sta tuo fratello?”

 

Katie scrollò le spalle. “Sempre molto giù di corda, stando all’ultima lettera dei miei.”

 

“Ma è ancora single, vero?” fece speranzosa Quinn.

 

Billy la guardò disgustato. “Solo tu puoi pensare a certe cose in un momento come questo.” Quinn lo guardò male.

 

“In ogni caso, Jack non è l’unico che ultimamente non se la passa bene.” Katie appoggiò il mento in una mano, decisamente avvilita. “A quanto pare, anche Alex ha qualcosa che non va.”

 

Quinn strabuzzò gli occhi. “Alex? E perché?”

 

“Ah, non so proprio. Quando glielo chiedo, lui dice pure che va tutto bene.”

 

Billy si grattò una tempia. “Ma scusa, tu come fai a essere sicura che sia di malumore?”

 

Katie lo guardò storto. “Secondo te?!”

 

“…ah, già.”

 

“E ovviamente non posso neanche metterlo alle strette e dirgli che ho la certezza del suo malessere, altrimenti mi sentirò dire che non rispetto la sua privacy, e bla bla bla…” Katie sbuffò, mentre un capello riccioluto le scivolava sulla fronte.

 

Quinn storse le labbra. “Gli hai chiesto se gli ha fatto piacere sul serio conoscere la tua famiglia? Magari non si sentiva pronto…”

 

Katie scosse la testa. “Ci avevo pensato anch’io, ma no… mi ha detto che si è divertito moltissimo, e che gli stanno tutti simpatici.”

 

“E allora che ha?”

 

“Forse ho capito.” Billy si sporse in avanti e abbassò la voce. “Ti ha fatto la proposta indecente e tu gli hai rifilato un palo!”

 

“Ma smettila.” Katie lo spinse di nuovo indietro. “Alex è diverso dagli altri, non pensa solo a queste cose.”

 

“Si, come no.” Replicò scettico Billy.

 

Quinn gli riempì la bocca con una cucchiaiata di broccoletti, e si voltò verso la sua amica. “Cosa pensi che sia?”

 

“Non lo so, non ne parla… ma è da un po’ che è strano. Anche se ho già deciso che cercherò di aiutarlo a modo mio, però… continuo a non capire il suo problema.” Katie si passò assentemente una mano fra i capelli, facendo attenzione che non le cadessero dalla crocchia scomposta che si teneva su grazie alla matita. “A volte mi guarda come se volesse dirmi qualcosa di importante, poi però all’ultimo momento cambia idea e parla d’altro… e poi…”

 

“Poi?”

 

“Ora che mi ci fai pensare, è successa una cosa strana ieri notte.” Katie si morse le labbra. “Sai, eravamo nella Torre dell’Astronomia per… si, insomma, per stare un po’ insieme… parlavamo dei miti e delle leggende sulle stelle, e lui mi ha raccontato la storia di una certa principessa Alimytrah, che poi è una costellazione molto a nord… era una donna che per amore del suo uomo aveva tradito la sua famiglia e il suo stesso popolo, e quando il regno del suo compagno aveva assalito il suo, in nome del loro amore lo aveva addirittura aiutato a sconfiggere i propri genitori.”

 

Billy scrollò le spalle e annuì. “Conosco questa cosa, è una leggenda che si tramandava già nel millecin…”

 

“Che c’è di strano in questo racconto?” lo interruppe sbrigativamente Quinn.

 

Katie sospirò. “Io gli ho detto che non avrei mai fatto come la principessa Alimytrah… e lui mi ha detto che sono rigida e fredda.”

 

“Rigida e fredda tu?” Quinn fece una smorfia. “Ha proprio sbagliato persona.”

 

Billy scosse la testa. “Ma mettiti un attimo nei suoi panni… praticamente Katie gli ha detto che per lei l’amore viene al secondo posto, è normale che ci sia rimasto male.”

 

“Non è vero che per me l’amore viene al secondo posto!” protestò Katie. “Qui non si parla di graduatorie, ma di tradimento. Hai idea di cosa significhi, è il crimine più orrendo che si possa commettere!”

 

Billy si strinse nelle spalle. “Che ti devo dire, l’avrà interpretato male.”

 

“Interpretato male o no, non è Katie che deve farsi il mea culpa se lui ha dei problemi.” Quinn assunse un’aria determinata. “Alex ha un problema? Tiri fuori le palle e ne parli chiaramente. Che diavolo significa giocare alla bella statuina e poi accusare gli altri?”

 

“Non essere così severa con lui, non lo merita.” Katie tirò su col naso e abbassò gli occhi. “E’ solo tanto chiuso in se stesso, se solo imparasse a tirar fuori i propri sentimenti… io potrei anche capire come aiutarlo. Ora come ora non è che so da dove cominciare…”

 

“Perché non cominci col riappropriarti di ciò che è tuo?” Billy le fece cenno di voltarsi.

 

Katie si girò… Alex era appena entrato, decisamente annoiato e con la cravatta allentata, e al seguito c’era… una ragazza di Serpeverde che cercava a tutti i costi di attirare la sua attenzione. “…quella squinzia!!!”

 

Billy rise quando la vide scattare in piedi, e Quinn le fece un gesto d’incoraggiamento coi pollici alzati. “Falle vedere i sorci verdi, Kat!”

 

Katie marciò a passi decisi e minacciosi verso il suo ragazzo, lo afferrò per la cravatta senza dargli il tempo di parlare, lo attirò giù e lo trascinò nel bacio più sconvolgente, travolgente e sconquassante che gli avesse mai dato.

 

“Ciao.” Gli disse maliziosamente alla fine.

 

Alex era ancora piacevolmente stordito. “…wow… ciao a te…”

 

Katie guardò l’altra ragazza con un sorriso sfacciato. “Ti serve qualcosa?” la Serpeverde la guardò malissimo, e si allontanò tutta impettita.

 

Alex ridacchiò e le sfiorò il mento con due dita in un dolce pizzicotto. “Ti piace proprio tanto marcare il tuo territorio, eh piccola?”

 

“Si, moltissimo.” Replicò vispa lei.

 

Alex rise e le stampò un piccolo bacio sulle labbra. “Avanti, andiamo a mangiare che ho una fame…”

 

Katie fece una smorfia delusa. “Nooo… non puoi resistere un pochetto? C’è una cosa che vorrei farti vedere.”

 

“Ah, beh… questo dipende da che tipo di cosa mi vuoi fare vedere…”

 

“Maiale!” Katie rise e lo prese per mano. “No, dai… è una cosa bellissima, sono convinta che ti piacerà… ti prego, tanto poi lo so che ti piace!”

 

Alex inarcò un sopracciglio e le circondò i fianchi con le braccia. “Come si fa a dire di no a un angioletto simile…”

 

“Oh, meno male!” emozionata, Katie subito si voltò verso l’uscita della Sala Grande per correre fuori, tirandosi dietro il suo ragazzo. “Però datti una mossa, che non possiamo stare qua tutta la giornata, forza!”

 

“Pure!” ridendo, Alex la seguì di corsa lungo i corridoi della scuola. Probabilmente quella piccola peste bionda aveva trovato qualche altro posto speciale dei suoi, e ora voleva mostrarglielo… era sempre così allegra e piena di vita, beata lei… peccato che ultimamente lui non riuscisse neanche a guardarla negli occhi per più di cinque minuti di seguito.

 

La corsa terminò quando arrivarono alla porta per il terrazzo di una delle torri… uscirono all’aperto, alla luce del sole mattutino… c’era un vento tremendo, fischiava tanto forte che per capirsi loro dovevano urlare.

 

“Allora, visto che non mi vuoi dire che hai…” urlò Katie, mentre il vento le scompigliava i riccioli che le cadevano dalla crocchia. “…qui puoi dirlo al vento! E lui te lo porterà lontano dal cuore, e tutto il tuo malumore passerà! Fidati, la natura ti aiuta se tu glielo chiedi!”

 

Alex sorrise. “Tesoro, non so se il vento è disposto a farsi gli affari di uno come me!”

 

“Il vento è un buon amico!” replicò Katie. “Se gli chiedi un piacere, lui te lo fa! Vuoi vedere?”

 

Alex incrociò le braccia sul petto, in aria di sfida. “Avanti, vediamo!”

 

Katie sorrise… si sporse leggermente in avanti, dove poteva vedere il paesaggio sotto di lei, si portò le mani alla bocca per amplificare la voce, e urlò con tutte le sue forze “Voglio che Jack torni a stare bene!!!!!”

 

L’eco nella vallata fu trascinato via dal vento, distorcendo le parole di Katie, ma la sua voce sembrava fare parte di quel rumore…

 

“E tu sei sicura che ora che l’hai detto, il tuo desiderio si avvererà?”

 

“Te lo posso giurare, la natura è mia amica, mi fido di lei!” Katie lo prese per mano e lo attirò in avanti. “Avanti! Confidati con lei, ti farà bene!”

 

Alex non si sentì di deluderla… lei ci credeva in queste cose infantili, lui no… lui non credeva in nulla. Ma se per un istante avesse dimenticato Stephen… se in quel momento fosse esistita solo Katie Weasley… perché non doveva essere tutto magico, in un mondo pieno di magia? Perché i desideri dovevano per forza essere irrealizzabili? Un’altra versione di sé forse ci avrebbe creduto… il diciassettenne che era in lui avrebbe provato, solo per sfizio… anche solo per prenderla in giro e riderci dopo… ci avrebbe provato. E cosa avrebbe potuto urlare un Alex Malfoy di diciassette anni, studente di Hogwarts nella casa di Serpeverde, Portiere della squadra di Quidditch, futuro diplomando a pieni voti?

 

E prima che potesse pensarci due volte, si portò anche lui le mani alla bocca…

 

“Voglio giocare nella nazionale inglese ai prossimi mondiali!!!!!!!!”

 

Katie vide il suo volto distendersi per la prima volta in tanto tempo… lo sentì ridere, e rise a sua volta, rise forte… lui la prese in braccio e si girò su se stesso con lei che sgambettava e urlava di gioia, mentre il vento le scombinava la divisa. Ridevano, ridevano come due pazzi… e quando Alex urlò al vento che desiderava la sua Katie, che voleva fare l’amore con lei, diventò così rossa che il vento non le fece che bene… e lui rise ancora di più e la prese in giro, e lei lo rincorse per tutto il tetto ridendo…

 

Era tutto così semplice che poteva persino sembrare stupido per due ragazzi della loro età.

 

Ma era anche tanto, tanto bello.

 

 

***************

 

 

L’uccellino che si fermò sul davanzale della finestra cinguettò allegramente, godendosi il raggio di sole che illuminava la stanza e commettendo l’errore di pensare che il suo canto fosse sufficiente ad allietare la giornata nascente.

 

Quanto si sbagliava.

 

Amelia aveva perso la sensibilità nelle labbra a furia di mordersele, ma che altro poteva fare… se le fossero scappati tutti i singhiozzi e i singulti che stava ingoiando, come minimo avrebbe svegliato il bellissimo ragazzo rosso che dormiva alle sue spalle, col viso affondato nel suo collo e un braccio protettivamente stretto attorno ai suoi fianchi sottili. Era così vicino che sentiva il suo respiro rilassato e sereno, il suo petto che si alzava e si abbassava contro la sua schiena, quel lieve soffio d’aria che gli usciva dalle labbra socchiuse e le accarezzava il collo.

 

Se qualcuno le avesse detto che il momento più bello della sua vita sarebbe stato anche il più brutto, Amelia non ci avrebbe mai creduto. Non avrebbe mai potuto credere che il suo sogno, nell’avverarsi, si sarebbe trasformato in un incubo.

 

Ancora non riusciva a crederci, lei e Jack erano stati insieme… avevano fatto l’amore, tante volte, sempre più meravigliosamente… aveva passato la notte più bella della sua vita, e ogni volta lui era stato così dolce, passionale, amorevole, premuroso… aveva perso il conto di quante volte le aveva sussurrato di amarla… sembrava quasi che facesse tutto parte della pagina di una fiaba a lieto fine. Ma non c’era lieto fine per lei, e questo le faceva bagnare le guance di nuove lacrime calde.

 

Ora lei lo amava anche più di prima, per quanto impossibile questo potesse sembrare… ed era proprio per quell’amore immenso che non poteva godersi il suo sogno. Perché lui non doveva ricordare niente di quello che era successo… quella notte doveva essere cancellata dalla sua memoria.

 

Amelia sapeva perfettamente che a sbagliare era stata lei, con la sua debolezza, aveva ceduto e ora poteva già immaginare quello che sarebbe successo: Jack si sarebbe svegliato e da sobrio avrebbe capito di aver fatto un errore – con la persona più sbagliata che ci fosse in circolazione – e si sarebbe sentito in colpa, le cose fra loro sarebbero cambiate… la loro amicizia si sarebbe logorata lentamente fino a distruggersi, proprio quando lui aveva più bisogno di lei, oltretutto… e questo non lo poteva permettere. Jack le aveva sempre dato tutto, anima e cuore, le era sempre stato accanto quando aveva avuto bisogno di aiuto, le aveva dato una famiglia, le aveva restituito la vita stessa, e poi lei lo adorava al punto da sentire il cuore dolerle fisicamente. Per più di una settimana aveva dovuto leggere nei suoi occhi blu di solito così vispi e pieni di vita solo dolore e tristezza, e aveva pregato di poterlo prendere lei quel malessere per far stare bene lui… evidentemente qualcuno dall’alto l’aveva ascoltata.

 

Amelia sorrise fra le lacrime quando provò ad alzarsi e Jack la strinse possessivamente a sé, benchè nel sonno. Riuscì a districarsi lentamente dal suo abbraccio, e si fermò per un lungo momento a guardarlo. Era bellissimo, ora sembrava perfino rilassato e sereno… aveva i muscoli distesi, non più in tensione, i capelli umidi e spettinati in modo adorabile che le ricordavano il ragazzino tutto sport e conquiste di Hogwarts, quell’adorabile canaglia che era capace di corteggiare tre ragazze contemporaneamente, ma bastava che lei facesse uno starnuto e lui era lì al suo fianco… il suo viso, così contratto in quell’ultimo periodo, era tornato a vestire quell’espressione furbesca e dolce insieme…

 

Che stai sognando, amore mio?, gli domandò Amelia, accarezzandogli i capelli e la fronte ancora leggermente imperlata di sudore. Si chinò a baciarlo un’ultima volta, lottando contro il singulto che le stava per scuotere il corpo, stringendo fortissimo gli occhi. Le lacrime le bagnavano il collo ormai, ma non poteva permettersi il lusso di perdere il coraggio di farlo. Afferrò la bacchetta dal comodino e l’appoggiò delicatamente contro la fronte del ragazzo che amava mille volte più della sua stessa vita, e chiuse forte gli occhi. Non voleva farlo, non voleva… ma doveva, doveva per lui… perché era lui la cosa più importante, lei poteva sopportare, lui no… lui doveva solo essere felice… e lei non lo voleva perdere, e lo avrebbe perso perché era stata debole… lo doveva fare per forza… doveva… doveva e basta, perché lui non l’amava… con che occhi l’avrebbe mai potuta guardare al suo risveglio… no, non voleva ma doveva…

 

…ti amo…

 

“Oblivio.”

 

 

*********************

 

 

 

*Plin Plon* La Direzione avverte i signori lettori che se non abbassano lance, pugnali, balestre, archi, spade e mitragliatrici automatiche, l’autrice non potrà uscire a parlare e a fornire le spiegazioni adeguate. Grazie. *Plin Plon*

 

*Sunny sbircia dalla fessura del baule nel quale si è chiusa*

 

… ma mi odiate così tanto??? “°.°” Oooooook, gente, firmiamo un armistizio e parliamone tutti insieme con calma! ^____^

 

Prima di tutto scusate per l’attesa, ormai sono diventata un guaio in quanto ad aggiornare, ma un esame di maturità è quanto di peggio si possa augurare a qualcuno, la prossima volta che vi va di maledire qualcuno, ditegli “Devi fare un esame di maturità!” …vi garantisco che coglie… #______#  Detto ciò… maaaaadre, che cosa mi hanno combinato Jack e Amelia… pasticcio pasticcissimo!!! E soprattutto diciamo che il finale è stato parecchio triste, me ne rendo conto… come una cretina mi commuovo anch’io! Adesso non starò qui a dirvi il perché e il per come di quello che è capitato, se vi fidate anche solo un pochetto di me o se conoscete le mie storie sapete che mai niente succede per caso… c’è sempre un motivo per cui succede una cosa nella vita! Steacy, purtroppo, era destinata a questa fine ingiusta fin dall’inizio, infatti a volte mi faceva quasi pena e cercavo di concederle clemenza perché poverina, non aveva altro torto all’infuori di amare la persona sbagliata… errore in cui, chissà perché, ci imbattiamo spesso! -________-  Però una cosa ve la dico… occhio perché tutti qui hanno più di un ruolo, Steacy compresa… e non aggiungo altro neppure sotto tortura!

 

Per quanto riguarda la decisione di Amelia… eeeeh lo so, lo so che molti non la comprenderanno e nemmeno la giustificheranno, ma sapete che vi dico? Amy è un personaggio molto indipendente anche dal mio modo di pensare, e ha fatto la sua scelta… che tutto sommato, vista la situazione, non è neanche tanto sbagliata. Ha avuto paura, è vero, però è anche vero che lei è una ragazza molto sola, ed ha il terrore di perdere in un colpo solo l’uomo che ama e il suo migliore amico, insomma il suo tutto. E’ così facile puntarle il dito contro e giudicarla? Io dico di no. E poi personalmente, come autrice… pur assecondando i lampi di genio di queste due teste d’uovo, francamente a me il signor Jack Weasley non pare così maturo per una cosa importante come quella che tutti si aspettano che scoppi con Amelia… ve lo dico prima, non mi chiedete se mai torneranno insieme perché non ve lo dico nemmeno se mi torturate! Potrebbe essere un si, potrebbe essere un no… ricordatevi che stavolta sarà molto più imprevedibile delle precedenti! ^________-

 

Oooh, chiarito questo… posso gettarmi a terra tipo monaco buddista e ringraziarvi tutti per tutte le magnifiche e numerosissime recensioni che mi avete lasciato! Vi amo! Vorrei accontentarvi tutti solo per l’affetto e l’incoraggiamento che mi date ogni volta! Speriamo di non deludervi mai! Adesso passiamo ai ringraziamenti, fatti bene stavolta!

 

P.S.: crepi il lupo! Grazie per tutti gli incoraggiamenti per l’esame! ^_____________^

 

Caillean: questo è il complimento più bello che potessi farmi… che ti regalo emozioni! Grazie con tutta l’anima, Caillie, sei un tesoro! Un bacissimo!

Kim: …donna, dillo che ormai stava per uscirti dalle orecchie questo chappy… quanti anni ha, uno intero più o meno? Sii, ti ricordi? Undici mesi fa! *__________* Amorina mia, sono io che ti ringrazio di esistere… t’ho fatto un po’ piangere stavolta, ma… vogliamo peggiorare la situazione? In sottofondo al pezzo finale ascoltati la musica di Tragedy2, il video su Ep.III… se non ce l’hai te la mando! ^__________- Love you!

Yelle: eh si, tesora, io adoro Star Wars! Visto che Alex e Katie stavolta li ho lasciati quasi in pace? Mentre ahimè, se hai un debole per tutto ciò che fa piangere… stavolta ti ci puoi fare un bagno dentro! ^_______^ Grazie tesorissima, un bacio forte!

Maria-chan: tesora, perdonami se non ho ancora visto il tuo video… questa maledetta linea da 56Kb sta attentando al mio sistema nervoso! è____é Uh, non mi dire che ti ho uccisa con questo chap per Jack e Amy?? ^____^ Bacissimi!

Julie: ottima analisi, cara, non ho nulla da aggiungere perché hai colpito in pieno il fatto! Adesso vediamo che ne pensi di quello che è successo… ^_____- Un bacione!

MM1981: mi fa piacere di sapere che sei una fan di Ron, carissima, anch’io e da morire! E si, in effetti Jack è molto simile al suo papà… ora bisogna solo vedere come si comporterà! ^______^ Un bacio grande!

Milky Black: in effetti purtroppo bisogna aspettare, ma mi fa piacere che per te l’attesa sia ben ripagata! ^_____^ Un bacio enorme!

Ale69: bimba! Piccolotta, se l’altra volta il chap ti aveva commosso, secondo me qua ti sei proprio squagliata, piccinina! Nuuuu!! ^________^ Su, che mammina ti manda un bacio gigante e schioccoso! Niente lacrimucce!

Hiromi91: quanto mi fa piacere!! Sono riuscita a farti un inconsapevole regalino, in onore della tua cresima! ^_______^ Ancora augurissimi, allora! Un bacissimo!

Giugizzu: ti ringrazio infinitamente per i complimenti!! E’ un onore! Per Steacy posso solo dirti che tutto ha uno scopo in questa parte della saga di BAWM, e alla fine ti sarà più chiaro… per il momento la povera bionda ha dovuto per forza abbandonarci! Un bacio forte, e grazie ancora!

Meggie: la mia cara amica dalla manina magica! Ih ih, in effetti tu sei tutta contenta che non c’è più la velina tettona, ti pensavo mentre scrivevo! ^_________^ E Alex… ahimè, il ragazzo è bastardo dentro… Katie sta addolcendo una parte di lui, ma c’è ancora taaaaanto ghiaccio da squagliare… un baciotto spumoso, torna presto a scrivere!

Blacky: tesorina, grazie infinitissime per le cose belle che hai detto! Me profondamente onorata! *inchino* Ohi, non ti ho ripagata con una situazione allegra per stavolta, perché Jack e Amy hanno combinato un po’ di casini… ma tu non demordere, eh, continua a leggere perché… non si sa mai quello che può succedere! ^______- Un bacio immenso!!

Teta: grazie mille!!! E’ sempre una gioia sentirsi dire certe cose! Un bacio grande grande!

Angele: tesooora! Tu non hai idea della mia curiosità… sono proprio curiosissima di vedere lo striscione che sventolerai stavolta! ^_______^ E se mi danno un oscar… lo divido con te, con Kim, con Judie, con Vale, con Eli, con Strek, con Phoebe e compagnia! Smack, bacissimissimo!

Avana Kedavra: amica! Ma grazie! Ti ho pensata, perché da adesso in poi ci saranno un po’ più di momentini per Harry e Ginny, stagionati ma sempre innamoratissimi e più affiatati che mai! E hai fatto centro, cara… rivoltaaaa!!! ^_____- Baci galattici!

Saturnia: amicissima! Ahimè, Steacy doveva proprio lasciarci così, e Jack… Jack finalmente si sta svegliando, comincia a capire un po’ la realtà delle cose… che poi ora manco può capire tutte le cose, perché questa non se la ricorderà… °.° Non sai quanto sono curiosa di vedere cosa ne pensi di questo chap! Ehi, non c’era il cespuglio di kore, ma direi che il senso è quello! ^_________^ Un bacio formato famiglia!

Daffydebby: perdono, cara, non ho potuto far prima… esame del…!! Ohi ohi, mi sa che stavolta ho fatto il bis e ti ho commosso di nuovo… ^_____^ C’è un po’ di casino qui, senior inclusi, bisogna capire che sta succedendo! ^_____- Un bacio gigante!

Oryenh: tesorissima, se l’ultima volta ti ho lasciato di sasso, adesso ti ho proprio uccisa! ^_____^ Eh, ahimè, l’atmosfera è quella di una guerra imminente e nessuno è al sicuro… è una fase no per molti dei nostri amici! Abbi fede, c’è ancora un casino di eventi che devono succedere, buoni e non… bacioni grandissimissimi!

Ruka88: …in realtà prevedevo un po’ di esultanza generale! ^___^ E ti ho ascoltato in pieno, cara, perché ti ho regalato qualche secondo di Jack e Amy, ma per coerenza non ho permesso che tutto all’improvviso il giovanotto s’innamorasse, che sarebbe stato assurdo… contenta? Un baciottolone!

Giulietta89: …il tuo amorino direi che ha fatto qualcosa, anche se si è andato a cacciare decisamente nei guai! ^____^ Adesso vediamo come ne esce… un bacio schioccoso e grazie ancora!

Giuggy: eeeeh, sbaglio o tu signorinella te la ricordavi questa cosa? Quindi non sarà una sorpresa! Sono curiosissima di vedere se ne escono fanny… ^________- E Amelia che disegna… omaggio a una certa persona di mia conoscenza che ha una super matita al posto della mano! ^______- Non mi annegare nelle lacrime, e vai a rispolverare quello che ti ho raccontato l’estate scorsa… ^_____^ Un baciottone!

Lilith: eh si, cara, Amelia ha via libera… peccato che le cose siano andate un po’al contrario! Curiosa di sapere se risolveranno i loro problemi? …confesso che lo sono anch’io! ^______- Un bacio grandissimo!

Maga Magò: povera cara, t’ho tenuta in crisi di astinenza! Perdono! Spero cmq che questo chap ti sia piaciuto, così almeno mi sono fatta un po’ perdonare! ^_____^ In effetti prima o poi subirò un ammutinamento dai miei personaggi! ^______- E poi credimi, finirà il mondo prima della mia gioia nel sentire un complimento, anche piccolo! ^___^ Bacissimissimi!

Strekon: il mio primo cadavere è una ricorrenza da festeggiare! ^_________^ *Sunny tutta orgogliosa di aver intrapreso la strada per il Lato Oscuro* Ahia, mi sa che la situazione è il doppio più spinosa di prima… mentre per Simon… hai colto in pieno, grande amicissimo! Simon sembra perfetto in apparenza, ma non lo è affatto… e il suo difetto più grande è di avere attacchi di egoismo che non controlla neppure lui… tipo quello che gli è successo la volta scorsa! Sfatato il mito, il ragazzo è umano! ^_______- Un bacissimo!

Judie: consorte!! Controlla la posta, ti scriverò nei prossimi minuti… grande, moglie, hai beccato l’allusione! Si si, Taventoon ha molto della Umbridge, solo che è molto, molto peggio… presto scoprirai perché! Rassicurati che scriverò quella robetta che ti dicevo… e sai che ti dico? Te la dedico anche! E altrimenti a che servono le brave sposine, no? ^_________- Ehi, io sono in astinenza da BH!! Ti adoro tantissimo, e dai un bacio alla Sery!

Fabry: si, lo so, sembra una roba disumana… ma Steacy non è morta perché stava antipatica a qualcuno, semplicemente perché nel corso delle cose era un evento necessario… prometto che alla fine sarà tutto chiaro! Un bacio!

Cloudy: ebbene si, tesora, ci avevi azzeccato su Alex… che più che ipocrita (…lo è, lo è…) è molto combattuto… Simon tende a voler dimostrare sempre a tutti che non lo intimidisce niente, e stavolta ci è andato giù più pesante… e prometto che nel prossimo chap avrai il tuo Mel, parola mia! Un bacio formato gigante!

Lulu: eh si cara, gli amici sono la cosa più importante… questo forse ti permetterà di capire meglio la scelt di Amelia! Tombletone è troppo bello, mi hai fatto morire dalle risate! Uhm… il chap non è lunghissimo, però è abbastanza intenso… va bene uguale? Un bacio schioccosissimo!

Giuggia89: augurissimi, tesoro, buon compleanno! L’ho mancato di un paio di giorni, ma per il resto… il regalo c’è! C’è Jack tuo al massimo delle sue possibilità, direi… e si, hai una gran ragione… tutti amano il potere di Kaie e lo ritengono bellissimo, ma non è tutto oro quello che luccica e la medaglia ha sempre due facce…! Ancora buon comply, un bacio super grande!!!

Lady Numb: non ti preoccupare, cara, in quanto a poco tempo parli con una che è ridotta da fare pena! ^_____________^ In comoenso, Jaack/Amy fan, hai avuto qualcosina su cui illuderti per un momento… per la serie “E’ stato bello finchè è durato!” ^____________^ Bacionissimo!

Vale: tesorissima mia, quanto mi mancano le tue storie!!! ç____ç Grazie per la comprensione, cara, e infatti hai capito benissimo lo spirito della fine tragica di Steacy… non sai quanto è importante per me in questa fase della storia sapere che ne pensi, amicissima mia! Un bacio smisuratamente grandissimo!

Phoebe80: bella! Amica lo so, purtroppo Ron è stato ritirato dal banco frigo… mannaggia… e dire che io proprio ieri ho visto un muratore rosso della tua età che era la fine del mondo, e ti ho pensato un sacco! ^________- Bravissima amica, hai colto in pieno! Simon assomiglia alla mamma in tutto o quasi, ma ha anche qualcosina del papà… precisamente l’irruenza e la pretesa di dare il massimo al suo amore sempre e comunque! *_____* Un bacio scoppiettante e possibilmente rosso! ^___-

Ale: eh, tesora, ti ho ascoltato in parte… volevi che Jack si accorgesse di Amy, e se n’è accorto eccome… peccato che fosse un po’ su di giri anche! Non ti abbattere, non si sa mai cosa riserva il futuro… ^__________^  Bacissimissimi!

Kayano84: prima di tutto grazie per i complimenti, mi fa piacere che agli altri episodi di BAWM ti sei appassionata tanto... per il resto... tranquilla, tu sarai anche schizzinosa come dici ma io non ho la pretesa di non meritare critiche, quindi sentiti pure libera di farne! Posso non condividerle a pieno, ma le accetto come accetto i complimenti perchè va bene così... facendo pratica s'impara meglio! ^_________- Un bacio!

Ginny: tesorissima! Ma che video magnifico quello su Mel e Simon, non smetterò mai di dirtelo… grazie! Eh eh, si direbbe che Alex il cuore lo usa in modo alternato, a volte c’è e a volte non c’è… ^_____^ E Simon, ciccino… poooovero! Un baciotto!

Marilia: ooh, a te mi sa che ho già risposto in privato! ^_____- E stasera mi cerco cinque minuti di tempo fra un libro e un altro e ti rispondo all’ultima mail, promesso! ^________^ Un bacissimo!

Karien: amica, bentornata! Eh eh eh, ormai fra te e Taventoon è guerra! ^_________^ Vai, distruggilo!! Un bacio forte forte!

Eli: tesorissimissima mia! Quanto ti capisco in fatto di tempo libero che non c’è… povera, se ti ho sconvolto col chap precedente, figuriamoci ora! Ti devo ripescare col retino!! ^___________^  Cicci, mi raccomando, appena hai pronto mezzo rigo del nostro progetto, ricordati che io sono una delle tue fan più accanite e mi prendo il diritto di anticipazione!!! ^_____- Un bacio supersonico

Alexandra Hadley: tesoro, la tua recensione è importantissima come le altre! Ed è un onore ricevere i tuoi complimenti! ^__________^ Ti ringrazio e mi complimento con te per la tenacia… ci credo che dopo tutta questa letturona ti bruciano gli occhi! Ma grazie mille ancora! Un bacio enorme!

Kaho-chan: Hermione sarà orgogliosissima della sua fan tifosissima! ^_______^ Quanto a Dan e Jack, cara, mancano tanto anche a me… prestissimo li rivedrai in azione coi loro soliti dialoghetti sballati e allegri! ^______- Un bacissimo!

Iceygaze: Icey, mi mancavi!! Guarda, non parlare con me che la 56Kb la ucciderei, mi sta togliendo la sua salute… uhm… amicissimo, perché ho la sensazione che se a metà chap hai avuto un moto di amore nei miei riguardi, ora devo stare attenta a porte e finestre nella notte? “°.°” Mamma, ho paura che mi starai proprio odiando… nuuuuh, amico, un momento, non ti lasciar travolgere dagli eventi così, io non li ho mica ammazzati questi due, finchè c’è vita c’è speranza!! Trattiamo… ti mando Amelia direttamente a casa e senza veli, parola mia! Amici di nuovo? ^___________^ Bacioni grandissimi!

 

…quanto adoro impiegare più tempo a rispondere a tutti che non a scrivere un chap, è una soddisfazione che neanche vi immaginate… e vi adoro per questo! Spero di non deludervi mai, dico davvero! Bene, adesso che l’ora d’aria è finita torno fra gli schiavi… pardon, sui libri… e per il prossimo chap, beh… ahi… perché si chiama “Cuori a pezzi”, mi sa che si possa vagamente intuire, c’è aria di crisi generale qui… *l’autrice tossisce e si dissocia dai suoi personaggi* ^_____________^ Baci baci, ci si rivede alla prossima!!

 

Sunny

 

 

  
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