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Autore: Mirwen    01/11/2009    10 recensioni
“Hogwarts è casa.Hogwarts è il luogo sicuro, dove ognuno di noi cresce, studia, s’innamora, piange, ride, vive …. Hogwarts è l’unica sicurezza che abbiamo. Ho paura di lasciarla perché so che quando saremo la fuori saremo da soli nell’oscurità". Enif Aurora Icecrow
“Un’ultima cosa… ciò che abbiamo visto temo sia solo la punta di un immenso iceberg, ci aspettano tempi oscuri, MA non dovete disperare… dovete trovare la luce nell’oscurità… continuate a stare uniti e solidari come avete dimostrato di essere ieri e nessuno potrà fermarvi… non lasciate che la paura si ponga tra voi e i vostri amici… ricordate: non siete mai da soli… dev’esser questa la nostra forza. “ Dal cap. 3
“Comunque… qualcuno deve essere stato…insomma prima il padre di James, poi Emily, adesso questo signor Greathead… e solo perché sono amici di Silente” Dal cap. 6
“Io ti trovo splendida” Dal cap. 9
 “Lo dirò una sola volta… prova a tradirmi e il mondo magico e quello Babbano messi assieme non saranno abbastanza grandi per nasconderti…”" Dal cap. 12
Era quello l’avvertimento: se non la vedete come noi non vedrete altro. ” Dal cap. 15
Storia vincitrice del Best WIP, Best Original Character e Best FF Monica's Choise dei Never Ending Story Awards
Genere: Romantico, Drammatico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Le lacrime della Fenice' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Capitolo 15

Safely for the last time.

 

 

 

 

Capitolo 21: fiori darancio

La stanza era avvolta nel silenzio, un dispettoso raggio di sole entrando dalla finestra andò a svegliare il piccolo Snidget che indispettito raggiunse il letto nel quale dormiva la sua padrona cercando di infilarsi sotto le coperte.

Lily si svegliò ridendo del solletico che il gatto, involontariamente, aveva creato.

“Snidget!” sorrise prendendolo tra le braccia, il micio fece le fusa. “Piccola peste…”  ridacchiò “ma in effetti cosa potevo aspettarmi da un regalo di James…” sorrise.

Pensò ai giorni appena trascorsi: il calore della signora Potter, il sorriso che James le rivolgeva ogni mattina, la serata in compagnia a casa di Sirius…

La sera prima erano andati a cena da Sirius per festeggiare il compleanno di James. Avevano cucinato lei ed Enif, per la gioia di tutti. Ridacchiò, povero Sirius avevano ucciso a suon di commenti il suo orgoglio, tanto che aveva minacciato di buttare fuori di casa sia Peter che Remus.  Le scaldò il cuore ripensare al sorriso che le aveva lanciato James quando aveva aperto il suo regalo, non sapeva cosa prendere e quindi aveva optato per una cornice in cui aveva messo la foto che avevano scattato al compleanno di Enif, la prima tutti assieme.

“Lily ammettilo ti sei innamorata di James…” le aveva detto Enif mentre cucinavano. Per tutta risposta era arrossita rischiando di tagliarsi un dito.

“Allora?” aveva insistito la bruna.

“Sì…” aveva sorriso “penso proprio di essermi innamorata di quel pallone gonfiato di James Potter”

Sorrise al ricordo, intristendosi non appena si rese conto che era il 28 marzo. Era singolare il fatto di sposarsi in settimana, ma conoscendo Petunia si disse che probabilmente Vernon aveva da lavorare o qualcosa di simile. Stava ancora formulando questi pensieri quando qualcuno bussò alla porta.

“Avanti…” disse un po’ sorpresa, erano solo le sette del mattino, considerato che erano rientrati a mezzanotte passata.

La testa di James fece capolino nella stanza.

“Posso entrare?” chiese timoroso.

Lily annuì. Il ragazzo entrò con una grossa scatola in mano.

“Ho un regalo per te…” disse appena. Lily lo guardò non capendo.

“Ma James, non dovevi… perché? Era il tuo di compleanno, mica il mio”

“Aprilo…” disse sedendosi accanto a lei e passandole la scatola.  Lily aprì il pacco, restando senza parole.

“James è…” passò le dita sul vestito “…stupendo… il verde è il colore preferito…” disse appena.

“Sono contento che ti piaccia…”

“Ma perché…”

“Come perché?! Non ci puoi andare mica in pigiama al matrimonio di tua sorella o sbaglio?” sorrise il ragazzo.

“Io non posso…”

“Si, invece… ci sarò io con te…Forza sono proprio curioso di vedere come ti stà!” disse guardandola dolcemente “Sarà meglio vada a vestirmi anche io…” sorrise.

Lily guardò il vestito.

“Che ne dici Snidget, facciamo questa pazzia?” chiese, il gatto la guardò curioso giocando con il nastro del pacco.

“E andiamo…” sorrise alzandosi.

 

James si sistemò la cravatta, l’aveva presa dello stesso colore dell’abito di Lily. Sorrise, non avrebbe mai immaginato che si sarebbe messo una cravatta così simile a quella dei Serpeverde.

“Che ha detto?” chiese Dorea raggiungendo il figlio

“Che non può andarci…” la donna osservò le scale pensierosa.

“L’hai convinta?”

“Ci sarò io se succederà qualcosa…”

“Le vuoi bene, eh?” chiese la madre guardandolo curiosa

“Tanto…” rispose sovrappensiero “è fantastica…”

“Concordo…” ridacchiò la madre.

James fissò le scale sorpreso e incantato. Lily stava scendendo, il vestito che le aveva comprato le stava ancora meglio di come aveva immaginato. L’abito, senza spalline, scendeva leggero fermato sul seno e sulla vita da una fascia argentata. Davanti le arrivava sotto il ginocchio e dietro scendeva fino alle caviglie con uno sbuffo di veli. I capelli le scendevano leggeri sulle spalle scoperte.

Dorea sorrise.

“Ho una stola argentata, vado a prendertela, sarebbe un peccato che ti prendessi qualcosa…” disse materna. James non aveva ancora staccato gli occhi da Lily quando lei gli arrivò davanti.

“James…è bellissimo… grazie…” balbettò Lily abbracciandolo di slancio. James si trattenne avrebbe voluto abbraccia, avrebbe…

“No, Lily, sei tu bellissima…” le sussurrò, Lily si scostò da lui guardandola. James si perse nei suoi occhi verdi, aveva le guance arrossate, avrebbe voluto baciarla. Lily voleva baciarlo, sperò con tutto il cuore che accadesse, quando Dorea rientrò nella stanza.

“Ecco cara… divertitevi.” Sorrise

“Grazie, signora Potter.”

Detto questo i due ragazzi si smaterializzarono.

 

♦♦♦

 

Petunia osservava il suo riflesso nel finestrino, mentre il padre guidava verso la Chiesa. Non era mai stata così bella, si disse. Era felice eppure… era sicura che Lily sarebbe venuta comunque ed invece… ma infondo era meglio che lei e quel suo assurdo mondo restassero fuori dalla sua vita.

“Petunia, c’è qualcosa che non va?” la voce di sua madre la riscosse dai suoi pensieri.

“No, mamma, non c’è nulla… sono solo agitata…”

“Sta tranquilla Tunia, sono certo che Lily sarà già in chiesa…” gli sorrise il padre attraverso lo specchietto retrovisore.

Petunia non rispose.

 

♦♦♦

 

Lily salì velocemente il sagrato della chiesa, James alle sue spalle.

“Non è ancora cominciato, non occorre che tu corra, Lily…” disse raggiungendola

“E se non mi vuole…” chiese lei aggrappandosi al suo braccio.

“È tua sorella, sono sicuro che sarà felice di vederti…”  sorrise incoraggiante. Lily volle credergli. E in quel momento oltre a James vide arrivare la macchina di suo padre.

“Arriva…”

Daisy Evans scese per prima, mentre Harold scendeva ed apriva la portiera a Petunia.

“Lily sei venuta…” sorrise la donna avvicinandosi ai due.

“Se Tunia mi vuole…” disse la ragazza guardando la sorella. Petunia la guardò, Lily fu certa di vederla sorridere.

 

James e Lily osservarono il matrimonio dal fondo sala.

“Non avevo mai visto un matrimonio Babbano…” le sussurrò.

“Come io non ho mai visto uno magico…” gli sorrise lei “James… grazie per avermi costretta a venire…”

“Non avrei potuto vederti triste…”

Lily gli sorrise, mentre seguivano all’uscita la frotta di gente che lasciava la chiesa.

“Lily, sono così felice che tu sia venuta!” sua madre l’abbracciò, ancora commossa dalla cerimonia.

“Non avrei potuto mancare…” sorrise lei “anche se ero terrorizzata all’idea di rovinare la giornata a Petunia… è stato James a convincermi…” disse accennando al ragazzo al suo fianco.

Daisy sorrise abbracciando anche lui.

“Sei il benvenuto, caro!”

“Grazie signora Evans…” rispose un po’ imbarazzato.

“James, mi accompagni, vorrei fare i miei auguri a Petunia e Vernon…” la voce di Lily era allegra, ma James capì che le serviva una mano, che non ce l’avrebbe fatta da sola ad affrontare la sorella.

“Certo, andiamo a salutare gli sposi!” ridacchiò. Lily lo prese per mano, aveva bisogno di sapere che era lì con lei, aveva bisogno di avere qualcuno che la raccogliesse se Petunia l’avesse scacciata.

James osservò le dita di Lily allacciate alle sue, si disse che era l’uomo più felice della terra.

“Tunia…” Lily sorrise facendosi spazio tra gli altri amici e parenti.

“Lily…” le due sorelle si fronteggiarono un secondo, Petunia non avrebbe mai ammesso di essere felice di averla lì. Lily l’abbracciò di slancio.

“Congratulazioni! Sei bellissima!” le disse sincera, quasi commossa. Petunia l’abbracciò.

“Ti ringrazio per non avermi ascoltata… non ti avrei mai perdonato se non fossi venuta…” le sibilò all’orecchio.

“Allora devi ringraziare lui… io temevo davvero che tu non volessi vedermi…” sorrise la rossa allontanandosi. “Tunia, ti presento James Potter… James mia sorella Petunia…”

“Auguri alla sposa!” sorrise James stringendole la mano. Petunia lo osservò scettica prima di essere travolta da altri invitati.

“Credo non fosse felice della mia presenza…” sussurrò James a Lily…

“No, sta tranquillo… Tunia è solo critica su tutto quello che riguarda me e la scuola…”

“Me lo avevi detto… ma…”

“Godiamoci la giornata!” sorrise Lily, prendendolo di nuovo per mano e trascinandolo fuori dalla ressa “Laggiù c’è papà, vieni.”

“Principessa…” la salutò il padre abbracciandola “abbiamo avuto il terrore che non venissi, sai…”

Lily sorrise, staccandosi dall’abbraccio del padre. Harold Evans guardò James.

“Felice di rivederti, James…” lo salutò. Nonostante il saluto cordiale, James era convinto che avrebbe potuto staccargli la testa a morsi… deglutì a vuoto.

“Vale lo stesso per me, signor Evans…”

In quel momento Petunia e Vernon salirono sulla loro macchina, addobbata di fiori d’arancio per l’occasione.

“Venite in macchina con noi, vero?” chiese Harold, consapevole che in qualunque modo quei due fossero arrivati non lo potevano usare per arrivare al ristorante.

“Saremmo a piedi in effetti…” sorrise un po’ imbarazzata Lily.

“Forza allora!” ridacchiò il padre prendendo la secondogenita per il braccio come aveva fatto poco prima con Petunia. Lily ridacchiò. Il padre si chinò a parlarle all’orecchio.

“Spero di non dover accompagnare tanto presto te all’altare…” Lily arrossì

“Papà!”

“Che c’è di male?… sei splendida principessa…” disse allegro. Lily rise.

“Grazie papà…” disse mentre il padre da gentiluomo qual’era le apriva lo sportello dell’automobile “Su non farti complimenti James, vieni…” lo chiamò Lily. James si sedette dietro accanto a Lily, che cercava di non stropicciarsi troppo il vestito.

Quando anche Daisy e Harold furono saliti partirono.

“Dove fanno il rinfresco?” chiese Lily curiosa, non conosceva molto del Surrey.

“In un golf club… sembra che il padre di Vernon sia socio…” sbuffò Harold, controllando la fila di macchine che seguiva la sua e quella dei Dursley.

“Cos’è un golf club?” chiese James, mentre osservava interessato la cintura di sicurezza che Lily si era premurata di allacciargli.

“È un posto dove i ricconi vanno a giocare a golf…” spiegò telegrafico Harold.

“…”

“Papà penso che James non sappia nemmeno cos’è il golf…” ridacchiò Lily.

“Davvero?”

“Emh… no…” rispose imbarazzato il ragazzo.

“È uno sport singolo… si deve lanciare con una mazza una pallina in una buca…” spiegò Lily

“Sembra noioso…” constatò James, Lily ridacchiò.

“Eppure tu hai la faccia dello sportivo…” disse Daisy voltandosi sul sedile.

“Gioco a Quidditch…”

“Sarebbe?” chiese Daisy curiosa, Lily non le aveva mai parlato di sport magici.

“Emh…” James non si era mai trovato a dover riassumere il Quidditch, non aveva idea di come cominciare, pensò fosse meglio cominciare dalle basi “Ci sono sette giocatori per squadra. Tre di loro, i cacciatori, devono far passare una palla all’interno di uno di tre anelli per conquistare dieci punti a goal… un giocatore fa il portiere e deve difendere gli anelli della propria squadra… due giocatori poi lanciano con  delle mazze due palle pesanti, chiamate bolidi in modo da ostacolare gli altri giocatori… l’ultimo giocatore è il cercatore…. Lui cerca di catturare il Boccino, se lo prende la partita finisce e la squadra prende centocinquanta punti…”

“Sembra complicato…”

“Non più di tanto…”

“E tu in che ruolo giochi, James?” chiese ancora la signora Evans

“Cercatore…”

“Quindi cerchi questo… come l’hai chiamato? Boccetta?”

“Boccino…”

“Che sarebbe?” chiese Harold interessato.

“Una piccola pallina dorata, velocissima, quasi invisibile…”

“E dove l’ho giocate questo Quidd…Quidditch, giusto?” chiese Harold sempre più interessato. Il mondo di sua figlia lo aveva sempre affascinato e scoprire che esistevano anche degli sport oltre a giochi di carte, biglie e scacchi glielo faceva sentire più vicino.

“Beh… abbiamo degli stadi… a Hogwarts ce ne uno…ma ce ne sono molti sparsi per la Gran Bretagna…”

“Davvero?”

“Si… sono invisibili ai Babbani… anche perché le partite possono andar avanti per giorni…ma spesso sono in aree disabitate…sa cinquecentoquaranta piedi di campo ovale non si trova ovunque” ridacchiò James

“Cinquecentoquaranta? Per giorni? Sette giocatori in campo per giorni su un campo di quelle dimensioni… avranno buone gambe…”

James corrugò le sopracciglia.

“Casomai un buon Incantesimo Imbottito sulla scopa…”

Ci fu un attimo di silenzio, Lily osservò la faccia stupita di sua madre e non poté far altro che mettersi a ridere, James la guardò non capendo…

“Ti eri dimenticato di specificare che il Quidditch si gioca a cavallo di manici di scopa… papà pensava che doveste correre per il campo…”

James la guardò sorpresa.

“Sarei già morto…” sogghignò.

“Mi sembrava strano… ricordo ancora le sudate del campo di Rugby ma moltiplicarlo per giorni interi sarebbe umanamente impossibile… avete vita comoda voi maghi…” ridacchiò il signor Evans.

“Non pensi che guidare una scopa sia così facile… La Nimbus 1500, che verrà presentata dall’Inghilterra alla prossima coppa del Mondo fra un paio di mesi, arriva alle 200 miglia orarie e conuna sterzata notevole: 360° in 2 decimi di secondo… se perdi il controllo ti fai come minimo 200 piedi di caduta libera, e questa è solo l’altezza degli anelli… gente c’è rimasta secca lanciandosi in picchiata…” spiegò James, in modo che non si osasse mettere in dubbio le sue doti di atleta.

Daisy guardò spaventata Lily.

“Tu non giochi, vero Lily?”

“Certo che no…”

“A Lily non piace il Quidditch… lo trova violento…” disse leggermente James, Lily lo guardò arrossendo appena.

“Scusa se credo sia una perdita di tempo ed energia venir bersagliati dai bolidi… e ti ricordo che nelle ultime due partite sei finito entrambe le volte in infermeria…” disse piccata

“Ma siamo primi in classifica…” sorrise James .

Daisy guardò il marito che le ricambiò lo sguardo, quelli erano senza ombra di dubbio battibecchi tra innamorati.

 

Lily si trovò a pensare che, se James non fosse stato con lei, se ne sarebbe andata via già da ore… dopo il ringraziamento sul sagrato, Petunia non li aveva degnati di un solo sguardo, e sedevano su un angolo della tavolata come ospiti sgraditi. Lily era inoltre certa di aver sentito quasi tutti gli invitati chiedere a sua madre chi fossero lei e James. Petunia non aveva nemmeno detto a sua suocera di avere una sorella… Lily pensò che, forse, sarebbe davvero stato meglio non fosse venuta.

“Ti va di ballare?” le chiese James indicando i signori Evans e quasi tutti gli invitati ballare elegantemente al centro della sala.

“Se vuoi…” sorrise Lily alzandosi. Arrossì quando James le mise una mano sul fianco cominciando a seguire il ritmo del walzer.

“C’è qualcosa che non va?” chiese il ragazzo mentre ballavano.

“Sono un’estranea… una maledetta imbucata…” sorrise lei amaramente, mentre si faceva guidare dai passi di James e dalla musica.

“È il matrimonio di tua sorella…”

“E lei non mi ha nemmeno presentato ai suoi suoceri… non so nemmeno se ha apprezzato il mio regalo o se lo ha buttato direttamente fuori dalla finestra. “ disse triste, imponendosi di non piangere.

“Cosa le hai preso?”

“Un vaso… o meglio per Petunia sarà un semplice vaso… l’ho comprato da Mondomago e l’ho spedito prima di partire… è un  vaso in  argento, ha installati alcuni incantesimi di protezione per la casa, il giardino e tutta la famiglia…”

“È un bel pensiero…”

“Non ho scritto a Petunia degli incantesimi o non l’avrebbe mai accettato…” la musica si fermò. E Lily si trovò a fissare James negli occhi, ancora stretti in quell’abbraccio appena accennato.

“Non dovresti oscurare tua sorella il giorno delle sue nozze…” Lily si voltò, chi aveva parlato era una giovane donna, molto robusta, assomigliava tremendamente a Vernon e quindi Lily capì che era Marge, la sorella del suo neo cognato.

“Io non oscuro nessuno…”

“Dici? Con quel tuo bell’abito pregiato, con quel bel ragazzo e con la tua semplice bellezza stai rubando la scena alla sposa…” detto questo la donna se ne andò.

Lily rimase a fissarla incredula.

“Vieni, andiamo a prendere una boccata d’aria…” le disse James all’orecchio. Il ragazzo aveva infatti notato gli occhi lucidi di Lily.

“Va bene…” disse la ragazza a bassa voce, James le prese la mano guidandola fuori, sotto il portico che dava sui campi da golf.

Una volta usciti, James pensava che Lily le avrebbe lasciato la mano e invece la ragazza la tenne stretta nella sua, sospirando pesantemente. Ad occhi chiusi respirò l’aria fresca del pomeriggio, il sole stava tramontando, ma i festeggiamenti sarebbero andati avanti ancora parecchio.

“Grazie…” sussurrò poi aprendo gli occhi e guardando James.

“E di cosa… forse sarebbe stato meglio non ti avessi convinta a venire…” borbottò il ragazza un po’ imbarazzato.

“Forse sarei venuta lo stesso… e da sola… da sola non ce l’avrei fatta… quindi grazie…” sorrise. James rimase a guardarla quasi incantato.

“Sai che farei di tutto per te…” disse come se fosse la cosa più normale al mondo. Lily arrossì.

“James…” lui alzò lo sguardo, incatenandosi in quegli occhi verdi. Doveva dirglielo o sarebbe impazzito.

“Lily… so che per te sono sempre stato solamente un pallone gonfiato, anche adesso sono soltanto un amico…” gli occhi di James si rabbuiarono per un secondo “…ma per me tu sei soltanto fantastica… ti amo, Lily… e sarò semplicemente sempre al tuo fianco… volevo lo sapessi…” Lily restò immobile fissando le iridi nocciola di James. Sentì gli occhi pungerle.

“Ti prego, non piangere… non sopporto di vederti piangere…”  disse mortificato, sentiva di aver buttato dalla finestra l’anno che c’era voluto per avvicinarli; sentiva di aver buttato via la loro amicizia ma era giusto così, si disse.

Lily sorrise passandosi una mano sugli occhi.

“James… io non sono così fantastica… se lo fossi stata avrei capito prima che dietro ai tuoi modi stava un ragazzo splendido…”

“Beh… devo dire che prima di settembre non ti ho dato motivo per vederlo… insomma come potevo sperare di conquistarti comportandomi in quella maniera io davvero non lo so…”disse ridacchiando, felice di aver alleggerito la situazione.

“Nemmeno io sono stata molto gentile…” sorrise Lily.

“Ci sputavamo addosso senza conoscerci… sai credo che Piton l’avesse capito…” lei lo guardò stupita. “Lo attaccavo per allontanarlo da te… ero geloso… e lui mi provocava sapendo che così io e te non ci saremmo mai conosciuti realmente…” Lily lo guardò dolcemente, James decise che era il momento di mettere in gioco tutto se stesso… perché sapeva che Lily era l’unica che avrebbe mai amato

“All’inizio devo ammettere che volevo conquistarti solamente per un motivo di prestigio… ti ho sempre considerato la più bella… e ti avevo idealizzata come l’unica che potesse stare al fianco del grande James…” sorrise amaramente, Lily lo guardò curiosa, appoggiandosi ad una colonna davanti a lui.

“…ma ho cominciato ad amarti sul serio quando ti ho vista piangere per la tua amicizia con Piton, di come alla fine hai chiuso con lui pur continuarlo a proteggerlo… intravidi quanto era davvero bella Lily Evans e mi resi conto che non ti meritavo… sai una volta pensavo che facendoti arrabbiare sarei almeno stato tra i tuoi pensieri… quest’anno sono stato il ragazzo più felice della terra in certe occasioni, perché mi sono davvero sentito nei tuoi pensieri…” James sorrise imbarazzato “non so nemmeno dove sta andando a parare questo discorso…”

Lily sorrise prendendo una mano di James, il ragazzo la guardò stupito mentre si concentrava sulle sue dita.

“Per un periodo ti ho detestato, lo ammetto… ho sempre pensato di potermi aspettare il peggio da te, senza pensare che ci potesse essere qualcosa di buono… sai non capivo cosa ci trovasse in voi Enif, l’ho spesso criticata per questo… ma poi ho visto che non sei così male… che nonostante la tua arroganza avresti aiutato perfino un Serpeverde se ci fosse stata l’occasione, come in effetti hai fatto per Severus… ho capito che non eri la persona che pensavo fossi, e devo ammettere che la cosa mi sconvolse… mi sconvolse anche il rendermi conto che cominciavo a preoccuparmi per te, che i commenti di Enif su ciò che provavo per te mi davano fastidio perché una vocina nella mia testa mi diceva “guarda che ha ragione, sai?”… è stata quella vocina a muovermi quella sera sotto il vischio… per quanto non ne abbiamo più parlato, quel ricordo è uno dei più preziosi di quest’anno…” concluse imbarazzata. James stava trattenendo il fiato, in attesa che lei continuasse… insomma non poteva dire davvero ciò che lui sperava dicesse.

“Alla fine sembra che il Cercatore sia riuscito a conquistare il suo Boccino d’oro…” sorrise imbarazzata incapace di dire altro. Gli occhi verdi incatenati in quelli nocciola di James. Lui sospirò, aprì le labbra per parlare, ma tremarono.

Lily si morse le labbra, staccandosi dalla colonna e dandogli un leggero bacio sulle labbra. Le braccia di James la circondarono e il bacio si prolungò finché ebbero fiato.  Quando si staccarono James la guardò negli occhi, Lily fu certa che quelli del ragazzo erano umidi, quasi commossi. James l’abbracciò sussurrandole all’orecchio:

“È  stata lunga questa partita…”

 

“Li trovo molto carini…” disse la signora Evans mentre, cercando Lily assieme al marito, l’avevano vista tra le braccia di James, fermandosi a qualche passo dalla porta del portico.

“Mi sembra un ragazzo apposto… ammette i suoi difetti…” commentò Harold, vigilando che il “raggazzo apposto” non allungasse troppo le mani.

“Se non lo considerassi apposto, non gli avresti permesso nemmeno di avvicinarsi alla tua principessa, vero Harry?” chiese maliziosa la moglie.

“Non conosco ciò che accade nel loro mondo, Daisy… ma ho capito che quel ragazzo difenderà la nostra Lily, a costo di perdere tutto…”

“Spero non debbano affrontare nulla di così terribile…” sospirò la donna abbracciando il marito, ben consapevole delle guerra che Lily aveva appena accennato loro.

 

 

In ritardo di un  giorno... avrei voluto pubblicarvelo per Halloween per un buon tributo a Lily e James ma non ci sono riuscita...

Vi lascio con il vestito di Lily e con le risposte ai commenti.

 

 

hermy101: Sono felice di avervi fatto affezionare anche a Wormy... o meglio a Little Peety XD

Alohomora: Albus chi è Albus? (Rhodelia cerca di far diventare torbide le acque). Prigioniero che prigioniero? (qui sono io che tenta di farlo). Rosemary penso si rivedrà un paio di volte, ma comunque voglio farla incontrare con Ninphadora XD SIIIII ce l'ho fatta!!! Ti ho fatto dispiacere per Peter!!!! Lo ritengo un successo personale XD Come vedi il compleanno di James è saltato tra i capitoli perché onestamente non avevo fantasia.... ma ci sarà bene il domani... i ragazzi passano insieme tutte le sere ora XD

sissi181: Se Rhodelia stava con Abe lo devi a Alohomora... quando le ho detto che Rhodelia era zitella e doveva avere più o meno l'età di Abe ho detto "Chissà che qualche fan non si inventi un pairing Rhodelia/Albus o Rhodelia/Abe..." e lei "Che c'è di male?" e così l'ho creato io XD

 

Mirwen

   
 
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