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Autore: Brin    05/11/2009    4 recensioni
In un mondo in cui i vampiri sono la razza dominante e l’umanità è il loro territorio di caccia, la vendetta spinge Cora verso le braccia delle stesse creature che lei e il resto degli esseri umani uccidono per difesa. Una storia di faide antiche, legami ossessivi, tradizioni sanguinarie, passioni, desideri, vendette e tormenti.
[STORIA SOSPESA!]
Genere: Dark, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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8.

Caccia

 

 

 

 

 

 

 

 

Tra le braccia di Santiago Cloe divenne come marmellata.

Quelle mani che si contorcevano sul suo corpo, come se cercassero disperatamente qualcosa; quella stretta forte, possessiva… Sembrava che la stesse marchiando, come se fosse di esclusiva proprietà del vampiro.

E la sua lingua, poi… Lappava ogni goccia di sangue con ingordigia, indugiando sui piccoli fori lasciati dai canini. Li stuzzicava, li puliva, li stimolava aspettando dell’altro sangue e poi li nettava di nuovo. E dove la lingua scompariva, arrivava la bocca. Era un tormento, un vero tormento.

Voleva farla impazzire, voleva farla capitolare con qualunque mezzo, e lei non stava opponendo la minima resistenza. Al contrario: si abbandonò contro di lui come una marionetta senza fili, gli occhi velati dall’eccitazione e dal piacere, nel cuore un tumulto di emozioni e sensazioni sconvolgenti.

Si lasciò sfuggire un sospiro, ma preferì ignorare la sfumatura deliziata che lo caratterizzava. Non si rese neppure conto che Santiago l’aveva fatta voltare, e quando si ritrovò a guardare il vampiro negli occhi ormai era troppo tardi.

Mi sembra di essere stata drogata.

Non capiva più niente. Non capiva cosa stesse succedendo, né che cosa sarebbe potuto accadere da lì a pochi istanti. La sua razionalità era completamente anestetizzata, così come la capacità di reagire.

Si ritrovò con il cappotto abbassato sulle braccia –come e quando Santiago l’avesse slacciato rimaneva un mistero- e una gamba del vampiro infilata sfacciatamente tra le proprie.

L’istante successivo sentì un’altra, dolorosa fitta al petto: era Santiago, che aveva lacerato la maglia trapassandola con i canini. La stava mordendo. Per la terza volta.

Sul seno.

«Che stai facendo?» riuscì ad ansimare non appena ritrovò la lucidità sufficiente per realizzare che quello che stava accadendo era totalmente e irrimediabilmente sbagliato. Ma Santiago sembrava lontano, perduto oltre i confini dell’istinto.

Non le rispose, e quando il dolore si tramutò in piacere Cloe dovette fare ricorso a tutta la propria forza di volontà per rimanere presente e non farsi trascinare nella spirale della lussuria.

Peccato però che non avesse le forze necessarie per contrastare Santiago fisicamente.

Cercò disperatamente di indurre il vampiro a lasciarle il seno tirandogli i capelli –una soluzione alquanto ridicola, ma anche l’unica a cui riusciva a pensare in quel momento- ma scoprì con un misto di orrore e di perversa esultanza che riusciva a mala pena a socchiudere i pugni.

C’era una voce nella testa di Cloe. Una voce che le ripeteva di cedere, di lasciarsi andare, che non desiderava nient’altro. E Cloe, nel momento in cui affondò le mani tra i capelli di Santiago e reclinò la testa con un sospiro, cedette.

E non desiderava altro.

 

 

 

*

 

 

 

«Ti vedo davvero male…» l’osservazione di Ice voleva essere confidenziale, un tentativo di cominciare una qualunque conversazione, ma Cora non era affatto dell’umore adatto per intraprendere una chiacchierata amichevole. Soprattutto in quel momento, a notte fonda, mentre percorrevano il marciapiede di un quartiere residenziale non troppo distante dalla casa di Amber, ma che il freddo pungente faceva sembrare lontano chilometri.

Avrebbe volentieri sfogato il proprio disappunto per quella serata con battute acide e scocciate, ma aveva la sensazione che quella non fosse la direzione che suo fratello stava tentando di prendere attraverso quel timido commento.

Sbuffò, guardando il viale deserto.

«Certo, dal momento che è notte e non ci sono mezzi pubblici…»

«Non eravamo i benvenuti in quella casa, e lo sai» Ice si rabbuiò, il tono di voce improvvisamente severo. Stava mettendo in pratica il ruolo del fratello maggiore saggio e prudente, e lo stava facendo alla lettera.

Peccato che il curriculum non renda l’attore credibile…

«Almeno potevamo aspettare la mattina per andarcene, non pensi?» Cora gli sorrise, un’espressione retorica che non faceva altro che sottolineare l’irritazione che infiammava la ragazza. Si strinse nel cappotto per ripararsi dal vento freddo che si infrangeva contro di lei. «Lo sapevi che ci sono due fazioni di vampiri? Sono diverse come il giorno e la notte. Quando Axel me l’ha raccontato faticavo a crederci.»

«Scommetto che quello che mi hanno raccontato i due piccioncini supera di gran lunga quello che Axel ti ha detto» Ice la sfidò baldanzoso, le mani in tasca e l’atteggiamento da gran uomo. «Il legame di sangue è la mia carta vincente.»

Cora lo guardò, accigliata. «Che roba è?»

«Un vincolo particolare, fisico e affettivo. Adorazione, venerazione, impossibilità di far del male al proprio creatore… Una cosa del genere. Più o meno.»

«Sei sempre così preciso» rispose Cora, sarcastica. Il suo tono però non fu sufficiente per scoraggiare Ice, che continuò a stare al gioco e ad atteggiarsi.

«È una dote rara. Invidiami pure quanto vuoi.»

«Che bel modo per finire la serata…»

«Quanto entusiasmo! Stavo facendo una battuta, nel caso non si fosse capito.»

«Non parlavo con te, scemo! Guarda là» Cora gli indicò la strada. Non si rese neppure conto di essersi fermata e di aver afferrato Ice per il braccio: tutta la sua attenzione era rivolta su una sagoma non troppo lontana, in mezzo alla carreggiata. Era chinata su qualcosa, e a giudicare dai gorgoglii animaleschi che le morivano in gola, quella creatura non era umana.

Un vampiro.

Le bastò una frazione di secondo per comprenderlo, e all’improvviso le fu chiaro che quella cosa che il vampiro stringeva contro di sé era una persona. Un essere umano.

E lo stava mangiando.

Il cuore di Cora accelerò i battiti. Avrebbe voluto avere con sé la spada, stringerla nella mano, la sensazione rassicurante dell’impugnatura contro il palmo. Invece erano entrambi disarmati.

Splendido. Che tempismo!

Fece per gettarsi verso il vampiro, ma Ice la trattenne prima che Cora potesse correre in strada. Quando si voltò verso di lui, il volto del fratello era furioso.

«Non ti permetto di farti ammazzare in questo modo!» fu un sussurro, ma la fece raggelare. Era come se le avesse urlato addosso: lo sguardo severo e perentorio di Ice la fece sentire in difetto.

«È il nostro lavoro!»

«Uccidere vampiri è il nostro lavoro, non farci ammazzare da loro! Non hai una spada, non hai un’arma che possa tenere quella creatura ad una ragionevole distanza di sicurezza!» indicò la strada, esattamente dove si trovava il vampiro. «Se pensi che ti lasci andare lì, ti sbagli di grosso!» il suo viso, solitamente così sorridente e allegro, era contratto dalla rabbia e dalla disperazione. Vedere Ice in quello stato fu come ricevere una pugnalata in pieno petto.

Avrebbe voluto essere capace di ignorare il proprio dovere, di chiudere gli occhi e far finta che non stesse accadendo assolutamente nulla, perché era questo che Ice le stava chiedendo. Ma non ne era in grado. Non lei.

«Jodie è morta perché non c’era nessuno ad aiutarla. Non puoi chiedermi di rimanere a guardare.»

Fu più che sufficiente per freddare Ice. Cora preferì ignorare l’espressione ferita che gli lesse negli occhi e il senso di colpa che quella vista le provocò. Si lanciò in strada, e mentre correva verso quel vampiro continuò a ripetersi che ce l’avrebbe fatta.

Che non sarebbe stata lotta impossibile da vincere.

Ma, quando fu sufficientemente vicina da poter distinguere l’identità della creatura e della sua vittima, il suo ottimismo si sgretolò come sabbia: tra tutte le persone, Cora non si aspettava certo di vedere lei. E lui.

Cloe.

Santiago.

Insieme.

E, soprattutto, non avrebbe mai ritenuto possibile che il volto di Cloe fosse arrossato. Sconvolto. Estasiato. Come se avesse appena avuto un orgasmo.

Axel avrà una bella sorpresa.

«Che diavolo…» Ice, che nel frattempo aveva raggiunto Cora –la sua devozione nonostante tutto a volte poteva essere davvero ammirevole- , era sorpreso almeno quanto lei.

Quando si accorse della loro presenza, il vampiro lasciò andare Cloe. La mannara barcollò incerta prima di accasciarsi sulle gambe tremanti.

«Desiderate?» Santiago si ricompose, pulendo le labbra dalle gocce di sangue che gli imbrattavano la pelle. Si atteggiò a persona distinta, con naturalezza, come se non fosse appena stato beccato con le mani nel sacco. Se fingesse di non riconoscere Cora ed Ice, beh… Quello rimaneva un mistero.

«Penso che tu lo sappia piuttosto bene, no?» rispose Cora, raggiungendo Cloe con movimenti misurati e prudenti, senza voltare le spalle al vampiro.

«Ti assicuro che non sto facendo nulla di male» Santiago fu improvvisamente accanto a Cloe, e la sostenne prima che Cora potesse offrirle il proprio aiuto. Sorrise alla cacciatrice, un sorrisino mellifluo che non le piacque per niente. «E a mia moglie ci penso io.»

«Moglie un corno» quello di Cloe fu un sussurro debole, ma che a Cora non sfuggì.

«Com’è che non vedo nessuna fede, eh? Santiago

«Ricordi addirittura il mio nome! Quante ammiratrici…» il vampiro sospirò, come se la cosa gli pesasse. Poi schioccò le dita, ammiccante. «Dai, l’autografo però te lo posso fare.»

«Penso che sarebbe più utile se lasciassi qui Cloe e te ne andassi» Cora lo fulminò con lo sguardo cercando di apparire sicura, quasi minacciosa. Sapeva che Santiago non avrebbe lasciato libera la mannara così facilmente, ed era consapevole del fatto che non sarebbe certo riuscita ad intimidirlo. Ma la speranza era l’unica cosa che le restava.

«Allora porto via te?» Santiago si fece improvvisamente serio, e quando lasciò il braccio di Cloe, Cora arretrò. Fu l’istinto a spingerla a indietreggiare, e si sentì improvvisamente insicura.

«Vattene subito

Santiago sogghignò. «Mi stai minacciando senza avere gli strumenti per potertelo permettere. È uno sbaglio da principianti.»

«Ti ha detto di andartene. Ora» Ice si frappose tra il vampiro e la sorella, suscitando il divertimento di Santiago.

«Tu sei quello che l’altra sera mi ha dato dello stronzo… Certo, mi ricordo di te! Generalmente io non sono il tipo che sputa giudizi sugli altri, ma dal momento che sembra che a te invece piaccia, voglio stare al tuo gioco» Santiago parlò come se stesse conversando amabilmente con un vecchio amico. Gesticolò, camminò, si comportò esattamente come una persona comune. Peccato che non fosse esattamente un tipo qualunque.

«Tu sei un animale. Niente di più, niente di meno. Un animale. E come tale, meriti di essere trattato. Per cui…»

«Corri» Cloe intervenne, nella voce una nota d’urgenza che fece rabbrividire Cora. Sia lei che Ice la guardarono confusi, senza capire che cosa intendesse dire. Quanto a Santiago, invece, sembrava scocciato. «Così mi rovini tutta l’introduzione!»

«CORRI!» Cloe guardò Ice negli occhi, e probabilmente anche lui colse quanto fosse intenso il panico che attanagliava la mannara. O, almeno, Cora ebbe quell’impressione quando lo vide impallidire.

Scappa Ice, più veloce che puoi.

E, come se le avesse letto nel pensiero, Ice cominciò a correre. Fu tutto così veloce, così istintivo… Quando Cora vide Santiago lanciarsi all’inseguimento del fratello, non si soffermò a riflettere: dimenticò in un istante tutti gli addestramenti ricevuti, tutti i sermoni sull’importanza della lucidità e della prudenza. L’unica cosa a cui riuscì a pensare era che Ice era tutto ciò che le era rimasto della propria famiglia.

Scartò di lato e si lanciò su Santiago appena lui si mosse, finendo a terra assieme al vampiro.

«Sei morta» Cora lo sentì inveire mentre tentava di scollarsela di dosso e di rimettersi in piedi, e il suo cuore cominciò a battere impazzito: la situazione stava degenerando verso esiti davvero rischiosi. Quando Santiago riuscì a voltarsi e lei finì distesa sul fianco, Cora non capì più nulla.

Fu consapevole solamente del terrore accecante che provò nel momento in cui credette di aver oltrepassato il punto di non ritorno, quando per un istante fu convinta che non sarebbe riuscita a scappare dalle grinfie del vampiro. E, quando vide il viso di Santiago troneggiare su di lei, il suo corpo agì senza le direttive provenienti dalla testa: l’unica cosa di cui fu cosciente fu un grido di agonia, acuto e lacerante, e ne capì il motivo solo dopo alcuni secondi interminabili: Santiago si trovava ancora chino su di lei, immobile. E, Dio, le mani…

Le mani di Cora si trovavano esattamente verso il viso del vampiro, un dito conficcato in ciascun occhio. E lui gemeva, gemeva così forte…

Cora lo guardò, esterrefatta. Poi, la paura e la repulsione presero il sopravvento e il pensiero martellante di allontanarsi al più presto la fece rialzare.

«CoraIce tornò indietro, ma Cora gli fece cenno di non avvicinarsi ulteriormente: era riuscita a far guadagnare loro un vantaggio, ma non aveva idea di quanto sarebbe potuto durare. Dovevano fuggire ora, in quel preciso momento, finché Santiago era troppo occupato dal dolore dei suoi occhi feriti per prestare loro attenzione.

Non perse tempo. Aiutò Cloe a rimettersi in piedi, sostenendola e cercando di fornirle un appoggio, ma purtroppo non fu sufficiente.

Quando sentì una mano afferrarle la caviglia, sapeva già di chi si trattasse prima ancora di abbassare lo sguardo.

«Dove pensi di andare?» Santiago aveva gli occhi coperti dall’altra mano, imbrattata dal suo stesso sangue. E, a giudicare dal tono di voce, sembrava non avere più alcun controllo su se stesso. Quando afferrò anche l’altra caviglia di Cora, scoprendo gli occhi chiusi e insanguinati, il panico assalì la cacciatrice.

Cominciò a scalciare con forza, mossa dall’istinto di sopravvivenza che le gridava di fuggire e la privò di ogni barlume di lucidità.

«ICE!»

Non capì più niente quando sentì un dolore acuto e improvviso al polpaccio. L’unica cosa di cui fu consapevole era che Santiago l’aveva appena morsa, e che avere un vampiro ancorato con i denti ad una qualunque parte del corpo non era mai, per nessun motivo, una cosa positiva. Scalciò ancora più forte, ansimando, quasi piangendo, cercando in tutti i modi di scrollarsi di dosso quella bestia antropomorfa che sembrava volerla trascinare a terra con sé e stroncarla lì, sull’asfalto, come un animale ferito e indifeso.

Quasi non si accorse di Cloe, del suo vano tentativo di strappare la cacciatrice dalle fauci di Santiago: la stava tirando per il busto, le spalle, il torace, ma qualunque fosse l’appiglio, la mannara era troppo indebolita dalla perdita di sangue per riuscire a vincere la forza famelica del vampiro.

«Lascia stare mia sorella!» Ice si lanciò nella mischia, colpendo il viso di Santiago con un calcio potente, rabbioso e impaurito. L’urto fu violento e inaspettato, e costrinse il vampiro a lasciare la gamba di Cora, che si portò immediatamente a distanza di sicurezza da Santiago.

Ma, quando guardò meglio la sagoma accucciata a terra, si accorse di quanto fosse fuori di sé, inebriato dal sangue e sconvolto dalla rabbia: ansimava velocemente, rumorosamente, come se facesse fatica a respirare. Nonostante non potesse vedere i suoi occhi, Cora fu certa che avrebbe visto un’espressione selvaggia contorcergli il viso, se Santiago non fosse stato ferito.

Avevano appena spinto un Sangre oltre la soglia del proprio controllo.

L’avevano costretto ad oltrepassarla, a perdere quel precario equilibrio che possedeva. Avevano commesso un errore madornale.

E ne avrebbero pagato le conseguenze.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’angolo dell’autrice

 

 

Come al solito vi lascio con i miei bei finali aperti, giusto per creare un po’ di suspance e di attesa per il prossimo capitolo. Sono diabolica °w°

Comunque… Ragazze (e ragazzi, non si sa mai XD), ho una news fresca fresca che voglio assolutamente condividere con voi, perché trovo che sia una cosa fantastica. Una mia piccola soddisfazione personale che devo un po’ anche a voi, perché voi lettrici (e lettori, come dimenticarvi?) siete la benzina per la mia macchina, e se ho rincominciato a scrivere e a rimetter mano a Slayer’s lo devo soltanto a voi.

Quindi, è anche merito vostro se Slayer’s ha vinto il concorso di Neverendingstoryawards come BEST CO-PROTAGONIST. E indovinate con che co-protagonista ha vinto? Eh? *__* Lascio a voi l’inghippo di scoprirlo (in realtà vi basterà andare sul mio profilo per scoprirlo, dove c’è una targhetta luminosa, nera, che fa tendenza XD).

 

Detto questo, passiamo a dei doverosi ringraziamenti: a Erini83 per aver messo Slayer’s tra i preferiti, e Elienne che l’ha inserita tra le storie seguite.

Anche soltanto vedere lettori che aggiungono la storia in queste due categorie da una grande soddisfazione <3

 

Invece, per quanto riguarda le mie adorate, affezionate e preziosissime commentatrici (davvero, come farei senza di voi?):

 

Jess: grazie cara, è sempre un piacere sentirti dire quanto Santiago sia irresistibile *__* In realtà nei prossimi capitoli approfondirò la sua psicologia e il suo carattere, quindi spero che risulti anche credibile oltre che irresistibile (senza nulla togliere al fatto che sia irresistibile, eh! XD È che non so te, ma a me intriga tantissimo che un bel personaggio sia non solo attraente, ma anche ben strutturato. E visto che Santy mi intriga a priori, non posso proprio trascurarlo XD)

 

Jennifer90: questa cosa dell’odio/amore tra Santy e Cloe come puoi vedere è rimasta, ma rispetto alla prima versione è un po’ più complessa. Diciamo che va oltre al mero “sei un vampiro, dunque non ti posso vedere” (che poi in realtà sappiamo benissimo che è tutto il contrario! XD) Ti dirò, per questa nuova versione di Santiago ho in mente delle cosette che penso vi potranno piacere :P E col tempo le sveleremo una ad una. E grazie per gli auguri, graditissimi!

 

 

 

Come al solito siamo arrivati alla fine per questo capitolo: sarà che ho poche persone a cui rispondere nei commenti? (BASSISSIMO tentativo di suscitare la vostra pietà e di invitarvi a spendere due minutini di tempo per commentare XD Mh, ci provo sempre ahahah!)

Tenete d’occhio Slayer’s per gli aggiornamenti, potrebbero arrivare quando meno ve lo aspettate!

Stay tuned.

 

Brin

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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