Capitolo 29: La nobile e antichissima dinastia dei Granduchi di
Baviera
Il
ragazzo seguì il gruppo silenzioso all'interno della villa, trascinandosi
dietro la pesante valigia e il borsone. Faticava visibilmente sotto il loro
peso, come dimostrava il respiro affannoso e il volto arrossato, e fu questo a
spingerlo a chiedere, in tono fintamente lamentoso "Posso appoggiare
queste cose da qualche parte oppure devo tenermele appresso
all'infinito?". Jody, che camminava spedita in direzione del salotto, si
voltò per fulminarlo con un'occhiata "Bello, se pensi di stabilirti qui mi
sa che hai sbagliato i tuoi calcoli.....io ho detto che potevi entrare, mica
rimanere. Tu adesso prendi di filato il primo volo per la Germania e te ne
torni da mio....beh, da nostro padre. Fine della discussione !!!!"
esclamò, incrociando le braccia con aria di sfida. Lui la fissò stupefatto per
un secondo, poi i suoi occhi azzurri
parvero accendersi di rabbia e fece per replicare, ma fu interrotto dallo zio
della ragazza che apparve sulla soglia del salotto e intimò con voce dura "Finitela
voi due !!!! Stiamo tutti aspettando che ci raggiungiate per definire le cose,
quindi smettetela di fissarvi a quel modo e venite qui !!!! Jody, schiodati dal
corridoio e tu, Karl, appoggia li le tue valigie e vieni. A sistemarle ci
penseremo dopo !!!!". I due ragazzi lo fissarono stupefatti, per poi
scambiarsi l'ennesima occhiata di puro odio e obbedire. Jody seguì l'uomo
immediatamente, con aria imperterrita, mentre Karl appoggiava a terra il
borsone e lasciava la valigia, seguendoli con maggiore esitazione. Quando varcò
la soglia della sala vide che intorno all'enorme tavolo di legno di quercia,
dove i giovani erano soliti riunirsi per studiare, erano seduti a circolo tutti
coloro che avevano assistito alla discussione. Jody aveva preso posto accanto
ad Allenby, di fronte a suo zio, e stranamente l'unica sedia libera era proprio
di fianco a lei. Sospirando, si incamminò verso di essa, non mancando di
fulminare la ragazza, che cominciava ad odiare con tutto il cuore, e che gli
rispose prontamente. Solo uno sguardo tassativo dello zio li fece smettere,
permettendo all'uomo di cominciare a parlare "Dunque, credo sia ora di
affrontare un discorso importante....o meglio, lo sarebbe se qui ci fossero un
paio di persone che invece sono altrove, quindi per ora lo rimanderemo. Ciò che
voglio è stabilire cosa comporta e come avverrà la permanenza di Karl
qui"; a quelle parole Jody saltò in piedi, sbattendo le mani sul tavolo
"Cosa? Vuoi dire che rimarrà qui ?????" esclamò incredula, ma lo
sguardo impassibile dello zio la costrinse a rimettersi lentamente a sedere.
L'uomo la osservò attentamente per qualche secondo intenzionalmente, poi
finalmente rispose "Sì Jody; Karl vivrà qui per i prossimi sei mesi,
almeno. E non voglio che questo periodo sia costellato da vostri litigi e
punzecchiamenti, quindi sarà meglio mettere le cose in chiaro qui, subito. E
per questo....." si interruppe, osservando le persone riunite attorno alla
tavola "Vi chiedo di lasciarci da soli per un po'. Io e questi due
dobbiamo parlare".
La
zia di Jody si alzò per prima, aprendo la porta e guardando supplichevole gli
amici della ragazza, che, ad uno a uno, annuirono e si alzarono, abbandonando
la stanza. Jody li osservò intimorita, sentendo che i suoi punti di riferimento
scomparivano ad uno ad uno, quando già il più importante non c'era......poi la
porta si chiuse, e lei rimase sola con lo zio e quel ragazzo che si proclamava
suo fratello. Scambiò coi due uno sguardo durissimo "E ora che si
fa???" chiese in tono volutamente scocciato, al quale Karl rispose con uno
sbuffo e lo zio con un'occhiata preoccupata "Jody, smettila. Karl non è
messo meglio di te, credo provi esattamente ciò che stai provando tu, e inoltre
è in un paese straniero, in mezzo ad estranei....." "BEH, NON GLI HO
CERTO CHIESTO IO DI VENIRE !!!!!!!!!!!!!!" urlò la ragazza, mentre le
lacrime minacciavano di sopraffarla. Karl la fissò per un attimo, borbottando
"Sta sicura che non l'ho chiesto nemmeno io....me l'hanno praticamente
imposto.....". Jody non era nello stato d'animo adatto per farsi
impetosire, e gli rivolse un'occhiata a dir poco inceneritrice, tanto che
l'uomo di fronte a loro dovette alzare la voce per placare gli animi
"Basta, ora basta !!!! Jody, Karl, capisco che siate sconvolti e che forse
state cercando disperatamente qualcuno a cui attribuire la colpa, trovandolo
l'uno nell'altra, ma sapete bene che non è così. Il vero colpevole della
situazione non è nessuno di voi due !!!!". I due ragazzi abbassarono gli
occhi "Già" disse Karl con voce strozzata "E' mio padre"
continuò Jody, e per la prima volta da quando si erano incontrati i due giovani
si trovarono d'accordo su qualcosa. "Bene, questo è un inizio"
approvò l'uomo, fissandoli alternativamente "Ora dobbiamo stabilire come
affrontare la cosa. Ormai Karl è qui, e non credo che potrà tornare indietro tanto
facilmente. Ho qui la sua domanda di iscrizione alla tua scuola, Jody"
disse, mostrando alla ragazza che lo fissava allibita un pacco di fogli
dattiloscritti "E' stata accettata, e vista la situazione del ragazzo è
stato inserito nella tua classe; tu sei stata nominata sua tutor finchè non si
sarà ambientato, facendogli da interprete e quant'altro servirà". Dire
chela ragazza era stupita era ben poco "Ma....è assurdo !!!! Perchè non
hanno messo Allenby a fare questa cosa, visto che è sua cugina?????". Suo
zio le lanciò un'occhiata penetrante "Perchè tu sei sua sorella" la
ragazza si zittì di colpo, sconfitta "O almeno sei considerata tale dal
resto del mondo. Quello che voi due pensate non ha molta importanza ai fini
della questione....Karl rimarrà qui fino alla fine dell'anno scolastico, poi
tornerà in Germania a giocare nella prima squadra dei Bayern". Stavolta fu
il ragazzo a stupirsi "Prima squadra? Ma io sono ancora nella
giovanile....." "Beh, direi che ormai sei cresciuto, e la tua bravura
non è sconosciuta ai dirigenti.....hai qualcosa di cui lamentarti????"
chiese l'uomo con un sorriso.Il ragazzo si incupì "Non so perchè ma ho
paura che dietro ci sia lo zampino di quell'uomo.....di solito mi avrebbero
consultato per una cosa del genere.....". Un atmosfera di gelo calò nella
stanza "E' così, vero? Ha voluto avere un'erede che fosse noto a tutto il
mondo.....non gliene frega nulla di me e dei miei desideri.....è tutta colpa
tua !!!!!!!" urlò, rivolgendosi a Jody. La ragazza lo fissò incredula
"Ehi, mi vuoi spiegare che centro io adesso?" domandò con aria
arrabbiata, e lui sbattè un pugno sul tavolo "Tu non hai voluto essere la
sua erede, e così è venuto a rovinare la vita a me !!!!!!!!!!!! Ha distrutto la
mia famiglia solo per un erede.......un erede che non ha trovato in sua figlia
!!!!!!!!". Gli occhi di Jody lampeggiarono pericolosamente, e la ragazza
si alzò per fissarlo direttamente negli occhi "Di ancora una volta una
cosa del genere e la pagherai cara" intimò in tono letale "Io non ho
mai voluto essere la sua erede, anche perchè fino a due anni fa non ero io la
prescelta.....solo dopo che ha fatto morire mia sorella gli sono tornata utile
a quello scopo.....scusami se a quel punto ho preferito scappare
!!!!!!!!!" urlò, dimenticandosi che il ragazzo non sapeva nulla di ciò che
le era successo. Infatti ricevette in cambio un'occhiata perplessa, ma lo zio
decise di porre fine alla discussione prima che potesse ricevere spiegazioni
"Comunque sia andata, Karl è qui per almeno sei mesi, e voglio che in
questo periodo voi due andiate d'accordo, chiaro Jody? Per questo gli daremo la
camera vicina alla tua. Ho già fatto spostare le ragazze". La nipote lo
fissò incredula "Ma non puoi !!!!" urlò in preda al panico "Io
non voglio che viva così vicino a me....è assurdo....è un ragazzo, non è
nemmeno mio fratello vero....non ti preoccupa la cosa????". L'uomo si alzò
"Per nulla" rispose impassibile, squadrandoli con occhi cosschiusi
"Da ciò che ho visto non c'è alcun pericolo del genere.....e poi sai
difenderti benissimo. E con questo la discussione è chiusa.....ah, sappiate che
qui dentro verrete considerati da tutti fratello e sorella, quindi vedete di
adeguarvi; e tu, Jody, portalo con te a vedere gli allenamenti !!!!"
intimò, voltandosi e uscendo dalla stanza, incurante delle urla di protesta
della ragazza. Spalancata la porta, trovò il gruppetto escluso in attesa, con
aria preoccupata e tesa "Accompagnate quei due al campo da calcio"
disse senza sorridere, chiamando poi la moglie con un cenno. La donna, lanciando
un'occhiata preoccupata ai due ragazzi nella stanza, lo seguì. Allenby e gli
altri si affacciarono timidamente, incerti su cosa fare o dire
"Ca...capitano?" chiese Kay con aria confusa "Andia...andiamo al
campo?". Jody rimase ferma per un po' con lo sguardo perso nel vuoto, poi
annuì, una sola volta, avviandosi verso la porta. Non si voltò indietro; disse
solo "Se proprio non hai di meglio da fare....seguici". Le rispose un
silenzio carico di tensione, poichè sapevano tutti quanto dovesse esserle
costata quella concessione, e nessuno osò commentare; solo Karl, che incrociò
le braccia sul petto con aria soddisfatta e commentò "Beh....farò uno
sforzo per stare al passo......". La ragazza strinse i pugni, ma non
rispose, oltreppassando in fretta la porta e superando gli altri con rabbia.
Come
aveva potuto suo zio farle una cosa del genere? Proprio lui che l'aveva sempre
aiutata e capita, lui che era stata l'unica figura simile a un padre che lei
mai avesse avuto....perchè le aveva imposto la vicinanza di quel tipo, vedendo
che lei non lo sopportava? Perchè non lo aveva cacciato? "E perchè non
la smetti di essere così egoista? In fin dei conti non lo puoi mica mollare in
mezzo a una strada.....e conoscendo mio padre non lo riprenderebbe in Germania
nemmeno se lo pagassero !!!!" dovette però ammettere, con un minimo di
senso della ragione ancora vivo nella sua mente confusa. La ragazza scosse con
vigore il capo, cercando di scacciare i tristi pensieri e di schiarirsi le
idee, ma non vi riuscì; nella sua testa immagine velocissime si rincorrevano
l'una con l'altra, mostrandole la sua infanzia, le varie famiglie che l'avevano
accolta, suo padre, Angel, la sua povera gemella, e ciò che poi era successo; e
tutto culminava sempre con il volto di Karl, ultimo espediente di quell'uomo
per rovinarle la vita. O forse la sua ultima vittima......questo doveva
riconoscerglielo; anche lui aveva visto la sua famiglia distrutta......per un
secondo, la ragazza lo studiò con interesse notando che i suoi capelli
biondissimi e i suoi occhi così chiari le ricordavano
qualcosa......qualcuno.....ma non sapeva dire chi. Nel frattempo, il ragazzo si
voltò verso di lei, forse avvertendo l'intensita del suo sguardo, e i loro
occhi si incrociarono; Jody sussultò, affrettandosi a distogliere lo sguardo e
fissandolo davanti a sè, ma non potè impedirsi di arrossire. Preoccupata, Meimi
le si accostò "Tutto bene, Tachikawa - san?" chiese in tono incerto,
e Jody annuì, con espressione concentrata e dura; poi sospirò e rilassò la
faccia "Senti, Meimi, piantala con questa buffonata del Tachikawa - san.
Siamo coetanee e io voglio che tu mi chiami per nome; per favore" alzò il
tono, vedendo lo sgomento dipingersi sul volto della ragazzina "Ho bisogno
dei miei amici adesso, ho bisogno che voi mi stiate vicino.....ho bisogno di
sentirmi chiamare Jody e di ricordare che io sono solo me stessa, non ciò che
mio padre cerca di farmi diventare". Meimi annuì in silenzio, sentendosi
troppo male per parlare. Per un secondo, ebbe il forte impulso di abbracciare di
slancio la ragazza e dirle che la capiva, che anche lei doveva combattere ogni
giorno contro il suo stesso problema, ma il momento passò mentre la ragazza si
voltava ad intercettare lo sguardo di Karl, che le stava fissando meditabondo,
e vi rispondeva con aria di sfida. Il ragazzo non si scompose "Qui sono
tutti schierati dalla sua parte.....chissà che le è successo perchè tutti le si
chiudano intorno a bozzolo non appena si fa viva l'ombra di suo
padre......" pensò il ragazzo, sentendosi all'improvviso estraneo e a
disagio; quella non era la sua terra, non era la sua famiglia, anche se tutti
indicavano quella ragazzina come sua sorella.....la fissò per un secondo, rendendosi conto all'improvviso di cosa lo
aveva colpito tanto di lei "Quegli occhi.....quegli occhi mi ricordano
qualcosa....." si disse, ma non sapeva cosa.....o chi......
Mentre
rimuginava come lei su questo particolare, raggiunsero un enorme campo verde
circondato da una robusta rete metallica che impediva ai curiosi di entrare; la
porta sembrava chiusa con un lucchetto, ma Jody ci si fermò davanti ed estrasse
dalla tasca una chiave, aprendola e entrando; gli altri la seguirono, nervosi,
e Karl potè vedere vicino alla porta dall'altro lato del campo delle figure in
maglia bianca e azzurra, e una in maglia e pantaloni rossi, che si allenavano.
Quella figura diversa dalle altre stava in porta, e al ragazzo sembrò
stranamente familiare, cosa che per un attimo lo sorprese; poi notò il
capellino rosso dell'adidas, e capì chi era; un sorriso divertito gli si
disegnò sul volto. Cosa che lo stupì fu invece il fatto che Jody attraversò il
campo puntando diretta verso quella figura, la quale smise di allenarsi non
appena la vide. Karl attese interessato di vedere che sarebbe successo.
Presi
nella foga dell'allenamento, i ragazzi non si erano accorti del passare delle
ore, ma la vista delle ragazze li riportò alla realtà. Genzo parò l'ultimo
tiro di Taro con facilità, poi lasciò
cadere la palla e rimase a fissare Jody che si avvicinava, sorridendo e facendole
un cenno. Ma il suo buonumore svanì nel vedere l'espressione del volto di lei
"Jody....mio Dio, che ti è successo?????" domandò incredulo, visto
che erano mesi che la ragazza non presentava un'aria simile. Lei non rispose,
ma si fermò a pochi passi dalla porta e fissò il terreno come se stesse
meditando di sotterrarvisi...o di sotterrarvi qualcun'altro; non badò nemmeno
al suo ragazzo, non diede nemmeno segno di aver sentito la sua domanda, e Genzo
cercò sul suo volto e su quello degli altri che arrancavano dietro di lei una
risposta. Poi, in fondo al gruppo che
lentamente entrava in campo, scorse una figura familiare....una figura bionda e
atletica, con due penetranti occhi azzurri "Sch....Schneider !!!!!"
esclamò, fissando incredulo l'ex compagno di squadra; il Kaiser, che nel
frattempo avevca raggiunto il resto dei ragazzi davanti alla porta, ricambiò lo sguardo con un sorriso divertito
"Che sorpresa, Wakabayashi" commentò in tedesco, gli occhi che
dardeggiavano dal portiere, attonito, a Jody, che se ne stava li vicino con le
braccia incrociate, in silenzio. Poi, prima che uno dei tre potesse dire
qualcosa per sbloccare la situazione, anche gli altri si accorsero del nuovo
arrivato "Schneider !!!!" esclamò Tsubasa, che aveva raggiunto Sanae
a bordo campo; la manager aveva un'aria ansiosa sul volto "Che ci fai
qui?" domandò il capitano della Nankatsu, accorgendosi dell'espressione
delle due ragazze e interrogando Sanae con gli occhi. Karl avanzò con un
sorriso "E' lungo da spiegare, Oozora.....ma credo che per il momento
potrei dire che sarà interessante studiare il vostro stile di gioco.....".
Jody, a quelle parole, serrò i pugni, arrabbiata, e Genzo se ne accorse
"Che c'è?" le chiese, spaesato "Che succede????". Lei di nuovo
non rispose, ma si mise a fissare Karl con occhi di fuoco, proprio nel momento
in cui il cancello del campo veniva di nuovo aperto......non badò nemmeno a chi
fosse entrato, fino a che non udì uno strillò sorpreso e indignato; voltò il
capo, vedendo Alex,Yayoi, Yoshiko e Yusuke che fissavano Schneider con occhi
spalancati. Era stata Alex ad urlare "Tu...tu...." boccheggiò,
incredula e orripilata "Cosa....cosa diavolo di fai qui ?????". Anche
lei aveva parlato in tedesco senza rendersene conto, e nella stessa lingua il
ragazzo rispose "Oh, che piacere rivederti; cominciavo a chiedermi dove ti
avessero nascosta, dopotutto tu sei uno degli scopi della mia visita...."
"Che vuoi dire?" chiese lei, tremante. "Beh....non sei forse la
mia fidanzata ????" chiese lui in tono divertito. La ragazzina sbiancò,
tremando, e i pugni serrati dimostrarono che si stava trattenendo a stento
dall'urlare. Jody ebbe un movimento convulso, così come Allenby e le altre;
Genzo, che aveva capito cosa il tedesco aveva detto, fissò la ragazza con aria
incredula, mentre una figura imponente si era posta davanti ad Alex,
nascondendola alla vista di Karl e col chiaro intento di proteggerla
"Senti amico, io non so chi sei e che vuoi, ma se cerchi grane le hai
trovate" sussurrò Yusuke in tono glaciale, fulminando con gli occhi scuri
il ragazzo che pareva alto almeno quanto lui. Aveva parlato in tedesco, lingua
che la sorella e la fidanzata gli avevano pazientemente insegnato, e questo gli
aveva quindi permesso di capire cosa l'altro avesse detto;e naturalmente non gli
era piaciuto nemmeno un poco. Karl non si scompose nello scoprire che il
giapponese lo capiva benissimo anche se parlava nella sua lingua e sostenne lo
sguardo del ragazzo senza sforzo "Non credo di essere qui a cercare guai,
sinceramente...." "No, è venuto a crearli, i guai. E Yu ha
perfettamente ragione, quindi vedi di moderare il tono e le parole". Jody
si era scossa dal suo silenzio ostinato e ora fissava il ragazzo biondo con
l'aria di chi è a un passo dall'oltreppassare il limite di ciò che è disposto a
sopportare. "Se vuoi startene qui serenamente, fai in modo di non chiamare
più Alex come' la tua fidanzata', perchè lei di certo non lo è, almeno quanto
io non sono tua...." si interruppe, con un baglore cupo negli occhi
azzurri, che però non passò inosservato nè a Karl, che sfoderò un sorrisetto
cattivo, nè a Genzo, che si mise in mezzo e disse con aria stufa, in Giapponese
"Insomma, si può sapere che cavolo è successo ??? Perchè sei qui,
Schneider??? Cosa vuol dire che Alex sarebbe la tua fidanzata???? E cosa
intendeva dire Jody ????". I due ex compagni di squadra si affrontarono
silenziosamente per un tempo che parve infinito, prima che Karl dicesse, in
tono neutro eppure spietato "Intendeva dire che è mia sorella,
Wakabayashi".
Impossibile
dire chi ebbe la reazione più improvvisa alla notizia. Chi lo sapeva già fissò
Schneider con odio; tra gli altri invece, alcuni fissarono il calciatore senza
capire, altri guardarono lui, Allenby e poi Jody e parvero comprendere; ma la
reazione più dura la ebbero di certo Genzo, Yu e Jody. Il primo fissò il tedesco con aria vacua,
per poi arrossarsi in volto e urlare "Piantala di dire assurdità,
Schneider, o giuro che....". Il secondo si avvicinò minacciosamente "Senti
bello, credo che tu ti stia spingendo troppo in là; quella è mia sorella, mia e
di nessun'altro, così come lei" e qui indicò Alex "E' la mia ragazza,
quindi vedi di girare alla larga". E poi ci fu Jody, che battè i due sul
tempo e li superò, piombando su Karl e assestandogli un violento ceffone sulla
guancia sinistra. Il ragazzo non lo evitò, e la sua testa si voltò di lato, ma
quando tornò a fissarla i suoi occhi erano canzonatori esattamente come prima,
e Genzo intervenne per fermare la ragazza, prima che potesse attaccarlo di
nuovo "Mai più" sussurrò lei, cercando di liberarsi da quelle braccia
"Non lo dire mai più.....tu non sei affatto mio fratello.....".
Furono
quelle parole a rivelare che era vero "Jody....ma allora...." mormorò
Genzo, lasciandola andare, e lei si voltò, abbassando lo sguardo "Lui.....è
lungo da spiegare" mormorò, avvicinandosi con aria sperduta al portiere,
le cui braccia la circondarono con aria protettiva. Karl seguì la scena con uno
strano brillio negli occhi, chiedendosi se le cose stavano come lui pensava.
Poi, dopo che si fu calmata, Jody voltò il capo per fissare Yu, che stava
sempre davanti ad Alex, come se nasconderla al tedesco la riparasse dalle sue
pretese e dalle sue provocazioni "Zio Hiroshi vuole parlarci....a tutti e
tre. Dice che è tempo che vuole dirci qualcosa e ora......credo dobbiamo
andare......". Il ragazzo non si mosse, presentendo che quel colloquio
avrebbe cambiato per sempre la sua vita, quella della sorella, di tutti coloro
che gli stavano intorno..... e anche quella del ragazzo venuto dall'Europa. Stancamente,
annuì una, due, tre volte, lentamente. Dietro di lui, Alex gemette "NO
!!!" urlò, abbracciando con foga la schiena del ragazzo "Io non
voglio che le cose cambino.....non sarò mai la fidanzata di quello !!!!!
Io non lascerò Yu !!!!!!!!!". Jody la fissò "Non credo sia questo che
dovremo decidere.....e se anche lo fosse, non lo permetterò" dichiarò
"Nemmeno io" rassicurò Yu, accarezzando il capo della ragazza "E
neanche io, se è questo che vi preoccupa" disse la voce di Karl. Si
voltarono tutti a guardarlo, e lui sorrise "Ehi, credete davvero che io
sia qui per reclamare una fidanzata e una sorella che non ho mai voluto avere?
Non sono meno scontento di voi della cosa, ve lo assicuro, e se fosse per me
non sarei certo qui...." "Andiamo" tagliò corto Jody, prendendo
la mano di Genzo e trascinandolo via; passò di fianco al ragazzo, ma non lo
degnò di uno sguardo.
Eppure,
nel cupo imbrunire della sera, i loro animi persi e lacerati si trovarono, per
una volta, d'accordo, e una piccola complicità, nascosta e mai ammessa, iniziò
a nascere mentre le ombre nascondevano il calore del sole, rendendo ancor più
gravoso il peso che loro portavano nel cuore.
Erano
ormai nel viale della villa, quando le urla li raggiunserò "No, anche
questo.....non posso, non voglio permetterlo !!!! Aggiungete questo peso sulle
spalle di quei ragazzi e vedrete che uno di loro deciderà di farla finita !!!
Uno o forse tutti !!!! Voi non potete.....hanno già sopportato anche troppo
!!!!!!!!!".
Jody
e Yu si fissarono, riconoscendo nella voce sconvolta e angosciata quella della
loro zia, e la ragazza spiccò una corsa disperata verso il portone della villa
"Zia Hiromi !!!!" urlò guardandosi freneticamente intorno; sua zia
rivolse verso di lei un viso sconvolto dalle lacrime, e Jody rimase ferma sul
posto, fissando angosciata le tre figure che le si stagliavano davanti: suo
zio, la cui fronte era solcata da rughe di preoccupazione, sua zia, piangente e
disperata, e un uomo anziano, dall'aria nobile e austera, che lei non conosceva
"Che succede? Prchè stavi urlando? E lui chi è?" chiese velocemente,
non curandosi della scortesia della sua domanda. Sua zia lanciò uno sguardo
spaventato al marito, che scosse leggermente il capo "Credo che sia meglio
che tu vada in camera tua" le disse l'uomo in tono vagamente inflessibile,
ma Jody non si spostò di un millimetrò "Voglio sapere che è successo, la
zia stava urlando !!!!" esclamò cocciutamente, visto che non era nello
stato d'animo adatto per essere obbediente e comprensiva; ma suo zio non cambiò
espressione "Ora non è il momento. Vai in camera tua !!!!" urlò a
voce più alta, e per la prima volta nella sua vita Jody si trovò ad urlare
contro le due persone che considerava come dei genitori "NO CHE NON CI
VADO !!!!!!! VOGLIO SAPERE CHE SUCCEDE...." "FILA SUBITO IN CAMERA
TUA, SIGNORINA !!!!!!" urlò di rimando l'uomo, avvicinandosi e
afferrandola per un polso per trascinarla di sopra; la ragazza oppose una degna
resistenza, mentre Yu entrava ed esclamava allibito, al vedere la scena
"Che cavolo succede adesso ????". Ma nessuno fece in tempo a
rispondergli, perchè l'uomo sconosciuto fece un passo avanti e all'improvviso
chiese, in tono gelido e formale "Voi siete la signorina Jody
Weyner?". Jody smise di combattere contro la presa dello zio, che comunque
non tentava più di trascinarla contro la sua volontà, ma anzi sembrava aver
perso le forze all'improvviso. "Lo ero" rispose, all'inizio incerta,
poi via via più sfrontata e sicura, perchè il modo in cui quell'uomo la fissava
non le piaceva affatto "Io sono Jody Tachikawa, ora. E voi chi siete per
volerlo sapere?". Sua zia lanciò un grido disperato e suo zio tentò di
troncare la discussione dicendo "Ne parleremo dopo, ora vai in...."
"Sono il primo consigliere e attendente personale di vostro nonno,
signorina". Il tempo sembò fermarsi nell'ingresso della villa; Jody si
impietri, ancora sotto la presa dello zio, che però pareva essersene
dimenticato, lei lo fissò, sentendosi mancare il terreno sotto i piedi
"Io.....ho un nonno?" chiese in tono spezzato "Ho un nonno e non
l'ho mai saputo? Mi avevate detto che il padre di mio padre era
morto....." "E' così" rispose suo zio, e la ragazza si voltò
verso sua zia "Allora è tuo padre? Il padre di mia madre?"; nel suo
tono c'era urgenza di sapere, di conoscere, di essere rassicurata, e la donna
si sentì malissimo quando si rese conto di non poterlo fare. Il marito
intervenne "Non è il momento adatto per parlarne; lo faremo dopo cena, e
dovrete esserci....tutti e tre". I suoi occhi indugiarono su Jody, Yu e Karl,
poi diedero una scosa agli altri, soffermandosi per un secondo di troppo su
Meimi "So che vorreste sapere cosa sta succedendo, ma temo che per ora sia
meglio che torniate a casa......o nelle vostre stanze; vi chiameremo se sarà
necessario". Genzo assunse un'espressione irata "Non se ne parla, io
non la lascio...." iniziò a dire, ma lo sconosciuto avanzò fino a guardare
il ragazzo negli occhi e chiese in tono gelido "E costui chei
sarebbe?" "Il mio ragazzo; qualcosa in contrario?" domandò Jody
con voce dura; l'uomo la fissò imperturbabile "Forse" rispose, e la
ragazza sentì che la sua antipatia per lui cresceva a dismisura. Poi, però, si
voltò verso il ragazzo e gli disse "Genzo, vai pure a casa; ti chiamo più
tardi"; lui le lanciò una lunga occhiata, poi annuì lentamente,
dirigendosi verso la porta; poi però, si fermò e guardò il gruppetto di ragazzi
che gli stava davanti "Maehara, credo che tu dovresti restare" disse
in tono spento; alle sue spalle ci fu un sussulto "Che intendi
ragazzo?" chiese Hiroshi Tachikawa, e Genzo si voltò a fissarlo
tranquillamente "Intendo che non è poi una cosa così comune avere i
capelli biondi, qui a Fujisawa, cosa che l'ha sempre emoarginata dalle compagne
e dagli altri; e inoltre presenta notevoli somiglianze che mi hanno insospettito,
ed è bastato fare una piccola ricerca sul cognome di sua madre per sapere la
verità....quindi io sono del parere che dovrebbe rimanere". Un silenzio
gli rispose, e l'uomo chiuse per un secondo gli occhi, per poi sospirare e
fissare Meimi "Credo abbia ragione; puoi fermarti, Maehara?"; la
ragazza lanciò un'occhiata tremante a Genzo e una uguale a Jody, che stava
fissando incerta il suo ragazzo; fu tentata di chiedergli cosa avesse scoperto,
ma lui oltrepassò la porta e se la chiuse alle spalle senza una parole; Jody
sentì un senso di vuoto, poichè qualsiasi cosa stesse per succedere ora avrebbe
dovuto affrontarla senza di lui. Poi si voltò verso lo zio, che sospirò per
l'ennesima volta e disse "Voi, tutti a cena; Jody, Yu, Karl, voi venite
con me nello studio. Signor Hermann, se vuole seguirci...." "E
Meimi?" chiese Jody, non capendo perchè suo zio avesse acconsentito a
farla rimnere se poi non la includeva nella discussione; nel frattempo il
signor Hermann - così lo zio l'aveva chiamato - assunse un'espressione
disgustata "Quel ragazzo....l'ha chiamata Maehara. Non sarà mica la figlia
di quel...." "Ora basta" tuono suo zio, per poi rivolgere
un'occhiata alle due ragazze e dire stancamente "Più tardi.....questo più tardi". Jody fissò Meimi, che annuì e
si allontanò insieme agli altri; la ragazza la seguì con lo sguardo, poi entrò
nello studio, certa che li si sarebbe deciso in qualche modo il suo destino.
"Posso
sapere cos'è questa storia che io avrei un nonno? O meglio: che noi avremmo un
nonno?" chiese Jody, accennando al fratello che le sedeva di fianco e
guardando l'imperturbabile signore dalla barba candida. Questi lanciò a sua
volta un'occhiata al ragazzo biondo dagli occhi scuri, sondandolo con aria
critica, e Yu sostenne senza timore il suo sguardo. Ma fu loro zio a iniziare a
parlare "Andiamo con calma, Jody. Prima di tutto, se non vi abbiamo
parlato prima di questa storia è stato perchè...." "Perchè non
volevate turbarci, non è vero? Come quando non ci avete detto che eravamo
fratelli !!!!!" concluse Yusuke, anch'egli arrabbiato; suo zio sospirò,
annuendo col capo. Jody non si lasciò distrarre "Questo l'abbiamo capito;
voglio sapere questa storia del nonno" ripetè in tono ancor più deciso
"Jody..." iniziò a dire suo zio, ma il signor Hermann li interruppe
per dire in tono pomposo "Il nonno in questione è Sua Signoria Franz
August Joseph Ludovic Wolfbach, Granduca di Baviera e discendente dell'antica
casata dei Wolfbach, da generazione conti, duchi e Granduchi di Baviera".
I
tre ragazzi davanti a lui lo fissarono ad occhi spalancati, senza una parola,
come a chiedersi se li stesse prendendo in giro; poi Yu prese la parola e,
esprimendo anche il pensiero degli altri due, mormorò "Se è uno scherzo
non è divertente". L'anziano signore piantò i suoi gelidi occhi chiari sul
ragazzo, per poi ribadire in tono incolore "Vi posso assicurare, signorino
Yusuke, che non è affatto uno scherzo, ma la pura e semplice verità. Io sono
uno deigli amici più vecchi e consigliere di vostro nonno, e sono qui per ispezionarvi".
A quelle parole Jody fece un salto sulla sedia e lo guardò con rabbia,
esclamando "Ispezionarci????? Ci avete forse preso per cavalli da
corsa??????? Noi siamo esseri umani, e non abbiamo alcuna intenzione di farci
ispezionare !!!!!!!!". I due ragazzi annuirono, dandole sostegno "E
poi perchè dovrebbe ispezionarci, scusi?" continuò lei in tono brusco; suo
zio fece per intervenire, ma Hermann fu più veloce "Per scegliere l'erede
di sua signoria". Quello fu troppo per la ragazza, che allontanò
sonoramente la sedia dal tavolo e si alzò con la chiara intenzione di
allontanarsi "Jody, dove stai andando??????" la richiamò la voce dura
dello zio, ma la ragazza voltò appena il capo per rispondere "Non è
ovvio????? Me ne vado, non ho alcuna intenzione di starmene qui a farmi
prendere in giro !!!!!!!!". Fece per abbassare la maniglia della porta,
quando sentì una mano che si serrava attorno al suo braccio, bloccandola.
Alzando gli occhi vide suo zio, con un'espressione così cupa e dolorosa in
volto da farle quasi paura, che scuoteva il capo leggermente, non in tono di
ordine ma quasi di supplica "Jody.....capisco benissimo che tu reagisca
così, abbiamo sbagliato noi a non dirtelo subito.....abbiamo sbagliato molte
volte con te, fin da quando eri appena nata.....volevamo averti con noi,
crescerti come una figlia ma ci siamo lasciati convincere da tuo padre che ci
avrebbe pensato lui a te.....e sai com'è andata a finire; non ho parole tali da
potermi scusare, ma ti prego di ascoltare, perchè è importante. Ti spiegheremo
perchè tuo padre si è accanito fino a questo punto contro la tua
famiglia.....la nostra famiglia.....". La ragazza tacque, sorpresa da
quelle parole accorate; lanciò un'occhiata al fratello, che annuì, e sospirò,
tornando lentamente alla sua sedia; Hermann la fissò freddamente e fece per
parlare, ma suo zio lo prevenne "Se permette la racconterò io la storia;
l'ho vissuta in prima persona e me la ricordo bene. Alla fine potrà dire quello
che deve". L'uomo lo fulminò per un secondo con gi occhi, cosa che lo zio
non notò nemmeno, preso com'era a guardare i tre ragazzi, poi annuì,
appoggiandosi allo schienale della sedia e stando in silenzio. Zio Hiroshi
sospirò a lungo, per poi iniziare a raccontare "Io e Max Weyner ci
conoscemmo quando avevamo più o meno la vostra età, anzi eravamo ancora più
giovani; vivevamo entrambi in Giappone, ed eravamo arrivati contemporaneamente
qui a Fujisawa; eravamo due giovani alti, sportivi e determinati, ed è inutile
dirti che a scuola facemmo subito furore; credo tu abbia presente la situazione
di Genzo e degli altri adesso, e allora era così: orde di ragazzine urlanti,
che ci seguivano ovunque e speravano in un nostro sorriso; e, come voi, anche
noi avevamo una compagnia enorme e molto affiatata, che viveva qui a Fujisawa
lungo questa via; oltre a me e Max, che allora eravamo amici del cuore, c'erano
Kazou Wakabayashi, Yashino Mamoru, Misaki e il futuro comandante Oozora;
c'erano anche le ragazze, cioè le future mogli di questi ragazzi, e ogni tanto
veniva a farci visita anche il padre di Franz Schester, Hans Schester, che era
corrispondente di sua madre, anche lei di Fujisawa. E poi.....poi c'erano le
sorelle Wolfbach. Vostra madre Harumi, Hiromi, la madre di Angel, la piccola
Yoyara che sposò nostro figlio, la mamma di Hideaki insomma; e poi c'erano le
loro cugine, Sayaka e Sayara, gemelle per nascita ma non geneticamente, nel
senso che erano nate lo stesso giorno e si assomigliavano tantissimo, ma
avevano madri diverse, che però erano sorelle; quasi come....come te e Angel, Jody".
La ragazza rabbrividì "Vuoi dire che....che i genitori di tutti i miei
amici.....erano la tua compagnia? Che io sto vivendo la storia già vissuta
della vostra gioventù?" chiese con amarezza. Suo zio scosse il capo
"Non devi pensarla in questo modo tesoro, ti prego. Comunque, la nostra
compagnia era allegra e spensierata almendo quanto la tua, e vivevamo sereni la
nostra giovinezza, una volta andammo a trovare tutti insieme Hans Schester, il
corrispondente della nostra amica Hayomi Galway, metà giapponese e metà
Irlandese, e conoscemmo anche i genitori delle tue amiche tedesche, Allenby,
Aly, Alex; e le sorelle Wolfbach ci rivelarono il loro segreto, rivelandoci che
loro padre era il Granduca di Baviera, o se vogliamo dirla così il principe di
Baviera; ci invitarono a stare qualche giorno nel loro castello, e io e Max
venimmo presentati al Granduca; all'epoca infatti io ero già seriamente
innamorato di Hiromi, mentre Max corteggiava la madre di Angel; il Granduca
all'inizio non ne volle sapere, ma poi ci accettò poichè le nostre famiglie
erano molto ricche e potenti in Giappone, e anche lui aveva sposato una
Giapponese a suo tempo; tua madre per questo si definiva Giapponese a sua
volte, Jody". La ragazza appariva spaesata, ma l'uomo continuò senza darle
tempo di fare domande "Max poi era di origine tedesche, i suoi genitori
erano arrivati in Giappone quando lui aveva solo pochi mesi ma comunque il
ragazzo era e si considerava tedesco; il Granduca valutò la situazione, e
decise che, avendo lui solo figlie femmine, il ruolo di erede e capofamiglia,
concetto molto simile a quello che abbiamo noi qui in Giappone, sarebbe andato
al più meritevole di noi due; credo che fu a questo punto che tuo padre iniziò
a cambiare: accecato dal desiderio di potere, cercò in tutti i modi di avere
un'erede per dimostrare di essere lui il più degno. Non era più il Max che
conoscevo io, altrimenti si sarebbe reso conto che il titolo per me non contava
nulla; ma la sorte non seguì i suoi desideri: io ebbi un figlio maschio, mentre
lui non aveva ancora eredi. Quando mio figlio aveva ormai quindici anni, Max
capì che se non avesse avuto un erede al più presto sarebbe stato tagliato
fuori; siccome aveva il forte sospetto che sua moglie fosse sterile, chiese a
vostra madre di prestarsi all'inseminazione artificiale per dargli un'erede;
tua madre aveva avuto una storia sentimentale controversa; aveva conosciuto un
Giapponese di nome Seto e se n'era innamorata, ricambiata; ma il ragazzo non
era di origini ricche, e tuo padre si rifiutò quindi di accettarlo; Seto
era......un lontano parente di Kazou Wakabayashi, e fisicamente assomigliava
molto a Genzo". Jody spalancò gli occhi: anche questo....sua madre si era
innamorata di una copia di Genzo, o meglio lei si era innamorata di una copia
dell'uomo che sua madre aveva amato.....nella sua vita non c'era dunque nulla
di originale, di suo? "Quell'uomo....era il padre di Yu" stavolta fu
il ragazzo a spalancare gli occhi "Lei non accettò il rifiuto del padre e
ebbe un bambino, Yu; ma Seto morì poco dopo in un incidente, e la poveretta
cadde in disgrazia; suo padre l'aveva diseredata e non la voleva più vedere,
lui non aveva famiglia e lei si trovò con un bambino da crescere e senza soldi.
Noi volevamo aiutarla, ma Max vide nella disgrazia di vostra madre la sua
ultima possibilità; lui aveva un'enorme casa a Brema, dove viveva con la
moglie, e vi accolse con calore la donna e il suo bimbo, promettendo che
avrebbe fatto di tutto per aiutarli; lei gli era così grata che, quando lui le
fece quella richiesta orribile, lei si sentì in dovere di accettare. E qui
viene l'unico punto buono della vicenda: nascesti tu, Jody". La ragazza
trattenne lacrime di rancore e rabbia, e l'uomo continuò "Ma lo stesso
giorno nacque Angel, e tuo padre si affrettò a scaricarti come un fardello
indesiderato; Harumi era morta di parto, aveva appena fatto in tempo a darti un
nome, Jody appunto, e poi ti aveva lasciato, così come aveva lasciato Yu.
Essendo nata Angel, la presenza di Jody si rivelò imbarazzante per tuo padre,
che ti spedì da parenti lontani e a noi disse che eri morta anche tu; scoprimmo
solo due anni dopo che esistevi e non potemmo fare nulla, perchè la custodia
l'aveva sempre tuo padre. Nel frattempo Yu si era ritrovato solo, senza madre
nè sorella, nella casa di Max; avevi appena un anno, quindi non ricordi, ma la
madre di Angel voleva tenerti con sè e crescerti come un figlio. Max avrebbe
anche accettato, perchè un figlio maschio della sua famiglia era un punto di
forza per la sucessione, ma siccome era figlio di Harumi e ricordava al mondo
cosa le aveva fatto, era una presenza scomoda; mio figlio e sua moglie non
permisero che il ragazzino fosse scaricato come era stato fatto con la sorella
e lo presero con loro. E' cresciuto serenamente, dimentico di ciò che gli era
accaduto, senza sapere che sua sorella vagava per il mondo da quando era nata;
non glielo abbiamo mai detto perchè.....se ne sarebbe andato infuriato a
riprendersela, e Jody non sapeva ancora nulla.....e poi, quando avevi tredici
anni, tuo padre ti riprese con sè, e sei mesi dopo ti disse chi eri.....chi era
tua madre, chi era Angel; so che l'hai odiato, ma la gioia di avere una
famiglia ha vinto quel sentimento...." "....che però è tornato subito
ad affacciarsi quando Angel è morta" completò mestamente la ragazza; suo
zio annuì, e lei sospirò, appoggiando entrambe le mani aperte sul tavolo
"Quindi ora che volete che facciamo?" domandò in tono stanco, ma suo
zio scosse il capo "Aspetta, non ho ancora finito; quando venne il momento
di nominare un erede, tuo nonno si infuriò molto con Max per ciò che aveva
fatto a sue figlie e ai suoi nipoti; tu dispersa chissà dove, Yu affidato agli
zii, vostra madre....beh, insomma si adirò molto con lui e giurò che non gli
avrebbe mai affidato nulla delle sue terre, nè il titolo nè altro; Max la prese
piutto sto male, e iniziò a studiare un modo per tornare nelle grazie del
vecchio; per prima cosa cercò di riprendersi Yu, ma noi glielo negammo; non
aveva alcun diritto su di lui, per fortuna, ma questo non valeva per te, Jody.....e
lui iniziò a cercarti, seguendo la traccia per i vari paesi in cui avevi
vissuto; e, a tredici anni, ti trovò e ti portò via con se; tuo nonno fu molto
contento della cosa, e pensò che Max avesse compreso il suo errore e volesse
rimediarvi. Si sbagliava; Max cercava solo il potere". Jody afferrò i
bordi del tavolo con forza; anche quel gesto....quell'unico gesto che lei
credeva in padre avesse fatto con amore.....era stato dettato dai soldi, dalla
sua fame di potere e denaro; sentì le forze venirle meno "Ora basta. Credo
sia fin troppo per lei da sopportare" disse decisa una voce accanto a lei;
ma non era stato Yu....era stato Karl, e lei lo fissò stupita per qualche
secondo, mentre suo zio scuoteva il capo "So che è duro, ma dovete sapere;
e Jody queste cose le ha vissute in prima persona, ragazzo, quindi credo possa
sopportare; tutto andò liscio per qualche mese, finchè tuo padre, cercando un
po' di potere in più, non cercò di imparentarsi con una delle famiglie più in
vista di Brema, quella di Richard, e sapete bene come: usando Angel.....e da lì
è successo quel che tutti sappiamo. Dopo quell'episodio, vostro nonno si adirò
veramente tanto con Max, e nominò me come suo erede; io però accettai solo il
titolo di capofamiglia,che mi permetteva di accogliervi qui e aiutarvi; dissi
che non ero suo figlio, e se proprio voleva un erede doveva cercarselo nella
sua famiglia; lui lo fece, ma sue figlie non avevano mai voluto il titolo e non
cambiarono idea; per questo...." "Si interruppe, sospirando e fissando
con dolore i tra ragazzi davanti a lui "Per questo ha rivolto la sua
attenzione ai nipoti" disse in tono spento "E per questo"
intervenne Hermann "Io sono qui"; Jody, Yu e Karl lo fissarono come
inebetiti, capendo cosa voleva dire ma non volendo crederci "Lei vuole
dire" chiese la ragazza, e una nota di incredulità vibrava chiara nella
sua voce "Che è qui per valutare chi di noi sia più adatto ad ereditare il
titolo?" "Precisamente; anche se devo dire che il Granduca ha già idee
precise al riguardo; comunque, ora io ho di fronte i candidati, e...."
"E, mi scusi" lo interruppe ancora la ragazza, ora con un tono
rabbioso e incavolato "In che modo il qui presente Karl Heinz Schneider
rientra tra essi? Se non sbaglio è solo figlio adottivo di mio padre, e sua
madre non è una delle sorelle Wolfbach...." "Ma è loro cugina"
spiegò l'uomo, imperturbabile alla protesta "E porta anch'essa il cognome
di Wolfbach; certo, il suo divorzio e il suo sucessivo matrimonio con Max
Weyner non l'hanno messa nelle grazie di sua Signoria, ma il ragazzo è comunque
suo figlio e quindi un possibile erede". Si interruppe per estrarre dalla
borsa alcuni fogli bianchi, poi riprese "Allo stato odierno, gli eredi
candidati sono quattro; lei, signorina Jody, il signorino Yu, il signorino Karl
e il signorino Hideaki" "Lasci Hideaki fuori da questa storia
!!!!!" esclamò Jody balzando in piedi "Posso anche credere a questa
storia assurda, ma Hideaki ha già perso entrambi i genitori ed è troppo
piccolo.....non permetterò che lo tiriate in mezzo, magari con la pretesa di
educarlo a essere un buon Granduca !!!!". Suo zio e Hermann la fissarono,
il primo con dolore e dispiacere dipinti sul volto, il secondo come al solito
imperturbabile; e fu lui a dire, in tono freddo e distaccato come se stesse
facendo un'osservazione sul tempo "Di questo non si deve preoccupare,
signorina; dovete sapere che, fino a un paio di anni fa, la prescelta per il
titolo pareva essere la signorina Angel che, pur essendo una ragazza, ricordava
al Granduca le sue figliole; poi però venne portato alla sua attenzione che
c'erano altri candidati, e il Granduca si trovò in preda a un atroce dilemma.....dilemma che si aggravò
con la sfortunata morte della signorina Angel". Jody scattò indietro,
esclamando "Volete dire che mia sorella, prima di morire, sta per
divenire....divenire...." "L'erede al trono dei Granduchi di Baviera,
esatto" terminò Hermann con un sorriso; Jody respirò forte per un paio di
secondi, fissandolo come se fosse stato una tarantola, poi i suoi occhi parvero
coprirsi di nuvole scure "Lasciateci in pace !!!!!!!! Date quel cavolo di
titolo a conti o ai marchesi di quello stupido di principato, o a chi diavolo
vi pare, ma lasciateci in pace !!!!!!!!!". I due ragazzi xhe le stavano
seduti affianco la fissarono, vedendola racchiusa in se stessa e sulla
difensiva come mai era stata "E poi !!!!!!" urlò ancora la ragazza,
volendo distogliere a tutti i costi l'attenzione dal suo presunto titolo
ereditario "Se dobbiamo svelare tutti gli altarini, che cavolo voleva dire
Genzo dicendo che Meimi doveva restare????????? Tu hai ammesso che aveva
ragione, zio, ma in merito a cosa????????
E perchè la zia sussulta ogni volta che la vede????". Suo zio si
passò una mano sul volto, e i suoi occhi avevano un che di disperato
"Meimi è....vostra lontana cugina; so che può sembrare impossibile, ma la
famiglia dei Wolfbach era molto estesa, e molte sorelle e cugine giunsero qui
in Giappone.....Mai, la madre di Meimi,
era una cugina minore, figlia di un lontano cugino di vostro nonno; lei...ecco,
si innamorò del padre della ragazza e
rimase incinta prima del matrimonio, che comunque non avvenne mai; tuo nonno si
infuriò con lei a tal punto che la ripudiò dalla famiglia, e la ragazza era
così disperata, anche perchè l'uomo che amava era destinato a sposare un'altra,
che prese una macchina e si lanciò contro un muro. Meimi fu salvata in
extremis". Jody guardò incredula lo zio "Ma....ma che razza di
famiglia è la nostra? E con tutto questo vorresti dire che...che Karl e Meimi
sono...miei cugini? Ma...ma è impossibile !!!!!"
Ma
in realtà non era così, riflettè Yu osservando la sorella e il ragazzo che le
sedeva al fianco; se tutto questo era vero, si spiegava benissimo il colore dei
capelli di Meimi, e anche l'incredibile somiglianza degli occhi di Jody e di
Karl.....somiglianza che lui aveva notato solo ora, ma che ad altri non doveva
essere sfuggita, primi tra tutti ai due ragazzi, che infatti si scambiarono
un'occhiata di stupito riconoscimento "Non è nemmeno per metà suo
fratello, ma le assomiglia più di me....." pensò con un attimo di
tristezza il ragazzo, per poi dire a voce alta "Quindi gli eredi alla
sucessione al titolo sono più di quanti voi abbiate detto; se non faccio male i
conti, ora come ora siamo in....cinque; Meimi compresa". Jody gli lanciò
un'occhiata stupita, mentre Hermann stringeva le labbra con astio "La
signorina Maehara non è citata nelle volontà di vostro nonno riguardo alla
sucessione; come vi ho detto, sua madre è stata ripudiata dalla famigia,
e...." "CHE SIGNIFICA ?????" saltò su Jody, accendendosi dalla
rabbia "ANCHE LEI E' SUA NIPOTE, NON E' COSI'? E' MIA CUGINA, E NON VI
PERMETTO DI FARE COME SE LEI NON ESISTESSE......GIA' TROPPI HANNO FATTO QUESTO
!!!!! L'AVETE TRADITA, ABBANDONATA E IGNORATA PER SEDICI ANNI, MA NON VI
PERMETTERO' DI CONTINUARE A FARLO !!!!! VOLETE CHE NOSTRO NONNO GIUDICHI QUALE
TRA NOI E' PIU' DEGNO DI ESSERE SUO EREDE???? BENISSIMO !!!! MI SEMBRA UNA
GRANDE PRESA IN GIRO, MA CI SOTTOPORREMO A QUESTO ESAME, TUTTI E QUATTRO: IO,
YU, KARL E MEIMI !!!! ESATTO, ANCHE MEIMI,
A HIDEAKI NON DIRETE NULLA, SONO STATA CHIARA???? NON VI PERMETTO DI
ROVINARE ANCHE LA SUA VITA COME AVETE FATTO CON LE NOSTRE !!!!!!!!". Si
risedette, con un fiero cipiglio sul volto, e tutti la fissarono; Karl e Yu con
ammirazione, Hermann con insofferenza appena accennata per la testardaggine
della ragazza, suo zio con dolore e disperazione negli occhi; lentamente,
l'uomo scosse il capo "Credo che non sia necessario nulla di tutto ciò,
anzi, che il problema non si ponga nemmeno"; tutti e tre i ragazzi lo
fissarono con sospetto "E con questo che vorresti dire....zio?"
chiese Karl, schierandosi per la prima volta dalla parte dei cugini, o almeno
gli avevano detto che quei due erano tali per lui......e Jody quasi sua
sorella....scosse il capo, decidendo di pensarvi più tardi; era troppo
complicato da accettare tutti in una volta, e li davanti ne aveva di cose da
accettare, oltre a quelle.....poi, una rivelazione gli giunse, improvvisa e
sicura "Ah, certo" disse, prima che uno dei due uomini davanti a lui
potesse dire qualcosa "La cosa si spega facilmente ponendo che il signor
Hermann sia stato mandato qui col pretesto di esaminarci, ma che in realtà la
decisione sia già stata presa, e l'erede già deciso....e a questo punto verrebbe
da chiedersi chi sia, ma anche a questo proposito credo di non avere più
dubbi...."; Jody gli lanciò un'occhiata sorpresa, chiedendosi cosa
intendesse, e così non vide Hermann che sospirava e iniziava ad annuire
lentamente, fissandola per qualche secondo coi suoi occhi gelidi "In
effetti, il Granduca ha osservato da distante le vostre vite fino ad ora, e la
sua decisione, come pare ovvio, era inizialmente caduta su Angel Weyner,
l'unica di voi ad essere sua nipote diretta" lanciò una breve occhiata a
Karl, che però non diede segno di essersela presa "E ad essere precisi,
l'unica vissuta in Germania; ma poi.....anche voi siete stati portati uno alla
volta alla sua attenzione, e il Granduca ha capito che forse la scelta non era
così definitiva....anche se Angel rimase sempre la candidata numero uno; ma poi
successe ciò che tutti sappiamo, e sua signoria si trovò a dover scegliere un
altro erede.....e credo che colui sul quale è ricaduta la scelta sia pressochè
ovvio....". Di nuovo i suoi occhi si posarono su Jody; e così fecero
quelli di suo zio, di Yu e di Karl;e la ragazza, che finalmente aveva capito
cosa stava accadendo, li fissò ad uno ad uno con aria incredula "Non
è possibile..." sussurrò in tono
flebile, mentre i suoi occhi azzurri incontravano quelli identici di Karl e vi
leggevano l'agghiacciante conferma dei suoi timori, non lasciandole altro da
dire che un ultima, disperata, protesta
"Voi non potete farmi questo....."
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E finalmente rieccoci col tanto atteso capitolo 29
!!!!!!!!!!!!!!! scusate, scusate e ancora scusate se ci ho messo così tanto, ma
mi è successo veramente di tutto. Sono tornata dalle vacanze il 31 agosto e ho
trovato il pc che non ne voleva sapere di funzionare, anzi nemmeno di
accendersi…… e quando ha deciso di farlo di nuovo, aveva cancellato tutto, e
non avevo word, cosa che mi impediva di aggiornare la ff….ora sto lavorando dai
pc dell’università, ma siccome ho ricominciato solo questa settimana non ho
potuto provvedere prima….spero che mi perdonerete !!!!! E ora passiamo a un po’
di commenti…
Forse giudicherete un po’
esagerata la storia, a questo punto; a parte il fatto che la famiglia di Jody e
Yu è diventata talmente complicata che nemmeno loro ci capiscono più nulla, in
quanto senza nemmeno saperlo Karl e Meimi sono sempre stati loro cugini, e
formalmente ora Karl è fratello di Jody, è anche venuto fuori che sono gli
eredi dei Granduchi di Baviera…ehm…forse ho esagerato davvero, però l’idea
l’avevo in testa da un po’ e mi pare che inserita nel contesto non stoni poi
tanto, e pone i nostri eroi di fronte a nuove e interessanti problematiche.
Infatti Jody ancora non lo sa, ma la sua scelta come erede implicherebbe il
fatto che lei dovrà crescere in Baviera…e altre novità sono
all’orizzonte…..comunque, aspetto vostri commenti sulla faccenda. Ci tengo a
precisare che è una completa invenzione, non mi ricordo nemmeno il titolo dei
signori di Baviera; è una storia puramente fittizia, e anche questo dato lo è.
Ho scelto la Baviera perché ci sono stata molte volte ed è una terra che adoro,
stupenda e indescrivibile, e poi è utile ai fini della storia. Il Bayern
Monaco, la squadra della città di Monaco, capitale della Baviera, è la squadra
dove gioca Karl………Voglio poi ringraziare tutti quelli che hanno letto la mia
storia, grazie di cuore, i vostri commenti mi spingono ad andare avanti e ad
inventare sempre nuove sorprese !!!!
Fedechan: Grazie davvero, e non ti preoccupare. Jody,
Genzo, Karl e company ci faranno compagnia ancora molto a lungo…infatti ho in
previsione, fra un po’, anche un seguito per questa storia…ma non vi dico
nulla, per non rovinarvi la sorpresa
Mysticmoon: Un milione di ringraziamenti, cercherò di
aggiornare tempestivamente per non crearti scompensi emotivi !!!!
Baby Bond: per quanto riguarda le cose tra Izawa e
Allenby non c’è ancora niente di certo, all’orizzonte. Come vedi i due vanno
molto d’accordo, quasi come tutte le altre coppie che vivono intorno a loro, ma
sembra quasi che il loro rapporto basti così com’è ad entrambi. Però, non
appena Karl si è presentato come minaccia alla serenità della ragazza, hai
visto come lui si è prodigato a difenderla….chissà cosa ci riserverà il futuro
!!! Comunque non disperare, prima o poi qualcosa succederà !!!!
Elisa: Mille grazie, è bello avere lettori così affezionati…..la
prima versione, per chi se lo sta chiedendo, prevedeva i nomi in italiano, ma
all’ottavo capitolo il mio cuore non ce l’ha fatta più a reggere tutti quegli
assurdi Patty, Holly, Benji…..anche perché l’uso dei nomi originali mi
permetteva di giocare con l’usanza giapponese del chiamare la gente per cognome
in segno di rispetto e, solo nel caso ci fosse una grande intimità tra i due,
per nome, come si è visto nei dintorni del decimo capitolo.
Darkalex: Eh, lo so, il capitolo 12 è una
sorpresa….anche per me lo è stata, perché finchè non l’ho scritto non sapevo
minimamente che Jody e Genzo si sarebbero fidanzati ufficialmente…che strana la
vita !!!!!
Oby86: carissima, ecco qui un altro capitolo che spero ti piaccia
come i precedenti; lo so che l’entrata in scena di Karl è stata brutale e
improvvisa, anche per i personaggi (Se guardi bene, infatti, Jody appena ha
realizzato chi era l’ha picchiato), ma era proprio l’effetto che volevo, cioè
un ennesimo tentativo del padre di Jody di stravolgere la vita della figlia, e
stavolta in modo decisamente cattivo e inaspettato. Il fatto che il presunto
nuovo fratello sia una persona così famosa nella serie….beh…a me Schneider è
sempre piaciuto, soprattutto nel manga, e avevo avuto fin dall’inizio
intenzione di utilizzarlo…comunque la sua parte d’ora in poi sarà molto
importante, ma sarà soprattutto nel seguito di Angel’s Tears che lui emergerà
veramente….ma su questo non dirò altro. Riguardo a Genzo…verissimo, Sanae ha
ragione, ma quella frase si adatta perfettamente a quasi tutti i personaggi
maschili di questa ff. Infatti, a parte Izawa, tutti quelli che servivano in
quel momento, Genzo, Taro, Tsubasa, dov’erano? A giocare a calcio. Ma vi pare
possibile ????? Un bacio. Alewen
Moki – chan: Scusa per il ritardo ed ecco il capitolo.
Aspetto con ansia un commento
Sakura – chan: Idem come sopra. Recensite e
ditemi se mi sono spinta troppo in là, questa volta. Eh eh
Una domanda. Ma nessuno oltre a me ha il dubbio che Genzo non
sia poi molto contento del fatto che Karl possa stare così vicino a Jody? In
fin dei conti non è affatto suo fratello, ma solo suo cugino……