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Autore: kaos3003    11/11/2009    0 recensioni
Mentire per salvare una vita, mentire per poter vivere la propria vita e alla fine dover accettare comunque di perdere.
Genere: Fantasy, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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2.Una rosa è una rosa

“Sei una cacciatrice.” disse l'uomo, alzando un braccio per richiamare la cameriera.
“Ma che intuito.”
“Quindi non dovresti avere problemi a portarci la carcassa di quella bestia.”
Guadalupe grugnì, fissando la scollatura più che generosa della cameriera. Odiava dover uccidere i lupi.


“Quindi tua madre era un lupo.”
Guadalupe si coprì gli occhi con un braccio, cercando di regolarizzare il proprio respiro, cosa per nulla semplice quando Lyall le sedeva sulle cosce giocando con i lacci del corsetto.
“Era un'orchessa.” ringhiò, scostandole una ciocca dal seno. Il capezzolo scuro era turgido, e dubitava seriamente fosse per il freddo. E se anche fosse, non avrebbe mai convinto Lyall ad usare una qualsiasi veste.
Cercando una distrazione, Guadalupe voltò la testa a scrutare il paesaggio. La superficie del lago era calma quella sera e la luna somigliava al ventre di una donna gravida, ombrato da una fumosa veste che prometteva pioggia per l'indomani. Avrebbero fatto bene a cercare riparo nelle caverne vicine.
“Mio padre era un lupo.” riprese, accarezzandole il collo. “Era il maschio alpha del nostro branco, un'autentica leggenda nella regione.”
“Quindi tu non sei umana.”
“Mi sembra una cosa ovvia.”
“E allora perché fingi di esserlo?”
Perché crea meno problemi una vita da girovaga e da evasa piuttosto che la vita in un branco, pensò, ma non aveva il cuore di dirlo.
La luna le sovrastava ancora, quando Lyall si alzò. Guadalupe la osservò avvicinarsi lentamente allo specchio d'acqua, i muscoli delle natiche che si tendevano ad ogni passo e l'odore di eccitazione femminile che rimaneva sulle sue braghe.
“Ho consegnato loro la pelle.” disse, guardando la schiena della ragazza. “L'ho portata al capo clan, ma non mi hanno creduta.”
Lyall rimase in silenzio osservando la superficie piatta del lago. Si erano incontrate su quelle sponde quasi tre mesi fa, ma sicuramente Lyall doveva essere lì da molto più tempo, forse con un'altra lupa che l'aveva poi abbandonata per un branco e un maschio.
Forse una volta c'era qualcun altro, pensò, ma ora toccava a lei proteggerla.
“Domani proverò con qualcos'altro.”
“Perché fingi che la prossima volta non potrebbe toccare a te?”
“E tu perché attacchi le greggi?” urlò alimentando il fuoco. Sapeva che Lyall detestava dover avvicinarsi al bivacco. “Vivresti tranquilla se non razziassi i pascoli.”
“Sono un lupo.” rispose questa, guardandola dalla riva del fiume con sguardo serio. I suoi capelli chiari parevano d'argento sotto la luce lunare e le fiamme del fuoco si riflettevano sulla pelle pallida sottolineando l'eccessiva magrezza. Gli dei solo sapevano da quanto non consumasse un pasto decente.
“Io sono un lupo, Guadalupe, è la mia natura.”
   
 
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