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Autore: Alohomora    24/11/2009    18 recensioni
"Sì Hermione, credo che ormai l'avrai capito, Sirius era mio marito e il padre di mio figlio, ma lascia che ti racconti tutto dall'inizio..."
Vincitrice del primo turno dell'HP FINAL CONTEST per le seguenti categorie: Miglior FF Primo Turno - Miglior FF What If - Miglior Personaggio Maschile (Sirius Black) - Miglior Coppia (Sirius/Rebecca) - Miglior Scena Relativa al Tema Proposto - Miglior Scena in Assoluto
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: Arthur/Molly, Harry/Ginny, Remus/Ninfadora, Ron/Hermione
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 60 - Di nuovo e per sempre



 



Di nuovo e per sempre


Rebecca fece finalmente ritorno a casa, stanca ma felice. 
E ignara di tutto.
 
Il congresso a Manchester era stato interessante, e la compagnia di Augustus si era rivelata come al solito divertente e piacevole. 
Durante le pause del congresso si erano divertiti a fare i turisti ed erano anche usciti a cena insieme, e Rebecca aveva iniziato a sentirsi di nuovo ammirata e considerata come donna, e iniziava a pensare che forse era davvero tempo di rifarsi una vita, ma ancora non riusciva a lasciarsi andare del tutto. 
Eppure con Sirius era successo tutto così in fretta... 
Ma quando aveva conosciuto Sirius era una ragazza di 25 anni senza legami di alcun genere, mentre ora aveva 35 anni, aveva un figlio ed era vedova da dieci anni... non era nemmeno riuscita a festeggiare il primo anniversario di matrimonio!
Sapeva che non avrebbe mai potuto amare qualcun altro come aveva amato Sirius, però l'idea di trascorrere tutta la vita in solitudine iniziava a spaventarla, e troppo grande era il vuoto che sentiva nel cuore. 
Forse era ora di provare a colmare quel vuoto.
Per la prima volta si ritrovò a pensare a come l'avrebbe presa Jupiter se avesse iniziato a frequentare il padre del suo migliore amico.
E, per la prima volta, iniziò a chiedersi che cosa avrebbe provato se un giorno Augustus l'avesse baciata.
"Sirius... Ti amerò per sempre amore mio... Ma mi sento così sola... " 
Lanciò uno sguardo alla foto del suo matrimonio, e fu allora che si accorse che l'orologio magico appeso sulla parete era cambiato. 

C'era una prima lancetta, che indicava Rebecca al Castello di Alphard. 
C'era una seconda lancetta, quella di Jupiter, puntata su Hogwarts. 
E c'era una terza lancetta, mai apparsa prima, che indicava la casa di Harry e Ginny: la lancetta di Sirius. 
Rebecca iniziò a tremare mentre il cuore le batteva impazzito nel petto. 
Cos'era successo, cosa stava succedendo? 
Non poteva essere uno scherzo dei Weasley, nessuno di loro le avrebbe mai giocato un tiro così crudele. 
Fuori dalla finestra Leotordo picchiava insistentemente sul vetro, tenendo nel becco il messaggio di Harry per Rebecca, ma lei nemmeno se ne accorse, perchè in quel momento niente e nessuno avrebbe potuto distogliere i suoi occhi dal nome di Sirius apparso misteriosamente sull'orologio magico. 
"Devo andare da Harry... subito!" 
Afferrò una manciata di Polvere Magica, la gettò nel camino e, nel giro di pochi secondi, si ritrovò lunga e distesa nel salotto dei Potter. 
Si rialzò togliendosi di dosso la fuliggine: era da tanto che non le capitava più di atterrare così rovinosamente, ma in quel momento era già un miracolo che non avesse sbagliato destinazione da tanto era scossa. 
Si guardò intorno, sembrava non esserci nessuno in casa, e sentì delle voci provenire dal giardino. 
"Dai basta ragazzi... non esagerate adesso!" stava dicendo Harry ad Albus, James e Teddy che ancora non si erano stancati di giocare insieme a Felpato, anche se questo aveva permesso a Sirius di distrarsi e di non pensare troppo a Rebecca che ancora non si era fatta viva. 
Harry si stava chiedendo se non fosse il caso di recarsi a Castleblack quando una voce disperata alle sue spalle lo fece trasalire. 
"Harry... Aiutami ti prego... Sull'orologio che mi ha regalato Molly è apparsa una lancetta e c'è scritto sopra il nome di Sirius!" 
Tutti si voltarono a guardarla ma lei non si accorse di nessuno, nemmeno di Felpato che rimaneva immobile a fissarla, sforzandosi di riprendere il suo aspetto originale senza però riuscirci da tanto era stata grande l'emozione di ritrovarsela davanti così all'improvviso. 
"L'orologio... chi l'avrebbe mai detto... " pensò Harry, e strinse forte le mani di Rebecca tra le sue per calmarla e rassicurarla.
"Rebecca... Rebecca, stai tranquilla... E' tutto a 
posto, va tutto bene... "

No che non va tutto bene, Harry! Secondo il mio orologio Sirius è qui, a casa tua, ma non è possibile, non è vero, non può essere, perché lui è… perché il mio Sirius è… “ 
Rebecca si interruppe, oppressa da un dolore che le toglieva il respiro. 
Perché? 
Perché tutto questo, di nuovo? 
Non aveva già sofferto abbastanza? 
E poi, improvvisamente, accadde. 
Accadde ciò che per dieci anni aveva sempre sognato, sperato e desiderato ma che mai avrebbe creduto si potesse avverare. 
Sentì una presenza alle sue spalle, sentì due braccia cingerle la vita, sentì nelle orecchie una voce rotta dall’emozione. 
Rebecca... Rebecca sono io...  
Rebecca trattenne il respiro e chiuse gli occhi, il cuore impazzito, la testa che girava, e posò le sue mani che tremavano su quelle mani che la stringevano forte, e non ebbe alcun dubbio. 
Quante volte quelle braccia l'avevano stretta, e quante volte quelle mani l'avevano accarezzata... 
Avevi promesso che saresti tornato... e l'hai fatto... ” pensò Rebecca sul punto di svenire, eppure non osava muoversi, non osava voltarsi, non osava guardarlo, non osava crederci. 
Avrebbe voluto rimanere per sempre così, nell’incertezza, piuttosto che cedere alla speranza e scoprire che era stato tutto un sogno o una magia destinata a svanire.
"Rebecca..." disse di nuovo Sirius facendola lentamente voltare verso di sè.
Domande, chiarimenti, spiegazioni... tutto questo sarebbe venuto dopo. 
Lo aveva aspettato per dieci anni. 
Era giunto il 
momento di porre fine a quella lunga attesa.
 
Rebecca si voltò e i suoi occhi incontrarono di nuovo gli occhi di Sirius, quegli stessi occhi che aveva continuato a vedere ogni giorno nel viso di suo figlio. 
Amore mio... amore mio sei proprio tu... “ sussurrò Rebecca accarezzandogli il viso, e poi non riuscì più a dire nulla, accecata dalle lacrime. 
Si gettò tra le sue braccia e lo strinse più forte che poteva per essere certa che era vero, che non era un sogno, e pianse disperatamente, come aveva pianto quando non era più tornato dall’Ufficio Misteri. 
Stavolta il suo cuore non era straziato da un insopportabile dolore ma rischiava ugualmente di spezzarsi, incapace di reggere il peso di quella grande, immensa, inaspettata e indescrivibile felicità. 
Sirius non ricordava nulla di ciò che era successo, non aveva memoria di quello che aveva visto e sentito mentre era nel Velo, ma in quel momento capì di nuovo essere veramente stato lontano da lei per dieci anni perché percepì tutto il suo dolore mentre la teneva tra le braccia, e non riuscì a trattenere le lacrime pensando a quanto dovevano avere sofferto lei e Jupiter, a tutti gli anni che avrebbero dovuto passare insieme e che invece erano andati perduti. 
"Sirius... Il mio Sirius... " disse Rebecca incapace di aggiungere altro, incapace di credere che davvero era lui che la stringeva, e che erano le sue labbra quelle che le sfioravano i capelli e scendevano sul suo viso coprendolo di baci. 
"E' tutto finito, sono qui con te adesso..." disse Sirius avvolgendola tra le sue braccia, proteggendola con il suo amore e stringendosi a lei in un abbraccio infinito. 

Quella sera Rebecca non ebbe bisogno di usare la Metropolvere per tornare a casa perché, per la prima volta dopo tanti anni, tornò ad usare la Materializzazione Congiunta insieme a Sirius. 
Una volta rimasti soli Rebecca lo strinse di nuovo in un lungo abbraccio, incapace di separarsi da lui, temendo che se lo avesse lasciato andare sarebbe sparito di nuovo per non tornare mai più. 
Mi sembra di avere pianto di più ora che sei tornato rispetto a quando ti ho perso...” disse Rebecca. 
Ora basta Rebecca, altrimenti fai piangere anche me, e sai che non me lo posso permettere... sono pur sempre un Black!” disse Sirius, e Rebecca finalmente sorrise. 
Continuo a pensare alla faccia che hanno fatto i miei genitori quando ti hanno rivisto!” disse Rebecca. “Avresti potuto dirmelo che volevi passare da loro, hai colto di sorpresa anche me quando mi sono ritrovata fuori dalla porta della loro casa!” 
Non è andata così male alla fine... Certo, tua mamma è quasi svenuta e tuo padre non ha praticamente parlato per tutto il tempo, ma visto che domani sera saremo e cena da loro credo che non ci sia nulla di cui preoccuparsi!"
"Ma c'è ancora la mia poltrona preferita! Non è cambiato nulla qui dentro!" esclamò lasciandosi cadere sulla Poltrona di Felpato e trascinando con sè Rebecca che gli cadde addosso ridendo. 
Il mio Felpato... “ disse Rebecca mentre lo guardava e lo accarezzava ancora stupita ed incredula, e Sirius le prese il viso tra le mani e baciò a lungo quelle labbra che gli avevano regalato non solo baci e sorrisi ma anche parole di conforto e speranza ogni volta che gli incubi del passato si ripresentavano. 
Sapeva che avrebbe avuto ancora bisogno del suo sostegno, perché per dieci anni non era esistito e gli sembrava di impazzire ogni volta che ci pensava, e sapeva anche che gli ci sarebbe voluto del tempo prima di superare questo ennesimo trauma. 
Pensare al futuro era il modo migliore per rendere più leggero il peso di un passato che avrebbe sempre fatto parte di lui, e il futuro in quel momento era davanti ai suoi occhi e tra le sue braccia. 
Ma per rendere completa la sua felicità mancava ancora qualcosa, anzi, qualcuno, e tra tutte le prove che Sirius aveva affrontato e che ancora avrebbe dovuto affrontare ce n'era una che temeva più di tutte. 
Harry aveva cercato mostrargli delle foto di Jupiter mentre attendevano l'arrivo di Rebecca, ma Sirius non aveva voluto guardarle, non si sentiva ancora pronto, non sapeva come avrebbe reagito vedendo quella “nuova versione” di suo figlio, e aveva preferito aspettare Rebecca per poter vivere quel momento da solo con lei.
Prima hai detto che non era cambiato nulla ma non è vero, non hai guardato con attenzione... O forse credevi che questo bel ragazzo nella foto fossi tu da giovane?” 
Rebecca aveva usato un tono scherzoso per stemperare la tensione, ma il suo cuore batteva forte mentre porgeva a Sirius la cornice in cui era rinchiusa la foto di Jupiter con la divisa di Hogwarts. 
Si sedette accanto a lui e gli cinse la vita con un braccio e, nonostante i suoi buoni propositi, non riuscì ad impedire alle lacrime di scendere mentre Sirius vedeva per la prima volta il viso di suo figlio. 
E' bellissimo vero?” sussurrò Rebecca. 
Sirius rimase a lungo in silenzio, incapace di parlare e di staccare gli occhi da suo figlio. 
Fino a poche ore fa era ancora un neonato... Mancava solo una settimana al suo primo compleanno... Dovevamo festeggiare insieme... E invece ho perso tutto di lui... Quando mi vedrà non mi riconoscerà nemmeno... Non sa nulla di me... "
"No Sirius, non fare così... Jupiter sa tutto di te, ti vuole bene... Sei suo padre e lui lo sa, lo ha sempre saputo! Gli ho mostrato le tue foto, gli ho raccontato la storia dei Black, e l'ho sempre portato al Castello di Alphard, dove poteva dare libero sfogo alla sua magia e leggere i libri di incantesimi! E' sempre stato orgoglioso di essere tuo figlio, e ha sentito tanto la tua mancanza... non riesco nemmeno ad immaginare quanto sarà felice di vederti! Ha anche scritto di nuovo il tuo nome sull'albero genealogico!"
"Che cosa ha fatto?" esclamò Sirius, e Rebecca gli raccontò ogni cosa.
"Sono felice... orgoglioso... non so nemmeno io come mi sento... " disse Sirius mentre 
tornava a guardare la foto di Jupiter, studiando a fondo ogni dettaglio di quel viso sconosciuto e familiare al tempo stesso, nei cui tratti riconosceva ancora il bambino che così tante volte aveva tenuto in braccio, con quegli occhi così uguali ai suoi e quel sorriso che ogni volta lo riempiva di gioia e di orgoglio. 
E adesso era uno studente di Hogwarts, indossava l'uniforme, e stringeva fiero tra le mani la sua bacchetta magica. 
Ma questa è la bacchetta di zio Alphard!” esclamò Sirius. 
Sì è proprio lei... anche se Jupiter direbbe che è la bacchetta di suo padre!” disse Rebecca. 
Ma com'è possibile?“ chiese Sirius. 
Rebecca gli spiegò ogni cosa, e ogni parola le costò grande fatica perché significava rivivere quella maledetta notte di dieci anni prima e, soprattutto, doveva parlare di Remus e mettere Sirius ancora una volta di fronte alla dura realtà. 
Jupiter grazie a Remus ha potuto portare a Hogwarts una parte di te... Come avrebbe mai potuto dimenticarti?” 
Lunastorta... “ disse Sirius esprimendo con una sola parola tutto il suo dolore e tutta la sua gratitudine. 
Remus è stato un padrino fantastico, Jupiter lo adorava, e ha voluto un bene infinito anche a Tonks... La chiamava zia  Dora, e Tonks mi diceva sempre che Jupiter era l'unico al mondo a cui avrebbe mai permesso di chiamarla Ninfadora! Era pazza di lui... E Jupiter rideva sempre quando era con lei... A proposito, una delle grandi passioni di Jupiter sono le Cioccorane... Remus è riuscito a trasmettere la dipendenza da cioccolato anche a tuo figlio! Ricordiamoci di passare da Hogsmeade domani prima di andare a Hogwarts, perchè proprio l'altro giorno Jupiter mi ha scritto chiedendo di mandargli una confenzione gigante di Cioccorane... dice che gli servono per sopportare lo stress delle lezioni! Ma ti rendi conto?” disse Rebecca scuotendo la testa divertita. 
E ha ragione! Lunastorta gli ha proprio insegnato tutto...” disse Sirius sorridendo tristemente. 
Rebecca lo abbracciò di nuovo e continuò a parlargli di Jupiter. 
Ci sono due negozi che tuo figlio ama più di ogni altra cosa... Mielandia e Accessori di Prima Qualità per il Quidditch! Sai che è un Cercatore? Per il momento gioca come riserva e non l'ha presa affatto bene, lui vorrebbe essere un titolare! Tuo figlio adora lo sport, sia magico che Babbano... guarda con i tuoi occhi! 
Rebecca lo prese per mano e lo portò nella camera di Jupiter e ancora una volta fu uno choc per Sirius, che ricordava la stanza di un neonato, mentre adesso era la stanza di un ragazzino decisamente amante del calcio visto che sulla parete faceva bella mostra di sé un poster dei Glasgow Rangers insieme alle foto della squadra in cui Jupiter aveva giocato quando frequentava le scuole elementari. 
Qui c'è di mezzo tuo padre!” disse Sirius ridendo mentre osservava la crescita di Jupiter attraverso quelle foto. “Ha sempre cercato di farmi diventare un tifoso, ma io e lo sport non siamo mai andati d'accordo, lo sportivo in famiglia era mio fratello... Jupiter ha preso da lui, e infatti un po' gli somiglia... “ 
Lo so, me lo ha detto sempre anche Andromeda, soprattutto per quel che riguarda il Quidditch, e non è un caso se giocano nello stesso ruolo!” disse Rebecca, e poi si rese conto che Sirius ancora non sapeva come era morto suo fratello e di nuovo lottò per respingere le lacrime: un giorno lo avrebbe saputo, e sarebbe stato un altro duro colpo per lui. 
Sirius notò una foto che Jupiter teneva sul suo comodino. 
Era stata scattata ad Hyde Park all'epoca delle loro uscite clandestine da Grimmauld Place, e Jupiter era seduto sull'erba accanto a Rebecca... e a Felpato. 
E' da quando aveva circa cinque anni che tiene questa foto sul comodino... Felpato è uno dei ricordi più belli della sua infanzia”. 
Dev'essere stata dura per te crescerlo da sola... “ disse Sirius abbracciandola stretta. 
Sarebbe stata dura non averlo accanto a me! E' stato il dono più bello che tu potessi farmi Sirius... E tu sei sempre stato con noi, nei nostri pensieri e nel nostro cuore, ogni giorno... E Jupiter è sempre stato bravo, sia a casa che a scuola... Certo, qualche volta mi ha anche fatta arrabbiare, ed è logico, non sarebbe stato normale altrimenti! Non sai quanto mi manca ora che è a Hogwarts, ma sono così felice per lui, che può finalmente essere un mago come aveva sempre sognato! Jupiter è sempre stato orgoglioso di essere un mago ma non si è mai sentito superiore ai Babbani, si è sempre sentito parte di entrambi i mondi, se fosse per lui abolirebbe lo Statuto di Segretezza!” 
Non vedo l'ora di conoscerlo... “ disse Sirius incapace di credere di essere davvero lui il padre di quel bambino. 
Sai che voleva fondare la prima squadra di calcio a Hogwarts? Ma credo che per il momento abbia abbandonato il progetto, adesso è troppo preso dal Quidditch, te ne accorgerai quando vedrai la sua stanza al Castello di Alphard!” 
Sirius prese per mano Rebecca e si Materializzò con lei al Castello. 
Sirius... avvisami prima! Sei sempre il solito!” disse Rebecca ridendo mentre Sirius la portava nella camera di Jupiter, che era praticamente la “versione magica” della sua stanza di Castleblack. 
Non c'era un poster dei Glasgow Rangers ma uno del Puddlemere United, e invece delle foto della squadra di calcio c'erano le foto della squadra del Quidditch Grifondoro di Hogwarts, e Jupiter sfoggiava orgoglioso la sua divisa da Cercatore. 
E poi c'era una foto di Jupiter Harry e Teddy che cavalcavano le loro scope con il Castello di Alphard sullo sfondo. 
Questa foto è dello scorso Natale... Harry ha regalato a Teddy e Jupiter la Firebolt 3000, il massimo quest'anno! Jupiter la tiene chiusa in questo armadio ma io non lo posso aprire, solo Jupiter può farlo! Nulla di magico, solo un banalissimo lucchetto Babbano!” disse Rebecca ridendo. “A proposito, guarda la scopa di Harry... non ti ricorda nulla?” 
Non dirmi che è la Firebolt che gli ho regalato io!” 
Esatto! Harry l'ha sempre conservata e l'ha regalata a Jupiter, anche lei si trova in questo armadio! Jupiter si è portato la chiave a Hogwarts, è gelosissimo dei suoi manici di scopa... come se io potessi usarli! A meno che non abbia paura che io li utilizzi per fare le pulizie! Tuo figlio a volte è quasi insopportabile, mi domando da chi abbia preso!” disse Rebecca ridendo. 
Se penso a quello che Harry ha fatto per me... “ disse Sirius guardando il suo figlioccio volare nella foto con Jupiter e Teddy che si divertivano ad inseguirlo. 
Avevo notato che era un po' strano negli ultimi giorni, ma mai avrei immaginato quello che aveva in mente di fare... Da un parte sento che non mi basterà una vita intera per ringraziarlo ma nello stesso tempo sono furiosa con lui, perché avrebbe potuto rimanere intrappolato nel Velo e lasciare sola Ginny con i bambini! E lei è di nuovo incinta!” esclamò Rebecca. 
Tu furiosa con Harry? Mi dispiace ma non ci credo!” disse Sirius ridendo. 
Hai ragione... gli voglio troppo bene! E Jupiter e Teddy lo adorano, è il loro capo e la loro guida! Harry non ti ha mai dimenticato, sei stato un padre per lui... E adesso lo so cosa stai per dire, tu sei il suo padrino e non hai mai voluto prendere il posto di James! Stai tranquillo, Harry ha ben presente chi è suo padre e non lo dimentica! Ma tu sei sempre stato importante per lui e lo sarai sempre... Gli sei mancato tanto... Sei mancato a tutti noi... “ 
Sirius abbracciò Rebecca sopraffatto da mille emozioni e dal pensiero che l'indomani ci sarebbe stato anche Jupiter stretto in quell'abbraccio, e Rebecca sentì il suo cuore tremare mentre si abbandonava tra le braccia di Sirius, e tra un bacio e l'altro gli disse infinite volte quanto lo amava. 
Sirius la tenne stretta e la baciò a lungo finchè non ci furono più lacrime, non ci fu più dolore, ma ci furono soltanto Sirius e Rebecca, di nuovo soli con il loro amore. 
Di nuovo insieme. 
E stavolta per sempre. 
   
 
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