Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: Ellie_x3    25/11/2009    4 recensioni
Sogni. Quando l'infinito si desta e dice al finito cosa deve essere.
Incubi. Quando paura, dolore e amore diventano un'unica cosa e anche il dettaglio più assurdo sembra importante. Quando tutto inizia a girare troppo velocemente.
Esseri umani, mezzo-demoni e demoni. Saranno poi così diverse le loro speranze nascoste? Nel momento di massima sincerità si manterranno anche le loro distanze?
Una serie di Shot totalmente sperimentali sui Sogni, una per ogni personaggio di Inuyasha.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Gelida Luce

Sango-Ali d'angelo


In the hanging garden

Casting halo's on the moon,
Gives my hands the shapes of angels.
In the heat of the night, the animals scream.
In the heat of the night, walking into a dream.

Fall fall fall fall into the walls,
jump jump out of time.
Fall fall fall fall out of the sky,
Cover my face as the animals cry.

Gocce.
Incenso.
Profumo di pioggia e di erba tagliata di fresco.
Rugiada.
Guardarsi attorno faceva male. Era un dolore lancinante che non le lasciava vie di fuga, ma indispensabile.
Correvo e correvo e correvo.
Sembravo solo un'ombra nel buio della notte e sentivo che a momenti mi sarebbero spuntate due grandi ali bianche sulla schiena.
Maestose appendici rilucenti e morbide, come quelle dei libri che avevo curiosamente sfogliato, simbolo dell'appartenenza ad alte gerarchie soprannaturali.
Innalzate ad una vita perfetta.
Ali d'angelo, e anche se era stata Kagome a spiegarmi cosa fossero le sentivo già mie.
Prima non li conoscevo e ora mi pareva di non aver mai vissuto senza.
Sogni un po' folli, forse, da ragazzina.
Dimenticavo -erroneamente- troppo spesso di non avere nemmeno vent'anni, schiacciata dal peso di chi ha vissuto e visto e patito cose che altri non potrebbero mai concepire.
Oh, vita. Crudele, a volte patetica.
Ti ho odiata e rinnegata, eppure eccomi qui ad aggrapparmi all'unico scoglio che m'è offerto.
A elemosinare qualche istante ancora su questa terra che ha solo tranciato quel che avrei potuto essere.
La donna che sarei potuta diventare.
La madre che non vedrà mai nascere i suoi figli.
L'amante che non sentirà il calore di nessun corpo.
Troppo, troppo presto.
Sì, lo so, è patetico. E' melanconico.
Ma, scappando dalla morte nel buio più totale, i pensieri vengono soffocati dall'adrenalina; il cervello lascia le briglie del corpo e libera le gambe che vanno da sé, guidate dal naturale istinto di sopravvivenza.
E il mio cuore batte- cuore d'angelo, selvaggio e incontrollabile.
Batte al ritmo dei tamburi funerari che ancora aumentano il ritmo, fino a capitolare in un urlo inascoltabile.
Così è il cuore umano oppresso dalla paura.
Diventa forte e debole, si eleva a cioè che prima era semplicemente mortale e ora non lo è più. Mistico e libero, senza più la museruola della razionalità; Il cuore anela vita, vuole vita, la desidera e la brama e cerca di afferrarla come se avesse forma e corpo.
Non è una sensazione nuova, ma solo ora non riesco a controllarlo.
In battaglia è diverso.
Quando mi trovo qualcuno davanti e lo guardo negli occhi e vi vedo la morte...so di non potermi permettere errori. Sopravvivenza, semplice e animalesca.
Un po' primitiva.
Ora è...è strano. Non riesco a controllarmi, a fermarmi, a pensare o ad attaccare.
Non sono io. E' l'angelo che spiega le ali per scappare dall'inferno, per svegliarsi e tornare nella sua perfezione eterna.
Semplice e schietta perfezione, senza dettagli.
Uno schizzo all'acquerello di fianco ad un sumi-e di Toyo, che nella sua apparente insignificanza risplende più di ogni altro.
Ma io so...so che questo Paradiso per me è lontano. Non lo raggiungo mai e continuo a correre, ignorando gli impulsi del cervello.

Fermati!”

Così morirai!”

Smettila!”

Inutile.
Non puoi chiedere a un corso d'acqua d'arrestare il suo corso e invertirlo.
Non si può domandare alla neve di non scendere.
Perché quindi dovrei fermarmi io?
E poi i passi si sono fatti più veloci. Non i miei, che bucano il silenzio interferendo sgradevolmente nella natura, ma quelli di colui che mi sta inseguendo, che corre e non accenna a rallentare.
Aumentano.
E io so di non avere scampo.
Ancora più forti, più insistenti e terribili.
Piango, forse, o prego o chiedo alle ali di aprirsi e salvarmi.
Non lo so.
Non lo sento più- tutto troppo sfocato mentre la luce dell'umanità si spegne rapidamente.
E intanto che il rumore si fa sempre più assordante mi rendo conto di non provare più nulla.
Tutto è stato sommerso dalla pura paura, che ha sfondato gli argini della calma e ha allagato ogni cosa.
Non mi fermo ancora, però. Non sono mai stata una codarda.
Lo scalpiccio si fa insistente, vicino e inarrestabile. I fruscii delle foglie spostate e il buio che si fa sempre più denso.
Ed è qui che i passi si arrestano.
Improvvisamente il mondo si capovolge poi si ferma e ancora riprende a girare. La tenebra diventa blu cobalto.
Sento le mie gambe tremanti, deboli ma finalmente ferme.
Guardo negli occhi la mia paura più grande, perdendomici e capendo quanto sarebbe facile per me affogare, non trovare più il modo di risalire in superficie.
Tiro un sospiro, chiudo gli occhi ma non sparisce.
Io annaspo, mentre lui è tranquillo e mi tiene tra le sue braccia familiari
Immortale.
Bellissimo e pacato.
Era lui che mi inseguiva, anche se probabilmente l'ho sempre saputo.
Ancora adesso, prego che quelle mie ali spuntino fuori e mi permettano di volare via, per sempre lontano.
-Sango...-
Guardo Miroku e vi vedo l'infinito, mentre sangue caldo mi cola lungo la schiena.
Solo lì si spezza la magia, la perfezione.
Crac -in pezzi come un cristallo prezioso.
E tutto svanisce, mentre rimangono solo le urla.


- Sango! Sango, svegliati!-
Qualcosa mi svegliò. O meglio...qualcuno che, molto poco delicatamente, mi stava scrollando.
Sentii quello che probabilmente era il lenzuolo scivolarmi giù dalla spalla, con una deliziosa sensazione morbida.
Ma avevoo freddo e ancora paura.
Quasi feci un salto, accorgendomi di Miroku lì a qualche centimetro da me.
Balzai indietro ansimando pesantemente.
Non per pudore.
Non per vergogna.

Ma per terrore.

Eppure, nonostante tutto quello che avevo passato in quel maledetto incubo, mi tranquillizzai sentendolo abbracciarmi e dirmi che andava tutto bene. Che era solo un brutto sogno, e lui era lì e sarebbe sempre rimasto.
Decisi che aveva ragione, forse sbagliando o forse no.
Ma nel momento in cui ricambiai la stretta, dimenticai tutto -paura, disperazione, sfiducia- per abbandonarmi alla più dolce compagnia che potessi sperare.
E rinnegai gli angeli, ricacciando indietro le mie ali.
Per sempre.



***

*I sumi-e sono le pitture giapponesi monocromatiche raffiguranti la natura, usate soprattutto come decorazione per paraventi, ventagli e rotoli, mentre Sesshou Toyo era uno dei maggiori esponenti del periodo Muromachi. (← si vede che sto leggendo il Genji Monogatari? O.o”)


Elle's note:
Gooooooooood evening people! XD
Era tantissimo tempo che non aggiornavo Gelida luce, vero? Cavolo, da prima di partire per Stoccarda! O.o Shame on me!
Scusate, ma tra la scuola, il viaggio (che è andato alla grande poi ^^) e la malsana quanto improvvisa idea di Vanilla coffee non ho davvero trovato il tempo di aggiornare!
Questa shot su Sango poi non mi sembra molto convincente ma...boh, speriamo O.O
Ringrazio Chocola92 e Dance of death per aver commentato: siete dei tesori *___*
Ora corro via e quindi non posso lasciare risposte lunghe ed esaurienti (doppio shame on me X.x), però giuro che il prossimo capitolo -che sarà tutto dedicato al nostro monaco preferito!- risponderò per filo e per segno!!!
Un bacione
Elle *un po' in crisi*


   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: Ellie_x3