Gelida Luce
Casting halo's on the moon,
Gives my hands the shapes of angels.
In the heat of the night, the animals scream.
In the heat of the night, walking into a dream.
Fall fall fall fall into the walls,
jump jump out of time.
Fall fall fall fall out of the sky,
Cover my face as the animals cry.
Gocce.
Incenso.
Profumo
di pioggia e di erba tagliata di fresco.
Rugiada.
Guardarsi
attorno faceva male. Era un dolore lancinante che non le lasciava vie
di fuga, ma indispensabile.
Correvo
e correvo e correvo.
Sembravo
solo un'ombra nel buio della notte e sentivo che a momenti mi
sarebbero spuntate due grandi ali bianche sulla schiena.
Maestose
appendici rilucenti e morbide, come quelle dei libri che avevo
curiosamente sfogliato, simbolo dell'appartenenza ad alte gerarchie
soprannaturali.
Innalzate
ad una vita perfetta.
Ali
d'angelo, e anche se era stata Kagome a spiegarmi cosa fossero le
sentivo già mie.
Prima
non li conoscevo e ora mi pareva di non aver mai vissuto senza.
Sogni
un po' folli, forse, da ragazzina.
Dimenticavo
-erroneamente-
troppo spesso di non avere nemmeno vent'anni, schiacciata dal peso di
chi ha vissuto e visto e patito cose che altri non potrebbero mai
concepire.
Oh,
vita. Crudele, a volte patetica.
Ti
ho odiata e rinnegata, eppure eccomi qui ad aggrapparmi all'unico
scoglio che m'è offerto.
A
elemosinare qualche istante ancora su questa terra che ha solo
tranciato quel che avrei potuto essere.
La
donna che sarei potuta diventare.
La
madre che non vedrà mai nascere i suoi figli.
L'amante
che non sentirà il calore di nessun corpo.
Troppo,
troppo presto.
Sì,
lo so, è patetico. E' melanconico.
Ma,
scappando dalla morte nel buio più totale, i pensieri vengono
soffocati dall'adrenalina; il cervello lascia le briglie del corpo e
libera le gambe che vanno da sé, guidate dal naturale istinto di
sopravvivenza.
E
il mio cuore batte- cuore
d'angelo, selvaggio e incontrollabile.
Batte
al ritmo dei tamburi funerari che ancora aumentano il ritmo, fino a
capitolare in un urlo inascoltabile.
Così
è il cuore umano oppresso dalla paura.
Diventa
forte e debole, si eleva a cioè che prima era semplicemente mortale
e ora non lo è più. Mistico e libero, senza più la museruola della
razionalità; Il cuore anela vita, vuole vita, la desidera e la brama
e cerca di afferrarla come se avesse forma e corpo.
Non
è una sensazione nuova, ma solo ora non riesco a controllarlo.
In
battaglia è diverso.
Quando
mi trovo qualcuno davanti e lo guardo negli occhi e vi vedo la
morte...so di non potermi permettere errori. Sopravvivenza, semplice
e animalesca.
Un
po' primitiva.
Ora
è...è strano. Non riesco a controllarmi, a fermarmi, a pensare o ad
attaccare.
Non
sono io. E' l'angelo che spiega le ali per scappare dall'inferno, per
svegliarsi e tornare nella sua perfezione eterna.
Semplice
e schietta perfezione, senza dettagli.
Uno
schizzo all'acquerello di fianco ad un sumi-e
di Toyo, che nella sua apparente insignificanza risplende più di
ogni altro.
Ma
io so...so che questo Paradiso per me è lontano. Non lo raggiungo
mai e continuo a correre, ignorando gli impulsi del cervello.
“Fermati!”
“Così morirai!”
“Smettila!”
Inutile.
Non
puoi chiedere a un corso d'acqua d'arrestare il suo corso e
invertirlo.
Non
si può domandare alla neve di non scendere.
Perché
quindi dovrei fermarmi io?
E
poi i passi si sono fatti più veloci. Non i miei, che bucano il
silenzio interferendo sgradevolmente nella natura, ma quelli di colui
che mi sta inseguendo, che corre e non accenna a rallentare.
Aumentano.
E
io so di non avere scampo.
Ancora
più forti, più insistenti e terribili.
Piango,
forse, o prego o chiedo alle ali di aprirsi e salvarmi.
Non
lo so.
Non
lo sento più- tutto
troppo sfocato mentre la luce dell'umanità si spegne rapidamente.
E
intanto che il rumore si fa sempre più assordante mi rendo conto di
non provare più nulla.
Tutto
è stato sommerso dalla pura paura, che ha sfondato gli argini della
calma e ha allagato ogni cosa.
Non
mi fermo ancora, però. Non sono mai stata una codarda.
Lo
scalpiccio si fa insistente, vicino e inarrestabile. I fruscii delle
foglie spostate e il buio che si fa sempre più denso.
Ed
è qui che i passi si arrestano.
Improvvisamente
il mondo si capovolge poi si ferma e ancora riprende a girare. La
tenebra diventa blu cobalto.
Sento
le mie gambe tremanti, deboli ma finalmente ferme.
Guardo
negli occhi la mia paura più grande, perdendomici e capendo quanto
sarebbe facile per me affogare, non trovare più il modo di risalire
in superficie.
Tiro
un sospiro, chiudo gli occhi ma non sparisce.
Io
annaspo, mentre lui è tranquillo e mi tiene tra le sue braccia
familiari
Immortale.
Bellissimo
e pacato.
Era
lui che mi inseguiva, anche se probabilmente l'ho sempre saputo.
Ancora
adesso, prego che quelle mie ali spuntino fuori e mi permettano di
volare via, per sempre lontano.
-Sango...-
Guardo
Miroku e vi vedo l'infinito, mentre sangue caldo mi cola lungo la
schiena.
Solo
lì si spezza la magia, la perfezione.
Crac
-in pezzi come un
cristallo prezioso.
E
tutto svanisce, mentre rimangono solo le urla.
-
Sango! Sango, svegliati!-
Qualcosa
mi svegliò. O meglio...qualcuno che, molto poco delicatamente, mi
stava scrollando.
Sentii
quello che probabilmente era il lenzuolo scivolarmi giù dalla
spalla, con una deliziosa sensazione morbida.
Ma
avevoo freddo e ancora paura.
Quasi
feci un salto, accorgendomi di Miroku lì a qualche centimetro da me.
Balzai
indietro ansimando pesantemente.
Non
per pudore.
Non
per vergogna.
Eppure, nonostante tutto quello
che avevo passato in quel maledetto incubo, mi tranquillizzai
sentendolo abbracciarmi e dirmi che andava tutto bene. Che era solo
un brutto sogno, e lui era lì e sarebbe sempre rimasto.
Decisi che aveva ragione, forse
sbagliando o forse no.
Ma nel momento in cui ricambiai
la stretta, dimenticai tutto -paura, disperazione, sfiducia- per
abbandonarmi alla più dolce compagnia che potessi sperare.
E rinnegai gli angeli,
ricacciando indietro le mie ali.
Per sempre.
***
*I sumi-e sono le pitture giapponesi monocromatiche raffiguranti la natura, usate soprattutto come decorazione per paraventi, ventagli e rotoli, mentre Sesshou Toyo era uno dei maggiori esponenti del periodo Muromachi. (← si vede che sto leggendo il Genji Monogatari? O.o”)
Elle's note:
Gooooooooood evening people! XD
Era tantissimo tempo che non aggiornavo Gelida luce, vero? Cavolo, da
prima di partire per Stoccarda! O.o Shame on me!
Scusate, ma tra la scuola, il viaggio (che è andato alla
grande poi ^^) e la malsana quanto improvvisa idea di Vanilla
coffee non ho davvero trovato il tempo di aggiornare!
Questa shot su Sango poi non mi sembra molto convincente ma...boh,
speriamo O.O
Ringrazio Chocola92 e Dance of death per aver commentato: siete dei
tesori *___*
Ora corro via e quindi non posso lasciare risposte lunghe ed
esaurienti (doppio shame on me X.x), però giuro che il
prossimo capitolo -che sarà tutto dedicato al nostro monaco
preferito!- risponderò per filo e per segno!!!
Un bacione
Elle *un po' in crisi*