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Autore: Mirwen    01/12/2009    11 recensioni
“Hogwarts è casa.Hogwarts è il luogo sicuro, dove ognuno di noi cresce, studia, s’innamora, piange, ride, vive …. Hogwarts è l’unica sicurezza che abbiamo. Ho paura di lasciarla perché so che quando saremo la fuori saremo da soli nell’oscurità". Enif Aurora Icecrow
“Un’ultima cosa… ciò che abbiamo visto temo sia solo la punta di un immenso iceberg, ci aspettano tempi oscuri, MA non dovete disperare… dovete trovare la luce nell’oscurità… continuate a stare uniti e solidari come avete dimostrato di essere ieri e nessuno potrà fermarvi… non lasciate che la paura si ponga tra voi e i vostri amici… ricordate: non siete mai da soli… dev’esser questa la nostra forza. “ Dal cap. 3
“Comunque… qualcuno deve essere stato…insomma prima il padre di James, poi Emily, adesso questo signor Greathead… e solo perché sono amici di Silente” Dal cap. 6
“Io ti trovo splendida” Dal cap. 9
 “Lo dirò una sola volta… prova a tradirmi e il mondo magico e quello Babbano messi assieme non saranno abbastanza grandi per nasconderti…”" Dal cap. 12
Era quello l’avvertimento: se non la vedete come noi non vedrete altro. ” Dal cap. 15
Storia vincitrice del Best WIP, Best Original Character e Best FF Monica's Choise dei Never Ending Story Awards
Genere: Romantico, Drammatico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le lacrime della Fenice' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Safely for the last time.

 

 

 

 

Capitolo 22: Moony, Prongs, Padfoot e Wormtail

Enif ascoltava rapita Lily, sedute a gambe incrociate sul divano di Casa di Sirius a Mersea. La rossa le stava raccontando del matrimonio della sorella, svoltosi il giorno prima. Era felice ma Enif sospettava che non fosse per il lieto evento, c’era qualcos’altro sotto e stava aspettando pazientemente che Lily terminasse togliendole quella curiosità.

“E così alla fine Tunia era sì contenta di avermi lì, ma mi ha completamente ignorata…” concluse infine la rossa. “Marge, la sorella di Vernon mi ha anche rimproverata di oscurare mia sorella…”

“Non che sia difficile… senza offesa, ma la sposa pur stupenda che fosse era accompagnata da un tricheco, tu sei bellissima di tuo ed eri assieme a James, è una battaglia persa in partenza!” rise Enif

“Eny! Stare con Sirius ti ha fatto male sai! Una volta non eri così perfida…”

“Non è perfidia, è la pura verità… diciamocelo, Tunia non è un bel fiorellino e Vernon…” la bruna roteò gli occhi, Lily rise.

“Spero James non gli abbia fatto qualche brutto scherzo…”

“Perché?”

“L’ho sentito uscire poco dopo che eravamo rientrati… sai tra i Babbani si fanno molti scherzi per i matrimoni… non so se tra i maghi…” disse pensierosa, se l’usanza esisteva anche tra maghi era certa che James avrebbe preso la palla al balzo…

“In effetti, l’usanza c’è… e… Merlino! James è venuto qui ieri sera sul tardi e i ragazzi se ne sono andati un paio di orette assieme a lui…” esclamò Enif spalancando gli occhi.

I quattro ragazzi in questione stavano beatamente ridendo seduti sulla veranda… le loro risa si sentivano fino all’interno.

“Dove abita Tunia?” chiese Enif alzandosi, seguita da Lily.

“Privet Drive numero 4, Little Whinging nel Surrey…” le ragazze si guardarono sparendo con un sonoro Crack. Apparirono in un vicolo dietro Mangolia Crescent, fecero un paio di passi, riconoscendo subito il numero 4.

Lily dovette trattenersi dal ridere, ma infondo Petunia se lo era meritata per non averle rivolto la parola per tutta la giornata. Enif rise di gusto appoggiandosi alla staccionata per non cadere. La casetta a due piani era completamente ricoperta di carta igenica mentre il garage era stato riempito di noccioline di polistirolo, il letto matrimoniale, o meglio solamente la sua intelaiatura, era finemente impacchettata e posta al centro del giardino, Lily era convinta che la notte precedente, prima dell’arrivo degli sposi ci fosse anche il materasso, si immaginò Vernon trasportarlo in casa e rise.

Prima di essere viste le due si smaterializzarono ricomparendo davanti ai Malandrini. Lily assunse la faccia più truce che avesse nel repertorio, cosa che le risultava molto difficile.

“Di chi è stata l’idea?” chiese aggressiva. James si bloccò all’istante, per quanto sembrasse arrabbiata c’era qualcosa che non quadrava.

“Prego?” chiese Sirius con aria innocente, Enif alle spalle di Lily si morse le labbra per non ridere.

“Voglio ringraziare il genio che ha ridotto il numero 4 di Privet Drive in quella maniera…” esclamò Lily scoppiando a ridere.

James si lasciò andare ad un sospiro di sollievo, ci mancava che si fosse già arrabbiata con lui, al primo giorno.

“È stata un’idea del gruppo in generale…” sorrise “volevo dare una lezione a tua sorella… non si è comportata nel più gentile dei modi… loro mi hanno messo al corrente che anche tra i Babbani si usano fare degli scherzi ai novelli sposi e così ci siamo messi all’opera prima che arrivassero…”

“Ringrazia il sottoscritto se James non è stato strozzato da tuo cognato dato che ho deviato tre volte l’auto degli sposi per dare il tempo a loro tre di finire…” ridacchiò Sirius.

“Remus e Peter sono i più esperti di scherzi babbani… e così hanno suggerito di tirare fuori il letto, la carta igenica e il porestiloro…”

“Polistirolo, James…” lo corresse Remus.

“E io che pensavo che voi due foste i più tranquilli!” esclamò sorpresa Lily. Remus sorrise non era il caso di dire che Sirius aveva messo un incantesimo di adesione permanete sulla carta igenica in modo che potesse essere tolta solo dopo una settimana, ne che lui aveva stregato il polistirolo in modo che per la stessa settimana si moltiplicasse ogni qualvolta si cercava di toglierlo dal garage.

“Non fidarti della loro faccia d’angelo, Remus è il più diabolico… e quello abbastanza veloce da non venir preso da Gazza o dalla McGrannit…” ridacchiò Sirius.

“Dei veri Malandrini…” concluse Enif, dando un leggero bacio sulle labbra a Sirius. Lily guardò James arrossendo, glielo avrebbero dovuto dire, no?

“Emh… ragazzi…” attirò la loro attenzione James “vi devo dire una cosa…” si gratto la testa imbarazzato, poi sorrise “vi ricordate la scommessa che abbiamo fatto al terzo anno, quella che ho poi io stesso annullato?” chiese, ricordando di come gli amici avessero considerato che avrebbe avuto  più probabilità di prendere un Eccezionale e lode in Pozioni piuttosto che Lily.

“Bhe… se non l’avessi annullata ora mi dovreste 10 galeoni a testa!” sorrise. Gli occhi di Sirius si spalancarono per la sorpresa.

“Vecchia ciabatta! Cosa mi combini quando non ci sono!” esclamò fintamente offeso, con un sorriso che gli andava da un orecchio all’altro.

“Ora ti manca l’Eccezionale e lode in Pozioni…” rise Remus.

Peter rimase il primo momento in silenzio non capendo, di quale delle tante scommesse parlavano? Guardò poi Lily, le guance arrossate mentre fissava James, o meglio mentre si fissavano e capì a quale scommessa si riferivano.

“Io te ne dovrei 20… avevo detto che ti avrebbe ucciso piuttosto che stare con te…” disse con un sorriso il ragazzo.

Enif guardò Lily, con un sorriso in volto.

“Sapevo che c’era qualcosa sotto ai tuoi sorrisi, sai che ho naso in queste cose!” esclamò “e tu non me lo hai neanche detto subito! Maledetta di una signora Potter!” rise abbracciando l’amica.

“Oh si certo che hai naso… Miss “Naso di Pegaso”…” ridacchiò Lily abbracciandola a sua volta.

“Ehi! Potrei offendermi…”

“Bene…” disse Remus alzandosi “possiamo considerarvi Malandrine a tutti gli effetti oramai…” sorrise il ragazzo.

“Quindi è ora di svelarvi la fine dei nostri segreti…” concluse James intuendo le intenzioni di Remus.

“Cosa ci manca? Avete mostrato la mappa, il mantello, gli specchi…” cominciò ad elencare Enif.

“Bhe mancherebbero le nostre risorse per gli esami… ma quelle le lasciamo per fine anno…” ridacchiò Peter. Lily lo guardò curiosa, risvegliando il prefetto che c’era in lei.

“Ma quello che Remus intendeva erano le nostre sembianze da animaghi, vero Moony?” chiese Sirius, cercando di salvare Peter dal sequestro delle penne semiscriventi che avevano creato per riuscire a fargli passare gli esami.

“Già… Andiamo in giardino… questi due sono piuttosto ingombranti…” ridacchiò Remus indicando Sirius e James.

“Ha parlato Mr. Lupacchiotto tenerone…” lo prese in giro Sirius, Remus gli mostrò la lingua in risposta. Le ragazze risero, seguendo i ragazzi. L’estraneità che si erano sentite addosso a Natale era scomparsa e restava solamente il piacere di essere in famiglia.

“Chi comincia?” chiese Peter, guardando i due amici.

“Che lo faccia James, è il primo che ci è riuscito…” sorrise Sirius malizioso.

“Solo perché ho un controsenso appeso sulla testa…” ridacchiò in risposta James. Prongs si concentrò allargando la sua mente, chiuse gli occhi assaporando l’odore dell’erba, da qualche parte nella sua mente risuonò un bramito lontano.

Lily restò incantata a guardare quei grandi occhi nocciola, il cervo scosse piano la testa muovendo il palco di corna a quattro ramificazioni, avvicinandosi lentamente. Annusò l’aria fissando gli occhi verdi di Lily. La ragazza fece un passo in avanti tendendo la mano. Prongs le leccò il palmo e lei sorrise avvicinandosi ancora.

“Prongs… eh?” ridacchiò accarezzandogli il muso.

Sirius sorrise.

“Quindi tocca a me… ecco a voi Padfoot!” disse prima di concentrarsi. Enif osservò incuriosita il grosso cane davanti a lei. Negli occhi chiari del grande cane nero rivedeva Sirius, sorrise. Lui abbaiò correndole incontro e facendole le feste, neanche a dirlo Padfoot la fece cadere, leccandole il viso.

“Ecco dopo aver visto loro, io sono un po’ ridicolo…” arrossì Peter

“Ma indispensabile…” aggiunse Remus per dare un po’ di coraggio all’amico “senza di te sarebbe impossibile raggiungermi…”

Enif tenne il testone di Sirius a bada osservando curiosa Peter, anche Lily lo guardava non smettendo di accarezzare però il collo di Prongs.

Peter rimpicciolì a vista d’occhio, Enif e Lily sorrisero dolcemente fissando il piccolo topo che si muoveva nell’erba.

“Allora eri tu nella tasca di James quella notte!” ridacchiò Lily.

Padfoot diede una spinta ad Enif tornando a leccarle il viso. Lei rise forte.

“Sirius!”

“I loro pensieri si semplificano in forma animale… spesso Sirius se è troppo arrabbiato si nasconde da qualche parte in forma di Padfoot in modo da calmarsi…” spiegò Remus, mentre si abbassava a raccogliere Wormtail.

“Sei presuntuoso anche come animagus…” ridacchiò Lily, in tutta risposta il cervo le leccò una guancia.

“Quando glielo feci notare, ci tenne a precisare che un cervo non è presuntuoso è regale…” rise Remus aiutando Enif a rialzarsi, mentre Padfoot correva attorno a loro.

“Se qualcuno vedesse Sirius di notte lo scambierebbe per un Gramo…” ridacchiò la ragazza mentre fissava il fidanzato dare una zampata a Prongs per poi farsi inseguire.

“In effetti Sirius si chiama Padfoot perché nello Yorkshire i pochi babbani che hanno visto un Gramo lo hanno chiamato così... sai com’è fatto dovendo correre con un lupo mannaro voleva un nome che facesse paura, ma Gramo sarebbe stato troppo esplicito e  Black Dog, o Black Shucks, Skriker oppure Gytrash non gli ispiravano…”

“Si, ricordo che zio Alphard quando eravamo bambini ci raccontò una storia babbana su un Black Shucks… ricordo che quando chiesi a mia madre se esistevano, zio Alphard disse “Certo che si! Sono il Gramo! Solo che i Babbani non lo sanno… e gli hanno dato mille nomi diversi…”” disse un po’ nostalgica osservando la casa.

“Il ché spiega perché Sirius abbia scelto proprio questo soprannome…”

James ritornò se stesso, seguito dagli altri due.

“Che te ne pare?” chiese a Lily.

“Sei carino come cervo… mi spiego le occhiate da cerbiatto indifeso che fai ai professori…” ridacchiò la rossa ironica. Lui sorrise abbracciandola e baciandole il naso.

Sirius si avvicinò ad Enif, Remus e Peter.

“Ora sei davvero una Malandrina…”

“Eheheh… ma credo che io mi accontenterò di curarvi ogni mattina…” sorrise.

“Nessuno ti chiede di diventare animagus… non avrei voluto lo facessero nemmeno questi tre debosciati…”

“io ci proverei invece…” sorrise Lily

“Sono certo che saresti una splendida cerbiatta…” disse sognate James.

“Potrei benissimo essere un serpente…” ridacchiò la rossa

“Impossibile! Piuttosto un  leone!” ribatté il ragazzo

Risero assieme.

 

♦♦♦

 

Il ritorno ad Hogwarts era stato turbolento, gli esami sembravano vicinissimi e ogni attimo libero era pressochè consumato dai programmi di studio che avevano stillato Lily e Remus. 

Aprile venne e passò rapido mentre venivano sommersi d’impegni. James si divideva tra Lily, lo studio e il Quidditch. La finale si avvicinava ed era chiaro che dovevano vincere, perciò Samuel aveva preso anche il turno di allenamento dei Tassorosso. Non era quindi raro incontrare i Malandrini e le due ragazze studiare sugli spalti del Quidditch oppure fino a notte fonda in sala grande o in dormitorio dei ragazzi. Tutto il settimo anno di Grifondoro si trovava infatti spesso a studiare insieme nel dormitorio dei ragazzi, l’unica che non gradiva queste sedute di studio era Mary un po’ per lo studio di per sé, un po’ perché era l’unica che non avesse il ragazzo alloggiante in quella stanza.

Anche quella sera di metà aprile i cinque ragazzi stavano seduti sugli spalti aspettando la fine dell’allenamento di James.

Peter sospirò pesantemente, osservando gli appunti di erbologia.

“È inutile… non ci capisco nulla….” Sbuffò.

“Cosa non ti è chiaro?” chiese Enif paziente.

“Insomma com’è possibile che due piante totalmente diverse abbiano gli stessi effetti?”

“Dipende dalle sostanze che presentano al loro interno…” disse la ragazza, “Mhmm… forse sarebbe più utile un esempio pratico…” disse pensierosa.

“Peter è come mangiare una montagna di ciambelle e una di torte… sono due cose diverse ma ti fanno ingrassare entrambe…” disse sbrigativo Sirius, da sopra il tomo di Pozioni che stava analizzando assieme a Lily e Remus.

“…” Peter restò un attimo in silenzio corrugando le sopracciglia.

“Hai fame Sir?” chiese Enif

“Un po’ in effetti… spero finiscano presto…” borbottò il moro osservando il campo. Enif scosse la testa.

“Facciamo un altro esempio… ecco prendiamo del Fire Whisky e dell’Idromele… entrambi ti fanno ubriacare, perché entrambi hanno dell’alcool al loro interno…”

“Va bene quindi è possibile avere gli stessi effetti con due cose diverse… ma hanno modi di agire differente…”

“Sì… questa volta dipende dalla quantità di sostanza… per tornare all’esempio di prima, il Whisky ha un concentrato di alcool molto superiore all’Idromele di conseguenza agisce più velocemente…”  spiegò la ragazza.

“Quindi il tipo di sostanza all’interno della pianta ne fa dipendere la tipologia dell’effetto, mentre la quantità ne fa cambiare l’efficacia… giusto?”

“Esatto, Peter!” sorrise incoraggiante Enif.

“Quindi la malattia di mio padre è stata dovuta dalla quantità di alcool e non dall’alcool stesso…” disse sovrappensiero, rabbuiandosi. Da Pasqua Peter aveva parlato pochissimo di suo padre e solamente Remus era a conoscenza di parte del perché, eppure tutti avevano notato l’ansia con cui leggeva le lettere di sua madre.

“Wormy… mi dispiace… io…” balbettò Enif sentendosi in colpa, suo padre moriva a causa dell’alcool e lei gli andava a parlare di Whisky ed Idromele…

“Non è colpa tua Eny… non lo sapevi…”

“Sta molto male?” chiese ancora, se magari fosse già stata apprendista al San Mungo avrebbe potuto aiutarlo.

“Non lo so…” sospirò Peter. “È da Pasqua che manca da casa…” buttò fuori il ragazzo liberandosi di un peso enorme…

“Peter! Potevi dircelo!” saltò su Sirius.

“È un problema mio…” balbettò imbarazzato.

“Il problema di un Malandrino è un problema di tutti i Malandrini… o almeno così ha detto James…” disse dolcemente Lily avvicinandosi a lui “comunque se ti va di parlare noi siamo qui…” aggiunse con un sorriso confortante.

“Grazie Lily…” disse abbassando gli occhi. Sospirò osservando James scendere a terra. “Ne parliamo appena arriva lui, ok?” chiese guardando gli amici.

“Quando vuoi tu, Wormy…” sorrise appena Remus, si sentiva un po’ in colpa non avendo intuito cosa turbasse l’amico, ma pensava si fosse risolta la storia della sparizione e la preoccupazione fosse dovuta alla malattia.

 

♦♦♦

 

Qualche ora dopo erano stretti nei divani di una Sala Comune più o meno deserta. Gli unici che studiavano a quell’ora erano i ragazzi del quinto anno mentre Samuel, Frank, Alice e Mary li stavano aspettando in dormitorio.

“… mamma pensava sarebbe tornato da lì a qualche giorno… diceva che l’aveva già fatto…” stava concludendo Peter “… e perciò mi ha rispedito ad Hogwarts promettendomi che mi avrebbe avvertito quando fosse tornato…” la voce di Peter tremò appena “…poi sono cominciate le lettere... “Mi sono rivolta alla polizia” “stanno indagando…” e tutte così… era malato capite! E io l’ho lasciato andare! Magari è morto da qualche parte lì fuori da solo!”

“Peter, non è colpa tua…” tentò James.

“Avrei potuto trattenerlo, non farlo uscire! O magari non centra per nulla la malattia ed è stato preso da quei pazzi incapucciati! E se così fosse sarebbe comunque colpa mia!” disse quasi isterico prendendosi i capelli tra le mani. Tutta l’ansia, il senso di colpa a cui non aveva voluto pensare stava uscendo travolgendo i suoi amici.

“Peter… lo so cosa stai pensando… perché sono nato tra i Babbani… perché non sono semplicemente un babbano… la mia famiglia sarebbe al sicuro se fosse così… ma non è vero…” disse comprensiva ma sicura Lily  “ho pensato anche io di proteggere i miei, di non dire loro di tutta questa guerra… ma sai… l’hanno capito da soli che c’era qualcosa che mi preoccupava… non puoi darti nessuna colpa! Nessuna! Sono spariti anche Babbani che non c’entravano nulla con i maghi… semplicemente perché si divertono a dare la caccia ai Babbani… Peter se anche l’avessero preso… tu non c’entri…” concluse.

“Se c’entrassi te lo avrebbero fatto sapere… se fossero davvero arrivati alla tua famiglia tua madre non sarebbe in vita ora, e nemmeno tu… se fossero arrivati a te sarebbe successo come con Bonnie… casa distrutta e corpi mai più ritrovati…” disse Enif, quello che non serviva era che Peter pensasse di essere la causa di tutto.

“Allora ho deciso…” disse alzando un po’ lo sguardo “Me ne andrò! Lascerò mia madre, così a lei non potranno arrivare! Così sarà al sicuro…” disse agitato.

“Non puoi farlo…” disse Remus serio

“Perchè no?”

“Perché non puoi lasciarla sola… “ ribadì James, pensando a sua madre, se l’avesse lasciata da sola… senza la possibilità di vedersi, sentirsi… no, non era affatto la soluzione migliore…

“Ma è l’unico modo…” piagnucolò il ragazzo, non vedendo nessuna luce in quella tenebra.

“Wormy… tu sai bene cos’ho passato con la mia famiglia…” cominciò Sirius, serissimo “sai che me ne sono andato appena ho potuto e non lo rimpiango… ma tu pensi che non ti mancherebbe? Una madre che comunque vive per te, perché sei l’unica cosa che le sia rimasta, se tuo padre non tornerà e andrà ad ammucchiarsi nella lista dei scomparsi, non sarà colpa tua… ma se tua madre resterà da sola allora questo sì che sarà colpa tua… perché sarai tu ad averla lasciata… so che non sono la persona giusta a dare consigli sulla famiglia… ma so che io non lascerei le persone che amo e che mi amano…” concluse il ragazzo con un sorriso tirato.

Peter li guardò, con un sorriso triste.

“Avete ragione… ma io non ho la vostra forza… io non saprei difenderla… ne difendere me stesso…”

“Ma quante volte te lo devo dire testone!” disse James dandogli una manata sul collo “Tu non dovrai mai combattere da solo! Ci siamo noi!” disse seguito dai cenni d’assenso degli altri.

“Ricordate?  “non siete mai da soli” è questo che dobbiamo fare… combattere insieme uniti!” sorrise Enif.

Il volto di Peter si aprì in un sorriso che non vedevano da tempo.

“Avete ragione! Combatteremo insieme!”

“Sicuro! In fondo siamo i Malandrini, insieme per sempre, no?!” sorrise di rimando James.

 

♦♦♦

 

Maggio arrivò puntuale e silenzioso, mentre i ragazzi continuavano a preparasi per quegli esami che sembravano sempre più inquietanti.

E così si avvicinò la finale del Quidditch, l’ultima finale di James Potter: il 2 maggio 1978.


 

 

 

 

Scusate il ritardo ma l'università mi sta uccidendo ^^''''

Che ve ne pare? 

Nota di servizio, la storia si concluderà, o meglio questa prima parte si concluderà al capitolo 26, poi ci sarà subito il seguito ambientato nel periodo dell'ordine.

 

Intanto grazie ai 10 commenti.... sono lusingata (*_*)

 tonks87
Grazie mille, come vedi... oggi XD  Continua a seguirmi!
 
LilyAle
Sono onorata della B maiuscola ^^ A presto!

 
 ellytvb95
Sta continuando... finirà al capitolo 26 e continuerà nel sequel ambientato nell'ordine della fenice ^^
 
Julia Weasley
Come ti ho già detto Rhodelia è nata da sola e fa di testa sua XD. Sono contenta che Peter ti faccia pena, perché significa che ce l'ho fatta... non volevo metterlo da parte e via... in questa parte lo considero ancora Little-Peety come lo chiama sua madre.
 
 La Nika
Sono felice che la storia ti piaccia. Non mi sono concentrata solo su Lily e James perché era nata solamente come Siris/Enif poi mi dico "e Lily e James" ed ecco che spuntano, e poi "e Rem?" "e Peter?" "e tutta la scuola?" e così siamo arrivati alla storia com'è ora ^^'''''
 
hermy101
ehehe vista la scommessa?
 
Thaleron
YEAH! finalemnte si! Spero che continuerai a seguirmi e a commentare
 
PrincessMarauders
Come vedi dopo il matrimonio si è sparso solo polistirolo XD

SIIII!!!! Il fatto che tutti mi dice che vi dispiace per Peter mi fa sentire realizzata XD

Per quanto riguarda Petunia, la vedo schiava della sua stessa apparenza.
 

sissi181
Scusa il mega ritardo, ma eccomi qui con il capitolo nuovo nuovo ^^
Alohomora
Ti ho risposto tutto "di persona" quindi il mio sarà un semplice GRAZIE. Grazie perchè continui a seguirmi, Grazie per le nostre chiacchierate, grazie di tutto ^^

 

 

 

 

A presto

 

Mirwen

   
 
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