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Autore: XShade_Shinra    09/12/2009    3 recensioni
[ ON HIATUS ]
Benvenuti a NevediNotte, un luogo dove nevica solo dal tramonto all'alba, come se la notte stessa volesse celare qualcosa...
- Tratto dall'ultimo capitolo postato: L'Abbraccio del Gelo - Come un gatto guarì la solitudine di una creatura centenaria. -
[ Raccolta Disomogenea Dark Fantasy. Generi e Avvisi all'interno di ogni Capitolo e nel Capitolo Indice ]
[ Il capitolo "03. Lo Spirito del Villaggio" ha vinto l'Award come Best Song Fiction alla Quinta Edizione dei "Never Ending Story Awards" ]
[ Il capitolo "05. La Cicatrice della Vita" si è classificato 1° e ha vinto i Premi "Giuria", "Miglior Titolo" e "Originalità" al contest "Drabble and flash Collection" indetto da Deidaranna93 sul forum di EFP ]
Genere: Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'NevediNotte'
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- Hellcome to NevediNotte -
Il Gatto delle Castagne

Ella aveva un gatto grigio con gli occhi rossi che adorava stare accanto al camino per riscaldarsi e fare compagnia alla vecchia padrona.


Cara Nicole,
come stai?
Scusami per non averti scritto l'altra settimana, ma ho avuto dei problemi con la scuola: questo bimestre ho dovuto preparare dei compiti extra per i miei alunni che, ti ricordo, hanno un'età che va dalla prima elementare alla quinta superiore. Gli studenti saranno circa una trentina in tutto e molte classi non esistono, ma ancora mi chiedo perché i genitori non li mandino nella scuola a valle! Starebbero con altra gente e vedrebbero altre realtà, eppure continuano a voler tenere i giovani qui... mah... Almeno così me ne tornerei alla mia metropoli...
Comunque non era mia intenzione tediarti con questi discorsi sulla scuola, dalla quale siamo uscite ormai da anni!
Volevo raccontarti una cosa strana accadutami stanotte...
Molte volte ci si raduna insieme a tutta la famiglia davanti al caminetto, i motivi sono molteplici: mangiare, studiare, chiacchierare. Ma alla fine solo uno è quello che conta: stare insieme.
Ieri sera mi ero messa a cucinare le caldarroste per quando sarebbero arrivati i miei figli e i miei genitori.
Volevo fare loro una sorpresa.
Era da un po' che non ci riunivamo per mangiare.
Come sai, i miei sono di qui ed io non tornavo a NevediNotte dai tempi della quinta superiore, cioè l'anno prima di andare finalmente lontana da questo posto sperduto e frequentare l'Università di matematica, così ho deciso di preparare delle caldarroste e invitare tutti a cena a mangiarle.
Mio marito aveva acceso il fuoco nel caminetto ed era andato a prendere i bambini da scuola (ti assicuro, essere la maestra dei propri figli è terrificante!), quindi ero sola in casa e stavo mettendo a cuocere le castagne nella padella forata. Mi ero organizzata discretamente: avevo messo i tronchi sotto una griglia di ferro dove sopra vi tenevo appoggiata la padella, avvolta dalle fiamme, in modo che si cuocessero per bene. In questo modo si accumulava la brace sul fondo della griglia, come sbattevo la padella si staccava il guscio del frutto secco ed anche quello cadeva, alimentando le ceneri.
La cena è stata un successone! I miei genitori erano molto contenti e idem i bambini. Ci siamo sistemati sui divani davanti al camino e abbiamo mangiato di gusto, ma questa è la parte meno importante di tutta la faccenda; l'unica nota è che mi sembrava di mettere a cuocere molte più castagne rispetto a quelle che toglievo dal fuoco...
Finita la festa, i nonni hanno messo i nipotini a letto e poi se ne sono andati. Mio marito (che, come sempre ti rammento, fa il meccanico, e non il medico!) si è ritirato quasi subito, visto che si alza molto presto al mattino, così sono rimasta sola in soggiorno a dare una sistemata.
La brace teneva caldo l'ambiente, creando un bel tepore e mi era venuta quasi voglia di addormentarmi sul divano, ma quando mi avvicinai al caminetto, cambiai completamente idea. Avevo visto una cosa strana tra le braci rosso acceso insieme alla cenere: c'erano come due occhi rossi. Erano di un rosso scarlatto e intenso, ma luminosi come due tizzoni ardenti, e sembravano fissarmi. Ho sbattuto le palpebre un paio di volte, ma ciò non servì a scacciare quella demoniaca e grottesca visione. Ebbi paura, lo ammetto. Il grigio che ricopriva la base del caminetto sembrava voler celare il corpo della bestia nascosta che ci spiava immobile.
Mi ricordai le parole della nonna, che diceva che nelle fiamme del fuoco si vedono le anime dei dannati, e non seppi cosa fare.
Senza voltare la schiena, arrivai fino alle scale e salii al piano di sopra in silenzio, rimanendo seduta sull'ultimo gradino, vegliando affinché nessuno salisse a disturbare il sonno della mia famiglia o a renderlo eterno. Se qualcosa mi avesse assalita, in quel caso sarei stata abbastanza vicina a camera di mio marito perché intervenisse in mio soccorso, ma nulla fece la sua comparsa; sentii solo un po' di chiasso provenire dal pianoterra ed un acuto rumore, come un urlo disumano. Rimasi seduta sulle scale finché, ore dopo, non si svegliò il mio consorte, trovandomi ancora lì.
Spiegato il fatto, mi riaccompagnò giù e la nostra attenzione fu subito rapita da delle piccole impronte di cenere che andavano dal camino alla gattaiola - fatta fare dal vecchio proprietario della baita, da quanto mi hanno detto i miei genitori - che si muoveva appena, come se fosse stata da poco utilizzata. Tornati al caminetto, per fortuna quegli occhi terrificanti non c'erano più e nulla saltò fuori dalle braci quando le smossi. Nulla.
È da prima che cerco di convincermi che era stata la stanchezza a farmi vedere e sentire cose che non c'erano, ma quella sensazione che ebbi non ammette errori. Era qualcosa di paranormale.
Stamane ne ho parlato con la mia collega di materie umanistiche e mi ha raccontato di una leggenda nella quale si narra che una vecchia signora fosse in grado di preparare medicine miracolose o veleni potentissimi... Insomma, si era guadagnata l'appellativo di Strega. Ella aveva un gatto grigio con gli occhi rossi che adorava stare accanto al camino per riscaldarsi e fare compagnia alla vecchia padrona. Quel gatto andava matto per le caldarroste, erano il suo cibo preferito; gli piacevano talmente tanto che aveva imparato a rubarle dai caminetti senza scottarsi o farsi male, da qui "Il Gatto delle Castagne". Non è una presenza cattiva, né buona, ma solo un giocherellone che si nasconde sotto la cenere, tra le braci, continuando a rubare le caldarroste.
Fatto sta che non cucinerò più castagne...
Ci sentiamo presto, amica mia.
Non vedo l'ora di tornare alla mia metropoli.

Baci,
Claire

*+*+*+*+*+*+*+*+*+*

«Miau...» miagolò un piccolo e niveo gattino, camminando leggero sulla neve, con il musino e il groppone sporco di cenere, la quale lo faceva apparire grigio, che man mano si ricopriva dei fiocchi che cadevano.
«Psss pss pssssss...» lo chiamò un'altrettanto algida figura, levitante in posizione seduta sullo steccato di recinzione del villaggio «Sei andato di nuovo a rubare le castagne?» chiese, abbassando la mano.
«Maiu!» si leccò il musino, in gesto affermativo, saltando su quello spettrale palmo.
«Che monello! Non si ruba» lo sgridò affettuosamente, pulendolo dalla cenere. «La tua padrona non sarebbe contenta, sai?»
«Mié! Frrr... frrr...» miagolò, per poi fare le fusa, chiudendo gli occhioni color rosso fuoco.
La bianca donna se lo poggiò in grembo, dove si era depositata della neve, coccolandolo.
Alcuni minuti dopo, cominciò a vedere i fiocchi sempre più piccoli, segnale che stava per arrivare l'alba.
«Tra poco sarà mattina, piccolo poltergeist. Andiamo insieme a riposare. Anche domani notte dovrò vegliare sul nostro villaggio» sussurrò, riprendendo a fluttuare sopra la neve a passo lento.
«Mao...».


§Fine§
XShade-Shinra



-Note: Il fatto che sul poltergeist e su Neve si depositi della neve è voluto, non si tratta di un errore. ^^
Poltergeist: si tratta di uno spirito rumoroso (dal tedesco "geist" spirito e "poltern" bussare), solitamente legato alla presenza di una persona in un particolare stato psico-fisico, che provoca spostamento di oggetti ed urla che squarciano il silenzio, ben diverso dagli altri fantasmi, più silenziosi e dalla presenza appena percettibile. Nella nuova terminologia della parapsicologia, questo termine viene oggi espresso con l'acronimo inglese RSPK (Recurrent Spontaneous Psychokinesis), che significa "Psicocinesi Spontanea Ricorrente". Essendo questa una Raccolta Noir/Dark Fantasy, mi baso sul vecchio significato del termine: il rumore è dato dai miagolii del gatto, gli oggetti che si muovono sono le castagne o comunque qualunque cosa che il micio usi per giocare, mentre la persona vera e propria in questo caso non c'è, infatti si tratta di una cosa, o un cibo per meglio dire, difatti il poltergeist si presenta quando ci sono di mezzo le caldarroste (castagne + caminetto acceso). Spero di aver dato una spiegazione esaustiva per la mia scelta di utilizzare un poltergeist.

-Disclaimer: Lo scritto ed i personaggi sono interamente di mia proprietà. Tutti i personaggi di questa storia sono maggiorenni e comunque non esistono/non sono esistiti realmente, come d’altronde i fatti in essa narrati. 



Risposte alle Recensioni:

x Livin Derevel: x3 Bravissima! Beh, a sentire il sindaco, è molto probabile, sì sì... ù_ù Chissà +w+ ... Grazie dei complimenti! ^_^

x KissOfDeath: *____* Grazie mille!!! *si asciuga le lacrime di gioia* E poi... conosci Nightfall!! *^* Non puoi capire la mia gioia nel sapere non sono la sola al mondo ad ascoltare gli Stratovarius! xD Sono felice che la storia ed i personaggi ti piacciano!

Piccolo Spoiler... nel prossimo capitolo ci sarà nuovamente Koori! <3


  
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