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Autore: Carly_31    10/12/2009    2 recensioni
DRIIN!! -Pronto? -Se ti proponessi di fare una pazzia con me, cosa mi risponderesti?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una dolce pazzia Questo breve racconto è dedicato ad una persona molto importante per me, anche se Lui non lo sa.
Scritta pensando a te, che oggi compi gli anni. Anche se non la leggerai mai è come se fosse la mia dichiarazione solo e soltanto per te.




- Pronto?
- Se ti proponessi di fare una pazzia con me, cosa mi risponderesti?
- Ma..una pazzia...vabbè ci sto! Ma puoi dirmi di cosa si tratta?
- Eh no, è una sorpresa!
- Non puoi proprio dirmi qualcosa in più?
- Devi solo lasciare a casa tutto, perchè non ti serve. Niente cellulare, niente portafoglio, niente borsetta, niente di niente.
- Le chiavi di casa me le vorrai far prendere?
- Giusto quelle. Preparati. Fra dieci minuti sono sotto casa tua.
- Ok, a dopo.
- Ciao.
Stella chiuse la conversazione telefonica e si fermò a riflettere, spaesata. Il ragazzo che le faceva battere il cuore da tanto tempo ormai le aveva appena telefonato chiedendole di fare una pazzia. Non era tipo da colpi di testa lei, non aveva mai fatto follie che andassero oltre allo suonare i campanelli a mezzanotte. Ma ora aveva accettato di fare qualcosa di cui non sapeva esattamente niente: poteva trattarsi anche di rapinare una banca, ma lei aveva accettato.
L'unico motivo che l'aveva spinta a dire di si erano semplicemente due parole: con me.
L'idea di fare qualcosa assieme alla persona di cui era segretamente innamorata era troppo allettante.
Non c'era tempo da perdere, doveva prepararsi.
Non sapendo cosa la aspettava decise di vestirsi in modo semplice: pantaloncini di jeans e canotta viola con la stampa della celebre lingua dei Rolling Stones. Stella poi, si recò in bagno e si fermò davanti allo specchio: - Bene, e ora? Niente trucco direi, non si sa mai; dev'essere qualcosa di semplice, non un appuntamento galante; semplice e folle. Cavolo, sto per uscire con lui! Incredibile. Per fortuna che prima ho fatto la ceretta.
Detto ciò, si pettinò i corti capelli rosso mogano e decise di lasciarli sciolti a incorniciarle il viso ovale.
- Il cellulare resta a casa. Non devo prendere niente. Direi che sono pronta. Andiamo a vedere che cosa mi toccherà fare!
E sorridendo fra sè a quel pensiero uscì dall'appartamento e, invece di prendere l'ascensore, decise di fare le scale per avere più tempo per calmarsi: era la prima volta che uscivano insieme di sera, anche se non ufficialmente; non aveva la minima idea di cosa aspettarsi, ma non le importava granchè. L'unica cosa davvero importante era che oltre la porta d'ingresso al palazzo c'era Francesco che stava aspettando proprio lei.

Non appena aprì la porta lo vide in tutto il suo splendore. Francesco era in piedi a pochi passi dall'entrata che la stava aspettando e quando la vide le sorrise amichevole. Il ragazzo era molto alto, la maglietta nera metteva in risalto il bel fisico muscoloso e si abbinava molto bene alla sua pelle abbronzata. I corti capelli castani non erano stati pettinati ma, assieme ai vivaci occhi azzurro cielo, gli conferivano un tocco da classico uomo "bello e dannato".
- Eccomi! Ora mi vuoi dire che cosa stiamo per fare? O devo pensare che in realtà sei uno psicopatico che mi vuole rapire?
- No, niente psicopatico: in realtà sono un lupo mannaro che nelle notti di luna piena rapisce giovani fanciulle per cibarsi di loro. E questa notte sei tu la mia preda!
- Ah si? E come mai non vedo artigli o una folta pelliccia sul tuo corpo, dato che la luna è già alta nel cielo?
- Perchè io sono un lupo mannaro moderno: niente peli o zanne ma jeans e Converse. E poi sono molto più bello così.
- Modesto, eh? Comunque io preferisco un bel lupo peloso! 
Così, ridendo e scherzando, i due uscirono dal cortile del condominio e si incamminarono verso il lungomare della cittadina marittima dove Stella trascorreva le sue estati da quando aveva sei mesi.
Francesco guidò la ragazza verso l'ultimo stabilimento balneare e poi verso la spiaggia libera adiacente.
Era una calda notte di mezza estate e la luna piena illuminava il cielo come un bianco lampione, oscurando tutte le stelle. Nonostante ciò, era una serata molto romantica per Stella grazie alla scenografia ma sopratutto alla compagnia di quel ragazzo così meraviglioso che aveva deciso di fare qualcosa con lei. Si, ma cosa?
- Adesso mi sveli il mistero?
- Sei proprio curiosa, eh?
- Ebbene si. Ma non puoi pensare che una persona non diventi curiosa se riceve una telefonata come la tua.
- Bè devo ammettere che sono stato molto misterioso, ma avevo voglia di uscire e fare qualcosa di diverso. Così ti ho chiamato. E' proprio una bella serata, non trovi?
- Si la luna è molto bella ma...quale sarebbe questa fantomatica follia?
- Ok, è arrivato il momento di svelarti cosa stiamo per fare. Pronta? Chi arriva per ultimo in acqua paga da bere!
Mentre diceva questo Francesco si stava già sfilando la maglietta, rimanendo a torso nudo.
- Cosa?...ehi non vale!
Dopo un attimo di sbalordimento, Stella comprese che cosa doveva fare e, tolte le infradito, si sfilò velocemente la canotta e passò a sbottonare i jeans. Francesco era impegnato a slacciarsi le scarpe e, quando si stava per sfilare i pantaloni e gettarli sulla sabbia assieme agli altri indumenti, la ragazza stava già correndo verso il bagnasciuga in slip e reggiseno.
Stella corse fino a bagnare i suoi piedi con le onde lente che lambivano la costa ma non si fermò, correva avanti sollevando piccoli spruzzi salati e quando l'acqua le arrivava leggermente sotto il ginocchio si fermò e si voltò indietro cercando il ragazzo. Francesco aveva perso la sfida ma l'aveva seguita comunque dentro al mare e, per stuzzicarla, iniziò a calciare l'acqua in direzione di Stella per bagnarla.
- Ah! Ti scoccia aver perso eh? - scherzò la ragazza e iniziò a sua volta a difendersi dalla pioggia di spruzzi cercando di schizzare l'amico. I due continuarono per un pò, ridendo spensierati e perdendosi in quella notte che si fondeva con l'infinito del cielo, fino a quando non si ritrovarono più bagnati che asciutti; allora si fermarono e si avvicinarono lentamente l'uno all'altra. Francesco la guardava negli occhi, nei quali poteva scorgere una luce che non proveniva dal riflesso della luna, ma aveva origini diverse e più intime. Stella si sentiva stupidamente in imbarazzo a trovarsi in biancheria intima davanti a lui, anche se quell'abbigliamento non differiva molto dal costume che tutti i giorni in spiaggia le vedeva addosso. Quel pudore lo si poteva leggere nel rossore che aveva colorato la sue guance e dal petto che si alzava e si abbassava affannato e bagnato. Il primo a rompere quel silenzio carico di tensione fu Francesco:
- Allora? E' o non è una pazzia questa?
- Devo ammettere che mi hai stupito. Però mi è piaciuto: era da una vita che volevo fare il bagno di notte e finalmente ci sono riuscita. Grazie.
- Non c'è di che!
Francesco continuava a guardarla ed era sempre più vicino, e Stella rischiava di perdere il controllo e la lucidità: la sua fantasia correva a piede libero, fino ad arrivare ad immaginare la scena in cui lui si avvicinava e, prendendole dolcemente il viso fra le mani, la baciava. Non poteva permetterselo. Non poteva rischiare di intraprendere uno dei suoi tanti viaggi mentali dal quale, questa volta, non ci sarebbe più stato ritorno. Doveva sottrarsi a quella situazione che per i due aveva significati diversi. Francesco non poteva desiderare di baciarla, non poteva essere attratto da lei. Invece Stella era sempre più innamorata di lui ma sapeva che non sarebbe successo niente, e prima di rimanerne dolorosamente segnata, doveva allontanarsene. Così, sorprendendo tutti e due, si voltò di lato e si tuffò in quell'acqua calda e accogliente che rappresentava un altro mondo per lei, un mondo più accogliente nel quale si sentiva completamente a suo agio. Ne riemerse pochi istanti dopo a un paio di metri da Francesco, che la guardava senza capire il vero motivo di quel tuffo.
- Dai buttati anche tu. Tanto ormai sei bagnato dalla testa ai piedi quindi, perchè non approfittare di quest'acqua meravigliosa? - disse la ragazza galleggiando mezza stesa fra le onde.
- Bé...io, meglio di no. Non sono un bravo tuffatore.
- Francesco, mi togli una curiosità? E' da quando ti conosco che non ti vedo mai mettere la testa sott'acqua quando fai il bagno. Perchè?
- E' una storia lunga.
Vedendo il ragazzo rabbuiarsi, Stella ebbe la certezza di aver toccato un tasto difficile, e capì che era meglio lascier perdere.
- Capisco. Magari un giorno me la racconterai.
- Un giorno.
Francesco si immerse in mare e fece qualche bracciata verso il largo, fino ad avere l'acqua all'altezza del petto, poi si fermò e fissò lo sguardo verso le luci della costa che si estendeva a nord-ovest per molti chilometri. Stella gli si avvicinò lentamente, producendo uno sciabordio leggero che si confondeva facilmente col rumore delle onde; giunta alle sue spalle, gli posò una mano sulla spalla nuda e gli disse piano:- Scusami, non volevo rattristarti.
Il ragazzo si girò per essere faccia a faccia con lei e la guardò negli occhi, abbandonando i pensieri tristi che lo avevano circondato.
- Non ti preoccupare. E' passato. Godiamoci la nostra serata di follia. - e così dicendo le sorrise dolcemente.
Poi successe una cosa che nessuno dei due si aspettava: la mano destra del ragazzo si levò verso il viso di Stella e lentamente, molto lentamente, scostò dietro l'orecchio una corta ciocca di capelli bagnati che aderivano alla guancia della ragazza, bollente dopo quel gesto.  Il profumo di vaniglia mescolato all'odore di salsedine stuzzicò il naso del ragazzo, che lo trovava buonissimo semplicemente perchè apparteneva a lei. Gli occhi di Francesco erano fissi in quelli della ragazza e scrutavano quelle verdi profondità cercando di carpire i pensieri della loro proprietaria, gelosamente nascosti. I battiti frenetici del cuore di Stella erano udibili al di sopra del fruscio del mare e correvano veloci, spinti dalle forti emozioni nate da un semplice gesto.
- Se ti dicessi che mi sono innamorato di te?
Le guance di Stella avvamparono, il cuore le salì prepotentemente in gola e il respiro si fece corto; non poteva essere vero. Non poteva aver sentito davvero quelle parole. Non poteva perchè non si trovava in uno dei suoi sogni ma era realmente immersa nel mare fino al petto e davanti a lei si trovava veramente il ragazzo che le aveva rapito il cuore.
Eppure aveva capito bene: Francesco le aveva appena detto di essere innamorata di lei. Bé, non proprio, aveva usato il condizionale.
Forse era solo uno scherzo. Un crudele scherzo che l'avrebbe lasciata cadere in un abisso di tristezza e umiliazione. Ma l'espressione che poteva leggere sul volto del ragazzo era sincera, incerta della risposta ma sincera. E timorosa.
- Dici sul serio?
- Non sono mai stato più serio in vita mia.
Stella si morse il labbro inferiore e distolse lo sguardo spostandolo sulle increspature che nascevano dalle onde infrante sui loro corpi. Francesco era veramente innamorato di lei. Lei che non era una ragazza perfetta né nell'aspetto fisico né nel carattere. Lei che, però, avrebbe dato qualunque cosa pur di interessare anche solo un pò quel magnifico ragazzo che ora le stava davanti mezzo nudo e aspettava una risposta.
- Francesco, io mi sono innamorata di te dal primo momento che ti ho visto, ma non potrei sopportare di essere presa in giro da te. Vedi, io...
- Shh...non dire niente. Quello che hai detto mi basta. Verrà il tempo della spiegazioni, ma non è questo. Ora voglio solo concentrarmi su di te e l'atmosfera magnifica che ci circonda.
Detto questo prese una mano di Stella e se l'appoggiò al petto, all'altezza del cuore.
- Lo senti? Senti come batte? Sei tu che mi fai quest'effetto.
Stella, che era arrossita a quel contatto ma che aveva desiderato fin da subito quando il ragazzo si era tolto la maglietta, sorridendo aveva replicato il gesto di Francesco, ma ora era la mano di lui che veniva appoggiata al petto palpitante di lei, accanto al seno sinistro. Sotto al grande palmo del ragazzo, il ritmo del cuore di Stella aveva accelerato notevolmente.
- Non sono l'unica a fare un effetto strano alla gente!
Francesco, dopo un attimo di smarrimento dovuto alla posizione in cui si trovava la sua mano, avvicinò lentamente il proprio viso a quello di Stella e posò le proprie labbra su quelle di lei. La ragazza consolidò quel bacio gettando le braccia al collo di lui e facendo combaciare i loro corpi; allora Francesco le cinse i fianchi con le braccia e la strinse ancora più a sè aggiungendo passione alla passione, perchè ora che si erano trovati non l'avrebbe più lasciata andare. Quel magico momento era fatto solo per il bacio tanto a lungo sognato da entrambi ma rimasto segreto per troppo a causa della timidezza.
Solo il mare e la notte avvolgevano quelle due anime e attorno al loro bacio ruotava l'intero universo, perchè è l'amore la chiave di tutto.
Ora Francesco e Stella l'avevano capito.

  
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