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Autore: evnychibi    12/12/2009    1 recensioni
I vampiri... Creature antiche che si nutrono di sangue.... Sangue umano... Creature dalla forza straordinaria... Con dei poteri innaturali... Ognuno di loro è diverso... ma una sola cosa hanno in comune... il nemico... colei che li combatte... colei con la sola forza di affrontarli... lei... lei la Cacciatrice...
Genere: Sovrannaturale, Horror, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti
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-Capitolo 2°-



Faith i Vampiri non sono mai da sottovalutare, essi hanno caratteristiche diverse, ognuno di loro ha un potere, potente, maligno, non abbassare mai la guardia di fronte a uno di loro... Uccidili Faith.... Tu sei la cacciatrice....”


La rossa guardava Faith con sguardo mobile, la giovane ragazza si sentiva nuda di fronte a quei occhi color della notte, quel sorriso mentre la guardava non si toglieva dal suo perfetto viso dalla pelle rosea.

-Chi sei?- sibilò Faith.

La donna si avvicinò ai tre ragazzi, ma lei sembrava che vedesse solo Faith -Sharin Amylood, ho il compito di addestrarti, sei stata scelta-

-Addestrarmi?- domandò alzando un sopracciglio -E per cosa scusa?-

-Tu sei la cacciatrice... Sei la prescelta-

La ragazza rise quasi istericamente -Ok è stato divertente ora però mi sto stufando di questo gioco- fece per andarsene, ma la donna la bloccò -Dimmi Faith cos'hai provato quando combattevi contro quel vampiro inferiore?-

La ragazza continuò a darle le spalle, risentì tutta l'eccitazione che le scorreva nelle vene che ancora pulsavano violentemente.

Si voltò, il volto indecifrabile, sembrava una statua di marmo -Eccitazione, adrenalina... Voglia di ucciderlo- la sua voce rauca sembrava provenire da un'altra dimensione, come se Faith fosse lontana chilometri.

Alex e Lucas dal canto loro non ci stavano capendo proprio un bel niente, Lucas si mise seduto a gambe incrociate per terra accendendosi una sigaretta -La cosa mi sa di lunga-

-Maledico te e le serate alternative- sbottò esasperato Alex.

-Tu sei stata scelta per sterminare i Vampiri- esalò la donna guardandola.

-Perchè io?- soffiò debolmente.

La donna alzò le spalle -Non c'è un perchè Faith, come la maggior parte delle cose in questo mondo- si avvicinò a lei -Io sono stata scelta per allenarti, per prepararti, non ho chiesto un perchè lo faccio e basta-

-Io invece sono rimasta alla fascia d'età dei “perchè”- ringhiò irritata -Io non voglio essere la cacciatrice-

-Ma lo sei, è il tuo destino non puoi farci niente- la sorpassò rimettendosi il cappuccio -I vampiri si stanno muovendo, al mondo serve una cacciatrice che riesca a tenere l'equilibrio fra l'inferno e la terra... Quella cacciatrice sei tu Faith che tu lo voglia o no ormai è stato deciso- e così dicendo se ne andò sparendo nell'oscurità.

La ragazza ringhiò -Maledetta-

-Ok gente leviamo le tende per favore, questo posto non mi fa ragionare- celiò Lucas alzandosi.

I due erano già sul punto di arrampicarsi quando si accorsero che Faith era rimasta dov'era, immobile.

I due si guardarono -Vai tu almeno la fai incazzare- sorrise Alex.

-Ma vacci tu... Non voglio che mi conci come quel mostro- tremò al solo pensiero.

-Deficiente vai e poche storie-

-Ma dové finito il suo migliore amico?- domandò sarcastico.

-E' a fare un giretto in un mondo parallelo dove Faith Fool è una ragazza normale, con dei problemi normali, con degli amici normali...E non una piccola Xena dei giorni nostri- esalò quasi esasperato.

Lucas sbuffò e mettendosi le mani in tasca raggiunse la ragazza -Racchia muovi il culo che sinceramente non ci tengo a essere sul menù della cena di qualche vampirello-

Nessuna risposta.

Il ragazzo sospirò -Faith, devi riposare andiamo-

-Io non voglio tutto questo- sibilò abbassando lo sguardo -Io voglio una vita normale, ho diciassette anni, dovrei pensare a cosa mettere su al ballo della scuola, dovrei riempirmi di gelato quando sono depressa, e non...non uccidere dei mostri che si nutrono di sangue umani,non voglio niente di tutto ciò-

-Dormici sopra- le mise una mano sulla spalla -Non sei abbastanza lucida per ragionare-

Lei ghignò, un ghigno freddo, amaro che fece venire i brividi al ragazzo -Si hai ragione- e senza aggiungere altro si avviò verso il muro.



Il suono della sveglia la fece scattare come una molla provocandogli un mal di testa al pari di un dopo sbornia.

Si alzò mugugnando imprecazioni al suo disordine che la faceva sbattere da tutte le parti, riuscì ad arrivare in bagno quasi strisciando, si guardò allo specchio e tutto cambiò.

Lei era cambiata, lei si sentiva diversa.

Si toccò il viso, sentiva dolore ma nessun livido, nessun segno di tutte le volte che quel vampiro l'aveva colpita.

Cacciatrice.

Diede un pugno allo specchio mandandolo in frantumi, la mano le sanguinava ma poco le importava, lasciò tutto com'era e prendendo uno straccio per coprirsi la mano uscì dal bagno andando in cucina.

-Che hai combinato in bagno?- le domandò la madre.

-Niente che ti interessi- prese una tazza versandogli dentro del latte per poi prendere i cereali -Io starò via per qualche giorno, lavoro all'estero-

-Grazie per l'informazione- e così dicendo prese la sua colazione ritornando in camera.

Si vestì e mettendosi lo zaino in spalla uscì di casa senza degnare di uno sguardo la madre.

La mattinata era fredda e tagliente, si strinse di più la sciarpa intorno al collo rabbrividendo, si accese una sigaretta mettendosi l'mp3 nelle orecchie.

Ogni cosa che la circondava sparì, c'erano solo lei e i suoi maledetti pensieri, non si spiegava il perchè con tutte le persone che esistevano al mondo proprio lei, lei doveva essere la cacciatrice.

Era come se suo padre, prima di morire 7 anni prima, l'avesse preparata a questo avvenimento, si era sempre chiesta perchè suo padre le raccontava sempre storie su creature infernali, su miti demoniaci, streghe, ora collegava tutto, ora capiva,

suo padre sapeva.

Suo padre aveva sempre saputo il suo destino, strinse denti e pugni con rabbia, non le aveva mai detto niente, non l'aveva mai preparata veramente.

Con violenza diede un pugno al muro provocando un solco profondo.

-Ok, mi spaventi adesso- le arrivò alle spalle Alex.

Lei si voltò di scatto -Non arrivarmi mai più alle spalle- sibilò fredda.

Il ragazzo rimase immobile per alcuni secondi per poi addolcire lo sguardo -Faith stai tranquilla, vedrai che si sistemerà tutto-

-No Alex, non si sistemerà più niente- sospirò per poi tornare a guardare il suo migliore amico -Andiamo, oggi non ho voglia di arrivare tardi-

-Miracolo!- alzò le mani al cielo -Posso sapere come mai?-

-Ho freddo- disse semplicemente cominciando a camminare.

Arrivati a scuola erano due bei cubetti di ghiaccio, Lucas li venne subito incontro correndo -Ragazzi!-

-Hei Lucas hai la stessa faccia di ieri sera- lo prese in giro l'amico -Che ti è successo?-

-C'è una nuova professoressa- li informò riprendendo fiato.

-Bella?- chiese speranzoso il ragazzo.

-Oddio si- disse alzando le spalle -Ma il punto è un altro-

-Lucas mi stai facendo venire l'ansia- sbuffò Faith.

    -Sharin Amylood-

    -Ne sei sicuro?- domandò Alex guardando con la coda dell'occhio Faith.

    -Che cosa insegna?- domandò la ragazza.

    -Storia, ce l'abbiamo la prima ora-

    -Fantastico- ringhiò stringendo i denti cominciando a camminare -Andiamo in classe-

    I tre ragazzi entrarono in classe, ma la professoressa non era ancora arrivata, Faith andò a sedersi al suo posto, l'ultimo banco in fondo in parte alla finestra, si sedette lasciando andare la testa sul banco.

    -Secondo me avrà un esaurimento nervoso seguito da una cresi isterica- sussurrò Lucas ad Alex.

    -Stai zitto che fai un favore all'umanità- ribattè massaggiandosi la testa.

    -Buongiorno ragazzi- il brusio cessò di colpo, la donna entrò suscitando sorrisetti da parte dell'ala maschile.

    La donna mise le mani sulla scrivania guardandoli uno ad uno, si soffermò su Faith che non aveva nemmeno alzato il capo, ma non disse nulla -Io sono la professoressa Sharin Amylood, insegno storia spero di farvi piacere qualcosa della di questa materia-

    -A me qualcosa già piace- sibilò il vicino di banco di Lucas.

    -Molto bene, oggi niente lezione, dobbiamo conoscerci un po' meglio- sorrise dolcemente -Dunque chi vuole cominciare?- li scrutò ricevendo come risposta un silenzio tombale -Non tutti insieme ragazzi- scherzò sorridendo -Tu la infondo che mi sembri molto interessata a questa discussione-

    Tutti i compagni si girarono a guardare Faith che solo in quel momento alzò lievemente la testa -Dico che sono stanca-

    -Mi dici il tuo nome?-

    -Perchè non lo sa già?- la sfidò con lo sguardo, la donna sogghignò -E come potrei saperlo?-

    -Guardando sull'elenco- Faith la fissava impassibile, senza battere ciglio -Faccia l'appello così fa prima-

    Lucas e Alex si guardarono -Qui le cose non sono cominciate per niente bene-

    -Ogni volta le tue acute osservazioni Lucas mi sorprendono, qui c'è da fare qualcosa o veramente dovrò prendere in considerazione l'idea di mandare Faith al manicomio- sibilò guardando con la coda dell'occhio la sua migliore amica che non faceva altro che rimanere immobile a fissare la professoressa.

    La donna prese il registro, passarono alcuni secondi di assoluto silenzio -Faith Fool-

    La ragazza applaude -Complimenti, lei è una veggente, o una strega? A no lei è un'osservatrice- ringhiò alzandosi e se ne andò sbattendo la porta.

    -Ma che genere di droghe assume Faith nell'ultimo periodo?- domandò Edward Weerk, il figlio del preside della scuola, un ragazzo tranquillo, ma strano, come lo aveva sempre definito Faith, che di solito sulle persone aveva buon occhio.

    -Droghe molto potenti- si passò le mani sul viso Alex.


Faith camminava per i corridoi dell'ala ovest della scuola, che essendo la parte vecchia era deserta, incrociava ogni tanto qualche bidella con il carrello delle pulizie, ma non le degnava nemmeno di uno sguardo.

Si fermò davanti alla porta della vecchia biblioteca, si guardò introno, completamente deserto, aprì la porta entrando.

L'odore di chiuso e muffa le invase le narici facendogli venire la nausea, alcuni scaffali erano ancora pieni di alti tomi polverosi, il pavimento come il resto della stanza non aveva più un colore definito.

Si avvicinò a uno dei tanti scaffali, prese un libro a caso, tossì quando la polvere cominciò a fluttuare nell'aria, aprì il libro, cominciando a leggere, o meglio provandoci.

Il libro era illeggibile, la scrittura non la conosceva, sembrava antica molto antica, cominciò a sfogliarlo per poi soffermandosi su una figura che rappresentava un demone con tanto di corda e fauci ben peggiori di quelle di un vampiro.

Si voltò di scatto percepiva all'improvviso una presenza, c'era qualcuno in quella stanza oltre a lei, cominciò a guardarsi attentamente intorno, la sentiva era vicina molto vicina a lei eppure non vedeva nessuno.

La presenza sparì così veloce come lo era apparsa, Faith mise giù il libro e uscì dalla vecchia biblioteca.

Ritornò nella parte est, ne era sicura in quella biblioteca c'era qualcosa di strano, ripensò al libro, forse avrebbe fatto meglio a prenderlo con se, scosse il capo violentemente, no si era chiamata fuori da tutta quella storia assurda e irreale.

Ma più se lo ripeteva più si sentiva meno sicura di ciò che pensava, forse aveva ragione la professoressa, non esistono i perchè a questo mondo, le cose accadono per un motivo, il destino ormai aveva mescolato le sue carte, l'unica cosa che doveva fare era giocarsi bene la sua partita.


La scuola di notte fa sempre un suo certo effetto, perfino a lei le faceva sentire i brividi lungo il collo, camminava per i corridoi con un paletto stretto nella mano destra, giunse nell'ala ovest, quella parte della scuola durante la notte metteva ancora più i brividi che quando era giorno.

Guardò fuori dalla finestra, tutto era in completa tranquillità, come se fosse tutto normale, ma lei sentiva che niente era normale.

Si voltò di scatto trovandosi a pochi centimetri da un bel viso di un ragazzo dai riccioli ribelli, rimasero a fissarsi per alcuni secondi, la ragazza indietreggiò di qualche passo -Lucas che diavolo ci fai qui?-

Lui fece spallucce -Ti ho seguito, sei passata davanti a casa mia e ti ho visto alla finestra-

-Ma tu non hai niente di meglio da fare che spiare le persone dalla finestra?- sibilò seccata riprendendo a camminare.

-E' un ottimo passatempo, te lo consiglio- sentenziò sicuro di sé.

-Io ti ho sempre consigliato il suicidio ma non mi hai mai dato ascolto, quindi credo che non seguirò il tuo- erano arrivati davanti alla biblioteca, la ragazza si voltò verso di lui -Lucas tornatene a casa è pericoloso-

Lui scoppiò a ridere -Fool fammi il favore di sparare meno stronzate, e poi che c'è di pericoloso in una vecchia biblioteca?-

-Stamattina sono venuta qui, ho trovato un libro, poi all'improvviso ho sentito una presenza potente, ma non vedevo nessuno, e come è apparsa è sparita alla stessa velocità- spiegò fissando la porta della biblioteca -Voglio vederci chiaro-

-Ma non eri mica tu quella che non voleva niente di tutto ciò?- alzò un sopracciglio confuso.

-Diciamo che ho cambiato idea- lo fissò seria -E ora evapora-

    -No no io entro con te, ormai sono arrivato fino a qui, non ho voglia di tornare indietro-

    Lei sospirò rassegnandosi -E va bene ma stammi sempre dietro-

-Si mammina- fece angelicamente facendola ringhiare.

Entrarono silenziosamente, Faith accese la torcia che si era portata dietro, fece un rapido giro nella stanza notando che era cambiato qualcosa dalla mattina che era stata in quella stanza.

-Non me la ricordavo così messa male la vecchia biblioteca- commentò il ragazzo guardando quel poco che la pila riusciva ad illuminare.

-No nemmeno io-

Le scansie dove una volta vi erano i libri rimasti erano tutte ribaltate, alcuni libri erano per terra.

Faith sbarrò gli occhi alzando lo sguardo verso il soffitto, puntò la pila e il sangue dei due ragazzi si ghiacciò all'istante.

Il vampiro li piombò addosso a Faith che se ne liberò con un calcio, ben calcolato, nelle parti intime.

Il vampiro indietreggiò -Dimmi tesoro cosa ci fa un mostro degli anni '70 in una vecchia e polverosa biblioteca di un paesello d'America?- Lo scrutò quasi scherzandolo.

-Questo a te non interessa- sbraitò mettendo ben in evidenza i canini appuntiti.

Faith con una capriola li arrivò davanti dandoli un pugno in faccia -Allora non mi servi a niente- li impiantò il paletto nel cuore e quello diventò cenere mischiandosi con la polvere del pavimento.

-Faith devo essere sincero la cosa comincia a preoccuparmi- esalò Lucas con il fiatone.

Faith riusciva a sentire i battiti velocissimi del cuore del ragazzo, aveva paura, si Lucas aveva tanta paura.

Lo aveva messo in pericolo, doveva lavorare da sola, si avvicinò a lui -Dimmi dove abita Sharin-

-Che vuoi che ne sappia io?- sbottò irritato.

-Vai da Karol lei riuscirà a entrare nel computer della scuola e a fornirci l'indirizzo-

Lucas la guardò stranito -Faith è mezzanotte, non posso presentarmi in casa sua così su due piedi per poi infrangere anche il regolamento sulla privacy-

-Fallo e basta- soffiò uscendo dalla biblioteca, il ragazzo la seguì -E tu che fai?-

-Ho un lavoro da fare-




  
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