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Autore: TonyCocchi    18/12/2009    2 recensioni
Una chiamata misteriosa di Kurenai e tre giovani ninja con il loro compagno a quattro zampe scattano uniti all'azione! Per chi ama il team 8! PS: BUONE FESTE! ^__^
Genere: Commedia, Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Team 8

Ciao a tutti! La mia nuova trovata comica ha già attirato qualche lettore, evvai! Tra l’altro anche una certa assenteista… che sono felicissimo di risentire e mi auguro seguirà questa mia storiella con la promessa di qualche risata! ^__^

I capitoli e le introduzioni corte, la scrittura veloce e spassosa senza fronzoli… tutto questo mi riporta indietro al tempo della mia prima produzione comica, che bei tempi!

La scoperta del motivo della chiamata ha fatto cascare le mascelle e le braccia ai nostri amici, nonché i lettori dalle sedie: perfetto! Ma ora è il momento che Kurenai si spieghi dopo aver quasi infartuato i suoi allievi! Buona lettura, e buone feste da NaruXHina!

 

PS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!

 

PPS: So che questa fic può sembrare non molto intonata al periodo, ma per chi volesse qualcosa di più natalizio ricordo che c’è anche “Merry Naruto Christmas” nella mia gallery! Riguardo questa… diciamo che è ambientata a dicembre, và! XD

 

 

 

 

Per un bel po’ si sentì soltanto il ciucciare del piccolo.

Hinata, Shino, Kiba e Akamaru avevano ancora gli occhi strabuzzati, ma Kurenai, nonostante lo spostamento d’aria dell’urlo di prima le avesse scompigliato i capelli a mò di una punk, si limitava a rivolger loro un beato sorriso di benvenuto, e neanche Asuma dava segno di interessarsi alle loro facce scioccate, attaccato al ciucciotto come il padre, buon anima, lo era sempre stato all’amata sigaretta.

La jonin tenne il bambino con un solo braccio e con l’altro si risistemò i capelli: “Ragazzi, che vi prende? Mi sembrate un pochino… scossi.” disse con gentilezza.

Li guardò meglio: erano tutti sudati e col fiatone per la corsa! Dalla testa di Hinata spuntavano dei capelli alzati qua e là, Shino aveva cappuccio storto e colletto sbottonato, e Kiba aveva la lingua penzoloni come Akamaru! Stavano ancora riprendendosi dallo “shock” insomma.

La loro reazione ebbe però ugualmente toni molto alti e molto poco tranquilli!

“MA LE SEMBRANO DOMANDE DA FARSI?!?!?!?” –latrò Kiba con gli occhi da fuori- “Si rende conto che tra lei e Shino con le sue ipotesi sulle lettere troppo brevi a momenti ci fate venire un colpo?!?!?!?”

“N-non si fa così, maestra Kurenai! C-ci ha fatto spaventare!” –balbettò Hinata.

“Wof!” sbottò Akamaru.

Persino Shino era rimasto infastidito ed alzò la voce!

“Già!”

Sempre di poche parole, ovviamente.

Kurenai batté le palpebre perplessa: “Uh? Oh, voi vi riferite al messaggio, non è così? Eh eh eh!”

“N-non c’è niente da ridere! Pensavamo le fosse accaduto qualcosa di grave!” si lamentò Hinata.

“Quindi è per questo che siete così nervosi! Quanta premura! Niente da dire, siete davvero dei bravi ragazzi.”

“……”

Arrossirono un po’, ma non mancarono di manifestare il loro disappunto; e Kurenai capì di non dover tirare oltre la corda.

“Oh, beh, sappiate comunque che la situazione è per l’appunto grave, e il mio bisogno di voi era urgente.”

Adocchiarono tutti e tre il bimbo tra le sue braccia, e l’Aburame si fece portavoce: “Scusate maestra, ma non poteva semplicemente spiegarcelo nella lettera?”

“M-magari in toni meno catastrofici…” aggiunse Hinata gesticolando con gli indici.
“Ehm…”
“Uh?”

“Ecco, vedete, avevo paura che se ve l’avessi detto non sareste venuti, o perlomeno non così in fretta.”
SDONG!

Sei gambe e quattro zampe all’aria in un nanosecondo!

“Voi teenager di oggi siete sempre impegnati, e poi si sa che con impegni di questo genere… non siete poi così entusiasti, eh eh eh!” fece carezzando la testolina ricoperta di ricciolini neri.

“M-ma come le è venuto in mente? Ovvio che saremmo venuti qui lo stesso!”
Kurenai rivolse a Kiba uno sguardo obliquo…

“……”
Lo stesso fecero Shino e Hinata…

“……”
Cercò un po’ di appoggio in Akamaru che però guardò dall’altra parte.

“Ehi!”

“Spero mi perdonerete ragazzi, ma il mio bisogno di babysitter era impellente.”
“Come mai?” chiese la Hyuga.

“Devo andare da mia madre. Ha preso un po’ di febbre ed è abbastanza anziana, ha bisogno di qualcuno che l’accudisca.”

“Capisco…”
“Quindi capirete che per me sarebbe difficilissimo badare a lei e a questo piccolino. Inoltre non voglio si ammali anche lui, vero amore?”

Ogni volta si riferiva a lui il volto le si illuminava immancabilmente. Come avesse percepito di essere stato chiamato in causa, il piccolo Asuma alzò la testolina e guardò la madre, mugolando.

I tre ragazzi si guardarono tra loro: era davvero un bel quadretto quello, ma ciò non cambiava una realtà non poco problematica…

“Maestra Kurenai, possiamo capire le sue ragioni…” disse l’insettaro ragionevolmente.

“E-e possiamo perdonarla per averci fatti correre qui pieni di paura…” –aggiunse Hinata compassionevolmente- “Ma…”
“MA NON POSSIAMO FARE I BABYSITTER! È FUORI DI TESTA PER CASO?!” sbraitò Kiba prevedibilmente!

“E perché no? Non avevate altri impegni, giusto?”

L’Inuzuka si grattò dietro la nuca: “No, ma…”
“Avreste preferito un’altra missione ninja in cui prepararsi, partire, camminare ore e ore, magari sotto la pioggia, rischiando di ritrovarvi a combattere contro dei nemici e magari di perdere i soldi durante l’azione e ritrovarvi nei guai alla locanda in cui avete deciso di alloggiare durante il ritorno sbafandovi tutto quello che c’era in cucina al momento di pagare i conti’”

Kiba, Hinata, Shino e Akamaru: °///°

Il resoconto della loro ultima missione.

Shino si schiarì la voce: “Ci tengo a precisare che sono stati Kiba e Akamaru a ingozzarsi come delle bestie.”

“Si, ma chi aveva detto quando siamo partiti che i suoi insetti non percepivano pioggia in arrivo nell’aria?”

“Anche loro sbagliano…”

“Fate conto che anche questa sia una missione: una missione con me come cliente, da svolgere dentro le mura del villaggio e all’asciutto sono un tetto familiare! Non è invitante?”

“C-certo, maestra, ma… Quello che Kiba cercava di dirle è che noi non sappiamo assolutamente come si fa ad accudire un bambino: non abbiamo nessuna esperienza, e poi… non è assolutamente una missione come le altre.”
Kurenai annuì compiaciuta: “Esattamente: cosa ci può essere di più speciale per dei ninja che una missione del tutto normale?”

Shino ebbe da ridire: “Il compito che lei ci sta affidando…”
“Dì pure sbolognando…” fece Kiba.

“Non è comunque dei più ordinari tra quelli “normali”… E lei di certo conosce tante altre babysitter, ne avrà chiamata almeno uno altre volte. Quindi mi chiedo: non è che semplicemente vuol farsi due risate scaricandoci addosso una parte del suo lavoro che guarda caso ci mette non poco in difficoltà?”
“AH AH AH! MA NO, COME TI VIENE IN MENTE?” (^___^”)

“……” (-___-)

Kurenai si asciugò un gocciolone dietro la testa e cambiò completamente espressione.

“Seriamente ora: Voglio che impariate a cavarvela anche al di fuori dell’ambito ninja: la vita è piena di missioni oltre a quelle in cui vi portate dietro coprifronte e kunai. Se come dici tu vi sto mettendo apposta in difficoltà lo faccio per due ottime ragioni.”

“Ossia?” chiese Kiba.

“Primo: vi sto dando un occasione per dimostrarvi giovani seri e soprattutto responsabili. Le difficoltà temprano: una persona adulta deve essere in grado di far fronte ad ogni sfida e di essere un punto di riferimento per i più giovani e inesperti.”

Il bimbo sternutì. La mano di Kurenai compì uno scatto rapidissimo con cui riacciuffò il ciuccio e lo rimise in bocca ad Asuma, lasciando sconcertati i suoi allievi riguardo una tale velocità…

“Secondo: Hinata, Kiba, Shino, e anche tu Akamaru, sappiate che non mi sarei mai sognata di darvi questo compito se non sapessi che sarete perfettamente in grado di farlo e di farlo bene. O pensate che io voglia mettere mio figlio nelle mani di un trio di imbranati?”
“Beh…” fecero i tre all’unisono!

“Infine, se vogliamo aggiungere altro… Voi un giorno sarete genitori!”

“EEEH?!?!?!”
“Non volete imparare qual cosina per portarvi avanti quando sarà il momento?”
Ognuno aveva in faccia una diversa tonalità di rosso!
“C-come?”
“Ma noi…”
“G-g-g-genitori…”
“Si, esatto Hinata! E se un giorno… tu e Naruto…”
(Sbuffo di fumo dalle orecchie): << Fiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii! >> (°///°)

“HINATA?! Maestra, ha fatto bollire Hinata!”

“E ridere il bambino.” aggiunse Shino.

Kurenai rise a sua volta: “Il soffio delle tegliere gli piace!”

Asuma: “Ih ih ih!”

Kiba iniziò a scrollarla e a farle aria con la mano per darle modo di riprendersi (e rinfrescarsi!), mentre Kurenai scuoteva il capo: quella ragazza era sempre così impressionabile. Dopotutto che aveva detto di male? O forse era proprio lei, che amava troppo essere mamma per non augurare a tutti di diventare genitori? Ma sì, per quello c’era tempo: avevano solo sedici anni. Presto o non presto comunque, come aveva detto prima, prendersi cura di un bambino li avrebbe aiutati a crescere: una vera fortuna che avesse appunto un bambino e un occasione per metterlo a loro disposizione!

“Andrete benissimo, vedrete!”
“EHI! Da dove sbuca quella valigia?” fece Kiba spaventato da quella comparsa in un battito di ciglia!

“Devo stare da mia madre una giornata intera, qualcosa dovrò pur portarmela dietro!” (^__^)

“Un momento! Lei non può andarsene così!”

“Certo che no: non prima di avervi dato la lista dei consigli con tutto quello che c’è da sapere su Asuma e le sue abitudini, oltre ovviamente a dei “consigli tecnici” sui bimbi.”
Kiba incrociò le braccia: “Umpf! Grandioso, quanti rotoli di pergamena sono?”

“Tsk, spiritoso Kiba, ecco il foglio.” fece porgendoglielo.

Sollevò la valigia e si avviò in corridoio e poi verso la porta di casa.
“Beh, ragazzi, buona fortuna, ma soprattutto state uniti.”

“Ehm, c’è qualcosa di non molto rassicurante in questa frase…” constatò la sua allieva.

Dal tono sembrava proprio un invito a prepararsi! Eppure era solo un pupetto…

“Ve la caverete, avete anche la guida! Ora scusate non voglio far tardi. Ciao ciao!”

“M-ma-ma-ma, aspetti!” cercò di trattenerla Hinata.

Kurenai effettivamente si fermò…

“Eh? Oh, giusto…”
Tornò indietro…

<< !?!?!?!? >>

E mollò il suo fantolino in braccio ad Hinata!

“Oh, come sei carina con un bimbo in braccio… Secondo me saresti una mamma veramente dolcissima!”

Hinata chinò il capo e fece un altro sbuffo di fumo dalle orecchie con tanto di fischio: aveva subito focalizzato sé stessa da grande che coccolava un bambino biondo con gli occhi azzurri!

“M-m-maestra… l-la prego…”
“Scusa cara…”

Qualcun altro lì di piccolo e carino non si faceva invece problemi di ridere del suo imbarazzo!

“Shino, mi raccomando.”

“Ammetto di essere allo sbando… farò ciò che posso.”
<< Perché si raccomanda sempre a Shino? Perché mai a me? GRRRR!!! >> sbottò Kiba tra sé e sé: non digeriva il fatto che la maestra si fidasse più di Shino che di lui! Solo perché lui era quello irrequieto e una volta aveva morso il cliente scambiandolo per uno dei cattivi non voleva dire che non poteva essere lui il capo team!

Seguirono Kurenai fino alle scale; da lì la guardarono scendere i gradini, ed erano già un po’ più insicuri…

“Maestra!” –gridò Kiba nella tromba del condominio- “È sicura di non doverci dire nient’altro?”
“No, tranquilli!”
“Quando torna?” richiese lui agitato.

“Stasera.”
“Presto o tardi?” ri-richiese!

“Ciao Kiba… Ah! La regola numero uno è la più importante!”

Detto questo, i tre udirono il cancelletto del piano terra chiudersi. La loro missione da babysitter era ufficialmente iniziata.

Asuma fece echeggiare il suo ciucciotto.

Kiba, Shino, Hinata, Akamaru: “GLOM!”

 

Tornarono in casa e si chiusero dietro la porta.

E subito Asuma Junior iniziò ad agitarsi e a mulinare le manine verso la porta chiusa.

“Oh, no! Abbiamo appena cominciato!” sbuffò Kiba.

“Direi che è triste perché la mamma se n’è andata.” suggerì Shino.

“Povero piccolo…”

“Arf! Wof wof!”
“Che ha detto Akamaru?”
“Dice che gli è piaciuto come hai detto << Povero piccolo >>: sembravi proprio una mammina amorevole.”

“G-g-grazie… p-però basta coi complimenti di questo genere!”

In fondo era abituata: sin da piccola tutti gli dicevano che era coccolosa. Ed effettivamente: coccolosa + puccioso= quinta essenza della carineria.

Il piccolo Asuma aveva ereditato i capelli scuri dei suoi genitori, ma gli occhi erano castani come quelli del padre. Indossava un vestitino da infante di cotone azzurro, morbidissimo e caldo al tatto, con il simbolo della Foglia dietro la schiena. Che malinconia pensare che il padre di un bimbo così bello e sano dovesse accontentarsi di andarne fiero dall’altra parte del cielo… e che lui sarebbe cresciuto chiedendosi dove fosse. Perlomeno il rischio che venisse contagiato da abitudini deleterie alla salute era scongiurato in tal modo!

Vedendo che il piccolino continuava a guardare triste la porta, con parole incerte lo rassicurarono che sarebbe tornato, come se poi fosse in grado di capirli, e lo portarono con loro in cucina.

“Kiba, ma cos’era quella regola numero uno che la maestra ha detto era importante?” chiese lei all’amico sedendosi su una sedia.

“Non so.” –rispose facendo spallucce- “Non ho letto ancora nulla del foglio. L’ho rimasto di là in soggiorno.”

Senza dire una parola, Shino si avviò per andarlo a prendere.

Intanto Kiba si tolse dalla testa il coprifronte: “Non credo ci servirà. E poi la maestra ci vuole “normali”, no?”

Hinata volle imitarlo e poggiò un secondo il bimbo sul tavolo quadrato in modo da togliere il suo, che portava al collo a mò di fazzoletto.

La regola però secondo cui un ninja non debba mai farsi cogliere impreparato non venne però rispettata in quel caso. In quei secondi di distrazione, il rumore di plastica succhiata e saliva, che faceva da sottofondo, si interruppe.

“?!”

TAC!

Kiba e Hinata guardarono a terra, e Akamaru indicò l’obiettivo con la punta del naso: gli era caduto il ciucciotto.

Shino sopraggiunse in quel preciso istante con il foglio in mano: “<< REGOLA NUMERO 1 >>” – lesse -  “<< Fare attenzione che non perda mai il suo ciucciotto >>…”

Che cosa ridicola che lui, il misterioso e figo rampollo del clan Aburame, adoperasse una parola ridicola come ciucciotto! Ma il filo dei suoi pensieri si interruppe subito…

 

Asuma: ç__ç

 

Hinata, Kiba, Shino: °__° “Oh oh!”

Akamaru: “Caiii!”

 

 

“UEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEHHHHHHHHH!!!”

 

 

 

Ahi ahi ahi!

E così come si era concluso il precedente capitolo si conclude questo: con un urlo!

Nel primo caso una manifestazione di sbigottimento, ora un segnale che preannuncia che l’avventura dei nostri tre insoliti babysitter comincia, e che i guai sono appena iniziati! Loro sono in quattro, ma uno solo è capace di sovrastarli tutti per un ciuccio caduto sul pavimento: ce la faranno? Ho intenzione di ispirarmi un pochino ai resoconti dei miei genitori di quando ero piccolo: sembra che fossi un terribile scocciatore! XD

Ma dopotutto, chi di noi non è stato piccolo, puccioso… e malvagio! MUAHAHAHAHAH!

Spero vi sia piaciuto, anche se corto: come ho detto dovendo conciliare con l’università scriverò meno ma più velocemente. Commentate!!!

Buone feste da NaruXHina!

PS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!

  
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