Eccoci arrivati anche alla fine di questa settimana ed a un nuovo aggiornamento di rincontrarsi, contente/i???
IO si e tanto!!!
Allora Ed & Bella racconteranno un po' del loro passato e scopriranno quante cose sono rimaste le stesse. Il tutto condito dai siparietti dei fratelli Cullen e dall'arrivo dei papà. Spero sia di vostro gradimento.
Un bacione a tutti!!!
Lisa
Ps. Vi anticipo che non so se riuscirò a postare nelle prossime due settimane, ovviamente farò il possibile, ma volevo avvertirvi. Bacioni Lisa
Capitolo 6
<< Ora raccontateci tutto!
>> disse Alice entusiasta mentre con la sorella prendeva posto nel divano
di fronte ai due ragazzi.
Edward e Bella si scambiarono
un’occhiata complice, Edward prese la parola.
<< Dovete sapere che io e Bella
eravamo all'orfanotrofio insieme, avevamo tre anni quando gli assistenti
sociali la portarono nella struttura. Da allora siamo stati migliori amici,
sempre insieme. Fino al giorno in cui mamma e papà non mi adottarono, da allora
non abbiamo mai saputo nulla l'uno dell'altra. La legge impone la riservatezza
sui bambini adottati, quindi non sapevo che Bella fosse la figlia di Charlie
fino a stamattina – sorrise dolcemente all'indirizzo dell'amica – finché non è
scesa dall’albero in cortile e mi ha chiesto se ero veramente io >>
concluse, mentre i suoi occhi diventavano sognanti come quelli delle sue
sorelle.
<< Un'altra che si va a nascondere
tra gli alberi, siamo a posto! >> sghignazzo Emmet dalla poltrona su cui
si era lanciato.
Bella rise di gusto.
<< Allora lo fai ancora anche tu?
>> chiese a Edward, che imbarazzato si passò una mano tra i capelli.
Esme e Jasper rientrarono con la torta
ed i piattini per tutti e li disposero sul basso tavolo tra i divani. Poi
Jasper si accomodò accanto ad Alice ed Esme vicino a Bella.
<< Comunque loro sono Jasper,
Alice, Rosalie e l'orso sulla poltrona è Emmet, i miei fratelli. Fratelli lei,
come avrete ormai capito, è Bella o Isabella Swan che dir si voglia. Ma se
volete un consiglio, chiamatela Bella se no si altera >> disse Edward
facendo ridere tutti ed imbarazzare Bella.
Esme servì a tutti un’abbondante dose
di torta mentre sentiva i suoi figli raccontare a Bella di com’erano arrivati
in casa Cullen e dei vari aneddoti che riguardavano Edward, le sue fughe tra
gli alberi, la sua mania di osservare il tramonto seduto nel portico o sulla
terrazza e i vari momenti felici della loro vita insieme.
Bella li guardava sognante, che
famiglia meravigliosa, l'amore scorreva tra quelle mura come un fiume in piena,
quando i fratelli rimarcavano strane abitudini di Edward, lei rideva.
Non era cambiato, faceva ancora tutte
quelle cose che facevano insieme, che scandivano la loro vita negli anni del
orfanotrofio.
Come guardare il tramonto insieme.
Era la fine del giorno, il preludio a
una notte di sogni, il momento di tirare le conclusioni e decidere se quella
giornata era stata bella o brutta.
Un loro rito insomma, cui ancora oggi,
a distanza di tanti anni anche lei si atteneva scrupolosamente.
Le sembrava di averlo ancora con lei in
quei momenti, mentre scrutava il tramonto e si chiedeva come stesse, se quella
giornata per lui era stata buona o cattiva.
Sospirò a quei ricordi attirando
inevitabilmente l'attenzione di Edward che non l'aveva mai lasciata un attimo.
<< Lo fai ancora anche tu?
>> chiese lui speranzoso.
Lei annuì contenta, poi le venne in
mente che lei non aveva ancora raccontato nulla e decise che era il suo
momento, finché aveva ancora il coraggio di farlo.
<< E' così che ho conosciuto
Charlie – affermò – tu eri stato adottato da qualche settimana ed io continuavo
a uscire tutte le sere per vedere il tramonto, non ti dico la madre superiora
quanto era adirata, ma tutte le volte gli ripetevo quello che mi avevi
insegnato a dirle “noi non possiamo uscire dopo il tramonto, quindi
tecnicamente finché non è finito possiamo stare qui” >> disse
imitando malamente la voce di Edward che scoppiò a ridere.
<< Eri spocchioso fin da piccolo
>> constatò sconvolta Rosalie, ricevendo per risposta una linguaccia da
Edward e tante risate.
<< Comunque – riprese Bella
tornando seria – ero seduta sugli scalini dell’ingresso quando arrivò Charlie
che accompagnava l'assistente sociale e un nuovo bambino. Lui mi chiese come mi
chiamavo e perché ero lì fuori. Parlammo del più e del meno. Qualche settimana
dopo si presentò all'orfanotrofio in borghese e con Reneè al seguito. Quel
giorno divenni Isabella Marie Swan >> concluse Bella persa nei suoi
ricordi.
<< Siamo stati anni in
quell’orfanotrofio, senza che nessuno si accorgesse di noi e poi nel giro di
tre mesi abbiamo trovato entrambi una casa e una famiglia, che a distanza di
dieci anni si sono rivelate essere in ottimi rapporti, veramente assurdo
>> disse Bella tornando al presente.
Esme aveva gli occhi lucidi, quella
povera ragazza ne aveva passate tante, l'orfanotrofio, il divorzio dei
genitori, la lotta per l'affidamento e infine l'allontanamento da parte della
madre in seguito al nuovo matrimonio.
Eppure in quel preciso momento sembrava
felicissima.
<< Vado a telefonare a Charlie
per invitarlo a cena, abbiamo ancora tantissime cose di cui parlare e poi
voglio che tu conosca mio marito >> disse Esme alzandosi e dirigendosi
nell'altra stanza.
<< Come mai hai raggiunto Charlie
solo ora ? >> chiese Edward curioso.
Alice s’irrigidì impercettibilmente,
anche se solo Jasper se ne accorse subito e le rivolse uno sguardo preoccupato,
che però lei ignorò troppo concentrata sull'espressione di Bella la quale
rispose semplicemente << Perché mia madre si è risposata, fino ad ora non
ho mai avuto il permesso di venire da Charlie >>.
Edward aggrottò le sopracciglia e Alice
intervenne prima che il ragazzo facesse domande che potessero mettere in
difficoltà Bella.
<< Dimmi Bella ti piace lo
shopping? >> chiese allegra attirando l'attenzione anche di Rose.
Bella sbiancò visibilmente. Edward
inarcò il sopracciglio per poi scoppiare a ridere.
<< Oddio non ci credo, sei sempre
il solito maschiaccio scricciolo >> disse ghignando e guadagnandosi una
gomitata vigorosa da parte di quella che lui continuava a definire uno
“scricciolo”, anche se la forza era decisamente aumentata.
<< NO! È che ... io ... si io ...
insomma >> disse titubante Bella, sembrava proprio una bimba in
difficoltà.
Di slancio Alice s’inginocchiò davanti
a lei prendendole le mani e facendole sgranare gli occhi.
<< Oh Bella, lo shopping è
un’arte, non è colpa tua se nessuno ti ha iniziato a questa sublime arte. >>
disse convinta Alice subito seguita da Rose che le s’inginocchiò al fianco.
<< Si Bella, ci penseremo noi a
te >> disse seria la bionda sorella di Edward facendo rabbrividire Bella
che in cuor suo odiava girare per negozi e provare mille capi.
Un paio di Jeans e una maglietta erano
tutto ciò di cui aveva bisogno, beh a Forks servivano anche un maglione e un
giaccone pesante, ma il concetto era quello.
Cose semplici e comode. Guardò
preoccupata Edward che scuoteva la testa divertito.
<< Ti sei messa in un bel guaio
>> disse stringendola tra entrambe le braccia e facendo annuire i due
fratelli.
Il resto del pomeriggio passò allegro,
tra assurdi discorsi di Alice che pianificava una battuta di “Shopping
Estremo”, così aveva battezzato Emmet quella che le due sorelle Cullen
definivano una divertente giornata tra amiche.
Bella, se pur terrorizzata dai
propositi delle due ragazze, doveva ammettere con se stessa che non si era mai
sentita così a suo agio come in mezzo a quei ragazzi, forse il merito era di Edward
che la stringeva a se e la faceva ridere.
Al tramonto Edward fece alzare Bella e
la condusse nella sua stanza e poi sulla terrazza che si apriva davanti
all'immensa vetrata che copriva un intero lato della sua camera.
La guidò fino a uno sdraio sistemato in
direzione del tramonto e mettendosi seduto la trascinò con lui.
Di nuovo insieme davanti al tramonto.
Bella era al settimo cielo.
Edward si sentiva forse ancora più su,
tutto era andato ancora meglio del previsto, i suoi fratelli avevano accettato
di buon grado Bella, l'avevano coinvolta in folli piani per le settimane a
venire, l'avevano fatta ridere e soprattutto fatta sentire accetta.
Per questo gli era molto, molto grato.
<< Allora scricciolo, com'è
andata la tua giornata? >> disse strofinando il naso sui capelli di
Bella.
Tenerla così, tra le braccia appoggiata
al suo torace, era una cosa esaltante, avrebbe voluta baciarla davanti a quel
tramonto, ma non era il caso.
Certo lei si era dimostrata la stessa
di sempre, ma questo non voleva per forza dire che anche lei sentisse nascere
quei nuovi sentimenti che ormai erano prepotenti in lui.
<< Oh Edward, penso che sia stata
una delle giornate più belle della mia vita >> disse Bella commossa, e lo
pensava veramente, anche se lo stare così vicina a Edward, che non perdeva
occasione per darle teneri baci sul capo, sulla guancia, sulle mani, minava
sempre di più il suo autocontrollo.
Le sembrava di andare a fuoco, ardeva
dalla voglia di baciarlo di stringerlo, di renderlo l'uomo della sua vita, per
sempre.
Scrollò il capo per scacciare quelle
idee irrealizzabili.
Edward era troppo bello e perfetto per
perdere tempo con una come lei.
<< Sì anche per me >>
mormorò Edward i cui pensieri non si scostavano tanto da quelli della ragazza.
<< La tua famiglia è
meravigliosa, davvero, sono tutti così gentili, così disponibili. >>
riprese Bella convinta. Edward aveva una splendida famiglia.
<< Prima Alice ci ha interrotto,
perché non hai potuto tornare prima da Charlie? >> chiese avendo notato
come ogni volta che il discorso verteva sulla famiglia gli occhi della sua
amica si velavano di tristezza.
Ancora una volta lei scosse il capo.
Non voleva rovinare quel bel momento
con dei brutti ricordi.
Decise di dare una risposta vaga e
rimandare le risposte dolorose ad un altro momento.
<< Diciamo che non è stato un
divorzio amichevole quello tra Charlie e Reneè, ma ti prego possiamo parlarne
un'altra volta. Ora voglio semplicemente godermi la fine di questo giorno
meraviglioso >> Disse cercando gli occhi del ragazzo che non poté che
concordare con lei.
Così rimasero abbracciati a scrutare il
tramonto, finché anche l'ultima luce scomparse, si guardarono felici, convinti
entrambi di non essere mai stati così felici negli ultimi 10 anni.
Verso le sette arrivò anche Charlie in
un primo momento fu molto sorpreso dell'evidente confidenza tra Bella e Edward,
ma quando gli spiegarono i loro trascorsi, parve rasserenarsi.
<< Ehi capo! >> disse Emmet
vicino alla vetrata che dava verso l'ingresso, richiamando a se Charlie seguito
a ruota da Edward e Jasper che volevano capire cosa aveva in mente il fratello.
Bella nel frattempo era circondata da
Rose ed Alice, erano pazze, ma sentiva di volergli già bene, la trattavano come
se fosse anche lei una sorella.
Una sensazione mai provata per lei.
Prima orfana, poi figlia unica di
genitori che alla fine si erano divisi.
Tutta quell’allegria, quell'intesa era
stupenda. Si sentiva felice, accettata, come mai nessuno tranne Edward e
Charlie l'aveva fatta sentire.
<< Che c'è Emmet? >> chiese
curioso Charlie.
<< Ti rendi conto di come mandi
in giro tua figlia? >> disse Emmet scuotendo la testa.
<< Con un rottame che dovrebbe
stare al museo >> rincarò la dose Jasper anche lui con aria avvilita.
<< Guardate che quel pick up è
perfetto, resistente e sicuro >> disse Charlie sicuro della sua scelta,
la figlia era goffa e le ci voleva qualcosa di grosso e resistente, qualcosa
che se anche si graffiava non l'avesse fatta sentire a disagio o in colpa.
No, era più che certo che quella fosse
la scelta migliore.
<< Dai capo, io l'ho guidato,
devi ringraziare che abitiate vicino alla scuola se no Bella si dovrebbe
svegliare 2 ore prima per essere puntuale a scuola! >> disse Edward con
aria schifata.
<< Va alla velocità giusta! Sotto
il limite prestabilito, se deve andare lontano parte prima! >> rispose
Charlie che cominciava ad arrabbiarsi.
I ragazzi Cullen erano dei gran bravi
ragazzi, ma con la mania per le macchine, belle, costose e soprattutto veloci.
Edward scrollò la testa <<
Charlie è un rottame >> ribadì convinto.
<< E dimmi Edward eri per caso tu
a bordo di una Volvo grigia scintillante ieri sera nella strada dietro al
Market che sfrecciava ad oltre Cinquanta chilometri sopra il limite? >>
Chiese Charlie alzando abbastanza la voce da farsi sentire da Esme, che
disapprovava la passione dei figli per la velocità e Charlie sapeva che quella
era la maniera più rapida per chiudere la bocca ai ragazzi Cullen, ghignando si
rivolse a Edward con sguardo interrogativo.
Il ragazzo alternava imbarazzato lo
sguardo da Charlie alla madre, era in trappola e lo sapeva.
<< Vedi Charlie – disse Emmet
intervenendo in soccorso del fratello – per Bellina qui >> in quel mentre
abbracciò Bella che casualmente passava vicino all'orso,
mettendola in tremendo imbarazzo. << Ha bisogno di un mezzo più
aggressivo, qualcosa di veloce, che esalti il suo lato selvaggio >> disse
convinto.
<< Per i vestiti ci pensiamo noi
Charlie >> disse convinta Alice sostenendo le parole del fratello.
Bella ormai si guardava intorno con
occhi spiritati, ma di che diavolo stavano parlando? Quale lato selvaggio? A
lei il suo pick up piaceva eccome!
<< Ragazzi ... >> li
riprese bonariamente Esme mentre apparecchiava il tavolo della sala da pranzo.
<< Oddio scricciolo, cosa ho
fatto? - disse Edward con aria fintamente terrorizzata – ho generato una
reazione a catena che ti trasformerà in una pantera sexy alla guida di un
bolide >> disse attirandola a se e abbracciandola stretta.
Bella istintivamente strofinò il viso
sulla sua maglia, facendo rabbrividire entrambi.
Poi resasi conto dell'elettricità
crescente tra i loro corpi abbracciati, tentò di stemperare l'aria con una
battuta.
<< Oh Edward ti prego salvami tu
>> disse piagnucolando e stringendo la sua maglia.
Al che tutti scoppiarono a ridere.
Edward le pose un lieve bacio sulla
testa sussurrandole << Sei incredibile >> cullandola dolcemente tra le braccia.
Charlie li guardava tra l'estasiato e
il preoccupato.
Estasiato perché non aveva mai visto la
figlia così felice, così rilassa e così a suo completo agio con un ragazzo.
Preoccupato perché era ben conscio
della fama da donnaiolo di Edward Cullen, gli piaceva quel ragazzo era sveglio
e divertente, ottimo studente, ottimo atleta in più era figlio di Esme e
Carlisle, ben educato e gentile.
Ma quella che stringeva tra le braccia
era pur sempre la sua bambina e se l'avesse ferita? Se avesse approfittato
dell'ingenuità di Bella? Certo lei aveva la testa sulle spalle, ma una parte di
lui restava preoccupata, molto preoccupata.
Fu così che li trovò Carlisle
rientrando dal turno all'ospedale.
I due ragazzi abbracciati e tutti gli
altri a guardarli chi divertito, chi euforico, chi felice e chi infine
preoccupato.
<< Mi sono perso qualcosa?
>> disse Carlisle entrando in salone e andando a dar un'amichevole pacca
sulla spalla di Charlie.
<< Ehi amico, non sapevo che ci
fossi anche tu per cena >> disse calorosamente per poi indirizzare il suo
sguardo alla ragazza stretta tra le braccia di Edward.
Chi era questa ragazza?
Era lei la ragione dell'aria
assolutamente felice e alquanto insolita negli occhi di suo figlio?
Carlisle fu rapidamente aggiornato
sulle rivelazioni di quella giornata e convenne con il resto della famiglia che
era una situazione alquanto inusuale.
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Grazie a tutti di cuore!!!!!
BACIONI LISA
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