Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: dana    25/06/2005    3 recensioni
*Ultimo capitolo inedito, per i vecchi lettori di questa fic* é l'unica cosa che cerco...
Genere: Avventura, Commedia, Dark, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 15

2 dicembre ore 09:10
-- Co… COSA???! -- fece con voce stridula la ragazza
-- TU VORRESTI DIRMI CHE C’è UNA QUARTA MALEDIZION… -- ma fu bloccata presto da una mossa veloce del biondo.
-- Shhhh! Vuoi stare zitta? Ci sono troppi testimoni qui. Andiamo da un’altra parte a parlare…-- fece il ragazzo in un sibilo, e trascinandosela dietro cominciò a camminare verso i sotterranei.
Pronunciò a bassissima voce la parola d’ordine e il quadro che sorvegliava la stanza si spostò per fare spazio ai due. Entrarono in una stanza, non troppo grande, e piuttosto buia.
-- Siediti lì -- fece indicandole una delle due poltrone scure. Hermione non si mosse.
-- Dai muoviti… -- fece nuovamente scocciato. Alcuni attimi e poi la ragazza finalmente si decise a muoversi verso la poltrona indicata. Il giovane le si sedette di fronte, sull’altra poltrona, anche questa nera e la scrutò attentamente prima di parlare.
-- Si chiama Inconsentius e a parer mio è la peggiore delle quattro maledizioni… con l’Avada Kedavra non percepisci nulla, esattamente niente, muori ma è come se non fosse successo… l’ho già provato -- fece osservandola dritta negli occhi e facendole traboccare in mente mille ricordi.
Silenzio.
-- Ma… ma… chi… -- Hermione non riusciva a trovare le parole giuste per dirlo.
-- Chi è l’essere che ha inventato questa maledizione… -- domandò, forse più a se stessa che al ragazzo di fronte.
Una risata intrisa di amarezza si sprigionò lieve nell’aria.
-- Non credo lo indovinerai facilmente… -- fece in un sibilo il biondo
-- Non è stato Voldemort… ma mio padre… -- continuò dopo un breve silenzio. Hermione impiegò un po’ di secondi per incassare il colpo.
-- Tu.. Vuoi dirmi che tuo padre… --
-- Esatto… non immagini neanche quante cose si “imparano” stando una vita a contatto con il più grande mago oscuro dei tempi… anzi, ex mago oscuro, dato che Potter l’ha ucciso… -- nuovamente mille ricordi attraversarono la mente dei due giovani, che non avevano smesso per un attimo di scambiarsi sguardi.
-- Comunque sia, mio Padre, ideò questa maledizione per “punirmi” quando non obbedivo… faceva in modo che arrivassi a perdere completamente l’uso di braccia e gambe prima di disincantarmi con il contro incantesimo… -- fece, questa volta abbassando lo sguardo.
-- Tuo padre…-- ripeté Hermione che stava riflettendo sulle parole di Malfoy.
-- Draco.. Dovresti sapere una cosa… -- ma non fece in tempo a finire che la porta della stanza si spalancò bruscamente.
-- Malfoy… devo assolutamente parlarti… -- fece un Harry Potter affannato.
-- Arrivo Potter… mi farai sapere dopo, d’accordo? -- fece dopo rivolto ad Hermione. La ragazza titubante annuì e si diresse verso l’uscita salutando con un breve “ciao” l’amico sulla soglia.
Non appena la ragazza fu uscita Harry entrò nella stanza e chiusa la porta insonorizzò tutta la stanza.
-- Ho interrotto qualcosa per caso? -- chiese a Draco
-- No, niente. Di cosa dovevi parlarmi? --
-- Lucius Malfoy… -- fece il moro
-- Cosa centra mio padre adesso? --
-- Alcuni Auror dell’ordine giurano di averlo visto girare per Nocturn Alley ieri sera… --
-- Ma è impossibile… è morto anni fa… a meno che…-- fece Draco
-- La formula non sia stata trovata. -- concluse per lui Harry
-- Ma come… --
-- Credo… attraverso un varco temporale… --

17 dicembre ore 16:00
-- NO! Devi puntare al boccino! Non devi distrarti per nessun motivo! -- fece un Draco alterato.
-- E VA BENE! Non c’è bisogno di scaldarsi! -- fece Hermione che cominciava a perdere le staffe. Il biondo si passò una mano
tra i capelli.
-- Giusto… scusa, ma non sono dell’umore adatto oggi -- fece scendendo lentamente con la scopa.
-- L’ho notato… sei così… da quando hai avuto la discussione con Harry. -- fece cauta Hermione.
Il biondo riprese velocemente quota per affiancarsi alla ragazza.
-- Hermione, ti prego, ti prego, tu resta fuori da questa storia -- fece gelido fissandola negli occhi.
-- Di cosa stai parlando? Quale storia? --
-- Niente, dimentica tutto, io non ho mai detto nulla.. -- fece scendendo fino al suolo.
-- No, non è vero. Dimmi cosa è successo -- fece risoluta, scendendo anche lei.
-- Hermione cazzo la vuoi smettere di rompere! -- fece ad alta voce il biondo voltandosi nuovamente furioso verso di lei.
Hermione rimase completamente spiazzata da quella reazione eccessiva, e se inizialmente aveva assunto un’aria sorpresa, il suo
sguardo si congelò velocemente.
-- Bene, benissimo Malfoy. Smetterò di scassarti. -- fece mentre con la sua scopa sfrecciava via.
Draco la guardò andare via, con aria impotente, dandosi mentalmente dello stupido idiota.
-- Hermione! -- provò a chiamarla… ma lei era già parecchio lontana, e disinteressata alle parole del biondo.

Volava…
Non sapeva bene dove, ma voleva allontanarsi il più possibile da quella scuola…
Non voleva rivedere la faccia di quel ragazzo, che l’aveva presa in giro, e la stava tutt’ora prendendo in giro.
Gli occhi le bruciavano come non mai e le lacrimavano, probabilmente per la velocità a cui andava, ma anche per la rabbia e la
frustrazione che sentiva in corpo.
Brava Hermione. Ancora una volta ti sei rivelata l’amica rompiscatole… la prossima volta stattene zitta…
Chiuse gli occhi e quando li riaprì restò alquanto sconvolta dal paesaggio che le si era parato davanti.
Immersa in questi pensieri non si rese conto di essere in una parte di Hogwarts che non conosceva…
Gli alberi erano alti, trascurati ed incutevano timore, il lago sembrava essere un altro lago… non era piatto e azzurro, ma sembrava essere in preda ad una tempesta, di un colore molto simile al nero.
Infine la parte di castello sembrava essere in disuso ormai da millenni.
Le vetrate, a mosaico, erano in gran parte distrutte, o completamente scolorite, e vi era un grande portone, identico a quello che conosceva, ma più tenebroso, spalancato, come un invito ben esplicito ad entrare…
Quella sembrava la parte peggiore della famosa scuola…
Si guardò bene intorno… era sempre più sicura di non conoscere quella parte della scuola…
Prese in mano il coraggio da Grifondoro che possedeva e si decise ad entrare…
Il pavimento era sporco e impolverato, vi erano porte e corridoi infiniti, che conducevano ad aule, che corrispondevano a quelle di Hogwarts…
Si guardò attentamente intorno, e si avvicinò ad un altro grande portone… molto somigliante a quello a quello che portava alla sala grande.
Lo aprì con cautela e vide che vi erano cinque lunghi tavoloni, dei quali uno apparteneva sicuramente ai professori.
Vi erano appese al soffitto delle logore “bandiere” sbiadite dal tempo dovevano significare le quattro case della scuola…
L’atmosfera era sempre più tenebrosa… non le piaceva quel posto… ma qualcosa le diceva che doveva visitare fino a fondo quella “scuola”…
In quel momento il pensiero della torre dei Grifondoro le attraversò la mente. Si diresse con passo felpato verso la torre che
corrispondeva a quella di Grifondoro. Solo in quel momento notò che i quadri erano vuoti… non vi erano neanche dei miseri paesaggi a formare il dipinto… solo delle misere cornici dorate.
Si avvicinò a quello che doveva essere il quadro della Signora Grassa e provò lievemente a pronunciare la parola d’ordine. Con sua grande sorpresa il quadro scricchiolante si mosse lentamente fino ad aprire il varco.
Entrata nella stanza principale vide lo stemma di Grifondoro troneggiare su tutto il resto. Era anch’esso sbiadito e scolorito, e tutto era impolverato da centimetri e centimetri di polvere.
Salì lentamente le scale a chiocciola che portavano verso il dormitorio femminile e il fiato le si mozzò in gola quando vide quella che doveva essere la sua stanza, quando era ancora alunna di Hogwarts…
La porta era scheggiata, la maniglia era stata forzata, e la targhetta sulla porta era illeggibile.
Si avvicinò e provò a spolverare con una mano la targhetta.
Sentiva qualcosa che non andava… quello non era il suo mondo…
Ed infine lesse:
Hermione Granger, Caposcuola Grifondoro
Si allontanò velocemente da quella porta, quasi come il solo sfiorarla le provocasse un grande dolore, e scese come un fulmine le scale fino ad arrivare all’uscita. Montò sulla sua firebolt e cominciò a volare senza avere una meta specifica.
Almeno fin quando non vide… quello…
Scese di quota, fino ad arrivare in prossimità della foresta proibita, dove aveva notato un piccolo accumulamento di fiori.
Temeva di sapere di cosa si trattasse.
Si avvicinò e vide all’incirca una decina di lapidi.
Su alcune di queste lesse i nomi di Remus Lupin, Ninfadora Tonks, Neville Paciock, Ginny, Fred e George, Luna, perfino Harry… e poi notò, due lapidi unite, più appartate…
Sopra vi era una piccola scritta a caratteri dorati, accuratamente mantenuti.
Qui si trovano le spoglie di Draco Lucius Malfoy ed Hermione Jane Granger… uniti per sempre da una morte precoce… provocata dal mio signore Lord Voldemort… speriamo tutti quanti le loro anime patiranno le pene dell’inferno, per non avere dovuto il giusto rispetto al nostro Signore Oscuro… Sono deceduti il 12/01...
Lucius Malfoy… la vendetta è tornata…
Lette questa parole trattenne a stento un gridolino, e rimontando sulla sua scopa volò lontano, senza mai fermarsi, sembrava fossero passate delle ore… finché stremata non perse conoscenza..

17 dicembre ore 20:30
Il banchetto era iniziato da una buona mezz’ora, e Draco cominciava seriamente a preoccuparsi. Capitava si che litigassero, ma non era mai successo che per colpa dell’uno l’altro mancasse alla cena.
Si alzò da tavola, scusandosi con tutti gli altri professori, ed uscì dalla sala.
Si guardò intorno senza sapere bene da dove iniziare a cercarla.
-- Cosa le hai combinato questa volta? -- una voce alle sua spalle lo fece voltare, senza però spaventarlo.
-- Potter, sempre in mezzo ai piedi tu, eh? --
-- E che vuoi farci… ho una predisposizione ad aiutare la gente… sono un Auror dopo tutto… --
-- D’accordo… adesso lasciamo da parte questi discorsi… -- fece Draco cominciando a camminare verso il portone della scuola.
-- Ancora non hai risposto alla mia domanda… comunque, perché non fai un giro anche tu in scopa, così magari la trovi? -- fece
Harry tranquillo, mentre Draco gli mandava un’occhiata alquanto truce.
-- Ma come diavolo fai a sapere sempre tutto?? Le stai appiccicato anche quando fa la doccia? --
-- Ricordi il nostro patto? -- fece con aria enigmatica il moro.
-- Mi fai schifo sai…-- fece il biondo rivolgendogli una smorfia disgustata.
-- Certo che è facile dirti balle… secondo te? Io controllo solo che non si ammazzi o cose simili -- fece nuovamente Harry-- Certo, come no, raccontalo a qualcun altro Potter… -- fece Draco mentre riprendeva a camminare con il mantello sulle spalle che svolazzava da una parte all’altra.
-- Ma dove vai?? -- chiese il moro sapendo già la risposta
-- A fare un volo --

Stava volando da circa mezz’ora, e ancora non aveva intravisto nulla. Il cielo era limpido e quindi era molto facile trovare qualcosa come una scopa per aria… se non fosse stato per il buio.
Almeno finché non sentì degli strani lamenti… che man mano che scendeva di quota sembravano sempre più delle richieste d’aiuto.
Nei pressi del limite della foresta proibita.
-- Ehi! C’è qualcuno? -- una voce, chiaramente di donna.
-- Chi c’è? -- chiese Draco
-- Alleluia finalmente qualcuno… Aiuto!! -- fece nuovamente la voce. Draco si avvicinò e sussurrò un lieve Lumos per illuminare la punta della bacchetta. E la vide.
Hermione era seduta per terra, una gamba era piegata in modo sovraumano, e probabilmente era rotta.
-- Hermione? -- chiamò con voce ferma il ragazzo.
-- Draco… -- fece la ragazza, quasi con aria delusa, o meglio, amareggiata.
-- Delusa di vedere me? -- chiese lui con lo stesso tono.
-- All’incirca -- fece con una smorfia la bruna.
-- Ti dovrai accontentare, non c’è Potter, ne nessun altro, quindi -- fece mentre si piegava per prenderla in braccio. Non appena la sollevò da terra lei emise un gemito strozzato.
-- Attento… credo di essermi rotta la gamba -- fece Hermione.
-- L’ho notato… immobilus -- pronunciò piano lui in modo che la gamba della ragazza smettesse di ondeggiare inerme.
-- E adesso come torniamo alla scuola?? Non penserai di portarmi lì in braccio. -- fece alzando un sopracciglio scettica.
-- Si potrebbe anche fare, ma credo sia più comodo con la scopa, no? -- ipotizzò sarcastico lui.
-- La mia però è fuori uso… l’ho persa di vista dopo aver perso i sensi… --
-- Prova a chiamarla con un incantesimo d’appello --
-- Accio Scopa -- fece Hermione concentrandosi sul suo manico di scopa.
Per qualche secondo sembrò non essere successo niente, almeno fin quando dei pezzi di legno, alquanto appuntiti volarono verso di lei ad una velocità impressionante, tanto che se non fosse stato per la prontezza di riflessi di Draco a quest’ora sarebbero stati trafitti entrambi come due vampiri…
-- Sai… credo sia meglio usare la mia… -- fece il biondo avvicinandosi alla sua scopa e montandovi sopra cominciò a librarsi dal terreno. Sentì le mani di Hermione stringergli alquanto nervose il mantello.
-- Calmati Herm, stiamo solo volando, mica avrai paura di una scopa -- fece cercando di tranquillizzarla, mentre metteva in mostra quel suo strano sorriso somigliante ad un ghigno.
-- Non è della scopa che ho paura… ma di chi la guida -- fece cauta lei fissandolo negli occhi in quell’oscurità. Quegli occhi che sin dall’inizio l’avevano sempre attratta, e che a volte aveva odiato profondamente. Il ragazzo sospirò e si alzò di quota fino a raggiungere la torre di astronomia.
-- Perché mai avresti paura di me? Non credo di incutere paura a prima vista… -- fece a bassa voce lui mentre si posava delicatamente sul pavimento di pietra della torre.
-- Non so… non ti riconosco più… -- fece Hermione.
-- Un attimo sei… sei… dolce, affettuoso… un altro… fai finta di non conoscermi… non ti capisco… e questo mi fa paura --
Draco sospirò una seconda volta, mentre faceva sedere Hermione, e le si sedeva accanto.
-- Hermione… io… neanche io mi riconosco più… sarà che… con tutta questa storia per l’ordine mi sta realmente mettendo alla prova… comunque… non si direbbe che tu abbia paura di qualcosa -- fece Draco.
Hermione sbuffò sonoramente
-- Mi pare ovvio. Sono una Grifondoro, e forse questa è una delle poche cose che ho imparato in quella casa -- fece la bruna.
Il biondo assentì con un cenno della testa e stettero entrambi in silenzio ad osservare il buio totale che si trovava tutt’intorno a loro, illuminato tenuemente da un tratto di luna. Ad un certo punto Hermione riprese in mano il discorso.
-- Quanti ricordi che ha questo posto… -- fece con aria nostalgica.
-- Già… ricordi al settimo anno? Quante ne abbiamo passate… -- fece con un sorriso lontano Draco.
Lei non rispose e abbassò il volto. Non voleva affrontare quella discussione. Era un discorso che non sapeva come affrontare.
Draco notò questa strana tensione che si era formata nell’aria in quel momento.
-- E’ una storia lunga… -- fece dopo alcuni secondi. Lo sguardo della ragazza si posò su di lui con aria interrogativa.
-- Spesso ti ho… come messa da parte… ero sempre indaffarato… non è che non mi fidi di te… ma voglio lasciarti fuori da questi affari pericolosi -- continuò fissando gli occhi scuri di Hermione.
-- E chi ti dice che io voglia starne fuori? -- fece Hermione. Uno strano sentimento di… stizza, nervosismo l’aveva colpita alle parole del biondo.
-- Non sono una bambina, ne tanto meno una stupida. Sono uno dei migliori Auror in circolazione… pensi che non riuscirei a tenere testa ad una missione? -- fece con una nota d’amarezza nella voce.
-- Non ho mai detto questo. So che sei un ottimo Auror.. Ma è una cosa troppo grande per te… --
-- E da quando sei tu a stabilire se una cosa è troppo grande o no per me? -- fece la bruna iniziando ad alterarsi.
Draco cominciava seriamente a dubitare di aver fatto bene ad immischiarla.
-- Senti, dimentica tutto, adesso andiamo in infermeria, l’incantesimo perderà presto il suo effetto.. -- fece alzandosi da terra e spolverandosi i pantaloni.
-- No! Adesso mi spieghi di quale missione si tratta -- fece Hermione con il tono che solitamente usava con i suoi alunni. Il ragazzo sospirò passandosi una mano tra i capelli. Decisamente non era stata una buona idea.
-- Hai mai sentito parlare del libro dei morti? --
Hermione lo guardò stranita e fece cenno di diniego con la testa.
-- E’ un libro di cui si parla sin dal medioevo… si dice vi siano raccolte alcune delle formule più potenti al mondo. Formule capaci di privarti del tuo ultimo respiro e al tempo stesso di renderti praticamente immortale -- si fermò a fissarla negli occhi qualche secondo. Era completamente assorta in quel discorso, sembrava stesse analizzando ogni singola parola nella sua mente.
-- Una leggenda narra che esso si trovi esattamente al centro della terra, un luogo nascosto, inaccessibile… ma una volta ogni trecento anni per sole quarantotto ore un passaggio si apre, e rende accessibile l’entrata… Naturalmente questa è semplicemente una leggenda, ma in ogni leggenda che una base di verità… -- fece prima di sedersi nuovamente di fronte a lei.
Hermione stava riflettendo accuratamente sulle parole del ragazzo….
-- Non si conosce l’autore di questo libro? -- chiese dopo un po’.
Draco fece una breve risata prima di rispondere.
-- Non credo che troverai quel libro in mezzo ad uno della biblioteca… comunque un tempo mio padre mi disse che fu scritto da un certo Rodolphus Jacobs Malephoy un antenato di famiglia, uno stregone al tempo, che deve aver protetto per bene questo suo scritto… -- rispose.
-- L’intraprendenza è una cosa di famiglia, vero? --
-- Esattamente… ma è adesso che arriva in gioco il tuo caro amico Potter… --
-- Cosa centra Harry adesso? -- chiese Hermione mentre la rabbia a poco a poco svaniva, sopraffatta da un forte senso di curiosità.
-- Sapevo che Potter fosse intenzionato a mettersi in viaggio per conto dell’ordine… e quindi gli ho chiesto un piccolo favore… questa è la storia -- fece Draco rimettendosi in piedi. Hermione era certa che quello che le aveva raccontato non era esattamente tutto, ma decise di non replicare, poiché altri pensieri si stavano formulando nella sua mente.
-- Quindi vorresti dirmi che grazie al Libro dei Morti si può tranquillamente resuscitare… -- chiese sovrappensiero.
-- Tranquillamente No… perché non è il corpo a resuscitare, ma l’anima, che in realtà non muore mai, e che può “convivere” con un altro corpo. Nel senso che l’anima senza alcun corpo in cui essere ospitato non può “rinascere”… -- spiegò tranquillamente Draco.
Nella mente di Hermione un piccolo campanello d’allarme cominciò a suonare… adesso si che tutto quadrava.
-- Draco devi stare attento… -- fece con tono d’allerta la ragazza.
-- E per quale motivo? -- chiese l’altro divertito mentre la caricava in braccio per scendere con la scopa all’ingresso principale.
-- Lucius Malfoy… è tornato -- sussurrò la ragazza mentre lo sguardo veniva attraversato da un lampo di terrore.
-- Come fai a sapere di lui? -- fece il biondo mentre la mascella si induriva e con essa lo sguardo.
Una terza persona si intromise nel discorso. Era entrata silenziosamente dalla porta che portava all’interno della torre. Era alta, imponente quasi, capelli che sembravano fili dorati, tirati indietro e tenuti legati in una coda bassa, due occhi che sembravano due pezzi di ghiaccio e un classico ghigno caratterizzavano la figura.
-- Contento di rivedermi figliolo -- parlò Lucius.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Fine quindicesimo capitolo

Ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah!! Sono KaTtIvA!!!! Vi lascio in sospeso!!!! Ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah!! Vabbè a parte gli scherzi… cosa ne pensate del chap?? So che mi sono fatta aspettare parecchio però… come vedete è un po’ più lungo del solito… e poi non sapevo bene come far “chiarire” quei due… quindi fatemi sapere cosa ne pensate e come è venuto fuori… nel frattempo saluto calorosamente tutto coloro che mi hanno recensita:
Mew Pam: eh sapessi! Questo cervello mio è piuttosto malato… sputa idee a destra e a manca, ma nessuna funziona a dovere… e finalmente mi sono decisa a sputarne una decente… comunque io non sarei così sicura di Voldemort… ihihihihih… qui si capisce praticamente tantissimo… bacissimi… e fammi sapere che ne pensi… ^-^
Avril lavigne: Allora… cara Avril… sono d’accordo con te nel dire che Draco l’ho un po’ rimbambito (gli avrà fatto male stare insieme a quella vacca di Pansy Parkinson vero???)… baciarla… amarla… parole grandi vero? Però, sembra quasi non trovare il coraggio di farlo… dopotutto è un Serpeverde no? Chi sa cosa passerà mai nella mente di questi poveri scapestrati… ( ma se non lo sai neanche tu! Nd Lettori / Si che lo so… solo… devo ancora capirlo bene Nd Autrice / -_-” Nd Lettori)… bacissimi 4ever!!
Super gaia: ciao! Grazie mille per la recensione nel precedente capitolo… come vedi sono (finalmente) ritornata con un altro capitolo, che spero sinceramente ti piacerà… fammi sapere naturalmente ^-^
Ok… per adesso è tutto veramente…
Bacissimi

Alex

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: dana