Note: Rieccomi di nuovo con questa ff e con il nuovo capitolo. Si
scopriranno alcune cose… che ovviamente non mi metto a dire nelle Note^^.
Quindi, vi consiglio di leggere attentamente, e… cercate di leggere fra le
righe. Non dico altro. ^____-.
Something is changed between you and me…
4. Light blue
eyes…
Peter, seguito da Sirius e James,
entrò nella Sala Comune amareggiato, come i suoi amici.
Dentro, seduto su una poltrona a
leggere un libro sull’Aritmanzia, vi era Remus Lupin, che alzò lo sguardo, attirato
dalle voci.
- E’ incredibile! Quella materia è
un disastro! Non ci capisco niente di sfere di cristallo, io! – disse James
- Puoi dirlo forte, Ramoso! Non
avremmo mai dovuto scegliere quella materia così odiosa! Divinazione… non serve
a un bel niente!- disse Sirius.
Remus sorrise. Erano solo i suoi
amici che si lagnavano come sempre.
-Beh, vi avevo avvertito al terzo
anno… - disse Remus con gli occhi di nuovo concentrati sul libro.
-Già… tutta colpa di Sirius! Era
tutto convinto che fosse una materia fantastica per via della lettura degli
astri, perché… - disse Peter accomodandosi su una delle poltrone vicino a
quella di Remus.
- “… Perché il tuo nome è Sirius,
figlio! Il nome della stella Sirio!” Mio padre me l’aveva consigliata quella
materia… puah!- disse Sirius imitando la voce del genitore con eleganza.
- Quasi, quasi sceglievo
Aritmanzia… che libro è?- disse James sbirciando nel libro di Remus.
- Oh, questo… è uno dei libri
della biblioteca, “Aritmanzia, nuova edizione”. – rispose Remus.
-Nuova?! E’ vecchia come il cucco!
Lo si vede dalla copertina!- disse James accigliato.
-Beh, sì, ci ho fatto caso anche
io, ma è un libro interessantissimo! Dovreste leggerlo… Ah, Sirius, dimenticavo
di dirti. E’ passata da queste parti Laura Tristan e ha detto che vorrebbe
parlarti oggi alle 18.00, fuori al giardino, ok?-
-Oh… sì, sicuro. – disse Sirius
sarcastico.
-Hai intenzione di darle buca?!-
disse Peter.
-Oggi non è proprio il giorno
adatto, ho da fare. – disse Sirius sedendosi anche lui, sbadigliando.
-Ma cos’ hai da nasconderci,
Felpato? Siamo tuoi amici, dovresti dirci tutto!- disse James.
Sirius si alzò, senza badare alle
parole di James e si stiracchiò.
-Uhm… devo andare a prepararmi! E’
quasi ora… -
-Oddio! Mi ero completamente
dimenticato! Io dovevo incontrare la squadra di Quidditch per le selezioni del
nuovo cacciatore, però dovevo arrivare prima! Oddio, dovevo essere lì cinque
minuti fa! Amanda mi ucciderà!- disse James scattando.
-Beh, non sei in completo ritardo,
sai, Ramoso? Ma ti consiglio di sbrigarti!- disse Peter.
-Sirius, dài, vieni con me! Fai
presto, se devi uscire anche tu! –
-Ehm… no, vai da solo, ti sarei
d’intralcio… - disse Sirius salendo le scale.
-Eh?! Ma che ti prende? Forza,
vieni! –
-No, Jamie, devo prepararmi… -
disse Sirius salendo le scale che portano al dormitorio maschile.
-Mah… comunque io vado, ok? Ciao,
Malandrini!- disse James, precipitandosi verso l’uscita della Sala Comune.
James corse a perdifiato per le
scale di Hogwarts e si scontrò con Lucius Malfoy.
-Ehi, sfigato! Vedi dove metti i
piedi, quando cammini!- disse il biondo agitandosi.
-Levati di torno, Malfoy!- disse
James, ma lui lo bloccò per un braccio.
-Ehi, ehi… vai così di fretta per
via del provino del nuovo cacciatore?! Oh, il capitano Amanda Murray si
arrabbierà moltissimo… ti consiglio di correre più veloce!-
-E io ti consiglio di attaccarti
alle braccia altre due paia di mani, così riusciresti a prendere il boccino,
Malfoy!- disse James, che con uno strattone si liberò dalla stretta di
Malfoy.
Detto questo, Potter si diresse
con velocità verso la Sala d’Ingresso, dove si trovava il portone che portava
ai giardini ed al campo di Quidditch.
Intanto nella Sala Comune di
Grifondoro, Peter e Remus stavano facendo una partita a scacchi dei maghi.
Peter era un vero campione in questo genere di giochi.
-Ahahah! Scacco matto!- disse
allegro Peter.
-Oh, no! Che sfiga che ho… ma dove
hai imparato a giocare così bene?!- disse Remus stupito dall’abilità di Peter.
-Mi ha insegnato mio padre! Lui
era ancora più bravo di me, alla mia età. – rispose Peter riponendo le pedine
di gioco al proprio posto.
Mentre loro parlavano, nessuno
poteva sapere cosa Sirius Black stesse tentando di fare. Il ragazzo dai capelli
corvini aprì il suo armadio e prese ciò che gli serviva per uscire. Ma
quell’oggetto era troppo lungo per nasconderlo, e quindi si mise a pensare.
“Ma certo! Il mantello di James!”
Rovistò fra le cianfrusaglie di
Potter e prese il suo Mantello dell’Invisibilità… con quello avrebbe potuto nascondere
con facilità “quella cosa”. Si guardò allo specchio, fece un sospiro profondo e
disse: - Avanti, Black. Sei bello, purosangue, un mito fra le ragazze e vai
bene a scuola. Dimostrerai di non saper fare solo questo. -. Detto questo, si
mise il Mantello addosso e coprì anche l’oggetto. Scese in silenzio le scale, e
vide che Remus e Peter stavano discutendo e ridendo animatamente. Black
controllò che fosse ben nascosto e si diresse verso la porta della Sala Comune.
All’improvviso, però, le oscillazioni del mantello, in basso, lasciavano
intravedere un po’ delle gambe di Sirius e qualcosa di molto simile a dei
ramoscelli lavorati.
Peter si accorse di questo, e
guardò con apprensione l’oggetto che si muoveva verso l’uscita della Sala.
-Ehm… Remus?- disse.
-Uhm?-
-Ehm… perché Sirius sta uscendo
sotto il mantello di James con una scopa da corsa in mano?-
Sirius corse veloce per le scale,
sarebbe arrivato in netto ritardo, lo sapeva.
“Bella figura che farai, Black.
Non poteva andarti peggio!” disse una vocina nella sua testa.
“Ma è tutta colpa di James! Non si
muoveva a lasciare la Sala! Come avrei fatto a uscire, se non l’avesse fatto
prima lui?! E’ una sorpresa per i miei amici, sì o no?”
“Beh, sì, ma come presentazione
non sarà delle più lodevoli!”
“Oh, zitta!” pensò Sirius
affannato.
“Guarda davanti al tuo naso invece
di rispondermi!”
Sdang!
Sirius cadde a terra. Doveva
essersi scontrato con qualcuno perché aveva sentito il peso di una persona
addosso. Il Mantello gli scivolò dal corpo e si accorse di chi gli si parava
davanti.
Una ragazza dai capelli neri e gli
occhi di un azzurro spettacolare era seduta a terra, arrossita, di fronte a
lui.
Lei si spaventò molto, vedendo la
persona contro cui si era scontrata. Sirius si alzò e l’aiutò ad alzarsi.
-Oh, scusami, non volevo! Andavo
di fretta e… -
-No, no, non fa niente! Lascia
perdere, è stata tutta colpa mia… se non fossi così distratta… - fece lei
interrompendolo.
-Oh, ti sono caduti i libri, vuoi
che ti aiuti?-
-Non fa niente, faccio da sola,
grazie. –
-Scusa, ma… io non ti ho mai vista
qui ad Hogwarts… -
-Beh, io non mi faccio vedere
molto in giro… di solito sono in biblioteca o nella mia Sala Comune. E invece
tu dovresti essere… -
Sirius si distrasse per un attimo
per curiosare nei suoi occhi. Quella ragazza doveva essere studiosa come Lily,
se passava gran parte del tempo in biblioteca… eppure non riusciva a
considerarla una sfigata come la rossa.
-Sirius Black, di Grifondoro… -
disse Sirius sobbalzando, accorgendosi della domanda della ragazza, - e tu…
sei… di Corvonero… - continuò guardando il suo stemma sulla tunica.
-Sì, esattamente… mi chiamo
Terence Rowling… e sono nata da genitori babbani, ma se vuoi puoi anche
lasciarmi perdere, se… non mi accetti. – disse lei arrossita, -Oh, scusami, ho
detto una stupidaggine… perdonami. –
-No, non devi preoccuparti… Io
sono di famiglia purosangue, ma non mi interessa affatto il tuo sangue… se
vuoi, qualche volta possiamo chiacchierare un pò… per me non c’è problema… -
disse Sirius con gentilezza.
-Oh… sarebbe un piacere, davvero.
Io però… non lo so, ora devo scappare!- disse lei imbarazzata, poi fuggì via.
Sirius rimase a fissare il
pavimento come uno sciocco, poi si risvegliò dai suoi pensieri.
“Oh, cazzo… devo sbrigarmi!!! E’
tardissimo!” pensò.
Corse ancora più veloce di prima,
non badando a indossare il Mantello.
Aprì la porta e uscì. Non si
accorse che due ragazzi, di cognome Lupin e Minus lo stavano spiando. Si
scambiarono un’occhiata e ritornarono in Sala Comune.
Intanto la ragazza dagli occhi
azzurri, Terence, si avviò verso la biblioteca.
“Oddio, Terence… a cosa stai
pensando?! Scendi da quelle nuvole… dirigiti alla biblioteca con calma, e non
pensare più a quello lì… si sa, i purosangue non vogliono far altro che
sfruttare i mezzosangue come te… avanti, non ci pensare più e prenditi un bel
libro da leggere!” pensava, ancora un po’ arrossata.
-Ehi, Rowling! Quanti libri hai
voglia di leggere oggi? Dieci? Cento? Mille? – disse un ragazzo biondo, che si
trovava vicino al suo gruppetto di amici.
-Già, Rowling, hai finito di
leggere tutta la biblioteca, ti servirà il permesso per entrare nel Reparto
Proibito per leggere i libri sulle Arti Oscure!- disse un altro.
Lei camminò come se niente fosse.
Non ribatté alle loro parole e si limitò a scegliere il libro da leggere.
Voleva qualcosa che risaltasse la suspence, perché stava componendo una storia
del genere Giallo, e le servivano spunti.
-Ehi, come sta andando la tua
storiella, Rowling? E’ quasi finita? Ti è passato il blocco dello scrittore?-
sghignazzò un altro ragazzo.
Lei proseguì senza degnarli di uno
sguardo la sua ricerca, quando una voce femminile la raggiunse.
-Ehi! Prendetevela con gli
zoticoni imbecilli come voi! –
Terence si girò e vide una ragazza
dai capelli rossi e gli occhi verdi avvicinarsi a lei, accompagnata da un’altra
con i capelli biondi, corti e boccolosi.
La mora si girò e prese il libro
che faceva per lei, sulla copertina c’era scritto il titolo: “Blood”. Poi si
sedette ad uno dei tavoli vicino alle finestre, aprendo il suo manoscritto ed
il libro scelto. Le due ragazze si avvicinarono a lei.
-Devi scusarli, sono dei cretini!
Fanno lo stesso con me ogni volta che tento di prendere un libro!- disse la
ragazza rossa.
-Infatti, per studiare abbiamo
sempre bisogno di due cuffiette per non sentire quei ragazzacci sghignazzare!-
disse la bionda.
-Oh… beh, anche con me lo fanno
molto spesso… - disse Terence.
-Beh, ti abbiamo osservata, ma tu
non li hai risposti a tono… dovresti difenderti, lo sai?- disse la bionda.
- Sì, lo so, ma… ecco non voglio
ferirli… - disse timida la mora.
-Siamo intervenute noi in tuo
aiuto, e se ti criticheranno ancora chiamaci, ok? Io sono Lily Evans.
Grifondoro. E lei è la mia amica… -
-Gwen Standler, piacere. Sono
anche io del Grifondoro, e da come vedo sulla tua tunica sei di Corvonero… -
disse Gwen con gentilezza. – ma cosa stai scrivendo?- domandò.
Terence voltò di scatto il viso
sul suo manoscritto, lo coprì con una mano.
-Oh, questo. No, è una sciocchezza
che sto scrivendo… comunque mi chiamo Terence Rowling, il piacere è tutto mio.
– disse imbarazzata.
- Posso?- disse Lily chiedendo il
permesso a Terence di leggere il primo capitolo della storia.
La mora fu tentata di risponderle
di no, ma, per paura di deluderla, le tese il primo capitolo.
-Uhm… un Giallo… “L’ Erede di
Lucifero”… carino come titolo, interessante… posso leggerlo?- disse Lily
osservando incuriosita il foglio. Come al solito non avrebbe placato nemmeno
questa volta la sua sete di divorare ogni libro che le capitasse in mano.
-Beh, se vuoi… - rispose.
-Oh, Lily! Ma possibile che debba
sopportare sempre che tu legga le cose più interessanti prima di me?!- disse
Gwen cercando di rubare a Lily il foglio.
-Oh, beh, non è scritta benissimo.
Quando ho cominciato a scriverlo avevo il “blocco dello scrittore”, ed
evidentemente ce l’ ho ancora… - disse Terence.
-Invece io credo che sia scritta
molto bene, sai, Terence? Non hai fatto nessun errore grammaticale e poi il
testo è scorrevole e la trama per ora è abbastanza interessante! Quando finirai
di scrivere questa storia me la farai leggere? Ti prego… - disse Lily a
Terence.
-Ma certo… non c’è problema! E se
vuoi leggerlo anche tu, Gwen, non ci sono problemi, anzi, mi piacerebbe sapere
cosa ne pensate. – disse Terence.
-Terence, hai il ragazzo?- chiese
Gwen, accorgendosi troppo tardi dell’espressione che aveva assunto la mora. In
effetti il suo sorriso le si era congelato un po’.
-No, non l’ ho mai avuto… -
-Oh, scusami, non volevo… - disse
Gwen sincera.
-Gwen, sei sempre la solita
guastafeste! Fatti gli affari tuoi!- disse Lily, -Ascoltami, Terence, non devi
crearti complessi… - disse avvicinandosi alla mora. –Figurati, è molto meglio
se non lo sei! Devi sapere che neanche io sono mai stata fidanzata, ma ho due ragazzi
che mi danno del filo da torcere!-
-Potter e Lestrange… - aggiunse
Gwen.
-Ma io non mi metterò mai con uno
di loro, perché vogliono soltanto prendermi in giro… e io mi difendo
infischiandomene. Non è assolutamente un difetto il fatto che tu non abbia il
ragazzo.. – disse Lily.
-Uhm… beh, almeno tu hai qualcuno
che vorrebbe stare con te… - disse Terence.
-Tsk! Figurati… loro non vogliono
stare con me, vogliono solo portarmi a letto!- disse Lily indispettita.
-Ma Lily, tu mi hai detto che hai
origliato la conversazione fra Black e Potter, e hai sentito che Potter ci
tiene davvero a te… -
-Gwen, non lo capisci che Potter
ci TIENE DAVVERO a portarmi a letto, non a STARE CON ME?!- disse Lily roteando
gli occhi.
-Ma se era insieme al suo migliore
amico! Insomma, James Potter direbbe tutta la verità a Sirius Black… sono
inseparabili! La verità è che tu non vuoi credere che lui ci tenga davvero a
te!- disse Gwen.
-Black?! Sirius Black?!- disse
agitata Terence.
-Sì, beh, chi non lo conosce?-
disse Gwen, -Con quei suoi modi vanitosi… non fa altro che uscire con le
ragazze, portarsele a letto e poi buttarle via come carta straccia!-
Terence rimase perplessa dalle
parole di Gwen. Lei aveva pensato che un ragazzo come il Sirius che aveva
creduto che fosse sarebbe stato perfetto per lei. Ma ora che Gwen le raccontava
tutto questo, la sua convinzione che avesse preso un “colpo di fulmine” per
Black era sparita.
-Perché… ti piace?- disse Gwen con
un sorrisino.
-Ma Gwen! La conosci appena e ti
fai subito gli affari suoi?!- disse Lily.
-Eddai!- ribatté lei.
-No… non mi piace, io non sono
molto interessata ai ragazzi… il mio sogno è un altro… - disse Terence
sognante.
-Quale?- dissero Lily e Gwen
all’unisono.
-Beh… se ve lo dico potrebbe non
avverarsi… - disse Terence.
-Andiamo! Non lo diremo a
nessuno!- disse Lily.
-E va bene… vorrei tanto diventare
una scrittrice. O una pittrice. Sono abbastanza brava sia a scrivere che a
disegnare… - disse Terence, che, doveva ammetterlo, si sentiva a suo agio a
parlare con le due ragazze.
-Ooooh, io avevo la passione per
il disegno! Poi mi è sparita, perché non mi sono allenata… lo so, è stato tutto
uno sbaglio… - disse Gwen.
-Per cui ti consiglio di non
prendere d’esempio questa biondina qui, e di allenarti sempre a scrivere e a
disegnare per rincorrere il tuo sogno, Terence. – disse Lily con dolcezza.
-Va bene, ragazze. Andiamo un po’
fuori al giardino? Io e Lily abbiamo finito i compiti poco prima che
arrivassimo qui, e tu?- chiese Gwen.
-Oh, io li ho finiti. Quindi sarei
disposta ad uscire un po’. – rispose Terence con un sorriso.
-Bene! Forza, usciamo!- disse
Lily.
Le tre ragazze si avviarono verso
l’uscita della biblioteca. Mentre una voce le accompagnò.
-Ehi, Rowling, ti sei fatta delle
amiche?! Wow, sei un talento!- disse il biondo del gruppo di prima.
Ciò scatenò la rabbia di Gwen. Si
rigirò indietro e con le mani prese per la collottola il biondo.
-Senti, tu, coso! Se ti permetti
di insultare di nuovo Terence passerai guai molto grossi! Tu, brutto ragazzaccio,
dai capelli biondi tinti!- esclamò.
Lily e Terence, vicino alla porta
scoppiarono a ridere, e raggiunsero Gwen. La trasportarono con difficoltà fuori
al giardino e insieme, si godettero la passeggiata.
Note: Terminato anche questo capitolo^^! Mi raccomando, recensite in
tantissimi, che non vi costa niente! Non sapete quanto fa bene all’autore
accendere il computer e trovare una bella recensione! Grazie per aver letto.
Ora i ringraziamenti:
Mia: Ciao, Mia! Sì, ho fatto qualche errorino, lo so. Ma ti prego,
segnamelo! Mamma mia… hai fatto una recensione da record! Non credo averne mai
avuta una più lunga XD! Beh, sì, a molti personaggi ho voluto creare delle
somiglianze con i personaggi della Hogwarts odierna. Mi spiego meglio: Remus e
Lily ricordano un po’ Hermione, mentre Lucius somiglia a suo figlio Draco.
James, per la sua Lily, è un po’ come Ron per la sua Hermione! Mi piace
collegare l’epoca dei Malandrini a quella di Harry Potter, che è la fotocopia
fisica di James. Poi, Rodolphus che vuole uscire con Lily. Hai detto che ho
trovato un buon rivale per James? Beh, anche io lo penso, ma non per vanità,
assolutamente, ma perché sono tutti e due allo stesso livello nel campo della
fama, del successo fra le ragazze, e sono tutti e due brillanti. Poi, la
situazione familiare di Sirius. Molto spesso Sirius accennerà ai suoi genitori
e al suo rapporto con loro. E, a causa di una persona, ci litigherà anche…
Lily2000: Le riflessioni di Remus le ho, come dire in termini stupidi?
“Affacciate alla finestra”, per l’appunto. Nel senso che ho voluto spiegare un
po’ il carattere di Remus. Libero, spensierato, felice, gentile e dolce. Ha
voglia di dimenticare il passato, ma ogni volta che s’immerge nei suoi
innumerevoli pensieri quello ritorna a galla. Per questo ho chiamato lo scorso
titolo “A window to the past”, come il titolo di una musica di Harry Potter,
perché significa appunto “Una finestra sul passato”, quello di Remus, è ovvio.
Grazie!
Blacky: Grazie, Blacky! Anche a te sono piaciute le riflessioni di Lupin,
vero? Beh, Lupin io lo immagino pensieroso in senso buono, cioè un sognatore.
Per Gwen anche a me piace come personaggio. Simpatica, allegra, curiosa,
gentile e anche un po’ ingenua. Perfetta per Lily. Ciao!
Mi raccomando, recensite tutti quanti^^!!!
Baci,
KarmensitaJ