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Autore: Schwarzweis    22/12/2009    6 recensioni
Questa è una raccolta di FlashFictions e Drabble ispirate da sole parole che saranno i nomi dei capitoli.
Aneddoti folli, seri, divertenti, tristi, filosofici e quant'altro: un metodo comodo per esercitarmi a scrivere e per farvi provare qualcosa.
Dedicata a questa magnifica coppia. Cercherò da ora in poi di aggiornare più spesso.
#42: Sightseeing - [...] Il Sig. Trafalgar Law non aveva mai avuto il piacere di vedere la personalissima nave del Sig. Eustass Kidd. E mai ne aveva sentito il bisogno, specie dopo essersi goduto l'espressione di Kidd mentre guardava esterrefatto il suo alquanto personalissimo sottomarino pirata.
Ma il Sig. Trafalgar Law stava per essere portato di peso - proprio come un sacco di patate, in spalla - sul suo bastimento, fingendo anche una ribellione tanto per non sembrare troppo d'accordo sulla cosa. [...]
Pair: Kidd / Law
Genere: Generale, Comico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Eustass Kidd, Supernova, Trafalgar Law
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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-- Unpredictable


[...]

L'aveva lasciata lì, chiusa e sigillata per due lunghe settimane. Ed era ancora lì, chiusa e sigillata con quel simbolo elegante, viola e antico, e con quella sua stupida carta pregiata.
Insomma, quella lettera stava facendo la polvere sulla scrivania di Law e lui non si era neanche degnato di spostarla altrove.
Il chirurgo sapeva perfettamente chi aveva mandato quella lettera ma nessun altro l'aveva notata, non sembrava niente di particolare, niente da notare davvero e niente di cui curarsi.

Si era messo a mangiare dolci per il nervoso, non lo faceva da anni ormai e quel fatto aveva insospettito tutti i suoi compagni. Non che volesse farli preoccupare, certo. Era una cosa temporanea.
E poi Law si mise a fissare quel pezzo di carta in silenzio - con un'espressione persa, cupa e pensierosa e con la mano sulla guancia leggermente gonfia - mentre Kidd si sedeva sul letto vicino a lui. Aveva parlato per un pò, ma non aveva assolutamente fatto caso a cos'avesse detto.
"Ti sei incantato?" Chiese quello con i capelli rossi guardandolo stranito.
L'altro pirata si ridestò dai suoi pensieri, quasi sorpreso di trovare qualcuno lì con lui. "Cos'hai detto...?"
"Stai fissando la scrivania da dieci minuti, Trafalgar."
Ma Law non sembrò fare molto caso alla sua constatazione. "Oh, davvero?"
"Vuoi che apra quella lettera?"
Questa volta il moro sembrò davvero svegliarsi, ma non disse nulla. Vide Kidd alzarsi e prendere in mano la lettera, per poi tornare da lui.

Non c'era un mittente, c'era solo il il ricevente che rispondeva al nome di 'Trafalgar Law' scritto in corsivo e in un modo molto elegante.
Kidd ne tirò fuori il contenuto abbastanza velocemente ed il moro alzò la testa, riluttante.
"Cosa dice?" Gli chiese Law, più che altro per farselo dire dal compagno, visto che lui non voleva azzardarsi a leggerla.
Controvoglia, il rosso gli diede il foglio di carta tra le mani. "Niente di che. Chi diavolo è?"

                      "Mio piccolo Lawrence,
                            spero davvero che tu non ti sia dimenticato di me.

                            Dopo tutti questi anni, sai, potrebbe essere comprensibile.
                            Ma questa volta non ti lascerò andare.
                            Mai.
 
                                                                       per sempre tuo,    G."

Law, leggendo le poche righe di minaccia scritte con l'inchiostro nero e con una grafia raffinata, piegò e chiuse il foglio con una smorfia stampata sul volto.
"Nessuno di importante." Sbottò, poi.
Kidd lo fissò accigliato. "E' per quel 'nessuno di importante' che mangi come una donna incinta da due settimane, mi è sembrato di capire."

Però il moro non gli rispose ancora una volta, e si era perso in quel silenzio di assenso.
Non lo stava guardando in faccia e la cosa non gli piaceva per niente.
"Esci, Eustass." Comandò Law dopo tre minuti buoni con un tono scuro, pacato e tutt'altro che minaccioso.
Il pirata interpellato strinse gli occhi, contrariato. "No." Disse, alquanto calmo e al tempo stesso imperativo.

Ma Kidd non si ritrovò a fronteggiare nessuna protesta, Law non aveva detto nient'altro: era rimasto silenzioso e poi aveva sospirato, posando di nuovo la mano sulla sacca di ghiaccio per riportarla sulla sua guancia destra.
Avrebbe potuto fargli certe domande più tardi.







  
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