Come potete notare continuo ad aggiornare questa visto che è pronta e vi confesso che non so quando avrò tempo di scrivere le altre, spero entro l'anno, ma dubito fortemente.
VOGLIO AUGURARE A TUTTI VOI UN FELICE NATALE, da trascorrere con le persone a cui si vuole bene, io me la sbarcherò tra parenti =( ma i miei due uomini saranno con me e quindi sarà fantastico *_*
Dedico questo capitolo a LUISINA che è tornata e che ha preso 30 e lode!!! Bravissima tesoro!!!! Da mamma sono molto orgogliosa di te ^^, grazie infinite di aver commentato ogni capitolo.
Per quanto riguarda Ed & Bella dunque salto temporale in avanti, 2 mesi per la precisione, le cose però tra loro sono ancora ferme quindi arriva la cavalleria ^__^ creando più danno che utile.
Un bacione e ancora tanti auguri a tutti!!!
Lisa
Capitolo 8
Erano passati quasi due mesi da quando
Bella era arrivata a Forks ed aveva ritrovato Edward.
La vita ad Isabella non era mai parsa
così bella, la mattina Edward la portava a
scuola e aveva cambiato numerose lezioni per poter trascorre più tempo
con lei.
Dopo
scuola studiavano sempre insieme o a casa Cullen o a casa Swan, il
venerdì sera Charlie e Bella erano ospiti fissi di Esme per la cena, il tempo
trascorreva allegro e spensierato con Edward e con i suoi fratelli.
Bella aveva legato con tutti, Rosalie e
Alice la coinvolgevano in folli giri per negozi, molto spesso mettendola in
imbarazzo con regali costosi.
Emmet e Jasper, la trattavano come una
sorellina da difendere, ma non risparmiavano Edward da battutine sagaci sulla
loro intima amicizia.
In realtà i due ragazzi non facevano
altro se non tenersi per mano o stare abbracciati, i baci sulla guancia erano
abbastanza frequenti da parte di Edward, mentre Bella era più restia ad
accorciare le distanze tra loro, perché ogni volta che accadeva il suo cuore
prendeva il volo, il suo viso si faceva rosso e le parole si introcigliavano.
Edward dal canto suo sentiva che quelle
distanze stavano diventando troppo pesanti, voleva che Bella diventasse la sua
ragazza veramente, tutti a scuola ne erano convinti, anche perché dall'arrivo
di lei Edward non aveva più degnato nessuna ragazza di una sguardo.
Lei era tutto quello che voleva e la
voleva per sempre.
La amava e questa certezza si faceva
sempre più prepotente.
Però lei, lei sembrava sfuggirgli,
quando si avvicinava, quando la baciava o la stringeva tra le braccia sembrava
felice, ma poi si allontanava.
Sembrava quasi intimorita e lui non ci
capiva più nulla, non lo voleva in quel senso?
E allora perché non lo respingeva?
Le sarebbe bastato dire che erano solo
amici e lui, a malincuore, avrebbe accettato. Eppure non lo faceva, non lo
rifiutava, ma quando lui stava per approfondire quei lievi contatti lei si
irrigidiva e improvvisamente ricordava di aver dimenticato qualcosa o aveva un
impellente bisogno di parlare con Alice o con Rosalie o con chiunque fosse a
tiro in quel momento.
Un mattina durante la pausa pranzo, in
una delle sporadiche giornate di sole che Forks offriva ai suoi abitanti, i
ragazzi Cullen e Bella erano stesi su di un plaid nel cortile della scuola a
mangiare panini e a chiacchierare.
Bella e Edward avevano iniziato a
scherzare e senza rendersene conto lui si era trovato a sdraiato su di lei a
farle il solletico, quando Bella aveva riaperto gli occhi e si era trovata
quelli di Edward che la guardavano pieni di malizia a pochi centimetri dai suoi
si era irrigidita lo aveva spinto via per poi alzarsi ed andare a chiedere a
Mike Newton gli appunti di storia.
Una cosa assurda visto che Edward aveva
partecipato alla loro stessa lezione e sapeva che Bella aveva preso più appunti
dell'intera scolaresca.
Quel giovedì mattina Alice aveva
insistito tanto per andare lei a prendere Bella.
Alle sentite proteste del fratello
Alice e Rose aveva risposto che dovevano parlare di cose di donne ed Edward era
uscito di testa.
Si vedevano ogni giorno, passavano ore
a chiacchierare e ora le sue adorate sorelle volevano privarlo anche dei pochi
minuti che aveva a disposizione per stare solo con Bella. Purtroppo anche i
fratelli si erano coalizzati contro di lui e lo avevano quasi portato di peso
verso
<< Lasciale fare, se vogliono
parlarle senza noi tra i piedi avranno i loro buoni motivi, non credi >>
aveva cercato di convincerlo Jasper, ma Edward era arrabbiatissimo.
<< E' l'unico momento in cui sto
solo con lei e loro me lo portano via per delle cavolate, figurati se le cose
da donne non riguardano vestiti e scarpe >> mugugnò arrabbiato
abbandonandosi sul sedile di dietro e portandosi le mani alla testa.
<< Ma se le stai sempre
incollato! >> aveva sbottato Emmet guardandolo dallo specchietto
retrovisore, l'unica risposta che ottenne fu un brontolio indistinto del
fratello che lo fece ridere.
<< Brucia eh? Che la piccola
Bella non sia caduta ai tuoi piedi come tutte quelle oche con cui ti piaceva
tanto divertirti >> lo punzecchiò Jasper.
<< D'altronde Bella è troppo
intelligente per farsi abbindolare dai tuoi modi da seduttore >> aggiunse
Emmet che si divertiva da matti a vedere Edward, il freddo e cinico Edward,
struggersi d'amore per quella dolce ragazza.
Da una parte tutta la famiglia Cullen
sperava che l'amicizia dei due ragazzi si trasformasse in qualcosa di più,
perché erano perfetti insieme e soprattutto felici, d'altra parte però avevano
percepito la titubanza di Bella, Alice continuava a sostenere che era solo una
cosa momentanea, ma il dubbio rimaneva.
<< Bella non è paragonabile a
nessuna >> sussurrò Edward dal sedile posteriore facendo sorridere i due fratelli.
Finalmente anche lui aveva scoperto
l'amore, non lo avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura, ma era evidente a tutti.
<< Edward hai mai preso in
considerazione che forse dovresti dirle chiaramente cosa provi per lei?
>> chiese Jasper.
Edward sbiancò, no non era una strada percorribile quella, se lo avesse
respinto? Se avesse deciso di allontanarsi da lui in seguito a una tale
rivelazione? No, non poteva. Bella era troppo importante per lui, sarebbe
rimasto al suo fianco struggendosi, ma sarebbe rimasto lì, con lei.
Scosse il capo sconsolato. << Non
posso >> disse semplicemente.
<< E perché mai? >> chiese
Emmet stupito.
<< Perché? Come perché? Non mi
vuole in quel senso ormai è palese, otterrei solo un rifiuto e probabilmente si
allontanerebbe da me ... da noi. È questo che volete? >> chiese certo che
anche ai fratelli la qualcosa sarebbe dispiaciuta.
<< Ed ma se non ci provi come
puoi sapere cosa farà? >> chiese ancora Emmet.
<< Lo so e basta e per favore fatela
finita una volta per tutte, non ho bisogno dei vostri insulsi consigli >>
disse stizzito Edward, non voleva pensarci e tanto meno parlarne.
<< Saranno insulsi come dici tu,
ma Rose ha apprezzato quando io le ho detto quello che provavo per lei. Mi ha
anche confessato che non avrebbe mai avuto il coraggio di fare la stessa cosa,
non credi che anche per Bella potrebbe essere così ? >> rimarcò Emmet,
certo delle sue convinzioni, quei due avevano urgente bisogno di una
spintarella e loro erano pronti a dargliela.
Le ragazze infatti avrebbero affrontato
lo stesso discorso con Bella.
Ne avevano parlato la sera prima,
mentre Edward riaccompagnava Bella a casa, dovevano intervenire perché la
situazione era insostenibile.
Edward senza Bella sembrava uno zombi,
quando la riaccompagnava a casa tornava sempre più demoralizzato, nemmeno le
esortazioni di Esme ad aprirsi con lei avevano avuto esito, così i quattro
fratelli Cullen erano entrati in gioco, avrebbero scoperto qual'era il problema
e avrebbero agito di conseguenza.
Ora il problema di Edward era più che
palese, temeva un rifiuto, ma Bella cosa pensava?
Jasper ed Emmet sperarono in cuor loro
che le ragazze avessero avuto delle risposte.
Quando bussarono alla porta Bella aprì
con un radioso sorriso che si affievolì appena quando si accorse di avere
davanti Rose ed Alice e non Edward.
<< Ciao ragazze, come mai qui?
Edward sta male? >> chiese Bella leggermente in ansia.
Loro sorrisero
semplicemente scuotendo il capo.
<< Avevamo solo voglia di stare
un po' con te, lui non è stato felice. Pensa che Emmet lo ha dovuto caricare di
peso sulla Jeep >> disse Rose ridendo.
Bella recuperò zaino e giaccone
mormorando un distratto Oh, ma senza aggiungere altro.
Appena salite sulla BMW rossa di
Rosalie, Alice si girò verso Bella con aria serissima.
<< Bella posso farti una domanda?
>> chiese e Bella annuì.
<< Però devi rispondere
sinceramente, sai che di noi ti puoi fidare >> aggiunse Rose fissandola
dallo specchietto.
Annuì nuovamente, ma aveva una strana
sensazione, dove volevano andare a parare quelle due?
Le adorava, le
considerava le sorelle che non aveva mai avuto, ma delle volte erano
decisamente invadenti.
<< Bella a te Edward piace?
>> chiese Alice andando diretta al punto.
Bella arrossì violentemente ma si
impose di rispondere << S-si certo, è il mio migliore amico >>
mormorò sperando che la cosa finisse lì, speranza vana.
<< No Bella intendo come ragazzo,
vorresti che Ed fosse il tuo ragazzo? >> intervenne subito Rosalie.
Bella abbassò il capo, il suo cuore
urlava un SI a pieni polmoni, ma la testa ... beh la testa le diceva che non ci
doveva neanche pensare.
Erano due mesi che si imponeva di non
pensare a cose del genere, che alla fine ne avrebbe solo sofferto di più, ma il
pensiero era sempre lì latente dentro di lei.
Lei amava Edward con tutta se stessa, ma non poteva ammetterlo, mai.
Avrebbe rovinato tutto. E quel sogno fantastico
che era stata la sua vita negli ultimi due mesi sarebbe finito.
<< Bella lui ti piace vero? È
così? A noi puoi dirlo, anche perché è abbastanza palese che ti piaccia
>> disse dolcemente Alice.
Bella sollevò il capo intimorita.
Si vedeva così tanto? E lui, lui se ne
era accorto?
<< Bella mi spieghi perché
continui a respingerlo allora? >> chiese Rose che aveva ben interpretato
i pensieri di Bella.
<< Io non lo respingo >> mormorò Bella, ed era la verità.
Finché riusciva a controllare la voglia pazza
di baciarlo si lasciava abbracciare, accarezzare i capelli, si crogiolava
nell'affetto di lui. Ma quando diventava troppo, beh a quel punto inventava la
prima scusa, alle volte neanche tanto plausibile, che le passava per la mente.
Si allontanava per riprendere il controllo, per respirare e ricordarsi che
Edward non poteva volerla come lei voleva lui.
Erano amici e questo sarebbero rimasti
per sempre.
<< Bella di cosa hai paura?
>> chiese ancora Alice, delle due era forse quella con cui Bella aveva
legato di più, era pazza da legare, ma la capiva veramente.
Capiva sempre quando qualcosa non
andava, erano molto in sintonia, quasi come con Edward.
Anche se Edward, beh lui era diventato
tutto per Bella, quando erano lontani le sembrava quasi di non respirare, di
vivere nell'attesa di lui, di un suo sguardo, di una sua carezza.
<< Alice non posso, rovinerei
tutto lo capisci? Io ... io non voglio perderlo. Se gli dicessi cosa provo per
lui, mi riderebbe in faccia e non mi vorrebbe più tra i piedi. O peggio
comincerebbe a trattarmi come fa con tutte le altre e io ... io non posso ...
non lo sopporterei >> disse affranta aprendo il cuore alle due amiche.
Rosalie accostò e si girò anche lei
verso il sedile posteriore.
<< Bella tesoro, se non ti metti
in gioco non vincerai mai, lo capisci. Se non hai il coraggio di ammettere i
tuoi sentimenti soffrirai e basta. Edward non può e non vuole vivere senza di
te, questo ormai è palese a tutti. Allora perché hai così paura? Non credi che
forse anche lui possa provare qualcosa di più per te? >> disse accorata
Rose, allungandosi per prendere la mano dell'amica.
Come poteva Bella non vedere con quanto
amore suo fratello la guardava?
Come poteva non accorgersi che la loro
dipendenza reciproca andava ben oltre la semplice amicizia?
Tutti a scuola li consideravano una coppia, nessuno aveva mai osato avvicinarsi tanto per chiederne conferma, ma i loro atteggiamenti sembravano quelli di una coppia affiatata.
Solo i fratelli
Cullen sapevano quale tormento fosse in realtà la loro storia.
Troppo timorosi per lasciarsi prendere
dall'amore, vivevano in un continuo tormento, giocando al gatto ed al topo
inutilmente, imponendosi una sofferenza insensata e dannosa per entrambi.
<< Bella devi dirglielo >>
affermò sicura Alice.
<< No, no assolutamente no. E poi
cosa dovrei fare andare da lui e dirgli “Ehi Ed sai una cosa? Ho capito che
ti amo da impazzire e che essere amici non mi basta più, tu che dici?” non
se ne parla minimamente >> affermò stizzita Bella stringendosi le braccia
al petto.
Quelle due erano matte, non avrebbe mai
affrontato Edward, non si sarebbe mai esposta ad un rifiuto netto e ad un più
che certo raffreddamento nei loro rapporti.
Così com'era andava bene, alle volte la
faceva piangere, ma andava bene lo stesso.
Tutto pur di non perdere Edward.
<< Magari un po' meno diretta
>> mormorò Rose mentre rimetteva in moto e proseguiva verso la scuola,
che ormai distava poche centinaia di metri.
Nel parcheggio della scuola Jasper ed Emmet aspettavano le ragazze seduti sul cofano della Jeep, in mezzo a loro Edward in piedi poggiava i gomiti sul cofano e teneva la faccia affondata nelle mani.
I due fratelli lo avevano esasperato,
continuavano a dire che doveva trovare il coraggio di parlare a Bella, che
doveva tirare fuori gli attributi e dirle tutto, qualsiasi fosse stata la sua
reazione sicuramente non l'avrebbe persa, ma lui non riusciva a convincersi di
questa cosa, la paura di perderla era irrazionale e devastante.
Era talmente perso nei suoi pensieri da
non accorgersi che le ragazze li avevano raggiunti.
Quando una calda mano gli
accarezzò la spalla sussultò.
<< Edward stai bene? >>
chiese Bella preoccupata inclinando il volto per guardarlo negli occhi.
Gli occhi di Bella erano la cosa più
meravigliosa che Edward avesse mai visto, si incantò a guardarla finché lei non
lo scosse lievemente chiamandolo ancora una volta.
<< si ... si tutto ok >> si
costrinse a dire, non poteva permettere che lei si preoccupasse per lui, Bella
doveva essere sempre felice, questo era quello che voleva per lei.
Scosse la testa e si girò verso di lei
per abbracciarla, aveva bisogno di sentirla vicina, di sapere che lei era lì
con lui, sempre.
<< Allora? Avete organizzato un
altro folle giro per negozi? >> chiese appoggiando la fronte sulla spalla
dell'amica.
Quanto voleva che quel momento perfetto
non finisse mai, tenerla così tra le sue braccia era tutto quello che gli
serviva per vivere.
<< No ti prego, non mettergli
strane idee in testa >> mormorò Bella intimidita facendolo ridere.
Sollevò il volto per guardarla bene
negli occhi, lei sorrideva ed era bellissima, come sempre.
Ma se non avevano parlato di shopping
perché ci avevano messo tanto ad arrivare a scuola? Si chiese
Edward stranito.
<< E allora di cosa avete
parlato? Visto che non mi hanno permesso di venirti a prendere adducendo come
scusa che ti dovevano assolutamente parlare? >> chiese curioso.
Bella avvampò, spostando lo sguardo
verso le amiche che la incitarono silenziosamente.
Tornò a guardare Edward e si perse in
quei fantastici occhi verdi, così limpidi, così dolci e in quel preciso istante
così curiosi, aveva sollevato un sopracciglio e Bella sapeva benissimo che
significava che si stava arrovellando il cervello per trovare una soluzione
all'insensato comportamento delle sorelle.
<< Beh ... noi ... ecco noi ...
>> non sapeva cosa dire, non poteva dirgli che era stato lui l'argomento
principale, ma non gli piaceva mentirgli.
Anche perché lui se ne accorgeva
sempre.
La campanella le giunse in aiuto. Volse
il capo verso l'edificio espirando tutta l'aria che inconsapevolmente aveva
trattenuto.
<< Dobbiamo andare in classe
>> disse risoluta.
Edward non accennava a lasciarla andare
e Bella sentiva in viso un insopportabile calore, segno evidente che le sue
gote erano di un bel color pomodoro maturo.
<< Andiamo ? >> lo esortò
strattonandolo dolcemente per i fianchi.
Lui aggrottò le sopracciglia e sospirò
sonoramente per poi annuire.
Circondandole le spalle con il braccio
la condusse verso la loro prima lezione, ma avrebbe indagato ancora.
Cosa dovevano dirsi di così segreto
quelle tre?
Perché Bella era arrossita e non aveva
voluto rispondergli?
Mentre seduto accanto a lei la osservava di sottecchi un pensiero improvviso lo colse.
Centrava forse un ragazzo?
Bella si era innamorata di qualcuno che non era lui? Il panico lo invase.
No, non poteva, non doveva innamorarsi di un altro!
La vocina petulante di Emmet gli tornò
alla mente “devi dirglielo prima che lo faccia qualcun altro” ecco cosa
gli aveva detto mentre la aspettava quella mattina. Effettivamente Bella era
una ragazza timida, ma anche molto bella.
Il suo starle così addosso aveva
scoraggiato molti ad avvicinarla.
E se fosse stata lei a voler avvicinare
qualcun altro dei suoi compagni?
Se avesse trovato interessante qualcuno
che non era lui?
Doveva parlarle, doveva dirgli tutto e
doveva farlo il prima possibile, se aveva anche solo una possibilità di
conquistare il suo cuore non poteva farsela scappare.
Bella aveva osservato Edward per tutta
la mattinata.
Sembrava strano, preoccupato e la
guardava in una maniera diversa.
Non era malizioso, come lo aveva visto
certe volte, non era neanche apprensivo come quando starnutiva o inciampava da
qualche parte, ne tanto meno dolce come la guardava di sovente.
No quello sguardo era quasi spaventato.
Ma cosa poteva essere a spaventarlo?
Che avesse capito quali erano i suoi
reali sentimenti?
Che avesse paura che lei tentasse di
esternarglieli definitivamente?
Che si stesse preparando a dirle che
dovevano stare lontani per un po' visto che i suoi sentimenti non erano
corrisposti?
Oddio aveva veramente capito?
Alice aveva detto che i suoi sentimenti
erano palesi, quindi chiaramente lo aveva capito anche lui!
L'ultima ora di lezione prima della
pausa pranzo fu per entrambi un tormento.
Entrambi si preparavano ad essere
respinti, entrambi stavano già cominciando a sentire il senso di vuoto che lo
stare lontano gli avrebbe procurato.
Quando la campanella dell'ultima ora
suonò Bella si precipitò in bagno, lasciando un Edward sbigottito in mezzo al
corridoio.
<< Guai in paradiso? >>
chiese l'odiosa, ormai era così che Bella la definiva, voce di Jessica dietro
di lei.
Si stava asciugando il viso dopo
esserselo ripetutamente lavata, nel vano tentativo di calmarsi.
Avrebbe dovuto affrontare Edward e
probabilmente il suo rifiuto, ma non si sentiva affatto pronta.
Bella la guardò inespressiva dallo
specchio davanti a lei.
Jessica ghignava e un sorriso cattivo
le apparve in volto.
<< D'altronde Edward è sempre
Edward, no? Con te ha fatto il carino per un po', ma le vecchie abitudini sono
dure a morire >> disse saccente.
Ma di che diavolo parlava?
Edward?
Vecchie abitudini?
Bella vide nello specchio il suo stesso
sbigottimento.
<< Cos'è ti ha scaricato per
qualcuna più disponibile? >> continuò Jessica, non attese la risposta di
Bella, infondo non le interessava, godeva solo nel vederli finalmente così
distanti.
<< Non disperare, ci siamo passate
tutte cara! >> disse con un sorriso malevolo, prima di scomparire dentro
ad un bagno, le altre ragazze presenti la guardarono con malcelato interesse,
Bella imbarazzatissima raccolse il suo zaino ed uscì veloce.
Quindi Edward si vedeva con qualcuna?
Era questo che lo tormentava?
Non sapeva come dirglielo?
Bella sentì le gambe cedergli, lo
avrebbe perso, comunque.
Non aveva neanche avuto il coraggio di
dirgli che lo amava e già lo stava perdendo. Due mesi era durato il suo sogno,
non poco, ma fosse stato per lei sarebbe durato per sempre.
Sentì gli occhi bruciare e le lacrime
farsi prepotenti.
Lo stava perdendo, di nuovo e ora era
forse peggio perché sapeva di amarlo.
Senza rendersene conto andò a sbattere
contro qualcuno.
Alzò gli occhi per trovarsi davanti lo
sguardo stupito del padre.
<< Bella, piccola, tutto bene?
>> chiese Charlie preoccupato per gli occhi rossi e lo sguardo affranto
della figlia.
Cosa diavolo poteva averla ridotta in
quello stato?
Quella mattina quando era uscito era
La strinse forte a se.
Aveva imparato ad amare quella nuova
Bella, felice e spensierata. Come non lo era mai stata nemmeno da bambina.
I mesi a Forks sembravano avergli
ridato vita, un po' sperava fosse anche merito suo, ma sapeva che gran parte
del merito era di Edward e dei suoi fratelli.
L'avevano fatta sentire accettata, le
stavano sempre accanto, colmando il vuoto che lui lasciava nella sua vita.
Il suo lavoro lo teneva molto impegnato,
poi c'era la pesca la sua passione, ma Bella non si era mai lamentata perché
grazie ai Cullen non era mai sola.
Esme poi la trattava da figlia,
colmando quella figura materna che a Bella era sempre mancata, perché di Reneè
tutto si poteva dire, tranne che fosse una madre esemplare.
<< Tranquillo papà tutto bene
>> sussurrò Bella stringendosi a Charlie.
Quella era un'altra bella novità, sempre
più spesso lo chiamava papà e Charlie volava letteralmente quando lo faceva.
<< Ma come mai sei qui? >>
chiese Bella spostandosi un po' per guardarlo in faccia.
<< Oh si, beh c'è un problema a
Sponkane, hanno creato una task force e mi hanno chiesto di partecipare, parto
tra un paio d'ore e volevo dirtelo e salutarti >> disse Charlie
ricordando in quel momento la ragione della sua presenza nei corridoi
della Forks Higs School.
Bella aggrottò le sopracciglia, si era
sempre preoccupata molto della pericolosità del lavoro di Charlie. Lui sorrise
intuendo le sue preoccupazioni.
<< Tranquilla, starò attento, ma temo
che dovrò stare fuori città per almeno una settimana – disse accarezzandole la
schiena – Non ti devi preoccupare, ho parlato con Esme, starai con loro in
questo periodo ed io sarò molto più tranquillo >> concluse credendo di
renderla felice.
Ma inaspettatamente Bella sbiancò
lasciandolo al quanto perplesso.
<< Papà sono grande, non ho bisogno della balia >> disse la ragazza abbassando il capo.
No, non poteva stare in casa con lui quando lui ... sentì le lacrime salire nuovamente, ma si fece forza.
<< Non dire sciocchezze ad Esme ed ai ragazzi farà piacere ed anche a te, mentre io non starò tutto il tempo a tormentarmi sapendoti sola >> disse Charlie bonariamente, qualunque fosse la causa della titubanza della figlia era certo che i ragazzi Cullen l'avrebbero fatta passare velocemente.
Bella spostò lo sguardo lontano da
Charlie come poteva spiegargli il motivo della sua reticenza.
Charlie l'aveva
anche avvertita che Edward l'avrebbe fatta soffrire, ma lei scioccamente non
aveva dato peso a quelle parole.
In quel momento i suoi occhi
incontrarono quelli di Edward che poco distante assisteva alla scena con aria
interrogativa, sicuramente non gli era sfuggita la sofferenza di Bella e lei
non voleva assolutamente affrontarlo in quel momento.
Non ne avrebbe avuto la forza, sarebbe
scoppiata a piangere e non poteva permetterselo.
<< Papà non mi sento molto bene,
posso venire a casa con te? Così preparo le mie cose e poi mi accompagni da
Esme o ci vado con il pick up >> disse rifugiandosi nuovamente nel caldo abbraccio
del padre, non aveva scelta doveva andare dai Cullen o spiegare a Charlie che
era innamorata di Edward, mentre lui probabilmente aveva già una ragazza che lo
aspettava.
I Cullen erano il male minore e se come
prevedeva l'aspettava un periodo difficile le ragazze ed Esme le sarebbero
state vicine.
<< Come non ti senti bene? Hai la
febbre? Vuoi che andiamo da Carlisle? >> chiese Charlie apprensivo come
sempre.
<< No solo un leggero mal di
testa, poi voglio aiutarti a preparare la tua valigia se no distratto come sei
rischi di dimenticarti a casa i calzini >> disse scherzando Bella
cercando di convincerlo.
Charlie sorrise di quel velato
rimprovero e si lasciò convincere, con la figlia sotto braccio si recò in
segreteria per firmarle il permesso d'uscita.
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BACIONI LISA
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