Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: sihu    08/01/2010    9 recensioni
una storia a cavallo tra due tempi che si incontrano, quello dei Malandrini e quello dei nostri eroi. Harry, Ron, Hermione e Ginny si trovano a passare il settimo anno insieme ai Malandrini. il risultato? un continuo susseguirsi di colpi di scena, amori che nascono, gelosie, paranoie e molto altro ancora. DALL'ULTIMO CAPITOLO: “Remus, sei suo padre..” esclamò Ron alla fine. A Sirius e James mancò l’aria mentre Remus impallidì all’improvviso. Lily non poteva credere alle sue orecchie. Remus era padre, ma di chi? Di Harry? Di Teddy forse?
Genere: Commedia, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Il trio protagonista | Coppie: Harry/Ginny, James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 52
TRISTI NOVITA’ ARRIVANO AL CASTELLO

Tutta la popolazione del castello poteva finalmente dire ad alta voce che la primavera era ufficialmente arrivata. Le giornate cominciavano ad allungarsi e farsi più calde, tanto da permettere ai ragazzi di passare i pomeriggi e le serate a studiare o anche solo a parlare un po’ all’aperto. Con i primi di marzo gran parte degli studenti si era reso improvvisamente conto che gli esami erano vicini, e la biblioteca era diventata il luogo più affollato del castello subito dopo il parco. Nonostante fosse passato del tempo, però, la curiosità circa la notte di San Valentino non era ancora svanita del tutto. Sedute al tavolo della sala grande, in attesa che i malandrini facessero il loro ingresso nella sala, Hermione e Ginny cercavano di farsi raccontare da Lily la sua serata. La rossa però sembrava piuttosto restia a lasciarsi andare alle confidenze.
“Avanti, racconta tutti i dettagli!” Esclamò Hermione, dal suo sguardo trapelava tutta la sua curiosità. In quel momento persino i compiti, i professori e la scuola passavano in secondo piano. Ginny, silenziosa, guardava la scena in attesa che Lily si decidesse a dire qualcosa, cercando di scacciare dalla mente il pensiero di Harry che la tormentava.
“Ancora? È da due giorni che parliamo solo di San Valentino.” sbuffò Lily, leggermente imbarazzata. Anche Alice aveva insistito molto per sapere tutti i dettagli, ma lei era rimasta sul vago.
Quella sera apparteneva solo a lei e a James, raccontarla a qualcuno l’avrebbe in qualche modo sminuita, resa banale.

“Ma tu non ci hai ancora raccontato com’è finita la tua serata.” replicò Ginny, mentre zuccherava la sua tazza di te. Da un po’ di giorni la testa della ragazza era da un’altra parte. Harry, infatti, non era stato per nulla contento di sapere che la sua ragazza lo seguiva, e aveva reagito perdendo la pazienza. Ginny era rimasta in silenzio mentre lui si sfogava; sapeva bene di avere torto. Alla fine si erano abbracciati, ma qualcosa si era rotto tra di loro, era come se si fossero allontanati. Ginny non aveva detto a nessuno di avere seguito Harry, ne aveva chiesto al ragazzo cosa stesse facendo nel parco. Per il momento aveva vinto lui, ma Ginny era decisa ad andare fino in fondo a quella storia.
Sospettava che centrasse qualcuno ma non riusciva proprio a capire chi.

“Si, dopo che hai trovato James..” insistette Hermione. Lily guardò perplessa le amica, poi sospirò e decise di soddisfare almeno in parte la loro curiosità.
“Usate la fantasia, no?” rispose Lily, sperando con tutta se stessa che l’interrogatorio finisse.
“Avete provato a mettere in cantiere Harry?” chiese Ginny con aria maliziosa.
Hermione guardò l’amica con una faccia sconvolta, Lily invece si mise a ridere.

“Sei pazza, sono giovane per avere un figlio. Ho il dovere morale di pensare solo a divertirmi!” rispose Lily lanciando alle due ragazze uno sguardo malandrino che lasciava intendere molte cose.
“E lo studio?” chiese Hermione preoccupata e con gli occhi fuori dalle orbite.
Decisamente James e i malandrini stavano avendo una brutta influenza su di lei.

“Sei senza speranza Hermione.” risposero in coro Lily e Ginny. Hermione ultimamente pensava quasi solo agli esami, ogni minuto lo passava trascrivendo appunti, ripassando o studiando cose che sapeva già. Proprio in quel momento una ragazza bionda, con delle strane treccine colorate che le arrivavano fino alla vita si avvicinò al loro tavolo, attirando l’attenzione delle tre ragazze.
“Ciao ragazze! Scusate, avete visto..” chiese Zhoana timida e imbarazzata. Sirius le aveva promesso che si sarebbero visti a colazione, lo aspettava da un po’ ma di lui nemmeno l’ombra, così si era fatta coraggio e si era decisa a chiedere.
“Sirius non è ancora arrivato. Perché non ti siedi con noi?” la invitò Lily senza permetterle di finire la frase, al primo sguardo aveva capito che si trattava della ragazza di Sirius e lei moriva dalla voglia di conoscerla un po‘ meglio. La ragazza, dal canto suo, rimase colpita da quella ragazza con i capelli rossi, decisa ma allo stesso tempo dolce.
“Non vi dispiace?” chiese Zhoana impacciata. Nessuno prima d’ora aveva mai manifestato interesse per fare amicizia con lei. Era la prima volta che qualcuno, a parte suo fratello ovviamente, le chiedeva di fare colazione insieme.
“Certo che No. Io sono Ginny, questa è Hermione e l’altra rossa Lily.” disse Ginny sorridendo, cercando di metterla a suo agio. Zhoana sembrava un cucciolo spaventato con una gran paura del mondo, un po’ come Luna le prima volte che sedeva con loro.
“Ho sentito molto parlare di voi.” rispose sorridendo Zhoana. I malandrini, del resto, erano decisamente conosciuti al castello, e lo stesso valeva per le ragazze che erano con loro.
“Da Sirius?” chiese Hermione sorridendo. Zhoana scosse la testa facendo tintinnare i campanellini che portava intrecciati tra i capelli.
“Non solo.. Voglio dire, siete piuttosto conosciuti..” spiegò meglio, addentando un pezzo di torta alle mele. Per la prima volta da quando era al castello si sentiva a suo agio con qualcuno che non era né suo fratello, né Sirius. Era una sensazione nuova, molto piacevole.
Le ragazze ripreso a parlare di San Valentino, e questa volta fu il turno di Zhoana raccontare la sua serata con Sirius, vincendo l‘imbarazzo. Lily, Hermione e Ginny scoprirono un Sirius nuovo, dolce e premuroso, del tutto diverso da quello con cui erano abituati ad avere a che fare. Lily si ritrovò a pensare che a Sirius era successo lo stesso che era successo a James, una volta trovata la persona giusta entrambi erano stati in grado di manifestare tutta la tenerezza e la dolcezza di cui erano capaci. Ginny ed Hermione invece non potevano fare a meno di pensare allo scorbutico Sirius che avevano conosciuto, ed erano giunte alla conclusione che l’amore può fare miracoli.
“Ecco Sirius.” disse improvvisamente Ginny, indicando la porta dalla quale stavano entrando i ragazzi. Sirius e James erano un po’ più indietro rispetto agli altri, e stavano confabulando tra loro mentre Remus scuoteva la testa, rassegnato. Probabilmente i due stavano programmando qualche scherzo dei loro per movimentare la giornata e fare venire un esaurimento nervoso ad Hermione. Al fianco di Remus c’erano anche Harry e Ron, stranamente silenziosi. Harry aveva un’espressione strana, stanca, che Ginny non riuscì a spiegarsi.
“Quelli insieme a lui sono James, Remus, Ron ed Harry.” aggiunse Lily, mentre Zhoana guardava perplessa i ragazzi. Come al solito facevano un gran fracasso e stavano attirando gli sguardi di buona parte della popolazione femminile del castello. Zhoana non era gelosa di Sirius, sapeva bene che il ragazzo aveva occhi solo per lei, tuttavia quelle occhiate cominciarono a renderla nervosa. Lanciò un’occhiata a Lily e vide che anche la rossa non era proprio a suo agio.
“Buongiorno ragazze, stavate piangendo la nostra assenza?” chiese James, sedendosi accanto a Lily, seguito a ruota da Sirius, Remus, Ron ed Harry. Ginny salutò il suo ragazzo con un sorriso, che subito si spense quando Harry ricambiò a malapena con un rapido gesto della mano.  
“No, stavamo parlando male di voi con la ragazza di Sirius.” esclamò Hermione, indicando ai presenti Zhoana, che fino a quel momento era passata inosservata.
“Amore mio, che ci fai qui?” chiese Sirius, diventato improvvisamente color peperone, tra le risate degli amici. James sorrise e tese la mano alla ragazza, felice di conoscere finalmente la donna che aveva rapito il cuore di suo fratello.
“Cercavo te e sono state così gentili da invitarmi..” spiegò Zhoana, sorridendo.
“Che ti prende Sirius, sei diventato tutto rosso.” chiese Ron, senza staccarsi dall’abbraccio di Hermione e guardando divertito Sirius.
“Zitto tu!” sibilò il ragazzo, cercando di scagliare contro il rosso una maledizione.
“Che tenero, è emozionato perché ha visto la sua ragazza..” lo canzonò James mentre, aiutato da Harry, cercava di disarmare Sirius. Alla fine i due ragazzi ebbero la meglio, e la calma tornò a regnare al tavolo, o quasi.
“Si.. No.. Uffa, volete del the?” biascicò Sirius, cercando di mettere fine a quella situazione imbarazzante. Tutti ormai avevo lo sguardo fisso su di lui, e sembravano divertirsi alle sue spalle.
“Sono dei bambini!” concluse Remus scuotendo la testa, rassegnato all’idiozia dei suoi amici. Zhoana sorrise e si guardò intorno. La sala grande era abbastanza silenziosa, solo al tavolo in cui erano seduti i malandrini regnava il caos. A Zhoana piaceva molto quella simpatica combriccola in grado di fare tutta quella confusione.
“Allora Zhoana, ti sei pentita di esserti seduta vicino a questi casinisti?” chiese Sirius, avvicinandosi alla ragazza e stampandole un bacio sulle labbra.
“No, al contrario.. Sono davvero simpatici.” rispose lei, sorridendo.
“Anche tu lo sei piccola.” mormorò lui, prima di darle un bacio appassionato.
Era come se la sala grande fosse d’improvviso scomparsa e fossero rimasti solamente loro due.

“Davvero questi cretini non ti hanno messa a disagio?” chiese ancora Sirius, preoccupato.
“Sono abituata a stare sola, è strano mangiare insieme a tutti voi.” disse lei, sospirando. Fino a quel momento aveva passato i pranzi, le cene e le colazioni a guardare la gente che rideva con gli amici, provando a indovinare cosa stessero dicendo. Essere finalmente parte di un gruppo che la accettava per quella che era la rendeva estremamente felice.
“Come sarebbe sempre sola?” chiese Remus, accigliato. I ragazzi smisero di fare baccano e presero a prestare attenzione a quella conversazione. Hermione, Ron, Harry e Ginny potevano immaginare di cosa parlasse Zhoana. Nel loro tempo anche Luna era lasciata da parte da tutti per via delle sue stranezze, nessuno a parte loro aveva mai provato a conoscerla per quello che era davvero. Inutile dire che tutti quanti quegli stupidi si erano persi una grande persona, certamente migliore di tutti loro. Zhoana assomigliava molto a Luna, e come lei sembrava essere un’amica fedele e leale.
“Si, al massimo con mio fratello. La gente ci trova.. Strani. Immagino che sia per tutte le creature di cui parliamo spesso, come i gorgosprizzi.” spiegò Zhoana, ritrovando la sua solita allegria. Non le andava di apparire come una ragazzina sola e triste.
“Che idiozia, tutti sanno che i gorgosprizzi esistono.” sbottò Hermione. Harry lanciò un’occhiata di gratitudine all’amica. Nel loro tempo Hermione era stata la prima a mettere continuamente in dubbio l’esistenza delle creature di cui parlava Luna, mettendola spesso a disagio in compagnia. Quella frase detta da lei aveva un grande significato.
“Dite sul serio?” chiese Zhoana, guardando i ragazzi seduti insieme a lei. Nessuno prima d’ora le aveva creduto quando parlava delle creature magiche di cui si tramandava l’esistenza tramite leggenda. Di solito tutti la guardavano male e si allontanavano, quasi avesse la peste o un’altra malattia contagiosa.
“Perché dovremmo scherzare?” chiese Ron, tranquillo, mentre Ginny ed Harry annuivano decisi.
“Nessuno crede a queste cose perché i giornali non ne parlano mai.” esclamò risentito Harry, mostrando tutta la sua avversione per i giornali, seconda solo a quella per il ministero della magia che lo aveva sempre creduto pazzo quando annunciava il ritorno di Voldemort.
“Si, la penso come te. Io e Xeno parliamo spesso del fatto che la Gazzetta non è mai obiettiva. Pensa solo a mettere in buona luce il ministero della magia.” spiegò Zhoana, presa dalla discussione.
“Anche mio padre odia quel giornale, o meglio, odia chi lo scrive perché non è mai obiettivo.” disse James, amareggiato. Suo padre gli raccontava spesso che la Gazzetta era solita intromettersi negli affari del ministero, manomettendo notizie e proponendo falsi scandali con il solo scopo di mettere in cattiva luce qualcuno.
“Tu e tuo fratello avete mai pensato di aprire un giornale che parli di tutto quello che gli altri giornali non scrivono?” propose Sirius, mentre Ron e Ginny si scambiavano un’occhiata divertita. Harry era sconvolto, mai aveva potuto pensare che il Cavillo fosse nato sotto suggerimento di Sirius.
“Una volta ne abbiamo discusso. Abbiamo anche pensato ad un possibile titolo.” raccontò Zhoana sorridendo.
“Dici davvero?” chiese Remus, interessato alla discussione.
“Si, certo.” assicurò la ragazza.
“Sentiamo..” mormorò Sirius, curioso. Lily e James intanto sembravano essersi isolati dal mondo, ritagliando dei momenti tutti per loro. La ragazza tracciava con il dito il contorno del viso di James, e lui la lasciava fare, aspettando che lei si decidesse a dargli un bacio.
“Cavillo!” disse Ron senza pensarci, beccandosi delle gran occhiatacce da Harry, Hermione e Ginny.
“Come hai fatto ad indovinare?” chiese Zhoana, stupita.
“Io.. Intuito?” balbettò Ron, cercando di salvare la situazione.
“Ron, che burlone! È davvero bravo in divinazione.” disse Hermione, andando in aiuto del suo ragazzo che era diventato dello stesso colore dei suoi capelli, come succedeva sempre quando era in imbarazzo.
“Davvero? E perché non hai continuato?” chiese Lily, di colpo interessata alla carriera accademica del ragazzo.
“Non volevo umiliare troppo il professore!” rispose Ron, scatenando l’ilarità generale. Di colpo il discorso fu dimenticato, i ragazzi poterono tirare un sospiro di sollievo e presero a parlare del più e del meno fino a che non arrivò la posta.
Un grosso gufo lasciò cadere proprio di fronte a Lily una copia della Gazzetta del Profeta.

“Lily, leggi quella roba?” chiese James, sconvolto.
“Attualmente è l’unico giornale che da notizie..” rispose lei, pagando il gufo. Nemmeno a lei quel giornale piaceva, ma l’alternativa era non sapere nulla di quanto stesse avvenendo nel mondo in quel momento.
“Basta, oggi si sciopera. Al rogo la gazzetta!” propose Ron, lanciando lontano la copia del giornale di Lily. La ragazza la prese sul ridere e alzò le spalle pensando che non leggere il giornale per un giorno non sarebbe stato certo un problema. Non sapeva quanto si stava sbagliando. Proprio quel giorno infatti, il giornale portava notizie più che mai interessanti per i ragazzi. In prima pagina c’era una gigantesca foto che riproduceva una donna vestita di nero, una bimba in lacrime vicino a una donna a terra e un uomo ferito. Più in basso il titolo diceva, “Auror salva bambina da misterioso attacco. La madre è grave, forse non ce la farà.”
Dopo l’arrivo della posta l’intera sala grande cominciò a mormorare a bassa voce mentre al tavolo dei professori, gli insegnanti stessi sembravano sconvolti e spaventati.
“Silente, hai letto la gazzetta?” chiese una McGranitt visibilmente preoccupata, avendo cura di tenere la voce bassa.
“Sono stato informato questa notte da Robert.” rispose Silente. La sua voce suonava stanca, non ne poteva più di attacchi e di vittime. Troppi amici erano già morti in quella guerra così assurda, e molti altri rischiavano la loro vita ogni giorno.
“È stata una fortuna che sia arrivato in tempo. La piccola Dora, povera bambina, e Ted poi..” mormorò il professor Anderson. I suoi occhi erano cerchiati di grigio e sul suo viso c’erano delle grosse occhiaie. Anche lui era stato svegliato dai suoi vecchi colleghi auror quella notte, subito dopo l‘attacco. Si era recato immediatamente da Silente, e avevano passato quel che restava della notte a fare ipotesi, una più assurda e improbabile dell’altra.
“Come l’ha presa?” chiese la McGranitt, preoccupata. Anderson alzò le spalle e scosse la testa, cercando le parole giuste.
“Quando i Potter lo hanno chiamato è sbiancato.” rispose con un tono freddo e distaccato.
Gli anni passati in servizio gli avevano insegnato che era inutile lasciarsi prendere dalle emozioni nelle situazioni di pericolo, la cosa migliore era sempre ragionare in modo razionale e mantenere il sangue freddo.

“Dicono che ci è mancato poco che avesse un attacco di cuore.” ridacchio Lumacorno, leggendo quello che era scritto sul giornale.
“Non c’è nulla di cui scherzare, professor Lumacorno.” disse Silente in modo severo. Sul tavolo dei professori cadde un silenzio quasi imbarazzante.
“Dobbiamo informare Black e Potter? Si tratta dei parenti di Sirius, e il padre di James è rimasto ferito..” fece notare la McGranitt, prendendo la parola per prima dopo l‘ammonimento del preside.
“Per il momento no, si sa ancora troppo poco.” rispose Silente tranquillo, sorseggiando il suo the al limone come se nulla fosse.
“Chi è stato ad attaccarli?” chiese Lumacorno timidamente.
“Robert mi ha detto che si tratta della donna che cercano da tempo.” spiegò Anderson, infastidito. Tra tutti i professori Lumacorno era certamente quello che sopportava di meno, era viscido, codardo e pronto a fare qualsiasi cosa pur di ottenere in cambio un po’ di visibilità o qualche dono.
“Quella sbucata dal nulla?” chiese la McGranitt.
Gli altri professori non dicevano nulla, assistevano solamente a quello scambio di battute senza osare intervenire.

“La cosa inquietante è che assomiglia a Bellatrix Black, solo più vecchia.” sospirò Silente.
“Hai qualche idea in proposito?” chiese Anderson, fissando attentamente il volto del preside.
Aveva già fatto quella stessa domanda molte volte nel corso di quella lunga notte, ma tuttavia conosceva abbastanza il vecchio mago da sapere che stava pensando a qualcosa di cui non gli aveva ancora parlato.

“Qualcuna, confusa.” rispose Silente distrattamente, completamente immerso nei propri pensieri. Al tavolo nel frattempo il dibattito tra i professori era continuato, ma Silente era troppo distratto per accorgersene.
“Preside, è nostro dover mettere Black e Potter almeno a conoscenza dei fatti che sono apparsi sul giornale.” riprese la McGranitt decisa. Il preside non parve quasi sentire le parole della donna e non le prestò attenzione.
“Vedrai che lo leggeranno.” concluse Lumacorno, riprendendo a fare colazione come se nulla fosse successo.
La professoressa McGranitt sospirò e poi si alzò da tavola infastidita.

La prima lezione con i ragazzi del settimo anno di Grifondoro toccava proprio a lei, che avrebbe fatto una volta di fronte a Potter e Black?

I corridoi erano affollati come al solito, pieni di gente che non aveva nessuna voglia di passare la mattinata chiuso in un aula a studiare ma che non aveva alcuna altra via d’uscita. Tra quella folla che andava rassegnata verso le aule c’erano anche i malandrini.
“James, come sta tuo padre?” mormorò pieno di curiosità un ragazzino del primo anno che James non aveva mai visto, travolgendolo, e facendo finire tutti i suoi libri a terra.
“Bene, credo.” rispose James alzando le spalle, per nulla stupito dalla domanda. Suo padre era un autor piuttosto famoso, era normale che finisse sul giornale e che le persone si interessassero a lui. Ormai ci aveva fatto l’abitudine ed era orgoglioso che suo padre fosse un grande eroe.
“Meno male! È stato davvero un eroe!” disse ancora il piccolo, saltellando via. James fece un gran sorriso, raccolse i libri e continuò a camminare per la sua strada. Tuttavia, se per James, così come per gli altri malandrini, era perfettamente normale che qualcuno chiedesse notizie di Robert Potter, famoso auror, per Hermione la cosa era decisamente più strana.
“Ma chi che parlano?” chiese Hermione, fermando un ragazzo del terzo anno che aveva assistito alla scena. Quello alzò le spalle.
“Non sai nulla? Non hai letto il giornale?” rispose il ragazzino sbigottito, fissandola come se fosse un ‘aliena. Ne parlavano tutti a colazione, possibile che lei non avesse sentito della lotta contro una mangiamorte che aveva portato Robert Potter insieme a un‘altra donna al San Mungo? Hermione perse la pazienza e gli strappo il giornale di mano senza troppi complimenti.
“Da qua..” esclamò la ragazza, aprendo il giornale. “Dannazione.” imprecò poi a bassa voce. Il ragazzo colse l’occasione per andarsene da quella stramba ragazza, prima che questa gli lanciasse un incantesimo.
“Sirius, Harry, James, venite a leggere che dice la gazzetta.” chiamò Hermione, con una punta di preoccupazione nella voce. Harry conosceva bene l’amica, e quelle parole lo misero in allarme. Si avvicinò a lei e si sporse per guardare il giornale.
“Saranno le solite baggianate.” decretò James alzando le spalle mentre Sirius annuiva deciso, solo Remus era preoccupato dalle parole della ragazza.
“Sarà, ma c’è scritto che una donna misteriosa e oscura ha ucciso alcuni mangiamorte.” lesse Hermione, attirando su di sé l’attenzione degli amici.
“Bellatrix.” indovinò Ginny tristemente. Lily sospirò.
“Se li uccide lei ci fa solo un favore, no?” chiese Ron in modo ironico, James e Sirius erano pienamente d‘accordo con lui.
“Aspetta a gioire. Ha attaccato Andromeda e Dora.” spiegò Hermione. Quelle poche parole ebbero il potere di gelare la stanza.
“Che cosa?” balbettò Sirius, incredulo. Bloccandosi all’improvviso e finendo addosso al povero Remus che camminava avanti a lui.
I due finirono a terra,Remus con un bernoccolo abbastanza vistoso, ma al ragazzo non importava. Voleva solo sapere quello che era successo, ed essere sicuro che Dora stesse bene.

“Tua cugina è stata colpita in pieno, sembra sia grave. Il giornale non dice nulla ma non sanno se sopravvivrà. La piccola sta bene, il padre di James è arrivato in tempo ma è stato ferito anche lui.” continuò Hermione, cercando di trattenere le lacrime. A quelle parole fu il turno di James di rimanere di sasso per qualche istante, prima di reagire d’istinto.
“Silente!” esclamò James precipitandosi fuori dalla stanza, seguito a ruota da Sirius e da Harry. Il ragazzo, oltre ad impedire a James e Sirius di fare cose stupide, voleva parlare con Silente.
Se Bellatrix aveva davvero attaccato qualcuno era giunto il momento di informare il vecchio preside circa la reale pericolosità della donna.

“Sirius, James, fermatevi!” urlò Lily, sperando invano di essere ascoltata.
Le sue parole però furono inutili, i ragazzi erano lontani, diretti allo studio del vecchio preside.

“Che diavolo è successo?” esclamò James, preoccupato per il padre, senza smettere di correre e senza preoccuparsi di tutti i ragazzi che stava travolgendo lungo il suo cammino.
“Perché Silente non ci ha informati?” urlò Sirius, sconvolto quanto l’amico.
Nella loro folle corsa, i due ragazzi travolsero parecchie armature, litigarono con qualche quadro e indispettirono il fantasma di Serpeverde. Tutto quel baccano arrivò a turbare persino l’ufficio di Silente.  
“Cosa diamine è questo baccano?” chiese Anderson spazientito, passando lo sguardo dalla professoressa McGranitt al preside, seduto sulla sua scrivania. Dopo colazione Silente aveva chiesto ai due professori di raggiungerlo nel suo ufficio, per parlare con calma sul da farsi.
“I ragazzi devono aver letto il giornale..” spiegò Silente tranquillamente, alzandosi dalla sua poltrona.
Il vecchio preside si guardò intorno per un po’, poi si avvicinò al camino.

“Parlerà con loro?” chiese la McGranitt, apprensiva. Dietro la maschera che si era costruita di professoressa severa c’era un grande cuore, e la donna non poteva sopportare che ai due ragazzi non fosse detto nulla. Non era giusto, lei al loro posto avrebbe voluto sapere.
“Più tardi, ora vado da Robert. Pensateci voi, va bene?” rispose Silente, prima di sparire nel camino. In pochi secondi il vecchio preside si ritrovò a San Mungo, mentre Anderson e la McGranitt si guardavano, perplessi.
“Non sarà facile.” sospirò la McGranitt, lasciandosi cadere a sedere su una sedia.
“Lascia fare a me.” sibilò il professor Anderson, assumendo la sua solita espressione severa.

Silente ci mise poco più di un attimo ad arrivare all’ospedale magico. Il San Mungo era affollato come al solito, quasi quando la scuola di magia ma con la sola differenza che tra quelle mura non si muovevano ragazzi ma maghi adulti, per lo più guaritori o medimaghi.
Il vecchio preside si guardò intorno, cercando qualche indicazione che lo aiutasse a trovare il reparto dove era ricoverato Robert Potter, poi si incamminò in quella direzione. Una volta nel reparto trovare la stanza del mago non fu un problema, bastò seguire i gruppi di giornalisti accalcati sulla porta. Alla vista di Silente sembrarono animarsi improvvisamente. Cominciarono a fare domande e a scattare foto, ma il vecchio preside entrò senza dire nulla. L’ultima cosa che voleva era finire sulla gazzetta del giorno dopo.
“Salve Robert.” salutò il vecchio preside entrando nella stanza in cui si trovava l’auror, steso a letto con il braccio al collo. Nonostante fosse stata medicata, la ferita sanguinava ancora e aveva macchiato la benda.
Silente fece comparire una comoda poltrona proprio vicino al letto dell’uomo, poi ci si sedette.

“Silente.. Che ci fai qui?” chiese Robert, stupito. La visita di Silente era l’ultima di una serie di visite di grandi personalità del mondo magico. Prima di lui erano venuti anche il ministro della magia in persona e il capo del dipartimento auror, un uomo vecchio e strano che usciva raramente dal suo ufficio.
“Volevo accertarmi che stessi bene e sentire tutta la storia.” spiegò Silente con il suo solito sorriso sulle labbra.
Robert sorrise, e sistemò alla meglio i cuscini.

“Hai avvisato James? Se ha letto il giornale penserà che sono in punto di morte.” esclamò l’auror, indicando la copia della gazzetta che teneva sul comodino. Silente fissò il giornale come se lo vedesse per la prima volta.
“Non ti preoccupare, ci penserà Minerva a parlare con lui. Dimmi della donna.” chiese il vecchio preside, facendosi tutto d’un tratto più serio e preoccupato di quanto già fosse.
“Non so chi fosse, era tale e quale a Bellatrix ma più vecchia. Non voleva uccidere me o i mangiamorte, voleva solo la bambina.” raccontò Robert, dilungandosi a spiegare tutto quello che era successo al preside. Aveva ripetuto la stessa storia anche al ministro e al capo degli auror ma non erano riusciti a trovare nessun indizio per riuscire a catturare la donna. Era successo tutto così in fretta, ed era stato anche strano. Da quando una mangiamorte uccide altri mangiamorte prima di cercare di uccidere una bambina?
“Dora?” chiese Silente stupito. Cosa potevano mai volere i mangiamorte da una bambina? Fino a quel momento i bersagli dei maghi oscuri erano stati auror, dirigenti del ministero, grandi personalità del mondo magico che si battevano per impedire a Voldemort di istaurare il suo potere, mai bambini. Certo, alcune volte erano stati coinvolti in attentati e avevano perso la vita, ma non erano mai stati il bersaglio principale da eliminare.
“Si, Andromeda si è messa in mezzo. Sono arrivato tardi, non sono riuscito a fermarla.” disse Robert, nella voce si sentiva tutto il suo senso di colpa. L’uomo non riusciva a smettere di pensare che se fosse arrivato qualche secondo prima forse anche Andromeda si sarebbe salvata.
“Non è colpa tua.” lo tranquillizzò il vecchio preside, appoggiando una mano sulla spalla sana dell’auror. Robert abbozzò un sorriso, ma sparì subito lasciando posto alla preoccupazione.
“Che dicono i medimaghi?” chiese il signor Potter, preoccupato. Silente sospirò.
“È grave.” rispose Silente vago, abbassando gli occhi.
“Ted è sconvolto.“ sospirò Robert, ricordandosi le grida dell’uomo quando Dorea lo aveva informato dell’accaduto. Era stato terribile ascoltare le urla e la disperazione dell’uomo senza poter fare nulla.
“Dove si trova Dora in questo momento?” chiese Silente, con un‘espressione enigmatica dipinta sul viso.
“Con mia moglie.” rispose Robert, senza capire quali fossero le intenzioni di Silente.
“Parlerò con Ted, per un po’ sarà meglio trasferirla al castello.” mormorò il vecchio preside. Se Dora era davvero un obiettivo dei maghi oscuri la cosa migliore da fare era tenerla al sicuro, almeno fino a che non avrebbe scoperto la ragione che aveva spinto quella donna a cercare di ucciderla.
“Penso sia la cosa migliore.” concordò Robert, pensieroso.

ANGOLO DELL'AUTRICE:
innanzitutto, un saluto a tutti i miei lettori e TANTI AUGURI DI BUON NATALE (molto in ritardo), e di FELICE ANNO NUOVO (un po' meno in ritardo)
mi spiace  non aver postato prima, ma le feste di natale sono in grado di assorbire tutto il tempo libero!
ad ogni modo, GRAAAZIE a tutti coloro che leggono, mettono tra i preferiti e commentano la mia storia.
spero che la mia storia vi piaccia, e che vi piacerà sempre di più!

passiamo ai commenti, la parte che mi piace di più! ;D

SHIHO93: grazie del commento
ma no, non essere così pessimista.. non sono mica così sadica da lasciare quella tenera bambina senza mamma! abbi fiducia e pazienza!
piton o regulus, questo è il dilemma.. non aggiungo altro! :D

AYAPPE: grazie del commento
non ti preoccupare per il mancato commento, capita di essere presi e di perdersi qualcosa per strada!
sono contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto! ;D

BRANDO: grazie del commento
harry alla fine ha deciso di parlare con silente, chissà.. forse se lo avesse fatto prima andromeda starebbe meglio.
ma si, vedrai che andrà tutto bene. ci vuole solo un po' di ottimismo (e qualche maledizione per bellatrix)..
regulus o piton, come ho già detto è questo il dilemma.. ora resterà solo da vedere come si metteranno le cose tra ginny e harry.
sono felice del fatto che verrò linciata se andromeda morirà, ma niente paura.. non ho mai veramente avuto intenzione di ucciderla.

PAGNOTTELLA: grazie del commento
mi spiace per averti fatto stare in ansia per le sorti del padre di james, ma niente paura.. è solo un graffietto!
niente paura, non ti credo pazza e mi dispiace averti fatto aspettare per l'aggiornamento.

SMEMO92: grazie del commento
niente paura, vedrai che andromeda ce la farà anche grazie a robert! dopo questo attacco il comportamento di bellatrix sarà più chiaro, anche se sarebbe bello capire cosa farà bellatrix dopo che avrà scoperto che ne teddy ne dora sono "disponibili" per essere uccisi.

FINLEYNA 4 EVER: grazie del commento
nel prossimo capitolo vedremo dora più da vicino, e la piccola farà conoscenza con remus!

SHIN_86: grazie del commento
per capire cosa frulla nella testolina di harry dovrai aspettare, per il resto mi fa molto piacere che le svolte ti siano piaciute!

LYRAPOTTER: grazie del commento
vabbè, bellatrix è pazza e psicopatica.. dovevi aspettarti che prima o poi ne combinasse una delle sue. meno male che robert è arrivato in tempo, no?
remus vedovo no, ma nel prossimo capitolo vedremo i due (molto) futuri sposi insieme per la prima volta. ;D
io uccidere una bimba di 4 anni? ma no, non sono così sadica.. uccidere andromeda forse ci ho pensato qualche secondo, ma mi è passata subito.
ops, niente zizzania al castello.. mi sa che qualche problemuccio tra ginny ed harry c'è, ma cosa posso farci io se quella lo spia di nascosto?

EVELYN_CLA: grazie del commento
ti adoro, hai davvero passato tutto il tuo tempo attaccata alla mia storia? tenera! ringrazia anche la tua amica che te l'ha consigliata. dovrei fare una statua a tutte e due. che dire, effettivamente in questa storia dall'inizio ci sono stati un paio di colpi di scena (ok, forse un po' più di un paio), ma pensa che noia se non fosse stato così! ;D
la coppia remus/dora comparirà (per modo di dire coppia, non sono pedofila) nel prossimo capitolo.

MILLYRAY: grazie del commento
spero che questo capitolo non ti abbia deluso e che la mia storia possa continuare a piacerti!

MARTY_YOUCHY: grazie del commento
sei stata davvero un angelo a leggerla tutta d'un fiato. dovrei fare una statua anche a te come a Evelyn e alla sua amica!

come al solito, perdonate l'angolo pubblicità, vi consiglio di andare a leggere l'altra storia che sto scrivendo in questo momento: BROKEN MEMORIES.
anche lei parla dei malandrini, ma senza viaggi nel tempo (sui viaggi nel tempo ne sto scrivendo una che vede i figli di harry e teddy catapultati al tempo dei malandrini, ma è ancora una bozza!).
consiglio BROKEN MEMORIES a tutti quelli a cui piacciono le storie tragice, un po' meno alle fan di James perchè in quella storia lo maltratto un po'!

GRAAAZIE A TUTTI, e alla PROSSIMA!
  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: sihu