Nuovi
Sapori
Come possono le cose mutare a tal punto da mostrare aspetti
talmente diversi alla luce rivelatrice del giorno? Come se un terzo occhio
riuscisse a cogliere in essi caratteri e volti fin
poco prima ignorati.
Ed è altrettanto incredibile come anche i
sentimenti possono progredire e differirsi da un giorno all’altro, mostrandosi
evoluti e infinitamente più complicati.
Allora quel che gusti sono sapori
terribilmente dolci ed amari.
O forse, ero semplicemente io a non
saper distinguere il confine tra amore e amicizia. Ma d'altronde, quale è la differenza che intercorre tra le due situazioni?
Non sono dunque nobili sentimenti di uguale portata e
necessità? Non sono entrambi totalmente irrazionali e allo
stesso modo fondamentali?
Ma il vagone che mi ostruisce la gola è un disagio fin
troppo conosciuto e la voglia di vederlo, di toccarlo e sentirlo sulla pelle
diviene troppo urgente da negare e eccessivamente
struggente da controllare.
Da quanto tempo ho cominciato a vederlo con occhi diversi? E da quanto il suo sguardo è divenuto così dolce ed
invitante?
Troppo numerose sono le domande cui vorrei dare
risposta con voce ferma e decisa. Per un momento ho la sensazione di aver
compreso tutto, di aver raggiunto la conoscenza assoluta. Ma
la mia non è che una misera illusione incorporea e del tutto infondata. Ed il
mondo torna ad essere sbiadito e lui diviene nuovamente la tortura del mio cure fin troppo straziato ed indeciso. E la mente si impiglia in una ragnatela invisibile di dubbi che sembra
filtrare ogni concetto e spogliarlo di qualunque barlume di speranza ed
incoraggiamento, mentre gli ultimi brandelli di coscienza si distaccando dal
mio corpo martoriato per fondersi con la sua pelle, inebriandosi del suo essere
e insieme drogandomi della sua essenza maschile irradiata da ogni poro.
Ed io, povera coscienza smarrita ammiro quelle labbra
carnose che vorrei fare mie e lo sguardo profondo che sembra denudarmi di ogni protezione da lui, il mio predatore e sommo
vincitore di una contesa persa già prima di essere duellata.
Eppure è la paura quella che vive
nella mia anima, il terrore di rovinare quel che fino ad ora abbiamo costruito
con mani incerte ma fiduciose. Perché non è difficile
demolire un castello fatto di sola sabbia, un alito di vento è sufficiente per
far crollare quel rifugio tanto faticosamente realizzato. E il timore di venire rifiutata mi impone ad un ferreo mutismo come se quel
che io provassi non fosse altro che un sacrilegio.
E mentre insieme percorriamo il
viale costeggiato da ciliegi e siepi, non posso che abbassare gli occhi a terra
e evitare in ogni modo che i nostri sguardi si incrocino. Perché
quando mi specchio nei tuoi occhi, un inconcepibile tremore impedisce ogni mia
azione ed il turbine di sentimenti che nascono non possono che alimentare il
vasto incendio padrone della mia anima.
Ma nonostante tutto non riesco a
sottrarmi alla tua voce che alle volte laconica ma sempre ugualmente gentile,
sembra circondarmi di una sfuggevole melodia
di canti dimenticati e improvvisamente
pronunciati. Le note sembrano sfiorarmi la pelle e sfuggire alle mie mani come
seta. Perché deve fare così male? Che
fine ha fatto quell’amore perso e spensierato, quei
sorrisi incerti eppure sinceri e i contrasti delle nostre voci calde e perse in
chissà quali frasi?
Che fine hanno fatto i nostri gesti
spensierati e il suono gioioso delle nostre risate perse nell’ululare del
vento?
“ A cosa pensi
? “
Alito caldo e pura estasi mi sfiorano il lobo dell’orecchio
facendomi sobbalzare ed arrossire. Un forte calore mi sale alle
guance misto ad un imbarazzo che intralcia qualunque movimento.
“ Nulla di interessante “ Rispondo
vagamente, cercando in ogni modo di concentrarmi totalmente su un vecchietto
seduto sulla panchina verde laterale. Osservo la sua mano lenta e segnata dalla
vecchiaia sfogliare meccanicamente il giornale spiegazzato e poggiato sulle
gambe. La sua espressione appare così serena e pacata
ai miei occhi da suscitarmi pace e un pizzico di invidia. Sembra veramente
godersi il tempo quel vecchietto. Non come me che perdo tempo
a rimuginare problemi su problemi ogni sacro santo minuto di questa giornata.
Non mi era accorta di quanto azzurro fosse oggi il
cielo, in lontananza non vi è neanche una nuvola. Una giornata veramente
splendida.
Benjamin si arresta
improvvisamente, quindi alzo gli occhi. Senza neanche accorgermi siamo
giunti presso l’ingresso dell’ufficio dove lui lavora.
“ Bè, allora a dopo “ dico piano, sviando
e dirigendomi presso il palazzo accanto.
Anche la vicinanza dei nostri ‘
uffici ‘ sta divenendo un ingente problema per me. Ogni giorno percorriamo lo
stesso tragitto assieme, attraversando il parco curato pullulanti di vecchietti
e coppie. Mi è sempre piaciuto quel giardino. In questo periodo quando il caldo diviene accestivo ed apro
la finestra, posso captare nell’aria tiepida il dolce profumo di ciliegio. Adoro quella tenue fragranza, è così delicata e indiscreta.
Dei passi felpati e affrettati mi raggiungono e una mano
grande e candida mi sfiora la spalla.
La voce squillante di Benjamin mi
prende alla sprovvista.
“ Non ho voglia di lavorare oggi, posso
venire da te? “ domanda con un caloroso sorriso che gli increspa le labbra
carnose. Non ho mai saputo negarli qualche cosa con addosso quell’espressione.
Riprendo a camminare, questa volta più velocemente per
aumentare un poco la distanza tra noi. Difatti quando la mano si è posata sulla
mia spalla nuda la pelle ha quasi preso fuoco
dall’emozione e dalla sorpresa, proprio
li dove le nostre pelli si sono incontrate. Ho bisogno di tempo per ricompormi.
“ Ti annoierai..”
“ Mi è sempre piaciuto vederti dipingere, lo sai “ Mi interrompe calmo. Ebbene, a
quanto pare oggi non avrò un alcun minuto di tregua. Annuisco appena con il
viso e mi avvicino all’entrata dell’edificio. Porto una mano all’altezza del
cuore che sembra reagire troppo violentemente alla situazione.
Cuore mio, dammi un momento riposo
ti prego. Quante volte in passato hai trascorso momenti simili? Non mi
abbandonare proprio ora.
E con la mente persa in simili
pensieri, estraggo dalla borsa un mazzo di chiavi e ne inserisco una nella
serratura. La porta si apre cigolando e un piacevole fresco travolge i nostri
corpi accaldati per l’elevata temperatura. E si, la
primavera è veramente giunta!
Salgo le scale e apro il portone del mio “ studio “
immergendomi in uno mare color pece.
Un vago odore di vernici fresche mi giungono
alle narici tutto in una volta. Mi piace questo odore,
mi conforta e mi calma allo stesso tempo. Ora sono a casa.
Automaticamente mi inoltro nel nero
avvicinandomi alla finestra e aprendola. La cosa che più mi piace di questo appartamento adattato è la vista che da sul parco. È
tutto così perfetto da quassù. Non potevo desiderare di meglio.
Benjamin si avvicina a sua volta
portando una mano a coprire gli occhi per ripararli dall’improvvisa luce accecante del sole.
Evitando di guardarlo e di camminargli vicino, mi accosto
alla parete ove è poggiato il cavalletto, predo una nuova tela assieme a tutto
il necessario. Poi preparato il tutto, mi avvicino a un
mobile vecchio e consumato su cui è poggiato uno stereo piuttosto grande ed una
infinità di cd .
“ Cosa preferisci? “ domando al
ragazzo senza voltarmi.
“ Fa te, mi fido “ risponde secco e soprapensiero.
Percepisco il suo sguardo rovente sulla schiena. Che
sgradevole situazione.
Inserisco il cd e le prime note fluide e chiare investono la
stanza. L’elettricità pura scorre nelle vene facendomi sentire iperattiva e stramaledettamente bene. Torno
alla mia postazione affiancandomi a Benjamin che
siede accanto alla tela ancora immacolata. La sua vicinanza stranamente
non mi stravolge più di tanto, infondo ci troviamo nel
mio regno, sono in vantaggio.
E il lavoro ha inizio. Porto il pennello
sulla tela macchiandola della vivace tinta. E la magia
ha inizio. Tutto sembra dissolversi attorno, ci siamo
solamente io e la mia creatura.
Ed il tempo? Sembra prolungarsi per
poi disperdersi in chissà quale pensiero. Ogni cosa perde senso se non io e il
mio quadro e poi...e poi. No, nonostante tutto lui rimane
vivo in questa visione distorta con i suoi caratteristici occhi verdi e i
capelli corvini lucenti. Riesco perfettamente a distinguere i lineamenti
sottili del suo volto e l’espressione concentrata del suo sguardo. E nonostante
questa consapevolezza mi sento stranamente leggera e
libera di spaziare, di immaginare quel che più è proibito. La mia mente ora lo accetta.
Poi il tocco caldo, un contatto incerto eppure reale
dissolve tutto. E la musica torna reale e il tempo
regolare. Qualche cosa mi ha sottratta dalla visione.
E solo allora mi accorgo che quel
che avevo sentito non era altro che la mano di Benjamin.
Mi volto di scatto spaesata e
nuovamente impaurita. Cosa gli sta succedendo?
Le sue labbra si stirano in un dolce sorriso e gli occhi
sembrano bruciare sotto i capelli neri che gli ricadono ribelli sul viso. Il
mio cuore si fa sentire prepotente contro il petto mentre il vento porta nella
stanza l’odore pacato dei fiori di ciliegio.
Mi perdo in questa estasi seppur
titubando.
Il suo viso non l’ho mai sorpreso così rassicurante e la sua
voce così attraente. Non posso fare ameno si sviare lo sguardo. Cerco una via
di salvezza che non riesco a trovare quando le sue
braccia mi cingono fortemente la vita e il mio petto si schiaccia contro il suo.
Lui mi accarezza la schiena con struggente dolcezza,
sfiorando appena la pelle ardente e causandomi una serie di brividi che mi
scuotono non poco.
“ Nicole..
“ mormora poi, soffiandomi alito caldo nell’orecchio. Alzo gli occhi per
ammirarmi poi nei suoi. Distinguo nettamente i miei capelli
rosso rame e il chiarore delle mie pupille cristalline. Il tamburellate del suo cuore sembra fare a gara con il mio.
Ma cosa cavolo sta succedendo? È Benjamin, il mio amico di infanzia!
Non ci devo neanche pensare, non potrebbe mai
funzionare e lui di sicuro non corrisponderebbe i miei sentimenti. Lui è come un fratello, ricordatelo stupida!
Cosa
devo fare? Devo dar retta alla coscienza? Devo dunque lasciar perdere?
I dubbi vengono improvvisamente
annullati da un bacio inaspettato. Benjamin porta le
mani sulla mia nuca, massaggiandomi poi l’attaccatura dei capelli e affondando
le mani nella mia chioma riccioluta. Sbalordita ma
soprattutto stordita, non oso spostarmi di un solo centimetro, sperando
inconsciamente che quel contatto non abbia mai fine.
E quando le sue labbra si separano
dalle mie ancora tremanti, non posso che desiderare un nuovo bacio.
“ Scusami io, non so cosa mi sia preso ma..
“ balbetta lui col viso rosso schiarendosi ripetutamente la voce. Lo fa
solamente quando è al culmine dell’imbarazzo e non sa come uscirne. Tutto
questo non può che trasmettermi tenerezza nei confronti di quel giovane sempre
allegro che è stato Benjamin. Prendendo un poco di
coraggio da non so dove, lo azzittisco con un bacio
del tutto nuovo. Un sapore più adulto e
deciso prende possesso delle nostre azioni e da quel che prima non era che
un casto sfiorarsi di labbra ora è un appassionato intrecciarsi di lingue seguito da carezze languide e maliziose.
Per quanto tempo è durato questa
danza dei sensi?
Minuti, forse ore. Ma di certo questo non importa.
“ Ti amo Nicole “ esclama poi lui
prendendomi il viso tra le mani e accarezzandomi lievemente le guance rosate.
Ed a questa dimostrazione di affetto non posso che
sorridere imbarazzata conquistata dalle sue attenzioni e dalla dolcezza di quel
particolare momento.
“ Anche io ti amo “ sussurro con
voce calda e spezzata dall’imbarazzo della situazione.
Che dire, è stato un giorno memorabile. Indimenticabile come i tanti momenti che abbiamo e che dovremmo ancora trascorrere insieme.
P.S . Dunque
dunque, che dire!! Spero che la storia vi sa
piaciuta! Comunque, voglio informarvi che purtroppo
oggi devo partire per un viaggio improvvisato haimè (
non per mia scelta ) e non so quando tornerò. Fuori andrò sicuramente avanti
con i capitoli della storia “ Sotto Una Luce Distorta “ e quando tornerò
pubblicherò quanto trascriverò quanto prima al pc. Bè, recensite se volete e polemizzate quel che non vi piace
ecc .. mi farà piacere! Ciao ciao
raga, a presto!