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Autore: Sabriel    25/01/2010    9 recensioni
Cosa succederebbe se il destino di una ragazza orfana si intrecciasse a quello di Near, Matt e Mello?. E se lei possedesse un intelligenza fuori dal comune? E se, celato nel suo passato, di cui lei non ricorda nulla, ci fossero dei collegamenti utili a comprendere e risolvere il caso Kira? E se ci si mettesse di mezzo l'amore a complicare le cose? Leggete e commentate :)
Genere: Generale, Mistero, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri personaggi, Matt, Mello, Near
Note: Lemon, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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INSTABILITA’


Guardai dal basso verso l’alto il ragazzo che mi teneva fra le braccia,il volto rilassato ed impassibile.
“Near…” dissi, donando alla mia voce un tono interrogativo.
Lui si limitò a scrutarmi intensamente, in silenzio. Quello sguardo scuro e profondo mi mise soggezione, e dopo poco iniziai a muovermi, a disagio.
Feci per alzarmi, ma le sue mani me lo impedirono.
“E’ stato Mello vero?”
Non capii subito, e posai nuovamente lo sguardo su di lui, confusa. Quando realizzai indossai un espressione neutra. “Abbiamo litigato” spiegai.
“Capisco” si limitò a dire, atono, ma la foga con cui la mancina andò a districare una ciocca di capelli mi fece capire che era irritato dalla cosa, e parecchio.
Aprii la bocca per aggiungere qualcosa a difesa del biondino, ma poi ricordai il modo in cui mi aveva trattata poco prima, e cambiai immediatamente idea.
Lui si chinò su di me, improvvisamente, poggiando le labbra sulle mie, in un bacio casto. Quando si scostò lo guardai intensamente.
Piegò le labbra in un sorriso pigro “Non pensi mai al fatto che io possa essere geloso?” chiese soavemente.
Le mie sopracciglia si aggrottarono, confuse.
Near geloso?
No, non ci avevo mai pensato.
Sorrisi. “Sei geloso?” chiesi maliziosamente.
Non rispose, continuando a scrutarmi con quei pozzi di tenebra, belli e profondi. Tornò a lambire le mie labbra, piano, per poi allontanarsi nell’angolo sinistro della stanza, dove giaceva abbandonata la miniatura della base operativa, costruita interamente di lego.
Lo scrutai intensamente, assorta.
Da quando Near era tornato nella mia vita mi sentivo più tranquilla, avevo riavuto quella parte di me che credevo si fosse sgretolata con la consapevolezza che mi avesse abbandonata.
Ero tornata un po’ più me stessa, un po’ meno cinica, un po’ meno dura… vivere con Matt e Mello mi aveva resa terribilmente pragmatica, e avevo scordato certe sensazioni…
Ma con Near era diverso, con lui potevo essere me stessa, la stessa che aveva incontrato quel giorno ormai lontano.
“Credi che io sia cambiata?” chiesi tranquilla, anche se non lo ero affatto.
“Diciamo solo che l’influenza che Mello esercita su di te è evidente” rispose atono, senza sbilanciarsi.
Sospirai, riflettendo sulle sue parole. Mihael mi aveva resa cinica. Lo sapevo, me ne rendevo conto sempre di più…
Non mi piaceva quello che stavo diventando, mi spaventava, ma non potevo farci nulla. Era necessario che fossi così, necessario per non farmi escludere da quella situazione inverosimile e pericolosa.
Forse ero pazza, perché qualunque altra persona sarebbe fuggita a gambe levate, o quanto meno avrebbe provato paura.
Io invece non ne provavo. O meglio… ne avvertivo un vago sentore, come fosse stato un suono lontano; troppo astratto e debole per concretizzarlo.
Però avevo la consapevolezza di quanto in realtà quel pericolo fosse reale, che inevitabilmente ci avrei sbattuto contro e avrei dovuto fronteggiarlo…
E per quanto dicessi di essere pronta, che potevo farlo… in realtà non lo ero affatto.
“Ambra…” la sua voce piatta e serafica mi riportò al presente. Alzai nuovamente lo sguardo, in silenzio.
“Non pensarci…”
Sussultai. Come faceva a sapere che stavo pensando a Kira?
Con Near non avevo bisogno delle parole. Lui mi capiva, mi capiva come solo una persona vicina poteva fare… Come se fosse stato parte di me.
E chissà forse lo era davvero, forse era l’altra parte del mio essere, quella più profonda e spirituale. Ma nella vita si potevano incontrare tante parti di sé differenti?
Una volta avevo letto, in un libro religioso, che noi siamo eterni perché siamo manifestazioni di Dio, e per questo attraversiamo molte vite e molte morti.
Nel mentre riflettevo, e, leggendo della reincarnazione, mi chiedevo: Ma se sono sempre le stesse anime a reincarnarsi, come è possibile che il numero di persone sulla terra aumenti negli anni? Il libro ovviamente aveva una risposta anche a questo.
Una risposta semplicissima, disarmante. Secondo la tradizione, durante alcune nostre reincarnazioni ci dividiamo.
Proprio come i cristalli e le stelle, le cellule e le piante… così come il resto dell’universo, che si scinde per espandersi, così anche la nostra anima si divide.
La nostra anima si scinde in due, e ciascuna di queste in altre due… e così, nel giro di alcune generazioni, ognuno di noi si ritrova ad abitare buona parte della terra, il cosiddetto Anima Mundi.
E… proprio mentre pensavo, contrariata e spaventata, che forse era proprio per quello che l’uomo era così irrimediabilmente triste e solo, il libro spiegava che, dato che se l’Anima Mundi dovesse soltanto suddividersi si indebolirebbe, così come si separano, le anime si ritrovano.
E questo incontro si chiama Amore.
Rimasi affascinata da questa visione dell’amore, così semplice e naturale.
L’amore non è affatto semplice… ci costringe a metterci a nudo, a renderci vulnerabili ed indifesi, e nessuno ama sentirsi indifeso.
Ma, continuando a leggere compresi cosa il libro volesse dire.
Era un po’ come le carte dei Tarocchi. Sono tutte differenti, dai diversi significati, eppure appartengono tutte allo stesso mazzo. Per comprendere il loro messaggio abbiamo bisogno di ciascuna di esse, poiché ognuna è ugualmente importante.
E questo valeva anche per le anime.
Gli esseri umani sono collegati fra loro, proprio come gli arcani del medesimo mazzo, nello stesso inesorabile destino.
Così, in ogni vita, abbiamo il silenzioso obbligo di ritrovare almeno una delle nostre altre parti. E quando ciò non accade , o siamo troppo stolti per rendercene conto, ci sentiamo irrimediabilmente soli, privi di significato.
Sorrisi. Chissà perché mi tornava in mente proprio ora, quel vecchio libro…
Forse perché, sempre nello stesso libro, si parlava di cosa significasse trovare più parti di sé.
Dolore e sofferenza.
Era quello il mio caso?
Erano loro le altre parti di me?
Scossi il capo al nulla, attirando la curiosità di Near che era rimasto in silenzio, rispettando le mie taciturne elucubrazioni.
Tornai a posare lo sguardo su di lui, mentre la paura che fosse una parte di me si insinuava nella mia mente.
Infondo… era possibile che Matt, Mello e Near fossero piccole parti di quello che una volta era un unico essere. Erano necessari uno alla sopravvivenza dell’altro, anche se non volevano ammetterlo.
Mello aveva bisogno della competizione con Near, aveva bisogno di odiarlo per non ammettere di essere divenuto così dannatamente vuoto.
Near d’altro canto si serviva di Mello per vivere quelle sensazioni che aveva paura di provare, che aveva bandito dalla sua vita, e viveva nel rapporto tra lui e Matt, l’amicizia che non aveva mai avuto, o che non aveva avuto la forza di affrontare.
Matt invece si appoggiava a Mello, come ad un fratello maggiore, trovando in lui la forza che ogni tanto gli veniva meno per affrontare quella vita non proprio benevola, e vedeva in Near ciò non voleva essere, riuscendo così a non cadere nell’apatia.
Rabbrividii a quelle constatazioni. E allora io cosa ero? Il loro collante?
Scossi nuovamente la testa, con più veemenza, alzandomi.
“Near… “la mia voce lasciò trapelare disagio.
Lui mi sondò con il suo sguardo d’ardesia, più attentamente del solito. “Non devi essere tesa, Kira farà la fine che merita”
“Come fai ad esserne sicuro?” chiesi scettica.
“La giustizia vince sempre”
“La giustizia è un utopia” asserii con veemenza.
“Forse. Ma se è tale è perché nessuno opera affinché diventi realtà”
Era un ragionamento impeccabile, glielo concessi.
Mi sedetti nuovamente, in un sospiro. Non volevo litigare, ed era evidente che la pensavamo in modi differenti. Lui era cresciuto in un istituto dove la Giustizia era il Santo Graal, io in un covo di mafiosi, obbligata a vedere cose che di giusto non avevano proprio nulla, osservando la peggiore feccia della città farla franca senza alcun intralcio da parte delle autorità. Anche quelle erano corrotte.
Come potevamo pensarla nello stesso modo?
“Sai credo che dovremmo parlare della nostra attuale situazione”
Spalancai gli occhi, scioccata da tanta schiettezza inaspettata. “… si, lo credo anche io” ammisi infine, per quanto non avessi voluto.
Doveva succedere prima o dopo, ed era la cosa migliore.
Con uno sforzo di volontà non indifferente, mi costrinsi a fissarlo negli occhi, in attesa che introducesse il discorso.
“Io ti amo Ambra, non lo ripeterò una seconda volta… ma voglio che tu lo sappia prima di prendere una qualsiasi decisione”
Trattenni il respiro, mentre il mio cervello iniziava una silenziosa e turbolenta lotta interiore. Cos’era Near per me?
Il battito del mio cuore mi suggeriva che qualunque posto occupasse era importante, essenziale… il mio cervello non sapeva dove collocarlo, e mi lanciava l’allarme, spaventato.
Ok… però uno straccio di risposta gliela dovevo dannazione!
“Io… tu… tu sei…”
Al contatto con le sue labbra morbide mi bloccai, spalancando impercettibilmente gli occhi.
“Non ti ho chiesto di dirmi cosa sono per te, non m’importa, non ancora… voglio solo che tu sappia che io non ti tradirei per nulla al mondo”
Mi incupii; sembrava una frecciatina verso Matt e Mello, ma iniziare un litigio in un momento come quello sarebbe stato paradossale.
“Lo so” risposi invece, semplicemente, ricambiando quel contatto delicato, insinuando una mano fra i suoi capelli setosi.
Inaspettatamente scattò in avanti, sovrastandomi. Al contatto del suo petto sul mio seno sospirai sulle sue labbra, ordinando al mio cervello di tacere.
Dovevo rilassarmi, dovevo lasciarmi guidare dall’istinto… forse mi avrebbe saputo suggerire meglio.
Chiusi gli occhi, sondando le sensazioni che mi attraversavano nell’averlo così dannatamente vicino, nel sentire le sue labbra sul mio collo, le sue mani sulle spalle…
Era così strano vedere il suo viso accaldato, le mani tremanti, fredde quasi quanto le mie….
Aveva detto che mi amava.
Quel pensiero mi trafisse, facendomi sussultare.
Perché non riuscivo a decifrare i miei sentimenti? Mi sentivo così… sbagliata. Come se avvertissi che i miei processi cognitivi non rispettavano la regolare tabella di marcia. Per tutta la vita avevo sognato qualcuno che mi amasse, qualcuno da amare, e adesso che avevo la possibilità di scegliere non ne ero capace.
Il freddo del pavimento mi strappò bruscamente ai miei pensieri. Ero supina, schiacciata dal suo peso, ed improvvisamente ebbi paura.
Una paura bizzarra, che non aveva nulla a che fare con il timore di essere ferita fisicamente, ne con la mancanza di fiducia, bensì una sorta di bolla nello stomaco, che mi solleticava l’intero ventre e allo stesso tempo rendeva l’aria troppo densa.
Mi chiesi se era quello che le persone consideravano coinvolgimento emotivo, se fosse la paura di scoprire quanto Near fosse importante per me.
Probabilmente notò che mi ero irrigidita perché si scostò la distanza necessaria ad osservarmi in volto.
Avevamo il fiatone, le espressioni nettamente in contrasto, la sua serafica, la mia un misto di emozioni differenti.
“Ma cos…” farfugliò, spalancando impercettibilmente gli occhi.
Ricambiai la sua confusione, il cuore in gola per la paura di aver fatto qualcosa di sbagliato.
“Che c’è?” domandai, la voce ancora roca per l’emozione.
“Stai piangendo” rispose, perfettamente composto. Mi portai le mani alle guance, sinceramente stupita. Piangevo per davvero…
“Non… non me ne sono accorta” sussurrai imbarazzata.
Che diavolo mi stava succedendo?!
“Se non ti senti pronta…”
“No.” esclamai, alzando leggermente la voce “non è colpa tua, è che…”
Era che nessuno mi aveva mai detto ti amo.
Matt e Mello a loro modo me lo facevano capire, sempre ammesso che il loro fosse amore, ma Near me lo aveva sbattuto in faccia.
E la cosa mi aveva sconvolta.
Mi incollai alle sue labbra, la cassa toracica ferita dalle martellate del mio cuore impazzito, la gola in fiamme, la bolla nello stomaco sempre più ingombrante, sperando che lasciasse perdere, che non indagasse sull’origine di quelle lacrime traditrici.
Ma Near non era Mello, e di certo non avrebbe sorvolato. Quando sentii il suo viso allontanarsi dal mio sprofondai in un panico sordo.
“Non voglio fare l’amore con te sul pavimento, e non voglio farlo mentre piangi” spiegò, e anche se la sua voce non suggeriva nessuna particolare emozione, mi immaginai che fosse arrabbiato.
Si poteva essere più idiote di me?
“Scusa” dissi, e le mie lacrime assunsero un significato palese.
Lo avevo ferito, e ne ero profondamente dispiaciuta.
“Non devi scusarti, forse sto correndo troppo, e ti sto solo confondendo ulteriormente le idee”
“Near, non…” era inutile, non riuscivo ad elaborare frasi di senso compiuto, così mi alzai, accorgendomi di avere le gambe molli ed incredibilmente pesanti.
“Non…” provai nuovamente, invano. Presi un profondo sospiro.
“Non mi confondi le idee” dissi infine, contrita, e senza aspettare un secondo di più mi accinsi ad uscire dalla stanza, profondamente scossa.
Fissavo l’impersonale metallo dell’ascensore, dando deliberatamente le spalle a Near, smaniosa di sentire il cigolio che annunciava la chiusura delle porte.
“Si, sono geloso”
Mi voltai di scatto, ma si chiusero un secondo prima, così mi ritrovai a fissare quel grigio smorto, sbalordita.
Sprofondai le mani nei capelli, cacciandoli all’indietro, tentando di donare un po’ di lucidità al mio povero cervello.
Una cosa alla volta, e sarei riuscita a sistemare tutto.
Scesi dall’ascensore, sperando ardentemente che sia Mello che Matt fossero ancora fuori a discutere, e fortunatamente li trovai nel posteggio adiacente all’ingresso, a dibattere apparentemente in maniera pacifica.
Rimasi interdetta alcuni istanti, indecisa se interromperli o meno, ma fui vista da Matt, che smise immediatamente di parlare, attirando su di me anche l’attenzione di Mihael, così mi avvicinai.
“Se avete bisogno di stare soli ancora un po’ torno dentro” dissi tesa, e loro ghignarono.
“Non serve, andiamo” disse Matt, inforcando il casco con fluidità.
“Aspettami dalla moto, devo dire una cosa a Mello” asserii.
Lo vidi irrigidirsi, mentre alle orecchie giungeva l’ovattato assenso del rosso.
“Ok, ascolta solo un momento. Non voglio sapere perché mi eviti, e so che me lo dirai non appena lo riterrai opportuno, ma la tensione creatasi tra noi intralcia il regolare svolgimento delle indagini”
“Passi troppo tempo con quell’albino, inizi a parlare come lui”
“Parlo sul serio” affermai seriamente, racimolando la determinazione necessaria a non perdere il controllo e mettermi a litigare.
“Quindi sentiamo, cosa proponi?” chiese ferino. Lo scrutai un istante, accorgendomi con tristezza e paura che aveva innalzato nuovamente un muro, che era tornato il mafioso che incontrai quel giorno con Marcus, malizioso, distaccato e letale.
“Beh, avevi promesso che mi avresti insegnato a sparare, se mantieni la parola, prometto che renderò i tuoi propositi di evitarmi molto semplici, ti chiedo solo un paio di ore la settimana, finché non sarai tu a cambiare idea”
Lui posò lo sguardo su di me, in silenzio. Potevo sentire il frenetico rumore dei suoi pensieri. “Ok, il lunedì, mercoledì e venerdì alle cinque del mattino”
Sgranai gli occhi, scioccata “Alle cinque?!” mi lagnai, dimenticando per un istante i miei propositi.
Sul suo viso si incurvò un ghigno. “Si alle cinque. E vedi di essere puntuale, o non se ne fa niente. E non dirlo a Matt”
“Come faccio a non dirglielo?! Se esco a quell’ora devo avere una valida motivazione!” protestai, e nonostante le mie buone intenzioni la rabbia stava già accelerando il flusso sanguigno.
“Non è un mio problema” dichiarò, dandomi le spalle.
Presi due profondi respiri, soffocando il desiderio di rincorrerlo e prenderlo a schiaffi, ed imitandolo mi diressi verso Matt.
Per tutta la sera non feci altro che pensare ad una scusa plausibile. Vagliai tutta una serie di ipotesi, tutte patetiche.
Come facevo a darla a bere a Matt, che mi conosceva molto meglio di quanto io non conoscessi me stessa?
Avrei scommesso l’anima che Mello l’avesse fatto apposta!
L’avrei messo in conto per quando le cose si fossero sistemate, e gliel’avrei fatta pagare.
Mentre truce riflettevo sui miei problemi, sentii la porta della camera aprirsi. Alzai lo sguardo, incontrando il cipiglio inquisitorio di Mail.
Questo complicava incredibilmente le cose: accidenti!
“Che c’è?” domandai, cercando di mantenere un tono neutro.
“Sei strana, il che vuol dire che c’è qualcosa che mi nascondi”
Uno a zero palla al centro…
“No… sono solo triste per il comportamento di Mello”
Infondo non era un bugia, quindi il suo Ambradetector avrebbe dovuto mantenere un oscillazione stabile.
Lo sentii sospirare pesantemente. “Lo sai che Mello è complicato, devi dargli tempo” spiegò stancamente, quasi controvoglia.
“Lo so” risposi semplicemente. “ascolta… in questo periodo mi sento particolarmente nervosa, instabile… così pensavo che fare un po’ di jogging non sarebbe un idea malvagia”
Di tutte le patetiche scuse che avevo elaborato, avevo scelto la peggiore.
Lui strabuzzò gli occhi, per mera sorpresa. “Tu che fai jogging?! Ma se ti lamenti anche solo per passare da una stanza all’altra” esclamò divertito.
“Non è vero!” controbattei offesa e leggermente imbarazzata. “E poi ho messo su un paio di chili ultimamente, non voglio diventare una balena” mugugnai, alzando la maglietta per osservarmi la pancia lattea.
Lui scoppiò a ridere fragorosamente. “Non durerai una settimana” bofonchiò fra le risate.
Gonfiai le guance, sinceramente irritata. “Vedremo! Inizio domattina alle cinque”
La sua risata aumentò, inesorabile. “Questa poi… se quando ti alzi presto sono le undici!”
“MATT! Sei un cafone!” urlai, indecisa se arrabbiarmi o ridere di sollievo.
Una vocina nella mia mente mi diceva che avevo poco da ridere, che se mai Matt l’avesse scoperto si sarebbe incazzato come mai in vita sua, ma non le diedi adito, afferrando un cuscino e scaraventandolo sul rosso, che non accennava a smettere di ridere.

Ciao a tutti!!
E’ una vita che non mi faccio viva, ne sono consapevole, e chiedo scusa. T.T
Ho seriamente pensato di non continuare questa storia, e, ad essere sincera, ho pensato di smettere proprio di scrivere.
Solo che, nonostante i problemi gravi o meno che mi possono essere capitolati addosso, mi sono resa conto che non posso smettere.
AMO scrivere, e non posso privarmene, quindi spero di non avere più blocchi simili.
Come al solito ringrazio coloro che hanno inserito la storia tra i preferiti:

1 - the vampire girl
2 - Cavallina_Bianca
3 - Danielle_Lady of Blue Roses
4 - eiby
5 - Ellah_Gore
6 - Elly Mercer
7 - flam94
8 - gemi_girl
9 - gintama
10 - Lady_Jeevas
11 - lollyna
12 - Lucia_Elric
13 - Oo_dolcebimba_oO
14 - PrinzexKikka
15 - Ritsuka96
16 - Sasori_Akatsuki
17 - Sasori_Danna
18 - Xx_Jade_xX
19 - zeldaXroy
20 - _NeMeSiS_

E coloro che l’hanno inserita nelle storie seguite:

1 - dani969
2 - DominoWhite
3 - gemi_girl
4 - gintama
5 - ila_sabaku
6 - Kano_chan
7 - lain87
8 - lollyna
9 - Lucia_Elric
10 - Miss_Revenge
11 - Poison_Girl
12 - Sara_dn
13 - Terry17
14 - _NeMeSiS_

the vampire girl Ciao! Scusami, mi dispiace di averti fatto penare, ma dai alla fine il regalo è arrivato anche se con un mese di ritardo, buon natale! xD No, scherzi a parte, spero che il capitolo ti piaccia, e spero che avrai ancora voglia di farmi sapere il tuo parere nonostante il colossale ritardo

DominoWhite Eccomi qui, blocco superato spero. Già pure io mi comporterei come lei (mica sceme né? ù.ù) ti ringrazio di aver letto la mia storia, e sono contenta che ti sia piaciuta, eh eh, Matt si sta rendendo conto che forse è un tantino cotto e la cosa non gli piace, Mello invece l’ha presa proprio male! xD spero continuerai a seguirmi e a darmi il tuo parere. E’ vero non ci conosciamo ma sono comunque felice di aver parlato con te ;)

lollyna Ovviamente mi scuso anche con te, soprattutto per averti lasciato con il fiato sospeso, e in fin dei conti, non averti accontentata nemmeno in questo chappy :* Non ce l’ho fatta, mi ci vuole tempo, proprio come ad Ambra xD Si Mello è decisamente troppo suscettibile, ma devi ammettere che Ambra non è un tipino facile, credo che sia proprio la paura delle conseguenze a frenarlo. Grazie mille per i tuoi complimenti, sono importanti per me, specialmente in questo periodo di totale sconforto e 0 autostima, spero di ricevere presto il tuo parere, un kiss

Poison_Girl Io sono rincoglionita doppia, perché sono stata un quarto d’ora a capire il senso prima di realizzare che magari potevi aver sbagliato xD Me l’hanno fatto notare, ahahahah. Amy sono contenta che tu ti sia decisa a recensire e a darmi il tuo parere, perché per me è importante sapere che ne pensate. Sapessi come mi diverto io a scriverlo xD Meno male che non gli ho resi OOC, è il mio incubo, spero che continuerai a recensire e a dirmi che te ne pare.

abcdefghilm Ahi mi hai beccato proprio nel momento no! Proverò a seguire i tuoi consigli, e spero che continuerai a seguire e consigliarmi ^^ Si in effetti ci ho pensato anche io, ma non è facile farla scegliere. Sai in effetti io ero partita per una AmbraxNear, ma poi mi è cambiato tutto e mi sono smarrita in questi intrighi amorosi, ma prometto che sbriglierò la matassa, giurin giuretto ù.ù Ho provato a rendere il capitolo un po’ più sentimentale, che ne dici? Aspetto un tuo commento

Sasori_Akatsuki Mi sono accorta ora che l’hai messa >.< mi ero dimenticata cosa mi avevi scritto! (e tu dirai per forza disgraziata è sei mesi che non aggiorni!) scusa T.T Ma il lato positivo è che molto probabilmente avrai il pc ok e potrai leggere la storia e recensire^^ , e che sicuramente sei ritornata dalle vacanze xD ok la smetto, ironizzo per non piangere. Uhh, brutta cosa i denti, io ho paura del mal di denti, lo odio. Adesso finito di postare, vado a leggerla, e ti lascio commentino, un bacio

Lucia_Elric Lucy! Beh spero ti piaccia ancora, anche se sono sparita dalla circolazione per mesi :* Per pegno mi farò bionda, così possiamo fare la coppiata del secolo ù.ù Già, è così raro vederlo perdere le staffe, e mi sa che le perderà nuovamente :p ma è giusto che anche lui tiri fuori gli attributi ogni tanto ù.ù Spero di ricevere presto la tua recensione, 100000 baciottoli(ci sono tutti gli arretrati)

Kano_chan Sono felice che ti abbia fatto piacere, era il mio intento^^ Come da prassi, scusaaaaa T.T Non sono nemmeno riuscita a contattarti per dirti cosa mi è capitato, ma l’importante è che sono qui xD Come disse Ambra a Mello ‘l’importante è sopravvivere’ ù.ù Visto? Dovevo per forza visto che il chappy era per te! Ti voglio bene, e scusami ancora per essere svampata :* un kiss

ZeldaXroy Eccoci qui, suppongo che anche tu sei tornata dalle vacanze xD (non dire niente, ci penso da sola ad insultarmi) Certo che Mello è possessivo, sennò non sarebbe Mello. Ahimé non ce l’ho fatta, mi ci vuole moolto impegno per far accoppiare Ambra e Near xD Dovrai aspettare un po’ di chappy. Scusami davvero, spero avrai ancora voglia di seguire la mia storia e recensire, un kiss

Lady_Jeevas Allora… tanto per incominciare ci tengo a dire, che il fatto che tu abbia nuovamente il mio braccialetto non c’entra niente xD E’ una strana coincidenza! Poi, volevo ringraziarti davvero, perché mi sei stata accanto in ogni momento, anche quando temevo di non farcela, e volevo dirti che sei un amica fantastica, che non mi sarei mai sognata di meritare, ti voglio bene!

Ritsuka96 Mamma mia sicuro che mi lincerai °_° *si mette in ginocchio* scusaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa T.T Spero ti piaccia anche questo chappy, sempre nella tua incontentabilità, e spero che continuerai a darmi la tua opinione. Sai ci avrei scommesso che eri una fan di Mello xD a volte sei la degna sosia femminile (è un complimento eh!) Beh quante possono vantare una cosa del genere?! *.* anche se tecnicamente non proprio tutti dato che L è morto, ma non credo che Ambra sia una necrofila xD un bacio :*

  
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