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Autore: Joy    09/07/2005    13 recensioni
"Dimmi quale futuro hai visto! Io lo cambierò!"
"Tu non lo ricorderai."
"Voglio una possibilità!"
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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SPAZIO TEMPORALE: UNA NOTTE

 

 

SCENA PRIMA: Lily Evans

 

Lily Evans giocherellava distrattamente con una ciocca dei suoi capelli.

 

La Sala Comune era deserta.

 

Un libro aperto sul tavolo di fronte a lei irradiava nozioni dalle sue pagine ingiallite, testimoni solerti dell’epoche che sono state… e oscure guide di ciò che sarà.

 

Una candela, superba ed egoista, ardeva rischiarando solamente la porzione di stanza dove si trovava.

 

Il resto era buio.

 

La ciocca di capelli scivolò a coprirle gli occhi e lei osservò la fiamma attraverso quella tenda sfilacciata e scarlatta, scrutandola come se fosse di vitale importanza parlarle.

 

Parlare alla fiamma.

 

“E’ mutevole, non puoi interpretarla….”

 

Troppo rischioso interpretare…Servono delle certezze…per poter vivere.

 

Servono anche per morire…

 

E la più grande certezza che si possa desiderare era contenuta in quel libro.

 

L’inchiostro sulla pagina tracciava la parola:  Destino.

 

“Invocalo…la luna risponde…stanotte…la verità…”

 

La bocca si mosse da dietro i capelli.

 

La voce da dentro un sogno.

 

“Luna piena…”

 

Lily si alzò e abbandonò il tavolo, strappando il bordo della camicia da notte laddove un chiodo traditore tentava di trattenerla.

 

“No. Nessuno mi può trattenere…Nessuno mi può fermare…Se è vero che morirò entro pochi anni, voglio almeno sapere il perché.”

 

Dalla finestra aperta, l’Astro che brilla di luce riflessa spiccava orgoglioso….e ingannevole….quanto la fiamma.

 

“Quanta superbia da parte di chi risplende di luce non sua.”

 

Ma la notte sarebbe più buia senza di lei…e così anche la vita…e Lily lo sa.

 

Non interpretare.

 

Cerca le certezze.

 

Protese le mani impugnando la bacchetta.

 

“Recita l’incantesimo…”

 

Parlava a se stessa.

 

Gli occhi persi nel bagliore.

 

 

Aspetta la notte di un giorno a venire

Accendi una fiamma che sia lunga a finire

 

Invoca il colore del tramonto passato

Se tu lo possiedi conoscerai il tracciato

 

Nel buio attende il destino più incerto

Chiedi alla luna il sentiero corretto

 

La notte risponde se lo chiedi per voce

E saprai il perché di una morte precoce

 

Egoista la fiamma,  superba la luna

Finché brilleranno vedrai la sventura.

 

 

Fu il vento a consacrare il patto…

 

…e i capelli le ricaddero animati sulla schiena…

 

…sulla spalla nuda…laddove la camicia l’aveva lasciata scoperta.

 

Distogli gli occhi…ora puoi chiuderli…”

 

Tutto è quiete.

 

“Lily!”

 

La voce attraversò il sogno per raggiungerla.

 

Ruotò su se stessa e quando si fermò riconobbe la figura che le si stagliava davanti.

 

 

SCENA SECONDA: James Potter

 

 

James la fissò con lo stesso trasporto con cui si assiste ad uno sconvolgimento della natura.

 

Lo stesso reverenziale timore.

 

Affascinato da una forza che non poteva comprendere.

 

“Lily…”ripeté avvicinandosi di qualche passo “…cosa stai facendo…”

 

“Parlavo alla luna!” rispose ridendo.

 

E nei suoi occhi James la vide davvero….

 

….la luna.

 

Ingannevole ed estasiante.

 

Immerso in quegli abissi verdi, come matrice di follia, quel cerchietto dorato rifletteva la sua luce di verità.

 

Tutto il resto erano ombre.

 

“Hai la verità negli occhi…”disse lui, senza osare sfiorarla “…riesci a vederla?”

 

“Vedo il futuro, ma non le cause che lo hanno creato.”

 

“Devi risalire alla radice…” le sfiorò la guancia e lei chiuse gli occhi “Cosa vedi?”

 

“Tanto amore.”

 

“Tanto amore?”

 

“Sì. E’ alla base di tutto.”

 

“E’ il nostro amore?”

 

“Sì…e…”

 

“E…?”

 

“E’ nostro figlio.”

 

James la fissò sconvolto, le sollevò il mento e la guardò negli occhi.

 

“Vedi un bambino?”

 

Lei annuì portandosi una mano al ventre.

 

“Lo sento già” poi si avvicinò all’orecchio di James e sussurrò “è il tuo bambino….io sarò madre di tuo figlio.”

 

“Lily…” l’abbracciò stretta “nascerà dall’amore…porterà solo gioia…”

 

“No”  lo interruppe lei “porterà  solo morte.”

 

E si scostò da lui.

 

James spalancò gli occhi.

 

Il sorriso morì.

 

Rimase un istante immobile, poi prese fiato e parlò:

 

“Non è la realtà. Hai visto un sogno.”

 

“Ti sembra di sognare?”

 

“A volte sì.”

 

Lei si avvicinò e gli prese il volto tra le mani.

 

“Nei miei occhi…guardami…stanotte vedrò solo la verità.”

 

James scrutò il volto della ragazza che amava e vide qualcuno che non conosceva.

 

“Mi fai paura…Lily” indietreggiò fino a scontrarsi con il tavolo e stupito, fissò il libro aperto che ancora mostrava quella scritta minacciosa:  Destino

 

“Cos’hai fatto?” chiese quasi in un sussurro.

 

“Volevo sapere.”

 

Era immobile.

 

Spettrale.

 

James si prese la testa tra le mani.

 

“Perché? Perché…hai fatto quest’incantesimo…?”

 

La sua voce tremò.

 

Era spaventato….e in collera…

 

“Perché mi racconti quel che vedi…domani non lo ricorderò…questo è il tormento più grande!”

 

Cercò con lo sguardo la sua folle compagna e si pentì delle parole dure che le aveva rivolto.

 

Era inginocchiata sul pavimento.

 

Piangeva.

 

“Lily…”

 

Si avvicinò, appoggiandole le mani sulle spalle.

 

“Lily…mi dispiace…”

 

Nessuna risposta.

 

Si passò una mano tra i capelli imbarazzato.

 

“Lily…volevo solo capire il perché di questa scelta..”

 

Lei sollevò gli occhi lacrimosi.

 

“Ho paura….”

 

“Di cosa…amore” le accarezzò la guancia.

 

“Di morire senza una giusta ragione…di morire senza uno scopo…”

 

“E adesso…hai visto quale sarà la causa della tua morte?”

 

“Sì.”

 

“Ed è degna…? Questa causa…vale la tua vita?”

 

“Sì e vale anche la tua.”

 

James abbassò lo sguardo per non mostrare lo stupore e chiese…lentamente, misurando le parole:

 

“Hai visto anche la mia morte?”

 

“Sì.”

 

Rimase in silenzio, timoroso di chiedere, ma due occhi posseduti dalla luna già lo scrutavano: ciò che la mente pensava non sembrava contare poi molto.

 

“Come avverrà? E quando?”

 

“Avverrà per amore…insieme a me.”

 

“Moriremo insieme?”

 

“Sì.”

 

“Non è possibile” disse risoluto “morire per amore…potrei farlo solo per te…ma se te ne andrai con me…vorrà dire che il mio sacrificio sarà stato vano.”

 

Lily si avvicinò al suo viso.

 

“James Potter…tu amerai qualcun’altro molto più di quanto ora ami me.”

 

Il ragazzo fece per scuotere la testa, ma lei gli prese il volto tra le mani.

 

“Chi…?” formulò la domanda con le labbra, ma la voce non uscì.

 

“Nostro figlio” e con l’unghia del pollice incise sulla fronte del ragazzo una cicatrice a forma di saetta.

 

James si ritrasse e una minuscola goccia di sangue scivolò sulla manica di Lily.

 

Lei si alzò fissando la macchia scura e si rivolse di nuovo alla luce della candela.

 

“Il nostro sangue sarà la sua protezione…quel segno…la sua condanna…” e con due dita tentò di catturare la fiamma.

 

“SMETTILA!” urlò James, mentre con le mani si tappava le orecchie.

 

Gli occhi sbarrati.

 

Persi.

 

“NO!!!” arretrò fino a trovarsi contro la parete, poi si voltò e guardò la sua immagine riflessa nello specchio.

 

Gli occhi…

 

Lo vide…

 

Nel loro profondo, il riflesso della luna…

 

“NO!!!” urlò nuovamente, infrangendo la superficie liscia con un pugno.

 

Il sangue uscì anche dalla mano.

 

“NON VOGLIO VEDERE!!!”

 

Lasciò roteare nella stanza lo sguardo vacuo e l’unica cosa che vide fu un accecante raggio verde.

 

Si accasciò a terra.

 

La mano e la fronte ancora insanguinate.

 

“James!”

 

Sirius Balck entrò nella Sala Comune.

 

 

SCENA TERZA: Sirius Black

 

 

“James!” urlò correndo accanto all’amico.

 

Allontanò da lui i pezzi di vetro e lo voltò, per guardarlo in viso.

 

James aprì gli occhi e Sirius sussultò vedendoli vuoti e di dominio della luna.

 

“Che diamine è successo!?” chiese allarmato.

 

James non rispose.

 

Sollevò la mano insanguinata e l’appoggiò sulla camicia dell’amico, all’altezza del cuore.

 

“Sirius…” sibilò “…tu non mi tradiresti mai…vero?”

 

“Cosa stai dicendo?! Come potrei…”

 

“Un amico…mi tradirà” continuò con gli occhi persi.

 

“James…cos’hai fatto?”

 

Si guardò intorno nella stanza e vide Lily.

 

Rideva.

 

E giocava con la cera della candela.

 

Ogni volta che il calore del fuoco la bruciava, ritraeva il dito e rideva più forte.

 

Si avvicinò a lei, credendo di muoversi in un sogno.

 

“Lily!”la chiamò “Ti scotterai!” e bloccò la mano che per l’ennesima volta si stava avvicinando alla fiamma.

 

La ragazza lo guardò in profondità e Sirius vide nei suoi occhi lo stesso riflesso lunare che aveva scorto in quelli di James.

 

“Sirius Black è un traditore…” cantilenò la ragazza.

 

E il suo cuore perse un battito.

 

Quella parola:   Traditore… 

 

“Sirius Black è un traditore…” continuò la sua nenia da bambini.

 

“No…Lily…no. Non sono un traditore, ne lo sarò mai…ti prego…”

 

La ragazza continuava a canticchiare.

 

“Lily! Ti prego! Non sono un traditore…” e pronunciando quella parola rabbrividì.

 

Lily sembrò capire.

 

Interruppe la folle melodia e avvicinò il viso a quello del ragazzo.

 

“La verità che tu dirai, varrà meno di zero.”

 

Sussultò.

 

“Nessuno mi crederà?”

 

Lily scosse la testa.

 

“Neanche te e James?”

 

Lei sorrise.

 

“Io e James saremo già morti.”

 

Silenzio.

 

Sirius gettò indietro i capelli e respirò forte chiudendo gli occhi.

 

“E’ magia nera…vero?”

 

Lei ballava nella stanza devastata.

 

L’afferrò per un braccio.

 

“Lily! Tu e James avete fatto un incantesimo di magia nera?!”

 

La ragazza tentò di divincolarsi.

 

“Volevate conoscere il futuro?! Perché?!”

 

La voce della ragazza sembrò arrivare dai misteriosi reconditi degli anni a venire.

 

“Un motivo per vivere…una ragione per morire.”

 

Rimase in silenzio per qualche secondo, poi parlò:

 

“Dimmi cos’hai visto, io lo cambierò.”

 

“Tu non lo ricorderai.”

 

La afferrò per le spalle.

 

“Voglio una possibilità!”

 

“Arriverà il tempo in cui dovrai fare una scelta…sarà quella la tua possibilità!”

 

Lily abbassò lo sguardo e sembrò inabissarsi nuovamente nei meandri della follia.

 

“Sirius…?” sentì la voce di James.

 

La lasciò andare e si avvicinò all’amico ancora sdraiato a terra.

 

“James?” lo chiamò sollevandogli la testa.

 

Il ragazzo spalancò gli occhi e con una mano afferrò l’amico per il colletto della camicia, sollevandosi un po’.

 

“Voglio…che ti prenda cura di…mio figlio.”

 

Le labbra di Sirius tremarono e …parve sull’orlo delle lacrime.

 

“Mi affidi la custodia di tuo figlio….James?”

 

Il ragazzo sussultò come attraversato da una scossa elettrica.

 

“NO!” urlò “NO! IL CUSTODE…” si agitò senza mollare la presa sull’amico “…IL CUSTODE TRADIRA’!”

 

“James…io non capisco…” si asciugò una lacrima.

 

“Il custode tradirà…il custode tradirà…” continuò folle.

 

Sirius guardò il suo migliore amico e l’unico desiderio fu di calmare il suo delirio.

 

“Allora…” disse sfiorando lo strano graffio che aveva sulla fronte “…allora non sarò mai il custode.”

 

Sentì il buio avvolgerlo.

 

La mano ancora sulla cicatrice.

 

L’oscurità.

 

<  Dove sono?  > pensò, ma non ebbe la coerenza di dare voce a quel pensiero.

 

Rabbrividì.

 

Improvvisamente sentì freddo, un gelo incomparabile.

 

Il conquistatore tiranno affiancato dalla sua unica alleata:

 

La Solitudine.

 

Non esisteva nient’altro.

 

“NO!!!” urlò prendendosi la testa tra le mani “NON SI SOPRAVVIVE A QUESTO GELO!!!”

 

Riverso sul pavimento pregò affinché Merlino gli concedesse il beneficio delle lacrime.

 

“Ho bisogno del loro calore…” sussurrò portandosi un braccio sopra gli occhi.

 

Poi lo sentì.

 

Un tepore…

 

….consacrato alla vita.

 

All’altezza del cuore.

 

Era solo la prima scintilla, ma la fiamma che ne sarebbe scaturita attingeva all’intensità devastante della sopravvivenza.

 

Si sfiorò il petto nel punto esatto dove sentiva nascere quel fuoco.

 

Là…dove spiccava l’impronta lasciata dalla mano di James.

 

Il suo sangue.

 

Il suo ricordo.

 

La sua morte.

 

“Non è un bel ricordo…non me lo porteranno via…”

 

Si richiuse su se stesso, allacciando le braccia intorno alle ginocchia.

 

“Forse riuscirò a sopravvivere al gelo..” e fissò oltre la finestra, quel unica compagna: la luna.

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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