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Autore: pinksidfloyd    02/02/2010    1 recensioni
Dal primo capitolo: A settembre i miei genitori mi avevano che all'inizio dell'anno, precisamente il 2 gennaio, saremmo dovuti partire per Mosca. [...] Disteso sul letto, supino vicino a me, c'era Massimiliano, il mio migliore amico, gay....
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Angolo dell'autrice:
Ciao a tutti!  mi dispiace se non ho postato prima, ma la fine del quadrimestre è deleteria per tutti, me compresa. comunque d'ora in poi non aggiornerò molto frequentemente perchè la scuola mi impegna molto e non è escluso che sospenda la fanfic per un pò se non riesco a continuare.
Sono un pò dispiaciuta perchè le recensioni scarseggiano pesantemente e quindi non so che cosa ne pensate della mia fanfic.
Va beh... vi lascio al capitolo :D
Alla prossima!!!!!











3_seconda parte


Scesi dall’aereo poi mia madre e io ci recammo a ritirare i bagagli, che per fortuna non erano andati dispersi durante il viaggio. Se così fosse stato la maratona di shopping non avrebbe raggiunto il suo scopo: presentarsi il primo giorno di scuola al meglio. Ci avviammo verso l’uscita per prendere un taxi che ci portasse a casa.
Appena fuori dall’aeroporto mi accorsi che stava nevicando; quando buttai l’occhio sul termometro elettronico sopra la mia testa stavo quasi per svenire: segnava -22.3°!
“Mamma se non ci sbrighiamo le mie dita diventeranno un candelotto!” dissi lagnandomi.
“Dai su non fare la bambina capricciosa. Non mi sembra il caso di essere così insofferente al freddo, dato che vivremo qui a lungo.” replicò gettandomi un’occhiataccia.
“ Facile per te! Hai vissuto a San Pietroburgo finchè hai avuto quindici anni e sei ritornata ogni estate; tu sei abituata al freddo!”
Mia madre fece spalluce, come quando voleva cambiare discorso.
L’ultima volta che ero stata in Russia era stato due anni fa a trovare mia nonna Olga, che vive tutt’ora con mia zia Natalia, nel suo grande e lussuoso appartamento a San Pietroburgo. Mia nonna infatti infatti ha il titolo di duchessa e si diceva che fossimo imparentate con la dinastia Romanov da parte del nonno.
Così anch’io mi ritrovavo a essere duchessa di chissà quale contea.
Dopo quell’estate non eravamo più tornate perchè il lavoro di mia madre era assai impegnativo e durante l’estate era impegnatissima.
La famiglia di mia madre si era trasferita in Italia quando lei aveva appena 30 anni (aveva avuto mia madre a 16). Aveva aspettato che mia madre si sposasse per ritornare in Russia con mio nonno e mia zia. Grazie a questa permanenza perciò sapeva discretamente l’italiano.              
I nonni erano fuggiti dalle conseguenze e dai disagi che la guerra fredda stava causando; erano tornati solo nel ’95, quattro anni dopo la mia nascita.
Mio nonno non me lo ricordo affatto, poichè morì pochi mesi dopo il ritorno in Russia di una brutta malattia, suppongo di un tumore. Mia madre e mia zia da quando era successo non ne parlavano molto; il dolore per la perdita era ancora molto forte.

Intanto che immergevo nei ricordi di famiglia il taxi continuava a sfrecciare per le vie di Mosca in balia della bufera di neve, ma per nulla intimoritone.
Intanto Sting cantava dolcemente Soul Cake, e la piazza rossa mi passava accanto; le cupole si erano tutte imbiancate e sembrava che un gigantesco strato di panna fosse sopra di loro. Sembravano anche il risultato della girandola dei colori, che se si gira velocemente diventano tutti bianchi. Intanto Halleluja si stava lentamente sostituendo a Sting.

Well, maybe there's a god above
But all i've ever learned from love
Was how to shoot somebody who outdrew you
It's not a cry that you hear at night
It's not somebody who's seen the light
It's a cold and it's a broken hallelujah

Hallelujah, hallelujah, hallelujah, hallelujah ....


Beh, guardando la piazza rossa, mi venne da pensare a Dio, colui che forse mi aveva creato, e che forse aveva creato tutto questo.
Non so perchè ma mi sentivo strana come se qualcosa stesse per finire e avevo bisogno di un appoggio, e Dio mi sembrava la persona giusta.
Non so perchè è successo questo
Non so perchè esisto
Non so niente,  so solo che i miei amici sono con me anche se sono lontani.

Il taxi si fermò davanti a una grande casa.

Non so niente, so solo che sono alle porte di una nuova vita.
  
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