Entrai nel negozio e attesi con calma che la snella figura di Linde facesse la sua comparsa da dietro uno scaffale di romanzi rosa. -Alistair!- esclamò, visibilmente sorpresa di vedermi: -Come stai?-
Non le risposi, ma le chiesi scusa per non aver risposto a nessuna delle sue telefonate.
-Un mio amico, Thomas, si è sentito male...-
-Spero niente di grave...-
Non avrei dovuto parlare di quelle cose con Linde, eppure non riuscii a trattenermi.
Tagliai corto, parlando con voce piatta e vuota: -Ha avuto una overdose, ora è in coma.-
Mi abbracciò istintivamente, e seppur sorpreso, ricambiai il gesto.
-Siete molto amici?-
-Si, viviamo anche nello stesso appartamento...-
-Alistair, mi dispiace...-
E sapevo che era vero. Linde era troppo buona per mentire. Era troppo dolce e troppo bella.
-Ti va di uscire, sabato sera?-
Avevo bisogno di qualcosa che mi distraesse.
-Certo, cosa facciamo?-
-Suono in un locale, poi possiamo andare a fare un giro...-
Abbracciai meglio la mia chitarra ed iniziai ad arpeggiare qualche accordo.
-Questa è l'ultima canzone...- annunciai al microfono.
Linde era seduta in un angolo della birreria, e credetemi se vi dico che sembrava una principessa capitata per sbaglio nel pub di Lars.
La melodia scivolava veloce nell'aria, suonare era sempre stato un modo per sfuggire ai miei problemi. Thomas non si era ancora svegliato, ed io iniziavo a perdere le speranze.
Troppo presto la canzone finì, così salutai tutti e mi diressi verso il tavolo di Linde.
-Ciao... Vuoi andare a fare un giro?-
-Certo. Sei bravissimo a suonare, comunque-
Le sorrisi.
***
Il freddo era pungente, fuori.
Iniziammo a passeggiare fra i fantasmi grigi dei condomini tutti uguali, fino a raggiungere il ponte sopra la ferrovia. I binari erano deserti e regnava una quiete surreale, così che nessuno dei due osò parlare per molto tempo.
-Se adesso ti baciassi, Linde, cosa faresti?-
Mi voltai verso di lui. -Non lo sò...-
-Posso sempre scoprirlo, no?-
Mi baciò di scatto, stringendomi a lui.
***
Ero invaso da una gioia stupenda che, come un piccolo fiammifero, illuminava l'oscurità nella mia anima.
-Credo di essermi innamorato...- sussurrai poi, perchè fosse udibile solamente a lei. A lei ed a nessun altro.
Mi sorrise, intrecciando le mie mani con le sue e io la baciai ancora.
Dopo tanto, troppo tempo, mi sentivo felice.
Salve!
Mi scuso per questo capitoletto ancora troppo corto e per il fatto che sia passato così tanto fra un post e l'altro. Purtroppo mi ha colto l'accidia ed un annesso blocco di creatività. Grazie a chi ha aggiunto la storia fra quelle seguite e preferite.
Al prossimo capitolo,
Variabile
Per Ladywolf: Grazie per la recensione!