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Autore: lames76    15/02/2010    0 recensioni
Seconda avventura dell'equipaggio dell'Ardito. I personaggi iniziano a sviluppare le loro personalità ed a raccontarci qualcosa di loro.
Tre membri dell'equipaggio si ritroveranno dispersi in diversi periodi di tempo mentre la nave sarà imprigionata in un altro universo!
Genere: Azione, Science-fiction, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Star Trek Ardito'
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Nota: ciao, questa seconda avventura mi e' piaciuta di piu'. Vengono dettagliati meglio i caratteri di tre, (anzi quattro!) personaggi del cast e si fa un'incursione in tre diversi periodi temporali diversi.


"Diario del capitano, data stellare 51247.5
ci e’ stato chiesto di pattugliare il confine cardassiano
con la quinta flotta. A noi e’ stato assegnato il settore
dieci. Per ora non abbiamo rilevato nulla."


"Tenete O’Connor ha qualche lettura?", chiese sbadatamente Nos.
"Nessun segno di attivita’ Jem’Hadar o Cardassiana", rispose la ragazza.
Da circa sette ore stavano perlustrando quel settore e non avevano trovato nulla. Tra l’altro non era il primo giorno di ricerca, era la terza settimana.
"Capitano mi sembra assente", disse Terik guardando il suo ufficiale superiore.
"E’ che mi annoio", rispose lui sincero.
"E’ strano", obietto’ il vulcaniano, "I nostri risultati indicano che non dovremo combattere, dovrebbe essere felice di questo"
"Ha ragione", rispose il bajoriano, "Ma gli eccessi non mi sono mai piaciuti", disse e vedendo che il suo primo ufficiale non aveva capito continuo’, "Siamo passati dalla tensione pura di una guerra a queste missioni di pura routine. Ci vorrebbe un mix delle due cose, un diversivo ogni tanto"
Appena ebbe terminato di dire l’ultima parola la nave fu scossa fino all’ultimo ponte.
"Rapporto", ruggi’ Deran reggendosi ai braccioli della sua poltrona.
"E’ impossibile...", esclamo’ senza fiato O'Connor.
"Tenente sia piu’ chiara", la esorto’ il capitano.
"Sembra che ci sia stato un problema con le nostre gondole di curvatura", spiego’ la ragazza.
"E allora?", la incalzo’ Nos.
"Sono scomparse assieme al ponte otto", rispose Renae allibita.
"Sembra che il diversivo che cercava sia giunto", affermo’ serafico il comandante Terik.

"Cosa significa scomparse?", urlo’ Nos.
"Semplicemente un attimo prima c’erano ed un attimo dopo non piu’", spiego’ la ragazza, "E i sensori non hanno rilevato nulla di anormale"
"Capitano non ho piu’ il controllo del timone", disse il tenente Benson, sollevando le mani dalla sua consolle.
"Non riesco a capire come, ma sembra che la nave stia scomparendo a poco a poco", affermo’ Terik guardando un piccolo monitor scientifico.
"Che cosa?", chiese sbalordito il Deran, si sedette e fece due profondi respiri, "Ditemi che e’ un incubo", affermo’, "Ci manca un attacco dei nostri nemici e saremmo a posto"
"Abbiamo perso il ponte sette", disse il tenete Sito.
"Il personale presente?", chiese Nos impaurito, aveva perso troppi amici negli ultimi tempi.
"Sembra che siano scomparsi come il resto delle strutture", rispose il vulcaniano.
"E’ come se lo spazio attorno a noi stesse contraendosi e facesse sparire la nave durante il suo collasso", spiego’ il tenente O’Connor.
"Tra quanto saremo spariti anche noi?", chiese il bajoriano.
"All’attuale velocita’ tra due minuti, venticinque secondi e sette decimi", rispose ancora Terik.
"Capitano Deran a tutto il personale", disse dopo aver sfiorato il suo comunicatore, "Prepararsi ad abbandonare la nave"
"E’ impossibile che i sensori non rilevino nulla", disse abbattuta Renae.
"Non si preoccupi non e’ colpa sua", la rinfranco’ Nos, "Coraggio raggiungiamo i gusci di salvataggio", fini’ alzandosi.
"Il ritmo del fenomeno e’ aumentato", disse Sito, "Abbiamo perso anche i ponti sei, cinque e quattro"
"Spariremo tra trenta secondi e due decimi", disse Terik.
"Capitano forse ho la soluzione per salvarci", disse il tenente O’Connor, "Dovremo riuscire a..."
"Non c’e’ tempo per spiegarmelo, lo faccia e basta", ordino’ il Deran.
"Maledizione", penso’ Nos poco prima di scomparire.
   
 
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