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Autore: Mikayla    17/02/2010    4 recensioni
[Raccolta di Flash-fic per il Challenge di Carnevale di fw.it]
I. Haruka e i fiori non erano mai andati d'accordo: venivano sempre regalati dalla persona sbagliata alla persona sbagliata.
II. Il campo di battaglia non veniva scelto; lo scontro avveniva ovunque ci fosse quella congiunzione astrale.
III. Hotau non aveva mai amato essere la Regina della festa, lei era sempre stata una dama schiva e solitaria, distante nel suo ruolo di guardiana.
[ dalla serie: Tale of True Life]
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Haruka/Heles, Hotaru/Ottavia, Michiru/Milena, Nuovo personaggio, Setsuna/Sidia
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
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Regina della Festa



Hotaru si voltò allo scatto della maniglia, il terrore dipinto a vivide pennellate nei suoi occhi ametista.
Non ne poteva davvero più, voleva solo starsene da sola, in pace, com’era sempre stata.
Voleva il silenzio attorno a sé, non tutte quelle chiacchiere.
Era nata nel silenzio, lei, e aveva imparato ad amarlo.

«Hotaru...»

Per la prima volta, da ore, fu felice d’essere chiamata per nome.
Si alzò dalla finestra che la ospitava e corse incontro al nuovo arrivato incurante di tutto. L’abbracciò con foga e quasi scoppiò in lacrime.

«Hotaru-chan...»

Due braccia forti la strinsero con dolcezza al petto, coccolandola.
Hotaru inspirò profondamente e si strofinò gli occhi coi pugni, lasciandosi scappare un singhiozzo strozzato.

«Cosa succede, tesoro? Non sei felice? Perché sei qui, sola, a piangere?»

Tomoe calmò il respiro con un fremito delle spalle.
Immaginò il trucco slavato e gli occhi rossi, ma seppe anché che a chi le stava davanti, non importava.
Accennò un lieve sorriso, sparito dopo un battito di ciglia.

«Kaa-chan...»

Il mormorio le si bloccò in gola, insieme a parole con le riuscivano a uscire con la stessa facilità con cui sgorgavano le lacrime dai suoi occhi.
Non ricordava d’aver mai pianto così tanto, per nessun motivo.
Setsuna, incurante del vestito nuovo, strinse la ragazza al petto, sfiorandole la fronte con un bacio materno.
Scivolarono a terra, fregandosene di tutto, e rimasero così abbracciate per qualche minuto, in silenzio.

«Kaa-chan, sono così… così… oh, non lo so!»

Setsuna annuì con il capo, benché non avesse la minima idea di cosa frullasse nella testa della figlia.
Non poteva sapere cosa la stesse tormentando così, in quel momento.
Hotaru strusciò il viso nell’incavo del collo della madre e inspirò profondamente.

«Sono tanto felice, kaa-chan.»
«Ma queste non sono lacrime di gioia, Neko-chan.»
«Ho paura che sia tutto un sogno...»
«Sei sveglia, tesoro mio. Nel bene e nel male, questa è la realtà.»

Il tono dolce della donna la rinfrancò.
Lasciò che la mano brunita le sollevasse il viso, portandola a incontrare gli occhi bordeaux di Setsuna.
Con delicatezza le asciugò le lacrime e le pulì il viso.

«Sei bellissima, tesoro.»

Hotaru arrossì accennando un sorriso sincero.
Lelo avevano detto tutti, ma nessuno con quel tono così vero.

«Pensi che la mia Chibiusa si sarebbe divertita?»

La domanda non colse di sorpresa Setsuna.
Con un po’ di fatica si alzarono da terra e sistemarono il vestito di Hotaru.
Meiou le fece un buffetto sulla guancia.

«Sarebbe stata gelosa come tou-chan, temo.»

Risero.
Come non avevano più fatto da tempo.
E questa volta le lacrime erano di gioia.

«Hota-chan? Setsuna-san?»

Madre e figlia non riuscirono a smettere di ridere, nonostante lo sguardo stranito di Takashi a loro rivolto.
Era strano veder ridere così di gusto le due; Setsuna era l’unica dei tre genitori di Hotaru a cui la ragazza assomigliava, nonostante non fossero parenti di sangue.
Erano entrambe capaci di estraniarsi nel bel mezzo della folla.

Hotaru rivolse un sorriso luminoso a Takashi e sembrò brillare di luce propria.
La sua lucciola.

«Ti amo, Takashi.»

Setsuna sorrise serena, dandole una leggera spinta perché raggiungesse il ragazzo.

«Andate, gli sposi non possono mancare al loro ricevimento!»
«Ero venuto a cercare la Regina della festa, in effetti.»

Gli occhi di Hotaru brillarono.
Era lei la Regina, quel giorno; ma, invero, da quando lo aveva conosciuto lei era sempre stata la Regina di Takashi, ed era felice di quel titolo.

«Mi hai trovata, Takashi; e non andrò mai più via.»






Chiacchiere d'autrice:
Questa volta qualche chiacchiera in più va spesa: non pensiate che Hotaru sia infelice. Si è sposata per amore, un amore davvero intenso che prova per Takashi, ma ha pur sempre un passato turbolento alle spalle e secoli, millenni, di ricordi legati alla Morte.
È sempre stata la dama di compagnia, non la Regina della Festa, ma questa volta non può sottrarsi e raccogliersi nel proprio silenzio. Ha solo bisogno di assimilare la cosa.
Grazie a ellephedre e chiarucciapuccia (sì, è lo sport che pensi tu XD E Haruka non dovrebbe parlare visto che lo pratica con Michiru! XDD Ad ogni modo Haruka non uccide Takashi solo per amore di Hotaru -e per paura, è pur sempre la Morte incarnata!) per le recensioni.
E con questo la raccolta si conclude,
au revoir!
   
 
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