Epilogo
“Vuoi tu, Caterina Solari, prendere il qui presente Michele Crescenti
come tuo legittimo sposo, promettendo di rispettarlo e onorarlo
tutti i giorni della tua vita, nella gioia e nel dolore, nella salute e nelle
malattia, in ricchezza e in povertà finchè morte non vi separi?”.
La
voce di Padre Eugenio riecheggiò nella chiesa, ma io quasi non lo ascoltavo,
presa dall’emozione mentre per la primissima volta nella mia vita non facevo
altro che pensare ad una frase in stile Baci Perugina, ovvero che alla fine
l’amore trionfa sempre nonostante tutti gli ostacoli. Qualche mese prima mi
sarei sparata al solo pensiero di poter pensare una simile frase sdolcinata,
eppure eccomi lì, che cercavo di non piangere per la gioia mentre la mia zia
preferita si stava per sposare con l’unico uomo che a mio giudizio l’avrebbe
mai potuta meritare.
“Si,
lo voglio” rispose lei, bellissima nel suo abito nuziale immacolato, come
l’aveva sempre desiderato, abbastanza sfarzoso e decorato.
“Ehi,
calmati, così inonderai la chiesa” mi sussurrò papà all’orecchio, stringendomi
il braccio.
“Insensibile”
soffiai in risposta. Ce ne stavamo ai lati della zia, visto che lei ci aveva
scelto come testimoni di nozze, mentre di fronte a noi se ne stavano la sorella
e un cugino di Michele.
Nel
frattempo, il sacerdote aveva formulato la fatidica domanda anche a quest’ultimo,
emozionato come non mai.
“Si,
lo voglio”.
“Allora
io vi dichiaro marito e moglie”.
Mi
alzai dalla panca come un’ossessa e iniziai a battere le mani, entusiasta al
massimo, mentre loro due si scambiavano un bacio d’affetto. Ero troppo felice,
quasi come se a sposarmi fossi stata io.
Organizzare
quella cerimonia era stato abbastanza difficile visto che avevamo avuto solo un
mese a disposizione; infatti, il giorno dopo aver saputo che mamma e papà erano
tornati insieme ero andata a trovare la zia come mi aveva detto ed ero rimasta
felicemente scioccata nel trovare Michele nel soggiorno, che mi guardava
felice. Durante quei venti giorni in cui non ero stata molto presente, loro due
erano usciti insieme numerose volte dopo essersi incontrati per caso al cinema
e così i loro sentimenti erano venuti a galla e la zia non aveva esitato a
capire cosa rappresentasse ormai per lei quell’uomo così garbato e dolce.
L’idea di sposarsi li aveva colti ad aprile; ormai certi del loro amore
non avevano esitato a darci la notizia ed ora eccoci in quella chiesa, in cui
si erano sposate due persone che avevano dimostrato che sul serio non c’è
un’età precisa per innamorarsi e che alla fine aspettare senza mai
accontentarsi della prima proposta ripaga sempre.
“Oh, quanto sono felice! Mister, ora però sei mio zio…” sussurrai,
avvicinandomi alla coppia, già sommersa dagli invitati. Li abbracciai entrambi
con slancio e loro ricambiarono. “Vi faccio i miei più sinceri auguri”.
“Grazie, Luna” disse la zia, sorridendomi con sincerità.
“Grazie” ribadì Michele, che quasi stentavo a riconoscere con indosso
quel completo così elegante, abituata alla solita misa lavorativa che includeva
anche un bel grembiule colorato.
“Su, su, sorella, fammi spazio, largo, largo!” inveì raggiante Stella,
spingendomi da parte per congratularsi con gli sposi.
“Sempre gentile e beneducata tu, eh, sorellina?” domandai sarcastica.
“Almeno oggi evitate di discutere” disse una voce al mio orecchio, alias
quella del mio ragazzo.
Sospirai e mi voltai verso di lui. “E tanto a te che importa, mica sei
tu che hai una sorella che svolge le faccende domestiche mezza volta alla
settimana, facendo sgobbare me per tenere la casa in ordine dopo che devo anche
studiare!” sibilai tra i denti, poggiando le mani sui fianchi.
Se all’inizio avevo pensato che portare avanti una cosa con Stella
sarebbe stato facile, ora avevo capito che avevo sbagliato di grosso: la mia
adorabile sorellina lavava i piatti e faceva il bucato solo quando le andava,
ovvero al massimo due volte a settimana. Non ordinava mai la sua stanza,
lasciava il bagno in condizioni orribili…
“Sempre a contestare tu, sei peggio di una casalinga disperata” disse
soavemente Stella, ricomparendo tra la folla.
“Se fossi per te vivremo tra le pulci! Stamattina mi hai fatto preparare
in fretta e furia perché hai occupato il bagno per tre ore e hai rischiato di
farmi rompere l’osso del collo visto che stavo scivolando a causa del laghetto
d’acqua che hai lasciato per terra!” sbottai, con un tono minaccioso se pur
sussurrando, onde non far ascoltare nulla alle mie zie spia che sapendo notizie
del genere avrebbero trovato pane per i loro denti, dato che rappresentavano
ottimo materiale su cui spettegolare.
“Ragazze, ora basta, su!” intervenne Mario, mentre uscivamo dalla chiesa
, allontanandoci.
“Tu non t’intromettere” dissi. “Anzi, dì alla tua ragazza che se proprio
non vuole collaborare, almeno si metta a
pagare una tata che faccia le cose al posto suo visto che lavora e sa solo
spendere i soldi che guadagna comprando vestiti e trucchi”.
“Che cosa..? Ma come osi…?” urlò Stella.
“Ora basta sul serio! Stella, per favore, Luna è solo un po’ nervosa per
gli esami, tutti qui…” s’intromise a sua volta Marco, sapendo che mancavano due
settimane all’esame di inglese e dovevo ancora studiare moltissimo, cosa che mi
era difficile fare con tutti quegli impegni che avevo.
“Ma se fino a mezzo minuto fa era tutta commossa per la zia” puntualizzò
lei, prima di allontanarsi con Mario alle calcagna.
Io e Marco ci fermammo davanti la sua auto, mentre tutti gli invitati
lanciavano il riso addosso agli sposi.
“Amore, devi stare un po’ più calma, con Stella ci parlo io” cercò di
tranquillizzarmi, con un tono a cui era impossibile dire di no, vellutato e
rassicurante come sempre. Feci un piccolo cenno prima di abbracciarlo e
perdermi nel suo profumo inebriante.
“Si, è solo che ho paura di non andare bene, la notte ho gli incubi… E’
che non riesco a combinare nulla con lei che ascolta la musica e parla al
telefono per ore” mi lamentai. Ormai io e mia sorella avevamo passato la fase
delle coccole e delle parole dolci dopo la nostra riappacificazione, ora il
nostro rapporto era normale, solo che ognuna comprendeva l’altra e ci sopportavamo; purtroppo il convivere da
sole, senza i nonni che ci tenevano un po’ più a bada, aveva fatto sì che
ognuna riscoprisse i difetti e le carenze dell’altra.
Marco mi accarezzò i capelli con fare sempre più rassicurante. “Domani
andiamo in biblioteca e studiamo ok? Tutto il pomeriggio, da soli, senza
nessuno che ci disturba” domandò.
“Si! E poi andiamo a cena fuori?” proposi, colta da quella bella
prospettiva rilassante.
“Se abbiamo smaltito il cibo del pranzo di oggi perché no” rispose
ridendo, contagiandomi e facendo sì che in un battibaleno ritornassi ad abitare
su quella piccola nuvoletta privata in cui solo noi eravamo i protagonisti.
“E, tra parentesi, buon terzo mesiversario” dichiarò.
Lo guardai di sottecchi, con un’aria quasi sarcastica. “Finalmente! Te
lo sei ricordato! Di la verità, hai letto che oggi era il nove maggio sulla
partecipazione e ti è venuto in mente…” dissi, decidendo di punzecchiarlo un
po’ anche se ero certa che le cose non stessero nemmeno così.
“Oh,no, in realtà l’ho ricordato perché sono abituato al fatto che ogni
mese io e te festeggiamo giusto un giorno dopo il mio mesiversario con l’altra
mia ragazza…” disse con falsa aria da finto tonto, guadagnandosi uno
scappellotto. “Miriam, salvami dalle grinfie della mia ragazza!” aggiunse con
voce terrorizzata, rivolto a mia cugina che passava per di lì, diretta verso
l’auto dei suoi genitori.
Carina come sempre ed elegante più che mai, lei scosse il capo
divertita. “No, se si sta comportando così vuol dire che te lo meriti!” rispose
sadica.
“Brava!” approvai con un’occhiata di approvazione, mentre lui si fingeva
sconsolato.
Ma quella scenetta idilliaca fu bloccata dal sopraggiungere di Mario,
che si trascinava alle calcagna mia sorella, decisamente imbronciata.
Li guardai curiosa, e compresi l’intenzione del ragazzo quando annunciò:
“A nome di Stella ti dico che ti promette che sarà più responsabile, ordinata e
che rispetterà i suoi turni per quanto riguarda le faccende domestiche”.
Sospirai, incrociando le braccia e scrutando mia sorella che non
accennava alcun movimento che potesse farmi capire che era dispiaciuta per i suoi
atteggiamenti.
“Allora vuol dire che d’ora in poi tu sarai il mio avvocato, Mario, e mi
aiuterai tu con le faccende di casa se la tua ragazza si sottrae. Voglio
proprio vedere se hai il coraggio di far sgobbare il tuo povero fidanzatino”
spiegai perfida.
Mario assunse un’espressione quasi incredula e sentii suo fratello
ridere. “Dì la verità, solo io potevo avere una ragazza così geniale…”.
Stella storse il naso. “E va bene! Sul serio, Luna, farò ciò che mi
spetta, nessuna faccenda in più, nessuna faccenda in meno” dichiarò.
“Perfetto” esclamai, e così dicendo ci stringemmo la mano in segno di
tacito accordo.
“Ma è possibile che io e te non riusciamo a non arrivare mai fino alla
fine di un matrimonio e dobbiamo sempre andarcene prima?” domandò ridacchiando
Marco, appena entrammo nella mia stanza, quella che occupavo nella mia “Nuova
casa”. Era simile a quella che avevo a Firenze, con le pareti pesca e una bella
scrivania che purtroppo mi ritrovavo ad utilizzare solo per studiare e non,
magari, per usare il mio amato portatile.
“Guarda che gli sposi se n’erano andati da tempo, dimmi perché dovevamo
restare lì a sorbirci le chiacchiere degli altri invitati senza motivo” chiesi,
sedendomi sul letto e togliendomi le scarpe dal tacco vertiginoso insieme alla
stola che avevo abbinato al vestito color lavanda. “E poi è dopo un matrimonio
che ci siamo dati il primo bacio” aggiunsi, invitandolo a sedersi accanto a me,
chiedendomi che cosa c’entrasse quella frase.
Obbedì come un cagnolino, sorridendo al solo ricordo. “Che mi hai dato il primo bacio” mi corresse
con aria da saputello, avvicinandosi sempre di più.
Ci scambiammo uno sguardo complice, a sentendo i suoi occhi blu
fissi su di me mi sentii andare lievemente fuori dai gangheri.
“Intanto rispondesti al bacio come un mezzo assatanato” precisai,
scostandomi di qualche centimetro. Come se avessi una calamita, lui mi seguii.
“Sono solo dettagli, e poi avevo i miei buoni motivi” sussurrò,
chiudendo gli occhi e poggiando le labbra sulla mia spalla nuda a causa
dell’abito a bretelle.
Improvvisamente, socchiudendo gli occhi a mia volta, mi sentii leggera,
presa da una strana sensazione paradisiaca che provavo ogni volta che io e lui
eravamo solo ed eravamo sul punto di osare un po’ di più.
Avverti il suo tocco arrivare nei pressi del collo, e così mi aggrappai
sulle sue spalle. Mano a mano arrivò a baciarmi le labbra, ma brevemente, prima
di tornare a torturarmi dal collo in giù.
Non so come in pochi minuti mi ritrovai seduta addosso a lui, intenta
nell’allentargli il nodo della cravatta con le mani tremanti e gli occhi
ostentatamente chiusi.
La mia bocca sfiorò il lobo del suo orecchio e, incredula, lo sentii fare
degli sforzi sovrumani per astenersi dal fremere, tradito dalla sua espressione
rapita. Possibile che potessi avere un simile potere su di lui con un simile
minimo gesto…?
“Luna…” sussurrò.
“Si?” chiesi, accarezzandogli il petto, ormai agendo istintivamente,
senza meditare ogni mossa.
“E’ meglio se…”.
“Se…?”.
“Se forse ci fermiamo qui per oggi…” disse, ma mi sembrava di percepire
una volontà pari a zero. La sua voce roca era maledettamente eccitante ad
essere onesti e mi faceva andare ancora di più in tilt.
“E perché?”domandai, visto che non ne avevo la minima voglia.
Esitò, allontanandomi un secondo dal suo viso. “Ma se fai così mi rendi
tutto più difficile...”.
“Io credo che così sia più facile, invece… Marco, stiamo insieme da tre
mesi e abbiamo sempre fatto i finti tonti! Insomma, io…”. Arrossii ancora di
più pronunciando quelle parole, dato che in quei mesi non avevamo parlato mai della
nostra prima volta, quasi come se fosse un tabù. Ogni volta che ci ritrovavamo in quelle
condizioni finivamo sempre per fermarci a causa di qualcosa. Avevamo impiegato
secoli per metterci insieme, figuriamoci compiere un passo come quello senza
fare gli idioti come nostro solito…! “Io voglio farlo con te. E invece mi
sembra che la sola idea al momento ti faccia schifo” dissi con sincerità,
frustrata. Come faceva a controllarsi così tanto se io invece impazzivo per una
minima carezza da parte sua? Voleva dire che c’era qualcosa che non andava in
me, che non lo attiravo fisicamente… La sua espressione paradisiaca di poco
prima sembrava essere stata solo un’utopia.
Però Marco sembrò pensarla diversamente visto che mi fissò come se
stessi dicendo una pazzia. “Amore, ma cosa ti salta in mente? Tu non sai che
effetto mi fai… Vuoi sapere la verità?” domandò, alzandosi sui gomiti. “Tu sei
capace di farmi perdere la lucidità anche solo compiendo un gesto banale come
mangiare qualcosa con un cucchiaino e farmi desiderare di essere al suo posto!
Non sai quante volte mi ritrovo a fissarti, pensare a quanto tu sia così
eccitante e il pensiero di volerti tutta per me diviene incontrollabile, ma ora
non possiamo, Luna, non qui con tua sorella che sta per venire e i tuoi
genitori che potrebbero fare la pensata di venirti a salutare da un momento
all’altro… Inoltre ti avevo anche promesso che sarei stato un ragazzo
esemplare, e voglio che sia così, non dobbiamo correre…” ammise, con un’aria un
po’ frustrata che mi fece comprendere quanto in realtà anche lui desiderasse
lasciarsi andare.
Non dissi nulla, alzandomi di dosso a lui e cercando di scacciare il
rossore dalle mie guance, cosa che non voleva assolutamente andare via. “Per le
prime due opzioni ti capisco, ma per quanto riguarda l’ultima, pensa che la
scelta sta a me, non puoi decidere al posto mio. Insomma, è ridicolo, se tu
vuoi ed io voglio non capisco perché mai…”.
Non potei continuare perché non ne ebbi il tempo,dal momento che Marco
mi aveva attratto di nuovo a sé e mi ero ritrovata sul letto, schiacciata sotto
il suo corpo, mentre lui mi ribaciava e le sue mani accarezzavano con maestria le
mie gambe.
“Lo dico sempre che sei la mia rovina… Saresti capace di farmi esaudire
qualsiasi richiesta…” sussurrò.
Sembrava quasi impossessato da un altro spirito, quello del Marco
passionale e non più razionale, e la cosa non poteva che piacermi. Era lui il
mio sogno proibito, e quasi non credevo possibile di essere lì, su un letto con
un ragazzo così magnificamente attraente che riusciva a farmi isolare dalla
realtà circostante con gesti semplici, che miliardi di persone di ogni paese,
di ogni continente, conoscono da millenni.
“Non mi sembra ti dispiaccia…” ribattei sospirando.
“No, certo che no…”.
Era tutta una serie di sfioramenti, carezze, baci, e gli stavo giusto
sbottando la camicia- con le mani che tremavano e un’emozione che mi avvolgeva
sempre di più, annebbiandomi il cervello e aumentando la percezione di ogni
singolo movimento- mentre sentivo la lampo del vestito scendere sempre più giù
avvertii passi nell’ingresso.
“Luna, sei in casa?”.
Ma che cavolo, proprio ora mia sorella doveva decidersi a tornare?
Maledii la mia povera privacy ormai andata a farsi benedire, mentre io e Marco
ci staccavamo ansanti e correvo a chiudere la porta.
“Si, sono in camera con Marco!” risposi, cercando di utilizzare un tono
neutro, cosa che mi riusciva assolutamente impossibile, dato il fiatone. Il mio
ragazzo mi guardava tra il seccato e il “cosa ti avevo detto?” e non potei non
dargli ragione a malincuore.
“Stanno venendo mamma e papà a salutarci che devono ripartire per
Firenze” mi informò, e poi la sentii chiudere con uno scatto la porta del
bagno, poco distante dalla mia camera.
“Che palle” sbottai, facendomi aria con la mano.
“Concordo” asserii lui.
“Ma sappi che non è finita qui, riprendiamo il discorso appena
possibile, signorino…” sussurrai, dandogli un ultimo bacio prima di tornare a
sistemarmi. Se papà mi avesse visto così sconvolta non avrebbe esitato a
restare con noi a Maddaloni per sorvegliarmi!
“Mi piace questo discorso circa quel discorso…” disse ironico, alzandosi
a sua volta e sistemandosi la cravatta, lanciandomi un’occhiata eloquente. Si
notava la sua frustrazione, però, proprio come la mia. Non riuscivo a non
immaginare cosa sarebbe successo se nessuno ci avesse interrotti, e un sorriso
malandrino prese possesso delle mie labbra, perché sapevo che molto presto
sarebbe successo ciò che ora potevo solo immaginare, e non ne vedevo l’ora.
Eccoci, semplicemente noi due mano a mano che scavalcavamo ogni gradino
della nostra storia con calma, senza fretta, consapevoli di avere tutto il
tempo del mondo a nostra disposizione dopo aver rischiato di non vivere un amore
così vero e autentico a causa di pregiudizi e paura di non essere ricambiati…
Il nostro futuro era ancora incerto come quello degli altri, ovvio, ma
l’unica cosa sicura che sapevamo era che ogni ostacolo derivante da conclusioni
affrettate e dall’eccessività di orgoglio lo avremmo scacciato, continuando il
nostro percorso mano nella mano, come un tutt’uno solido e compatto dopo tutto
il tempo impiegato per diventare così indissolubile, quasi come una fusione.
*°*°*°*°*
E così eccoci giunti anche all’epilogo… Ma se vi và di avere almeno un piccolo scorcio di quella che sarà la seconda parte della storia, non vi resta che andare qui per leggere il prologo del seguito,
Thinking Of YouL’altra volta vi avevo detto che avevo iniziato un corso di teatro, ed ora, dulcis in fundo, ci si è messo anche l’esame di spagnolo, il DELE, per il livello B1 che devo sostenere a maggio, quindi vi dico che purtroppo non avrò tempo per scrivere chissà quanto e quindi aggiornerò la seconda parte tra un po’ di tempo, ma sappiate che non l’abbandonerò perché questa storia è parte di me e sono felice di essere stata incoraggiata dalle vostre recensioni così sempre affettuose!
Un ringraziamento speciale và a Lola SteP che ha citato questa storia
nel forum di Efp, proponendola nella sezione “Pubblicizzare una fanfic” per
cercare di farla inserire tra le storie scelte. Grazie tesoro, non sai quanto
sia stato importante, dolcissimo, inaspettato e magnifico questo tuo gesto!
*____*
Comunque, bando alle ciance, xD devo assolutamente passare ai
ringraziamenti U_U
Grazie a coloro che hanno messo la storia tra le seguite, ovvero:
araba89
BizarreBiscuit
Blair
95
brennan
chiaretta88
chica
KM
CriCri88
flisss
Giulietta7
huli
I
love sasunaru
Jes
Potter
jesskiss85
kiravf
Kyryu
LadyCassandra
lady_free
Lamuchina
lilysol
littlestar23
mondred
pazzamente
unica
pieno_pieno
PinkPrincess
princessarx
Purple
Red76
rossy87
roxy81
S
chan
salf
shikon93
StArStArMinnie
Veronica91
___Yuki___
Coloro
che hanno messo al storia tra le preferite:
95_angy_95
alina
95
B
r o K e n
Billie
Joe Fan
Fattucchiara
ffdipendente
gargi89
Giulietta7
Giu__xX
HOLLYWOOD
Kiky_Cullen96
kira83pc
k_Lu
Lamuchina
lillay
lilyjuve
LoLa
SteP
micino
PatoPato
pometina94
Purple
sam05
StArStArMinnie
Sweet
Stella
Truelove
vampistrella
vero15star
vincy93hp
XXX_Ice_Princess_XXX [Contatta]
Ylenia_
yury_chan
_Bella_Swan_
__piccola_stella_senza_cielo__
Coloro
che hanno letto e coloro che hanno recensito:
XXX_Ice_Princess_XXX: Ciao cara,
grazio di cuore per le tue parole! In effetti è un periodo un po’ no, ma
comunque ho tantissime idee per il seguito e diciamo che mi sento già meglio,
appena avrò un po’ di tempo libero continuerò
a scrivere anche se pubblicherò i capitoli tra un po’ ^^ Il corso di
teatro poi ti fa anche molte energie… E pensa che il regista è il mio prof di
latino e greco xD Grazie ancora cara, spero che il seguito i piacerà se ti
andrà di seguirlo! ^^ Un bacione!
Giulietta7: Grazie mille,
sei stata gentilissima, sto seguendo in pieno il tuo consiglio, anche perché in
questi giorni le idee sono aumentate e appena avrò un po’ di tempo e
ispirazione in più mi metterò “all’opera” xD I sentimenti sono stati in gran parte inventati come dicevo, e
mi fa piacere sapere che secondo te non sembra, e soprattutto che i personaggi
siano stati ben caratterizzati. Ancora grazie, un bacione! ^^
Lola
SteP:
*_____* La faccina esprime tutto. Grazie. Grazie. Grazie. Tesoro, mi stai
dimostrando una fiducia che mi sbalordisce, davvero non ci credevo quando mi
hai dato la notizia! E’ stato un gesto stupendo, ma non è nulla in confronto
alle bellissime parole che mi dedichi sempre, sul serio, se potessi ti farei
una statua, e poi è anche a questo tuo gesto che mi sento un po’ meglio… ^^ Non
so davvero cosa dirti ancora, lo sai che non sono brava in queste cose… G R A Z
I E *_* un bacione, tvttttttttttb!
CriCri88: Ciao Cri! Lo
so, ci mancava solo il corso di teatro, ma pensa che ora devo pure prepararmi
per l’esame del DELE, ragion per cui seguirò il tuo consiglio, anche se mi
dispiace moltissimo stare un po’ lontana dalle ff ma purtroppo è necessario,
sigh. Solo che poi ti avverto, non avrai pace quando “ritornerò” perché sto
preparando altri piani alla beautiful xD Riguardo i due piccioncini, beh, ora
vogliono spingersi un (bel) po’ oltre e questa sarà una uestione centrale della
prima parte del seguito… Grazie mille ancora per avermi seguita e sopportata
anche qui cara! Un bacione!
Non mi resta che fare un po’ di
pubblicità a questo forum meraviglioso ideato da Chiara-fallsofarc in cui le
amanti delle fanfic possono dare ampio sfogo ai loro sogni… Lì c’è anche una
sezione dedicata alle mie storie, quindi potrete vedere anche lì eventuali
messaggi e notizie sul mio “ritorno”à http://ourdreamland.forumcommunity.net/
Cosa dirvi, GRAZIE DI CUORE EPR AVERMI
SEGUITA, spero darete una sbirciatina anche al prologo del seguito!
La vostra milly92.