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Autore: kannuki    25/07/2005    7 recensioni
Ford Shelton, un private eye di pochissimo rispetto. Non è proprio quello che si dice un brav’uomo: maleducato e scontroso, gioca d’azzardo e finisce spesso le serate fra risse e gare di bevute.
Max Gershow, giornalista, golden boy e scapolo tossico a tratti mortale. Narcisistico, vanitoso e dannatamente sicuro di se, latitante per i troppi debiti e deciso a sfuggire alla ex moglie e alla fidanzata assillante.
Infine c'è Jordan, ancora innamorata di Ford che a sua volta non l'ha mai dimenticata, Natalie che continua a scappare di casa, Andrea che 'simpatizza' per Max e una vicenda che ruota attorno ad un mucchio di soldi scomparsi e un cadavere scomodo.
Genere: Avventura, Dark, Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Patricia Liberal coniugata Santax, è un’adorabile vecchietta di 62 anni con un amore viscerale per il proprio fratellino

Patricia Liberal coniugata Santax, è un’adorabile vecchietta di 62 anni con un amore viscerale per il proprio fratellino. Stan sarà anche un testone scapestrato ma guai a toccarglielo.

 

E ora quella sciacquetta che gli gira intorno non le piace per niente. Proprio no.

 

La donna gira il cocktail analcolico che tiene in grembo con un movimento discreto e calibrato della mano e segue con gli occhi, di un castano un pò slavato dall’età, tutti gli spostamenti del suo ‘pulcino’ che sta cercando di fare colpo su quella croupier evidentemente interessata ai suoi soldi!

 

Sorseggia la bevanda di un bel colore aranciato con aria altezzosa e la fulmina mentre liscia la giacca di Stan sorridendo.

Stan non è un bell’uomo perché ha preso dal ramo paterno e il loro povero babbo non era certo un bel tipo; però era onesto e un bravo padre...cosa che Stan non ha ereditato con i geni!

Lavorare per quel cafone non gli ha fatto certo bene e non ha migliorato la sua educazione scadente,  pensa mandando giù un sorso discreto.  

Patricia ancora si domanda dove abbia preso i soldi per aprire quel locale: non crede che sia stata la mano santa del Buon Signore e neppure il pugno gigantesco di Durque.

 

Dopo tre anni Patricia, per gli amici intimi Tricia, si chiede ancora a chi li abbia rubati.

 

Segue il ridicolo balletto che Stan sta facendo attorno alla donna, una danza d’accoppiamento che difficilmente darà i suoi frutti e gira la testa verso l’entrata del locale, attirata dai toni concitati che stonano con la musica tenue e discreta. 

 

“Spiegami perché ti ho dovuto accompagnare!”

Max è fuori di se per essere stato trascinato in quella faccenda e non vede l’ora di tornarsene a casa.

Perché così m’impedisci di fare qualche cazzata tipo sparare a Liberal con centinaia di testimoni intorno!” sibila tastando la fondina sotto la giacca con un ghigno malefico.

“Ma la sai usare, almeno?” Sospira adocchiando le donne del locale.

“Una volta sapevo farlo. E’ passato un po’ di tempo” mugugna guardandosi attorno incazzato.

“QUANTO tempo fa? Un mese, due?

“Cinque anni” risponde secco aggrottando le sopracciglia alla vista del vecchio ripulito e tirato a lucido. “Figlio di puttana, ora lo ammazzo! Glieli faccio cagare, i 5000 che mi deve!”

“No, non ci siamo Ford! Il linguaggio, sforzati un attimino, fallo per Natalie” lo supplica strattonandolo in un angolo. “Che intenzione hai?”

“Uccidere e fare a pezzi!” sibila scrocchiandosi le dita “prima lo ammazzo di botte, poi mi faccio sganciare un milione più i 5000 per credito personale e poi lo ammazzo!” elenca a brutto muso rigirandosi verso la sala.

“Eh no!” esclama Gershow bloccandolo. “Non adesso, ci sono i testimoni. Stasera, quando tornerà a casa

Ford fece una serie di boccacce irripetibili “ma questo posto non chiude mai!”

Max abbozza un sorriso sarcastico indicandolo “il padrone della baracca fa quel che gli pare. È poi è vecchio, ha bisogno di dormire”

“Strangolarlo nel sonno…siii!” Lo sente ghignare con una faccia poco raccomandabile provocando una reazione violenta in lui “No. Leggimi il labiale: no” sbotta tirandolo verso l’uscita “aspettiamo”

“L’attesa ammazza e Natalie è insieme a quel tipo” gli ricorda cercando di liberarsi dalla sua presa. Non voglio che quel coso le metta le mani addosso!”

“Siamo appena arrivati, sono passate solo 4 ore. Hai tre giorni di tempo!” gli ricorda esausto “non le succederà niente. Quella gnocca con i capelli rossi non lo permetterà mai. Afferma sicuro di se.

E tu che ne sai?”

Max lo fissa un pò disgustato “fai schifo come investigatore, non ti sei accorto di nulla!” lo rimprovera spingendolo verso il bar dove ha adocchiato due tipe niente male “quella è la sua donna ed è gelosa da morire. Scusami, ma Natalie sarà una bella ragazza ma quella la batte di tre lunghezze!” afferma sghignazzando e ordinando due cocktail.  

 

“Io preferisco Natalie.” Mugugna prendendo il bicchiere e guardandolo “che roba è?”

“E’ buona, bevi” borbotta in fretta sfoderando un sorriso seducente “ciao ragazze!”

 

 

***

“Insomma, perché avete litigato?”

Natalie lo guarda di traverso. Che curiosità quel tipo!

E non rispondermi che non ti va di parlarne che non ci credo, non è normale in una donna. Dai, di tutto a zio Daniel”

La ragazza si affloscia sulla poltrona dopo aver vinto per l’ennesima volta a carte. “Attenzioni non richieste. Cioè...richieste, ma non in quel modo…antipatico”

Durque la fissa e lei si domanda perchè stia raccontando i suoi affari privato a quell’uomo. Perché devo sfogarmi, pensa sospirando dopo un attimo.

“Raccontalo ad un altro. Quello ti piace”

Natalie sbuffa e s’insacca un altro po’, le gambe che dondolano fuori del bracciolo “si, mi piace. Sono io che non piaccio a lui. Non come vorrei io”

“Insomma vuole solo portarti a letto. Chiamalo scemo!” ridacchia restando fulminato sul posto da un’occhiataccia.

“Non fa ridere neanche un po’. E’ decisamente fuori luogo” lo rimprovera come voce dura e offesa.

Ma qual è il problema? Tu lo vuoi.” 

“E’ il metodo! Il metodo!” Salta su alzando un dito “non c’è bisogno di essere violenti”

 

Femminista all’attacco! “Calma, ragazza. Non sono cose che mi riguardano. Mai dovuto costringere nessuna” 

Natalie lo fissa in silenzio, rimettendosi a sedere “ma perché lo fate?”

La sua domanda è poco più di un sussurro che lo fa girare verso di lei. Bella domanda…

“Non lo so…eccitazione a livelli acuti, botta di matto, stronzaggine congenita. Succede. C’è chi lo fa per fare del male intenzionalmente e chi lo fa perché non sa farlo in un altro modo” mormora soprappensiero mentre Natalie pende dalle sue labbra.

“Io non capisco…” sussurra interrompendolo “ci stavamo baciando, mi aveva detto delle cose bellissime…non capisco il perchè”

Gli occhi le luccicano, costringendola a passarsi un dito sotto le palpebre “è diventato cattivo, sgarbato, violento…” Natalie tace con un labbro stretto fra i denti. “Perché?!” singhiozza rivolgendosi al suo interlocutore che la sta studiando interessato. 

Natalie gli ha posto la domanda ma non da segni di volere una risposta “si è anche scusato, mi ha detto che non l’aveva fatto apposta…e allora perchè l’ha fatto?!”

I suoi singulti si perdono nell’incavo delle braccia dove ha affondato il viso.

Durque la guarda e pensa che una cosa del genere non se l’aspettava proprio. “Ti ha fatto male?”

 

Natalie scuote la testa e tira su col naso maledicendosi per aver lasciato il suo fedele fazzoletto in camera. “Mi ha spaventata...tanto…”

E allora, quante storie!! “Quello ti muore dietro. Si è fatto venire un collasso quando ti ha visto con Andrea” mugugna stancamente “se ti piacciono gli animali senza educazione, aspettati di trovare scarpe mordicchiate nell’armadio”

 

Natalie alza il viso congestionato e lo fissa mentre blatera di punizioni divine.

 

“Le bestie vanno addomesticate. Bastone e carota. Allunga la mano per una carezza e poi stringi il collo con decisione!” le spiega serio e compito. “Non ci vuole tanto”

“E quindi..” Balbetta mordendosi le labbra “che dovrei fare?”

 

Durque sorride al consiglio cattivo che sta per darle “fargliela pagare!”

 

***

Andrea non è per niente contenta! Proprio per niente! Non le piace che Durque dia tutta quella confidenza alla ragazza e che ne parli così bene.

E’ gelosa da morire e non vede l’ora di togliersela di torno anche se le è simpatica. Fare comunella in quel modo le sembra fuori luogo perché invece della vittima, quella biondina gioca a fare l’amicona di vecchia data. 

Non può lasciare la casa, non potrebbe sorvegliarli e non può cacciare ancora Daniel dal letto perché potrebbe trovare qualcuna di molto carina e molto bionda con cui consolarsi.

È costretta a restare lì a guardare i due che discutono sui rapporti interpersonali neanche fossero al liceo!

Non ha intenzione di lasciare che i due si avvicinino così ha già preso la sua decisione: lasciare scappare Natalie!

 

***

Mi sveglio di colpo sentendo la testa pesante e masticando il vuoto. Che cazzo ho bevuto ieri sera? Bitume andato a male?! Mi fa male la testa…dio, dio senti tu come batte…

Dove sono? Che è sto posto?

Mi guardo attorno e grugnisco disgustato dall’arredamento orrendo che mi circonda...ma che è, sembra di stare su un canotto! Guardo in basso e tasto il materasso ad acqua. Sono finito in un porno? E questo? 

Tiro su un qualcosa di luccicante pieno di frange strane e di laccetti e mi domando di chi possa essere.

Poi quella che dorme accanto a me, si sveglia e mi guarda battendo gli occhi, il trucco colato e i capelli arruffati. E questa?

“Chi sei?” biascica passandosi una mano sul viso e sotto gli occhi.

“Chi sei tu” ribatto a mia volta guardandomi un po’ preoccupato. Ho fatto sesso con questa? E il preservativo?

“Sono Joyce…tu chi sei dei due?” sussurra strappandomi di mano quello strano affare che si rivela essere un top.

“Ford” mugugno dicendomi che questo è esattamente il comportamento che Gershow deprecava. “Abbiamo fatto sesso?”

“Mi sa di si” borbotta arrancando verso una porta che non ricordo assolutamente di aver mai visto..o si? “Perché?”

No, così…Aids, malattie veneree, epatiti…chi se ne frega, rimorchiamoci le sconosciute in un locale e facciamoci sesso senza usare le protezioni! Ste cose mi fanno venire l’ansia!

Parto alla ricerca di eventuali tracce di cartine incriminate soffocando la nausea che sento salire alla gola e solo quando le trovo tiro un sospiro di sollievo.

Poi mi domando da dove sono saltate fuori perché mie non sono. Sono in missione punitiva e non mi porto quegli affari appresso.

Merda! Che ore sono?!

Afferro l’orologio e storco la bocca: ho perso più di sedici ore! Ho un mal di testa tremendo, non ci vedo dalla fame e ho appena scoperto di aver fatto sesso da ubriaco con una sconosciuta…e non me lo ricordo neanche!

Quella donna mi passa davanti completamente vestita e mi scocca un bacio sulle labbra, augurandomi ogni bene con la mia ragazza.

Quale ragazza? Le ho raccontato qualcosa? Colpa di quel pezzo di merda di Gershow! Sto per arrabbiarmi quando mi dice che sono un tipo molto dolce …davvero?

Peccato non averlo dimostrato a chi di dovere.

 

Mentre la forma umana prende lentamente piega dentro e fuori di me, sbatto un po’ la testa contro il muro chiedendomi perché ho rinunciato a Natalie in quel modo. Per le parole di quel tipo? Perché so che ha ragione?

L’ho trattata in quel modo, le ho fatto prendere uno spavento, povera piccola…dopo quello che era successo a Jordan, mi sono comportato come uno stronzo!

Ma come faccio ad instaurarci una relazione? Uno che fa di queste cose non sarà mai in grado di comportarsi altrimenti. Sarò sempre l’ubriacone che si sveglia nei motel squallidi con qualche tipa bizzarra accanto. Un giorno mi ritroverò senza un rene o un altro organo fondamentale e li sarà finita.

Mi vesto faticosamente e arranco fuori della stanza, chiedendomi che fine abbia fatto Gershow. Non riesco neanche a finire il pensiero che me lo ritrovo davanti abbracciato ad una. Non ha quell’aria strascicata come me e lei è molto più carina di Joyce.

“C’è il tuo amico innamorato”

 

Innamorato? Che ne sa lei? Ho capito, mi sono reso ridicolo ieri sera.

Max si volta e mi guarda per una frazione di secondo, sussurrandole qualcosa all’orecchio. Lei annuisce e torna nella stanza lasciandoci soli. “Ti sei scolato l’intero bar, ieri sera. Capisco affogare i dispiaceri ma così collassi”

“Saluta la tua amica, dobbiamo andare a prendere Stan” borbotto appoggiandomi alla parete con gli occhi chiusi.

E mi sa di no” sussurra abbassando la voce. “Ho scoperto una cosa interessantissima! Roba che scotta”

“Scottami, dai”

“Mi farò riassumere al giornale con una notizia del genere!” ridacchia facendomi cenno di entrare.

Quando siamo dentro trovo la ragazza che si sta rivestendo. Non si preoccupa che io la veda nuda ma mi fa un sorriso e torna ai suoi affari.

Ste cose m’ infastidiscono. Un minimo di decenza! “Spara!”

Catelin lavora come cameriera nel locale e mi ha rivelato un sacco di cose succose. Sai che Stan ha una sorella?”

Abbozzo un si vago. Allora?

“Questa tipa ha sposato il boss locale, tale Edward Santax 

 

Dovreste assistere alla scena: lui che parla come fosse una spia che ha scoperto qualche segreto governativo ed io che lo guardo come fosse il gonzo del villaggio. “Allora?”

Max sventola un dito e ricomincia subito ad offendere “tu che sei un proletario senza soldi per comprare il giornale, non potrai certo sapere che Eddie governa tutta la città e che sua moglie Patricia, sorella di Stan, si occupa dei piccoli affari.

E sti cazzi?E allora?”

Mi sto innervosendo. Quando non capisco comincio subito ad arrabbiarmi.

“Patricia è molto, molto, molto legata al fratello. Se tocchi lui, lei chiama il maritino e i suoi uomini toccano te” afferma infilandosi i vestiti di ieri sera dopo averli odorati e aver fatto una smorfia. “A meno che non tu abbia cambiato gusti durante la notte, fossi in te eviterei di prendere a calci Stan davanti a tutti.

“Non fa una grinza” borbotto salutando con un cenno della mano la ragazza che passa e si ferma a baciare Max. Poi si avvicina a me e fa la stessa cosa. Ma siamo matti?!

Mi scanso all’istante e lei mi guarda sorpresa. Si offende e mi tira un ceffone. Ma che ho fatto?!

“Stronzo!” sibila sbattendo la porta e prendendomici quasi le dita dentro.

Ma che ho fatto?!” domando a Gershow che scuote la testa.

“E’ lo stile che manca…non sai cogliere l’attimo” 

 

***

Natalie non riesce a credere alla sua fortuna: Andrea è piombata nella sua stanza suggerendole di sbrigarsi a prendere la sua roba perché Durque era fuori, il controllo allentato a quell’ora del giorno e lei aveva una macchina anonima che l’aspettava in strada.

Se la prenderà con te!” esclama afferrando lo zainetto con le sue poche cose dentro, compreso il diario che ha riempito d’annotazioni e il registratore senza più batterie. Devo comprarle, pensa mentre si affetta ad entrare nell’auto.

“No, non li” la blocca aprendo i portabagagli. “Non devono vederti”

Natalie la fissa a bocca aperta: lei odia gli spazzi stretti! “Non posso stare lì dentro”

“Si tratta di qualche chilometro. C’è aria, sta tranquilla” la rassicura guardandosi alle spalle.

La sua agitazione fa smuovere Natalie che entra con difficoltà nell’angusto spazio e trattiene il fiato.

“Non c’è bisogno, il sedile posteriore si tira giù. L’ho aperto un pò” Afferma chiudendola dentro. Natalie sente il panico aggredirla mentre si tappa le orecchie al rumore del motore.

Il suo povero corpo sobbalza ad ogni dosso o buca, anche se Andrea si sforza di non correre e non  prendere tutte le fenditure del manto stradale.

Così si è giocata la sua relazione con Daniel, ma non poteva permettere che quella ragazzina prendesse il suo posto nel cuore del suo compagno, rimugina arrabbiata e dispiaciuta.

Non t’avessi mai incontrato, Ford!

 

Non t’avessi mai incontrato, Ford!

Natalie è dello stesso avviso mentre cerca di respirare normalmente. Quella donna ci andrà di mezzo per colpa di quello scimunito. Ma dove la sta portando?

 

Andrea frena e Natalie sente il portabagagli scattare. Si affretta ad uscire e ad entrare in macchina, trovandola pallida e preoccupata. “Che c’è?”

Andrea la guarda stringendo il volante “non so dove portarti”

Natalie la fissa allarmata finchè un’idea non si forma nella sua testa. “Sai dov’è il Casinò di questo tipo?”

La donna annuisce senza muoversi. “Che vuoi fare?”

Natalie si gira con il viso incredulo “andarci a prendere quel milione, semplice!”

Cosa?”

“Tu porti quei soldi al tuo uomo così lui ti perdona per la mia piccola fuga” comincia ad elencare piano “Ford non ci riuscirà mai, si sta per mettere contro il boss della città.

E tu come fai a saperlo?”

“Me l’ha detto il tuo ragazzo. Mi dispiace avervi fatto litigare” borbotta dopo un po’ cercando di pettinarsi e frugando nella borsa per trovare una spazzola “non mi ha baciato davvero, ha fatto finta. Per far arrabbiare Ford”

“Quel coglione” sibila a mezza bocca imboccando la Higway ad ovest della città. Natalie non sa a quale dei due si riferisce, ma pensa tanto che ce l’abbia con Shelton. La curiosità di sapere cosa hanno fatto quei due, la divora. “Senti…come l’hai conosciuto?”

“Per strada. Come ha detto lui” afferma tranquilla, visibilmente rilassata da quando si sono lasciate alle spalle la città. “Mai conosciuto uno più strano”

“Davvero? Perchè?”

Andrea le lancia un’occhiata che la spaglia quasi “fino a dove sei arrivata con lui?”

Natalie arrossisce e resta a fissarla “a qualche vestito mancante. Sussurra imbarazzata “ci siamo baciati”

“E perché ce l’hai con lui?”

Perché è un animale senza controllo!” sbotta facendola frenare bruscamente.

“Scherzi? Quel tontolone che non sa dove mettere le mani?! Ma stiamo parlando della stessa persona?”

Natalie annuisce stancamente “un idiota con una cicatrice in faccia.

“Allora si” conviene la donna sorridendo “senti, non so che droga abbia preso quella volta, ma a me sembrava un bel po’ impacciato e imbranato

La ragazza la fissa stupita e non replica “non è lui.”

Andrea alza gli occhi al cielo e ridacchia “non per farmi i cavoli tuoi, ma quanti ragazzi hai avuto?”

Che t’importa?” sbotta imbarazzata tirando la cintura che le sta segando la clavicola “e tu quanti ne hai avuti?”

“Parecchi. Ma nessuno con la sua dolcezza”

Natalie assorbe quelle parole con fastidio. Dolce con tutte tranne che con lei! No, a me quasi mi violenta!

“Ti sei offesa?” le domanda preoccupata dal silenzio prolungato.

Natalie scuote la testa e torna a guardarla, indicandole la spia rossa della benzina “dobbiamo fermarci a fare rifornimento” borbotta stanca.

La spiegazione di Durque non l’ha soddisfatta. Magari una donna può capirci qualcosa di più del comportamento strano di quel tipo.

Senti Andrea...posso chiederti una cosa?”

 

  
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