Non
mi ricordavo quando mi fossi addormentata,ma
adesso mi sentivo tutta intorpidita per essere rimasta tanto a lungo
nella
stessa posizione,mi guardai attorno disorientata cercando di capire
dove mi
trovassi,ero in un parcheggio,dentro la mia auto,ma non mi ricordavo
minimamente quando e perché avessi preso la macchina per
guidare fino ad un
parcheggio deserto.
Poi
improvvisamente la realtà mi si abbatté addosso
come uno Tzunami dalla forza devastante,rividi tutto con gli occhi
della
mente,il pomeriggio prima,il viaggio in macchina con Jasper fino alla
casa di
famiglia e poi la donna e lo sguardo di felicità dipinto sul
volto di Jasper
quando l’aveva vista e come l’aveva stretta fra le
braccia come se fosse la
cosa più naturale del mondo,mi sentivo il petto come
schiacciato da un masso
pesante tonnellate. Mi ricordai di essere fuggita a gambe levate,una
volta
giunta in strada corsi a perdifiato,non volevo che Jasper mi
raggiungesse,non
volevo fargli vedere quando profondamente mi avesse ferita il solo
fatto di
aver abbracciato un'altra donna in mia presenza e avermi ignorata
totalmente
per ben cinque minuti,mi rendevo conto di essere ridicola,ma forse in
cuor mio
sapevo che la nostra relazione era ad un bivio che non sarebbe potuta
continuare
così costantemente ostacolata e bersagliata da ogni
parte.Avevo preso un taxi
per tornare a casa e non sapendo dove andare, ero scesa in garage avevo
acceso
la macchina e avevo guidato finché stremata non avevo
parcheggiato in un enorme
area di sosta di un centro
commerciale e
mi ero addormentata.
Era
il momento di tornare alla realtà,mi misi
seduta composta al sedile di guida e accesi il cellulare,decine di
messaggi
lampeggiarono in segreteria centocinquanta era un numero spaventoso,il
telefono
squillò subito dopo,non era Jasper ma un numero sconosciuto.
<<
Pronto >>
<<
Alice? Sono Getrud >>
Riattaccai
senza nemmeno darle il tempo di parlare,il
telefono prese a squillare di nuovo,lo ignorai gettandolo sul sedile
del
passeggero,inserii la marcia e partii,mi sarei data una rinfrescata e
poi avrei
chiamato Charlise al call center per avvertire che avevo un malore e mi
prendevo
una settimana libera,si una settimana ,pensai, sarebbe stata
sufficiente a fare
chiarezza in quel mare di confusione,intanto il telefono continuava a
squillare
imperterrito,risposi,decisa a dirgliene quattro.
<<
Getrud,mi stia bene a sentire! Non sono in
vena di chiacchiere quindi la pianti di chiamare! >>
<<
ragazza moderiamo i termini >>
<<
non mi dica quel che devo fare! >>
la mia voce aveva un che di isterico me ne rendevo conto
<< mi lasci solo
in pace,ha avuto quel che desiderava adesso non faccio parte
più della vita di
Jasper,potrà brindare, quindi la smetta di torturarmi !
>>
<<
devo parlarti di persona,vieni al caffè
Renoir alle dieci di questa mattina,mi ringrazierai >>
<<
non ci speri >>
Riagganciai,ero decisa ad
andare,tanto cos’avevo
da perdere,ormai non dovevo fare più la brava bambina
educata per amore di Jasper,avrei
potuto dirle in faccia quanto fosse strega e malata di mente. Guidai
fino a
casa quasi in stato catatonico,quando spensi l’auto ringrazia
il mio senso dell’orientamento
per non essermi andata a baciare con tutti i pali della
città!
Scesi
dall’auto e aprii la porta,entri in casa e
lasciai scivolare il soprabito per terra,non avevo nemmeno la forza di
appenderlo sull’omino alla mia
destra,l’appartamento sembrava buio,vuoto e una
tremenda solitudine sembrava aleggiare nella stanza come se fosse
qualcosa di
vivo e tangibile. sospirai scoraggiata e feci due passi nella stanza
decisa ad
andarmi a fare la doccia quando lo squillo del telefono mi fece
trasalire,al
quarto squillo si attivò la segreteria.
“
Salve
In
questo momento non sono disponibile,lasciate un messaggio e sarete
richiamati “
il beep partì e ci fù solo silenzio
dall’altro lato della cornetta,andai al
frigo e apertolo ne estrassi una coca ghiacciata poi scivolai fuori
dalle scarpe
tacco quindici che mi stavano massacrando i piedi
<<
Alice,so che sei lì … >> la voce di
Jasper attraversò la stanza fino a me come se fosse una
carezza sulla pelle e
gli occhi mi si riempirono di nuovo di lacrime,non volevo piangere,non
volevo,scossi la testa come se solo un atto di volontà
potesse impedire al mio
cuore di frantumarsi in mille pezzi,sospirai pesantemente.
<<
Ti preo Alice,non è come credi,non mi hai
dato nemmeno il tempo di parlatene,so che può sembrare
starno ma dammi la
possibilità di spiegare,ieri sera mi sono appostato davanti
casa tua,ho
aspettato fino a stamani alle sette,ma dovevo essere in ufficio per un
contratto importante e sono dovuto andare via te ne prego rispondi
>>
Presi
la cornetta e la premetti con forza contro
l’orecchio,sospirai
perché la voce non mi tremasse.
<<
Jasper …
>>
<<
Alice,amore
mio,sono contento di sentirti ,ascoltami … >>
<<
no ascolta
tu,non c’è nulla da spiegare io ho bisogno di un
po’ di tempo per pensare e
riflettere,mi prendo una settimana se per te va bene altrimenti
darò le
dimissioni adesso >>
<<
dimissioni ?!
Alice per l’amor del cielo era solo una vecchia amica
>>
<<
ti sei solo
dimenticato di dirmi che eri stato con lei per cinque anni,che le hai
chiesto
perfino di sposarti e che lei ti ha scaricato per andare a studiare in
Europa
!! >>
<<
Alice,te ne
avrei parlato,non ci conosciamo da abbastanza tempo,avrai avuto anche
tu le tue
storie importanti! Ti prego,ma poi chi ti ha raccontato tutti questi
dettagli?
>> chiese,nella voce una nota furiosa
<<
la tua
gentile madre e stata così premurosa da mandarmi
più di cinque messaggi con
tutti i dettagli della vostra precedente relazione >>
<<
Cristo santo
Alice,lo sai che lei vuole metterci i bastoni fra le ruote,per favore
>>
<<
adesso sono
stanca Jasper,non cercarmi,non chiamarmi,non farti vedere,mi
farò sentire io,se
fra una settimana non sarò in ufficio vuol dire che non
tornerò affatto
>>
Riagganciai,ma
il peso
che avevo sul cuore non sembrava essersi dissolto anzi sembrava volesse
schiacciarmi
sempre più a fondo.
Feci
una doccia e
indossai una semplice tuta,il caffè Renoir era un posto
d’elite ma non avevo
intenzione di far piacere alla contessa dei miei stivali scegliendo un
abbigliamento appropriato,l’avrei messa in imbarazzo,avrei
fatto di peggio,le
avrei gridato davanti a tutti e così forte quanto era
malefica fino in fondo,non
avrebbe avuto più il coraggio di farsi vedere nel locale!
Scesi
nuovamente in
garage e inserii la macchina nel traffico del mattino impiegai tre
quanti d’ora
per arrivare al caffè Renoir con un ritardo di un ora,ma chi
se ne frega mi
dissi,scesi strafottente dalla macchina e indossai il giubbotto,poi
entrai nel
caffè,parecchie teste si girarono al mio ingresso,sguardi
scandalizzati si
posarono sulla mia tuta verde smeraldo,con scarpe abbinate e borsa e
giubbino
color aragosta,era la mia tuta preferita,uno sorta di coccola per quel
momento
tragico,intravidi la befana a due tavoli da me e mi diressi verso di
lei,non mi
sedetti,la guardai dall’alto in basso a braccia conserte.
<<
se ha
qualcosa da dirmi lo faccia,non ho tutto il giorno >>
<<
molto
bene,vorresti sederti >>
Scostai
la sedia
rumorosamente e mi appoggiai con i gomiti sul tavolo,sollevando lo
sguardo di
disapprovazione di parecchie signore alla nostra destra.
<<
questo
sfoggio di maleducazione e tutto per me? Ne sono lunsigata,devo
costarti molto
>>
<<
niente
affatto,io sono solo una povera ragazza di campagna,sono abituata a
comportarmi
così >>
<<
molto bene
facciamola finita subito allora,Jasper e Sara hanno la
possibilità di fare una
splendida coppia insieme lei lo ama ancora e anche lui la ama,se tu
però
decidessi di metterti in mezzo sarebbe la fine >>
La
guardai,continuavo
a non capire il perché del suo invito,la fissai ostentando
indifferenza.
<<
non
capisci,se anche tu ritornassi a lavoro Jasper avrebbe costantemente te
di
fronte e non potrebbe capire come Sara sia molto più adatta
di te a ricoprire
il ruolo di sua compagna >>
<<
mi sta forse chiedendo
di levarmi dai piedi? >>
<<
questo è un
biglietto per Parigi e questa >> disse spingendomi di
fronte una busta
<< e la chiave di un appartamento intestato a tuo nome,se
ami davvero Jasper
lascialo con che ne avrà buona cura e darà lustro
al suo futuro >> detto
questo si alzò dal tavolino e uscì dalla
caffetteria.
Rimasi
un attimo
interdetta,Parigi sarebbe stata la meta della nostra settimana
romantica,non
avremo mai passato una settimana insieme a conoscerci e a fare
l’amore,ma
magari sarebbe stato un nuovo inizio lontano da quel posto,da quella
città che
mi ricordava dolorosamente quanto fossi stata vicino ad essere felice
per la
prima volta nella mia vita.
Tank
sto:
vannagio:
ciao
carissima,mi sono accorta dell’errore,adesso vado a
correggerlo non ho avuto
molto tempo per sedermi a scrivere il capitolo,quindi non ho potuto
correggere
nemmeno l’errore,pardon J
La suocera e sempre più odiosa,ma come hai detto
tu Jasper è innamorato di Alice,ma cosa farà
adesso? Partirà per Parigi? e
lui,riuscirà a fermarla? Penso che il prossimo
sarà l’ultimo capitolo
ciao
baci a presto
per
cussolettapink:
oil pensiero che mi stavi aspettando mi ha seguita per tutti questi
giorni,scusami se ho tardato troppo spero che il capitolo ti piaccia.
A
presto ornella ^^