Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: elettra1991    18/03/2010    10 recensioni
Sono passati quasi sei anni dalla morte di Draco. Harry, Ron, Blaise, Elenie, gli Auror, ma soprattutto Hermione hanno dovuto imparare a convivere con l'accaduto. Ma ci sono veramente riusciti? Sono stati capaci di voltare sul serio pagina, o i loro vecchi fantasmi torneranno a tormentarli? Qualcosa di strano tornerà a muoversi nell'ombra, e per affrontarlo dovranno nuovamente riunirsi tutti. Il seguito di "Qui dove batte il cuore...", in cui tutto troverà finalmente risposta.
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Qui dove batte il cuore...'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A





Proprio mentre Ron ed Hermione tornavano a casa, Elenie Grace Zabini, stava aprendo gli occhietti nel suo comodo lettino.
Si alzò cautamente a sedere, cercando di non finire sul pavimento, dato che il suo ragazzo come al solito occupava tre quarti del letto.
Lei lo fissò, contrariata, ma poi il suo bel viso si aprì in un sorriso.
Appoggiò il gomito al cuscino, piegandosi su colui che le riposava accanto.
-Amore?- sussurrò, passandogli una mano tra i capelli spettinati.
-Mmmm...- mugugnò lui, muovendosi appena sotto il ritmo delle carezze della fidanzata.
Elenie sogghignò, baciandogli la fronte, poi la guancia, poi le labbra schiuse.
Il ragazzo ebbe come uno scatto e, sempre con gli occhi ben chiusi, prese la Zabini per i polsi e se la trascinò sopra, facendola ridere.
-Non c'è tempo- gli sussurrò lei a fior di labbra - Tra poco dovremo cominciare a vestirci-
-Aspetta- sospirò il ragazzo, quando lei fece per alzarsi - E'ancora presto!-
-Harry, non fare il cretino- rise Elenie -Sai benissimo quanto ci metto io a prepararmi! Non possiamo assolutamente tardare...E in un giorno così importante poi!-
In quell'esatto momento, squillò il telefono.
Harry James Potter si alzò imprecando, dirigendosi nel corridoio, dove l'infernale apparecchio rumoreggiava a tutto spiano.
-Prrrronto?- sibilò, nervoso.
-HARRY MI SENTI?-
Il Bambino Sopravvissuto ringhiò tra sè, allontanando la cornetta dal suo povero timpano, ormai permanentemente danneggiato.
-Abbassa la voce, cazzo, mi sono appena svegliato!- tuonò fingendosi seccato, cercando al contempo di trattenere un sorriso.
Probabilmente era una deformazione dei maghi purosangue quella di non riuscire a capire come diamine funzionasse un telefono!
-Cosa c'è?- chiese Potter al suo interlocutore.
-Hai idea di dove sia Matt?-
-Ma che ne so...Non aveva il turno stanotte?-
-Ah già è vero...Può essere-
Harry alzò gli occhi al cielo, mentre dall'altra parte della cornetta due voci parlavano concitate tra loro.
-E' successo qualcosa?- chiese poi.
-No, è che qua non troviamo più gli anelli, e quindi ci è venuto il dubbio che li avesse lui!-
-Lo spero per voi, altrimenti siete morti!- gongolò l'ex Grifondoro, mentre la Zabini, che l'aveva nel frattempo raggiunto e aveva sentito l'ultima parte della conversazione, scoppiava a ridere senza ritegno.
-Si va bene a dopo- tagliò corto Potter prima di riattaccare.
-Era Chris vero?- gli domandò la ragazza.
-Chi altro chiamerebbe a quest'ora per fare domande stupide?- dichiarò Harry, abbracciandola e alzando gli occhi al cielo.
-Beh, almeno loro si stanno già preparando, hai visto?- gli fece notare Elenie, per provocarlo.
-Un applauso per la famiglia Mason, allora- sussurrò il Bambino Sopravvissuto, quasi facendo le fusa, mentre prendeva tra le braccia la fidanzata e la riconduceva a letto.







-Sicura che non ti disturbo se rimango qui?- borbottò Ron accasciandosi sul divano.
-Ma figurati- tagliò corto Hermione- Tanto tra un paio d'ore dovremo uscire, tanto vale riposare un po'.-
Il rossino sorrise e alzò un braccio, lasciando che la sua migliore amica si accoccolasse accanto a lui.
-E' un po' che non stiamo così noi due...- cominciò, reprimendo uno sbadiglio -A parlare-
La Granger tacque, annuendo appena.
Weasley non aggiunse altro, sentendo le spalle della ragazza irrigidirsi appena sotto il suo abbraccio.
Sospirò, avvertendo quella sorta di muro che Hermione, da qualche anno a quella parte, innalzava attorno a sè non appena qualcuno si avvicinava appena a dei discorsi rischiosi.
Anche se in realtà con lei il discorso rischioso era solo uno.
Un discorso che si era interrotto troppo bruscamente cinque anni e mezzo prima, e di cui lei ancora portava i segni.
Segni che si manifestavano nei suoi occhi d'oro con sguardi ghiacciati e imperturbabili che non le appartenevano, e che segnalavano chiaramente i suoi estraniamenti da ciò che la circondava, che indicavano quei momenti in cui le rifuggiva la solita realtà per scappare in luoghi più piacevoli e lontani.
-C'è anche Peter, oggi?- domandò brusco Ron.
-Già-
-Mi pare che stia durando tra voi due.- considerò il rosso, facendo schioccare la lingua.
-A quanto pare- mugugnò la Granger.
Weasley alzò gli occhi al cielo.
Peter Randall non gli piaceva minimamente. Era un borioso purosangue che lavorava al Ministero, il quale da un paio di mesi usciva con Hermione.
-Non capisco cosa tu ci possa trovare in lui.-
La ragazza, sentendo quelle parole, sorrise tra sè, per poi alzarsi.
Era da una vita che aspettava le prediche di Ronald sul suo nuovo accompagnatore, ed era alquanto sorpresa che si fosse trattenuto così a lungo.
Del resto ogni volta era la stessa storia. In chiunque ci fosse al suo fianco, i suoi migliori amici riuscivano a trovare un difetto.
-Ci tiene a me- mormorò dunque, sperando che l'amico si accontentasse di quella risposta.
Speranza vana.
-Tutto qui?- sibilò il rossino, accalorandosi - Ti basta solo questo?-
-Al momento sì- fece lei, appoggiando le mani sul tavolo.
-Mi sembra un'idiozia...-
Hermione serrò le dita sul bordo ligneo del tavolo, imponendosi di stare calma.
-Non mi pare di essere mai venuta a giudicare quelle con cui esci- disse tra i denti.
-Scusa tanto se sia io che Harry vorremmo vederti felice- mormorò conciliante Weasley.
Sentendo venir fuori dal nulla anche il nome di Potter, all'improvviso alla Granger quello suonò tanto di discorso preparato.
-Mi sembra abbastanza assurdo questo discorso da parte di uno che cambia ragazza una volta alla settimana.-
Ron ridacchiò.
-Non ti sto parlando da playboy- rise - Ma da amico.-
-Capisco...Ora ti dispiace se mi faccio una doccia? Ci vediamo là più tardi.-
E senza troppe cerimonie gli mollò un bacio sulla guancia e lo scaricò fuori dalla porta.
Weasley, solo in mezzo al vialetto, si passò una mano tra i capelli, scuotendo la testa.
Se l'era meritato. Mai entrare nel territorio minato con Hermione.
Mai farla sentire braccata...Altrimenti quella si rivolta e scappa.
Lasciandoti fuori di casa.
All'interno intanto la Granger si era infilata di volata sotto il getto caldo e rassicurante della doccia, cercando invano di scacciare i cattivi pensieri e concentrarsi solo sulle goccioline che giocavano a rincorrersi sulla sua pelle.
Ma perchè non volevano capire?
Hermione si strofinò i capelli con energia, tentando di non pensare.
Era già difficile per lei, senza che ci si mettessero anche loro.
Aumentò la potenza dell'acqua, sperando che il rumore coprisse i suoi pensieri.
Erano passati anni...Ma sembrava fosse passato un giorno.
Un giorno da quando lui se n'era andato.
Un giorno da quando se n'era andata anche una parte di lei...





Harry James Potter faceva impaziente su e giù per il prato.
Dove cazzo erano finiti tutti?
Elenie, decisa come sempre, l'aveva costretto ad andare lì con ottomila ore di anticipo, e qual era il risultato?
Lei, dentro, a farsi strapazzare da una donna via di testa...e lui lì fuori come un pinco ad annoiarsi.
Per l'ennesima volta guardò l'orologio, quindi sbuffò.
Non doveva mancare poi molto. Il grosso delle persone poi, sarebbe arrivato lì tramite delle Passaporte, quindi non potevano certo tardare.
Aveva appena finito di formulare questo pensiero, condito con una buona farcitura di imprecazioni contro quel tipo di eventi, che una piccola folla fece il suo ingresso nell'immenso parco.
Il Bambino Sopravvissuto fece appena in tempo a coprirsi la cicatrice per non farsi riconoscere, e a scostarsi sul ciglio del vialetto, evitando di essere travolto da una miriade di tacchi a spillo, smoking, vestiti vaporosi e acconciature elaborate.
La mandria di pazzi andò rapidamente verso la graziosa struttura bianca che svettava poco più avanti, e ne sparì all'interno.
Harry, ancora scioccato, brontolò contro tutti i ritardatari di questo mondo, come se lui stesso fino al giorno prima non fosse appartenuto alla medesima categoria.
-Wow, come siamo eleganti!-
Potter si girò, strabuzzando gli occhi.
La vocetta svenevole che gli aveva appena fatto fare un colpo, scoprì, non apparteneva ad altri che a Ron, il quale in quel momento era tutto intento a sbattere le ciglia con aria estasiata.
-Idiota- mugugnò Harry, voltando nuovamente le spalle all'amico di sempre.
Weasley scoppiò a ridere, mollandogli una pacca su una spalla.
-Come mai sei già qui?- gli chiese, con aria divertita.
-Elenie- borbottò Potter per tutta risposta.
Il rosso ridacchiò di nuovo, più sommessamente.
-Ah, comunque- disse poi -Ti presento Noelle-
Una graziosa ragazza, dai capelli ramati, comparve da dietro la spalla di Ron, porgendo la mano ad Harry.
-Molto piacere- sorrise questi, domandandosi come avesse fatto a non notarla prima.
Di sicuro era tutto tranne che insignificante!
I capelli, lisci, raccolti da un fermaglio luminoso sulla destra, gli occhi scuri da cerbiatta e un corto vestitino lilla, certamente non era una che passava inosservata.
-Noi andiamo a cercare dei posti. Aspetti tu Hermione?- fece poi Ron, prendendo la ragazza per mano.
Potter annuì, e fece per girarsi ma poi, non appena Weasley cercò di allontanarsi, lo trattenne da una spalla, lasciando che Noelle andasse un po' più avanti, rapita dalla bellezza del parco.
-Quanto durerà con questa qui?- gli borbottò malignamente all'orecchio, la bocca distorta in un sorriso sadico.
-Coglione...- mugugnò Ron, offesissimo -Con lei è una cosa seria!-
-Certo...Come con le ultime dieci!- scoppiò a ridere il Bambino Sopravvissuto.
Per tutta risposta Weasley gli mollò un pugno sul braccio, prima di correre beato da Noelle.
Harry ghignò tra sè, mentre Hermione si Materializzava con un tizio a pochi metri da lui.
La sua migliore amica si era fatta bellissima.
Quel giorno poi, più che mai.
Indossava un abitino leggero a fiori, con una delicata scollatura sul davanti, e la gonna appena svasata. Era un incanto.
I capelli, vaporosi e ricci, le scendevano ben oltre le spalle.
Non portava gioielli, se si escludeva una sottilissima catenina d'argento, sorretta dall'esile collo della ragazza.
A prima vista essa poteva sembrare una banale collana, con appeso un ancor più banale ciondolo, seppur finemente elaborato. Ma chi si fosse soffermato a guardarla più da vicino, si sarebbe accorto che quel ciondolo non era altro che una minuscola D.
Una D che conteneva l'essenza di Hermione.
La Granger, come vide l'amico, corse ad abbracciarlo, lasciando indietro il suo accompagnatore.
-Era ora- sospirò Harry, stringendola.
-Lo so, è tardi- si scusò lei -Ma stanotte io e Ron abbiamo fatto veramente tardi.-
-Grane?- s'informò il ragazzo, non ancora soddisfatto della poco esauriente spiegazione che gli era stata fornita al telefono qualche ora prima.
-Niente di grave...Ma ne parleremo meglio più tardi-
Non appena la Granger ebbe sussurrato queste ultime parole, qualcuno si schiarì rumorosamente la voce.
-Harry- disse una voce pomposa, porgendogli una mano.
-Peter- bofonchiò il Bambino Sopravvissuto, stringendogliela e trattenendosi dall'alzare gli occhi al cielo.
Probabilmente la sua voce, però, non dovette suonare troppo entusiasta, perchè Hermione gli lanciò un'occhiata di rimprovero, a cui Harry rispose con un sorrisino sarcastico.
Che ci poteva fare lui, d'altronde, se quel Peter non gli andava giù?
Aveva poco più di vent'anni e ne dimostrava almeno una trentina in più.
E poi, quei modi così cerimoniosi...Una palla assurda!
-Entri con noi?- sibilò la Granger, a voce pericolosamente bassa.
Potter si affrettò ad annuire, quindi precedette i due lungo il viottolo.
-Gli altri sono già tutti dentro?- s'informò la ragazza.
-Già. Siete gli ultimi- annunciò l'ex Grifondoro.
Come entrarono nella struttura bianca, Hermione trattenne il fiato.
Il corridoio centrale, delimitato ai lati da due file di panche, rifletteva la luce che entrava dall'immenso lucernario posto sul soffitto, cosicchè pareva brillare di luce propria.
Dovunque erano disseminati dei fiori, il cui profumo delicato aleggiava nell'aria.
Il brusio delle poco più di cinquanta persone sedute sulle panche rimbombava appena, e faceva da contrasto con la pace che sembrava permeare in quel luogo candido.
-Herm!-
La Granger si volse, ed Harry con lei, sentendosi chiamare e videro Ron e Blaise che, seduti in seconda fila, si sbracciavano per attirare la loro attenzione.
Li raggiunsero e si sedettero lì accanto.
-Avete visto Elenie?- chiese intanto Potter.
-Eccomi- fece la Benèfica, accomodandosi accanto al suo ragazzo e facendosi cingere le spalle con un braccio.
-E' tutto pronto?- le domandò lui.
-Credo di sì. Non sai che faticata! La prossima volta lo fai tu, Hermione!- borbottò alla Granger, che scoppiò a ridere.
-Ah non credo proprio! E poi sei tu che ti sei offerta!-
-Non credevo fosse così pesante...- mormorò con un sorriso la Zabini - E poi avrebbe dovuto pensarci Alice...Ma sai com'è nelle sue condizioni!-
Hermione annuì, sovrappensiero.
-Beh, comunque avete fatto un ottimo lavoro, il posto è bellissimo- disse, convinta.
A un tratto, le voci tacquero una per una.
I ragazzi si volsero verso il corridoio centrale, da cui avanzava Chris, bello come sempre.
Poco dietro di lui, Matthew, e infine, Sebastian, raggiante come non si era mai visto.
Tutti applaudirono, ma i tre sembrarono non farci caso, e proseguirono la camminata.
Mason e Parker andarono a piazzarsi in cima al corridoio, ai lati di un piccolo altare, Anderson invece, si diresse dalle parti di Harry e comitiva.
-Lo puoi tenere tu?- mormorò Seb, un po' svagato, mollando in braccio ad Hermione un fagottino avvolto in una coperta azzurra.
-Ma certo- rispose entusiasta la ragazza, con un cenno del capo.
-Dovrebbe iniziare tra poco- sospirò l'ex Serpeverde, gli occhi che brillavano.
-Jay?- domandò poi, rivolto alla Granger.
-Non è riuscito a liberarsi. E' davvero un peccato- commentò lei -So che gli dispiace molto non essere qui.-
Anderson annuì, quindi gli occhi gli caddero verso un posto lasciato appositamente vuoto, in prima fila, e lo sguardo gli si spense.
Quel posto era riservato a qualcun altro che avrebbe dovuto essere lì, in quel giorno importante.
Hermione seguì lo sguardo del moro, e istintivamente trattenne il respiro, portandosi una mano al petto, come per proteggersi.
Sentì le lacrime pungerle gli occhi, mentre sul volto le affiorava un sorriso mesto, nel constatare che anche lì, come al matrimonio di Alice e Christopher, l'anno prima, c'era quel posto, lasciato simbolicamente vuoto, in attesa di qualcuno che non sarebbe mai venuto ad occuparlo.
Non era il momento per le lacrime, però.
Non era il momento per lasciarsi andare, e lo sapeva.
Sentiva gli occhi di Peter fissarla incessantemente, mentre una musica leggera riempiva l'aria.
Sebastian sussultò, e corse al suo posto, mentre dal fondo della piccola navata, avanzava una ragazza bellissima, vestita di bianco.
Una ragazza bionda, che non aveva occhi che per colui che l'attendeva all'altare.
Colui che la guardava con amore, e devozione, come chiunque dovrebbe guardare la propria sposa.



-E' stata una cerimonia bellissima!- mormorò Hermione, asciugandosi le lacrime con un fazzoletto.
Ron rise della sua debolezza e le passò un braccio attorno alle spalle, stringendola brevemente.
-Attento!- protestò la Granger, divincolandosi -Così lo schiacci!-
Dall'involto di coperte tra le sue braccia si levò un vagito, quindi una manina cicciotta si fece strada fino al volto della ragazza.
-Shhh!- sussurrò dolce Hermione -Stai tranquillo, Blake...-
Mentre Hermione cullava il bambino, cercando di calmarlo, arrivò una comitiva di streghe, che le si affollò intorno, squittendo apprezzamenti sul marmocchio, che guardava con sospetto ora l'una ora l'altra coi suoi occhioni chiari.
-Quanto ha?- cinguettò una.
-Quattro mesi e mezzo- bofonchiò Hermione, stringendosi al petto il piccolo, nel tentativo di proteggerlo da quell'orda di scalmanate.
Fortunatamente per lei, nel giardino dove si erano tutti affollati attorno a un ricco buffet, uscì un piccolo corteo, facendo risuonare gli applausi dei presenti.
Gli sposi e i testimoni, soffermatisi in Chiesa per le foto di rito, erano appena usciti, e gli invitati avevano già iniziato a scagliare il riso magico, che volava in cielo con grandi scoppi di risate.
La sposa però non si fermò nemmeno un istante tra gli ospiti che le facevano domande, dirigendosi subito a passo spedito verso il fondo del giardino, dove l'attendeva uno dei due uomini più importanti della sua vita.
Come il piccolo Blake la vide, tese verso di lei le manine, scalciando per farsi prendere in braccio.
-Laine, sei stupenda- le disse Hermione, passandole ridendo il bambino.
-Ti ringrazio- rispose Laine Debora Harris, felice come non mai, stringendo suo figlio.
Con una mano si scostò appena un ciuffo ribelle, sfuggito dall'acconciatura e cadutole sulla fronte.
-Ho sentito che stanotte c'è stato del movimento- mormorò poi, mordendosi un labbro.
-Una cosa da poco, non ti preoccupare- abbozzò la Granger, cercando di essere convincente.
-E' inutile Herm, non sai mentire- sorrise tesa la Harris -E' davvero così grave?- chiese poi.
-No, davvero...E' solo una situazione un po' confusa.-
Laine annuì, ma Hermione vide il suo sguardo saettare verso Sebastian, che poco più in là parlava con Blaise e Matt.
-E' il tuo matrimonio- le fece notare poi gentilmente -Non dovresti pensare alle cose negative-
-Lo so- disse la bionda, abbassando il capo -E' solo che saperlo sempre in mezzo alle battaglie mi distrugge...In più, adesso c'è Blake-
-Non succederà nulla, non ti preoccupare- la consolò la Granger, carezzando la testolina del bimbo e riuscendo a rasserenare un po' l'amica, che la guardò con riconoscenza.
Due occhi ghiacciati, identici a quelli del piccolino che stava in braccio alla Harris, avevano seguito la scena.
E non si sarebbero mai stancati di quell'immagine.
Lei, bella come una dea, i capelli biondi appena mossi dal vento, e quel vestito bianco, da sposa, indosso.
Sua moglie.
E poi quel bambino, così piccolo e così uguale a lui e a lei...A loro..Il più bel frutto di quell'amore eterno.
E suo figlio.
Le due cose più importanti della sua vita.
Sebastian Joel Anderson sorrise tra sè. Non avrebbe mai creduto, pochi anni prima, che sarebbe arrivata anche per lui una felicità come quella. Essere marito e padre...Molto più di quanto aveva mai osato sognare.
-Sei felice-
Seb sentì quella voce accanto a sè, così cara e amica e non annuì nemmeno.
Perchè quella non era una domanda, ma un'affermazione.
Fatta dalla persona che forse lo conosceva meglio di chiunque altro.
Colei grazie alla quale si era ripreso la donna che amava.
Si volse verso Alice Parker, con un sorriso smagliante sul viso, e lei gli sorrise di rimando.
-Sono molto contenta per te-
Anderson non riuscì a parlare, non era mai stato bravo con le parole, quindi si limitò a stringerla forte, e a sussurrarle tra i capelli un emozionato "Grazie".
Alice lo abbracciò di rimando con un braccio solo, mentre l'altro andava a proteggersi automaticamente l'evidente pancione, che traspariva da sotto l'ampio vestito.
-Ehi, cosa stai facendo con mia moglie?-
Sebastian mollò l'amica, divertito, mentre Christopher Mason arrivava con aria fintamente oltraggiata e si riprendeva Alice.
-Sei stanca?- le chiese poi con dolcezza- Vuoi che andiamo a casa?-
-No, non ti preoccupare- rispose lei -Se vuoi rimaniamo ancora un po'-
Chris annuì, quindi si rivolse all'amico.
-Hai parlato con Ron ed Hermione? Stanotte è successo un bel casino!-
-Mi hanno accennato qualcosa prima- borbottò Anderson, accendendosi una sigaretta -Ma non sono scesi nei particolari-
-Le cose si stanno complicando, a quanto pare- constatò Mason, la mascella lievemente indurita.
-Beh, non osate intervenire senza di me!- si intromise Alice, nel tentativo di alleggerire l'atmosfera-Tanto manca poco! Un mesetto e sarò di nuovo operativa!-
-T-tu vuoi ricominciare a lavorare?- esclamò Chris incredulo, strabuzzando gli occhi -Stai scherzando?-
-Certo che no...- rispose la Parker -Non crederai mica che mentre voi combattete, io me ne stia a casa a fare la brava mogliettina!-
A giudicare dalla faccia di Christopher, questo era proprio quello che lui aveva pensato fino a due secondi prima.
-Christopher Mason!- sbottò Alice, con tono di avvertimento.
Seb, tentando di scongiurare una lite, mollò una pacca sulla schiena all'amico, per farlo riprendere, e calmò la Parker con paroline accomodanti.
-Ne riparlerete più avanti che dici?- la blandì -Ora vai a giocare con Laine!- la esortò, come si fa con un bambino, sospingendola verso le altre ragazze.
Alice, offesissima, se ne andò a passo di marcia, scoccando occhiate truci a suo marito.
-Mi sa che ti sei guadagnato una bella nottata in bianco!- commentò Anderson, con aria fintamente contrita.



-Ron mi ha detto che volevi parlarmi-
Hermione annuì, guardando Elenie sovrappensiero.
-Più che altro mi serviva sapere alcune cose- disse la Granger -Ma questo non credo sia il luogo adatto.-
Infatti aveva appena alzato il viso e notato che Peter la stava cercando con lo sguardo.
-In caso vieni a casa nostra più tardi, che dici?- la invitò la Zabini, ravviandosi i lunghi capelli scuri.
-D'accordo, grazie- sospirò Hermione.
-Sembri stanca- constatò la Benèfica -Forse è il caso che tu vada a riposare un po'-
-E' stata una nottata lunga - confessò la Granger -Ma non ho voglia di tornare a casa-
-Peter sta venendo da questa parte- annunciò Elenie.
Un secondo dopo si girò verso Hermione, e quella non c'era già più.
-Herm, dove sei?- bisbigliò, confusa.
-Digli che non mi hai vista!- sussurrò una voce in un punto non identificato.
La Zabini alzò gli occhi al cielo, cercando al contempo di non scoppiare a ridere.
-Mi prenderà per cretina, qui seduta da sola!- sibilò.
-E dai Ele...Fammi un favore!-
La Granger tacque immediatamente, sentendo i passi del suo ragazzo avvicinarsi.
-Hai visto Hermione da qualche parte?- s'informò Peter con sussiego, guardandosi intorno.
-Chi? Io?- fece la Zabini, con una faccia incredibilmente tosta- No, non so dove sia...prova a guardare vicino al buffet!-
Peter annuì e si congedò, così Hermione fu libera di uscire dal suo rifugio.
-Tu non sei normale- ridacchiò la Benèfica.
-Uff non cominciare! Sicuramente è venuto a cercarmi per dirmi di tornare a casa, e io non ne ho proprio voglia.-
-E non potresti dirglielo, invece di infilarti in mezzo ai campi?- domandò sarcastica la mora, sfilando un rametto dai capelli dell'amica.
-Non è facile...E' un despota!- sentenziò la Granger, sbuffando.
-Eleeeeee!- si sentì ad un tratto.
-Ecco appunto....Parlando di fidanzati despoti...- bofonchiò sorridendo la Zabini, alzandosi.
-Questo sarà Harry che rompe per tornare!-
Hermione scoppiò a ridere.
-Più tardi allora vengo da voi- le disse -Prima volevo fare un giro al San Mungo a verificare le condizioni della ragazza aggredita-
-Ok- acconsentì Elenie -Poi fammi sapere-
Diede un bacio sulla guancia all'amica e se ne andò a recuperare quel mentecatto del suo ragazzo.



Lo so, lo so ci ho messo tantissimo...Però ho dato il mio vecchio hard disk, quello rotto, a un tecnico e indovinate??? Mi ha recuperato i capitoli!!! Non ci posso credere!! Da adesso in poi posso riprendere da dove avevo lasciato, dunque sarò molto più rapida ad aggiornare.
Rileggendo quello che avevo scritto qualche mese fa, ho trovato alcune incongruenze temporali. Nell'introduzione alla storia avevo scritto che questa seconda parte si svolge tre anni dopo la morte di Draco....In realtà, di anni ne sono passati quasi sei! Comunque adesso provvedo subito a modificare tutto!
Passo subito ai ringraziamenti (che meraviglia trovare tutte queste recensioni!)
Tanny: Non ti preoccupare per le recensioni mancate, e per tutte quelle che non riuscirai a fare! Lo capisco benissimo, che non si ha sempre tutto il tempo che si vorrebbe a disposizione...Davvero, a me fa già tanto tanto tanto piacere sapere che tu segui ancora la storia, perfino dopo il finale triste!! Un bacione!
barbarak: Eh già...Hermione non ha certo dimenticato Draco, e questo si vedrà sempre più chiaramente con l'avanzare dei capitoli...Quindi non è dato sapere se il motivo per cui l'ho inserito tra i personaggi è perchè rientrerà in scena, o solo perchè verrà spesso citato =) Sta a voi scoprirlo!
senzaparole: Ti adoroooooo...=) Grazie amor....per tutti gli spunti che ti toccherà darmi moooolto presto (mio tortino al cioccolato eh? xD)
seven: Ti ringrazio per tutte le cose belle che hai scritto nella recensione...Spero davvero di non deludere le vostre aspettative...e di non far deprimere troppo Hermione....=) Alla prossima!
liven: Ma ciaooooo! Che bello rileggere di nuovo una tua recensione! Devo dire che sei una tra le lettrici che mi sono mancate di più (senza nulla togliere alle altre ovviamente)! Mi auguro veramente che il seguito ti piaccia!
alexandra611: Ti ringrazio per la recensione! Spero che anche il secondo capitolo ti sia piaciuto!
MemoryDrops: Sono felicissima delle cose che hai scritto...Un po' meno di averti fatto piangere però =) Grazie grazie grazie!
elo_11_11_09: Eccolo qua il seguito che aspettavi!!! Dato che il finale della prima parte a quanto pare ha fatto versare un po' a tutte un mare di lacrime, spero che questa parte risulti un po' più allegra!
karoldracomalfoy: Sono felice che mi seguirai sempre...Poi, ho visto che ti sei firmata Otta...La cosa mi ha fatto sorridere, perchè è anche il mio soprannome (col quale mi chiama mia mamma) da quando sono nata =) Non c'entra molto con la storia, ma già questo mi ha colpita, poi in più ho letto l'altra recensione che spiegava cosa rappresentasse per te il fatto di scrivere...E mi ci sono rivista tantissimo! Davvero...Rispecchiava in pieno quello che provo io quando scrivo!!! E i motivi per cui lo faccio...
kikkina_malfoy: Lo so, la malinconia c'è...Io non posso certo assicurare il ritorno di Draco ma....mai dire mai xD
emmetti: Non sai quanto mi ha fatto piacere la tua recensione...Sul serio, mi sono quasi commossa vedendo quello che hai scritto di aver provato mentre leggevi il primo capitolo di questa seconda parte...Era esattamente quello che avrei sperato di far provare...E il fatto di esserci almeno un po' riuscita, anche fosse con una sola persona, mi riempie di gioia! Grazie... Spero continuerai a seguirmi!
Sofimblack: Ti ringrazio moltissimo per i complimenti, sei stata gentilissima! Spero continuerai a seguirmi e a dirmi ciò che pensi!!!
ladysabra: Oddio, ma hai letto tutta la storia in un solo giorno? Sei stata velocissima!!! Mi auguro che questo capitolo ti sia piaciuto!
Smemo92: Ma che bello trovare le mie "vecchie" e adorate recensitrici! Sono troppo contenta! Lo so che ho lasciato moltissimi interrogativi, ma si colmeranno al più presto. Elenie è la cugina di Blaise, che lui ha scoperto di avere quando gli Auror sono riusciti a liberarla dalle segrete di Villa Malfoy! Ricordi? Se hai altri dubbi, non esitare a chiedere! Un abbraccio
BadAngelAmelie: Aiuto, qua mi sa che se non vi faccio tornare Draco mi ritrovo con metà lettrici...=) Ma io non vi dico nulla!! Leggete e vedrete! Grazie mille per la recensione!


 


  
Leggi le 10 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: elettra1991