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Autore: elettra1991    19/02/2010    21 recensioni
Sono passati quasi sei anni dalla morte di Draco. Harry, Ron, Blaise, Elenie, gli Auror, ma soprattutto Hermione hanno dovuto imparare a convivere con l'accaduto. Ma ci sono veramente riusciti? Sono stati capaci di voltare sul serio pagina, o i loro vecchi fantasmi torneranno a tormentarli? Qualcosa di strano tornerà a muoversi nell'ombra, e per affrontarlo dovranno nuovamente riunirsi tutti. Il seguito di "Qui dove batte il cuore...", in cui tutto troverà finalmente risposta.
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Qui dove batte il cuore...'
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Era quasi mezzanotte, nella Londra Babbana. La notte avvolgeva tutte le vie, e un vento frustava gli alberi e le siepi.
Le case a schiera, rigorosamente piene di abitanti addormentati, si susseguivano uguali ed impersonali.
In una di esse però, all'improvviso si accese una luce. Dei passi risuonarono all'interno, un mantello scuro cadde su una poltrona, e una borsa atterrò rumorosamente sul pavimento.
Una figura sottile si affacciò alla soglia di una graziosa cucina, che venne a sua volta inondata di luce.
Chiunque avesse visto la scena, non avrebbe mai dubitato del fatto che colei che abitava in quella casa fosse una ragazza come tutte le altre.
Qualche perplessità sarebbe però sicuramente potuta sorgere nel momento in cui la suddetta ragazza, essendosi accorta che il fornello non accennava ad accendersi, estrasse un arnese lungo e sottile e, dopo aver mormorato qualche parola,  fece nascere dalla punta di esso fiamme bluastre e allegre.
No, decisamente lei non era una ragazza qualunque.
Era una strega.
Con un sospiro la ragazza mise una teiera sul fuoco e si diresse al piano di sopra, decisa a farsi una doccia nell'attesa che il tè bollisse.
Era stata una giornata lunga...
Si spogliò velocemente e, dopo essersi sciolta i lunghi capelli castani, si infilò sotto il getto caldo.
Rilassò le spalle e chiuse gli occhi, non appena l'acqua inizò a scrosciarle addosso. Non aveva voglia di pensare a niente...
Si sforzò di annegare i rumori delle ore appena trascorse nel dolce scivolare delle gocce sulle sue braccia.
E un'altra giornata era finita. Un altro lungo giorno senza fine, senza uno scopo, senza una meta.
Senza....
No, dannazione. Bloccare la mente, vigilanza costante.
Mai andare più in là, mai uscire dai ranghi.
La ragazza si appoggiò al muro bagnato, aumentando il getto della doccia, in modo che coprisse il fragore dei suoi pensieri.
Si preparò ad uscire, sentendo il fischio della teiera che l'avvisava che l'acqua era ormai bollente, quando a quel rumore se ne sovrappose un altro, ancora più sibilante.
Emise un gemito, udendo quel suono ormai familiare, e lasciò che la testa le ricadesse in avanti per un istante.
Era proprio cominciato il week-end....Mai che si potesse rimanere in pace.
E proprio l'indomani sarebbe stata una giornata importante. Aveva bisogno di un buon sonno.
Dopo aver consumato qualche secondo a formulare maledizioni contro il suo lavoro e il suo Capo che non le lasciavano mai un attimo di respiro, scattò.
Infilò l'accappatoio e, di corsa, uscì dal bagno. Proprio davanti a lei, a mezz'aria, brillava un lampo rosso.
Il segnale...
La ragazza si vestì in un lampo, si gettò il mantello sul capo, coprendosi i ricci ribelli, afferrò la bacchetta e, ignorando la teiera che fischiava all'impazzata, si lanciò fuori di casa e con un CRACK si Smaterializzò.


Riapparve in un vicolo piuttosto angusto e quasi totalmente buio. Capì di essere in una delle zone più periferiche di Londra, almeno a giudicare dalle case scolorite e dai lampioni sporchi e quasi tutti fulminati.
Si guardò attorno con circospezione, cercando di capire per quale motivo fosse stata mandata con urgenza proprio in quel luogo.
-Ehilà, è qui la festa?- sussurrò una voce con finta allegria alle sue spalle, facendola sussultare e alzare di scatto la bacchetta.
Un uomo uscì dall'ombra, parandolesi davanti. Il cappuccio calato sugli occhi malcelava ciuffi di capelli rossi ribelli.
-Idiota- mormorò la ragazza, alzando gli occhi al cielo.
Il rosso ridacchiò, scostandosi il cappuccio dal volto.
Lei lo guardò. Occhi azzurri, lentiggini, inconfondibili capelli rossi.
In altre parole, Ronald Weasley.
-Piuttosto, perchè le uscite a questi orari indecenti toccano sempre a noi?- bofonchiò la ragazza.
-Perchè il Capo sa benissimo che nessun altro si scomoderebbe ad uscire...A quest'ora si stanno tutti dando alla pazza gioia- fece Ron, allegro come sempre -E' il lato negativo di essere single!-
La ragazza si rabbuiò.
-Vogliamo fare salotto tutta la notte o darci da fare?- sibilò acida.
Weasley annuì, serrando la presa sulla bacchetta e facendo qualche passo verso il fondo del vicolo, badando ad essere il più silenzioso possibile.
I due si fermarono di colpo, quando videro qualcosa muoversi.
-Lumos- mormorarono in coro, illuminando di colpo la scena davanti a loro.
Le due figure davanti a loro, chine su qualcosa, si voltarono di scatto, socchiudendo gli occhi per il bagliore improvviso. A uno di essi cadde il cappuccio dalla testa.
-Lasko....- mormorò la ragazza con voce nervosa, riconoscendolo.
-Dannati Auror- sbottò questi, trattenendo al contempo il suo compagno, che sembrava volesse sferrare un attacco - Sempre in mezzo-
-Sì, è una delle nostre caratteristiche- commentò pacifico Ron. -Allora, Lasko, che stai combinando qui?- chiese, facendosi più deciso.
-Un giro- bofonchiò l'altro.
-Senti- si intromise la ragazza, spazientita - E' tardi, e domani noi dobbiamo alzarci presto. Se ci fai perdere tempo peggiorerai solo la situazione-
-E non è il caso di far arrabbiare la grande Hermione Granger, giusto?- sogghignò Lasko.
Ron si intromise, prima che la sua amica potesse scoppiare.
-Avanti, muoviti. E non prendermi in giro con le cazzate delle boccate d'aria- ringhiò, avvicinandosi di un paio di passi, la bacchetta sempre ben dritta davanti a lui. -So perfettamente che a voi Efreet non piacciono le notti ventose come questa. Chi è il tuo amico?-
-Allora Lasko, che dici?- lo interruppe l'altro uomo incappucciato -Li sistemiamo questi due?-
-Io starei molto attento a quello che dici- sibilò Hermione con tono ammonitore, ormai talmente vicina che la punta della sua bacchetta quasi sfiorava il collo dello sconosciuto.
Lasko gettò un'occhiataccia ai due Auror, poi uno sguardo a ciò che si trovava alle sue spalle. La situazione si stava facendo spinosa...
-Elenie non ne sarà per niente contenta- mormorò la Granger. -Sai benissimo quanta fiducia aveva riposto su di te-
-Non sono al suo servizio. Nessuno le ha mai chiesto niente-
Ron lo guardò disgustato. -Credo che sia ora di farci un bel giretto al Quartier Generale- annunciò.
-Io non penso proprio- rise l'Efreet, accompagnato in sottofondo dai singulti divertiti del suo compagno. Fece un cenno del capo a quest'ultimo, che annuì.
Nel giro di qualche secondo il vicolo brillò di due rosse lingue di fuoco, esattamente nel luogo dove si trovavano i due loschi figuri.
Le fiamme si esaurirono in qualche secondo, e i due Auror si ritrovarono soli.
-Odio gli Efreet- sentenziò Weasley, passandosi una mano stanca tra i capelli.
Hermione sospirò. -Ora ci tocca passare al Ministero a fare rapporto-
-Ah per me se lo sognano!- esclamò il rosso- Prima di domattina non mi vedranno di certo!-
-Hai dimenticato che giorno è domani? Non avremo sicuramente il tempo per andare al lavoro!-
-Dannazione- brontolò Ron - D'accordo...Andiamo allora, ma che sia una cosa veloce! Non ho intenzione di aspettarti mentre scrivi uno dei tuoi soliti rapporti chilometrici!-
La ragazza sogghignò. Stavano quasi per Smaterializzarsi, quando le parve di notare qualcosa poco più in là.
Afferrò il braccio dell'amico, che già stava girando su sè stesso, e per poco non lo fece cadere a terra.
-Ehi ma sei impazzita?- rantolò lui, barcollando.
-Shhh...- lo zittì Hermione- Guarda là-
Avanzarono di qualche passo, per poi accelerare quando si accorsero che, qualche metro più in là, avvolta nel buio, giaceva una persona. Una ragazza, per l'esattezza.
-Respira?- domandò Ron angosciato.
-E io che ne so?- mormorò la Granger, col cuore che le batteva all'impazzata. Si chinò su di lei, posandole due dita tremanti sul collo.
-Il cuore batte- annunciò. -Ma dobbiamo portarla d'urgenza al San Mungo.-
Per tutta risposta Weasley si affrettò a prendere la ragazza in braccio. Era molto carina, con i capelli scuri raccolti in una coda. Respirava a fatica.
-Dici che è una strega?- chiese Hermione, scrutandola attentamente.
-Non vedo bacchette qui in giro...Ma potrebbero avergliela portata via. Faremo delle ricerche- borbottò Ron- Ora è meglio muoversi-
Hermione annuì ma...
-Aspetta!- lo bloccò-
-Che c'è adesso?- chiese esasperato il ragazzo, alzando gli occhi al cielo -Vabbè che non pesa tanto, ma sai com'è....-
-Cos'ha qui sul collo?-
Il rosso allungò il viso  per osservare il punto indicatogli dall'amica, e non potè impedirsi di rabbrividire.
Impresso sulla pelle della ragazza vi era, come marchiato a fuoco, uno strano simbolo.
-Che roba è?- domandò Ron allibito.
-Sembra l'immagine del tassello di un puzzle -mormorò Hermione, osservandolo più da vicino. -Non ho mai visto niente di questo genere-
Il simbolo era rosso vivo, e sembrava non essere stato terminato del tutto. Non appariva infatti nitido, ma appena accennato.
-Forza andiamocene da qui-


Qundo Hermione tornò a casa il sole era già sorto.
Stanca, si sdraiò sul divano. Aveva solo qualche ora per dormire, poi avrebbe dovuto cominciare a prepararsi.
Chissà quella ragazza....chissà che c'entravano gli Efreet in tutto quel casino...chissà come l'avrebbe presa Elenie...
Lo squillo del telefono la fece svegliare di soprassalto poco tempo dopo. Mosse la mano a tentoni per trovarlo e rispose con voce impastata di sonno.
-Che diavolo è successo stanotte?- esordì una voce dall'altra parte della cornetta.
-Lo sapresti anche tu, se avessi risposto all'appello di Carrigan. So perfettamente che l'hai ignorato per continuare a dormire.-
-Uff....- sbuffò l'altro.
-Chissà cosa direbbe la gente se sapesse che il Salvatore del Mondo Magico la notte dorme, invece di accorrere alle richieste di aiuto- rise Hermione.
Dall'altra parte cadde un silenzio tombale. La ragazza sospirò: Harry James Potter era la persona più permalosa del mondo.
-Ehi- lo chiamò la Granger -ci sei?-
-Si-
-Dai...scherzavo- tentò di blandirlo.
In quel momento qualcuno bussò alla porta, così Hermione salutò e riagganciò.
Andò ad aprire e si ritrovò davanti un Ronald distrutto.
-Che ci fai qui?-
-Sono stato finora in Ospedale...Stanno cercando di capire cos'abbia la ragazza- spiegò.
-Nessuna novità?- domandò la riccia, ansiosa.
-E' sotto incantesimo, ma non hanno ancora capito quale-
-Ma si riprenderà?-
Ron non rispose subito, si sedette sul divano e lasciò cadere la testa sullo schienale.
-Allora?- sussurrò Hermione, angosciata.
-Allora bisogna solo aspettare.....e sperare-



Come promesso, ecco il secondo capitolo della seconda parte. Ci sono un po' di punti interrogativi in sospeso, lo so, ma saranno chiariti nei prossimi capitoli. Spero davvero che questo seguito non vi deluda. Voglio scusarmi per questo enorme ritardo, spero non mi abbiate dimenticata!!! Un abbraccio!
  
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