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Autore: Layla    01/04/2010    4 recensioni
-Non puoi scappare da ciò che non ha corpo!-
“Si che posso, è quello ch sto facendo!”
Urlò chiudendo istericamente il trolley con un gesto secco che risuonò come una fucilata nella stanza vuota.
Mentre percorreva il suo appartamento, ed afferrava le chiavi della macchina,diretto verso un posto ignoto, sentiva di stare dando addio a moltecose.
Ma il futuro? Il tanto decantato, il fottuto futuro, come sarebbe stato?
Ingranò la retro, uscì di nuovo dal lussuoso parcheggio sotterraneo, con un cd dei Green Day di sottofondo.
La strada ora era davanti a lui che si accese una sigaretta, ora era certo di una cosa.Era certo di non avere risposte, di essere solo una foglia in balia del vento della vita.
Solo.-

[SEQUEL DI "FRANCESCA"!! ]
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Tom Kaulitz
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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34) lagognato ritorno alla normalità

 

Era passati cinque mesi da quando Bill era tornato in clinica e secondo loro lo psicologo che lo seguiva poteva essere dimesso.

Non era certamente finita così, Bill  avrebbe dovuto avere un colloquio con quell’uomo almeno una volta alla  settimana, ma per lo meno non era li.

Forse guarito non si sarebbe sentito mai, ma di sicuro si sentiva più forte.

Aveva dovuto arrivare alla distruzione del suo sogno per mano sua e allo sfiorare la morte per capirlo.

-Ma ora, almeno questa parte è finita, presto sarò fuori e potrò rivederli.-

A confermare quanto fosse vicino quel momento era il suo preparare le valigie, stava rimettendo un pezzo della sua vita, cambiata dall’esperienza, dentro la sua vita vecchia.

Era sempre stato rapido a fare la valigie, ma quella volta il moro decise di prendersi il suo tempo, ripose ogni vestito e ogni cosa sua sparsa nella stanza con esasperante lentezza.

Il ragazzo non aveva mai amato quel cubo bianco, ma lentamente ci si era affezionato e voleva salutarlo per bene, non aveva in programma di rivederlo di nuovo.

Addio letto piccolo e testimone di tanti incubi e desideri di fuga.

Addio pareti bianchi accresci paranoia.

Addio finestra vista parcheggio.

Addio bagno decisamente troppo piccolo per lui.

Quando anche l’ultimo oggetto fu dentro la valigia, si guardò intorno un’ultima volta, poi chiuse la valigia con un colpo deciso e la trascinò via.

Bill uscì dalla stanza senza guardarsi indietro, camminando lungo il corridoio a testa alta, lame di luce solare si proiettavano sul pavimento mostrando il pulviscolo che ballava e c’era un rumore contenuto come al solito.

Arrivò finalmente nella hall, aveva già salutato la iena e la direttrice, quindi non gli rimaneva che aspettare Tom.

Sprofondò in una poltrona con la valigia accanto a lui ed attese.

Vederlo una volta a settimana era stato un supplizio, perché poteva sentire la sua felicità per la pancia della ragazza di Tom che cresceva sempre di più e non poteva gioirne pienamente.

Lo stesso discorso valeva per Francesca.

Bill vedeva i suoi lineamenti, che erano sempre stati un po’ spigolosi , addolcirsi e il suo colorito diventare più roseo, quella gravidanza le stava facendo bene.

Il ragazzo rifletté che doveva essere per la storia che il tempo era una ruota che girava, forse Francesca cercava di farla girare in modo diverso rispetto a quello che era toccato a lei, tanti anni prima.

La porta scorrevole della clinica si aprì ed entrò suo fratello con Fay, la pancia iniziava a vedersi adesso, come al solito quei due stavano litigando.

“Ciao ragazzi! Mi dispiace interrompere le vostre liti, ma io vorrei andare a casa!”

Scoppiò a ridere come un demente, lasciandoli spiazzati.

“Ciao Bill, ma che hai da ridere?” azzardò Tom.

“Niente, è che voi non cambiate mai!Siete sempre pronti a litigare per ogni cosa.”

“è il nostro modo di dimostrarci affetto, che vuoi farci?”

I due gemelli scoppiarono a ridere davanti all’affermazione della mora.

“In effetti hai ragione! Ora posso abbracciarti Bill?”

“Ma non lo so… è solo cinque mesi che non ci vediamo decentemente …

Certo che mi devi abbracciare, idiota di un fratello! Cosa aspettavi ? la domanda scritta?”

Finalmente Tom lo abbracciò, gli era mancato tutto.

Lui, l’allegria, la spensieratezza e lo scambiarsi battute acide.

Gli era mancata la sensazione di famiglia che aveva.

Famiglia.

Forse era arrivato il momento di fare una visita a sua madre e al patrigno.

“Mi sei mancato, Bill.

Dico davvero!”

“Anche tu mi sei mancato, ma ora sono qui e ho intenzione di stressarti fino a farti rimpiangere quei giorni dove non c’ero.

Che bello sarò zio!

Sapete già se è un maschio o una femmina?”

Esclamò eccitato, cambiando argomento.

“A questo proposito,… Oggi abbiamo un’ecografia dopo che ti avremo lasciato a casa.”

“Ma io vorrei venire!”

“Meglio di no, Bill!”

Tom si allontanò con la valigia, lasciandolo perplesso.

“Ma perché no, Fay?”

La ragazza sospirò.

“Tuo fratello è una frana, si fa sgamare sempre.

A casa ti aspetta una sorpresa, noi saremmo felicissimi se tu venissi.”

“Una sorpresa?!”

Bill avrebbe voluto chiedere quale, ma sapeva che non sarebbe stato appropriato, era un ragazzo di ventidue anni, non un bambino di cinque!

Tuttavia, nonostante questo, la sua mente cominciò febbrile a lavorare per potere capire cosa si sarebbe dovuto aspettare.

Un flash gli attraversò il cervello: Leila.

La rossa non era venuta con Fay e Tom, sperò che la sorpresa fosse lei.

“Adesso che ci penso non ho ancora fatto una cosa …”

La abbracciò di slancio.

“Mi sei mancata pazzoide!”

Le accarezzò la pancia.

“Sono contento di questo.

Davvero.

Finalmente mio fratello ha messo la testa  a posto e vi siete trovati, l’ho sempre saputo che eravate destinati a stare insieme!”

La ragazza sorrise.

“Grazie, non sai quanto mi faccia piacere sentirmelo dire …

A volte penso che la mia vita sia stata tutta una corsa verso di lui e verso questo bambino.

Prima eravamo entrambi troppo orgogliosi e piccoli per ammettere di piacerci, poi quando qualcosa si è sbloccato prima perché non potevo io, poi per lui tutto si è dissolto di nuovo.

Forse eravamo davvero destinati a ritrovarci.”

“Che pensiero profondo, comunque anch’io sono convinto della stessa cosa e non sai quanto io sia felice di non essermi sbagliato.

Ora andiamo o Tom penserà che gli ho rapito la ragazza incinta!”

Lei rise e si lasciò afferrare la mano e trascinare via.

La ragazzina diffidente, scontrosa ed ossuta era diventata una splendida giovane donna e lui non poteva che esserne felice.

Uscirono insieme dalla clinica e trovarono Tom appoggiato alla sua Cadillac.

“Meno male! Vi davo per dispersi!”

I due risero.

“No, fratello, tranquillo che non ti liberi di me!”

“Lo spero!”

Salirono in macchina e Tom mise in moto.

“Se è maschio come lo chiamate?”

Sami!”

“Antonio!”

Risposero all’unisono i due interessati.

“Ok … e se è femmina?”

“Sonia!”

“Simone!”

Bill sospirò e decise di lasciar perdere.

“Ok, vedremo dopo, quando sapremo se è maschio o femmina.”

I due annuirono, Tom sembrava nervoso, chissà come si sentiva in mezzo a tutte quelle emozioni così intense e contrastanti.

Ne avrebbero parlato quella sera, ora potevano farlo e lui si sentiva terribilmente felice.

“Bill siamo arrivati! A dopo fratello!”

Il ragazzo li salutò e scese, entrò nel condominio , sentiva di avere il batticuore.

Salì le scale piano, un gradino alla volta, tentando di calmare il rombo furioso del suo cuore, con lunghi respiri profondi.

Arrivò davanti alla porta , infilò le chiavi nella serratura, il rumore gli giungeva amplificato, fino a quando non abbassò la maniglia ed entrò.

Mosse qualche passo incerto  e si trovò Leila davanti con i soliti jeans stinti e una maglia scollata, gli sorrideva timida.

“Come vedi non sono scappata!”

“Oh Leila!”

L’abbracciò e la bacio, come gli era mancata quella morbidezza e il giocare con la sua lingua!

La ragazza lo strinse di più a se e affondò le mani nei suoi capelli.

Questo accese una frenesia in lui, quei  mesi senza lei , lunghi ed insopportabile stava iniziando a dare i suoi frutti.

Le sue mani scorrevano sul corpo di lei, mentre si spostavano verso la camera da letto, lei ricambiava, aumentando la sua voglia di lei, la sua eccitazione.

Si ritrovarono nudi, le sue mani e la sua bocca erano dappertutto sul suo corpo, fino a che non entrò in lei.

Spinte lente e profonde accompagnate dai gemiti di entrambi, stava impazzendo.

Velocizzò il ritmo e vennero entrambi, lui crollò su di lei che lo abbracciò.

Rimasero cos’ senza fare nulla per un po’ , solo a sentire i respiri uno dell’altro.

Era un momento di intimità che non si erano permessi raramente e fu dolce poterlo fare.

“Mi sei mancato, non te ne andare!”

Sussurrò Leila, la voce stranamente dolce.

“Non te ne andare nemmeno tu, ti amo!”

“Anch’io!”

Il moro rimase così a farsi coccolare da lei, come aveva sognato in quei mesi.

Il ragazzo si sentiva completo, sembrava che lentamente tutto stesse andando al suo posto, come se il puzzle della sua vita si fosse ricomposto.

Tom era felice, aveva ritrovato Francesca e un suo equilibrio, lui  aveva riempito quel vuoto causato dalla mancanza di qualcuno da amare, l’unico neo era la sua carriera, ma al momento era solo una macchia lontana.

Ci sarebbe stato un momento in cui avrebbe dovuto affrontarla, ma non era ancora giunto.

“Dove sono tuo fratello e la sua ragazza?”

La domanda di Leila gli giunse da lontano, si stava addormentando.

“A fare un’ecografia al bambino.”

“Quando tornano?”

“Non lo so …”

“Come non lo sai!” la ragazza si mosse di scatto e lui si senti in dovere di bloccarla e tranquillizzarla.

“Ehi che succede?”

“Non vorrei che …”

“Ci beccassero? “

Bhe si, sarebbe imbarazzante!”

Bill scoppiò a ridere.

“Tom è abituato a ben altre cose più imbarazzanti.”

“Oddio, mi devo preoccupare?”

“No, Rilassati..

Ti ho aspettata per cinque mesi, ogni singolo giorno a chiedermi se ti avrei rivista o no, per favore stiamo ancora un po’ così!”

“D’accordo, se fai così il dolce non posso resisterti.. scommetto che ti sei allenato anni per fare lo sguardo cuccioloso che mi hai appena rifilato.”

Lui rise.

Ossì tesoro! Anni e anni con Tom come cavia …”

“Poverino, cosa stai tentando di dirmi?

Che mi aspetta la stessa sorte?”

Si…

“Oddio, forse è meglio che me ne vada e metta in salvo la  mia anima!”

“Che idiota che sei Leila!”

Risero insieme, poi finirono  per addormentarsi vinti dalla stanchezza.

Come la prima volta che dormì con lei fu un sonno piacevole, senza incubi da cui si svegliò riposato.

Peccato fossero stati i rumori del ritorno di Tom e Fay a svegliarlo e più precisamente i loro litigi.

“Ma possibile che debbano litigare  sempre?” mugugnò svegliando la sua ragazza.

“Che hai detto?”biascicò lei.

“Che sono arrivati i due disturbatori della quiete pubblica!”

La rossa scattò in piedi e si rivestì in fretta e furia, lui se la prese con calma.

Uscirono mano nella mano, trovandosi davanti lo spettacolo di un Tom gesticolante e di una Francesca che lo guardava con le mani appoggiate ai fianchi semi divertita.

“Perché non posso chiamarlo Samy?”

“Perché io vorrei chiamarlo come mio padre!

Ciao Bill, Leila, vi va bene la pasta per  pranzo?”

Tom si girò di scatto.

“Ciao ragazzi!”

“è un maschio?” chiese trepidante Bill.

“Si, fratello … Avremo un piccolo Kaulitz che gira per casa tra un po’!”

Bill batté le mani entusiasta, Leila sorrise.

“Che bello ragazzi! Sono troppo felice!”

Si lanciò su di loro a stritolarli in un abraccio di gruppo, poi tese un mano verso la rossa.

“Forza vieni anche tu!”

La ragazza si avvicinò titubante, ma poi sembrò felice di essere schiacciata  e compressa da quei pazzi confusionari.

“Tom l’hai detto a mamma?”

Il ragazzo si grattò la nuca.

“No, pensavamo di andarci nei prossimi giorni e dirglielo di persona, vuoi venire anche tu?”

“Penso che sia arrivato il momento di rivederli …”

Bill e Tom si scambiarono un’occhiata eloquente,sapevano che non sarebbe stato facile parlare di tutte quelle novità a Simone, qualsiasi madre, anche una comprensiva come la loro, avrebbe preso un colpo.

Si accorsero di essere rimasto soli in salotto, Fay e Leila erano in cucina.

“Sembra vadano d’accordo…

“Meglio no? Dai adesso prepariamo la tavola, almeno non saremo inutili.”

Preparare la tavola insieme fu come ritornare all’’infanzia quando Simone dava loro quel compito, fu come ritrovare piano piano la loro unione.

“Che bravi! Avete già apparecchiato!”

“Sai Nana, io posso stupirti se voglio!”

“Non ne dubito! Già questo..”Si toccò la pancia”è un regalo stupefacente!”

“Scema!”

Bill scoppiò a ridere.

“Ridi ridi! Sempre a darvi manforte voi!”

Suo fratello fece il finto offeso ed incrociò le braccia al petto, ottenendo l’effetto di far scoppiare a ridere lui e Francesca.

“Dai sediamoci a tavola, è meglio!”

Annuirono tutti e Bill si beò di quella sensazione di famiglia, era semplicemente fantastica.

 

Tom era felice.

Dopo tanto tempo si sentiva completo, come se tutti i pezzi del puzzle della sua vita fossero andati al loro posto.

C’era Francesca accanto a lui e presto sarebbe diventato padre, Bill era apparentemente guarito e aveva trovato l’amore, cosa poteva volere di più?

Forse che anche la band andasse bene, ma non poteva ottenere tutto ed era certo che con il tempo e l’impegno anche quello si sarebbe sistemato.

Francesca servì la pasta e per un po’ nessuno parlò.

“Cosa hanno detto Georg e Gustav della tua gravidanza?”

“Georg è rimasto shoccato !”

“Davvero?”

Bill sgranò gli occhi.

“Si, era incredulo, poi è scoppiato a ridere e ha fatto le congratulazioni a Tom,augurandogli che fosse una femmina.”

“Perché di grazia?”

“In modo da poter riflettere su come abbia trattato le sue ragazze prima di me!”

Ripose divertita la mora.

“Non è da Georg..”

“No, infatti … quel poverino deve essere impazzito.”

Rispose Tom.

“Hai fatto impazzire il nostro bassista, e Gustav?”

Bill era curioso di sentire la reazione dell’altro amico.

“Lui ha fatto i complimenti.”

“Bene, uno  normale c’è.”

La pasta era finita, passarono a frutta e dolce.

“Bill … ti andrebbe di vederli?”

“E me lo chiedi? Certo!”

Tom sorrise, che bello riavere suo fratello a casa!

“Allora stasera li invito qui!”

“Evviva! Mi sono mancati anche loro!”

Si sorrisero, c’era un senso di pace su quella tavolata e Tom considerava miracolo il fatto che ci fosse.

C’erano stati dei momenti in cui credeva non ci sarebbero più stati momenti come quello che stava vivendo, credeva che ormai la spirale autodistruttiva che era stata imboccata fosse senza ritorno.

Era lieto di essersi sbagliato.

Vedere il sorriso di Bill, luminoso come ai vecchi tempi, verso lui, Francesca e quella ragazzina strana ed impertinente  era una cosa in grado di scaldargli il cuore e far passare in secondo piano tutto l’anno negativo che avevano vissuto.

“IO sono pieno … Manca solo il caffè.

Complimenti Francesca.”

“Era solo una semplice pasta …”

“No, Francesca non lo era o meglio non era solo questo.

Per me era un ritorno al passato, a prima di quest’anno e sapeva di famiglia e di.. affetto.”

Tom vide suo fratello e le due ragazze arrossire e di sicuro anche lui doveva avere le guance imporporate dato il calore che sentiva.

La frase di Bill aveva toccato tutti.

“Grazie Bill.. ci hai detto una cosa bellissima..

Io non ho parole.”lL voce di Fay era incrinata, le lacrime minacciavano di scendere, Tom le strinse la mano, non l’aveva mai vista così emotiva.

“Scusate, credo che la gravidanza mi stia fottendo l’umore, vado in camera.”

La mora si alzò precipitosamente.

“Non dovresti seguirla?” chiese sbigottito Bill.

“Non ti preoccupare, è tutto sotto controllo.”

Leila si alzò da tavola anche lei e sorrise.

“Credo che sia arrivato il momento che vi lasci soli.”

Il suo fratellino si alzò a sua volta, l’abbracciò , le sussurrò qualcosa all’orecchio, la baciò e poi lei se ne andò.

Rimasero soli, solo loro due come ai vecchi tempi.

“Sai …”Iniziò Tom reticente” Credevo che una cosa come questa potesse non succedere mai più …

È stato difficile credere, lasciarsi tutti i dubbi alle spalle e pensare che tu saresti tornato  nei tempi bui, ma ora sono contento di averlo fatto.

Sono contento di riavere il mio fratellino, quello che non su considera un peso e cerca aiuto in altro.

Sono felice … io … mi sei mancato!”

Tom Era arrossito di nuovo e si era bloccato , era sempre stato Bill quello bravo con le parole.

“Tom, vieni qui !”

Lo abbracciò.

“Anche a me sono mancato, sei mancato, mi siete mancati tutti!

Vi ringrazio per non avermi mai mollato, nemmeno quando sembrava che avessi toccato il fondo.

Non sapete quanto vi devo.”

Erano commossi tutti e due, due ragazzoni di ventidue anni con i lucciconi che si stringevano forte come quando erano bambini e avevano tutto il mondo contro.

Era una bella sensazione.

 “Ora sei qui e non te ne andrai e questo mi basta!”

“Vai da Francesca adesso, sarà anche normale, ma è incinta e mi piace pensare che abbia bisogno di te.”

Tom sorrise, finalmente la sua parte saggia era tornata.

“Hai ragione,ora vado!”

Si staccò a malincuore da Bill e raggiunse la sua ragazzi camera, Fay era stesa sul letto.

“Ehi Nana, tutto bene?”

“Si, crisi di ormoni dovuta alla gravidanza , non ti preoccupare.

Tu e Bill?”

Si sedette sul letto e poi si stese accanto, abbracciandola.

“Abbiamo chiarito, è tutto apposto, come se il tempo fosse tornato indietro …”

“Non è il tempo che torna indietro, siamo noi che diamo una seconda possibilità alle persone.”

“Come sei saggia.”

“Certo. È la gravidanza e vorrei un premio … ti spiacerebbe coccolare questa povera donna incinta?”

“Certo che no… basta che non mi costringa ad uscire per assecondare le sue voglie perverse!”

Lei rimase un attimo a riflettere.

“Però ….. sai Tom che mi è venuta voglia di cocco?”

“No, dai Fay!”

“Si, Tom ! Voglio un cocco!

Non vorrai che tuo figlio nasca con una gigantesca macchia marrone?”

Tom si alzò a malincuore, borbottando a bassa voce, afferrò una giacca, stava per uscire quando la ragazza lo chiamò.

“Ehi Medusa, guarda che scherzavo! Vieni qui!”

Tom mollò istantaneamente la giacca e si lanciò sul letto, iniziando a fare il solletico alla ragazza.

“ Me la paghi Girardi!  Me la paghi!”

Le rideva divertita fino a che lui non si accorse di essere finito praticamente a cavalcioni   su di lei, rossa e ancora ansante per le risate.

Bellissima.

Fu la decisione di un attimo smettere con la guerra e baciarla, la sua piccola Nana isterica!

“Pensavo fossi incazzato con me.” lo stuzzicò quando si staccò.

“Lo sono, vedi di non farmi arrabbiare ancora di più!

Potrei punirti!”

“Non lo farai, c’è di la tuo fratello, non te lo permetterei!”

Sgusciò via da lui, che scoppiò a ridere ricadendo sul letto.

“Sei crudele! Vieni almeno qui!”

“E se ti dicessi di no?”

“Mi alzerei e ti verrei a prendere!”

Lei sospirò.

“Eccomi! Siamo proprio tornati alla normalità!”

“La cosa ti dispiace?”

“Al contrario! Penso sia un buon clima per il bambino!”

“Non possiamo chiamarlo Samy?”

“No, ma ho elaborato un piano!”

Lui si appoggiò a un gomito e la scrutò, non sapeva perché ma lo preoccupava l’dea che lei avesse un piano.

“Lo chiamano Derek, ti va?”

“Questo si chiama terza opzione!”

“è tutto quello che sono disposta a concederti.”

Tze! È proprio vero che le donne comandano loro a casa!

D’accordo, te lo concedo, vada per Derek detto Samy!”

“Da te!Come diminutivo non c’azzecca!”

Tom sbuffò, mentre la porta si apriva e Bill faceva capolino dallo stipite della porta.

“Ho chiamato i ragazzi, hanno detto che verranno, voi avete deciso il nome?”

“Come facevi a sapere che stavamo decidendo il nome!”

“Tom Ha urlato un Samy a un certo punto.”

Fay scoppiò a ridere come una demente, lui la guardò scocciato.

“Si abbiamo deciso, Derek.”

“Che Nome importante!”

“Certo, io sono importante e lui deve esserlo come me!”

Blablabla Tomi…

Gus ha detto che porterà la sua ragazza e Georg sua sorella, io porterò Leila.”

“Io Fra non la  porto è già qui!”

Battutona Tom!”

E per la prima volta Tom era contento pesino di farsi prendere in giro, significa che tutto stava tornando alla normalità e che quel lungo periodo buio stava finendo, la luce era arrivata.

Passarono il resto del pomeriggio a chiacchierare e cazzeggiare, fino a che Fay non si decise a preparare la cena.

Cotolette alla milanese e patatine fritte per tutti.

Altra normalità che scorreva placida, ad indicare che la felicità stava nelle piccole cose.

Alle sette mezza il campanello suonò ed entrarono sei persone nell’appartamenti, allegre e vocianti.

Georg era accompagnato da una ragazzina dai capelli ramati illuminati da ciocche blu elettrico, doveva essere Lene, la sua sorellina e reggeva una cassa di birra che lui gli aveva chiesto di portare.

Gustav era insieme a una ragazza dalle lunghe treccine nere, la famosa Shirin, che Leila sembrava conoscere bene, dato come ci stava chiacchierando animatamente e aveva portato una torta,

In ultima c’era Luca, il fratello di Francesca e fidanzato di Lene, che sembrava un po’ sperduto e con un mazzo di fiori in mano che consegnò alla sorella.

Anche Bill sembrava sperduto, piccolo e confuso, quel sorriso traboccante di felicità fece stringere il cuore di Tom.

Gustav e Georg lo abbracciarono e gli diedero pacche sulle spalle.

“Bentornato a  casa Pertica! Come stai?”

Georg era stato il primo a parlare, rompendo il ghiaccio.

“Bene, adesso che vi ho visti meglio.

Chi sono quelle due ragazze?” chiese Georg curioso”Georg non avrai rotto con Christine?”

Il ramato scoppiò a ridere divertito.

“Ma va! Questa è Lene, mia sorella!

Lene,    questo è Bill, il nostro cantante!”

La ragazzina sembrava timida, era arrossita e non guardava Bill negli occhi,mentre lui le porgeva la mano sorridendo.

“Piacere di conoscerti!”

Finalmente lei si decise a guardarlo e sorrise.

“Piacere mio, ero curiosa di conoscere gli amici di mio fratello!”

“Ti piacciamo? Ah, io sono Tom!” il ragazzo con le treccine intervenne deciso nella conversazione.

“Sul musicalmente Georg ci sta lavorando, sul personale … Adoro Gustav, Bill sembra simpatico e non saprei che dire su di te, visto che ti vedo adesso per la prima volta!”

“Che ragazzina impertinente!”

“Da che pulpito viene la predica e dire che stai per diventare padre!”

“Colpito ed affondato Tom! Hai trovato pane per i tuoi denti!” sghignazzò Georg.

“E dire che sembrava timida!”

“Hai scelto la parola giusta! Sembro, non sono!”

“Va bene! Aaaalt!”

Francesca intervenne nel loro scontro.

“Gustav perché non  ci presenti la tua ragazza?”

Il batterista ridacchiò incrociando lo sguardo di Fra.

“Certo, lei è Shirin!”

“Ciao a tutti!” trillò sorridendo.

“Direi che ora potremmo sederci a tavola.”

Francesca li fece accomodare a tavola, Tom notò lo sguardo malinconico della ragazza di Gustav alla pancia di Fay e Leila che le batté una mano sulla spalla.

Lei era la ragazza che aveva dovuto abortire si ricordò, era ovvio che guardasse con rimpianto Fay che aveva potuto portare avanti quella gravidanza.

 

Leila si guardava attorno .

Non si sarebbe abituata facilmente alla felicità e alla sensazione di essere a suo agio che stava provando, lei considerava già un miracolo Bill.

Bill che aveva scelto lei.

Guardava Shirin, era da anni che non la vedeva così felice e non poteva che essere contenta che tutto questo fosse dovuto al suo ragazzo e ai suoi amici..

“Fammi capire, le stai insegnando a suonare il basso Georg?”

La domanda di Bill e soprattutto il suo tono le strapparono una risatina.

“Certo! Cosa c’è di strano?”

“Hai mai pensato che potrebbe diventare più brava di te?

Mmm! Dovremmo prenderla in considerazione quando la band ritornerà.”

“Ma vai a cagare Tom!” Si risentì il bassista.”Forse dovremmo pensare a cambiare il chitarrista, il suo ego potrebbe minacciare la nostra vita!”

“Ehi, dove lo trovi uno figo come me e che fa così pendant con Bill?”

Rispose a tono il chitarrista.

Tze! È una vita che tiri in ballo quella buon’anima di tuo fratello per salvarti il culo!”

“Georg!” intervenne Francesca”Ti ricordo che io sono incinta! Non vorrai privare del lavoro il padre del mio piccolino?”

Kaulitz! Sono ventidue anni che cadi in piedi lo sai?”

“Lo so… talento naturale, non invidiarmelo!”

Georg sbuffò in modo teatrale.

“Chi te lo invidia?”

“Ragazzi, non vorrei fare il guastafeste… ma cosa vogliamo fare con la band?

Siamo senza etichetta.”

Tom finì la sua birra e prese la parola.

“Io direi di aspettare dopo che Francesca avrà partorito, poi ci daremo da fare… siete d’accordo?”

Gli altri annuirono, Bill abbassò gli occhi, Leila gli strinse la mano, sapeva cosa stava passando nella sua mente.

“Ragazzi io esco a fumare,ok?”

Gli altri annuirono, Leila si alzò a sua volta e lo seguì.

Non appena varcò la soglia della portafinestra lo trovò appoggiato alla balaustra con lo sguardo perso nel vuoto.

Heii.”

“Se io non avessi iniziato a tirare a quest’ora non saremmo senza contratto…

Lo abbracciò da dietro.

“Bill il passato è passato, non lo puoi cambiare.

Dovresti ringraziare che nonostante tutto siano ancora tutti qui pronti a sostenerti, nessuno ti ha abbandonato, non è fantastico questo?”

“Si lo è.”

“Allora siine felice, non sei solo, hai della gente disposta ad aiutarti a ricominciare, e il miglior modo che hai per ripagarli non è piangerti addosso, ma darti da fare.

Io sono convinta che ce la farai e se vorrai potrai appoggiarti a me sempre.”

Lo sentì sorridere e una nuvoletta di fumo si alzò nella sera limpida.

“Hai ragione. Non so come farei senza di te, ma ce la posso fare.

Grazie.”

Leila sorrise, non sarebbe stato facile, ma era certa che d’ora in pi tutto sarebbe andato meglio in qualche modo.

 

 

 

 

 

 

 

ANGOLO DI LAYLA

 

Nome cambiatoXD.

Capitolo decisamente positivo e ci stiamo avvicinando alla fine^^.

Spero vi piaccia^^

Ringrazio:

 

.Pulse  

 

Utopy  

 

Lady Cassandra

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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