Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: La Fleur    01/04/2010    4 recensioni
Allysia è una giovane strega a cui manca poco per diventare maggiorenne e liberarsi completamente dalle restrizioni che la famiglia e la scuola privata le impongono. Per frenare la sua esuberanza, eccessiva in una famiglia d'alto rango come la sua, i genitori la allontanano dalle "cattive compagnie" e dalla Scozia, e la mandano a vivere a casa del cugino Ephram(niente poco di meno che in America), che è destinato a succedere al padre come capofamiglia: peccato che la sua vita nel mondo come noi lo conosciamo risulterebbe tutt'altro che limpida agli occhi dei suoi parenti! Come capofamiglia è destinato infatti a sposare una persona di sangue magico, non con una semplice umana... Ma Ephram è innamorato di Charlotte, con cui intreccia una storia romantica, e che non sa nulla della sua "abilità" magica, né della famiglia da cui lui proviene e a cui è destinato a tornare un giorno. Boone è il fratello di Charlotte ed è un buon amico di Ephram nella vita normale, Andrew è l'ultimo dei coinquilini della grande casa che i personaggi della storia si dividono; ha un carattere allegro e piuttosto particolare, che gli frutta reazioni differenti da ognuno degli altri inquilini. Gli altri personaggi (e sono molti) verranno presentati man mano nella narrazione.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'La Serie dei Maghi di scozia, ovvero, Allysia e dintorni!'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 7

Ally  continuò a saltellare. Strinse forte gli occhi e cominciò a supplicare col pensiero.

Non puoi farlo di nuovo? Eh? Te lo chiedo io stavolta,ti scongiuro! Prendimi! Prenditi il mio corpo, le mie labbra la mia mente! Andiamo, Voce, fatti trovare!

E’ inutile, Ally, non torna. Le comunicò serafico Famiglio.

Da quando sei diventato così indisponente? Ti rendi conto di che tragedia sta per succedere? Come faccio ad affrontarla da sola!

Si voltò di nuovo.

 VOCE! Mi senti? Io non volevo che il Fantasma andasse via, e tu lo hai fatto andare via lo stesso! Io non volevo andare al negozio di Magia con Ephram, e tu mi ci hai portato lo stesso! Io non volevo niente, e tu mi hai costretto a fare tutto! E adesso che ti cerco sparisci nel nulla? Sei ingiusta, ecco cosa sei! Ingiusta, meschina e… e…

<< Insomma, Ally, vuoi sbrigarti? Non arriverai in tempo a scuola! Devi ancora fare colazione, e io non posso accompagnarti, ho un appuntamento all’università!>> strillava Ephram dal piano di sotto.

Ally fulminò con un’occhiata lo specchio appoggiato su una mensola:<< Stupida voce! Mai che si faccia come dico io!>>

Raccolse in fretta lo zaino e corse giù per le scale, imbronciata.

Il miagolio delicato di Famiglio la seguiva a rotta di collo. Non poteva accompagnarla per via della neve alta in cui sprofondava continuamente. Ally aveva paura, ma non avrebbe mai e poi mai messo in pericolo Famiglio. Per questo le serviva la Voce. Aveva più coraggio di lei, senza dubbio. Sembrava che non temesse il dolore, o la cattiveria, o l’indifferenza. Ally sapeva perfino cuocere un uovo, adesso. E preparare i toast, ogni tanto, non le risultava più così tragico.

Ma i giorni di vacanza erano finiti. La spensieratezza dell’imparare un  minimo di vita Normale, pure.

C’è una condanna in atto, oggi. Pensò decisa.

Era il primo giorno di scuola.

<< Non ho per niente fame.>>

<< Tu mangia lo stesso.>>

<< Darò di stomaco.>>

L’aveva già fatto svariate volte, quando era lei a cucinare, e non era una esperienza piacevole. Aveva già imparato che se non si sentiva bene era meglio non mangiare il parmigiano, ad esempio, che lascia la gola dolorante. Le mele bollite andavano già meglio.

E ovviamente neanche a pagare Ephram prepara mele bollite per il primo giorno di scuola.

Suo cugino la soppesava come per verificare l’attendibilità delle sue parole.

Era diventato più giulivo ogni giorno che passava, e stava anche meno attento a lei. Fortuna che Coone non si rilassava troppo. Il grosso gatto lanciò un’occhiata consolatoria a Famiglio, che poi si rivolse a lei.

Ti accompagna Coone. Non lascerà che ti perda.

Ah, grazie tante!

<< Smettila di fare i capricci, Ally. Cerca di non renderti questa giornata un inferno.>>

<< La fai facile, tu.>> borbottò.

<< Ehi, io ci sono passato!- le ricordò Ephram - E sono ancora qui a raccontarlo, per cui hai buone speranze anche tu. Prendi il tuo sacchetto per il pranzo, cerca di non stare troppo isolata dagli altri e per carità sorridi! Nel tuo muso lungo di ribalterebbe un carro armato!>>ridacchiò per la battuta, che Ally aveva accolto con uno sguardo assassino.

Ally si sforzò di ingollare qualcosa, ma quando uscì in giardino già non ricordava cosa fosse stato. Coone la seguiva, come al solito, con lesti balzi da un albero al successivo. Era un gran arrampicatore.

La ragazza strinse gli occhi e ritentò: Voooce? Ci sei?

<< Ally!- sobbalzò e si voltò: Ephram era sulla porta.- Oggi pomeriggio arrivano i Normali. Non farti trovare a parlare col gatto, non tenere il muso e per nessuna ragione al mondo voglio che li disturbi mentre studiano. Chiaro?>>

Ally aggrottò le sopracciglia. << Cristallino.>> mormorò sardonica e si fiondò correndo fuori dal giardino.

Dunque, Potomac Ave.

Coone la aspettava sull’albero al limitare della strada e la accompagnò nel suo solito modo, miagolando raucamente tutte le volte che era sul punto di sbagliare strada. Fortuna che era con lei, altrimenti non sarebbe arrivata mai. Non aveva abbastanza dimestichezza.

Percorse tutta la strada.

Il problema era che stava cercando di ricordare le descrizioni che Ephram aveva fatto dei Normali che vivevano con lui. Dunque: Andrew era un ragazzo biondo.  Nella foto che Ephram le aveva mostrato erano tutti e tre, ed Andrew aveva un gran sorriso e l’espressione allegra,  la corporatura robusta, ed era parecchio alto. Boone invece era smilzo, con l’aria seria. E Charlotte, l’unica ragazza a parte lei… Aveva i capelli castani, l’aria gentile. Le aveva detto che era la sorella di Boone, ma quei due non si assomigliavano se non lontanamente. Charlotte era chiara e gentile d’aspetto,  Boone era scuro come la notte. Che stranezza.

Un altro miagolio rauco la fece svoltare in Delaware Ave.

Ally svolta l’angolo e lì c’era Linden Ave. Si fermò, col fiato corto. L’autobus si avvicinava. Salutò Coone con un cenno della mano.

Neanche sull’autobus e già sudata. Voce maledetta!

Fu sorpresa di trovare sul bus ragazzi più giovani di lei, poi ricordò che in America la patente di prende a 16 anni. Sospirò. Lei ne aveva  17 compiuti. Appena arrivata e già si sentiva indietro rispetto agli altri.

Fortuna che Ephram aveva già consegnato i documenti necessari all’iscrizione nella segreteria!  Aveva già ricevuto il suo orario delle lezioni. E controllando i programmi si era resa conto che una gran parte lei l’aveva già seguita in Scozia.

In Scozia ti hanno fornito un’ottima istruzione, Ally cara, ma qui vedrai quanto ti divertirai!

Voce!

Ally vide un posto libero e si affrettò a sedersi, sbilanciata dagli scossoni del bus.

Non ho intenzione di aiutarti, oggi. Solo qualche suggerimento qua e là…. Sta’ lontana da quel tizio col cappello rosso. Ti punta da quando sei salita.

Ally gli lanciò un’occhiataccia.

Perché non vuoi aiutarmi?

Questo riguarda la tua vita da Normale. Devi sbrigartela da sola.

Ally fissò fuori dal finestrino le strade bianchissime.

Non so se ce la farò.

Silenzio.

Ally arricciò il naso. Il bus sboccava in Delaware Road e proseguiva dritto, poi di nuovo a destra.

Fermata.

Ally scese mentre qualcuno la spintonava da dietro. Un altro passo ed eccola lì… La scuola.

 La Kenmore West Senior High School si stagliava in tutta la sua imponenza davanti a lei. Ally deglutì e chiuse gli occhi.

Suggerimenti?

 

Un completo disastro.

Ecco come si sentì Ally dal primo all'ultimo istante del suo primo giorno alla Kenmore: i ragazzi le lanciavano strane occhiate fin da quando era scesa dal bus e lei aveva cercato disperatamente il bagno delle ragazze. Così si era persa ed era arrivata in ritardo alla prima lezione del primo giorno dopo Natale. Il professore era stato abbastanza clemente, ma lei si sentiva comunque completamente impacciata. All'improvviso si rendeva conto di quanto fossero attillati i suoi jeans e colorati i suoi maglioni rispetto agli abiti lunghi e scuri che prediligeva in Scozia. E sembrava che anche tutta quella gente lo notasse, cosa ancora peggiore, secondo il suo punto di vista.

Avrebbe voluto che Famiglio accanto. La Voce interveniva a intermittenza, solo per svegliarla in ritardo dalle sue fantasie quando un professore le faceva una domanda. Dall'ultima volta, in cui Ally le aveva chiesto un minimo di tempismo, doveva essersi offesa e non si era più fatta viva.

Inglese, matematica, chimica, educazione fisica. Le sue lezioni della mattina.

A Inglese conobbe ‘Jon’, che la guardava come se fosse un pasticcino e ogni tanto si leccava le labbra come se volesse assaggiarla. Sfortunatamente per lui e per lei, non era un bello spettacolo. La salvò ‘Gin’, che si presentò come “alcolica come il mio nome!” senza che Ally capisse cosa intendeva, visto che non aveva mai bevuto che buoni vini francesi in casa sua, e inoltre Ephram le aveva spiegato che in America i giovani non potevano bere fino ai 21 anni… La presentazione le parve un po’ strana, ma almeno ‘Gin’ non la guardava mettendola a disagio come ‘Jon’… un disagio diverso però sì.

A matematica conobbe ‘Lin’, una ragazza cinese dall’aria simpatica. Ally si era seduta sull’orlo della sedia e lei passando le aveva sussurrato “Rilassati, ‘quella nuova’!”

Già, per tutti lei era ‘quella nuova’.

Chimica. Be’, già meglio. Era una materia così nuova per lei che riuscì a distrarsi dalle sue preoccupazioni. E nessuno le rivolse la parola… Sì, le sarebbe piaciuta chimica.

A Educazione Fisica fu la volta di ‘Don’, un ragazzo proprio bello. Aveva un sorriso smagliante e la guardava da sotto in su. Quando Ally gli inciampò addosso sembrò che lui non se la prendesse, anzi, cominciò a tallonarla per tutta la lezione e insistette per portarla a pranzo al suo tavolo, a mensa.

Pranzo. Gli amici di ‘Don’ erano… strani. Davvero strani da morire. Era l’unica ragazza al tavolo e ne fu consapevole per tutto il tempo. Non era piacevole.

Per questo fu lieta di fuggire dalla sala mensa… finché non lesse il nome della lezione successiva.

Di tutte le materie artistiche a cui Ephram poteva iscrivermi, giusto canto!

Il resto dell'orario le andava bene, anzi, era perfetto. Ma canto?

Era uno dei suoi pezzi forti in Scozia, e sua madre le dava lezioni quasi ogni pomeriggio. Se non avesse sposato un McNamara sarebbe diventata una cantante professionista e Allysia aveva ereditato il suo talento.

Allysia, appunto. Certo non Ally, che parlava a bassa voce e se poteva evitava di rispondere, in faccia a tutti quegli estranei che la soppesavano. Si sentiva aliena. E la convinzione che lei lo era davvero peggiorava l'insieme e lo rendeva del tutto spaventoso. Inoltre, dappertutto coppiette si scambiavano effusioni, una vista che la sconvolgeva perchè il clima della scuola scozzese era incredibilmente rigido e lei non era mai uscita dal minuscolo paese magico in cui si trovava la Casa dei McNamara.

I suoi guai non erano destinati a finire.

Entrò nella sala canto così nervosa che non si accorse della presenza di ‘Lin’, e la ragazza orientale la strattonò, con poca grazia ma con un certo effetto.

<< Accidenti, non sapevo che cantassi!>>

Ally abbozzò una smorfia:<< Mi ha iscritto mio cugino a questa lezione. Non ne avevo idea…>>

‘Lin’ sorrise:<< Oh, non preoccuparti. Vedrai,riusciremo a tirarti fuori la magia del canto!>>

<< Ah, be’, allora…>>

La lezione scorreva lenta.

Tanto aspetto il colpo di grazia.

La signora Kildanen, norvegese, e impressionante per la vivacità, vista la provenienza, aveva una voce delicata e piena.

Carina, eh?

Ally sobbalzò.

Voce!

Tranquilla, bambina.

Un sospiro? Sì, un sospiro nella sua testa. Ally scosse il capo. Era del tutto impazzita, e fortunata se nessuno se n'era accorto.

'Lin' la fissava un po' perplessa:<< Tutto bene, Ally?>>

<< Sì, sì. Carina la Kildanen.>>

La ragazza orientale le sorrise on un certo entusiasmo:<< Secondo me è un genio. Domani iniziano le audizioni: ti piacerà da impazzire.>>

Ally evitò proprio di rispondere.

Spagnolo andò meglio. Conobbe ‘Ken’.

Santo Cielo, in questa scuola hanno tutti nomi di tre lettere? Fece la voce, che suonava un po’ esasperata.

E che finiscono in ‘n’! Completò Ally con un sorrisetto. Era contenta perché finalmente poteva tornarsene a casa. Chiaro che ‘Ken’, che ancora parlava, lo prese per un incoraggiamento e le fece perdere tempo.

Uscì di corsa dal cancello, solo per vedere il suo autobus allontanarsi. Era buio. Troppo buio. Per un attimo pensò di tornare a scuola e telefonare a Ephram. Poi uno strombazzare allegro la distrasse.

<< Ehi, ‘quella nuova’!—esclamò ‘Lin’ allegra abbassando il finestrino—Serve uno strappo a casa?>>

<< Oh, sì! Grazie, grazie, grazie!>> e si fiondò allo sportello, sentendo che almeno una cosa stava andando bene, nella sua giornata.

<< Allora, Ally, com’è Buffalo per te?>> chiese ‘Lin’ allegra, quando ebbe avuto il suo indirizzo.

Ally si strinse nelle spalle:<< Non è che abbia girato molto, onestamente. Mi perdo già nella via di casa, se non c’è Co.. mio cugino.>> si corresse di colpo. Ephram le aveva detto di non far scoprire che parlava col gatto! C’era mancato poco!

‘Lin’ non sembrò accorgersi dell’improvviso cambiamento di tono e non rispose subito. Era concentrata sulla strada. Ally sospirò di nuovo sollevata, e cercò di godersi il tragitto. Era raro che girasse in automobile, in Scozia. Le Streghe e i Maghi potevano muoversi nelle maniere più disparate grazie alle loro abilità. Quel pensiero le causò un piccolo scossone interiore. Lei non aveva più abilità.

Solo una Voce…

<< Devi proprio uscire, Ally. Buffalo è magnifica in questa stagione! E poi - le lanciò un’occhiata maliziosa e fugace- sbaglio o ‘Don’ ti fa gli occhi dolci?>>

E che vuol dire? Borbottò la Voce nella sua testa, scontrosa.

Mancò poco che, Ally, distratta, ripetesse a voce alta quelle parole burbere. Cercò di riprendersi e contrasse le labbra in una specie di sorriso:<< Ah, sì?>>

Ma si perse di nuovo nei suoi pensieri mentre ‘Lin’ ribatteva, tanto da non accorgersi quando smise di parlare e accostò l’auto al marciapiede.

<< Ally? Ma ci sei?>> chiese confusa.

La ragazza sobbalzò e si guardò attorno. Arrossì sentendo ‘Lin’ sospirare.<< Sei sempre così distratta?>> le chiese bonariamente.

Ally chinò il capo e si morse il labbro inferiore:<< Scusami, ‘Lin’. Devo essere stanca…>>

La ragazza rise, gentilmente.<< Non preoccuparti, il primo giorno capita a tutti. Sei a casa, credo.>>

Ally fissò di scatto fuori dal finestrino.

<< Oh, sì! Grazie! Grazie mille, ‘Lin’, non ti ringrazierò mai abbastanza!>>

Il tono era così riconoscente che la ragazza orientale rise di nuovo:<<  Non esagerare, adesso! Vai a riposare, domani voglio sentire la tua voce da usignolo!>>

Quella battuta la gelò, ricordandole che l’indomani si sarebbero svolte le nuove audizioni. Chiuse di scatto lo sportello mormorando un saluto.

Seguì con lo sguardo la vecchia auto blu scuro allontanarsi, e quando fece per tirare un sospiro colse un movimento sull’albero accanto a lei.

Sobbalzò.

<< Coon!>> Lo fissò desolata.  Sembrava guardarla compassionevole.

<< Sono già dentro gli ospiti?>>

Ovviamente non le rispose. Cominciava a capire come di sentiva Ephram di tanto in tanto, quando chiamava tutti per pranzo e nessuno gli rispondeva. Fissò in ansia il cancello del giardino tutto innevato. Il viaggio in auto era stato stressante oltre misura, e anche la casa non le sembrava più sicura come l’aveva trovata negli ultimi tempi. Gli ospiti di Ephram dovevano essere già dentro, se poteva considerare il silenzio di Coon una risposta. Di solito era più espressivo.. Rabbrividì e si strinse nel giubbotto elasticizzato, cercando con gli occhi Coon, senza riuscire a vederlo. Sparito di nuovo. Le mani affondate nelle tasche, cercò di deglutire l’angoscia che le stringeva la gola, inutilmente, e avanzò qualche passo, per aprire il cancello di ferro scuro. Se lo richiuse alle spalle, senza mai dare la schiena alla grande casa, come se contenesse chissà quali mostri, poi procedette a scatti verso la porta. La trovò aperta e la schiuse con un sospiro tremante, cercando di far tacere la voce dentro la sua testa che le imponeva circospezione.
Che ti prende, adesso? A scuola eri coraggiosissima, eppure erano “faccende da Normali”! Non mettermi ansia!
Tu non sei una Normale, sei una Strega! E adesso fila in camera tua, non voglio guai!
Ally strinse i denti e convenne che il suggerimento era più che giusto. Ephram le aveva detto di non far innervosire i Normali. Per evitare inconvenienti, avrebbe fatto attenzione pure a respirare, se proprio doveva! La casa era muta. Erano ognuno nella propria stanza?
Salì le scale più silenziosamente possibile e si chiuse in camera. Sospirò di sollievo e finalmente tolse il giubbotto, che le teneva caldo con tutti i riscaldamenti accesi. Gettò sul letto l’indumento e si guardò allo specchio sulla solita mensola: gli occhi verde menta erano ansiosi e tesi. Strinse le labbra e fece un salto all’indietro quando sentì grattare la porta. Il lieve miagolio la tranquillizzò, aprì la porta di scatto per fare entrare Famiglio, e gliela chiuse dietro, strizzandolo poi in un abbraccio.
<< Ah, amico mio! Che giornata!>> Le scappò un piccolo singhiozzo e sedette sul pavimento, col gatto stretto al petto che fremeva per tranquillizzarla.
Ce l’hai fatta, Ally… Il primo giorno di scuola è passato, non sei contenta?
Inspirò profondamente e rilassò un po’ le braccia. Era così, la scuola era finita per quel giorno. Lacrime di sollievo le inondarono gli occhi.
Quanto sei emotiva, Ally!
Era facilissimo nella sua testa distinguere la voce di Famiglio da quella della… Voce. Famiglio non sarebbe mai stato così esasperante e critico nei suoi confronti.
Certo che sono critica! Ma ti sei vista? C’è un mondo intero là fuori, e tu che fai? Ti chiudi in una stanza a piagnucolare attaccata al tuo sciocco micetto!
Famiglio miagolò in segno di protesta.
<< Ma la senti?>> sospirò stancamente Ally, spingendo indietro la schiena e appoggiandosi alla porta. Da quell’angolazione poteva un po’ tutta la stanza, e aveva di fronte la finestra appannata e orlata di neve, col grosso albero che svettava spoglio verso l’alto. Non voleva nessun altro mondo. Anzi, già quella stanza era troppo grande. E poi, la Voce stessa si era spaventata nell’entrare in casa. Un altro miagolio da Famiglio, che le si accoccolò in grembo. Non ci badare. Riusciamo a convivere tutti pacificamente, dentro la tua testa.
Parli solo perché hai la bocca!
Ally contenne un sospiro. Basta così, Voce. Sono stanca…
Socchiuse gli occhi. Aveva superato le sue prime ore di scuola. Lin era stata gentilissima, un vero tesoro, così socievole che lei quasi non aveva dovuto partecipare. Andava bene. E Don, e Ken… Chi erano gli altri? Jon e Gin. E gli amici di Don di cui non conosceva il nome. E i professori. E il canto!
Oh, no, il canto!
Se ne ricordò all’improvviso, e le uscì un gemito dalle labbra. Avrebbe dovuto di a Ephram di toglierle almeno canto. Strinse gli occhi e cercò di calmare il mal di testa feroce che le pulsava contro le tempie, all'improvviso.

Angolino:

Lucyette, capisco che tu sia confusa! E' solo l'introvuzione di un nuovissimo personaggio, la Voce! Annidata nella mente di Ally, insieme ad un'altra parte di sè che lei stessa crede morta. Mi fa piacere che tu segua le sorti della mia protagonista, ma la strada è ancora lunga, e devono succedere così tante cose! Spero che mi seguirai ancora! Un bacio!

Georgette: Ephram arrossisce vagamente e si incupisce di fronte ai tuoi appunti sui Guaritori... ma in fondo che ne sa lui?^^ Si  tratta di una concezione piuttosto "gotica" della magia, molto oscura. Del resto, in genere le persone razionali e logiche non vedono di buon occhio la magia... vedila come se fosse un ribaltamento di questa concezione. Nella fattispecie, i Maghi del ceto sociale di Ephram (altà nobiltà... maghi puri, insomma, molto sofisticati) non vedono di buon occhio alcuni tipi di abilità, piuttosto "elementari", per dir così. Gli elementi della vita e della morte sono così totalizzanti da fare paura e generare pregiudizi. Dovrò tornare sul punto, perchè non sono convinta di averlo spiegato bene, neanche nel capitolo, purtroppo! E poi, dico io: ma alla fine, chi se ne frega? Se il guaritore guarisce, amen e basta, no? Che senso ha dissanguarli, poveretti! Fai bene a spaventarti, perchè Ehpram e Salem si incontreranno sul serio (saltella sul posto, eccitata) e sarà un'esplosione emotiva! Per quanto riguarda la "bontà"... non mi sento di dare un responso. Cerco di creare dei personaggi a tutto tondo, con pregi e difetti... anche perchè penso che eventuali pregi siano strettamente legati a particolari difetti. E, tornando a Salem... uno bistrattato da tutto il mondo, compresi i genitori, non dev'essere un tipo molto positivo! In più il suo è un dono oscuro: se volesse potrebbe davvero fare del male a qualcuno! Però in fondo è di pasta buona, e conosce troppo la sofferenza per arrecare dolore a terzi! Certo, questo lo sappiamo io e gli amichetti suoi, di certo non il resto della comunità magica! Peccato, vero? Per quanto riguarda Ally: sì, è l'altra se stessa, che fa una fuggevole entrata in scena. In realtà si tratta di un nuovo personaggio, che si trova tra l'una e ... il vuoto dell'altra. Grazie per i complimenti, davvero! Io faccio del mio meglio, e avere dei lettori entusiasti è una gratificazione senza pari!

Addy! Io ti voglio bene! Grazie mille, anche per la pazienza, lo so che ce ne stai mettendo tanta per starmi dietro! Sono felice anch'io che il fantasma torni da dove  è venuto! NVU è il programma di scrittura che serve per pubblicare i capitoli sul sito, e mi disobbedisce sempre!

BlueSmoke, non temere, nei ritardi non mi batte nessuno! Le verità mancate sono un'altra delle tematiche del racconto, in effetti: tutti hanno segreti con gli altri e fanno di tutto per non tradire i propri sospetti/pensieri.... Ephram superman? Oddio, poverello! Non vedo l'ora di farti conoscere Andrew, lui farebbe battute su questa cosa fino all'infinito! I dialoghi interiori si susseguiranno nei prossimi capitoli, per cui è una fortuna che ti piacciano! Meno male! Ally è un po' "divisa" al momento.... però si sta riprendendo, come avrai notato. spero che la Voce sia simpatica (lei di certo non si sforza in questa direzione). Commenterò presto, ti giuro, a tutto quanto! Ma quanto sono rimasta indietro?! Un bacio!

Dark Violet: Allysia soffre di tante cose diverse.....uno degli effetti collaterali di essere brutalmente torturata nell'anima! Grazie dei complimenti! Alla prossima!

 

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: La Fleur