Capitolo
7
Ally
continuò
a saltellare. Strinse forte gli
occhi e cominciò a supplicare col pensiero.
Non
puoi farlo di nuovo? Eh? Te lo
chiedo io stavolta,ti scongiuro! Prendimi! Prenditi il mio corpo, le
mie labbra
la mia mente! Andiamo, Voce, fatti trovare!
E’
inutile, Ally, non torna.
Le comunicò serafico Famiglio.
Da
quando sei diventato così
indisponente? Ti rendi conto di che tragedia sta per succedere? Come
faccio ad
affrontarla da sola!
Si
voltò di nuovo.
VOCE!
Mi
senti? Io non volevo che il Fantasma andasse via, e tu lo hai fatto
andare via
lo stesso! Io non volevo andare al negozio di Magia con Ephram, e tu mi
ci hai
portato lo stesso! Io non volevo niente, e tu mi hai costretto a fare
tutto! E
adesso che ti cerco sparisci nel nulla? Sei ingiusta, ecco cosa sei!
Ingiusta,
meschina e… e…
<<
Insomma, Ally, vuoi sbrigarti? Non arriverai in tempo a scuola! Devi
ancora
fare colazione, e io non posso accompagnarti, ho un appuntamento
all’università!>> strillava Ephram
dal piano di sotto.
Ally
fulminò con un’occhiata lo specchio appoggiato su
una mensola:<< Stupida
voce! Mai che si faccia come dico io!>>
Raccolse
in fretta lo zaino e corse giù per le scale, imbronciata.
Il
miagolio delicato di Famiglio la seguiva a rotta di collo. Non poteva
accompagnarla per via della neve alta in cui sprofondava continuamente.
Ally
aveva paura, ma non avrebbe mai e poi mai messo in pericolo Famiglio.
Per
questo le serviva la Voce. Aveva più coraggio di lei, senza
dubbio. Sembrava
che non temesse il dolore, o la cattiveria, o l’indifferenza.
Ally sapeva
perfino cuocere un uovo, adesso. E preparare i toast, ogni tanto, non
le
risultava più così tragico.
Ma
i giorni di vacanza erano finiti. La spensieratezza
dell’imparare un minimo
di vita Normale, pure.
C’è
una condanna in atto, oggi.
Pensò decisa.
Era
il primo giorno di scuola.
<<
Non ho per niente fame.>>
<<
Tu mangia lo stesso.>>
<<
Darò di stomaco.>>
L’aveva
già fatto svariate volte, quando era lei a cucinare, e non
era una esperienza
piacevole. Aveva già imparato che se non si sentiva bene era
meglio non
mangiare il parmigiano, ad esempio, che lascia la gola dolorante. Le
mele
bollite andavano già meglio.
E
ovviamente neanche a pagare Ephram prepara mele bollite per il primo
giorno di
scuola.
Suo
cugino la soppesava come per verificare
l’attendibilità delle sue parole.
Era
diventato più giulivo ogni giorno che passava, e stava anche
meno attento a
lei. Fortuna che Coone non si rilassava troppo. Il grosso gatto
lanciò
un’occhiata consolatoria a Famiglio, che poi si rivolse a lei.
Ti
accompagna Coone. Non lascerà che
ti perda.
Ah,
grazie tante!
<<
Smettila di fare i capricci, Ally. Cerca di non renderti questa
giornata un
inferno.>>
<<
La fai facile, tu.>> borbottò.
<<
Ehi, io ci sono passato!- le ricordò Ephram - E sono ancora
qui a raccontarlo,
per cui hai buone speranze anche tu. Prendi il tuo sacchetto per il
pranzo,
cerca di non stare troppo isolata dagli altri e per carità
sorridi! Nel tuo
muso lungo di ribalterebbe un carro
armato!>>ridacchiò per la battuta,
che Ally aveva accolto con uno sguardo assassino.
Ally
si sforzò di ingollare qualcosa, ma quando uscì
in giardino già non ricordava
cosa fosse stato. Coone la seguiva, come al solito, con lesti balzi da
un
albero al successivo. Era un gran arrampicatore.
La
ragazza strinse gli occhi e ritentò: Voooce?
Ci sei?
<<
Ally!- sobbalzò e si voltò: Ephram era sulla
porta.- Oggi pomeriggio arrivano i
Normali. Non farti trovare a parlare col gatto, non tenere il muso e
per
nessuna ragione al mondo voglio che li disturbi mentre studiano.
Chiaro?>>
Ally
aggrottò le sopracciglia. <<
Cristallino.>> mormorò sardonica e si
fiondò correndo fuori dal giardino.
Dunque,
Potomac Ave.
Coone
la aspettava sull’albero al limitare della strada e la
accompagnò nel suo
solito modo, miagolando raucamente tutte le volte che era sul punto di
sbagliare strada. Fortuna che era con lei, altrimenti non sarebbe
arrivata mai.
Non aveva abbastanza dimestichezza.
Percorse
tutta la strada.
Il
problema era che stava cercando di ricordare le descrizioni che Ephram
aveva
fatto dei Normali che vivevano con lui. Dunque: Andrew era un ragazzo
biondo. Nella foto
che Ephram le aveva
mostrato erano tutti e tre, ed Andrew aveva un gran sorriso e
l’espressione
allegra, la
corporatura robusta, ed era
parecchio alto. Boone invece era smilzo, con l’aria seria. E
Charlotte, l’unica
ragazza a parte lei… Aveva i capelli castani,
l’aria gentile. Le aveva detto
che era la sorella di Boone, ma quei due non si assomigliavano se non
lontanamente. Charlotte era chiara e gentile d’aspetto, Boone era scuro come la
notte. Che stranezza.
Un
altro miagolio rauco la fece svoltare in Delaware Ave.
Ally
svolta l’angolo e lì c’era Linden Ave.
Si fermò, col fiato corto. L’autobus si
avvicinava. Salutò Coone con un cenno della mano.
Neanche
sull’autobus e già sudata. Voce
maledetta!
Fu
sorpresa di trovare sul bus ragazzi più giovani di lei, poi
ricordò che in
America la patente di prende a 16 anni. Sospirò. Lei ne aveva 17 compiuti. Appena
arrivata e già si sentiva
indietro rispetto agli altri.
Fortuna
che Ephram aveva già consegnato i documenti necessari
all’iscrizione nella
segreteria! Aveva
già ricevuto il suo
orario delle lezioni. E controllando i programmi si era resa conto che
una gran
parte lei l’aveva già seguita in Scozia.
In
Scozia ti hanno fornito un’ottima
istruzione, Ally cara, ma qui vedrai quanto ti divertirai!
Voce!
Ally
vide un posto libero e si affrettò a sedersi, sbilanciata
dagli scossoni del
bus.
Non
ho intenzione di aiutarti, oggi.
Solo qualche suggerimento qua e là….
Sta’ lontana da quel tizio col cappello
rosso. Ti punta da quando sei salita.
Ally
gli lanciò un’occhiataccia.
Perché
non vuoi aiutarmi?
Questo
riguarda la tua vita da Normale.
Devi sbrigartela da sola.
Ally
fissò fuori dal finestrino le strade bianchissime.
Non
so se ce la farò.
Silenzio.
Ally
arricciò il naso. Il bus sboccava in Delaware Road e
proseguiva dritto, poi di
nuovo a destra.
Fermata.
Ally
scese mentre qualcuno la spintonava da dietro. Un altro passo ed eccola
lì… La
scuola.
La Kenmore West Senior High
School si
stagliava in tutta la sua imponenza davanti a lei. Ally
deglutì e chiuse gli
occhi.
Suggerimenti?
Un
completo disastro.
Ecco
come si sentì Ally dal primo all'ultimo istante del suo
primo giorno alla
Kenmore: i ragazzi le lanciavano strane occhiate fin da quando era
scesa dal
bus e lei aveva cercato disperatamente il bagno delle ragazze.
Così si era
persa ed era arrivata in ritardo alla prima lezione del primo giorno
dopo
Natale. Il professore era stato abbastanza clemente, ma lei si sentiva
comunque
completamente impacciata. All'improvviso si rendeva conto di quanto
fossero
attillati i suoi jeans e colorati i suoi maglioni rispetto agli abiti
lunghi e
scuri che prediligeva in Scozia. E sembrava che anche tutta quella
gente lo
notasse, cosa ancora peggiore, secondo il suo punto di vista.
Avrebbe
voluto che Famiglio accanto. La Voce interveniva a intermittenza, solo
per
svegliarla in ritardo dalle sue fantasie quando un professore le faceva
una
domanda. Dall'ultima volta, in cui Ally le aveva chiesto un minimo di
tempismo,
doveva essersi offesa e non si era più fatta viva.
Inglese,
matematica, chimica, educazione fisica. Le sue lezioni della mattina.
A
Inglese conobbe ‘Jon’, che la guardava come se
fosse un pasticcino e ogni tanto
si leccava le labbra come se volesse assaggiarla. Sfortunatamente per
lui e per
lei, non era un bello spettacolo. La salvò
‘Gin’, che si presentò come
“alcolica come il mio nome!” senza che Ally capisse
cosa intendeva, visto che
non aveva mai bevuto che buoni vini francesi in casa sua, e inoltre
Ephram le
aveva spiegato che in America i giovani non potevano bere fino ai 21
anni… La
presentazione le parve un po’ strana, ma almeno
‘Gin’ non la guardava
mettendola a disagio come ‘Jon’… un
disagio diverso però sì.
A
matematica conobbe ‘Lin’, una ragazza cinese
dall’aria simpatica. Ally si era
seduta sull’orlo della sedia e lei passando le aveva
sussurrato “Rilassati,
‘quella nuova’!”
Già,
per tutti lei era ‘quella nuova’.
Chimica.
Be’, già meglio. Era una materia così
nuova per lei che riuscì a distrarsi
dalle sue preoccupazioni. E nessuno le rivolse la parola…
Sì, le sarebbe
piaciuta chimica.
A
Educazione Fisica fu la volta di ‘Don’, un ragazzo
proprio bello. Aveva un
sorriso smagliante e la guardava da sotto in su. Quando Ally gli
inciampò
addosso sembrò che lui non se la prendesse, anzi,
cominciò a tallonarla per
tutta la lezione e insistette per portarla a pranzo al suo tavolo, a
mensa.
Pranzo.
Gli amici di ‘Don’ erano… strani.
Davvero strani da morire. Era l’unica ragazza
al tavolo e ne fu consapevole per tutto il tempo. Non era piacevole.
Per
questo fu lieta di fuggire dalla sala mensa…
finché non lesse il nome della
lezione successiva.
Di
tutte le materie artistiche a cui
Ephram poteva iscrivermi, giusto canto!
Il
resto dell'orario le andava bene, anzi, era perfetto. Ma canto?
Era
uno dei suoi pezzi forti in Scozia, e sua madre le dava lezioni quasi
ogni
pomeriggio. Se non avesse sposato un McNamara sarebbe diventata una
cantante
professionista e Allysia aveva ereditato il suo talento.
Allysia,
appunto. Certo non Ally, che parlava a bassa voce e se poteva evitava
di
rispondere, in faccia a tutti quegli estranei che la soppesavano. Si
sentiva
aliena. E la convinzione che lei lo era davvero peggiorava l'insieme e
lo
rendeva del tutto spaventoso. Inoltre, dappertutto coppiette si
scambiavano
effusioni, una vista che la sconvolgeva perchè il clima
della scuola scozzese
era incredibilmente rigido e lei non era mai uscita dal minuscolo paese
magico
in cui si trovava la Casa dei McNamara.
I
suoi guai non erano destinati a finire.
Entrò
nella sala canto così nervosa che non si accorse della
presenza di ‘Lin’, e la
ragazza orientale la strattonò, con poca grazia ma con un
certo effetto.
<<
Accidenti, non sapevo che cantassi!>>
Ally
abbozzò una smorfia:<< Mi ha iscritto mio
cugino a questa lezione. Non ne
avevo idea…>>
‘Lin’
sorrise:<< Oh, non preoccuparti. Vedrai,riusciremo a
tirarti fuori la
magia del canto!>>
<< Ah, be’,
allora…>>
La
lezione scorreva lenta.
Tanto
aspetto il colpo di
grazia.
La
signora Kildanen, norvegese, e
impressionante per la vivacità, vista la provenienza, aveva
una voce delicata e
piena.
Carina,
eh?
Ally
sobbalzò.
Voce!
Tranquilla,
bambina.
Un
sospiro? Sì, un sospiro nella sua
testa. Ally scosse il capo. Era del tutto impazzita, e fortunata se
nessuno se
n'era accorto.
'Lin'
la fissava un po'
perplessa:<< Tutto bene, Ally?>>
<<
Sì, sì. Carina la
Kildanen.>>
La
ragazza orientale le sorrise on un
certo entusiasmo:<< Secondo me è un genio.
Domani iniziano le audizioni:
ti piacerà da impazzire.>>
Ally
evitò proprio di rispondere.
Spagnolo
andò meglio. Conobbe ‘Ken’.
Santo
Cielo, in questa scuola hanno tutti nomi di tre lettere?
Fece la voce, che suonava un po’
esasperata.
E
che finiscono in ‘n’!
Completò Ally con un sorrisetto. Era contenta
perché finalmente poteva
tornarsene a casa. Chiaro che ‘Ken’, che ancora
parlava, lo prese per un
incoraggiamento e le fece perdere tempo.
Uscì
di corsa dal cancello, solo per
vedere il suo autobus allontanarsi. Era buio. Troppo buio. Per un
attimo pensò
di tornare a scuola e telefonare a Ephram. Poi uno strombazzare allegro
la
distrasse.
<<
Ehi, ‘quella nuova’!—esclamò
‘Lin’ allegra abbassando il
finestrino—Serve uno strappo a casa?>>
<<
Oh, sì! Grazie, grazie,
grazie!>> e si fiondò allo sportello, sentendo
che almeno una cosa stava
andando bene, nella sua giornata.
<<
Allora, Ally, com’è Buffalo
per te?>> chiese ‘Lin’ allegra,
quando ebbe avuto il suo indirizzo.
Ally
si strinse nelle spalle:<<
Non è che abbia girato molto, onestamente. Mi perdo
già nella via di casa, se
non c’è Co.. mio cugino.>> si
corresse di colpo. Ephram le aveva detto di
non far scoprire che parlava col gatto! C’era mancato poco!
‘Lin’
non sembrò accorgersi
dell’improvviso cambiamento di tono e non rispose subito. Era
concentrata sulla
strada. Ally sospirò di nuovo sollevata, e cercò
di godersi il tragitto. Era
raro che girasse in automobile, in Scozia. Le Streghe e i Maghi
potevano muoversi
nelle maniere più disparate grazie alle loro
abilità. Quel pensiero le causò un
piccolo scossone interiore. Lei non aveva più
abilità.
Solo
una Voce…
<<
Devi proprio uscire, Ally.
Buffalo è magnifica in questa stagione! E poi - le
lanciò un’occhiata maliziosa
e fugace- sbaglio o ‘Don’ ti fa gli occhi
dolci?>>
E
che vuol dire?
Borbottò la Voce nella sua testa, scontrosa.
Mancò
poco che, Ally, distratta,
ripetesse a voce alta quelle parole burbere. Cercò di
riprendersi e contrasse
le labbra in una specie di sorriso:<< Ah,
sì?>>
Ma
si perse di nuovo nei suoi pensieri
mentre ‘Lin’ ribatteva, tanto da non accorgersi
quando smise di parlare e
accostò l’auto al marciapiede.
<<
Ally? Ma ci sei?>>
chiese confusa.
La
ragazza sobbalzò e si guardò
attorno. Arrossì sentendo ‘Lin’
sospirare.<< Sei sempre così
distratta?>> le chiese bonariamente.
Ally
chinò il capo e si morse il labbro
inferiore:<< Scusami, ‘Lin’. Devo
essere stanca…>>
La
ragazza rise, gentilmente.<<
Non preoccuparti, il primo giorno capita a tutti. Sei a casa,
credo.>>
Ally
fissò di scatto fuori dal
finestrino.
<<
Oh, sì! Grazie! Grazie mille,
‘Lin’, non ti ringrazierò mai
abbastanza!>>
Il
tono era così riconoscente che la
ragazza orientale rise di nuovo:<<
Non esagerare, adesso! Vai a riposare, domani voglio
sentire la tua voce
da usignolo!>>
Quella
battuta la gelò, ricordandole
che l’indomani si sarebbero svolte le nuove audizioni. Chiuse
di scatto lo
sportello mormorando un saluto.
Seguì
con lo sguardo la vecchia auto
blu scuro allontanarsi, e quando fece per tirare un sospiro colse un
movimento
sull’albero accanto a lei.
Sobbalzò.
<<
Coon!>> Lo fissò
desolata. Sembrava
guardarla
compassionevole.
<<
Sono già dentro gli
ospiti?>>
Ovviamente
non le rispose. Cominciava a
capire come di sentiva Ephram di tanto in tanto, quando chiamava tutti
per
pranzo e nessuno gli rispondeva.
Fissò in ansia il cancello del giardino tutto innevato. Il
viaggio in auto era
stato stressante oltre misura, e anche la casa non le sembrava
più sicura come
l’aveva trovata negli ultimi tempi. Gli ospiti di Ephram
dovevano essere già
dentro, se poteva considerare il silenzio di Coon una risposta. Di
solito era
più espressivo.. Rabbrividì e si strinse nel
giubbotto elasticizzato, cercando
con gli occhi Coon, senza riuscire a vederlo. Sparito di nuovo. Le mani
affondate nelle tasche, cercò di deglutire
l’angoscia che le stringeva la gola,
inutilmente, e avanzò qualche passo, per aprire il cancello
di ferro scuro. Se
lo richiuse alle spalle, senza mai dare la schiena alla grande casa,
come se
contenesse chissà quali mostri, poi procedette a scatti
verso la porta. La
trovò aperta e la schiuse con un sospiro tremante, cercando
di far tacere la
voce dentro la sua testa che le imponeva circospezione.
Che ti prende, adesso? A scuola eri coraggiosissima, eppure
erano “faccende
da Normali”! Non mettermi ansia!
Tu non sei una Normale, sei una Strega! E adesso fila in
camera tua, non
voglio guai!
Ally strinse i denti e convenne che il suggerimento era più
che giusto. Ephram
le aveva detto di non far innervosire i Normali. Per evitare
inconvenienti,
avrebbe fatto attenzione pure a respirare, se proprio doveva! La casa
era muta.
Erano ognuno nella propria stanza?
Salì le scale più silenziosamente possibile e si
chiuse in camera. Sospirò di
sollievo e finalmente tolse il giubbotto, che le teneva caldo con tutti
i
riscaldamenti accesi. Gettò sul letto l’indumento
e si guardò allo specchio
sulla solita mensola: gli occhi verde menta erano ansiosi e tesi.
Strinse le
labbra e fece un salto all’indietro quando sentì
grattare la porta. Il lieve
miagolio la tranquillizzò, aprì la porta di
scatto per fare entrare Famiglio, e
gliela chiuse dietro, strizzandolo poi in un abbraccio.
<< Ah, amico mio! Che giornata!>> Le
scappò un piccolo singhiozzo e
sedette sul pavimento, col gatto stretto al petto che fremeva per
tranquillizzarla.
Ce l’hai fatta, Ally… Il primo giorno di
scuola è passato, non sei contenta?
Inspirò profondamente e rilassò un po’
le braccia. Era così, la scuola era
finita per quel giorno. Lacrime di sollievo le inondarono gli occhi.
Quanto sei emotiva, Ally!
Era facilissimo nella sua testa distinguere la voce di Famiglio da
quella
della… Voce. Famiglio non sarebbe mai stato così
esasperante e critico nei suoi
confronti.
Certo che sono critica! Ma ti sei vista?
C’è un mondo intero là fuori, e tu
che fai? Ti chiudi in una stanza a piagnucolare attaccata al tuo
sciocco
micetto!
Famiglio miagolò in segno di protesta.
<< Ma la senti?>> sospirò
stancamente Ally, spingendo indietro la
schiena e appoggiandosi alla porta. Da quell’angolazione
poteva un po’ tutta la
stanza, e aveva di fronte la finestra appannata e orlata di neve, col
grosso
albero che svettava spoglio verso l’alto. Non voleva nessun
altro mondo. Anzi,
già quella stanza era troppo grande. E poi, la Voce stessa
si era spaventata
nell’entrare in casa. Un altro miagolio da Famiglio, che le
si accoccolò in
grembo. Non ci badare. Riusciamo a convivere tutti
pacificamente, dentro la
tua testa.
Parli solo perché hai la bocca!
Ally contenne un sospiro. Basta così, Voce. Sono
stanca…
Socchiuse gli occhi. Aveva superato le sue prime ore di scuola. Lin era
stata
gentilissima, un vero tesoro, così socievole che lei quasi
non aveva dovuto
partecipare. Andava bene. E Don, e Ken… Chi erano gli altri?
Jon e Gin. E gli
amici di Don di cui non conosceva il nome. E i professori. E il canto!
Oh, no, il canto!
Se ne ricordò all’improvviso, e le uscì
un gemito dalle labbra. Avrebbe dovuto
di a Ephram di toglierle almeno canto. Strinse gli occhi e
cercò di calmare il
mal di testa feroce che le pulsava contro le tempie, all'improvviso.
Angolino:
Lucyette, capisco che tu sia confusa! E' solo l'introvuzione di un nuovissimo personaggio, la Voce! Annidata nella mente di Ally, insieme ad un'altra parte di sè che lei stessa crede morta. Mi fa piacere che tu segua le sorti della mia protagonista, ma la strada è ancora lunga, e devono succedere così tante cose! Spero che mi seguirai ancora! Un bacio!
Georgette: Ephram arrossisce vagamente e si incupisce di fronte ai tuoi appunti sui Guaritori... ma in fondo che ne sa lui?^^ Si tratta di una concezione piuttosto "gotica" della magia, molto oscura. Del resto, in genere le persone razionali e logiche non vedono di buon occhio la magia... vedila come se fosse un ribaltamento di questa concezione. Nella fattispecie, i Maghi del ceto sociale di Ephram (altà nobiltà... maghi puri, insomma, molto sofisticati) non vedono di buon occhio alcuni tipi di abilità, piuttosto "elementari", per dir così. Gli elementi della vita e della morte sono così totalizzanti da fare paura e generare pregiudizi. Dovrò tornare sul punto, perchè non sono convinta di averlo spiegato bene, neanche nel capitolo, purtroppo! E poi, dico io: ma alla fine, chi se ne frega? Se il guaritore guarisce, amen e basta, no? Che senso ha dissanguarli, poveretti! Fai bene a spaventarti, perchè Ehpram e Salem si incontreranno sul serio (saltella sul posto, eccitata) e sarà un'esplosione emotiva! Per quanto riguarda la "bontà"... non mi sento di dare un responso. Cerco di creare dei personaggi a tutto tondo, con pregi e difetti... anche perchè penso che eventuali pregi siano strettamente legati a particolari difetti. E, tornando a Salem... uno bistrattato da tutto il mondo, compresi i genitori, non dev'essere un tipo molto positivo! In più il suo è un dono oscuro: se volesse potrebbe davvero fare del male a qualcuno! Però in fondo è di pasta buona, e conosce troppo la sofferenza per arrecare dolore a terzi! Certo, questo lo sappiamo io e gli amichetti suoi, di certo non il resto della comunità magica! Peccato, vero? Per quanto riguarda Ally: sì, è l'altra se stessa, che fa una fuggevole entrata in scena. In realtà si tratta di un nuovo personaggio, che si trova tra l'una e ... il vuoto dell'altra. Grazie per i complimenti, davvero! Io faccio del mio meglio, e avere dei lettori entusiasti è una gratificazione senza pari!
Addy! Io ti voglio bene! Grazie mille, anche per la pazienza, lo so che ce ne stai mettendo tanta per starmi dietro! Sono felice anch'io che il fantasma torni da dove è venuto! NVU è il programma di scrittura che serve per pubblicare i capitoli sul sito, e mi disobbedisce sempre!BlueSmoke, non temere, nei ritardi non mi batte nessuno! Le verità mancate sono un'altra delle tematiche del racconto, in effetti: tutti hanno segreti con gli altri e fanno di tutto per non tradire i propri sospetti/pensieri.... Ephram superman? Oddio, poverello! Non vedo l'ora di farti conoscere Andrew, lui farebbe battute su questa cosa fino all'infinito! I dialoghi interiori si susseguiranno nei prossimi capitoli, per cui è una fortuna che ti piacciano! Meno male! Ally è un po' "divisa" al momento.... però si sta riprendendo, come avrai notato. spero che la Voce sia simpatica (lei di certo non si sforza in questa direzione). Commenterò presto, ti giuro, a tutto quanto! Ma quanto sono rimasta indietro?! Un bacio!
Dark Violet: Allysia soffre di tante cose diverse.....uno degli effetti collaterali di essere brutalmente torturata nell'anima! Grazie dei complimenti! Alla prossima!