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Autore: schwarzlight    05/04/2010    1 recensioni
Ottocento anni fa, dopo la seconda guerra tra umani e draghi, il sovrano di questi ultimi sigillò per sempre l'entrata del loro mondo, del cielo. Da quel momento, nessuna di quelle nobili creature fu più vista sulla terra, portando via con sé la conoscienza della magia.
Si dice, però, che i discendenti della stirpe reale vivano ancora assieme a noi, confondendosi fra la gente, e che solo essi siano in grado di accedere al Thuaidh Caiseal, il Castello del Nord, dove risiede la magia più potente.

Roinn, giovane imperatore che cerca l'ultima, grande magia.
Amaryllis, appartenente al casato degli Amaltheren e incaricata di trovare una persona che non ha volto, né nome: l'ultimo discendente dei draghi.
Ma quando il tradimento si insinua a corte, Amaryllis è costretta a nascondersi, a combattere per la propria verità, coadiuvata dal disertore Saber, il cupo ma affascinante Jag e la bella Nivalis, e Lynx, uno strano ragazzo che sa fin troppe cose.
E l'erede dei draghi è più vicino di quanto sembri.
Una figura dalla raffinata bellezza, fiera, emerse dall'ombra. Il riverbero argenteo dei suoi occhi li incantò, inchiodandoli sul posto, incapaci perfino di muoversi.
- Benvenuti nel Thuaidh Caiseal. - disse con voce morbida e vibrante - Io sono l'ultimo drago di questo mondo.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Heir'
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the heir of the dragon - capitolo I
Capitolo I



- Hilda, quanto ne sai sul conto dei draghi?

- Su... sui draghi, mia signora?!

La cameriera si interruppe dal versare il thè e guardò meravigliata la giovane donna adagiata sul divanetto del salotto. Amaryllis apparteneva a una delle famiglie nobili più influenti della regione, i marchesi Amaltheren. Conosciuti soprattutto come abili commercianti e diplomatici, i membri di questo casato servivano da generazioni la famiglia reale con estrema lealtà.
Fra i più alti esponenti della gerarchia militare, però, la loro fama era dovuta ad un altro motivo. Perchè se l'esercito era la spada che respingeva e annientava i nemici dell'impero, gli Amaltheren erano il veleno invisibile che li consumava dall'interno: in poche parole spie.
E quando non dovevano infiltrarsi tra le fila nemiche, i compiti loro affidati direttamente dall'imperatore variavano dallo sgominare una banda di predatori al contrastare gli intrighi politici di certi nobili di dubbia fedeltà al loro regnante. Con ogni mezzo.
Ciò che non poteva esser regolato dalla legge veniva affidato a loro, e questo ruolo richiedeva una fitta rete di informatori, cosicché da essere a conoscenza di tutto ciò che avveniva in ogni singolo villaggio dell'impero; e allo stesso modo erano in contatto con le più grandi organizzazioni criminali, come i Mercenari di Salinger, un vasto gruppo di assassini professionisti.

Ma questa volta, l'incarico affidatogli dall'imperatore poteva rivelarsi il più difficile mai affrontato. Investigare su una possibile discendenza dei draghi, infatti, non si poteva definire esattamente un compito semplice... Più che di fatti, qui si parlava quasi di mitologia.
Amaryllis Amaltheren, appartenente al ramo principale del casato, da giorni non faceva altro che passare da un volume all'altro dell'immensa biblioteca di palazzo e del santuario, raccogliendo più informazioni possibili su quelle creature leggendarie.

- Sì, sui draghi. Immagino che la tradizione popolare sia piena di leggende su di loro, no? Parlamene.

- Oh, certamente... La più famosa parla del primo confinamento nel regno aldilà del cielo. Dopo che i regni degli uomini si erano alleati contro di loro, il re dei draghi decise di abbandonare questo mondo, sigillando l'entrata del cielo.

- E del
Thuaidh Caiseal sai dirmi nulla? - la interruppe la ragazza.

- Il Palazzo del Nord, intendete? Solamente che era la residenza della corte dei draghi e che si dice custodisca la magia più potente mai esistita.

La nobile rimase pensierosa per un attimo. Quello che le aveva detto Hilda non era nulla di più rispetto a ciò che dicevano i testi da lei consultati fino a quel momento. Anche alla domanda su un modo per riconoscere i discendenti dei draghi le rispose esattamente come i libri: non c'era un modo. Essi avevano due forme, una umana e una da drago, e non c'era verso di riconoscerli, se non per la bellezza particolare e l'atteggiamento fiero che li contraddistingueva.
Dopo aver congedato Hilda, Amaryllis andò alla scrivania, e consultò di nuovo la lettera con la descrizione dell'incarico. Perchè quell'improvviso interesse del suo re verso i draghi? Non era da lui impiegare i suoi migliori agenti in una ricerca senza fondamenti come quella. Che avesse a che fare con l'incidente di tre anni prima? Ma se così fosse... qual era il nesso fra le due cose?

I suoi pensieri vennero interrotti dall'arrivo di suo padre, il capo del casato Seridan Amaltheren, da cui aveva ereditato i capelli biondi e l'acuta intelligenza, nonché la dedizione verso i suoi doveri. Il carattere calmo e riflessivo, i tratti delicati e il celeste degli occhi li aveva presi invece dalla madre, Lilian, deceduta ormai da una decina d'anni.
L'uomo, dall'atteggiamento sempre serio e autoritario, pose una piccolo tubo metallico contenente una pergamena sulla scrivania in ebano.

- Amaryllis, ci sono degli eventi che potrebbero essere connessi al caso di cui ci stiamo occupando, e ho bisogno di qualcuno che vada a investigare. Te la sentiresti?


***


Si guardò allo specchio. Appariva strana in quei vestiti: solitamente indossava ricchi abiti di velluto ornati con pizzi pregiati e gemme, non certo tuniche usurate e pantaloni di pelle logora! ...Ma le piaceva. Le piaceva doversi travestire da popolana, le piaceva dover nascondere il suo viso con il cappuccio di un vecchio mantello. Le piaceva, perchè era la prima volta che un incarico simile le veniva affidato, e non voleva deludere suo padre che le aveva concesso una tale responsabilità. D'altronde infiltrarsi fra i delinquenti del terzo livello era pur sempre un compito pericoloso, il che voleva dire dover essere molto abili. Ed esser considerata degna di ciò la rendeva orgogliosa.
Uscì dalla porta di servizio, quella usata dai servi, badando di non farsi vedere da nessuno. In tutta fretta imboccò la via che l'avrebbe portata verso il portone d'accesso al primo livello, per poi scendere al secondo. Una volta arrivata lì, attraversò le strade più affollate, mischiandosi ai mercanti e ai loro clienti, e passando la grande Piazza del Mercato, ripensò al suo obbiettivo.

Proprio un paio di giorni prima, c'era stata una grande esplosione notturna in uno dei santuari del secondo livello. Secondo i sacerdoti, erano stati dei ladri, ma la guardia cittadina ancora non capiva come potessero aver appiccato il fuoco ad una struttura completamente costruita in pietra. Altri eventi simili erano già accaduti, e tra tutti il più inspiegabile era sicuramente il caso di una bottega d'armi. Poteva essere classificato come semplice furto, ma c'era un particolare che aveva destato l'attenzione di molti: il cancello in acciaio dell'entrata era stato completamente fuso. Tutto ciò che rimaneva era una ammasso di metallo informe ormai solidificato.
In tutto l'impero non esisteva nessuna arma capace di fare ciò, e sarebbe servito il calore di un vulcano per scioglierla...o la magia. E la magia non poteva essere insegnata agli uomini se non dai draghi.
Ed ecco che appariva una pista per i discendenti di Arran.

Amaryllis varcò il grande portone della cinta muraria. Il suo compito era di trovare chi aveva causato quegli incidenti, e qual era il posto migliore se non il terzo livello?
Deviò dalla strada principale e imboccò una delle vie secondarie, sempre più verso l'interno del quartiere. Quello era il regno dei ladri e dei malfattori, e a ogni passo poteva essere aggredita alle spalle da uno di essi. Ma a lei piaceva la sensazione di pericolo, sentire il battito accelerato del cuore. Era per quello che aveva deciso di seguire le orme di suo padre nel servire l'imperatore come agente speciale.
A un certo punto incrociò un gruppo di tre uomini dall'aria disonesta fin troppo ovvia. Probabilmente erano parte di qualche organizzazione, e a giudicare dal tipo di armi, sembravano proprio dei ladri della Gilda di Seor, la più pericolosa di tutta
Varadiél. Sorrise impercettibilmente e si avviò verso di loro, tenendo il pugnale a portata di mano.
Ora la sua missione era veramente iniziata.

---

Ecco....sembra che ce l'abbia fatta a postare questo (breve e inutile) capitolo @_@
ok, la spiegazione è che febbraio era periodo di esami, e....proprio questo capitolo non riuscivo a cominciarlo @_@
ma finalmente ho sistemato, ed ecco qua!^^
spero che sia piaciuto (ma soprattutto che non ci siano errori °_°)
ora dovrei tenere un ritmo di un aggiornamento al mese....difficile che riesca a fare di più con l'università, ma...non si sa mai!*_*
detto ciò...alla prossima!^^

@Elos: grazie per aver letto anche questa mia storia!^^ (e soprattutto per la recensione 8D)
della formattazione me n'ero già accorta....ma proprio non riuscivo a spezzettare di più in paragrafi per rendere più facile la lettura...(ci avevo provato, seriamente, ma...ho fallito miseramente >_>) spero di aver risolto con questo chap °_°
per il resto sono veramente felice dei tuoi complimenti e soprattutto della curiosità che ho suscitato!^^
(ah, e tranquilla...non sei la sola ad avere una certa fissazione per i draghi *_*)
spero ti sia piaciuto anche questo capitolo!
ciau!XD
   
 
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