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Autore: DreamGirl91    13/04/2010    3 recensioni
Murtagh è prigioniero a Uru'Baen nel castello di Galbatorix... ma una frase del re lo farà ritornare con la mente a tempi più felici. E forse il ricordo di una persona speciale sarà la chiave per riconquistare la libertà [Murtagh/Nasuada] POSSIBILI SPOILER DI "BRISINGR" NEI PROSSIMI CAPITOLI
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Murtagh, Nasuada
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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FATE&CHOICES

-Allora è deciso.- disse Saphira. -Murtagh e Castigo combatteranno.-
Nasuada alzò di nuovo gli occhi verso di lui, impotente. Per la seconda volta, incontrò il suo sguardo, ma questa volta non lo trovò freddo, o indifferente.
Era piuttosto triste e rassegnato.
-Mi dispiace,- sembrava dire. -Ma tu hai fatto la tua scelta, e io ho dovuto fare la mia.-
Nasuada sentì le lacrime premere per uscire, ma si trattenne. Distolse lo sguardo e uscì dalla sua tenda insieme agli altri, pregando con tutte le sue forze che a Murtagh non capitasse niente di male.



12. Scelte...

Nasuada passò tutta la durata della battaglia a fare avanti e indietro nella sua tenda, con il respiro affannoso e il cuore che le batteva a mille, pregando qualsiasi divinità conosciuta che Murtagh ne uscisse vivo.
Poi, finalmente, la fine.
E il rapporto dei suoi uomini.
La regina dei Varden ebbe un sussulto quando lo lesse. Erano riusciti a respingere l'attacco dei nemici, certo, ma a un caro prezzo: decine di morti e centinaia di feriti. Nasuada si sentì stringere il cuore. Decine di famiglie spezzate, decine di bambini che non avrebbero visto tornare i propri genitori. Era ovvio che capitasse in una battaglia, ma la verità era che la giovane si sentiva colpevole, dannatamente colpevole. Sentiva che sarebbe dovuta essere sul campo insieme ai suoi uomini, e non lì nella sua tenda. Non era stata una sua decisione, ma lei avrebbe dovuto opporsi con più forza. Si passò una mano sul volto, mentre leggeva e rileggeva il rapporto. Come se continuare a leggere quello stupidissimo foglio potesse cambiare le cose...
Improvvisamente si udì uno schianto, e la testa di un bel drago blu apparve a pochi centimetri da Nasuada.
"Saphira!" esclamò la giovane, colta di sopresa.
-Nasuada, devi venire immediatamente!-
Il tono della dragonessa bastò a mettere la regina dei Varden in allarme.
"Che cos'è successo?"
Saphira esitò un istante, guardando con apprensione la giovane.
-Murtagh- disse semplicemente alla fine. -E' rimasto ferito gravemente.-
Nasuada si sentì svenire. 'Murtagh' e 'ferito gravemente' non si sarebbero mai dovuti trovare nella stessa frase.
"No!" sussurrò con le poche forze che le rimanevano. Era pallida, e tremava violentemente. "Dov'è? Che cos'ha? Cosa...?"
-Calmati, ti prego,- disse Saphira dolcemente.
"Non voglio calmarmi!" protestò con forza la regina dei Varden, sempre più pallida. "Voglio solo sapere dov'è Murtagh!"
La dragonessa la considerò per qualche istante.
-Angela lo stava curando quando sono venuta qui,- disse infine. -E' nella sua tenda.-
Senza curarsi di aggiungere altro, Nasuada uscì dalla sua tenda, e si mise a correre a perdifiato. Non le interessava che a momenti si sarebbe dovuta riunire con gli altri per discutere della battaglia appena avvenuta, delle strategie future e di altre cose che in quel momento le sembravano totalmente sciocche e inutili. Sicuramente Saphira l'avrebbe giustificata.
Non ci mise molto a raggiungere la tenda di Murtagh. Si avvicinò a Castigo, che stava di guardia all'ingresso.
"Castigo!" disse affannata. "Come sta?"
Il drago la guardo con rabbia.
-Proprio tu vieni a chiedermi come sta?-
Il suo pensiero era quasi un urlo. Nasuada rimase in silenzio, a bocca aperta. Non era abituata a tanta ostilità da parte sua.
-Non ha magiato per giorni, ha pianto più di una volta, non sorride dal giorno in cui l'hai lasciato, ecco come sta!- gridò ancora, con veemenza.
"Castigo, io..."
-Tu! Tu sei la causa di tutto questo!-
"N-no..." protestò debolmente lei. Ma il suo cuore dava ragione al drago.
-Ah no? Non sei la causa del suo dannarsi l'anima? Non sei la causa della sua decisione di combattere oggi, nella speranza di smettere anche solo per un secondo di pensare a te? Non sei forse la causa della distrazione che oggi gli è quasi costata la vita? Guardami negli occhi e dimmi che non sei la sola responsabile di tutto questo.-
Non se la sentì di negare, anche perché il suo cuore ruggiva approvazione ad ogni parola di Castigo.
"Io... non volevo!" disse invece. "Non avrei mai voluto fargli del male!"
-Eppure l'hai fatto.- replicò il drago con freddezza. -Ringrazia solo che Angela abbia detto che sopravviverà.-
Nasuada sentì un enorme sollievo nel cuore. Murtagh sarebbe sopravvissuto. Questa era l'unica cosa davvero importante.
"Non per mia scelta," disse ancora. "Se avessi potuto scegliere..."
-Ce l'avevi una scelta, e non stare qui a raccontarmi storie.- rispose Castigo. -Potevi scegliere di ascoltare quel buffone di Eragon, o il tuo compagno. Potevi scegliere se rendere felici i Varden, o l'uomo che dicevi di amare. Potevi scegliere Orrin, o Murtagh. Hai fatto la tua scelta, ora pagane le conseguenze.-
"Castigo, ti prego..." supplicò Nasuada. "Fammi entrare, solo per un secondo. Voglio solo..."
-No.-
"Ti prego! Ho bisogno di vederlo, di sapere che sta bene..."
-Ti do una mano io.- replicò il drago tagliente. -La sua faccia non è cambiata dall'ultima volta, e bene non sta affatto, grazie a te. Finito?-
"Castigo..."
-Come se te ne importasse qualcosa, poi!- aggiunse Castigo, con una risata amara.
Fu il turno di Nasuada di arrabbiarsi.
"Come osi?" urlò. "Mi importa, e lo sai benissimo! Altroché se mi importa!"
-Se ti fosse importato avresti agito diversamente. Qui dentro non entri, dovessi passare sul mio cadavere. E ora vat...-
Il drago si interruppe, come se qualcuno l'avesse chiamato. Si accigliò.
"Castigo...?" tentò la giovane.
Lui sembrò essere riportato alla realtà dalla sua voce. La considerò per qualche secondo.
Sbuffò sonoramente.
-Entra,- le disse poi.
Nasuada rimase oltremodo stupita da questo improvviso cambiamento.
"Che cos...?"
-Se vuoi il mio parere, non meriti di stare accanto a lui adesso,- disse il drago senza troppi giri di parole. -Ma là dentro c'è un Cavaliere profondamente addormentato che pare desideri molto averti accanto a sé, e io, al contrario di qualcun altro, scelgo di mettere al primo posto i suoi desideri e la sua felicità.-
E si fece da parte.
La giovane si avvicinò all'entrata della tenda e, lanciò un'ultima triste occhiata a Castigo. Voleva bene al drago, le dispiaceva aver perso la sua amicizia.
"Io capisco perché tu ce l'abbia con me, Castigo," gli disse senza osare guardarlo. "Lo so che se Murtagh soffre la colpa è solo mia. Ma ti prego di credere che sono sincera quando dico che mi dispiace, che non avrei mai voluto fargli male... io lo amo."
E, senza attendere risposta, entrò.
Appena vide il corpo di Murtagh sul letto, tutto il resto sparì. Il colore abbandonò definitivamente le sue guance, il suo battito accelerò e i suoi occhi si riempirono di lacrime mentre si sedeva delicatamente sul letto e guardava il volto del ragazzo.
Molte ferite erano state già curate da Angela, altre rimanevano a segnare profondamente il suo corpo.
Senza alcun desiderio di trattenerle oltre, Nasuada permise alle lacrime di uscire e iniziare a scorrere sul suo viso, mentre prendeva la mano del Cavaliere tra le sue, incurante del fatto che Arya, Orrin e chiunque altro potessero entrare in qualsiasi momento.
"Mi dispiace," gli sussurrò tra le lacrime, stringendogli forte la mano. "Mi dispiace tanto."
Murtagh percepì in qualche modo la sua voce nel sonno, e aprì gli occhi.
"Nasuada..." mormorò a fatica.
"Murtagh!" esclamò lei, spalancando gli occhi per la sorpresa. "Co-come stai?"
Lui accennò una risatina, ma dovette smettere subito, perché ridere gli faceva male alle costole e agli addominali.
"Ho avuto giorni migliori," rispose, ma il suo volto sembrava sereno.
Nasuada abbassò lo sguardo.
"E' tutta colpa mia..." sussurrò, colma di vergogna.
Gli occhi del Cavaliere si accesero di stupore.
"Colpa tua? Ma..."
"Sì, colpa mia! Castigo aveva ragione, non sarei nemmeno dovuta venire... a che cosa pensavo? Scusami, io..."
Lasciò la mano di lui e fece per alzarsi, ma lui la trattenne per un braccio.
"Nasuada, che cosa stai dicendo?" le chiese, confuso. "Che c'entra Castigo? Che cosa ti ha detto."
"Niente che non sapessi già."
"Ma..." protestò Murtagh. "Non devi dargli ascolto. Non pensa lucidamente, è arrabbiato, sconvolto, preoccupato..."
"Per colpa mia!" ripeté la regina dei Varden, che non sapeva darsi pace.
Il Cavaliere la guardò, senza sapere bene come comportarsi. Lui non la incolpava, non l'aveva mai incolpata di nulla. Lei aveva solo fatto la scelta che riteneva più giusta, e Murtagh sapeva benissimo che lei aveva sofferto almeno quanto lui.
"Ascolta," le disse alla fine, più serio che mai. "Non devi sentirti in colpa. Non hai fatto niente, niente di male. Non posso negare che... alcune tue scelte... mi abbiano fatto soffrire... ma non ho la pretesa di essere stato l'unico dei due a soffrire. Hai fatto quello che hai ritenuto giusto fare, e nessuno può fartene una colpa."
"Ma ti ho permesso di combattere!"
Il Cavaliere scosse la testa.
"Davvero pensi che se tu mi avessi negato il permesso, questo mi avrebbe fermato? Allora non mi conosci... io avevo deciso di combattere, e nulla mi avrebbe distolto da mio intento."
"Però avevi anche deciso di stare con me, e io te l'ho impedito. Io... ti ho ferito, ti ho lasciato."
Murtagh sorrise.
"Ma ora sei qui," replicò accarezzandole dolcemente gli zigomi rotondi. "E questo è tutto ciò che conta."
Nasuada rispose al sorriso e chiuse gli occhi, ma quasi subito si rabbuiò.
"Già, sono qui," confermò scostando il viso. "E a che scopo? Solo per illuderti ancora!" Abbassò lo sguardo e iniziò a torcersi nevosamente le dita. "Sono un mostro."
Murtagh le alzò il mento, costringendola a guardarlo negli occhi.
"Non sono un bambino, Nasuada," le disse con fierezza riprendendole la mano, che lei strinse. "Non mi sono illuso che questo significhi che tornerai con me. Hai preso un impegno ben preciso con Orrin e ormai... lo devi rispettare. Ne andrebbe dell'alleanza col Surda, e quindi del destino di Alagaesia, di tutto ciò per cui abbiamo lottato. Hai dato la tua parola e, per quanto mi faccia male, capisco che tu la debba rispettare. C'è in gioco qualcosa di più grande di te e di me."
Sentirlo parlare così, con quella coraggiosa rassegnazione, con quella serena calma che, glielo leggeva negli occhi, nascondeva una profonda disperazione, fu troppo per Nasuada. Fiumi di lacrime scorrevano sulle sue guance, il cuore batteva troppo, troppo forte.
"Smettila," sussurrò. "Smettila di essere così dannatamente perfetto e comprensivo, smettila di cercare di confortarmi, mi fai sentire ancora peggio! Dovresti essere arrabbiato con me. Dovresti urlarmi contro!"
"No," rispose Murtagh con fermezza. "Non posso essere arrabbiato quando, nonostante tutto, tu sei qui; quando piangi per me e mi tieni la mano in quel modo; quando, in breve, posso sentire così chiaramente che mi ami."
Nasuada si appoggiò sul suo petto, stringendosi forte a lui, che, superato lo shock iniziale, aveva iniziato ad accarezzarle dolcemente i capelli.
"Certo che ti amo," confermò cercando la sua mano e intrecciando le loro dita. "E voglio che tu sappia che ti amerò sempre, aldilà di tutto."
"Lo so," disse Murtagh sicuro. "E tu sai che ti amo e ti amerò sempre anche io."
Nasuada annuì sul suo petto. Poi alzò lievemente la testa, e lo baciò. Un bacio desiderato, dolce e passionale. Un bacio che suggellava la promessa che si erano scambiati. Un bacio che aveva un sapore amaro, perché era anche un addio.
Quando si separarono, rimasero stretti l'uno all'altra per un tempo indefinito, per nulla ansiosi di uscire dalla bolla che si erano creati e tornare alla dolorosa realtà.
Non potevano sapere che la loro conversazione era stata ascoltata da qualcuno che era sfuggito agli occhi attenti di Castigo.


*To Be Continued...*
DREAMGIRL'S NOTES
Salve!
Avete visto che capitolo lungo stavolta??^^
Però... che depressione avevo quando ho scritto questo capitoletto?? O.o ç_ç me triiiiiiiiiiiiiiiiiiste! ç_ç Povero Murtagghino, e povera Nasuadina, e povero Castiguccio ç_ç
Ehm... ok, la smetto xD
Comunque, sì, è triste, ma sinceramente è il mio capitolo preferito della fic, infatti non vedevo l'ora di postarlo *-*
Senza ulteriori indugi, mi appresto a ringraziare ad personam!!;D
angela90: Ma ciao!! Ho sempre avuto i tuoi stessi dubbi su Eragon, ma pare che Paolini sia parecchio affezionato a questo personaggio, e pare anche che molti/e fan la pensino come lui O.O a volte ho il dubbio di essere io quella che non comprende il suo fascino e la sua genialità... U_U mpf... mpf... AHAHAHAHAH!! Che battutaaaaaaaa fascino e genialitàààààà xD Comunque sì, Nasuada ha una grande abilità nel complicarsi la vita, ma io le faccio compagnia, quindi va bene così U.U xD Sei contenta?? E' tornato il romanticismo (diabete e carie U_U xD)...^^ peccato che oltre che romantico sia anche triiiiiiste ç_ç oh, beh, rimedieremo!!^_^ Intanto, ti ringrazio per la recensione e ti auguro buona Pasqua in ritardissimissimo ;) p.s.:quella cosa è stata definitivamente inserita nel prossimo capitolo^^
Amaerize: Mi sa che ti ho fatto sudare freddo di nuovo... xD Grazie per il perdono *-* sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto, sinceramente non era molto convinta, perché era un capitolo un po' di transizione... ihihih comunque è vero che se Eragon è l'unico a darti ragione devi iniziare a porti serie domande sulla tua sanità mentale O.o xD Grazie per il commentino!!^^
tpxic: Sono contenta ti piaccia^^... grazie del commento!!:DDD
Come sempre, grazie anche a chi ha solo letto!
1 bacio
DreamGirl :)))
  
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