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Autore: Beeble    22/04/2010    1 recensioni
1700. Due giovani. Due segreti. L'irruzione dell'Amore...e un pizzico di magia... Due cuori che si incontrano e si attraggono... non c'è ostacolo che tenga, non c'è vento che sradichi tutto... Una storia romantica, d'avventura e che spero vi possa trasmettere qualcosa...
Genere: Romantico, Avventura, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cari giovani lettrici e lettori,

eccomi dopo tanta attesa con un nuovo capitolo che parla di cose un po' scontate e un po' no.

So che magari Sebastian vi sembrerà un po' “tanduo” (duro di comprendonio) ma io in questa parte me lo immagino un po' ingenuo, fatica a capire certe cose... anche un po' confuso...

Io non sono proprio tanto soddisfatta quindi non vedo l'ora di leggere cosa ne pensate quando torno.

Dal 24 sarò via una settimana in un viaggio umanitario fra Croazia, Romania, Ungheria.

Spero che riesca a fare un po' di chiaro nella nebbia che vedo ora...

Un saluto a tutti,


Fabiola




XIII - Scoperte


Chiudo la porta dietro di me.

Marie è decisa, è forte.

Le ho promesso di tornare con un piano per farla fuggire.

Al diavolo mio padre e la mia reputazione.

Cerco Bernard mentre percorro il palazzo.

Devo fare chiarezza e l'unico in grado di aiutarmi è lui.

Entro nella mia stanza e quasi faccio un colpo, Bern è in piedi che mi aspetta.

Ecco dove si era 'nascosto'!

“Mi manda vostra... tua madre” mi saluta con un cenno della testa Bern.

“Perchè mai?” chiedo incuriosito.

“Immaginava che stamattina non fosse andata proprio bene” si spiega lui.

“Già” sospiro.

Davvero mia madre mi conosce più di quanto lei stessa non creda.

Mi siedo sul letto e dopo un profondo respiro inizio a raccontare l'accaduto della mattinata.

Bern si mette comodo sulla poltrona.

Racconto tutto, proprio tutto.

Rimane con un'espressione stuporosa per un po' dopo che gli ho spiegato che questa Marie è la stessa Marie del ballo.

Infine spiego a Bern l'ultimo scambio di battute avuto con la ragazza.

“Potrebbe sembrare una strana coincidenza, devi ammetterlo” sorride lui.

La sua è solo una riflessione a voce alta, ma tutto si fa meno torbido nella mia mente “Bern...” inizio la frase “...se tu non i credessi al fatto che tutto ciò che è accaduto è una coincidenza... e io ti avessi lasciato solo in una stanza con la promessa di tornare con un piano per farti fuggire, tu... cosa faresti?”

“Tenterei di scappare da solo” risponde limpido e sincero il mio amico.

Lo fisso ed ho un brutto presentimento.

Il presentimento che Marie abbia pensato la stessa identica cosa.

Balzo in piedi e prendo la porta mentre Bern pronto mi segue, subito però veniamo fermati da due guardie che si parano davanti a noi.

Fisso i due uomini interrogativo.

“Mio signore siete desiderato da vostro padre nelle sotterranee...” mi riferisce uno dei due.

Non mi preoccupo di rispondere e corro verso i sotterranei, seguito naturalmente da Bern.

Corro veloce perché non voglio pensare a cosa possa essere successo.

Imbocco le scale di pietra che raggiungono lateralmente l'ingresso alle segrete.

Vi vedo e mi blocco.

Mi vedete.

E gridate il mio nome.

Un grido limpido, carico di paura, di terrore.

Lo sento attraversarmi la pelle, trapassare le mie membra, trafiggermi il cuore.

“Sebastian! Vi prego non posso morire ora!!” supplicate ancora.

Sento il cuore perdere qualche battito, stillare qualche lacrima.


Non posso più trattenermi sento le vostre emozioni investirmi, come un'onda troppo forte, troppo grande, troppo violenta... “No, padre, no!! Non potete farlo” grido.

Mio padre mi fissa con sguardo di rimprovero.

Uno sguardo autoritario.

“Salvatemi!” gridate di nuovo mentre la guardia ormai vi sta letteralmente trascinando.

Piangete e non riesco a guardarvi.

Piangete, singhiozzate.

E aprite prepotente la ferita dentro me.

La ferita che sta fra il bene ed il male, fra il giusto e l'ingiusto.

La ferita che non so sanare, la ferita la cui consapevolezza mi fa più male della sua stessa presenza.

Vi evito con lo sguardo nonostante io sappia che mi state fissando.

Mi state fissando speranzosa.

Come potete avere la speranza negli occhi? Una luce, mentre vi stanno chiudendo in una cella e pensate di essere condannata a morte?

Voi Marie non potete essere come donna qualsiasi.

Ma questo l'avevo già capito.

Ed io provo qualcosa di forte per voi.

Qualcosa di così potente...

Qualcosa che probabilmente potrei chiamare, un po' di timore ammetto, innamoramento...

Probabilmente non dovrei pensare a ciò in questo momento ma non posso che rimanere quasi pietrificato da questo meraviglioso pensiero.

Vi accasciate in quella cella e mi riportate con brutalità alla realtà.


Raggiungo mio padre a passo deciso “Dobbiamo parlare ora”

Mio padre annuisce e mi fa cenno di seguirlo.

Faccio un cenno a Bern che ci saremmo visti più tardi.

Mio padre entra in una delle sue stanze e ordina alle guardie di rimanere fuori.

“Vedi che hai già imparato qualcosa dalla lezione di stamattina”

Poi continua “Che mi dovevi dire...?”

“Perchè quella donna è in cella se avevo dato ordine che restasse dal medico fino a quando non si fosse rimessa?” chiedo.

“A quanto mi hanno riferito ha tentato la fuga dal suo comodo alloggio...” dice con una punta di ironia.

“Per questo meriterebbe la morte?” chiedo.

“No, lei stessa lo crede e tu non le potrai far visita per un paio di giorni, il tempo perché si spaventi a sufficienza e ricordi chi comanda in questo posto”

Avevo immaginato che questa era la stupenda idea di mio padre.

“Ha bisogno di cure” sibilo

“Ho già speso abbastanza per curarla credo...” replica.

“Non vi interessa nulla delle persone? Vi interessa solo dei vostri maledetti soldi?” ormai non controllo più quello che dico.

“Non rivolgerti a me con questo tono Sebastian”

Sento un fastidio alla schiena ma non ci faccio caso.

“Ordinerò al medico che vada a fasciarle nuovamente il braccio” dico sicuro.

Mio padre mi fissa e non dice nulla.

Strano.

“Come vuoi, ma per due giorni non ti voglio vicino a quella cella, poi andrai a liberare quella sovversiva e la terrai ben stretta al tuo servizio...”

Abbasso il capo in cenno di assenso.

Avevo vinto. Avevo ottenuto quello che volevo stavolta.

“Ah, se dovesse fuggire ti riterrei responsabile”

Sento la rabbia montarmi dentro e sento di nuovo un fastidioso formicolio alla schiena.

E capisco.

Esco veloce dalla stanza correndo verso la mia stanza cercando di calmarmi.

Funziona.

Le ali nere spuntano quando mi lascio andare appena chiusa la posta dietro di me.

“Oh mio Dio...sei impazzito!”esclama Bernard che entra dalla porta interna che collega le mie varie stanze.

E anche quelle personali di mia madre a dire il vero.

Anche l'esterno del castello.

E i sotterranei.

Tutti passaggi segreti questi ultimi, naturalmente.


“La situazione mi è sfuggita di mano... mio padre mi ha fatto arrabbiare...e non so come sia successo... ad il sole è ancora all'orizzonte...”

Bern non sa che dire, eravamo riusciti ad identificare una sola regola per questa strana cosa che mi accadeva, in dieci anni... ed era il fatto che potevo aprire le ali solo dopo il crepuscolo e ora, tutto ciò veniva infranto.


Respiro a fondo, cerco di svuotare la mia mente dall'odio, dal rancore, dal senso di impotenza e perfino da quei nuovi sentimenti che porto dentro...

Poi mi concentro e finalmente ritraggo le ali.


“Sebastian...hai sempre avuto a cuore tutti, nessuno escluso, ma questa ragazza ha un effetto particolare su di te...” Bern mi guarda come se cercasse conferma a qualche sua idea...

Sospiro e ammetto; Se non ne parlo con il mio miglior amico con chi potrei parlarne?


“Io, credo,... penso di essermene innamorato...”

Lui mi guarda e sorride “L'avevo intuito...e sappi che, anche se anche vedo tutto ciò come... quasi utopistico, sarò pronto ad aiutarti”.

Gli batto una mano sulla spalla.

“Sappi che anch'io ci sono per qualsiasi cosa...” sorrido.

Poi mi cambio la camicia strappando interamente quella rotta, la getterò via...

Bern intanto è uscito salutandomi.

Io ora devo raggiungere il medico.



Ringraziamenti


Grazie a GinevraLovesArmand: Mi hai emozionato con i tuoi commenti...

A proposito di James Brunt... =) Anche a me piace moltissimo...

Anche a me Sebastian piace, ma ti dico in gran segreto che nei prossimi capitoli lo vedremo anche in altre....sfaccettature... e ho già detto troppo.... =)


Grazie a Giulia 91: Io amo letteralmente la neve e per quello credo che mi venga così spontaneo e bene descriverla... Marie avrebbe potuto attendere ma non l'ha fatto perché ha la libertà nell'anima... cioè io la vedo così... quindi lei non può vivere in prigionia, tanto più la accecava la rabbia per Sebastian.... Come faccio a ringraziarti per i mille complimenti che mi fai sempre!? =)

Come vedi non ci sarà gran bisogno di salvarla, o forse sì.... =)


Grazie a Mou – Hibernia: perché se ora scrivo così (bene spero!) è merito per il 50% anche suo!


Grazie a Annamaria, Erica, Giada, Iris, Jennifer, Debra e Laura che pazientano a leggere... =)





  
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