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Autore: DreamGirl91    29/04/2010    5 recensioni
Murtagh è prigioniero a Uru'Baen nel castello di Galbatorix... ma una frase del re lo farà ritornare con la mente a tempi più felici. E forse il ricordo di una persona speciale sarà la chiave per riconquistare la libertà [Murtagh/Nasuada] POSSIBILI SPOILER DI "BRISINGR" NEI PROSSIMI CAPITOLI
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Murtagh, Nasuada
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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FATE&CHOICES

Nasuada annuì sul suo petto. Poi alzò lievemente la testa, e lo baciò. Un bacio desiderato, dolce e passionale. Un bacio che suggellava la promessa che si erano scambiati. Un bacio che aveva un sapore amaro, perché era anche un addio.
Quando si separarono, rimasero stretti l'uno all'altra per un tempo indefinito, per nulla ansiosi di uscire dalla bolla che si erano creati e tornare alla dolorosa realtà.
Non potevano sapere che la loro conversazione era stata vista da qualcuno che era sfuggito agli occhi attenti di Castigo.


13. Prima del matrimonio - Nasuada

Nasuada era seduta nella semi oscurità della sua tenda, immersa nei pensieri.
Pensava a Murtagh, al bacio che si erano scambiati nella sua tenda solo pochi giorni prima.
Pensava alla sua vita, che entro poche, pochissime ore sarebbe cambiata totalmente.
Pensava a Orrin, che la mattina seguente sarebbe diventato suo marito.
Una lacrima ribelle rotolò sulla sua guancia, ma lei se l'asciugò immediatamente. Si era ripromessa di non piangere. Aveva preso una decisione, e ora doveva andare fino in fondo.
Sospirò.
Non era così che si sarebbe dovuta sentire una sposa la sera prima delle sue nozze.
Chiuse gli occhi e permise alla sua mente di rilassarsi e fantasticare.
Chissà come sarebbe stato essere sposata con Orrin... provò ad immaginarselo.
Subito le si presentarono alla mente una serie infinita di immagini a dir poco inquietanti*(n.b.: le tre proposte di seguito non sono che alcuni esempi, e nemmeno tra le più terribili, per non sconvolgere eccessivamente i lettori):

Nasuada in piedi, di fronte a Orrin, che tentava disperatamente di attirare la sua attenzione stringendo in mano un rapporto militare della massima importanza mentre lui guardava una provetta contenente un liquido non meglio identificato con aria estasiata, quasi adorante in verità. Era fin troppo chiaro che il re fosse molto più innamorato di quel liquido dal colore nauseabondo che non di sua moglie.
Nasuada che bussava senza successo alla porta chiusa del laboratorio di Orrin, dall'altra parte il re, occupato in chissà quale esperimento, che nemmeno sentiva i colpi alla porta. Attorno a lui, una moltitudine di bambini dalla pelle scura e con la stessa identica espressione del padre, tutti quanti intenti a venerare un becker ricolmo di un fluido dall'aspetto melmoso.
Nasuada che seguiva con un machete dall'aria minacciosa Eragon, tutto intento a 'cercare di salvare Alagaesia' (leggasi: 'provocare più problemi di quanti non riuscisse a risolverne'), affiancata, per modo di dire, da un Orrin tutto preso dalla sua pipetta Pasteur, con la quale stava tentando di versare su un vetrino una goccia di liquido giallognolo. La real coppia seguita dalla schiera di pargoli di poco prima che fissavano il vetrino come ipnotizzati.

La giovane aprì di scatto gli occhi, rabbrividendo. Meglio non lasciar correre troppo la fantasia.
Il problema era che, per quanto quelle visioni fossero senza dubbio esagerate, Nasuada non poteva fare a meno di pensare che fossero assolutamente realistiche.
"Mia Signora?" la voce di Farica la distolse dai suoi pensieri.
"Dimmi,"
"Arya desidera vederti."
-Arya?- pensò la regina dei Varden. Che cosa mai poteva volere Arya da lei?
"Certo, falla pure entrare."
Farica si congedò con un inchino, e dopo qualche istante, entrò Arya.
"Ciao," la salutò.
"Ciao," rispose Nasuada, abbozzando un sorriso di circostanza. "Accomodati pure," aggiunse poi, indicandole una sedia accanto alla sua.
L'elfa si sedette con grazia, e volse il suo viso perfetto verso la giovane, puntando i bellissimi occhi smeraldini nei suoi.
"Come ti senti?" le chiese, scrutandola con attenzione.
"Io... bene," mentì lei.
Arya considerò per qualche secondo la sua risposta.
"Nasuada," disse poi. "Dovrei parlarti di una cosa importante, vorresti ascoltarmi?"
La regina dei Varden annuì, incuriosita dallo strano tono dell'elfa.
"Bene," disse semplicemente Arya. "Nasuada, ci conosciamo da tanti anni ormai. E... io ti considero un'amica, per quanto la nostra sia un'amicizia inusuale, certo."
Nasuada sorrise. Non era mai stata certa di poter definire Arya un'amica, eppure l'aveva sempre sentita vicina... forse perché, per quanto sotto certi aspetti fossero come il giorno e la notte, sotto molti altri erano estremamente simili; anche quando le loro opinioni non coincidevano, in qualche modo riuscivano a comprendersi e, senza dubbio, tra loro c'era un rispetto straordinario.
"Ed è da amica che vengo a parlarti questa sera," proseguì l'elfa. "Tu sai quanto io ritenga importante la vittoria in questa guerra, e sai che sarei disposta praticamente a tutto per vedere i Varden trionfare finalmente su Galbatorix. Ma penso che tu stia facendo un grande sbaglio."
La regina dei Varden la guardò per qualche istante.
"Non capisco di che cosa tu stia parlando," ammise alla fine.
"Del tuo matrimonio," rispose semplicemente Arya.
"Ma..." obiettò Nasuada. Non era preparata a questo. "Arya, porterà solo benefici," iniziò a recitare quasi meccanicamente ciò che si era detta per convincersi ad accettare la proposta di Orrin. "Cementerebbe l'unione tra i Varden e il Surda, inoltre rafforzerei la mia posizione come capo dei Varden, e..."
"E tutto questo lo dici perché ci credi, o perché stai cercando di convincere anche te stessa, oltre che me?"
Nasuada non rispose. Sentiva che non sarebbe riuscita a mentirle.
Arya sospirò.
"Nasuada, tu non hai bisogno di questo! Sono pronta a scommettere qualsiasi cosa che Orrin non ci tradirebbe. Lui vuole sconfiggere Galbatorix almeno quanto noi. E a proposito della sciocchezza del rafforzare la tua posizione... credi davvero che sia necessario? I Varden ti ammirano profondamente e ripongono in te tutta la loro fiducia e le loro speranze. E tu li ripaghi con una grande forza e dedizione. Non hanno bisogno di altro."
"E' quello che pensavo anch'io," disse Nasuada. "Ma poi Eragon ha parlato di mio padre e..."
"Eragon?" ripeté Arya sbuffando. "Ti prego, dimmi che stai scherzando. Se riuscisse a tirar fuori almeno una trovata intelligente per ogni dieci sciocchezze che dice, a quest'ora avremmo già sconfitto Galbatorix, te lo dico io... e tu che stai anche ad ascoltarlo!" Scosse la testa. "Conoscevo bene Ajihad, e sono certa che avrebbe semplicemente voluto vederti felice."
-E' quello che ha detto Murtagh...- non poté fare a meno di pensare la giovane.
"E sono altrettanto certa," continuò l'elfa. "Che fintanto che continuerai ad essere un buon condottiero, ai Varden andrà bene ogni tua scelta... specie adesso che il tuo Cavaliere si è dimostrato un così valido aiuto in battaglia."
Nasuada ci mise qualche secondo per registrare ciò che le era stato detto.
"Co-cosa?" balbettò alla fine, arrossendo violentemente. "E tu come...?"
"Ti ho vista, l'altro giorno, quando sei entrata nella tenda di Murtagh. Avevi un'aria sconvolta. Non so che cosa mi sia preso, in tutta sincerità, di solito non gradisco che altri si intromettano negli affari miei, così evito anche io di impicciarmi negli affari altrui. Fatto sta che, senza farmi vedere da Castigo, mi sono avvicinata alla tenda, e ho sentito la tua conversazione con Murtagh."
"Oh," disse semplicemente Nasuada, senza sbilanciarsi.
"Nasuada, tu lo ami," disse l'elfa. "E lui ama te. E' troppo importante perché finisca così."
"Ma Orrin..."
"Dimentica Orrin! Orrin capirà. Nasuada, io ho sacrificato tutta la mia vita per questa guerra. Tutta!" La guardò intensamente, con gli occhi che scintillavano di tristezza e determinazione. "Non voglio che tu commetta il mio stesso errore. Ne ricaveresti solo sofferenza. Non sacrificare tutto per la guerra, o quando la guerra sarà finita, scoprirai di non avere più niente."
Nasuada rimase colpita da quelle parole, e ancor di più dal fatto che Arya dimostrasse un così sincero attaccamento a lei.
Le poggiò una mano sulla spalla.
"Grazie," le disse sinceramente. "Grazie di cuore, davvero."
L'elfa abbozzò un sorriso.
"Di niente," rispose. "Ora vado. Spero che tu... prenda la decisione giusta. Buonanotte."
"Buonanotte, Arya."
Arya se ne andò, lasciando Nasuada sola con i suoi pensieri.
Certamente le aveva dato qualcosa su cui riflettere.


*To Be Continued...*
*La direzione ringrazia calorosamente angela90 per le "immagini inquietanti", e per ricambiare le dedica il capitolo.xD

DREAMGIRL'S NOTES
Salve!
Scusate per l'ennesima volta il ritardo... le scuse le sapete già, no? xD Compiti, interrogazioni, maturità...^^
Brevissimi ringraziamenti ad personam e poi posto^^:
angela90: Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo... Castigo non è molto delicato, ma d'altronde è così perché il SUO ADORATO CAVALIERE sta male... e questo lui non può tollerarlo non U.U Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, soprattutto la parte da te ispirata xD Grazie del commento!! :)))
Amaerize: Sono felice che il cap ti sia piaciuto... e hai ragione, Eragon andrebbe impiccato solo per il fatto di essere Eragon U.U nella mia fanfic neanche Arya e Saphira lo sopportano (*l'autrice prova una sadica gioia a far odiare da tutti il protagonista IDIOTA che Paolini fa ingiustamente amare a tutti*--> vendetta, tremenda vendetta!!xD). Grazie della recensione!!^-^
Ifigenia: Di niente, figurati... non sai come ti capisco, spero proprio che Paolini ci esaudisca... intanto noi possiamo sbizzarrirci con le fanfic!! Ah, fanfic, fanfic... che cosa faremmo mai se non esistessero?? xD Come vedi niente sommosse, anzi, la situazione inizia a sbrogliarsi... era anche ora!! U.U xD grazie del commento!! ;DDD
Grazie anche a chi a solo letto!!
1 bacio
DreamGirl :)))
  
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