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Autore: PhoenixOfLight    05/05/2010    3 recensioni
"Sì, forse la mia è solamente una cieca utopia, un obiettivo irraggiungibile, un sogno irrealizzabile… eppure io continuo a crederci. Spero ancora, in questo clima di guerra, con il disprezzo che scorre nelle vene e l’odio che corrompe i cuori, che l’amore trionferà su tutto e su tutti, liberando il mondo dalle oppressioni e dal dolore. Bastano solo piccoli gesti per mutare ogni cosa, azioni che devono partire esclusivamente da noi stessi. L’odio non può vincere per sempre e in ognuno di noi c’è un lato buono che prima o poi verrà fuori. Sì, forse sono solo un sognatore…" Ispirata alla canzone "Dreamer" di Ozzy Osbourne "Essere sognatori, allora, non è poi così male come si pensa." [Pairing: Lily/James - ovviamente]
Genere: Romantico, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Sorpresa | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Lily and James - an eternal love'
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Gazing through the window at the world outside

 

 

 

 

 

Gazing through the window at the world outside
Wondering will mother earth survive
Hoping that mankind will stop abusing her sometime

 

[…]

 


I'm just a dreamer
I dream my life away
I'm just a dreamer
Who dreams of better days

I watch the sun go down like everyone of us
I'm hoping that the dawn will bring a sign
A better place for those Who will come after us ...
This time

 

Dreamer” – Ozzy Osbourne

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-POTTER!-.

-Ehi, Evans!-.

Il ragazzo occhialuto subito si scompigliò i capelli, il suo marchio di riconoscimento, girandosi spavaldo verso la ragazza rossa che lo aveva chiamato. Lei non se ne accorse, ma i suoi occhi brillarono; forse era ancora troppo presto perché entrambi capissero cosa i loro cuori tentassero di sussurrargli.

Lei si avvicinò ancora di più, con lo sguardo che fiammeggiava, pericoloso.

-Sei stato tu?-, gli chiese, furiosa.

-A fare cosa?-, tentò di dare alla sua voce un tono innocente.

Non l’avesse mai detto.

S’irrigidì di colpo, strinse i pugni e contrasse la mascella, mentre iniziava a colorirsi leggermente le guance.

Eccola, la sfuriata.

“Modalità Faccia Da Indifferente. In attesa dell’attivazione…”.

-Quando la smetterai di fare scherzi cretini? Quando incomincerai a crescere un po’, eh? Sei sempre il solito bambino che non capisce nulla della vita e che gioca ancora a “acchiappa il Serpeverde prima di tutti gli altri”! Non capisci che ci sono cose più serie e più gravi? Non capisci che lì fuori sta per scoppiare una guerra e bisogna sempre tenersi allenati, guardarsi le spalle, invece di organizzare bravate idiote con i propri compari? Mi fai pena Potter: quando uscirai da quella tua bolla privata di narcisismo e strafottenza avrai un impatto così traumatico con il mondo che non sopravvivrai più di qualche giorno. Quando e se capirai cosa sta succedendo… allora forse ti verranno in mente le mie parole. Per ora ti lascio galleggiare nella tua beata ignoranza, Potter. Buona giornata-, e se ne andò.

James Potter la guardò allontanarsi, per poi abbassare il capo e tirare un lungo, sonoro sospiro.

Non aveva fatto in tempo a mettere su la sua maschera da strafottente prima che Lily Evans gli dicesse quelle cose tremende. E ora stava male, male come non mai in vita sua.

 

 

 

-Potter-.

Il ragazzo si voltò verso il miraggio comparso alle sue spalle.

-Ciao Evans-.

Lei si mordeva un labbro nervosamente, torcendosi le mani e ogni tanto dirigendola una tra i capelli per attorcigliarne una ciocca attorno un dito. Aprì la borsa e gli porse un libro.

-Ehm… hai dimenticato questo in classe prima e ho pensato di portartelo…-, mormorò sorridendo mesta.

Lui guardava stupito (vedi: stupido) prima il libro nelle sue mani delicate e poi lei, con un sorriso gentile sulle labbra.

Lily Evans… che dava un libro… senza urlare… senza scaraventarlo in testa… a James Potter?!

Il mondo aveva cominciato a girare al contrario, decisamente.

O forse quello dopo sette anni, era l’occasione che tanto bramava e che non andava decisamente sprecata.

-G-grazie…-, farfugliò ancora confuso, prendendo il libro e riponendolo nella borsa accanto a sé.

-Vuoi… vuoi farmi un po’ di compagnia?-, le chiese.

Lei strabuzzò gli occhi, o forse era solo il sole negli occhi che gli dava fastidio e non gli permetteva di vedere bene l’espressione della rossa.

-D’accordo…-, acconsentì infine, posando la borsa sull’erba e prendendo posto accanto a lui.

James trattenne il respiro. Non si aspettava che accettasse, era già pronto ad una delle sue ramanzine. Ma non poteva certo dire che ne fosse dispiaciuto.

La guardava. Era bellissima. In primavera i suoi occhi diventavano più brillanti, più chiari, con pagliuzze dorate all’interno che li facevano rassomigliare a quelli di un gatto; i capelli, resi ancora più scintillanti alla luce del sole che sembrava riscaldare anche i cuori più freddi, danzavano elegantemente, trasportati dalla leggera brezza di aprile; la pelle lattea aveva preso un po’ di colore, divenendo più luminosa, e le mani che accarezzavano con un po’ di nervosismo le pieghe della gonna erano così piccole e fragili… che desiderò prenderle tra le sue e infondergli sicurezza…

Lily si voltò verso di lui e il ragazzo subito distolse lo sguardo, fissando un punto imprecisato in direzione del Lago Nero dinanzi a loro.

Dopo svariati minuti che sembrarono un’eternità, James sospirò.

-Scusa-.

Lei, al suo fianco, s’irrigidì.

-Scusa per tutto ciò che ti ho fatto passare… per le mie deficienze… per le prese in giro… per aver scatenato la tua rabbia imperiosa… non sai quanto sia dispiaciuto nell’averti fatta stare male… era l’ultima cosa che volevo, sul serio… sai, quando mi urlavi era l’unico momento in cui potevo parlare con te… e, sì, mi sentivo felice… mi recavo in Dormitorio con un sorriso ebete, come se fosse accaduto chissà quale miracolo con te… poi in me si faceva strada la consapevolezza… ti avevo fatto soffrire… ma almeno avevo parlato con te… e nel mio più spiccato egoismo continuavo imperterrito a darti fastidio… lo consideravo un modo per attirare la tua attenzione… ma solo ora ho capito quanto io abbia sbagliato… puoi perdonarmi?-.

Lei ascoltò sbigottita le sue scuse, rammentandosi per l’ennesima volta negli ultimi mesi di essere lei in torto.

-Non c’è bisogno che ti scusi, James…-, entrambi tremarono quando lei pronunciò quel nome. -Sono stata io a trattarti in modo scortese e imperdonabile per tutto questo tempo, tu non hai alcuna colpa. E quel tuo comportamento “infantile”-, mimò le virgolette con entrambe le mani, -non era tale. In fondo, tu vivevi i tuoi giorni attimo per attimo, senza che pensieri negativi di alcun tipo ti sfiorassero… sai, credo che avrei dovuto imitarti a tempo debito, mi sarei risparmiata un mucchio di sofferenze-, sorrise malinconica. -Non ho nulla da perdonarti, James. Semmai tu devi perdonare me-, terminò lei, osservando divertita la sua impareggiabile espressione allibita.

-C-cos…? E perché mai?-, domandò confuso.

-Ti ho sempre offeso, invece tu ti sei sempre preoccupato per me… mi sono comportata in modo orribile… perdonami…-, si scusò lei abbassando il capo.

-Be’, in effetti non sei stata proprio carina e gentile con me…-, commentò lui con tono severo.

Lily sgranò gli occhi.

-Sto scherzando!-, esclamò James, giovale.

-Ehi!-, lo rimbeccò lei. –Non è affatto divertente!-.

Si guardarono per qualche secondo, torvi, occhi nocciola in occhi verdi.

Una scintilla percorse le iridi di James e successivamente anche quelle di lei. Tentarono di trattenersi, ma senza risultati: scoppiarono a ridere fragorosamente. Il parco riecheggiò delle loro allegre risate, così pure, vere e per tale motivo rare.

Quando, minuti dopo, si ripresero, entrambi tirarono un sospiro nello stesso momento, scatenando altra ilarità.

-Non so da quanto tempo non ridevo così!-, disse Lily tra le lacrime che sgorgavano a più non posso dai suoi occhi cristallini.

-Peccato, perché la tua risata è meravigliosa, Lil… Evans-, confessò lui, visibilmente imbarazzato.

La ragazza dovette compiere sforzi sovrumani per non far cascare la mascella: James Potter, quel James Potter, che arrossiva, che le faceva un complimento senza il suo caratteristico ghigno strafottente e che addirittura la chiamava per nome! Avrebbe piovuto fuoco, ne era certa.

-G-grazie…-, balbettò lei, spostando lo sguardo sul Lago Nero e afferrando per l’ennesima volta una ciocca di capelli tra le dita.

Trascorsero vari minuti così, muti e immobili, a contemplare il sublime paesaggio e ad ascoltare il fruscio del vento nell’erba tagliata.

-Lily?-.

Lei si voltò, incrociando quel dolce, profondo e tenero sguardo color nocciola.

-Tregua?-, chiese, porgendole la mano.

Lily la guardò, per poi sorridere e stringerla nella sua.

-Tregua-, confermò lei.

Si guardarono.

James era incredulo, ma felice. Diventare solamente suo amico gli sarebbe bastato: qualsiasi cosa pur di averla vicina. Gli sembrava un sogno: finalmente non l’avrebbe più odiato… si sentiva così leggero… avrebbe potuto toccare il cielo con un dito senza l’uso della scopa…

-Ora però devi pagare un pegno per tutto ciò che mi hai fatto passare!-, esclamò tutto ad un tratto lei, distogliendolo dalle sue fantasticherie.

-C-cioè?-, balbettò lui, preoccupato per la strana espressione che aveva assunto il suo volto, così pericolosamente simile al ghigno malandrinesco…

-Solletico!-, sibilò lei sadica.

James sgranò gli occhi.

“Come diavolo fa a sapere che…?”.

Ma prima che potesse formulare qualsiasi altro pensiero, Lily lo bloccò contro il terreno fresco sedendosi su di lui e cominciando a solleticarlo.

-No! No, basta, ti prego! N… no! Hahahaha! Oddio… EvLilhaha! Basta! M… mi a… haha! Ar… rendo! Hahaha!-.

-Chi è il più forte tra noi?-.

-Haha! Oddio, no…! T-tu! Haha! Sei tu la p… più forte! Anf! Hahahahaaa!-.

Il prigioniero aveva ceduto, ma lei non avrebbe voluto liberarlo mai: la sua risata era stupefacente, le riempiva il cuore in un tenero e caldo abbraccio. Lo lasciò andare, sdraiandosi al suo fianco.

Il cielo terso senza nuvole rispecchiava di felicità e il sole sembrava più radioso, il fruscio del vento negli alberi e nell’erba, il tenue rumore dell’acqua, le risate allegre dei loro compagni, i loro cuori che battevano all’unisono, permeati della stessa gioia e serenità… era meraviglioso…

-Grazie James-, sussurrò improvvisamente Lily.

-Di cosa?-, rispose lui tenendo gli occhi chiusi.

Lei sorrise, senza che lui potesse accorgersene.

-Di tutto-.

Silenzio.

-Grazie a te di esistere, piccolo giglio-, replicò lui con una dolcezza infinita, voltandosi a guardarla.

Stava per cambiare ogni cosa, lo sapevano entrambi. E non potevano esserne più felici.

 

 

 

 

Sì, forse la mia è solamente una cieca utopia, un obiettivo irraggiungibile, un sogno irrealizzabile… eppure io continuo a crederci.

Spero ancora, in questo clima di guerra, con il disprezzo che scorre nelle vene e l’odio che corrompe i cuori, che l’amore trionferà su tutto e su tutti, liberando il mondo dalle oppressioni e dal dolore. Bastano solo piccoli gesti per mutare ogni cosa, azioni che devono partire esclusivamente da noi stessi. L’odio non può vincere per sempre e in ognuno di noi c’è un lato buono che prima o poi verrà fuori.

Sì, forse sono solo un sognatore…

Ma quei due ragazzi che hanno abbassato le asce di guerra e che ora ridono in riva al Lago sono la prova vivente di ciò che ho sempre detto: l’amore è la nostra ancora di salvezza.

-Albus? Mi hai fatto chiamare?.

La professoressa McGranitt entrò nel mio studio.

-Volevo mostrarle una cosa, Minerva. Guarda-, le ordinai placidamente indicando con un dito la finestra.

Lei si affiancò a me e diresse lo sguardo verso il Lago; sgranò gli occhi.

-M… ma… ma cosa stanno facendo Evans e Potter insieme? Non staranno mica litigando di nuovo?-.

-In effetti le loro posizioni potrebbero risultare equivoche, ma se osserva bene noterà che non si tratta affatto di un litigio-, la illuminai, cercando quanto più possibile di nascondere la mia espressione soddisfatta.

Lei assottigliò gli occhi mettendo meglio a fuoco il paesaggio, per poi rimanere decisamente senza parole.

-I-io… non… non posso crederci…-, esalò lei. –Ma allora…-, sorrise. –Allora aveva davvero ragione, professore: la Evans ha deciso di dargli una possibilità-.

-Già. Ma le dirò di più: è anche innamorata-.

-Lei crede?-, mi domandò guardandomi.

Annuii, senza distogliere l’attenzione da quel sublime spettacolo.

-Mi stupisce solamente che Potter ancora non l’abbia capito…-, commentò lei con un tono palesemente deluso. Teneva davvero molto a quei ragazzi; come me, d’altronde.

-Oh, non si preoccupi: sono abbastanza sicuro che il loro amore sarà indispensabile per il mondo magico. E per loro stessi, ovviamente. Ora però è meglio lasciare soli i due piccioncini: tempo fa ho sentito dire che spiare le persone è una cosa oltremodo disdicevole…-.

Evidentemente Minerva non aveva capito la prima parte della mia frase, ma ogni cosa al suo tempo.

Io non potevo minimamente immaginare che ciò che avevo detto si sarebbe avverato un giorno… era, come si suol dire, un presentimento, un’intuizione di cui non desideravo accertare la veridicità.

Ero totalmente preso dalle sublimi immagini di Lily e James ridenti nel parco che continuavano a galleggiare nella mia mente… e capii che nessuna coppia avrebbe mai potuto eguagliarli.

Essere sognatori, allora, non è poi così male come si pensa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANGOLO DELL’AUTRICE

 

 

“Grazie a te di esistere, piccolo giglio…”

Oddio, mi sciolgo!!**

Ehm ehm *i presenti si schiariscono la gola*

Oh sì, giusto, scusate!!!XD

Saaaaalveeee!! Come vaaa?? =D

Sono tornata a rompervi le Pluffe!!XD

Non mi dilungherò molto, volevo solo salutarvi e chiedervi di lasciarmi un commentino-ino-ino a questa storia che – ne sono sicura – non è poi di quale bellezza, ma che – anche di questo sono sicura – mi ha fatto davvero commuovere!!** E la parte del solletico è quella che preferisco di più!!

 

Oddio, ma mi sto recensendo da sola!!XD Aveva proprio ragione la mia cara Alchimista/Moony (parlando di me): “Quando nessuno le fa i complimenti, se li fa da sola!”XD

Sìììì io e lo specchio abbiamo un’affinità unica!!** Sapete, in attesa che arrivi IL miO Evans… XD

Ringrazio anticipatamente tutti voi e un grazie particolare e enorme al grande Ozzy Osbourne che mi ha ispirato nella scrittura della FF con la sua meravigliosa “Dreamer” **

Ciaoooooooooo notte a tuttiiiiiiiiiiiii!! ;P

 

 

 

 

Miss Prongs

   
 
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