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Autore: Mirwen    11/05/2010    4 recensioni
“E fu guardando quel fagottino dai capelli scuri avvolto in una coperta che mi resi conto di aver perso tutto…”
La guerra infuria i giovani Malandrini appena finita Hogwarts si trovano in quell'inferno. L'Ordine della Fenice, le speranze, gli amori, la fine dell'adolescenza.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, I Malandrini, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le lacrime della Fenice'
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Phoenixs flames

 

dracos_cruciatus_4_by_Shimpa_chan.jpg

 

 

“E fu guardando quel fagottino dai capelli scuri avvolto in una coperta che mi resi conto di aver perso tutto…”

Enif Aurora Icecrow.

 

Capitolo 4: Paura

Lily si svegliò quella mattina di ottobre avvolta dalle braccia di James, quella notte erano stati di pattuglia a Diagon Alley e come ogni volta che i due avevano il turno notturno, il ragazzo si era fermato a dormire a Faulkbourne Hall. Lily osservò la sua faccia beata, sorrise appena accoccolandosi meglio nell’abbraccio del ragazzo, lo sentì mugolare qualcosa, voltò la testa, ma il ragazzo sembrava ancora addormentato. Lei lo stava ancora guardando con un sorriso stampato in volto quando James aprì gli occhi.

“È bellissimo…” disse lui con voce un po’ impastata.

“Cosa?”

“Svegliarsi nella luce del tuo sorriso…”

“Quanto ci hai pensato per dire questa frase?”

“Ok, beccato non è del tutto spontanea ma è ciò che rende meglio l’idea di come mi sento quando ti ho qui con me…” disse stringendola un po’ di più.

Lei ridacchiò dandogli un leggero bacio sul naso. Lui sorrise accarezzandole la guancia.

“Dio ringrazi il sabato…” mormorò lui prima di baciarla, la sentì ridacchiare sulle sue labbra.

“Che c’è?”

“C’è che è domenica, James…” 

 

Quando decisero che era meglio alzarsi, il maniero appariva vuoto e silenzioso, arrivati in cucina trovarono un biglietto di Enif.

“Sono andata a prendere il regalo per Sirius, poi sono di pattuglia…

Ci vediamo questo pomeriggio…

Fate i bravi!

Enif “

“Troppo tardi per fare i bravi, oserei dire…” disse James che aveva letto il biglietto da sopra la spalla di Lily.

“Già…” annuì lei maliziosa. Il ragazzo la prese per la vita facendola voltare, baciandola lentamente.

“Non dovremmo fare i bravi?” chiese divertita lei.

“Ti ricordo che sono un Malandrino.” Sorrise malizioso Prongs catturando di nuovo le sue labbra.

 

▀■▪■▀

 

Enif entrò nell’ennesimo negozio, non aveva la più pallida idea di cosa comprare a Sirius, aveva provato a chiedere consiglio a James ma quando lui le aveva risposto un collare antipulci, aveva capito che doveva arrangiarsi.

Esasperata la ragazza si lasciò Diagon Alley alle spalle, decisa ad andare a cercare qualcosa nel mondo Babbano, quando, immersa nei suoi pensieri andò a sbattere su una persona.

“Mi perdoni, non l’aveva vista!” si scusò in fretta prima di alzare lo sguardo e rimanere senza fiato: la persona su cui si era schiantata era Rabastan Lastrange, che avvolto nel suo mantello stava entrando al Paiolo Magico.

“Icecrow è da tanto che non ti si vede…”

“Già Lastrange…” avrebbe voluto prendere la bacchetta e puntargliela alla gola, Rabastan era uno di quelli che era chiaro come l’aria che fossero Mangiamorte ma per il loro lignaggio erano pressoché intoccabili se non colti sul fatto.  La ragazza fece per andarsene, ma Rabastan la trattenne per un braccio.

“Si dice che tuo padre se la sia squagliata tra i monti del Galles per paura…”

“Si dice anche che tu sia un Mangiamorte…” sibilò Enif toccata sul vivo, nessuno poteva insultare suo padre.

“Allora non dovresti giocare con il fuoco…” ghignò lui.

Enif strattonò il braccio liberandolo dalla presa dell’uomo.

“Resterei qui a chiacchierare ma ora devo andare, alla prossima Rabastan…” disse con una cortesia talmente falsa da essere tagliente.

“Sì, alla prossima Icecrow…” le disse mentre lei si allontanava velocemente tra le strade Babbane.

 

Dopo l’incontro, o meglio, lo scontro con Rabastan, Enif aveva vagato nelle strade Babbane più affollate, attenta a non essere seguita.

Ad un tratto la vetrina di un negozio di motociclette attirò la sua attenzione: una giacca di pelle vi stava esposta, sotto di lei la scritta personalizzazioni. La ragazza sorrise entrando nel negozio.

Ne uscì quasi un’ora dopo, stringendo raggiante quello che sapeva essere un regalo che Sirius avrebbe davvero apprezzato, così persa nei suoi pensieri, cercò un vicolo da cui smaterializzarsi.

Era appena entrata in un vicolo buio quando una voce la fece sobbalzare.

“Pensavo che l’avvertimento di Capodanno fosse bastato agli Icecrow…” si voltò estraendo la bacchetta, nonostante la maschera scheletrica in volto, Enif aveva riconosciuto la voce di Rabastan.

Fu un attimo, la maledizione di lui la sfiorò di poco mentre Enif si lanciava dietro ad un bidone, il pacco che aveva in mano cadde in mezzo al vicolo.

“Pensavo gli Icecrow fossero nobili e non si nascondessero dietro ai bidoni dell’immondizia, ma forse frequentare Babbani vi ha reso immondizia come loro…”

“Conosci la nostra storia? Siamo nati per proteggere i Babbani…” disse in tutta risposta lei, orgogliosa, guardandosi attorno alla ricerca di una via di fuga.

“Proteggere i Babbani, non farmi ridere!” con un rapido colpo di bacchetta fece saltare il bidone, Enif rotolò un paio di metri, rialzandosi e puntando contro Rabastan la bacchetta.

“Che cosa vuoi?” chiese “Vuoi uccidermi?”

“Sarebbe uno spreco…” rispose lui gelido.

“Cosa vuoi?”

“Hai paura Icecrow? Perché non mi uccidi?”

“Io non sono un’assassina come voi…” indietreggiò un paio di metri, quando si rese conto con orrore di essersi lanciata in un vicolo cieco.

Rabastan sbuffò “Siete solo dei codardi… Expelliarmus!”

Protego! Stupeficium!” Lui schivò abilmente.

“Abile ragazzina ma non abbastanza… Stupeficium!”

Protego!”

Impedimenta!” questa volta la fattura colpì Enif, si sentì bloccata, come se tutti i suoi sensi fossero rallentati, troppo lenti per reagire, troppo lenti per scappare… puntò la bacchetta su Rabastan la punta si illuminò di rosso ma l’effetto dell’incantesimo di Rabastan la ostacolava.

Expelliarmus…” disse annoiato lui, la bacchetta di lei  le scivolò di mano nel momento in cui l’incantesimo della ragazza sarebbe finalmente partito.

Rabastan sorrise mentre si avvicinava, Enif tentò di allontanarsi ma spalle al muro, disarmata e con quell’incantesimo che le impediva di muoversi come voleva la cosa risultava piuttosto complicata.

Rabastan si inginocchiò davanti a lei, prendendole il volto tra le mani.

“Proprio un vero peccato che gli Icecrow abbiano scelto la parte sbagliata…”

Enif lo guardò con fierezza, non era un’ottima duellante ma senza dubbio non si sarebbe fatta uccidere con la paura impressa sul suo volto, non gli avrebbe dato quella soddisfazione.

“Stupida proprio come un Grifondoro…” commentò lui, mentre senza un attimo di esitazione le sferrava un pugno sul volto, Enif ingoiò il suo sangue imponendosi di non gemere o gridare. Rabastan si alzò in piedi sovrastandola.

“Neanche un lamento, onorevole… voglio proprio vedere quanto resisti a questo… Crucio…”

 

▀■▪■▀

 

Sirius si smaterializzò a Faulkbourne Hall, cogliendo James e Lily abbracciati sul divano.

“Ricomponetevi per Diana!”

“Sir, che ci fai qui?”

“Sono venuto a prendere Enif… a mezzogiorno dobbiamo essere all’incrocio di Shaftesbury Ave subito fuori Diagon Alley per dare il cambio a Benji e Remus… “

Lily e James si guardarono non capendo.

“Enif è andata a fare alcune commissioni per poi andare alla ronda…”

“Strano mi aveva detto che mi avvertiva se non aveva ancora finito… perciò credevo…” la voce si Sirius si spense tremolante.

“Beh… vado a Londra… magari è già lì ed ho capito male io…”

Lily si alzò in piedi mettendosi apposto il maglione.

“Se vuoi vengo anch’io…” disse dissimulando la preoccupazione, mentre anche James si rialzava.

Stavano per uscire in fretta e furia quando un rospo argentato apparve davanti a loro.

“E’ il Patronus di Benji!” esclamò sorpresa Lily sentendo l’apparizione parlare con la voce del pozionista.

“Sirius, vieni nel vicolo dietro al negozio di vestiti a Tower Street, hanno attaccato Enif”

Il ragazzo sentì il cuore fermarsi, Lily lo strattonò per un braccio.

“Non c’è tempo per restare shockati!” disse agitata “Andiamo!”

 

▀■▪■▀

 

Remus e Benji camminavano nella Londra babbana appena usciti dal Paiolo Magico. La pattuglia era stata abbastanza tranquilla, non c’erano stati attacchi ne irruzioni dei Mangiamorte o almeno non Mangiamorte vestiti come tali, fino a poco prima avevano pedinato Rabastan Lastrange lunga tutta Knockturn Alley per poi vederlo smaterializzarsi all’improvviso.

“Forse era solo in giro a fare spese…” disse per tranquillizzarsi Benji grattandosi la barba rossa.

“Può darsi…” rispose in automatico Remus mentre raggiungevano Shaftesbury Ave con un quarto d’ora di anticipo.

Il ragazzo si guardò distrattamente attorno, ad una prima occhiata gli sembrò tutto normale, ma poi qualcosa attirò la sua attenzione: una donna stava correndo da quella parte o meglio stava raggiungendo un poliziotto fermo all’angolo lì accanto.

“Signor agente! Signor agente!” L’uomo la guardò.

“Mi dica signora…”

“Lì nel vicolo a Tower Street c’è una ragazza, sta gridando… sembra abbia un attacco epilettico o qualcosa di simile… ma l’uomo davanti a lei mi inquietava… sembrava avesse un costume di Halloween addosso… con quella maschera scheletrica.

Benji e Remus si scambiarono un’occhiata preoccupata. Il pozionista si lanciò verso Tower Street mentre Remus nascondendo la bacchetta nella giacca obliava sia la signora che il poliziotto.

L’ultima cosa che sentì dire ai due mentre camminava velocemente verso Tower Street fu:

“Aveva qualcosa da dirmi, signora?”

“Emh… no… io, no mi scusi…”

A Tower Street un gruppo di curiosi stava cominciando ad affacciarsi al vicolo da cui provenivano le grida della donna.

“Troppa gente, brutta faccenda…” commentò Benji.

Remus scansò un paio di persone riuscendo ad arrivare all’imboccatura del vicolo, in fondo il Mangiamorte stava in piedi davanti alla donna che gridava sotto l’effetto della cruciatus.

“Benji fa andare via questa gente!” disse Remus prima di camminare lentamente nel vicolo. Il Mangiamorte gli dava le spalle, rideva.

Expelliarmus!” la bacchetta del mago oscuro volò di qualche metro e le grida della donna cessarono subito.

“Voltati lentamente…” intimò Remus, tenendo la bacchetta puntata sull’uomo.

“Ti è andata bene ragazza… “ mormorò il Mangiamorte voltandosi lentamente, fu in quel momento che Remus riuscì a vedere il volto della donna a terra.

“Enif…”  abbassò la bacchetta.

“Remus! Dovevi aspettarmi!” Benji sopraggiunse in quell’istante. Rabastan vide la sua unica opportunità si gettò sulla sua bacchetta per materializzarsi un secondo dopo.

“Ehi, che ti prende, l’hai lasciato anda…” la voce di Benji si spense guardando la ragazza stesa a terra, Remus le si inginocchiò affianco. Un rivolo di sangue le colorava le labbra, la prese dolcemente per le spalle.

“Enif…” la scosse appena, era viva vedeva la giugulare pulsare velocemente, a causa della tortura prolungata.

“Enif, mi senti? Rispondimi, ti prego…” continuò a chiamarla senza risposta mentre Benji avvertiva prima Silente e poi Sirius.

“Eny, ti prego… Sirius mi ammazza se non ti svegli, hai capito?” continuò a dirle Remus.

“Remus, adesso arriva Silente, ha detto di non portarla al San Mungo…” Remus fulminò con lo sguardo Benji.

“Non portarla al San Mungo?! Ma sta scherzando? Silente questa volta si è davvero fritto il…” Benji guardò sorpreso Remus, quel ragazzo non perdeva mai la calma, eppure in quel momento era tutto fuorché calmo.

“Non penso di essermi ancora fritto il cervello, Remus…” Silente si avvicinò loro, prendendo Enif dalle braccia di Remus.

“Credo semplicemente sia più sicuro portarla ad Hogwarts… se Poppy lo riterrà necessario la porteremo al San Mungo… non voglio lasciare un altro membro dell’Ordine tra le mani di persone di cui non mi fido…”

Remus si calmò all’istante, era la prima volta che sentiva Silente parlare di persone di cui non fidarsi.

“Capisco… io… mi scusi…”

“Non preoccuparti Remus, mi sarei preoccupato di più se tu fossi rimasto calmo…  immagino Sirius stia venendo qui… vi aspetterò ad Hogwarts…” detto questo il mago si smaterializzò con la ragazza tra le braccia.

Remus guardò Benji.

“Scusa se non ti ho aspettato…”

“Figurati sulle cruciatus un solo minuto può fare la differenza… speriamo tu sia riuscito a prenderlo quel minuto…” sorrise appena cercando di incoraggiare il ragazzo.

“Enif è una sorella per me… la gente all’imbocco del vicolo?”

“Gli ho confusi…” 

“REMUS!” la voce di Sirius lo fece voltare di scatto. Padfoot gli stava venendo incontro , lo prese per le spalle.

“Dov’è? Dov’è la mia Enif?”

“Silente l’ha portata ad Hogwarts…” disse appena Remus, mentre anche Lily e James sopraggiungevano. “Scusa Sirius, se fossi arrivato prima…” disse abbassano lo sguardo e notando un pacco regalo abbandonato a terra.

“Non dire stronzate! Le avevo detto di non muoversi da sola accidenti! L’avrei accompagnata, ma cosa diavolo doveva fare da sola!” esclamò Sirius passandosi nervosamente una mano tra i capelli.

“Era venuta a prendere il tuo regalo…” disse appena Lily… Sirius si morse le labbra.

“Vado ad Hogwarts!” disse poi prima di smaterializzasi in fretta.

Remus si chinò raccogliendo il pacco.

“Chiamiamo Peter e andiamo anche noi…”

▀■▪■▀

 

Amava osservare le cose dall’alto e amava l’aria aperta, era quello che aveva portato Taliesin Icecrow a salire sulla torre di Astronomia quella mattina, in modo di trovare un posto dove poter studiare in pace, lontano dalla confusione della Sala Comune.

Era appoggiato sul parapetto, una fetta di pane stretta fra i denti, i capelli castani vennero un po’ mossi dal vento, Taliesin seguì quella scia invisibile notando una persona risalire in fretta il sentiero che da Hogsmeade portava al castello. Osservò un po’ la figura, si sporse incredulo sul parapetto.

“Sirius?” mormorò, ingoiò il pezzo di pane, raccogliendo i suoi libri e inforcando le scale di corsa. Si chiese cosa ci facesse Sirius ad Hogwarts.

Arrivò all’ingresso senza incontrarlo, il ché era alquanto strano: se Sirius era venuto ad Hogwarts avrebbe dovuto parlare con Silente; si guardò attorno pensoso, in quel momento sentì un risolino alle sue spalle. Tre ragazze del Grifondoro stavano scendendo dal primo piano.

“Hai visto? È ancora più bello dell’anno scorso…” disse quella con i capelli biondi che sembrava essere del settimo anno.

“Lucy! Cosa pensi direbbe Samuel se ti sentisse!” la riprese una ragazza dai capelli castani.

“Chissà perché è qui…” chiese infine l’ultima.  

Taliesin le fissò, che stessero parlando di Sirius? Ingoiò a vuoto prendendo coraggio.

“Scusate…” chiese titubante.

Le tre lo guardarono incuriosite, Taliesin notò come la più grande portasse la spilla di Capitano.

“Che c’è? Ti sei perso?” chiese Lucy guardandolo comprensiva.

Taliesin mosse nervosamente un piede…

“No… no… io… avete visto per caso Sirius Black?” chiese velocemente, le tre si scambiarono un’occhiata.

“Sì, ci stavamo giusto chiedendo cosa ci facesse qui… era al primo piano, assieme alla McGrannit sul corridoio che porta all’infermeria…”

“Grazie!” esclamò il ragazzino prima di scappare nella direzione da loro indicatagli.

“Vuoi che ti accompagniamo?” chiese una di loro.

“No, grazie!” sorrise Taliesin allontanandosi velocemente.

“Peccato, Susy… ci hai provato…”

 

▀■▪■▀

 

Sirius camminava velocemente, la McGrannit qualche passo dietro di lui.

“Black, un po’ di contegno…” cercò di calmarlo la McGrannit. Sirius era sordo a quei richiami, come poteva esser calmo? Non l’aveva ancora vista, non sapeva se stava bene.

“Sirius, ti prego calmati…” Sirius si voltò nel sentirsi chiamato per nome dalla professoressa.

“Mi scusi, professoressa, io…”

“Lo so caro… ma agitarsi non cambierà nulla…”

“SIRIUS!” il giovane guardò alle spalle della professoressa, Taliesin Icecrow stava correndo da quella parte, fermandosi a prendere fiato non appena li raggiunse.

“Sapevo…che..eri tu…” ansimò il bambino.

“Signor Icecrow, non dovrebbe essere a pranzo?” chiese la McGrannit, Taliesin sbiancò…

“Io… avevo visto Sirius e quindi…” tentò di giustificarsi il bambino.

Sirius lo guardò, sembrava più grande dell’ultima volta in cui lo aveva visto, aveva i capelli un po’ più lunghi e la divisa di Corvonero gli stava bene, doveva ammettere Sirius.

“Taliesin è stato smistato a Corvonero, ma avrebbe voluto essere a Grifondoro” si ricordò le parole di Enif e si rese conto di come il bambino volesse assomigliargli. Sorrise appena.

“Non ti ho ancora fatto le mie congratulazioni per essere un Corvonero!” Sirius vede il volto del bambino accendersi in un sorriso.

“Grazie!” il bambino restò un attimo in silenzio “Sirius, che ci fai qui?”

Sirius guardò la McGrannit, indeciso se avvertire o meno dell’attacco ad Enif il bambino.

“Devo andare a trovare una persona in infermeria…” disse “tu non fare tardi a lezione mi raccomando! Zia Rhodelia potrebbe strozzarmi se sapesse che ti ho fatto saltare le lezioni!” disse Sirius fintamente allegro, scompigliando i capelli al ragazzo.

Taliesin osservò Sirius e la McGrannit allontanarsi verso l’infermeria, c’era qualcosa che non tornava, Sirius doveva essere davvero preoccupato dato che aveva dimenticato che fosse domenica.  

 

▀■▪■▀

 

“Non ha subito grosse ferite fisiche, per fortuna…” stava dicendo Madama Chips “ma lo shock psicologico causato dalla cruciatus non è da prendere sottogamba, finché non si sveglia non so dire con certezza se la maledizione non ha causato danni a livello psicologico…”

“Sta dicendo che Enif potrebbe impazzire?”

“Impazzire, perdere l’uso della parola, soffrire di fobie… ma dato il tempo in cui ha subito la maledizione non penso che i danni siano molto gravi… ma come ho detto signor Black, non posso esserne certa finché la signorina Icecrow non si risveglierà…”

“E quando dovrebbe svegliarsi?”

“Potrebbero volerci un paio d’ore o un paio di mesi…” Sirius osservò sbalordito la donna.

“Un paio di mesi?”

“La nostra mente è complicata signor Black, tutto sta in quanto Enif voglia svegliarsi…”

Sirius osservò la ragazza distesa sul letto poco lontano.

“Posso?”

“Restare? Certo che sì, l’importante è che non disturbi nessuno…” Sirius annuì leggermente, prima di avvicinarsi al letto di Enif, prese una sedia sedendosi al suo fianco. Prese la mano della ragazza tra le sue.

“Ti prego, piccola… svegliati…”

 

▀■▪■▀

 

Taliesin si era nascosto dietro l’arazzo davanti all’ingresso dell’infermeria, aveva deciso di aspettare che Sirius uscisse per poi chiedergli cos’era successo.

Vide uscire la McGrannit, ma di Sirius nessuna traccia, aspettò ancora un po’ e vide il Professor Silente avvicinarsi a grandi passi all’infermeria.

“Professore!” qualcuno lo chiamò e lui attese, Taliesin lo vide venir raggiunto da quattro ragazzi, non portavano le divise della scuola e il bambino era sicuro che la ragazza che in quel momento stava parlando a Silente fosse un’amica di Enif, aveva visto una foto di loro due assieme quando Enif stava al Picco.

L’undicenne tese le orecchie.

“Professore, Enif come sta?”

“Poppy ha detto che è fuori pericolo, ora l’importante è che si svegli…”

Taliesin sgranò gli occhi. Sua cugina? Sua cugina era in infermeria? Cosa le era successo? Perché l’avevano portata lì? Non potevano portarla al San Mungo? La testa del bambino era carica di domande, si sporse ancora un po’ per vedere meglio i ragazzi all’ingresso.

Fu certo di veder Silente guardare nella sua direzione e perciò si nascose meglio dietro l’arazzo. Ad un tratto vide l’arazzo spostarsi, Silente lo osservò divertito.

“Penso che se sei preoccupato per Enif, dovresti entrare, Taliesin…”

“Vuol dire che non mi mette in punizione?” chiese sorpreso il bambino, Silente sorrise appena annuendo.

“Sono certo che quando Enif si risveglierà sarà felice di vederti…”

Il preside scortò il bambino in infermeria, Taliesin si fermò un attimo sulla porta, per poi raggiungere Sirius accanto ad Enif.

Sirius lo guardò appena. Taliesin guardò Enif.

“Si sveglierà vero?” chiese. Lily guardò il bambino, si chinò affianco a lui passandogli una mano tra i capelli castani.

“Enif è forte, si sveglierà…” disse convincendo non solo il bambino ma anche se stessa.

 

▀■▪■▀

 

Sirius rimase al castello, vegliò Enif per tutta la notte addormentandosi alle prime luci dell’alba, appoggiato al fianco della ragazza.

Lily passò poco prima dell’inizio delle lezioni, prima di andare a lavoro e trovandolo addormentato gli passò una coperta sulle spalle per poi scoccare un bacio sulla fronte ad Enif.

“Svegliati presto, mi raccomando, io vado ma ti lascio in buone mani…” mormorò all’orecchio dell’amica, stando attenta a non svegliare Sirius.

Prima di uscire Lily incrociò Taliesin, il bambino aveva in mano un paio di grosse ciotole di budino.

“Per Sirius e Enif…” disse facendole scivolare sul comodino. Lily lo vide guardare prima Sirius e poi Enif. Taliesin guardò l’orologio appeso alla parete, sobbalzando.

“Sei in ritardo…” sorrise Lily.

“Già… vado a trasfigurazione, ciao!” salutò uscendo. Lily lo guardò allontanarsi uscì poi dopo aver lanciato un ultimo sguardo ad Enif e Sirius.

Nel silenzio passò perciò lunedì.

Martedì venne assieme ad una pesante nebbia.

La porta dell’infermeria si aprì e si richiuse riscuotendo Sirius dal torpore erano quasi le sette di mattina, quando vide entrare Remus.

“Ehi…” salutò.

“Buon compleanno Sirius…” disse Remus mogio avvicinandosi.

“Bel compleanno…” mormorò il ragazzo passandosi una mano tra i capelli.

“Scusa se non sono passato ieri…”

“Non preoccuparti, James e Lily mi hanno detto che ti hanno dato anche i miei turni di pattuglia…”

“Scusa…”

“Rem…” Sirius guardò Remus.

“Di non essere arrivato prima… se non avessimo perso Lastrange a Knockturn Alley…”

Sirius scosse la testa.

“Non dirlo neanche per scherzo Moony, anzi dovrei chiederti io scusa… non ti ho neanche ringraziato… se tu non fossi intervenuto Enif potrebbe essere morta…”

Remus sospirò e porse un pacco sgualcito a Sirius. Il moro inarcò le sopraciglia.

“È il regalo che Enif era andata a prenderti…” Sirius prese tra le mani il pacco, incerto.

“Si sveglierà vedrai…” disse Remus appoggiando la mano sulla spalla dell’amico.

“Lo spero… lo spero…” mormorò Sirius.

“Ora devo andare… Devo essere a Edimburgo tra qualche minuto, o Moody e buono di farmi saltare la testa…”

Sirius annuì ascoltando l’amico uscire.

Restò immobile accarezzando appena il pacco che Remus gli aveva messo tra le mani.

Lo scartò lentamente, vedendone uscire un giacca in pelle, quelle da motociclista, sulla schiena erano pirografate delle piume infiammate, piume di fenice, pensò Sirius, e sotto in corsivo c’era una scritta: Hope, speranza.   

Sirius si passò una mano sugli occhi cercando di trattenere le lacrime.

“Sei tu la mia speranza… ti prego svegliati…” Sirius si portò la mano di Enif al volto bagnandola con quella lacrima solitaria che non era riuscito a reprimere.

Rimase immobile in quella posizione finché non sentì un tocco leggere tra i suoi capelli, alzò lo sguardo: Enif aveva gli occhi stanchi, ma erano aperti, le labbra tese in un sorriso.

“Buon compleanno Sirius…”

Il ragazzo fu certo che il suo cuore avesse saltato qualche battito, l’abbracciò di slancio baciandola.

“Non farmi più uno scherzo simile, siamo intesi?” le intimò con un sorriso sulle labbra.


Scusate il mega ritardo di cui mi sono macchiata ma davvero l’università mi sta togliendo la vita!!! (Dieci ore in facoltà e a casa lavorare ç_ç voglio le vacanzeeeeeeeee!!!!!)

Spero il capitolo vi sia piaciuto ^^

Alla prossima, presto spero… o casomai ci sentiamo in giugno… anche se spero di pubblicare prima qualcosa…

E Adesso sotto con le recensioni!!!!!

 pazzarella_dispettosa

Vedrai come farò tradire il topaccio… manca ancora un anno alla sua svolta…
Sono felice che ti siano piaciuti James e Sirius Auror ^^

Ti ringrazio per i complimenti al disegno… me avevo fatto uno anche per questo capitolo ma tra il reset del pc e il poco tempo non so che fine a fatto… ^_^’’’ appena lo trovo lo posterò da qualche parte…

 Gixi

Ti ringrazio tantissimo e spero continuerai a seguirmi anche con i miei ritardi megagalattici

glumbumble

Eheheheh Mi sa che Lily rischiava Azkaban se riusciva a mettere le mani o la bacchetta addosso a Blotts ^_^’’’

 Rebecca Lupin

Sono felice di riuscire a coinvolgerti così, e spero che anche questo capitolo ti abbia coinvolto.

 Alohomora

Ehehehe era proprio quello che volevo fare darvi il sospetto e togliervelo via XD Della serie, vediamo chi dubita di Peter XD

Dorcas dice NO COMMENT!!!!

Adesso comincerò a scrivere il capitolo 8… indovina un po’ il matrimonio di Alice e Frank per tirare su gli animi che nei prossimi capitoli saranno un po’ nel sottosuolo.

 

Taliesin ringrazia per il bacio anche se continua a dire che secondo lui il cappello doveva mandarlo a Grifondoro XD Mai contenti ‘sti ragazzi…

^^

 Julia Weasley

Ma io voglio che vi affezionate al sorcetto che era un tempo e di conseguenza farvi odiare il sorcio di fogna che diventerà.
Se mai ti serve una mano per l’Accademia Auror sai che su Facebook puoi trovarmi 8anche se in questo periodo sono alquanto latitante…)
Remus è il mio dolce Remus, non potevo lasciare che si deprimesse da solo…

 

 

 

   
 
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