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Autore: lames76    24/05/2010    2 recensioni
Un ragazzo come tanti altri del XX secolo viene investito da un compito importante, entrare in un'ordine di cavalieri che devono vegliare sul passato. Riuscirà ad adattarsi? Come si comporterà nella sua prima missione?
Genere: Romantico, Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Il Settimo Cavaliere'
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   La ferita non doveva essere poi cosi' grave, visto che l'indomani si sentiva gia' molto meglio e riusci' ad alzarsi per mangiare. Durante la notte aveva maturato un'idea. Aveva capito quello che gli aveva detto la fata ed aveva deciso che avrebbe aiutato quelle amazzoni... anche solo per controllarle. Ma per farlo non avrebbe potuto contare sulla magia ma solo su se' stesso, e come combattente non valeva molto. Cosi' chiese alle amazzoni un favore, quello di essere allenato da loro. Non menti' e gli riferi' dei suoi poteri magici. Le donne rifletterono sulla richiesta per tutto il giorno ed alla sera Olimpia lo raggiunse e gli disse che lo avrebbero aiutato. A convincerle era stata Aura che pensava, cosi' di sdebitarsi con lui.

Pochi giorni dopo ripresero il viaggio. Visto che Gerione non li avrebbe aiutati, Menion sospettava che lo avessero ucciso per il tradimento anche se non ne poteva essere sicuro, le amazzoni decisero di fare un largo giro per raggiungere Atene; cosi' salirono a bordo di una nave di mercanti che commerciava anche con le citta' dall'altra parte dell'Egeo. Avrebbero impiegato tre settimane per giungere alla capitale dell'Attica e durante quel periodo gli fu impartito un duro allenamento.

Si svegliava all'alba e fino a mezzogiorno si allenava nel corpo a corpo con Frida. All'inizio, con una certa malizia, aveva sorriso all'idea di battersi con la donna del nord, ma dopo il loro primo incontro aveva cambiato idea. Menion infatti finiva quegli scontri sempre pieno di lividi e dolorante. La sua insegnate glielo aveva detto, anche quello gli sarebbe servito, per rafforzarlo.

Dopo la pausa per il pranzo, che a lui pareva un paradiso, lavorava con Pentea che gli insegnava l'uso dei pugnali e dell’arco e poi con Aura che gli insegnava la scherma.

Alla sera riusciva a stento a mangiare la cena per la fatica e poi si lasciava cadere sul suo giaciglio sfinito. Per sua fortuna la cabina di Olimpia era a fianco della sua e la ragazza, prima di addormentarsi, ripeteva a voce alta le sue storie. Il poter ascoltare la voce dell'Aedo era la parte della giornata che amava di piu', perche' quelle storie lo aiutavano a dimenticare le fatiche appena passate ed a prendere sonno.




Nessuna rivelazione epocale, capitoletto corto e di puro passaggio come quello che seguirà. Un pò per riprendere il fiato prima dello sprint finale.
   
 
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