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Autore: Freya Crystal    25/05/2010    17 recensioni
"- Edward Cullen non ti piace? Come mai? – gli chiesi. - Quel ragazzo è strano. Non mi ispira fiducia. Voglio che tu gli stia lontana. - "
Lei è una studentessa del liceo di Forks. Lui un avvocato.
Lei ha 17 anni. Lui 47.
Ma soprattutto... lei ama lui.
Bella Swan non è attratta dai suoi coetanei, anzi, li teme. E’ forse per questo motivo che a far breccia nel suo cuore è un uomo molto più maturo di lei. Acerba, insicura, fragile, e facilmente manipolabile, la nostra Bella Swan è costretta a fronteggiare la nascita di un amore impossibile.
A scuola evita qualsiasi forma di contatto con i suoi compagni di classe: con le ragazze non parla mai; con i ragazzi mantiene la distanza assoluta. Nessuno riesce a spiegarsi il motivo di questo suo comportamento, nemmeno suo padre.
E come se non bastasse, c'è Edward Cullen, splendido e irraggiungibile, che prova un odio profondo e immotivato verso Bella sin dal primo istante in cui i suoi occhi hanno incrociato quelli di lei.
Con il passare del tempo il silenzio fa sempre più male. Il dolore diventa sempre più forte. Le ferite scavano sempre più in profondità dentro Bella, incapaci di richiudersi da sole. Suo inseparabile compagno è il segreto che porta con sé e che la uccide a poco a poco.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Twilight
Capitoli:
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Don't say it...


-    Bella, non hai toccato cibo. Che ti prende? –
-    Niente. – farfugliai.
-    Uffa… -
Uffa? Proprio non era giornata, ne avevo abbastanza anche delle sue lamentele.
-    Senti Alice, nessuno te lo fa fare di stare con me. – tagliai corto con tono brusco.
      -    Quindi risparmiami i tuoi “uffa”. –
-    Ma… -
-    Lo so, ti preoccupi per me. Ma perché? Sei offesa perché ieri sera non ti ho richiamata? Beh, come vedi sto bene. Jasper si sentirà trascurato, si starà chiedendo il perché non sei con lui… -
Stavo parlando a vuoto. Ma in quel momento, avevo altri pensieri per la testa.
… Il che era tutto dire, considerato che poco tempo prima era solo il dolore a ricordarmi che esistevo.
Alice scosse la testa. - Bella, tu non capisci… -
La fissai dritto negli occhi. - Sì, hai ragione. Non capisco. Non capisco perché ti ostini ad … aiutarmi, o a sorvegliarmi. Non te l’ho chiesto io, non l’ho voluto io. –
-    Un giorno te lo dirò. Ormai dovresti averlo capito che non ho intenzione di ferirti. Fidati di me. – insistette lei, imperterrita.
Quasi mi fece male continuare a fissare quel visino delicato, tuttavia pieno di determinazione. Alice Cullen mi infastidiva con la sua capacità di farmi sentire in colpa per come la trattavo. Sapevo che ben presto i sensi di colpa mi avrebbero tormentata fino a farmi impazzire. Non riuscivo a credere che una persona potesse essere tanto buona e decisa a starmi vicino spinta dal puro desiderio di fare del bene. Il dubbio che una persona così potesse esistere, m’irritava. E in qualche modo, mi spaventava.
-    Vieni via, Alice. –
Una voce livida, tagliente di rabbia.
Alzai gli occhi dal mio piatto ancora pieno per incrociare due iridi scurissime. Edward si era avvicinato al nostro tavolo e aveva posato una mano sulla spalla della sorella.
Cercai di sostenere lo sguardo, ma il suo era talmente potente che fui costretta a riabbassarlo.
-    Sono stanco di sentire. Vieni via. – ripeté ancora una volta.
-    Stai calmo, non c’è bisogno che fai così. – sentii dire da Alice con tono sostenuto.
-    Io… -
-    Sì, Alice, ho capito. Vai pure. – la salutai con voce piatta.
Ci fu il cigolio di una sedia e le due figure che mi coprivano la visuale scomparvero dal mio raggio visivo. Ricominciai a respirare solo dopo aver contato mentalmente un paio di secondi, quando fui certa che  fratello e sorella fossero usciti dalla mensa.
Edward Cullen. Lo odiavo.


*******


Procedetti verso il parcheggio a passo spedito. Anche quella giornata di scuola era finita, finalmente. Ero pervasa da una strana ansia all’idea di dover andare a lavoro: in parte ero euforica, in parte preoccupata. E per entrambi i motivi centrava Johnny.
Sorrisi tra me e me sfiorandomi le labbra con la punta delle dita, illudendomi di poter sentire il suo sapore grazie al solo ricordo.
Quell’attimo di distrazione bastò per farmi perdere l’equilibrio e inciampare . Ero caduta con il sedere per terra proprio nel centro del parcheggio, dove una ventina di persone aveva potuto assistere al mio spettacolino.
Mi rialzai imprecando tra me e me, accompagnata dal suono delle risate di due ragazzi dietro di me.
-    Guarda dove vai, Swan. Manca poco alla fine dell’anno, cerca di arrivarci tutta intera! –
Altre risate.
Mi ripulii  frettolosamente le mani, imprecando a bassa voce diretta a passo furente verso il mio pick-up. Prima mi sarei allontanata da lì, meglio sarebbe stato.
Andai a sbattere contro qualcuno senza accorgermene. Stordita dall’impatto, rimasi ferma in mezzo alla strada per un po’.
-    Scusa. – dissi, soffocando l’impulso di gridare.
-    Non importa, è colpa mia. Isabella Swan, giusto? –
Solo allora realizzai a chi mi trovavo di fronte. Tanya Denali: carnagione pallida, occhi azzurri, viso lentigginoso, e capelli di un colore troppo particolare perché io potessi perdere tempo a descriverli.
-    Sì, sono io. –
Lei mi rivolse un sorriso. – Ignorali. – aggiunse, riferendosi ai ragazzi che se la stavano ridendo per causa mia.
-    Come sempre. – ribadii.
Tanya aveva l’aria di essere di umore ben diverso rispetto a quando l’avevo vista nello spogliatoio dei maschi in compagnia di Mister Spaccacuori. La sua espressione gentile mi ricordò Alice e ciò mi fece desiderare di andarmene ancor più volentieri. Tutto m’irritava quella mattina.
Arrivata al mio pick-up, trovai un biglietto ripiegato e infilato tra i tergicristalli. Mi lasciai sfuggire una risata amara, guadagnandomi un’occhiata sconcertata da una ragazza là di fronte.
Non so cosa mi spinse a prendere quel pezzettino di carta e ad aprirlo. Fatto sta che lo feci senza pensarci due volte, mentre una leggera pioggerellina iniziava a bagnare la strada.



Non ti permettere mai più di fare arrabbiare Edward.
Vai a nasconderti, sfigata.


-    Oche. – pensai ad alta voce.
-    Qualcosa non va? –
Mi voltai, e ancora una volta mi ritrovai faccia a faccia con Tanya.
Ma che vuole questa?
-    No. –
-    Bella, so cos’è quel biglietto. Prima nel bagno delle femmine ho sentito Lauren parlare con altre due ragazze, diceva che si sarebbe divertita a intimorirti con un messaggio. – spiegò Tanya.
Per quel che ne sapevo, dietro a quel viso angelico poteva nascondersi una serpe; lei stessa poteva essere complice di quella stupida bravata. La vita, due anni prima, mi aveva insegnato che chi era troppo curioso e si dimostrava incline a trattarti con gentilezza, era colui che ti pugnalava alle spalle.
-    Grazie dell’informazione. –
Aprii la portiera del pick-up e appoggiai lo zaino al sedile. – Ora devo andare, Tanya. –
-    Certo, anche io. Nina è arrivata. –
Montai al posto di guida, senza curarmi di  scoprire chi fosse quella Nina. Nonostante io fossi la figlia dello sceriffo, e la Forks High School contasse pochi studenti, a malapena conoscevo una trentina di nomi di coloro che la frequentavano.
Oltre il parabrezza potei vedere Tanya incamminarsi sotto l’ombrello con una ragazza bionda dall’aria familiare. Inspiegabilmente, vederla mi ricordò la strana sensazione d’attrazione verso una macchina che avevo avuto due settimane prima. Non ricordavo di che marca fosse, tanto meno non ero certa che la ragazza in questione fosse la stessa dell’altra volta. La stessa che era salita su quella macchina.
Scossi la testa infastidita e accartocciai nella mia mano il bigliettino di cui non mi ero ancora sbarazzata. Ingranai la marcia non appena scorsi i Cullen al completo uscire dalla scuola, pallidi e belli come degli dei e delle dee.


*******


Ero stanchissima, quasi non mi reggevo in piedi. Le braccia incrociate al petto, il cappuccio della giacca alzato completamente sulla testa, uscii dal bar. Di nuovo sentii l’improvvisa esigenza di fondarmi al sicuro dentro la mia auto. L’idea di trovarmi da sola in un ambiente esterno non mi piaceva per niente.
Qualcuno alle mie spalle mi afferrò per un braccio. Sobbalzai di paura e mi voltai con la mano levata in aria.
-    Bella? –
-    J-Johnny? –
-    Ti ho spaventata di nuovo, scusa. –
Mi sorrise e alzò l’ombrello blu elettrico sopra la mia testa. Ero paralizzata dalla sorpresa. I nostri visi vicini, che si studiavano curiosi, mentre la pioggia e la notte in arrivo facevano da cornice al nostro quadro, erano un paradiso unico e irripetibile.
-    Cosa ci fai qui? –
Per quanto fossi felice, per quanto avessi aspettato il momento di incontrarlo con tanta ansia, ero spaventata all’idea di averlo di fronte. Non sapevo come comportarmi.
-    Sono venuto per parlarti. –
Era serio. La bellezza dei suoi occhi verdi mi trafisse trasmettendomi una brutta sensazione. Ero convinta che Johnny si fosse pentito di avermi baciata e che fosse venuto per dirmi di dimenticarlo.
-    Vieni in macchina con me. Ti prego, fidati. So che ti sto chiedendo tanto. –
-    Va bene. – risposi immediatamente, senza alcuna nota d’indugio nella voce.
Un momento. Lo avevo detto davvero? Anzi, rifacciamo: un momento. Lo volevo davvero?
Sì, lo volevo davvero. Ecco qual’era il guaio.
Una strana luce attraversò gli occhi di Johnny. I suoi occhi erano troppo particolari e assoggettanti perché io potessi leggerli con chiarezza. – Seguimi. –
Obbedii. Insieme ci incamminammo verso la sua BMW nera parcheggiata lì vicino e vi salimmo dentro.
Tremante, mi tolsi il cappuccio. Dio, sicuramente avevo un aspetto orribile.
Cercai di guardare Johnny in faccia. Lui, al contrario di me, era sempre bellissimo nella sua giacca di pelle nera e nei suoi jeans strappati. Sin dalla prima volta che lo avevo visto, aveva dimostrato di amare un look impeccabile e giovanile. Ancora non ero riuscita a capire quale fosse il suo stile, ogni volta lo cambiava, c’era sempre quel dettaglio in più nel suo aspetto che ai miei occhi sfuggiva, ma che lo rendeva ogni volta sempre più bello. E come  ciò fosse possibile, non lo avrei mai capito.
Johnny si passò una mano tra i capelli scompigliati precedentemente dal vento e in quello stesso istante desiderai affondarvi le dita e catturare le sue labbra afrodisiache. Arrossii vistosamente a quel pensiero.
-    Bella, tu lo sai quanti anni ho io? –
Smisi di respirare. Quella domanda mi lasciò spiazzata. Avevo paura di sapere la risposta, non avevo neppure la forza di rispondere “No.”
Dio, quanto era bello...
-    Bella, sto aspettando una tua risposta. –
Abbassai gli occhi e iniziai a torturarmi le mani in grembo. – No, non lo so. –
Feci un respiro profondo.
-    E lo vuoi sapere? –
Fissai a lungo il parabrezza. La pioggia al dì fuori di quel confortevole rifugio riportò alla mia memoria il sogno che avevo fatto all’ospedale. Le mie guance andarono letteralmente in fiamme.
-    No. – sussurrai in un sospiro tremulo. – Non m’importerebbe comunque. –
Johnny posò una mano sulla mia guancia. – Sono troppo grande per te. –
-    Lo so. – mi affrettai a rispondere.
Ma per chi mi aveva presa? Per l’adolescente ingenua che si prendeva la cotta per un uomo maturo?
Anche se, a pensarci bene, non avevo mai sentito dire di nessuna diciassettenne che s’innamorava di uno di… quanti anni?
-    Potremmo venire puniti per legge. Lo so bene, davvero. –
-    Sicuramente non quanto me. –
Cercai di leggere un indizio dalla sua espressione facciale, ma non riuscii a decifrare nulla. – Cosa intendi dire? –
-    Sono un avvocato. Lavoro a Seattle. –
-    Oh… -
Mi presi la testa tra le mani e iniziai a massaggiarmi le tempie, i gomiti appoggiati alle ginocchia. – E io sono una studentessa di diciassette anni che frequenta ancora il liceo. –
Johnny rise piano. Rabbrividii dalla punta delle scarpe alla punta dei capelli, il  corpo in fiamme. Quel suono era capace di sconquassarmi l’anima in un solo istante.
-    Tecnicamente a diciassette anni quasi tutti frequentano il liceo. –
Capii che dipendevo completamente da lui quando quella semplice frase bastò per tirarmi su di morale.
-    Cosa ti ha portato a Forks? – domandai, sempre più desiderosa di sapere su di lui.
-    Lavoro. –
Per un istante gli occhi di Johnny furono attraversati da un velo di amarezza.
-    Ma tu… Tu sei tutta un’altra storia. – Johnny scosse stancamente la testa. – Diciassette anni… Sono un maniaco. –
-    Non è vero! –
Posai una mano sulla sua e gliel’accarezzai, ignorando l’imbarazzo che mi stava sommergendo.
-    Tu… Tu non mi hai presa con la forza, sono stata io a permettertelo! –
Faticavo a respirare, come se avessi appena visto un fantasma. La paura mi assalì all’improvviso, spietatamente, dominandomi.
Ero fragile.
-    Questo non è un film: non voglio sentirmi dire quello che l’uomo adulto dice all’adolescente vittima dei suoi stessi sentimenti quando lui decide di lasciarla. Non voglio che tu faccia quella parte, e nemmeno io voglio fare quella della sciocca di turno. Provare a credere nell’esistenza della felicità e dell’amore non è da ingenui e da inconsapevoli, come direbbe Leopardi… -
Le parole erano sgorgate da sole dalla mia bocca. Dopo aver nominato Leopardi capii che stavo cominciando a delirare, ma allora non mi avrebbe fermata più niente.
-    …Sì, beh… Leopardi non centra niente, ho detto una cavolata. Ma questo è un altro discorso… -
Chiusi gli occhi e presi un respiro profondo, imponendomi di non perdere il filo e di mantenere un tono di voce comprensibile all’orecchio umano. Proseguii, infervorata.
- …Se cercare di essere felici  e amare sono sinonimi di sognare, allora hai ragione tu, Johnny… Io sogno… Non voglio lasciarmi scappare l’opportunità di essere felice e di amare, non voglio fuggire con la coda tra le gambe. Non se neanche cosa sia ciò che ci sta capitando, non so neanche cosa provi tu per me… Ma se è la stessa cosa che io sento per te, non comportarti da vigliacco, non scappare da me! –
Le lacrime non ebbero spazio in quel effluvio di sentimenti.
-    Se invece per te non valgo niente… Almeno permettimi di… amarti. –
Gli presi il volto tra le mani. Guardami negli occhi.
-    Ti prego. –
Ero disperata.
-    Ho… bisogno di te. –
Dannato attacco di panico, non puoi arrivare adesso!
Tremavo, ma non di paura o di rabbia. Ero scossa dalle mie stesse emozioni.
-    Ripeti… ripeti quello che hai detto riguardo alla tua opportunità… –
Le iridi ardenti di Johnny minacciarono di destabilizzarmi.
-    Che non voglio perdere l’opportunità di essere felice  e di amare. –
Mi tappai la bocca, subito dopo, togliendo le mani dal viso di Johnny.
Lui mi sollevò il mento con le dita. – Amare? –
Brividi caldi e freddi nuotarono lunga la mia schiena, le mie braccia e le mie gambe, mentre deglutivo lava. Un formicolio ardente mi pervase la gola, un nodulo di ferro mi privò di tutta l’aria immagazzinata nei polmoni.
Johnny avvicinò il suo volto al mio, respirando sulla mie labbra. Dischiusi la bocca, permettendo all’ossigeno che aveva il suo sapore di entrare nel mio petto.
-    Amare? – ripeté in un sussurro roco di una gradevolezza inaudita che mi uccise.
Chiusi gli occhi, come inerme, senza smettere di respirare la sua aria.
Stavo per esplodere.
Poi, finalmente, Johnny posò le labbra sulle mie. Allora in quell’istante i miei sensi si risvegliarono. Catturai quel frutto maturo senza alcuna capacità di controllo, beandomi di quel piacere nel buio, per farne un’unica, totale, sorpresa. Quando le nostre lingue si incontrarono il fuoco scaturì dal mio stomaco a rigetti zampillanti, facendosi insopportabile. Eppure fu dolce e cullante.
Affondai le dita nei capelli scompigliati di Johnny, per artigliarlo a me. Non mi spaventai quando sentii le sue mani grandi afferrarmi la testa.
Quando fece per prendere aria, cercai di impedirglielo, mordicchiandogli il labbro superiore per non farlo staccare dalle mie labbra. Riaprii gli occhi mentre a lui sfuggiva un sospiro di frustrazione.
-    Così non va… -
La sua voce era sensuale come non mai.
Ansante, cercai di immagazzinare quanta più aria possibile per poter tornare immediatamente alla carica.
-    Non so come e perché… Ma tu mi attrai. – sussurrò Johnny, incapace di smettere di guardarmi dritto negli occhi. – Annegherei nel calore dei tuoi occhi. –
-    Sei meraviglioso… -
Ci baciammo ancora una volta, con una passione più intensa, se possibile.
-    Bella… -
Appoggiai la testa sul suo collo, sospirando. Il mio nome pronunciato da Johnny mi sembrava splendido… sexy. Mi faceva rabbrividire violentemente.
-    Non… devi… dire… -
Johnny mi costrinse ad alzare la testa e a fissarlo. - … che mi ami. –
Trattenei il fiato, profondamente turbata.
-… Perché se lo facessi, sarei fottuto. Condannato ad amarti a mia volta… –


*******


Spazio dell’autrice: appena finito di scrivere, ma posto subito. Mi è uscito di getto, e devo dire che il pezzo finale è stato molto significativo per me, l’ho scritto con cura e intensità, ma soprattutto, senza sapere cosa sarebbe successo e come avrei concluso. Insomma, si può dire che l’ho scritto e allo stesso tempo letto per la prima volta con voi, e questo mi fa sentire più vicina ai lettori.
Non so proprio cosa accadrà adesso. Ditemi che ne pensate di tutto questo, magari mi metto nei vostri panni.
Ma Johnny lo capite? Ho creato un personaggio che io stessa non capisco o_O E l’idea di non sapere come svilupparlo invece di irritarmi mi elettrizza. Imprevedibile, imprevedibile, imprevedibile: ecco la parola che mi lampeggia in testa. Voglio che Johnny sia così ;) Spero di farcela, me lo direte voi se ci riuscirò!
Sabe e Miss possono creare un'alleanza terroristica contro Johnny se vogliono XD
shasha5 e Saretta___Trilly___ invece contro Tanya. XD
Potreste trovare dei sotenitori! Non si sa mai... Vediamo quanti sono! ;)
Spero di farcela, me lo direte voi se ci riuscirò!
Ringrazio le persone che mi hanno messa:

nei preferiti ( 29 ^_^ )
nelle ricordate(14 ^^ )
nelle seguite ( 104 *_*)

Visto che siete così tanti, una piccola riga di commento me la lasciate? Sono curiosaaaaa XD
E ora, le risposte alle vostre recensioni( poi mi levo dalle scatole che oggi ve le ho rotte abbastanza):



 isabella_cullen [Contatta] Segnala violazione
 15/05/10, ore 00:03 - Capitolo 8: Discovered
Eccoti accontentata XD XD XD Mi fa piacere che tu avessi intuito qualcosa dal dolore che Bella ha sentito alla schiena, quasi nessuno ci ha fatto caso, perché gli ho fatto prendere un infarto XD Maledetta me!
Grazie di tutto cara ;)
 Saretta__Trilly__ [Contatta] Segnala violazione
 14/05/10, ore 21:57 - Capitolo 8: Discovered
Nuova commentratrice...
Ma io ti venero *_* Che bello quando qualcuno impiega un po' del suo tempo per fare felice chi scrive *_*
Buahahah, mi piacerebbe tanto dirti chi preferisco tra i due figaccioni, ma non posso! XD
Vuoi venire tu con shasha5 a disintegrare Tanya? XD
Miss Lingua Spaziale ha visto Bella e Johnny, quindi... no comment!
Grazie mille per aver recensito ;)
 Sabe [Contatta] Segnala violazione
 14/05/10, ore 14:17 - Capitolo 8: Discovered
Okay, è ufficiale, tu odi Johnny! XD
Nuuu, il mal di testa nooooo! Non ti preoccupare, se continui a leggere capirai ;)
Grazie cara ^^
 mistake [Contatta] Segnala violazione
 14/05/10, ore 13:47 - Capitolo 8: Discovered
La madre di Jessica li ha visti! E la sua lingua è luuuuuuuuunga luuuuuuuuuuuuuuuuuuuuunga... Quindi è un problemino °_°
Ahahah, che bello, anche tu deliri ogni tanto... non mi sento più sola *_* ( sguardo stile gatto con gli stivali di shrek )
Grazie mille di tutto ;)
 shasha5 [Contatta] Segnala violazione
 14/05/10, ore 11:38 - Capitolo 8: Discovered
Ahahahah, dai su, prendila sul ridere. I sogni a volte sono premonitori, no? XP...
Ma poverina Tanya, ormai l'avete tutti bollata come la bagascia XD Beh, vedrai che ruolo avrà in seguito ;)
Grazie millissime di tutto cara *_*
 _Miss_ [Contatta] Segnala violazione
 14/05/10, ore 10:24 - Capitolo 8: Discovered
Uahahahahah, come mi diverto sapendo che sei tutta arrabbiata, uhuh...
O_O
Ops, l'ho detto davvero... ì.ì'... ^.^'... Eheh. O_O
Non partire in quarta, stai calma e respira.
Vai tranquilla cara ;) Grazie come sempre.
 bells84 [Contatta] Segnala violazione
 14/05/10, ore 01:29 - Capitolo 8: Discovered
Scordarmi di voi? Mai, neanche in un'altra vita ahahahah XD
Mi sono data una smoss(ett)a ad aggiornare? Siete voi con la vostra curiosità e voglia di leggere che mi fate andare avanti. Non smetterò di ringraziarti!
 Lalayasha [Contatta] Segnala violazione
 13/05/10, ore 23:29 - Capitolo 8: Discovered
Ahahaah, hai colto il segno. A volte i sogni sono premonitori XP Tanya, un'altro punto interessante: ti posso dire che non sarà propriamente uguale alla Tanya descritta nelle maggior parte delle fanfiction. Rileggi la sua descrizione per capire da sola cos'è ;)
Uhuh, alla tua seconda domanda rispondo in parte sì e in parte no XD
Edward... anche qui hai fatto un ragionamento interessante. Sì, lui ha sempre detestato Bella. Sempre. Ma non posso dire perché.
Come mi gratificano le tue parole su Johnny *_*
Grazie millissime cara, adoro i tuoi commenti *_*
 dublino [Contatta] Segnala violazione
 13/05/10, ore 22:16 - Capitolo 8: Discovered
Se primo ti messo ansia... adesso? Ops!! XD Non mi picchiareeeeeeeeee, me ha paura che tu venga di notte in camera mia con un coltellaccio da macellaio in mano tutto per me O_O Uah!
Scherzi a parte, grazie del tuo sostegno ;)
 ELLAPIC [Contatta] Segnala violazione
 13/05/10, ore 21:55 - Capitolo 8: Discovered
Punti uno e due corretti. Punto tre giusterrimo! Punto quattro: no, i Cullen non sono umani.
C'è sempre una ragione per tutto... 
Ahimé, il sogno era solo un sogno ;(
Alice è importante ai fini della trama, molto.
Sì, tutti hanno un segreto.
Tranquilla, più domande mi fai, più sono contenta *_* Grazie mille. E non porecupparti, tutti i nodi vengono al pettine!
 vanderbit [Contatta] Segnala violazione
 13/05/10, ore 21:41 - Capitolo 8: Discovered
Ciao cara ;) Il passato di Bella si conoscerà più avanti, in un momento cruciale. Non posso dirti nient'altro, mi dispiace ma sono bastarda su questo aspetto XP Spero che tu non te la prenda. Grazie come sempre.
 kandy_angel [Contatta] Segnala violazione
 13/05/10, ore 21:06 - Capitolo 8: Discovered
grazieeeeeeeeeeee ;
  
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