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Autore: dublino    30/05/2010    5 recensioni
Ciao! Questa è una raccolta di capitoli sulla gravidanza.
Protagoniste saranno tutte le donne della saga, affronteranno la scoperta e vivranno la novità a modo loro, circondate da affetti e avvenimenti.
Fatemi sapere cosa ne pensate, questo è un esperimento a cui tengo molto. Dedicata alla mia mamma.
dublino.
Questa storia è vincitrice nella categoria PLOT dei Never ending story awards, ottavo turno.
- AGGIORNATO NUOVO CAPITOLO SU KENDRA SILENTE -
Struttura della storia:
1/2 Andromeda Black Tonks
3/4 Narcissa Black Malfoy
5/6 Molly Weasley
7/8 Merope Gaunt
9/10 Eileen Prince
11/12 Nymphadora Tonks
13/14 Hermione Granger
15/16 Walburga Black
17/... Kendra Silente
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Evans
Note: Missing Moments, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Kendra Silente
La scoperta

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Perché noi siamo il vento e il vento si imprime sugli alberi, scuote le foglie, porta la vita.

Restava seduta sul terreno con una foglia marrone chiaro in mano. Era quello il suo modo di rendersi conto che il tempo passava, che la luna aveva ormai da tempo preso il posto del sole splendente nel cielo. Kendra Silente sedeva a gambe incrociate nel giardino pieno di foglie secche, di fruscii di vento sibillino e sapiente. Era tutto lì, diceva, quando suo marito le chiedeva di rincasare, quasi come se fosse sua figlia e lui dovesse rivestire il ruolo paterno e non ancora agognato a cui le lo spronava con grazia. Certo, si ripeteva scrutando fuori dalla finestra, lei non lo faceva a posta, non era nelle sue linee, o semplicemente non rappresentava un tassello del suo carattere quello di accatastare verità e ragioni, affinché lui uscisse fuori e la cercasse con attenzione. No, Kendra non avrebbe atteso con trepidazione la prossima sfuriata, anzi l’avrebbe evitata con coraggio spronando il vento a soffiarla via con la sola forza dei suoi occhi neri. E continuava a sedere ignara degli sbruffi solerti del suo dolce, indisponente marito dagli occhi chiari. Le sue gambe brune, lunghe e affusolate sembravano rincorrersi accerchiandosi e stringendosi fortemente, quasi volessero chiudersi e spronare il suo corpo a reagire a quel richiamo affettuoso e fuori luogo in modo così poco disdicevole. Kendra sorrideva a quei pensieri e le gambe scioglievano il nodo, stendendosi alla luce lunare e meravigliosa. Solo lui riusciva a non spezzare quel legame profondo e sperimentale che lei portava avanti con il mondo e che cresceva di giorno in giorno in rapporto al suo innamoramento cordiale con quell’uomo.                                                                                  
Quel crescere dolce, quell’approssimarsi metodico le rendevano il cuore traboccante di pace e lo sguardo lago di profonde verità. Chiudeva gli occhi allora aspettando l’ennesimo sussurro del vento frusciante, quasi una spinta amichevole alla comprensione di quello che continuava a sfuggirle in quei giorni.
Il lamento del suo mentore libero e sconnesso da tutto, ma affiancato ad ognuno, le entrava nelle orecchie, le scolpiva con cura il suono di ogni cosa, rimediando alla solitudine apocalittica e al senso di colpa continuo. Lei era nata per la ricerca del mondo, per la comunione dei venti. Il ritorno a casa ci sarebbe stato molto prima di quanto lei stessa avesse immaginato, di quanto suo marito avesse sperato.
Il trasferimento era stato di comune accordo, lo stabilirsi era stato reso necessario dal bisogno di crescere insieme, la nuova  casa era nata insieme alle loro esigenze di coppia.
E allora c’era stata la cucina con in fornelli tondi come quelli della madre di Kendra, il divanetto ad angolino nello spazio fra il soggiorno e il corridoio lungo, la libreria immensa di lui e il letto ad acqua portatore di insonnia. Avevano litigato molto e poco, chiudendosi nei reciproci affannosi tentativi di perfezionare l’insieme. Perché quello, il desiderio del nido, era dentro di loro da molto prima e sgorgava dal petto con una voracità tale da mangiare ogni sguardo e divorare ogni parola di troppo. Dovevano essere apposto le cornici con i dipinti ad olio di Kendra, i suoi vestiti dagli improbabili colori riposti con cura nell’armadio, le pentole e le varie diavolerie babbane corredo di nozze della donna dalla pelle ambrata appese secondo il suo gusto artistico sulle pareti azzurre del cucinino. Alla fine quando entrambi erano stati soddisfatti si erano accorti che non erano più soli ed allora avevano compreso che il tempo si dilatava con orgoglio e il vento lo accompagnava.

Perché noi siamo il vento e il vento si imprime sugli alberi, scuote le foglie, porta la vita.

Quando Kendra si era svegliata quella mattina aprendo gli occhi da novella principessa maya e stendendo le gambe aggrovigliate, aveva saputo dal primo battito del suo cuore che tutto era cambiato. Il letto piccolo a forma di foglia, leggermente movimentato a causa dell’acqua era vuoto dalla parte destra. La parte di suo marito. Si era già alzato, era andato a preparare la colazione, ampliare i suoi programmi, determinare il suo metodo di vita preciso. Kendra scosse il capo sorridendo amabilmente al pensiero di quel suo marito attento e dal sorriso schematico come quello di un piccolo cerbiatto imbalsamato. Era anche per quello se covava dentro di lei quel sentimento in perenne e avvolgente crescita destabilizzante:l’amore.
Scattò a sedere quando si accorse che le tende in lino di fiandra, ricamate a mano, non riuscivano a star ferme. Il vento mattiniero e birichino era entrato anche lì, spingeva intrepido e divertito le finestre semi chiuse. Sorrise la principessa quasi indiana e i capelli bruni scivolarono lungo la schiena nuda e liscia. Il vento, suo compagno e mentore, le sussurrava qualcosa scostandole le ciocche di seta dal volto luminoso. Era cambiata, lei, la sua vita. Dentro di lei sentiva crescere e germogliare fiorente il volto di un nuovo essere, una creatura senza nome si avvolgeva delle sue carni, spingeva contro il suo corpo marchiandola a fuoco nel cambiamento.

Era lui, dentro di lei.

Un sospiro di felicità crescente, mentre stendeva il corpo dalla tonalità ambrata nel letto in perenne movimento.

Era lui, dentro di lei.

La perfezione della casa sarebbe stata deturpata, forse? Si sarebbe chiesto Percival, lasciando che la sua fronte si corrugasse in mille adorabili piccole pieghe.

Era lui, dentro di lei

Sordo rumore di un acuto gemito di costrizione e amore pieno. Il suo ventre non era più solo e il vento lo sapeva. Era venuto a dirglielo.

Era lui,dentro di lei

Il futuro avrebbe accompagnato il piccolo germoglio facendolo nuotare verso l’uscita.
Sorrise Kendra e infilò la vestaglia color giallo canarino, mise le calze verdi pisello, indossò la cuffia da notte  di un tenace melanzana.

“Buongiorno, figlia del vento” esordì l’uomo ai fornelli.
“Buongiorno, marito.”

Il lume dei suoi occhi bruni si estese come fuoco ardente, divampò negli occhi chiari di lui e si crebbe dolce.
Era lui dentro di lei. Si abbracciarono e anche il vento per la prima volta non ebbe niente da dire.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Piccolo spazio per me:

Ehm,ehm --Dublino si schiarisce la voce--

Miei cari mi dispiace moltissimo e no non avete una allucinazione, sono proprio io ad aggiornare questa mia storia.

Spero che mi perdonerete per il deprorevole ritardo e che il capitolo nuovo sulla madre di Albus Silente vi piaccia. Quale personaggio vi aspettavate per curiosità? Volevo scrivere di Lily questa volta, veramente, ma poi ho avuto la visione di Kendra.

Grazie per leggere, mettere fra le seguite, preferite, ricordate,ec... Mi fate felice! Sappiate che è stupendo leggere i pareri altrui suoi propri piccoli elaborati, perciò non siate timidi... Per un pensiero, approvazione o anche semplice imprecazione seccata io sono quì! ah ah ah

baci e grazie ancora

Dublino

 

arylupin: Mia cara! Tu credi che io abbia sangue Black? ah ah ah be in effetti i miei capelli sono simili a quelli della cara Bella! A parte gli scherzi sono contenta che tu mi segui, mi fa molto piacere anche perchè leggere le tue storie è sempre una piacevolissima distrazione. Aspetto di conoscere il tuo parere sulla madre di Silente. Baci e grazie.

fri rapace: Ciao cara ^ ^ Aveivi perso le speranze, eh? Sono contenta che le mie idee su Walburga ti siano piaciute. Sorpresa dalla mia scelta? Avevo accennato che volevo scrivere di Remus, poi avevo pensato a Lily... E alla fine me ne esco con Kendra Silente. Spero che questo capitolo non ti abbia deluso... E' molto diverso dagli altri. Grazie per il tuo sostegno.

 

   
 
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